Lunedì, 04 Aprile 2022 15:28

GIOVANNI 5, 17-30 In evidenza

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di Alessia Bianchini 4 aprile 2022 - Durante la settimana la liturgia ci ha proposto il Vangelo di Giovanni (5,17-30): " Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».  Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.  Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.  Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.  Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.  Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.  Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato." 
 
In cui i Giudei si scandalizzano e vogliono uccidere Gesù perché dopo aver guarito il paralitico nel giorno del sabato (che è per loro il giorno del Signore e quando Egli si è riposato) chiama Dio con il nome di Padre. 
 
E per rispondere all’indignazione della gente Gesù afferma che Dio opera sempre, ininterrottamente sostenendo e modellando la sua creazione perché la ama e perciò anche Lui, essendo il figlio, ad imitazione del Padre agisce e lavora nel giorno del sabato. È Dio Padre che trasmette al Figlio tramite la loro relazione d’amore (nello Spirito Santo) vicendevole, il “dominio” su tutte le creature.
 
Ma non solo, il giudizio è totalmente rimandato al Figlio per far in modo che lo si riconosca come tale e che tramite Lui, il Padre venga adorato ed onorato e viceversa.
 
Infatti chi ascolta la parola di Gesù e riconosce e crede che Egli sia il Figlio di Dio mandato dal Padre avrà la vita come se fosse già risorto ovvero la salvezza dell’anima perché Gesù è portatore di vita eterna e di nuova creazione. E verrà quell’ora in cui anche i morti udiranno e riconosceranno il Figlio di Dio e per i loro meriti saranno giudicati nell’amore e giustizia per le loro opere mentre erano in vita e salvati tramite Cristo che obbedisce sempre a Dio Padre che gli ha affidato il compito e lo ha mandato per farci conoscere tramite il figlio, il volto e l’amore di Dio Padre che è giusto è buono.