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Il confronto tra i prezzi delle materie prime e dei rapporti di cambio, a un anno di distanza, evidenzia le difficoltà per un approccio previsionale attendibile anche a breve termine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 marzo 2015 -

Sono ormai diverse settimane che ribadiamo il concetto delle difficoltà a fare delle valutazioni di previsioni a breve termine per la concomitanza di fattori congiunturali (scioperi ad esempio) ma anche geopolitici e di natura valutaria.
Abbiamo perciò inteso realizzare un confronto "fotografico" delle quotazioni che si rilevarono i 13/3/2014 con le condizioni registrate lo scorso venerdi 13 marzo 2015.

 

 MP                                         13/3/2014   13/3/2015
Semi di soia (cent$/bushel)       1.390,60         968,20
Farina soia ($/short ton.)            449,60          338,00
Olio soia (pound $)                      42,77           30,19
Corn (cent$/bushel)                    484,20         374,00
Grano (cent$/bushel)                  679,00         508,60

 

Indicatori un anno cibus

 

Elevati perciò i differenziali nel confronto tra le due giornate borsistiche come elevatissimi sono i differenziali che si riscontrano negli indicatori. - 23,94% il cambio valutario dovuto al rafforzamento del dollaro, più che dimezzato il prezzo del petrolio e i noli hanno raggiunto un valore di poco più di un terzo rispetto l'anno precedente.

Indicatori internazionali (13/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 562 punti. Il petrolio torna a scendere sotto quota 45$ (44,84$ dollari al barile) e alla data del 16/3, addirittura scende a 43,67$/bar e il cambio prosegue anch'esso la discesa a 1,0538 con tendenza, secondo gli analisti, in area di parità (0,97 - 1,0).

Mercato interno - Anche sul fronte interno le differenze sono significative. Prosegue la stazionarietà dei consumi e gli scambi rimangono ridotti ma i prezzi sono tendenzialmente in rialzo.

MP €/ton                                   13/3/2014   13/3/2015
Semi di soia (€/ton)                          475            409
Farina soia 48 (€/ton.)                      492            435
Mais nazionale                                 199            146
Mais estero comunitario                    207            166
Mais estero non comunitario              214            181
Grano - linea panificabile superiore     248           229


Anche il settore delle bioenergie sta rincarando e si sono registrate quotazioni di 185/190 € arrivo Lombardia (da ottobre a marzo) con base contrattuale 103. Valori che, sino a poco tempo fa, sembravano irrealizzabili.

 

Indicatori 13mar2015 cibus

(TABELLE riportate anche in Galleria immagini

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Si arresta la poderosa ascesa del Burro. Grana Padano stazionario alle quotazioni di inizio anno. Latte spot mostra piccoli segnali positivi.

di Virgilio, 18 marzo 2015 -
LATTE SPOT Deboli segnali di ripresa per il latte spot. Leggermente più sensibile l'incremento, registrato a Verona, relativamente al latte intero pastorizzato di provenienza estera che registra un incremento del 1,54% collocandosi nell'intervallo tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte rispetto al crudo nazionale che guadagna solo lo 0,71% (36,90-37,12€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Dopo la sequenza di incrementi fatti registrare dal 26 gennaio scorso il burro staziona alle quotazioni della 11esima settimana. Nello specifico il burro CEE replica i 3,10€/kg, 3,30€/kg per il burro di centrifuga, 2,30€/kg per il pastorizzato e 2,10 per lo zangolato. Fermo a 1,70€/kg anche il burro zangolato quotato a Parma lo scorso 13 marzo e si presume che rimarrà tale anche nella seduta del prossimo venerdì essendo giunta conferma da Reggio Emilia (17/3) della medesima quotazione.
Dopo due settimane di caduta delle quotazioni, anche li listini della crema a uso alimentare quotata a Milano si arrestano al valore di 1,66€/kg. E' sopraggiunto invece il momento del riallineamento delle quotazioni veronesi della panna a uso alimentare che cede 5 centesimi (1,60-1,65€/kg).

GRANA PADANO Nessuna variazione è invece intervenuta sulla piazza milanese riguardo ai listini del Grana Padano, stazionario dall'inizio dell'anno. Tra 6,35 e 6,45€/kg quindi la forbice all'interno della quale si è assestato il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo del 15 mesi e oltre rilevati a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Iniziano a manifestarsi i primi, seppur deboli, segnali di ripresa a seguito della introduzione delle azioni correttive apportate dal Consorzio del Parmigiano Reggiano destinate alla regolamentazione delle produzioni. Anche nella 11 settimana, alla borsa merci comprensoriale di Parma, il 12 mesi di stagionatura ha recuperato altri 5 centesimi portando le quotazioni tra 7,45 e 7,85€/kg. Un effetto che, come è ovvio, non ha coinvolto il 24 mesi di stagionatura le cui quotazioni sono ancorate tra 8,75 e 9,10€/kg dal 23 gennaio.

(Grafici in galleria immagini)

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Con la luna calante prende il via fino a Pasqua la stagione per l'imbottigliamento del vino. Tanta gente al Consorzio Agrario di Parma nella giornata di consigli con gli esperti. -

Parma, 16 marzo 2015 -

Giornata di domande e consigli pratici all'agenzia di strada Mercati del Consorzio Agrario di Parma dove un gruppo di esperti del CAP ha consigliato i numerosi interessati intervenuti fornendo tutte le nozioni utili per le diverse fasi di imbottigliamento del vino. Nel rispetto della tradizione, che vuole la stagione tiepida e il clima mite (Marzo – Aprile) insieme alla luna in fase calante, si è dato il via al lavoro di imbottigliamento dei vini più secchi attraverso esempi pratici di come, con tempo sereno e in mancanza di vento, si possa cominciare a fare ciò che facevano i nostri nonni con i vini soprattutto provenienti dal territorio.

Tenere il livello del vino a sei-otto centimetri al di sotto del tappo, posare i vini abboccati in vetro con aspetto perfettamente limpido e non in stato di fermentazione, mai bagnare il tappo di sughero con il vino, oliare e ripristinare l'oliatura dei tappi 24 ore prima dell'utilizzo e non tenere per troppo tempo il vino in damigiana, soprattutto quello dolce, per evitare complicazioni dovute all'eccesso di fermentazione. Importante dire anche che per il mantenimento delle caratteristiche qualitative del vino stesso è fondamentale accertarsi dello stato di igiene assoluta e testata dei contenitori in cui viene conservato.

Dalle parole degli esperti si è capito in modo chiaro che il periodo per l'imbottigliamento migliore sarà proprio quello fino alla settimana della Santa Pasqua, passata la perturbazione prevista per questi giorni.
"La funzione del CAP – ha detto il presidente Giorgio Grenzi- è anche questa, dando consigli utili a tutti gli interessati, creando le migliori condizioni per apprezzare al meglio i nostri prodotti. Visitare la nostra agenzia è immergersi nella qualità del nostro territorio con esperti disponibili, aggiornati e soprattutto informati".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Agrario Parma)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 11 15 marzo 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 11 15 marzo 2015
(Formato pdf - scaricabile in allegato)

1.1 editoriale Giustizia e moralizzazione. Cosa insegna la triste storia del bunga bunga.
3.1 export vino I Buyer internazionali vogliono il vino del Belpaese
4.1 cereali e materie prime Materie prime, in attesa degli effetti di Expo2015,
5.1 Lattiero caseario Burro: raggiunto il colmo?
6.1 economia Inflazione: Coldiretti, pesa balzo prezzi verdura del 10,8%
6.2 quote latte Quote latte, in partenza le cartelle esattoriali.
6.3 aspettando vinitaly Le cantine più famose al mondo si convertono al "bio" e l'Emilia Romagna c'é.
7.1 export eventi Parmigiano e Prosciutto di Parma in "vetrina" da Harrods,
7.2 aspettando vinitaly Il boom dei vini biologici, e artigianali.
8.1 aspettando vinitaly Il Lambrusco coccola il palato degli italiani.
9.1 promozioni e Partner Per Bacco che promozione!

Vino nel mondo. Gli italiani meglio dei francesi. Lo scenario economico di alcuni paesi è cambiato ma l'Italia trova sempre più spazio grazie all'ottimo rapporto qualità/prezzo. Il Lambrusco conquista il Brasile.

Di Alexa Kuhne - Parma, 15 marzo 2015 -
Il nostro vino convince. Conquista ogni spazio nel mondo. Scalza, qualche volta, il bordeaux francese. I segnali sono tutti in positivo. Sta ai produttori e ai distributori, ora, renderlo ancora più seducente.

Come? Mostrando la capacità di rimodulare e di trovare l'approccio giusto alle varie situazioni. Per continuare a crescere – suggeriscono gli esperti di Vinitaly – bisogna accattivarsi aree geografiche molto differenti fra loro.
"Il contatto con i mercati – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – è fondamentale per capire le tendenze e dare alle aziende le informazioni e i servizi di cui hanno veramente bisogno e per scegliere con cognizione di causa, visto l' incremento degli investimenti del 34%. Per questo Vinitaly, con Vinitaly International, è una fiera 'aperta' tutto l'anno, che da Verona si sposta in Cina, Usa, Canada e in altri Paesi".
Un mondo a due velocità, quindi, ma in eterna evoluzione.

 

Ecco, di seguito, un sintetico viaggio virtuale nell'"atlante" del commercio enoico.

Dall'indagine le reazioni migliori arrivano dai nostri partner storici, come la Germania, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L'India, invece, si dimostra a dir poco ostica e la Russia, che pure nel 2014 ha resistito, si trova in mezzo alla peggior svalutazione del rublo degli ultimi anni, mentre il Brasile paga dazi altissimi.

In Cina, ad esempio, è importante sfruttare la debolezza manifestata nel 2014 dalla Francia, lavorando sulla costruzione di brand forti, a patto che si parli di prezzi ragionevoli. Sempre più popolari Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella.

Ma l'Asia non è solo Cina, ed anche i piccoli scalpitano, a partire dal Vietnam il mercato del vino è cresciuto molto velocemente ed i protagonisti sono stati la Francia e l'Italia, ma c'è da fare i conti con una polarizzazione dei consumi, tra bottiglie sotto i due euro e vini sopra i venti. Anche in Corea del Sud si sta sgonfiando la bolla dei vini francesi, e la gente guarda agli italiani, più accessibili. In Brasile i vini rossi toscani stanno facendo bene, così come le bollicine di Lambrusco e Franciacorta ma l'aspetto più problematico è quello che riguarda l'altissima pressione fiscale.

Risalendo il Sud America, tra i Paesi più in salute c'è il Messico, dove la cultura del vino sta crescendo velocemente, specie se si parla di vino italiano, dalle etichette toscane a quelle del Nord Italia, come l'Amarone della Valpolicella, con un occhio ai vini del Sud. Il prezzo medio si attesta sui 12-22 dollari, mentre nella fascia più bassa non c'è competizione con i vini cileni ed argentini.

Tornando nell'emisfero Sud, c'è un Paese capace di essere, allo stesso tempo, competitor e partner: l'Australia, dove la passione per il vino italiano nasce, innanzitutto, dalla passione degli australiani per il Belpaese, scelto sempre più spesso come meta per le vacanze e quando tornano in Australia vogliono continuare a bere i vini straordinariamente diversi scoperti durante il viaggio.

Restando fuori dal Vecchio continente, il nostro partner commerciale più solido sono senza dubbio gli Stati Uniti, dove la grande presenza della ristorazione italiana è il primo veicolo di promozione per il vino e poi ci sono consapevolezza e dimestichezza con le tante diverse denominazioni, tanto che a fianco delle etichette più affermate stanno emergendo i vini di Sicilia, Puglia e Montepulciano d'Abruzzo per i rossi, e Alto Adige e Friuli per i bianchi. Dopo la crisi, però, si spende qualcosa in meno, e allora se la fascia 10-25 dollari va ancora forte, sopra i 40 dollari si fa più fatica.

Nord America non vuol dire solo Usa, anzi, e in Canada, ormai, il vino italiano è diventato più importante di quello francese, grazie soprattutto grazie ai vini piemontesi, toscani e veneti , ma bisogna tener presente che qui il vino è molto caro: se in Italia una bottiglia costa 4-5 euro, in Canada arriva a 25 dollari.

Chiudono questo viaggio i mercati del Vecchio Continente, dove il vino italiano è conosciuto da secoli. Come nel Regno Unito, dove adesso vanno forte alcune regioni emergenti della Toscana, Montecucco, Maremma e Morellino, ma il mercato si sta muovendo anche su vini bianchi di carattere, come il Timorass". E se il Prosecco continuerà ad andare bene, sembrano esserci grosse difficoltà per i metodo classico, che non riusciranno a scalzare lo Champagne dalla sua posizione di leader.

Non sorprende più la Germania, dove i vini italiani costituiscono una fetta importante del mercato con un'offerta che arriva da ogni regione e praticamente su ogni fascia di prezzo sensibile.
Buona anche la reazione della Svezia. La chiave di volta per la conquista della Danimarca, invece, sta nel food pairing: il vino italiano va bene, il prezzo medio si aggira sui 5-8 euro, e i consumatori lo apprezzano molto perché si sposa benissimo con i cibi locali.

Rimonta sulla Francia anche in Olanda, dove il prezzo è sì una variabile importante e il consumatore è molto preparato e sa riconoscere e premiare il giusto rapporto qualità/prezzo.

La Francia, insomma, è l'eterna rivale, certo non l'unica da cui guardarsi, eppure, anche qui, c'è una nicchia di consumatori che hanno imparato ad apprezzare l'Italia del vino, salita alla ribalta dopo il boom dei prezzi di Bordeaux: il consumatore del francese ha trovato nel vino italiano esattamente ciò che cercava. Ottimi vini al giusto costo.

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Cala il tasso di deflazione. L'andamento dei prezzi è, per Coldiretti, il risultato di una situazione congiunturale dovuta al maltempo e non deve quindi ingannare.

Roma- A frenare la deflazione ha contribuito il balzo dell'10,8 per cento dei prezzi della verdura rispetto allo scorso anno dovuto anche al maltempo che ha distrutto le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e danneggiato quelle in serra lungo tutta la Penisola. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sull'andamento dell'inflazione in Italia a febbraio che evidenziano anche un aumento dell'1,2 per cento dei prezzi della frutta che fa aumentare il carrello della spesa. L'andamento dei prezzi - sottolinea la Coldiretti - è dunque soprattutto il risultato di una situazione congiunturale dovuta al maltempo e non deve quindi ingannare sul reale andamento dei consumi che rimangono ancora fortemente stagnanti nell'alimentare. Tuttavia - conclude la Coldiretti - è prevista una inversione di tendenza nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati dimostrato dallo spread e, tra i consumatori, con un aumento degli acquisti alimentari per la prima volta da inizio della crisi.
(Coldiretti 12 marzo 2015)

Dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina l'annuncio che Agea ed Equitalia hanno già predisposto l'invio di 1405 cartelle esattoriali con interessi aggiornati al 31 dicembre 2014.

di Virgilio - Parma, 14 marzo 2015 -
Dopo l'annuncio del Ministro Martina che sono in via di notifica, a livello nazionale, 1.405 cartelle esattoriali, la Coldiretti dell'Emilia Romagna commenta che riguarderà solo "una esigua minoranza dei 4.200 allevatori dell'Emilia Romagna che nel tempo si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme acquistando o affittato quote." Quella del ministero risulta essere un atto dovuto dopo la decisione della Commissione europea di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per il mancato recupero dei prelievi dovuti dagli allevatori che hanno superato le quote latte individuali.

"La questione quote latte – ricorda Coldiretti – è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori ma all'Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Una disattenzione nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che – continua Coldiretti – hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli agricoltori italiani. Nell'ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte che terminerà il 31 marzo 2015 c'è il rischio concreto – precisa Coldiretti – dell'arrivo di nuove multe per il superamento da parte dell'Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall'Unione Europea, dopo quattro anni in cui nessuna multa è stata dovuta dagli allevatori italiani."

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A Londra un'esperienza foodie davvero speciale.

Un omaggio all'origine e alla maestria dei prodotti artigianali: è per questa ragione che Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, nell'ambito dell'iniziativa Stealing Beauty (Furto di bellezza), sono i protagonisti della mostra allestita da Harrods, il tempio del lusso londinese, nelle vetrine che si affacciano sulla Hans Crescent.

Fino al 28 marzo 2015, cosce di Prosciutto di Parma e forme di Parmigiano Reggiano resteranno esposte nel cuore della capitale di un Paese di prima importanza nelle esportazioni dei due prodotti, per lanciare un particolare messaggio, sostenuto dal linguaggio artistico, che si riassume nel valore insostituibile dei territori, delle tradizioni locali e della maestria degli artigiani nella determinazione delle caratteristiche inimitabili di questi prodotti Dop.

Non a caso, dunque, le due eccellenze alimentari italiane vengono associate ad un'aquila – considerata la più bella creatura del mondo animale – intenta a rubare tale bellezza, esposta insieme ad alcuni vini spagnoli.
A completare l'esposizione, poi, una serie d'immagini relative al Parmigiano Reggiano e al Prosciutto di Parma che scorreranno sugli schermi posti al quinto piano della sede Londinese di Harrods, disposta su 7 piani e 93.000 metri quadrati di superficie.

La scelta dell'eccellenza rappresentata dai due prodotti, però, non si ferma ad aspetti culturali ed estetici: Harrods, infatti, ospiterà una giornata di degustazione all'interno della Food Hall. I clienti potranno così degustare Prosciutto di Parma appena affettato e Parmigiano Reggiano, oltre ad approfondire la conoscenza dei prodotti e delle loro qualità.

(Fonte Consorzio Parmigiano Reggiano e Consorzio Prosciutto di Parma)

 

Mercati ancora condizionati dal cambio valutario che attenua gli effetti delle produzioni sudamericane.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 marzo 2015 -

Stentano a farsi sentire i vantaggi derivanti dall'ingresso sui mercati dei raccolti sudamericani, Brasile e Argentina in testa. L'atteso effetto calmierante che si sarebbe dovuto determinare con l'ingresso dei volumi dal sud america si è fortemente attenuato dal recupero dai cambi valutari, che vede il dollaro in recupero sull'euro, e dagli strascichi a seguito degli scioperi degli autotrasportatori brasiliani e degli agricoltori argentini.
Le previsioni degli analisti internazionali indicano un probabile calo di prezzi all'origine del 7% a partire dal mese di maggio, che a nostro giudizio non si tradurrà completamente in un vantaggio economico proprio in forza del cambio valutario.

Indicatori internazionali (11/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 568 punti. Il petrolio oscilla intorno a 50$ dollari al barile e il cambio è sceso a 1,05781.

MP indic 11mar15 cibus

Mercato interno - Sul mercato interno continuano a registrarsi scambi ridotti anche sul fronte del mais nonostante la certezza che le semine saranno in calo. Il mercato dei proteici è sostenuto dal valore del dollaro mentre quello dei cruscami da un'industria che non lavora a pieno regime.
Gli operatori sono in attesa degli effetti di Expo2015 e che questi siano percepibili già dal mese di aprile. 20 milioni di persone attese dovrebbero incidere enormenete sulla ripresa dei consumi.
Intanto, i prezzi a medio e lungo termine tendono al rialzo, essendo, come noto, l'Italia un Paese grande importatore di materie prime.

Continua la "carica" dei premi, come non si osservava da qualche anno, sulla farina di soia proteica che sul luglio - dicembre si aggirano tra 63 e 65 dollari a tonnellata e tra 68 e 70$/Ton sul 2016.

Sul fronte delle bioenergie comincia a intensificarsi la ripresa delle coperture utili a allungare l'autosufficienza in previsioni della prossima campagna maidicola che si preannuncia in contrazione di volumi. Tra 132 e 140 €/ton (periodo giugno - luglio) i valori di alcune partite di farina di mais contaminate da Don trattate in questi giorni.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Oltre 200 cantine e 400 vini nel Padiglione dell'Enoteca regionale quest'anno a Verona per Vinitaly 2015. Alla scoperta dei territori. Progetto Deliziando: 300 incontri con buyer esteri -

Parma, 11 marzo 2014 -

Un padiglione di 4 mila metri quadrati per raccontare i vini dell'Emilia-Romagna e il territorio di cui sono espressione. Con un filo conduttore rappresentato dalla Via Emilia. Dal 22 al 25 marzo l'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna sarà anche quest'anno a Verona per Vinitaly 2015, con 200 tra cantine e consorzi, e oltre 400 vini.

"La scelta di proporre la via Emilia è importante – ha spiegato a Bologna durante la presentazione l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - sempre più si compete nel mondo per sistemi territoriali e l'Emilia-Romagna è un territorio che ha molto da dire. Tra il 2009 e il 2013 l'export di vino emiliano-romagnolo è cresciuto dal 78%, ma il potenziale è ancora notevole." Caselli ha ricordato la crescita anche qualitativa dei vini emiliano-romagnoli e l'impegno della Regione a fianco dei produttori, che dal 2007 a oggi si è tradotto in circa 260 milioni di euro di finanziamenti. "E' un settore su cui occorre investire sempre, con cura e con attenzione, per continuare a esser all'avanguardia. Lo faremo anche con la prossima Programmazione 2014-2020".
"Vinitaly è una vetrina importantissima per i vini italiani – ha aggiunto il presidente di Enoteca Emilia-Romagna Pierluigi Sciolette - la nostra regione è stabilmente tra le prime tre produttrici di vino in Italia, insieme a Veneto e Puglia, ma siamo quinti per export. Possiamo dunque crescere ancora e i nostri vini possono essere gli ambasciatori del territorio emiliano-romagnolo nel mondo".

Un viaggio tra i vini, i territori e i prodotti tipici dell'Emilia-Romagna

Al Vinitaly 2015 dunque il Padiglione dell'Enoteca regionale proporrà un "viaggio nel buongusto" lungo la Via Emilia, tra alcuni dei vini più significativi dell'Emilia-Romagna. L'Albana e il Sangiovese in Romagna; il Pignoletto tra Ravenna, Bologna e Modena; il Fortana, il vino delle sabbie, del Ferrarese; il Lambrusco il vitigno emiliano romagnolo più venduto al mondo, tipico dell'area compresa tra Modena, Reggio Emilia e Parma; fino alla Malvasia e al Gutturnio nel Piacentino. Sette grandi vini emiliano-romagnoli che sarà possibile degustare in sette banchi d'assaggio circolari all'interno del padiglione di Enoteca per un totale di 400 tipologie diverse. Un viaggio che non dimenticherà i tanti altri vitigni autoctoni, forse meno noti, ma certamente da scoprire dell'Emilia-Romagna e che ogni visitatore potrà costruirsi su misura anche grazie una App per iPhone scaricabile gratuitamente da AppStore, realizzata in italiano e inglese.
Come ha ricordato il direttore di Enoteca Ambrogio Manzi, anche quest'anno il padiglione dell'Emilia-Romagna, avrà unico in tutto il Vinitaly , un ristorante, curato dagli allievi e dai docenti dell'Istituto Alberghiero "Pellegrino Artusi" di Riolo Terme, per accompagnare le degustazioni con menù tipici dei territori. Protagonisti, insieme ai vini, i 41 prodotti Dop e Igp di cui l'Emilia-Romagna detiene il primato nel mondo.
Ad accompagnare il viaggio e le degustazioni, immagini e musiche di un video realizzato da Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico, che ricorderà alcuni grandi emiliano-romagnoli famosi nel mondo. Oltre a Federico Fellini e a Giovanni Guareschi, tra gli altri, Guglielmo Marconi, Giuseppe Verdi, Dino Ferrari, Giorgio Armani.

2015 MAPPA VINI DOP IGP febbraio rid

Con Deliziando 300 incontri con buyer esteri

Tra gli appuntamenti anche gli incontri commerciali business to business di Deliziando, il progetto di promozione dei prodotti enogastronomici di qualità sui mercati esteri, promosso dall'assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e da Unioncamere regionale, in partnership con le sedi estere dell'ICE: 59 aziende emiliano romagnole incontreranno 30 operatori esteri provenienti da 17 Paesi europei ed extra europei, tra cui Cina, Canada, Brasile, Corea del Sud, USA e Giappone, per un totale di oltre 300 incontri commerciali previsti.
Come ha precisato il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini "Deliziando si è confermato un valido strumento per la fidelizzazione dei clienti esteri e per incrementare l'internazionalizzazione delle nostre aziende. Nel 2014 ha preso il via anche un'iniziativa pilota, dalla collaborazione tra Regione ER/Direzione Generale Agricoltura, Unioncamere ER, sistema camerale e APT Servizi che, integrando le competenze, punta a valorizzare il prezioso patrimonio enogastronomico regionale intercettando importanti flussi di turismo".
Dal 2008 a oggi, "Deliziando" ha realizzato attività a favore delle imprese con risorse pari a oltre 5 milioni 800 mila euro, di cui oltre 3 milioni 400 mila dalla Regione, circa 1 milione 100 mila euro dall'Ice e 1 milione 330 mila euro dalle Camere di commercio.

Regione: dal 2007 260 milioni per il comparto vitivinicolo

La Regione Emilia-Romagna investe sul vino e punta sulla qualità. Dal 2007 al 2015 ha destinato al settore vitivinicolo circa 260 milioni di euro. Si tratta di risorse provenienti dall'Ocm Vino (206 milioni di euro) e dal Psr 2007-2013 (49 milioni), oltre a quelle per il programma Deliziando. In particolare per il 2015 sono in arrivo 6 milioni 700 mila euro per la promozione nei Paesi extraeuropei nel 2015; 12, 7 milioni per la riconversione dei vigneti; 3,8 milioni per gli investimenti aziendali.

www.enotecaemiliaromagna.it/it 

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere ER)

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