Domenica, 06 Agosto 2023 08:31

Giuseppe, da comandante di yacht alla sedia a rotelle dopo il vaccino In evidenza

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Di Giulia Bertotto Roma, 5 agosto 2023 (Quotidianoweb.it) - Giuseppe Sanacore ha 56 anni, è di origini siciliane e vive con la sua famiglia nelle Marche. Ha passato una vita sulle onde, tra le rotte della navigazione, su imbarcazioni di alto prestigio. Poi la vaccinazione, a cui si è affidato senza titubare, ha cambiato la sua storia.

Nel silenzio delle istituzioni, nell’omertà dei grandi giornali, all’ombra di una strage che sta distruggendo le famiglie e ha già logorato il tessuto sociale italiano, Quotidianoweb raccoglie la sua testimonianza. L’ennesimo cittadino italiano ricattato, vaccinato e abbandonato.

Lei è molto fiero del suo lavoro, di quello che fino a due anni fa era il suo lavoro.

Sì, sono un comandante di yacht di lusso, ho sempre avuto una vita molto dinamica, viaggiavo per mestiere, e quando non ero imbarcato, ero un responsabile di produzione navale. Passavo anche 12 ore nei cantieri, con 250 operai, 2800 metri quadri di magazzino da gestire, una grande impresa sotto di me, anche se non era la mia. Nel 2021 il capo dell’azienda mi disse che dovevo dare l’esempio ai colleghi e dipendenti e vaccinarmi per ottenere il Green Pass. Viaggiando, ero abituato alle vaccinazioni, ce ne sono tantissime obbligatorie e raccomandate quando si attraversano mari e continenti. Non avevo mai avuto problemi e così sono andato a vaccinarmi.

Poi la sua vita ha preso un’altra rotta.

Ho ricevuto la prima dose del composto Pfizer il 20 agosto 2021, e la seconda dose Pfizer il 16 settembre 2021. Non posso dire nulla a riguardo della prima dose, c’è una causa legale in corso. Ma posso dirle che non ho accusato alcun malessere.

Dopo venti minuti dalla seconda dose sono entrato in coma. L’ambulanza mi ha portato all’Ospedale di Fano dove sono rimasto per un mese. In questo mese, senza alcuna diagnosi precisa, mi sono state somministrate tachipirina, cannabis e morfina. E questo lo ho scoperto solo dopo. Dall’ospedale ci sono uscito con la sedia a rotelle. Era settembre 2021 e il primario della struttura mi diceva che con una settimana di fisioterapia mi sarei rimesso in piedi. Due anni dopo sono ancora sulla sedia a rotelle.

Solo quando sono stato dimesso è stato scritto sulla mia cartella che la mia sintomatologia è legata alla somministrazione.

E’ il caso di ricapitolare quanto le è accaduto. Lei ha eseguito la seconda dose del vaccino Pfizer, è entrato immediatamente in coma e dopo un mese in ospedale è uscito invalido.

Sì, e oggi dopo un anno e mezzo di terapie di ogni tipo, fisioterapie, sedute di psicoterapia, sono peggiorato. Ho assunto così tanti farmaci che il mio stomaco è devastato. Ad aprile 2022 ho avuto un’altra crisi con convulsioni e svenimenti e sono stato di nuovo ricoverato. Anche durante questo secondo ricovero mi hanno imbottito di tachipirina e cannabis. Tutto questo è documentato e dimostrabile. Da uno degli esami svolti dai dottori è emersa una colicistite acuta, fegato ingrossato e anche il pancreas era in tilt a causa dell’abuso di medicinali. Dopo quattro mesi di lista di attesa per l’intervento alla colecisti ho conosciuto il dottor Giovanni Frajese e il dottor Giuseppe Barbaro di Roma, che mi seguono ancora oggi, i quali mi hanno spiegato che è la proteina Spyke immessa con il vaccino, a causare ictus e così diversi e gravi disturbi a carico di differenti organi.

Nell’attesa dell’intervento mi è stata data una cura per stare “calmo” a casa, perché non potevo mangiare, stare fermo o dormire. Tra i miei sintomi c’erano acufene (che neppure sapevo cosa fosse), netto abbassamento della vista, convulsioni e spasmi, attacchi epilettici, perdita di sensibilità agli arti inferiori, incapacità di presa con le mani, tremori, brividi di freddo. Non mi riconosco. Questo vaccino ha rovinato la mia vita e quella della famiglia, e anche l’azienda, perché i danni economici sono causati anche da tutti i lavoratori che hanno subito danni da vaccino. E per un virus che si curava con farmaci che tutti abbiamo in casa. C’è da impazzire.

E secondo lei perché se il Covid era così facile da curare, sono morte così tante persone e alla cittadinanza è stato detto che l’unica salvezza era il vaccino? Che spiegazione si è dato?

Lo chiamano vaccino, ma sono convinto che sia un prodotto militare; persone disumane e molto potenti potrebbero aver deciso che siamo troppi su questo pianeta e i nostri governi abbiano obbedito a questo ordine, in modo cosciente o incosciente.

Attualmente che diagnosi le è stata firmata?

Attualmente io sono sulla sedia a rotelle, incapace perfino di andare in bagno e lavarmi da solo. Mi aiutano mio figlio e mia moglie. E non ho neppure una diagnosi, se non quella di crisi epilettiche, non c’è nemmeno un nome a quello che mi è successo. Non posso lavorare, naturalmente, e quindi sono preoccupatissimo per la mia famiglia, siamo in affitto e lavora solo mia moglie in maniera occasionale. L’INPS paga o il sussidio di disoccupazione o l’invalidità e io beneficio della disoccupazione. La Naspi prevede un contributo di 780 euro, ma noi paghiamo 650 euro di mutuo al mese. Attendo un aiuto da parte dello Stato per poter riprovare con la fisioterapia correttiva a rimettermi in piedi. E così tornare a lavorare.

Ha scritto ai giornali, ai canali Tv, alle istituzioni?

Eccome, ho scritto ai sindaci di Fano e di Pesaro ma non ho ricevuto alcuna risposta. Quando con “Danni collaterali” abbiamo fatto la manifestazione contro il biolaboratorio lui non si è presentato, anche se aveva assicurato ufficialmente la sua presenza. Sempre con questa associazione abbiamo raccolto le firme per il riconoscimento dei danneggiati da vaccino e abbiamo scritto alla Premier Meloni. Due settimane fa la Camera ha accettato di risarcire le persone danneggiate da vaccino, ora dobbiamo attendere il pronunciamento del Senato.

Sono invece grato alla azienda per cui lavoravo, la Sylent Yacht, la quale ha fatto di tutto per sostenermi e mi è stato ribadito che le porte restano aperte per me.

Che cosa si augura per il futuro? Quali speranze in questo stato di cose?

Complici di personaggi al di sopra dei nostri capi di stato hanno, probabilmente,  deciso di rovinarci la vita per interessi personali o di ristretti gruppi di potere. Gli sms tra la presidente della commissione UE e il CEO di Pfizer e gli incarichi del marito medico della stessa Presidente Von der Leyen  non possono non far sorgere dubbi e convincere che siano solo delle coincidenze.  Ma costoro sono intoccabili.

Quindi non credo che nessuno finirà dietro le sbarre per quello che ci è stato fatto; ma in realtà non mi interessa neppure, quello che io pretendo e che mi curino e che curino chi si trova nella mia stessa situazione.

Le persone danneggiate sono quasi quattro milioni in Italia, siamo in contatto e sono sempre di più quelle che hanno deciso di non stare zitte.

Per le mie condizioni di salute non ho buone aspettative, dopo due anni di inferno come quelli che ho passato. A tenermi ancora qui è la responsabilità verso la mia famiglia. A volte penso di non farcela ma poi penso che lascerei in balia delle onde.

Per chi volesse dare un aiuto, la Redazione offre il suo spazio all’Iban di Giuseppe: IT17V0760113300001032482885

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