Di Giulia Bertotto Roma, 23 novembre 2022 (Quotidianweb.it) - “Lando Buzzanca sta male, è detenuto contro la sua volontà in una RSA. Non può restare lì, deve essere curato: è denutrito, cachettico, con piaghe da decubito a causa dell’immobilità forzata”.
Questo l’accorato appello del medico di fiducia di Lando Buzzanca e della compagna. Abbiamo intervistato la giornalista Francesca Della Valle, impegnata in una causa personale che però ci riguarda da vicino e molto più di quanto pensiamo. Vediamo perché.
Secondo quanto lei ha denunciato il signor Buzzanca è vittima di mancanza di cure. Questo non sarebbe un episodio isolato ma un caso indicativo di una situazione generale molto grave che si determina a causa di un'aberrazione giuridica: la legge 6/04 – ufficio dell’amministrazione di sostegno.
Sì, e quanto affermo è rigorosamente documentato.
Lando era un uomo sano, oggi è un uomo “fragile”, da una blanda afasia, entrato nella RSA, è diventato il fantasma di sé stesso. In 11 mesi ha perso 30 kg, ha piaghe da decubito ed è anche quasi totalmente muto perché privato dell’ausilio della logopedia e, sicuramente trattato con psicofarmaci di cui non aveva alcun bisogno. È sequestrato senza possibilità di uscire, fisicamente legato al letto o a una sedia a rotelle, impossibilitato a vedere i suoi affetti, privato del cellulare e, di qualunque contatto con la realtà. Siamo di fronte a un abbrutimento dell’essere umano che si riserva ad un prigioniero nel più barbaro dei regimi totalitari. C'è una dichiarazione del medico di fiducia di Lando che spiega le condizioni in cui versa Buzzanca -Fulvio Tomaselli- il quale è stato allontanato proprio quando l'amministratore di sostegno è entrato nella vita di Lando (nel luglio 2020).
Parliamo di diritti umani elementari che vengono deliberatamente negati e calpestati. Come è potuto accadere che, una persona capace di intendere e volere finisse contro la sua volontà in una situazione di questo tipo?
La causa di questa barbarie si chiama legge 6/04 - ufficio dell'amministrazione di sostegno. Ciò che è accaduto a Lando, a una persona sana e in forma, può succedere a chiunque. È sufficiente che qualcuno, solitamente un gancio familiare, per i più disparati motivi, sicuramente non amorevoli, faccia una segnalazione ad un giudice tutelare e scatta la truffa “a norma di legge”. È così che, un amministratore di sostegno (ADS), entra nella tua vita, inizia a gestirti il tuo patrimonio fino ad arrivare a privarti di qualunque libertà. Ci sono enormi e intricati interessi economici intorno a questa legge persecutoria.
Lando Buzzanca fu trascinato in Tribunale dai figli nell’ottobre 2019 per cattiva gestione del suo patrimonio personale, gestito da sempre dalla famiglia (moglie e successivamente dai figli). Il CTU (nominato dal giudice tutelare) condannò Lando ad un ADS, solo perché ottantenne e leggermente afasico (problematica di linguaggio). Il CTU in questione, guarda caso, è l’attuale responsabile medico della RSA romana, in cui Lando è sequestrato, contro la sua volontà, dal suo amministratore di sostegno (ADS).
Mettiamo che io stia antipatica al mio vicino di casa o che voglia vendicarsi di uno sgarbo ricevuto. Potrebbe segnalarmi alle autorità competenti e potrei ritrovarmi sottoposta a cure di cui non ho bisogno perché questo significa profitto e vantaggi per una serie di enti e persone giuridiche?
È atroce ma dalle mie ricerche e prove documentate, emerge proprio questo. Con la legge 6/04 un commercialista, un avvocato o un familiare, potrebbe diventare, nei riguardi del proprio amministrato, un aguzzino e un carceriere legalizzato; la discrezionalità della legge è tale, da riuscire a non trovare paletti e ostacoli.
Perché il figlio di Lando vorrebbe, stando a quanto lei ha affermato, che il padre resti ricoverato in questa struttura?
La risposta l'ha fornita Lando stesso nelle sue dichiarazioni pubbliche, prima che un amministratore di sostegno nel luglio 2020, entrasse nella sua vita: il 16 gennaio 2020 L'Huffpost pubblicava un articolo dal titolo: “Lando Buzzanca: I miei figli mi danno del rimbambito per prendersi la mia casa”.
Ho denunciato tutto alla Procura della Repubblica di Roma, alla Procura Generale, al Procuratore Capo, alla Presidenza della Repubblica e al Ministro della Giustizia (allora Cartabia, oggi Nordio).
Ho denunciato Massimiliano Buzzanca per calunnia e diffamazione.
Cosa dicono gli altri familiari? Non c'è nessuno di loro che appoggi la sua lotta?
A quanto pare no, purtroppo. Occorre anche dire che Lando Buzzanca ha frequentato solo sporadicamente la sua famiglia e non vedeva spesso i figli: uno si trova all’estero e anche l'altro lo vedeva di rado. Lando ha sempre vissuto per il suo pubblico e negli ultimi sei anni per me e il nostro amore.
Una situazione di cui responsabile principale, secondo lei, è la legge 6/04, la quale dovrebbe tutelare le persone prive (anche momentaneamente) della piena autonomia, nello svolgere le funzioni della vita quotidiana, ma che a suo avviso si è trasformata in uno strumento che mina l'autodeterminazione delle persone. A che punto è attualmente la sua battaglia?
Io attendo che la Procura e gli organi competenti facciano luce sui fatti.
Nel marzo 2022 il giudice tutelare ha autorizzato, senza chiedere il consenso di Lando, la vendita della nuda proprietà della sua abitazione, ad un estraneo, con usufrutto esclusivo a Lando Buzzanca, così da farlo tornare a casa.
Quanto accaduto, non sarebbe stato necessario, in quanto, come da dichiarazioni pubbliche del figlio, Lando percepiva un reddito mensile di euro seimila.
Come mai Lando non è ancora tornato e ci vive, “clandestinamente” il figlio? Chi ha autorizzato questa illegalità? L’ADS e il giudice tutelare (GT)?
Qui si riscontra anche il paradosso e la beffa, oltre l'abuso: i cittadini stanno pagando, con denaro pubblico l’annientamento di Lando Buzzanca in una RSA, mentre l’ADS utilizza il suo patrimonio, per chi, per cosa? Nel caso di Lando e dei 400 mila amministrati si dimentica l’autodeterminazione.
Inoltre, dalle recenti perizie dei consulenti medici, risulta che Lando ha espresso chiaramente la volontà di voler tornare a casa, ma il giudice tutelare prende tempo: perché?
Lei non si è arresa al dolore personale e ha trasformato la sua lotta privata in una questione di giustizia sociale, fondando l’Associazione “Labirinto 14 luglio”, di cosa si tratta?
Sì, il mio dolore e quello di Lando, doveva servire a qualcosa, tanto da diventare forza e lotta sociale per tutti gli italiani. L'associazione tutela i diritti delle persone fragili e quando dico “fragili” intendo chiunque di noi, in un particolare momento della propria vita, possa trovarsi, anche momentaneamente e ingiustificatamente, ad essere sottoposto ad una amministrazione di sostegno.
Attualmente sono 400mila gli amministrati dalla legge 6/04 – ufficio dell’amministrazione di sostegno (di solito carica ricoperta da avvocati o commercialisti); numeri destinati ad aumentare in maniera esponenziale.
Lando è solo la punta di un iceberg. Da attore famoso ed amato e, attraverso la mia voce, abbiamo aperto il vaso di Pandora, diventando il riferimento delle centinaia di migliaia di amministrati, disperati e resi prigionieri da questa legge vergognosa.
“Labirinto 14 Luglio”, in linea con l’ONU, chiede l’abrogazione della legge 6/04. È stata già elaborata una proposta di riforma che possa, davvero, tutelare i fragili. Abbiamo stimolato, nel settembre 2021 l’interrogazione parlamentare, per l’abrogazione della stessa, da parte dell’On. Barelli. Stiamo mobilitando la stampa e chiamando in causa la trasversalità politica. Gli italiani devono sapere che c'è un esercito di amministratori pronti a derubarci e farci passare per inabili. C'è un potenziale caso “Lando Buzzanca” in ognuno di noi.
Non voglio fare confusione ma questa dinamica ricorda ciò che avviene anche in alcuni istituti per bambini orfani: si cerca di evitare che i minori vengano adottati per non rinunciare a quelle quote di denaro pro-capite.
È proprio così. È terribile! È lo stesso, identico, iter.
Dobbiamo essere attenti, tutti. Pensate che Paolo Cendon, il padre della legge 6/04, (collaborò con il team di Franco Basaglia per la riforma della psichiatria, NdR) ha richiesto l'ampliamento della legge stessa, proponendo che la figura dell'amministratore di sostegno possa entrare anche nell'ambito di una storia sentimentale e d'amore. Sostiene che all'interno di una coppia, il verificarsi di una crisi, possa essere causa di infarto e quindi, perché non farsi distruggere, anche in questo caso, da un ADS?!
Come sta attualmente e dove si trova ora Lando Buzzanca?
Pare che, in data 8 novembre, ci sia stata una “presunta” caduta. Ma come è possibile che si cada da “seduti” e legati? Avrà tentato di fuggire o è solo un’ulteriore invenzione per nascondere altro?
Pubblicamente il figlio ha annunciato il ricovero presso l’Ospedale Gemelli di Roma.
Ancora una volta, nonostante sia la compagna, e legalmente riconosciuta, dietro falsi panegirici l’ADS mi vieta di fargli visita, attribuendo la responsabilità all’attuale situazione epidemiologica. Mi chiedo: come mai, come da dichiarazioni pubbliche del figlio di Lando, alla cameriera è concesso di incontrarlo quotidianamente? Se non fosse tragico, sarebbe grottesco!
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