Modena, 14 marzo 2022 – L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, con la Dermatologia, diretta dalla prof.ssa Manuela Simoni, docente UNIMORE è stato tra i 26 centri ospedalieri-universitari italiani che hanno aderito alla terza edizione di “Dalla parte della tua pelle”, la campagna nazionale di sensibilizzazione sulla dermatite atopica, promossa dalla SIDeMaST, la Società Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse. L’Open Day si è svolto sabato scorso, 11 marzo, e si poteva accedere tramite prenotazione sul sito dell’iniziativa.
Sono stati 70 pazienti con sospetta dermatite atopica, visitati dall’equipe della Dermatologia del Policlinico, e in particolare dalla dottoressa Laura Bigi, dalla dottoressa Alice Casari, dalla dottoressa Mariangela Francomano, e dalla dottoressa Francesca Giusti. La metà di tali pazienti sono stati inseriti in un percorso di screening per poter effettuare approfondimenti diagnostici atti a indagare tale patologia e a poter scegliere un adeguato profilo terapeutico.
“La Dermatite atopica – spiega la prof.ssa Francesca Farnetani, dermatologa del Policlinico – è una malattia infiammatoria cronica che si presenta con diverse manifestazioni cutanee, tra cui secchezza della pelle, forte prurito e bruciore in parti del corpo più o meno estese, eritema e lichenificazione. Per queste sue caratteristiche, purtroppo ha un impatto spesso invalidante sulla qualità della vita dei pazienti perché provoca perdita di concentrazione, insonnia e stanchezza con conseguenti ricadute nello studio, nel lavoro e nei rapporti sociali. Si stima che ne soffra il 5 % della popolazione mondiale. Spesso si sviluppa in età infantile per poi regredire in età adulta. Abbiamo quindi aderito con piacere alla proposta del prof. Giuseppe Monfrecola, Presidente SIDeMaST che grazie a questa iniziativa cerca di ‘intercettare’ gli adulti non consapevoli di essere affetti da dermatite atopica perché non è mai stata loro diagnosticata; ci auguriamo infatti di restituire loro serenità e la consapevolezza che la malattia può essere curata con ottimi risultati”.