Tumore al seno, due ricercatrici dell’IRCCS di Reggio Emilia si sono aggiudicate due finanziamenti da 30mila euro ciascuno messi in palio da GileadSciences società americana impegnata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi che dal 2011 finanzia progetti di ricerca in grado, per la natura scientifica o socio-sanitaria, di migliorare qualità di vita, assistenza terapeutica e outcome dei pazienti affetti da patologie infettive, oncologiche e oncoematologiche.
Il bando 2023 ha finanziato 8 progetti di 1 anno nella categoria “Oncologia” con un finanziamento di 30mila euro ognuno. L'AUSL-IRCCS di Reggio Emilia è risultata vincitrice con ben 2 progetti di ricerca: uno guidato dalla dottoressa Mariaelena Pistoni del Laboratorio di Ricerca Traslazionale e uno dalla dottoressa Chiara Marraccini del Laboratorio di Biochimica e Metabolomica della Struttura di Medicina Trasfusionale.
Il progetto della dottoressa Pistoni è incentrato sullo studio del tumore al seno triplo negativo (TNBC), un sottotipo di tumore al seno particolarmente aggressivo che per le sue specifiche caratteristiche comporta la presenza di minori opzioni terapeutiche e una più elevata incidenza di recidive e mortalità.
“Diversi studi – spiega la dottoressa Pistoni - hanno rilevato come il metabolismo lipidico e la componente adipocitaria (particolarmente presente nel tessuto mammario) siano associati alla risposta terapeutica. Questo progetto si propone, quindi, di identificare i meccanismi molecolari, in particolare quelli associati al metabolismo lipidico, di interazione tra le cellule tumorali e gli adipociti presenti nell'ambiente cellulare che è associato al tumore. L’analisi di questi meccanismi potrebbe rivelare quali siano le strategie adottate dal tumore per aumentare la propria aggressività”.
Oggi, la riprogrammazione metabolica è considerata una priorità e un’innovativa opportunità per identificare nuovi bersagli terapeutici delle malattie oncologiche e per implementare e personalizzare le cure per i pazienti. Al lavoro della Pistoni è stato anche assegnato il premio “Moroni” (5mila euro) che viene attribuito ai cinque migliori progetti dal punto di vista della valenza sociale e dell’individuazione e descrizione delle modalità di gestione delle possibili criticità etiche.
Il progetto della dottoressa Marraccini si propone di indagare il profilo proteico delle pazienti affette da carcinoma mammario luminale B HER2 negativo, al fine individuare potenziali marcatori che permettano di stratificarle sulla base del rischio di recidiva.
“L’identificazione di questi marcatori – spiega la Marraccini - ci consentirà di disporre di uno strumento diagnostico aggiuntivo, rapidamente valutabile ed economico, per definire quali pazienti potranno beneficiare della chemioterapia nel post-operatorio e quali invece potranno ricorrere alla sola terapia ormonale”.
Sarà confrontato il contenuto proteico di campioni di tessuto provenienti da pazienti con carcinoma mammario luminale B HER2 negativo che hanno o non hanno effettuato chemioterapia adiuvante – e che hanno avuto (o meno) recidive. Le proteine che risulteranno espresse in modo diverso tra i vari gruppi saranno ulteriormente studiate per definire quali, tra queste, potranno affiancarsi agli strumenti diagnostici già esistenti al fine di coadiuvare i clinici nella scelta terapeutica, soprattutto per le pazienti che attualmente si trovano in una “zona grigia” a rischio di recidiva intermedio.