Crisi Morris Profumi, I dipendenti non abbassano la testa. Iniziato il presidio davanti alla gloriosa fabbrica di profumi Morris Spa che ha dichiarato di voler chiudere la produzione. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni.
Di Redazione e foto di Francesca Bocchia - Siamo davanti ai cancelli della Morris Profumi SpA con Germano Giraud della FEMCA CISL di Parma e Piacenza che ci illustra lo stato delle cose e le iniziative che verranno intraprese a partire da oggi.
"La settimana scorsa - dichiara il sindacalista - abbiamo avuto un incontro con i vertici dell'azienda nel quale siamo stati informati della messa in liquidazione volontaria dell'attività produttiva, quindi vuol dire la chiusura dello stabilimento. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. La situazione era delicata in azienda, avevamo fatto un percorso di cassa integrazione ordinaria, ma nulla lasciava presagire a una cosa del genere. Noi eravamo a conoscenza che avevano perso il marchio più importante che rappresentava il 45% del fatturato (marchio Ferrari) e venendo a mancare quello, la attività produttiva si è drasticamente ridotta. Ipotizzavamo quindi che ci sarebbe stato da discutere su una riorganizzazione, invece la comunicazione della messa in liquidazione è stata una cosa devastante. Oggi siamo in sciopero per due giorni. Questa è la prima iniziativa sindacale, poi a breve avremo un incontro tecnico per discutere in merito alla apertura da parte della azienda di una cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività e quindi da lì inizierà la trattativa sindacale che ci porterà a discutere di quello e a aprire tavoli istituzionali su l territorio per tentare di trovare soluzioni alternative."
Il Video: https://youtu.be/IlvwK0KYxMs
Il comunicato di CGIL
Vertenza Morris Spa: 48 ore di sciopero, 100% adesioni ed altissima presenza ai presidi.
I dipendenti non abbassano la testa. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni
Parma 11 febbraio 2020 10,45 - Si respira uno strano profumo nell'aria in strada Maretto a Parma in questi giorni di mobilitazione: è il profumo di dignità dei lavoratori e delle lavoratrici di Morris Spa in sciopero.
Del 100% è stata infatti l'adesione allo sciopero dichiarato da FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL provinciali per protestare contro la messa in liquidazione della Morris Spa da parte della proprietà. Una decisione, quella dei vertici aziendali, che ancora desta incredulità e sconcerto in oguna delle 114 famiglie che da qui ai prossimi mesi si troveranno a fronteggiare grandi difficoltà economiche dovute alla probabile perdita del posto di lavoro.
"Abbiamo già inviato una richiesta di apertura di tavolo di crisi all'attenzione di Comune e Provincia di Parma - dichiarano i sindacati di categoria davanti ai cancelli della fabbrica - questa decisione del Cda di Morris Spa colpisce al cuore una città intera, che perde con questa azienda un altro marchio storico, diventato negli ultimi sessanta anni simbolo e prestigio della profumeria della provincia di Parma. Ci sono competenze, professionalità e organici, manca solo la voglia di crederci ancora", continuano FILCTEM, FEMCA e UILTEC territoriali. "Ecco perchè stiamo chiedendo alle istituzioni di aprire un tavolo di confronto per cercare soluzioni alternative alla chiusura o qualche imprenditore che possa investire su una scommessa vincente come quella di Morris".
Tanti i messaggi di solidarietà che ora dopo ora arrivano ai lavoratori colpiti da questa drammatica notizia. "Non chiediamo pietà o commiserazione, siamo professionisti capaci del settore, chiediamo solo la possibilità di dimostrarlo con i fatti e con una proprietà che creda nel marchio, qui serve la volontà di fare impresa!", commentano le RSU Morris Marianna, Fabrizio, Roberta e Angelica. "Siamo uomini e donne che credono in quel che fanno, abbiamo compiuto tutti quanti sacrifici quando ci sono stati chiesti. Ed ora? È questo il piano industriale che i rappresentanti dell'azienda avevano millantato da mesi? Chiudere e lasciarci tutti a casa?".
Tavoli tecnici relativi alla cassa integrazione straordinaria e tavoli istituzionali volti a trovare soluzioni alternative, questo è ora il doppio impegno dei sindacati di categoria nei prossimi mesi.
Il lavoro oltre le cose: lunedì 23 dicembre presidio in sciopero dei lavoratori Simply ex Sma/Auchan, Margherita distribuzione - in Allegato il VOLANTINO (scaricabile in pdf) con le richieste.
Nella mattinata di lunedì 23 dicembre, dalle ore 11 alle ore 12, davanti al negozio ad insegna punto Simply di Margherita Distribuzione in via Verdi a Parma, avrà luogo un presidio di lavoratori in sciopero.
La mobilitazione è proclamata dai sindacati di categoria FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS a sostegno della vertenza sindacale Auchan-Sma-Conad sulla gestione di migliaia di esuberi annunciati dal gruppo.
Mondo della Cisl e dei pensionati in lutto per la scomparsa di Alfredo Bottazzi, già dirigente sindacale, spentosi oggi a Scandiano dopo una grave malattia.Era nato il 24 aprile del 1946. In pensione dopo avere lavorato in ceramica San Marco di Scandiano di cui era stato sindacalista era membro del consiglio generale della Fnp Cisl Emilia Centrale. Svolgeva l’attività di volontariato in Cisl, nella sua Scandiano e nel baisano.
“Era sempre presente alle attività provinciali regionali e nazionali” lo ricorda Loris Cavalletti, segretario generale regionale dei pensionati. “Partecipava al servizio mensa Caritas che L’Anteas di Reggio organizza periodicamente”.Per Adelmo Lasagni, segretario Fnp Cisl Emilia Centrale “E’ una grave perdita per il nostro sindacato e ci lascia il ricordo di una persona che nella semplicità svolgeva un ruolo importante di aiuto e assistenza ai pensionati della sua Scandiano, ora lo vogliamo pensare in cielo assieme ai grandi amici Arturo e Nello”. “Il sindacato – conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale, William Ballotta – è fatto di persone e idee che, alle volte, riescono ad andare oltre il ruolo professionale per arrivare a toccare le corde dell’animo umano: lui lo aveva fatto già ai tempi dell’attività sindacale lavorativa e aveva proseguito in seguito”.
Lascia la moglie Paola Borziani e i figli Claudio e Davide. I funerali si terranno sabato 10 agosto nella chiesa grande (Natività della Beata Vergine) di Scandiano, alle 9.30.
Sta per prendere il via il convegno, promosso da CGIL, CISL e UIL di Parma, per discutere sulle priorità del Paese e conseguentemente sulla sulla legge di Bilancio 2019. In allegato il "Volantone" scaricabile in pdf.
Nell'imminenza dell'approvazione della Legge di bilancio 2019, anche CGIL, CISL e UIL di Parma si danno appuntamento per un Attivo provinciale dei delegati e attivisti pensionati per discutere le priorità per il paese in materia di investimenti, strumenti di protezione del lavoro (ammortizzatori sociali e politiche attive), fisco, pensioni, sanità, istruzione e pubblica amministrazione.
Le linee di indirizzo definite unitariamente dalle tre sigle nel documento presentato a Roma il 22 ottobre scorso, saranno illustrate nell'incontro in agenda per il 26 novembre, alle ore 9.00 presso l'Hotel Parma & Congressi di Via Emilia Ovest 281/A a San Pancrazio, il cui programma dei lavori prevede di lasciare ampio spazio agli interventi dalla platea dopo la relazione introduttiva di Marina Molinari, segretaria generale CISL Parma e Piacenza. Il dibattito sarà moderato da Mario Miano, segretario generale UIL Parma e Piacenza, mentre le conclusioni, previste intorno alle ore 12.00, saranno a cura di Marina Balestrieri, della segreteria CGIL Emilia Romagna.
Nel merito, tra i principali temi all'ordine del giorno secondo i sindacati confederali vi sono: la necessità di programmare un graduale incremento degli investimenti pubblici fino al 6% del Pil e contestualmente aprire una seria discussione in Europa per lo scomputo degli investimenti pubblici dal deficit; apportare modifiche alla legge sul pareggio di bilancio degli enti locali; sviluppare le infrastrutture che devono rappresentare la priorità degli investimenti pubblici, anche per aumentare la produttività del sistema paese e diffondere la crescita in tutto il territorio; sviluppare reti pubbliche per la salute, l'istruzione e l'assistenza; sviluppare le infrastrutture materiali con il completamento e la programmazione strategica delle grandi opere, che connettono il paese e lo collegano al resto dell'Europa; investire in un piano straordinario per la manutenzione delle infrastrutture esistenti; sviluppare le infrastrutture energetiche e digitali, che dalle reti alle produzioni costituiscono un pilastro della politica industriale; sbloccare le risorse dei fondi destinati allo sviluppo locale previsti dal "Piano periferie"; confermare, nell'eventuale revisione del codice degli appalti, la tutela del lavoro e la lotta per la legalità.
"Su questa base, intendiamo aprire il confronto con il governo sostenendo le nostre proposte, anche con le forme e gli strumenti propri dell'esperienza sindacale –, si legge nella presentazione del documento unitario nazionale –. Queste proposte delineano un modello di sviluppo del Paese fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale, sulla solidarietà nazionale, anche in netto contrasto con scelte autonomiste che la potrebbero compromettere".
Rispetto, poi, al confronto con l'Europa, i sindacati unitariamente scrivono che "dovrebbe essere caratterizzato più che da atteggiamenti strumentali spesso reciproci e da tensioni antieuropeiste, da una grande e seria battaglia per cambiare lo statuto economico e le politiche economiche" dell'Unione Europea "attraverso lo scomputo delle spese per investimenti materiali e sociali dal deficit, l'aumento delle risorse europee per gli investimenti, per la sostenibilità ambientale e per le politiche di coesione".
(Foto di Nicola Comparato) - In allegato il VOLANTONE scaricabile in pdf
Per le oltre 26 mila aziende, delle province di Reggio e Parma, i controllori sono solo una quarantina. Una situazione inaccettabile peggiorata dopo l'istituzione dell'Inl
Reggio Emilia (14-10-2018) - Dopo l'ennesimo infortunio mortale sul lavoro a Reggio Emilia, il sindacato Cisl Emilia Centrale denuncia la carenza degli ispettori del lavoro sul territorio. «Nonostante le promesse dell'Ispettorato del lavoro – spiega Rosamaria Papaleo, segretario Cisl Emilia Centrale - l'attività di controllo non è capillare. In totale gli ispettori del lavoro, tra le province di Reggio Emilia e Parma, sono 45 dal 2017. E in particolare sul territorio reggiano operano formalmente 23 ispettori più sei carabinieri del nucleo ispettivo, tra le due province».
«E con il blocco del turnover – aggiungono dalla Cisl Funzione Pubblica, la categoria di riferimento - non ci sono state nuove assunzioni e molti ispettori sono attualmente distolti dall'attività di controllo presso le aziende per essere occupati in attività amministrative d'ufficio».
I dati sono chiari: nelle province di Reggio Emilia e Parma, secondo i dati pubblicati a metà del 2017, ci sono 26.550 aziende che dispongono, tra Reggio e Parma, di 269.309 dipendenti. L'organico di ispettori è evidentemente molto carente rispetto al rapporto delle aziende sul territorio.
«Dopo l'istituzione dell'Inl (Ispettorato nazionale del lavoro) – aggiunge Papaleo – il personale locale soffre di scarse risorse strumentali. Più volte il sindacato ha sollecitato affinché si svolgessero percorsi formativi, ma ad oggi si registra un timido avvio che ha coinvolto solo una parte del personale e l'attività ispettiva continua pertanto ad essere sacrificata. Attività che hanno come oggetto non solo il controllo dell'operato delle aziende, ma anche la prevenzione per informare le ditte e i lavoratori sui comportamenti da adottare».
«Un ulteriore elemento che non è stato potenziato – spiega la sindacalista – è un collegamento partecipato con le Asl del territorio, che sono l'organo deputato allo svolgimento di accertamenti per la salute e sicurezza dei lavoratori. In totale, nell'anno passato in provincia ci sono state circa 1257 ispezioni: un numero minimo rispetto al numero delle aziende».
«La situazione - termina la segretaria – è grave. Vista la frequenza degli infortuni sul lavoro, la questione deve essere portata all'attenzione delle forze politiche al più presto, in continuità con il lavoro che sta facendo il sindacato sul territorio».
"Altro che decreto dignità, il voucher in agricoltura è la legalizzazione del caporalato". Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl Emilia Centrale, Vittorio Daviddi, sottolineando che nel settore agricolo il voucher si è dimostrato fallimentare.
"Lo dicono i dati, è uno strumento che danneggia gravemente il lavoro. A suo tempo lo avevano già ribadito anche i tanti lavoratori scesi nelle piazze di tutta Italia - dice~Daviddi - Come sottolineato dalla nostra segretaria nazionale Annamaria Furlan, nel settore ci sono già i contratti stagionali e in passato c'è stato un grande abuso dei voucher. Prima di parlare di dignità e lotta al lavoro nero, sarebbe utile che il ministro Di Maio incontrasse i sindacati per capire di cosa si discute.
I voucher comportano gravi sacrifici per migliaia di lavoratori agricoli. Per questo ci appelliamo ai parlamentari modenesi, ritenendo che occorra guardare avanti, non indietro, nel ripristinare strumenti che – conclude il segretario generale della Fai Cisl Emilia Centrale - hanno portato più problemi e sfruttamento che benefici e produttività".
Sono novanta le persone che il Caf (servizio fiscale) della Cisl Emilia Centrale cerca per l'assistenza fiscale e dichiarazione dei redditi mod. 730 del 2018.
Le sedi di lavoro sono Modena e provincia (sessanta persone), Reggio Emilia e provincia (trenta persone).
Sono richiesti diploma o laurea in materie economiche, giuridiche e umanistiche, attitudine al contatto con il pubblico e disponibilità a orario di lavoro flessibile.
Il Caf Cisl Emilia offre contratti part time e full time a tempo determinato (contratto collettivo nazionale di lavoro del commercio e terziario). Le persone selezionate saranno impiegate nel disbrigo di pratiche fiscali e tributarie, come la dichiarazione dei redditi (730 e Modello redditi) e il calcolo dell'Imu/Tasi.
«Le assunzioni, che avverranno a fine marzo, sono subordinate alla formazione che si svolgerà da gennaio 2018 e sarà completamente gratuita – dichiara il responsabile del Caf Cisl Emilia Centrale Franco Saracino – Sottolineo che le persone che lavorano nelle nostre campagne fiscali acquisiscono un'esperienza e professionalità che si rivelano molto utili per la ricerca successiva di lavoro in studi professionali e aziende».
Gli interessati devono registrarsi sul sito https://it.mygigroup.com/login e candidarsi all'annuncio della filiale di Gi Group territorialmente di proprio interesse.
Con oltre 74 mila dichiarazioni dei redditi e quasi 30 mila tra Red e Ise sbrigate nel 2016, il Caf Cisl Emilia Centrale si è confermato anche l'anno scorso uno tra i più importanti servizi fiscali della Cisl in Italia.
Promossa da Cisl Emilia Centrale, Fnp, Anteas, e in collaborazione con il Siulp, si terrà martedì 24 ottobre, alle ore 20.30, presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia
REGGIO EMILIA, (19 ottobre 2017) – La rete e il mondo di internet nascondono pericoli e insidie nei quali spesso cadiamo senza accorgercene. Per imparare a prevenire truffe e reati informatici e conoscere il significato di termini come social network, web, email, Cisl Emilia Centrale, Anteas, Fnp Cisl Emilia Centrale, in collaborazione con il Siulp, il sindacato della Polizia di Stato, organizzano un ciclo di due conferenze dal titolo "Districarsi dalla rete" che si terranno presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia, martedì 24 ottobre e martedì 21 novembre alle ore 20.30.
Il primo incontro sarà tenuto da due esperti della polizia postale: Cosimo Matarrese, parlerà dei reati in generale e Mario Scarapellini approfondirà i reati informatici e le insidie della rete.
Le conferenze sono gratuite e aperte a famiglie, lavoratori, pensionati e a tutti coloro che vogliono imparare a navigare in rete in modo consapevole.
L'intervento di Annamaria Furlan, segretario generale nazionale della Cisl, intervenuta all'Aula Magna dell'Università di Modena e Reggio per l'assise che porta alla nascita della Cisl Emilia Centrale. -
Reggio Emilia, 28 maggio 2015 –
Dal governo Renzi, con un giudizio molto critico sul suo operato, alla proposta articolata per una nuova Europa. Quindi l'appoggio alla preoccupazione di Romano Prodi sulla situazione greca che potrebbe minare la stessa istituzione europea. Ma anche una critica a chi, come il segretario della Fiom, Maurizio Landini, pensa di portare il sindacato in politica "vuol dire fare del male al sindacato e ai lavoratori, non rispettarne i ruoli". Lei è Annamaria Furlan, segretario generale nazionale della Cisl, intervenuta all'Aula Magna dell'Università di Modena e Reggio per l'assise che porta alla nascita della Cisl Emilia Centrale. Al segretario della Cisl in dono, William Ballotta e Margherita Salvioli Mariani, segretari uscenti di Modena e Reggio Emilia hanno riservato Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e Parmigiano Reggiano.
"La grande debolezza del governo Renzi è l'incapacità di formulare una proposta forte per la crescita e lo sviluppo – ha attaccato nel suo intervento Annamaria Furlan - . Chiediamo una riforma del fisco e una proposta per un nuovo modello industriale e di crescita del Paese".
L'inefficienza dei risultati raggiunti dal governo per la Furlan è "nella mancanza di investimenti nel Belpaese, sia pubblici che privati, la burocrazia, l'incertezza del diritto, la corruzione, le infiltrazioni di mafia, ndrangheta e camorra nei grandi appalti del Paese, la debolezza della rete infrastrutturale insufficiente, dalle strade alla banda larga".
Per la crescita gli 80 euro di Renzi? "Non bastano. Quello non è un bonus del premier, ma è quello che da anni chiedevamo: mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori. Ma non si è data risposta agli incapienti e alle persone col reddito basso. Non è stati un atto riformatore".
Invece, tra le proposte della Cisl, "una grande legge di iniziativa popolare per la riforma del fisco. In modo di ridurre 1000 euro di tasse ai redditi inferiori ai 40 mila euro l'anno, quindi l'azzeramento delle tasse per l'acquisto della prima casa per i redditi medio bassi".
Le "risorse ci sono se si considera che in Italia stimiamo in 70 miliardi di danni per corruzione, 150 quelli dell'evasione fiscale, 50 l'evasione contributiva, 50 evasione di Iva e il 'contributo' che possono dare il 4% di famiglie ricche del paese che detengono oltre il 50% delle ricchezza".
Sul fronte della competitività per la Furlan "all'Italia anche manca un piano energetico che continui a contenere il costo dell'energia, del 30% più caro che nel resto d'Eurpoa. Ma anche investimenti su formazione, innovazione, ricerca sostenibili con tagli agli sprechi. Così facendo si potrebbe anche tornare a rinnovare i contratti pubblici fermi da otto anni".
Alla proposta del premier Renzi sul "sindacato unitario", la Furlan risponde "Renzi non conosce la storia, il pluralismo italiano è un grande valore che ha reso i sindacati forti nelle vicende del Paese, riconosciuti e rappresentativi di milioni di persone". Tre grandi temi: "Modello contrattuale nuovo, salario minimo, legge di rappresentanza: il governo non commetta l'errore di legiferare da solo".
Un accenno sentito e applaudito al tema della cittadinanza: "Chi nasce sul suolo italiano a prescindere dalla cittadinanza dei genitori per noi è cittadino italiano: questo lo dobbiamo dire. La Cisl è fatta di tante pelli di tanti colori, valorizziamo le culture del mondo che qui si radicano e lavorano".
E mentre in queste ore il governatore della Bce, Mario Draghi, ha richiamato al dovere di crescita e sviluppo il governo italiano "noi della Cisl abbiamo molte cose da aggiungere – ha detto la Furlan – per uscire dalla crisi dobbiamo mettere assieme le intelligenze del paese, le sue rappresentanze, il governo nazionale e quelli locali per un progetto che abbia al centro la centralità del lavoro, che vada oltre le fragilità di 7 anni fa".
Sentito il tema europeo con la quale il segretario generale nazionale della Cisl ha aperto il suo intervento: "Se l'Italia assieme agli altri Paesi non darà il proprio contributo al cambiamento dell'Europa verrà meno la crescita e assisteremo alla frantumazione. Emblematico il caso del referendum del Regno Unito. Certo occorreva intervenire con la Bce sul sistema finanziario, ma si è perso troppo tempo. Ora si acquista debito per creare sviluppo: un paio di anni fa era impensabile, se lo si faceva prima ora la Grecia non sarebbe messa così".
"Il fiscal compact deve essere revisionato – chiede la Furlan – affinchè sia lo statuto economico di un'Europa che cresce per affermare che ogni euro investito in crescita e sviluppo non sia considerato come debito".
Tra le proposte che danno speranza per il futuro, la Furlan ha evidenziato il prossimo congresso della Confederazione europea dei sindacati (Ces), "per una ritrovata unità sindacale nelle singole nazioni che hanno compreso la necessità di un'azione comune, come ad esempio sulla necessità della tassazione delle rendite finanziarie e, più in generale, una lotta alle politiche di austerità". (Gabriele Arlotti)
(Fonte: Ufficio Stampa Cisl Reggio Emilia)
FLAI CGIL – FAI CISL – UILA UIL SU CAMPAGNA ORTOFRUTTICOLA "Senza procedura emergenza UE a rischio 6.000 posti di lavoro".
Bologna, 28 luglio 2014 –
"In Emilia Romagna più di un milione di giornate di lavoro, vale a dire quasi 6000 posti di lavoro "stagionali", rischiano di saltare se la Commissione Europea non darà subito il proprio assenso ad attivare la procedura di emergenza per la crisi della frutta estiva. Procedura che garantirebbe al "settore ortofrutticolo estivo", di cui quello emiliano-romagnolo è leader indiscusso, un prezzo minimo di ritiro del prodotto".
A lanciare l'allarme sono le tre categorie del settore di Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna, dopo che nei giorni scorsi i dati dei prezzi delle vendite hanno fatto registrare un calo vertiginoso, con il rischio concreto che le ripercussioni più gravi potrebbero abbattersi sull'occupazione.
"La nostra regione – continuano le tre organizzazioni sindacali - e in particolare la zona della Romagna e le provincie di Ferrara e Modena, sono i territori più vocati a queste tipologie di produzioni, e quindi i più a rischio. Difatti, gli attuali prezzi al produttore della frutta estiva, in media pari a circa 20 centesimi al chilo, specie per pesche, albicocche e susine, non rendono economicamente conveniente sia la raccolta del prodotto sia, in prospettiva, gli investimenti sulla futura coltivazione".
"Una situazione – concludono i sindacati – che potrebbe diventare irreversibile, e non più congiunturale, nel caso in cui i frutticoltori decidessero di estirpare i frutteti.
Per queste ragioni chiediamo al Governo, e al premier Renzi in particolare, un impegno straordinario per indurre la Commissione Europea ad attivare la procedura di emergenza per la crisi della frutta estiva.
Un passo preliminare e indispensabile per far sì che istituzioni, politica e sindacati costituiscano un fronte comune in grado di muovere i primi passi verso la messa in sicurezza del settore che argini la piaga, purtroppo presente anche nel nostro territorio ,del sotto salario, del lavoro nero e dell'illegalità.La drammaticità della situazione non la si affronta con soluzioni territoriali di basso profilo, ricercando, ancora una volta, sul costo del lavoro la soluzione dei problemi di competitività.
Se è vero che la fase ha le caratteristiche di drammaticità, che s'inseriscono in una crisi congiunturale che il paese sta attraversando, risulterebbe miope e bizzarro ritenere che, abbassando il salario dei lavoratori addetti alla raccolta e non solo quelli (salario già basso ora), possa risultare l'arma vincente.