Di Ingrid Busonera (Quotidianoweb.it) Roma, 8 ottobre 2024 - Oggi, è vicepresidente dell’Associazione “Persone in Cammino” e ci racconta la sua esperienza di danneggiato da inoculazione, e il perché ha deciso di accettare l’incarico.
Prima della vaccinazione, Fabio, era uno sportivo agonista, e godeva di ottima salute e un sistema immunitario di ferro.
Sebbene non contento, obbligato dal fattore anagrafico e dalle esigenze professionali, a giugno 2021, si è sottoposto a prima ed unica dose Pfizer FC1131 che ha scatenato danni irreversibili e per i quali ha rischiato la vita.
Tuttavia, l’esperienza di Fabio non è isolata. Sono molti i casi in cui si sono verificati episodi di trombosi, anche purtroppo ad esito fatale, post vaccinazione.
Alcuni sono stati riportati in letteratura, alcuni sono stati pubblicati sul Giornale di Cardiologia, altri sono addirittura stati segnalati nei bugiardini dei prodotti, che con fiducia ci siamo fatti inoculare, e che consigliano di prestare attenzione, dopo la somministrazione dei suddetti, all’insorgenza di quei sintomi che possono essere indicativi proprio di eventi trombotici.
A tal proposito nel bugiardino di un noto siero si legge: “E’ importante stare attenti alla comparsa di sintomi correlabili a trombosi e a un basso numero di piastrine entro le 3 settimane dall’assunzione del vaccino”. Ad esempio:
- Cefalea severa o persistente
- Appannamento della vista
- Mancamento di fiato
- Dolore al torace
- Rigonfiamento degli arti inferiori
- Dolori addominali persistenti
- Facilità agli ematomi o comparsa di piccole macchie rosso-violacee sotto la pelle (petecchie)
Fabio ci racconti cosa è successo dopo il vaccino?
Dopo una settimana dall’inoculazione, si sono gonfiati i linfonodi inguinali. Progressivamente nei due mesi successivi, la situazione peggiorava di giorno in giorno: hanno iniziato a manifestarsi escoriazioni sulle gambe, gonfiore diffuso, trombosi arteriosa e venosa, fenomeno di Reynaud, mancanza di circolazione periferica con cancrena alle dita delle mani, escoriazioni estese a tutto il corpo. Sono stato ricoverato tre settimane in ospedale per trombosi venosa e arteriosa, vasculite eosinofila con interessamento cutaneo, vascolare, nervoso e polmonare.
Dopo quell’episodio hai avuto ancora problemi?
A gennaio 2024 sono stato sottoposto ad intervento chirurgico per rimuovere linfonodi pieni di eosinofili. Purtroppo, dopo tre anni, sono ancora in cura con gli anticorpi monoclonali. Specifico che per arrivare alla diagnosi, ho dovuto sopportare un vero e proprio calvario con esami diagnostici e invasivi, tra cui anche biopsie ossee, cutanee e una pioggia di radiazioni.
Come stai oggi? Hai recuperato la salute?
Ad oggi continuo le terapie con il monoclonale e purtroppo permangono danni irreversibili quali: mani irrimediabilmente fredde, tali da impedirmi di svolgere il mio lavoro all’esterno, durante l’inverno, neuropatia sotto il piede sinistro che mi impedisce di praticare la corsa e la camminata prolungata, e prestazioni fisiche non idonee a gare sportive.
Hai deciso di intraprendere una battaglia per il riconoscimento?
Nonostante correlazione riconosciuta e scritta da tutti i medici che mi hanno curato e che ringrazio per la loro professionalità, cosa ormai rara purtroppo, l’Azienda Zero (azienda sanitaria regione Veneto ndr), di fronte al mio caso, pubblicato sulle riviste scientifiche e in letteratura medica, oggetto di congressi medici, ha dichiarato che non c’è nesso di causa alla mia richiesta di indennizzo.
Ci parli del tuo ruolo all'interno dell’Associazione “Persone in Cammino”?
Oggi mi schiero al fianco di Andrea Sillo, come vicepresidente dell’Associazione Persone in Cammino, per me e per tutti quelli che come me sono stati danneggiati dal vaccino, per avere le giuste esenzioni, rimborsi e se possibile, tornare quelli di prima.
Come danneggiato da vaccino so bene cosa significhi vedere la propria vita cambiare in modo drammatico e affrontare le difficoltà che ne conseguono.
La mia decisione di assumere il ruolo di vicepresidente di questa associazione nasce dalla volontà di fare qualcosa di concreto per chi, come me, si trova a vivere una situazione simile. Chi subisce questo tipo di danni, talvolta si sente isolato, ignorato e fa fatica a ottenere il riconoscimento delle proprie problematiche.
Insieme, come gruppo, abbiamo maggiore possibilità di far sentire la nostra voce e cercare di sensibilizzare le istituzioni sulle necessità e i diritti dei danneggiati, come quello di ottenere esenzioni sulle spese mediche o almeno un indennizzo per i danni subiti.
Sono convinto che insieme possiamo fare molto di più di quanto potremo ottenere individualmente. Andrea mi ha voluto al suo fianco e ho deciso di accettare!