Il "Post vacation blues". Tre o quattro settimane lontani dalle consuete abitudini possono risultare sufficienti per acquisire nuova routine. L'Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna sul "post vacation blues".
Bologna 25 gennaio 2015 -
Le vacanze estive sono il momento in cui, liberi dagli impegni della quotidianità, non solo lavorativi ma anche sociali, si possono cercare nuovi orizzonti, rilassarsi e trovare anche il tempo per riflettere su se stessi. Spezzare la routine contribuisce ad alleggerire il carico di stress e a vedersi sotto una luce diversa. Si tratta di un momento di grande importanza anche per la propria identità personale. Eppure proprio ciò che c'è di buono nelle vacanze è anche un rischio, una volta rientrati al lavoro. Quanto si è fatto in termini di ripresa del benessere psicofisico durante tutto il periodo di ferie, infatti, può essere rapidamente disfatto in pochi giorni di lavoro. È importante, perché ciò non accada, essere gentili con se stessi al rientro e comprendere le cause dell'eventuale insorgere della sindrome da rientro.
La vacanza lunga, tipica del periodo estivo, più facilmente di quella breve può portare a problemi nel momento in cui bisogna riprendere gli impegni lavorativi. A livello psicologico, ciò è dovuto al fatto che un periodo di un tre o quattro settimane lontani dalle proprie abitudini può essere sufficiente ad acquisire una nuova routine. Le difficoltà, chiaramente, nascono dal non volersene distaccare. Questo è uno dei motivi per cui in alcuni casi è preferibile avere magari più momenti di relax un po' più brevi, piuttosto che un'unica lunga vacanza.
Il "post vacation blues", come lo chiamano gli inglesi, è sofferto da tanti italiani, in misura più o meno intensa. Alla ripresa dei ritmi lavorativi, infatti, non è raro provare spossatezza, emicranie, ansia, tachicardia e addirittura depressione. Tale stato di malessere, comunque, viene in genere superato nell'arco di una decina di giorni, ovvero il tempo normalmente richiesto per adattarsi alla nuova routine. Nei casi non patologici, la cosa migliore da fare è affrontare il rientro in modo graduale, dandosi il tempo per acquisire il cambiamento, senza forzature, possibilmente mantenendo vivo qualche elemento di svago proveniente dalla vacanza, come può essere fare del moto, una passeggiata, una nuotata, un giro in bicicletta, magari proprio per andare a lavoro.
Il discorso cambia quando lo stress da rientro è accompagnato da una vacanza non pienamente soddisfacente. Bisognerebbe indagare sulle ragioni della propria insoddisfazione. Alle volte, infatti, le vacanze vengono vissute come una fuga psicologica dalle difficoltà personali e affettive, difficoltà che possono essere trascinate anche nel periodo delle ferie. Le aspettative con cui si parte potrebbero risultare inattese, aumentando il senso di frustrazione e delusione al ritorno. Questi stati d'animo possono aggiungersi al normale stress da rientro amplificandone la sintomatologia e rendendone più difficoltoso il superamento. In questi casi, bisogna valutare ciò che è stato lasciato a casa, irrisolto prima della partenza, che potrebbe andare oltre il semplice stress post-vacanza e cercare di agire sulle reali, e più profonde, cause di malessere.
Infine, non è da trascurare il problema che può derivare da vacanze impegnative e stressanti che alcuni talvolta scelgono di fare, volendo vivere la vacanza come un momento in cui realizzare desideri e progetti accumulati durante l'anno lavorativo. In questi casi la vacanza, riempita da numerosi obiettivi la cui realizzazione non tiene conto del bisogno di riposo accumulato durante l'anno lavorativo, diventa un vero e proprio lavoro che rende ancora più stanchi.
(Fonte Ordine degli Psicologi dell'Emilia Romagna a cura di Rizoma | Studio Giornalistico Associato)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015. E' possibile scaricare il formato pdf in allegato.
SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015
1.1 editoriale Ballare o sballare, a noi la scelta
3.1 cereali Dati USDA, in attesa della risposta dei fondi
4.1 cereali In attesa dei dati USDA, listini in aumento
5.1 lattiero caseario Lattiero caseario: tutto giù
6.1 salute Glifosate e Celiachia, una relazione pericolosa
8.1 feste Buon Ferragosto
8.2 vino Importanti riconoscimenti alla Cantina Valtidone
8.3 parmigiano reggiano Spot porno americano. Il consorzio del Parmigiano Reggiano si affida ai legali
9.1 credito Credito più facile per le imprese dell'Emilia Romagna
10.1 prezzi Ismea, rallenta a luglio il calo dei prezzi agricoli
11.2 promozioni "vino" e partners
(in allegato il formato pdf scaricabile)
Dove non arrivano le creme ci pensa la biorivitalizzazione: il piccolo, efficace trattamento del dopo vacanza. -
Parma, 15 agosto 2015 - di Alexa Kuhne -
Povera pelle! Così esposta, malgrado protezione e idratazione, subisce, nei giorni di vacanza, uno stress non indifferente.
Può apparire spenta, disidratata, macchiata, segnata. Un vero peccato lasciare che questi segni da esposizione solare la lascino sembrare più vecchia e finiscano con il diventare indelebili.
E allora cosa si può fare per avere un risultato immediato? La scienza ci ha già pensato e ha studiato la Biorivitalizzazione.
"Dopo l'estate – spiega Mario Mariotti, medico estetico - il rimedio migliore per la pelle stressata dal sole è quello di eseguire un ciclo di biorivitalizzazione con acido ialuronico, per ridare idratazione, tono e luminosità al viso e al collo. E' un trattamento medico iniettivo che viene eseguito in pochi minuti, una volta al mese per tre mesi".
In estate, infatti, non è sufficiente proteggere la pelle dai raggi solari, che, anche se regalano un bel colorito, possono provocare danni seri. La fase successiva al periodo di ferie deve essere la cura.
E' pensiero comune che la biorivitalizzazione con acido ialuronico sia in grado di proteggere la pelle prima dell'esposizione al sole. Ma è anche dopo che si possono leggere su di un viso i suoi benefici effetti. "Si tratta di effettuare delle micro iniezioni sulla pelle del volto, del collo e del decolletè con un acido ialuronico di origine naturale e in tutta sicurezza – chiarisce Mariotti -. Questo trattamento è particolarmente efficace per garantire alla pelle del viso maggiore idratazione ed elasticità, favorendo il ringiovanimento ed ottenendo una pelle più luminosa, idratata ed una diminuzione delle rughe. E' come se dessimo acqua ad una rosa disidratata!".
Questa metodica iniettiva è indolore e senza anestesia e permette di agire sul ringiovanimento cutaneo attraverso l'utilizzo di un particolare acido ialuronico stabilizzato (NASHA). "Non è un filler – dice il dott. Mariotti - non corregge le singole rughe, ma idrata la pelle in profondità e le dona luminosità, compattezza e turgore".
Focus sull'alimentazione ma anche qualche piccolo accorgimento che evita sofferenze al nostro fisico che in estate non è detto che si rilassi. -
Parma, 8 agosto 2015 - A.K. -
Le ferie sono la panacea per tutte le cose negative che accumuliamo durante l'anno. Ma spesso, presi dalla voglia di divertirci e godere delle vacanze, non ci rendiamo conto che il nostro fisico può anche non beneficiare dell'estate e gli creiamo inconsapevolmente tensioni. Può davvero essere sotto stress, mancare di qualche elemento che lo aiuterebbe a star realmente bene. Portiamo con noi questo vademecum con alcuni basilari consigli del dott. Mario Mariotti, vice presidente della Scuola di Medicina estetica Agorà di Milano e Direttore scientifico di Unika Medical SPA di Cremona.
1. Occhio agli occhi!
Non sottovalutare il benessere degli occhi: vanno protetti dall' 'interno', insieme alla cute e occorre la luteina.
Si tratta di un carotenoide antiossidante che il nostro organismo non produce da solo e quindi va assunto con l'alimentazione. Secondo una ricerca dell'Università di Napoli essa esercita un ruolo protettivo per gli occhi ed incrementa l'idratazione e l'elasticità cutanea. In abbondanza dunque cavolo verde, rapa, verza, spinaci, broccoli, piselli, lattuga, radicchio, basilico, prezzemolo, rucola, cavolini di Bruxelles, porri.
2. In estate ci gonfiamo!
Con i primi caldi si ripresenta la ritenzione idrica all'addome, alle cosce e alle caviglie. Per combattere la sua comparsa occorre prima di tutto fare più movimento: camminare molto, salire e scendere le scale, andare in bicicletta. Bere una buona tisana regolarmente aiuta ad eliminare i liquidi e a riequilibrare i sali minerali. Equiseto, ortica, tarassaco, bardana, uva ursina, barba di mais e gramigna sono le erbe più indicate.
3. Non mangiare tutto perché pensi di bruciarlo!
In estate la nostra alimentazione deve essere modificata rispetto ai mesi più freddi, perché si riduce il fabbisogno calorico mentre aumenta la necessità di introdurre più acqua, vitamine e minerali. No, quindi, a cibi pesanti e troppo elaborati e sì a cibi prevalentemente crudi e leggeri. Indispensabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno e consumare prevalentemente verdura (pomodori, carote, cetrioli e melanzane), frutta (ananas, anguria e frutti di bosco), cereali, carni bianche e the verde.
4. Il miracolo della vitamina D si compie sotto il sole.
E' fondamentale per la salute umana. Oltre alle note azioni sul metabolismo osseo, svolge numerose altre funzioni preventive: regola il sistema immunitario, protegge la parete delle arterie, ha un'azione di prevenzione dei tumori. Viene prodotta grazie all'esposizione solare e svolge un'azione di protezione anche delle patologie da raggi UV. Spesso ne siamo carenti, quindi risulta molto utile una sua integrazione, dopo averla dosata nel sangue con un semplice prelievo.
5. L'integrazione alimentare salva da tante patologie.
Pochi integratori assunti regolarmente potrebbero prevenire alcune malattie croniche e contrastare l'invecchiamento cellulare. In primis tutte le vitamine derivate dalla frutta e dalla verdura; esse hanno la funzione di regolare il metabolismo di tutte le nostre cellule. Gli acidi grassi insaturi omega 3 sono in grado si prevenire aritmie cardiache, ridurre l'infiammazione, abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa. La vitamina D previene le fratture, regola il metabolismo ed il sistema immunitario e modula l'infiammazione. Avrebbe inoltre un'azione di prevenzione del cancro. Ancora il cacao, il thè verde e la melagrana sono potenti anti-ossidanti; la cannella regola la glicemia, la curcuma è un potente antiinfiammatorio, la liquerizia aiuta a contrastare lo stress e lo zenzero è un valido aiuto per ridurre il colesterolo.
Presentato un innovativo progetto dedicato ai pazienti 'fragili' per il quale ha donato 10mila euro anche il Rotary Club. L'obiettivo è sperimentare l'applicazione della telemedicina per eseguire direttamente da casa o dallo studio del medico, con l'ausilio di un infermiere, il tracciato elettrocardiografico. -
Modena, 7 luglio 2015 -
L'obiettivo è semplice: permettere al paziente anziano, affetto da patologie croniche o alle persone non autosufficienti, di non doversi spostare per eseguire i controlli cardiaci ai quali, spesso, devono sottoporsi con una certa regolarità. Da questa esigenza è nata l'idea di utilizzare la 'telemedicina' che permette il controllo 'remoto' dei parametri vitali di un paziente portando direttamente a casa sua, nella struttura residenziale dove è ospitato o nello studio del proprio medico, gli strumenti per effettuare un determinato esame.
A sperimentare l'innovativa pratica, nei prossimi due anni, sarà il Distretto di Sassuolo. È stato presentato oggi, infatti, un progetto di 'telecardiologia' per la gestione di un campione di pazienti 'fragili' residenti negli 8 Comuni del Distretto (all'interno di 2 case di residenza per anziani, in 2 ambulatori di medicina di gruppo e per coloro che sono seguiti dall'assistenza infermieristica domiciliare) attraverso il nuovo modello assistenziale, al quale ha contribuito con una donazione di 10 mila euro anche il Rotary Club di Sassuolo, già da tempo impegnato a sostenere progetti per la salute dei cittadini come i progetti di diffusione sul territorio dei defibrillatori.
Grazie all'acquisizione di nuovi elettrocardiografi (di cui uno portatile) messi a disposizione di medici di famiglia e infermieri, il paziente diabetico, ad esempio, o chi soffre di disturbi cognitivi, potrà evitare di doversi recare in Ospedale o presso Poliambulatori per effettuare un elettrocardiogramma. Utilizzando la strumentazione direttamente in struttura o presso l'abitazione del paziente, medici di base e infermieri saranno in grado di inviare in tempo reale alla centrale di raccolta dati presente presso l'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo, tutti i parametri cardiologici dei propri assistiti. Questo grazie alla rete di telemedicina già funzionante in provincia, ad esempio, per la lettura dell'elettrocardiogramma in emergenza-urgenza.
"Ringraziamo il Rotary Club di Sassuolo per questa importante donazione che consente di avviare un progetto con contenuti decisamente innovativi - spiega il Direttore del Distretto Maria Pia Biondi. Con questa sperimentazione potrà migliorare il monitoraggio costante delle persone con problemi di cronicità e sarà possibile prevenire complicazioni o eventi avversi per la salute dei pazienti. Se molte prestazioni sanitarie, fino ad oggi, hanno reso necessaria la presenza di uno specialista sul posto, in questo progetto le competenze del medico specialista saranno utilizzate in modalità remota, consentendo la gestitone del paziente da parte di altri operatori sanitari. L'auspicio è che questo strumento consenta di migliorare la presa in carico globale della persona, riducendo i disagi legati a spostamenti frequenti e renda più agevole il lavoro ai professionisti delle cure primarie nell'ambito dei diversi setting assistenziali territoriali."
Il progetto di telemedicina a supporto delle cure primarie, è stato presentato ufficialmente oggi, martedì 7 luglio, nell'Ospedale di Sassuolo dal Past-president del Rotary Club di Sassuolo Corrado Lavini e, per l'Azienda USL di Modena, dal direttore del Distretto sanitario Maria Pia Biondi; dal direttore del Servizio Ingegneria Clinica Massimo Garagnani, dalla direttrice del Dipartimento di Cure Primarie Maria Luisa De Luca e da Enrico Panini, direttore dell'Unità Operative di Cure Primaria del Distretto e Francesco Melandri cardiologo dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo.
(Fonte: ufficio stampa Usl MO)
Parola d'ordine: volume. E' un nuovo trattamento lifting a duplice effetto che stupisce per i risultati. Dura solo trenta minuti, non fa male e non ha controindicazioni. E pare che i risultati non siano mai stati visti prima. -
Parma, 4 luglio 2015 - di Alexa Kuhne -
E' la nuova frontiera dei filler dermici. Anche se proprio un filler non è. E' qualcosa di più. L'effetto è quello di un aspetto riposato, giovane, fresco. Il viso si rimpolpa e si tende. Il tempo che ci vuole sono trenta minuti. Non ci sono controindicazioni ed effetti collaterali. Questo nuovo traguardo in campo estetico si chiama idrossiapatite di calcio e, per il momento, sembra superare tutti i metodi finora conosciuti nel campo della medicina estetica.
Si sa che la mancanza di idratazione della pelle dovuta all'età e il rallentamento del rinnovamento cellulare portano ad una evidente perdita di elasticità e tono. Il trattamento delle singole rughe spesso non è sufficiente per ridare un aspetto giovanile e fresco. Per contrastare gli effetti della gravità e riacquistare una forma più giovane, il viso necessita di volume.
Il minerale dai meravigliosi poteri stimola la produzione naturale di collagene dando un effetto volumizzante efficace e duraturo. L'effetto, dunque, è duplice: un immediato risultato riempitivo e un effetto duraturo grazie alla formazione di nuovo collagene.
Mario Mariotti, vice presidente dell'Agorà, Scuola di Medicina estetica di Milano, fondatore di Unika Medical Spa nel centro di Cremona, è stato uno dei primi utilizzatori di questo trattamento e ne conosce i segreti e le caratteristiche.
Prima di tutto, perché, dott. Mariotti, piacciono sempre di più gli interventi al viso temporanei?
La cura per viso e corpo è sempre più sentita a qualsiasi età e sta prendendo piede la convinzione che la prevenzione ci faccia stare meglio, sia fisicamente che mentalmente e ci preservi dall'invecchiamento. Quindi c'è il bisogno di avere un primo approccio "leggero" alla medicina estetica. E' anche importante la reversibilità di questi minilifting. Infine il successo è legato anche all'aspetto economico: gli interventi di lifting temporaneo sono effettivamente più abbordabili.
Idrossiapatite di calcio: il nome di certo non ispira simpatia. Eppure questa sostanza pare sia magica...
Si tratta di una sostanza sintetica, che si presenta in microsfere sospese in un gel acquoso. Questo principio attivo ha avuto il via libera dalla Food and drug administration - la severa autorità statunitense che si occupa di regolamentare i prodotti che vengono immessi in commercio, dagli alimenti fino ai farmaci etici - per l'utilizzazione del prodotto anche per fini estetici, visto che prima veniva già utilizzato per interventi ortopedici. Questo minerale è infatti presente in ossa e denti.
Di cosa si tratta esattamente?
E' una sostanza biocompatibile e riassorbibile che stimola la produzione di collagene; al momento dell'introduzione va a dare maggiore volume alla parte del viso trattata. Si utilizza quindi tramite le classiche micro iniezioni. Il medico con una pomata anestetizza le zone che saranno oggetto del lifting o del riempimento, dopodichè le marca con un pennarello ed inizia ad iniettare il prodotto. Il paziente percepirà un leggero bruciore che scomparirà con il tempo. Dopo qualche settimana i risultati saranno percepibili nella maniera migliore. Da pochi giorni il prodotto ha ottenuto la certificazione FDA anche per il trattamento dell'invecchiamento delle mani.
Si parla di un effetto 'pillow', cuscino, perché?
Perché si possono correggere le pieghe nasolabiali di tipo moderato-profondo e riempire un viso affossato e svuotato realizzando un effetto "pillow", cuscino appunto.
Quanto dura l'effetto?
La durata del risultato è strettamente soggettiva e dipende dal tipo di pelle, dall'età, dal metabolismo e dall'area trattata. Normalmente, gli effetti del trattamento persistono fino a oltre un anno. Non è un impianto permanente: il prodotto viene degradato e metabolizzato dal corpo in maniera naturale, per cui il prodotto è ben tollerato, provato e testato su milioni di pazienti nel mondo e non necessita di test allergici. Il prodotto può essere utilizzato diluito anche per il ringiovanimento del collo, iniettato con micro cannula, con risultati superiori ad altre metodiche.
Qual è la procedura di trattamento?
Normalmente, una sessione dura circa 30 minuti. L'effetto del trattamento sarà visibile subito dopo l'iniezione.
Ci sono effetti collaterali?
Dopo l'iniezione si potrebbe sentire gonfiore dolore prurito, così come ci potrebbe essere la possibilità di ecchimosi, come per tutti i trattamenti iniettivi, comunque questi effetti sono temporanei e spariscono in pochi giorni.
Sabato 4 luglio alle 17.00 il Parco Youngo aderisce al progetto "SalvabimboDomaniGrande". Un incontro formativo gratuito con lezione teorica e pratica. -
Parma, 1 luglio 2015 -
L'inalazione di corpi estranei è la prima causa di decesso tra i bambini dai 12 mesi ai 5 anni. Per imparare tutte le Tecniche di Disostruzione Pediatrica, sabato 4 luglio, alle ore 17.00 si terrà un incontro formativo gratuito presso il YoungoClub del Parco Commerciale Parma Retail, che aderisce al progetto "SalvabimboDomaniGrande! Chi salva un bambino salva un mondo intero", promosso da Cattolica Previdenza in collaborazione con Outspherayour life e Salvamento Academy.
I bambini spesso corrono mentre mangiano, imparano a conoscere gli oggetti anche attraverso l'uso della bocca e, data la tenera età, il coordinamento tra masticazione e deglutizione non è ancora perfetto. Tutto questo, insieme ad altre cause imprevedibili, provoca l'ostruzione delle vie respiratorie e di conseguenza la morte. Una tragedia che distrugge almeno 50 famiglie italiane l'anno e che si può evitare grazie ad una corretta informazione/formazione sull'acquisizione delle tecniche di primo soccorso pediatrico: semplici manovre in grado di salvare la vita ai bimbi.
Outsphera for Life è un Centro di Formazione Salvamento Academy che mette a disposizione oltre 20 anni di esperienza nell'ambito dei progetti formativi sul Primo Soccorso, al fine di diffondere in modo capillare la cultura del Pronto Intervento. Grazie ad una rete di medici e operatori di alto livello professionale, Salvamento Academy collabora con le maggiori organizzazioni e strutture nell'ambito della formazione di soccorritori non sanitari e in virtù della serietà dei propri corsi ha sottoscritto un protocollo di collaborazione con la Società Italiana Medicina Emergenza-Urgenza (SIMEU).
Youngo è il luogo di riferimento per il divertimento dei bambini all'interno del Parco Commerciale Parma Retail e fa della sicurezza dei propri giochi il suo marchio di qualità. Nell'ottica di contribuire alla diffusione della strategia formativa quale strumento preliminare alla salute dei più piccoli, ha accolto con totale partecipazione l'iniziativa di Outspherayou life mettendo a disposizione il proprio parco e il proprio personale di accoglienza.
Il corso si divide in due parti: lezione teorica, dove vengono analizzate le cause del soffocamento e spiegate le tecniche di disostruzione e rianimazione di bambino e lattante; lezione pratica, con esercitazioni su manichini e verifica delle manovre. Al termine dell'incontro, verrà rilasciato un Attestato di partecipazione Salvamento Academy.
Il corso è completamente gratuito grazie alla sensibilità di Cattolica Previdenza (Gruppo Cattolica Assicurazioni).
Grazie al potenziamento della linea urbana n. 21 e della linea urbana n.7 il Parco Commerciale Parma Retail è facilmente raggiungibile. La linea n.21 è stata potenziata ogni due ore nei giorni feriali, la domenica e nei giorni festivi il collegamento è garantito tramite un prolungamento della linea urbana n.7, sempre con cadenza bioraria. Entrambe le linee transitano dalla stazione ferroviaria di Parma e toccano punti nevralgici della città come piazza Ghiaia, il Lungoparma, il DUC e il parcheggio scambiatore Sud.
Per maggiori informazioni visita il sito www.parmaretail.it
Un'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti e nell'acqua potabile, in particolar modo, può essere motivo di preoccupazione per la salute dei bambini, in particolare di quelli con carenza lieve o moderata di iodio. Ma è improbabile che l'assunzione totale in una sola giornata, anche ai più elevati livelli stimati, possa superare il livello di sicurezza raccomandato per i consumatori di tutte le età.
Parma, giugno 2015 -
Sono queste le principali conclusioni del parere scientifico dell'EFSA sui rischi cronici e acuti per la salute pubblica derivanti dall'esposizione alimentare al clorato (compresa l'acqua potabile).
Il clorato presente negli alimenti può provenire dall'impiego di acqua clorata durante la trasformazione degli alimenti e la disinfezione dei macchinari a ciò destinati. I gruppi di alimenti maggiormente interessati sono la frutta e la verdura.
In ciascun gruppo di alimenti sono le varietà surgelate quelle che spesso presentano i tenori massimi di clorato. Ciò dipende probabilmente dalla quantità di clorato contenuto nell'acqua clorata utilizzata per la trasformazione degli alimenti. La fonte principale di clorato nella dieta è però l'acqua potabile, che probabilmente contribuisce fino al 60% dell'esposizione cronica al clorato per i neonati.
Esposizione cronica - nel lungo periodo l'esposizione al clorato può inibire l'assorbimento dello iodio. L'EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (DGT) di 3 microgrammi per kg (mg / kg) di peso corporeo al giorno per l'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti. Le stime più elevate dell'EFSA in merito all'esposizione cronica dei neonati, dei bambini piccoli e degli altri bambini (fino a 10 anni di età) superano la DGT, determinando un allarme per tutti i bambini che presentino una carenza di iodio lieve o moderata.
Esposizione acuta - un elevato apporto di clorato durante un solo giorno potrebbe essere tossico per l'uomo, poiché può limitare la capacità del sangue di assorbire l'ossigeno, portando a insufficienza renale. L'EFSA ha pertanto stabilito anche un livello di sicurezza raccomandato di assunzione giornaliera (chiamato 'dose acuta di riferimento') di clorato pari a 36 µg/kg di peso corporeo al giorno. Le stime più elevate di esposizione alimentare acuta per tutte le età si sono rivelate al di sotto di questo livello di assunzione di sicurezza.
La Commissione europea ha inoltre chiesto all'EFSA di esaminare le conseguenze sull'esposizione alimentare derivanti dall'applicazione del livello guida fissato dall'OMS per il clorato nell'acqua, pari a 0,7 milligrammi per chilogrammo (mg/kg), a tutti gli alimenti trattati dalla legislazione UE. Se il tenore di 0,7 mg/kg fosse utilizzato come tenore massimo negli alimenti per valutare l'esposizione alimentare al clorato (escludendo cioè i prodotti alimentari e l'acqua potabile contenenti clorato al di sopra di tale tenore), le esposizioni scenderebbero solo leggermente e, di conseguenza, ciò non avrebbe influsso sul potenziale rischio. Tuttavia, nell'improbabile ipotesi che i tenori di clorato in tutti gli alimenti e nell'acqua potabile fossero pari a 0,7 mg/kg, l'esposizione alimentare sarebbe sostanzialmente superiore ai livelli attuali.
Diversi sono stati i limiti dei dati disponibili per questo lavoro scientifico, almeno in parte, a causa del limitato periodo di tempo concesso per la valutazione. Pertanto gli esperti dell'EFSA hanno concluso che le conseguenze di tali incertezze scientifiche sulla valutazione del rischio sono rilevanti.
La consulenza scientifica dell'EFSA è stata richiesta per assistere i decisori presso la Commissione e gli Stati membri che stanno riesaminando le misure in atto per limitare l'esposizione dei consumatori al clorato negli alimenti. Quando si prendono in considerazione misure per ridurre i residui di clorato nei cibi, oltre agli aspetti tossicologici dei residui, dovrebbe essere preso in considerazione anche il loro impatto sulla sicurezza microbiologica degli alimenti. In questa valutazione dei rischi l'EFSA non ha però valutato tali aspetti.
(Fonte EFSA 24 giugno 2015)
Il rituale del fango: un unguento 'magico' che serve, anche, a riconquistare l'amato. Gioco, relax, benessere di corpo e mente: lo star bene in due comincia da ritagli di spazi in coppia. Perché non iniziare da un week-end in beauty farm tra fanghi termali dalle proprietà sorprendenti e rituali da condividere?
Parma, 28 giugno 2015 - di Alexa Kuhne -
Siamo d'accordo. Le vacanze sono fondamentali per tenere allegra una coppia. Le terme sono il luogo deputato al relax. Ma come fare se tempo e soldi non sono molti? E come sentirsi bene con poco quando la routine stanca, ci si vede meno piacenti e si immagina di piacere di meno anche al partner?
I rimedi li indica la natura, fonte inesauribile di salute. E spesso sono toccasana facilmente reperibili e a una manciata di chilometri da noi, senza costi esorbitanti. Come quelli che sempre più coppie che hanno bisogno di una pausa distensiva hanno imparato a scoprire e ad amare.
Se ci si sposta di poco dalla città si possono scoprire posti inaspettatamente ospitali. Come, nel caso di Parma, un luogo speciale, preservato dalla difesa naturale della natura, ancora selvaggia, accogliente e salubre. Si chiama Monticelli l'area termale più a portata di mano. Ed è sorprendente la ricchezza che sgorga dalla sua terra...
Esiste, per esempio, una terapia, quella del fango, declinato in decine di modi, che stupisce per il suo potere energizzante e per la sua capacità di apportare altri numerosi benefici.
Bastano anche solo due giorni in una beauty farm, in coppia, perché in due l'esperienza del fango e del relax per corpo e mente è più bella, giocosa e serve a ritrovare piccoli importantissimi spazi da vivere insieme.
Il fango, dunque, non imbratta solo e la sua applicazione è una pratica che non apporta semplicemente un valido aiuto contro la cellulite, ma favorisce un miglioramento generale dei tessuti e del tono della pelle e molto altro ancora, oltre a essere una terapia del divertimento, perché sporcarsi di sostanze melmose è anche un po' come tornare bambini.
Scopriamo la fangoterapia, con Marzia Monica, responsabile tecnica di Linea Beauty Spa ed esperta conoscitrice di questa versatile materia prima.
"Il fango può essere morbido e cremoso e trasformarsi. Ad azione detossinante, drenante e riducente, da applicare in caso di accumuli adiposi e intossicazioni dei tessuti cutanei.
Non unge ed è facile da spalmare e da rimuovere, contrariamente a quello che si può pensare", spiega Marzia.
L'acqua salsobromoiodica di Monticelli (da cui nasce il fango) esercita un'essenziale azione riducente sugli accumuli adiposi localizzati. E questo è il primo effetto positivo che piace tanto alle donne. I fanghi sono annoverati tra i trattamenti estetici rivolti a eliminare i liquidi in eccesso, trattenuti nei tessuti di gambe, addome e fianchi. E non solo. A seconda del tipo di fango possono avere diverse applicazioni su problemi della pelle (dermatite, eczema, psoriasi), di infiammazioni articolari e svolgere funzione disintossicante, rimineralizzante per l'organismo e antinfiammatoria su ossa, articolazioni e cartilagini, che ne traggono effetti positivi, molto utili per curare i reumatismi, l'artrite e l'artrosi.
Il potere di assorbimento e di scambio ionico è dovuto al processo di osmosi (cioè di scambio) in virtù del quale le sostanze minerali entrano attraverso la pelle ed escono particelle di acqua e di grasso.
In generale, i fanghi svolgono un'azione drenante, analgesica e miorilassante, stimolante dei processi metabolici, e della resistenza verso agenti patogeni; aiutano a pulire e a disintossicare la pelle perchè assorbono le tossine e scorie e ci restituiscono una cute levigata, morbida e purificata.
Chiarite le numerose qualità di questa materia così preziosa non rimane che capire quale possa essere una applicazione 'tipo' del fango.
"La pelle del corpo viene prima preparata con spazzolatura o scrub leggero – spiega Marzia -.Poi viene il bello, perché il fango può essere massaggiato e lasciato in posa per almeno 20 min. Il trattamento va terminato con l'applicazione di creme nutrienti. Al composto si possono aggiungere gocce di oli essenziali che aiutino a drenare i tessuti cutanei, come finocchio, menta, limone".
Ecco spiegato il perché del fatto che mini-vacanze alternative piacciano sempre di più. Gioco, relax, salute è la formula magica...
"E' vero – conferma Marzia -. Sono sempre di più le coppie, sempre più giovani, che scoprono il relax a portata di mano. Basta davvero staccare la spina per ritrovarsi, in una manciata di minuti, in un'oasi lontano da tutto dove noi ci prendiamo cura di corpo e mente. Il fango, in tutte le sue molteplici versioni, incuriosisce sempre di più. Si fanno dei percorsi con fango e massaggi di coppia che terminano con un gradevole e corroborante riposo nel solarium, in una vasca idromassaggio, magari sorseggiando un aperitivo...".
Scommettiamo che funziona?
Premiati i 34 vincitori del concorso "Scommetti che smetti?" edizione 2015 presso il Centro Commerciale "La Rotonda" alla presenza anche del Sindaco Giancarlo Muzzarelli. -
Modena, 8 giugno 2015 -
Grande successo per il concorso a premi "Scommetti che smetti?" grazie al quale ben 312 modenesi da un mese hanno detto addio alle sigarette.
L'importante iniziativa organizzato dall'Azienda USL di Modena e dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, in collaborazione con le associazioni LILT, "Gli Amici del Cuore" e più di trenta altri partner del territorio è riuscita nell'intento: lottare contro la dipendenza dal fumo.
Circa il 58% degli iscritti fumava oltre 10 sigarette al giorno e quasi un partecipante su quattro aveva fumato per più di 20 anni nella sua vita. Per molti dei partecipanti, si trattava del primo tentativo di abbandonare le sigarette.
Fra tutti sono stati estratti 34 vincitori, premiati al Centro Commerciale "La Rotonda", a Modena con la presenza anche del Sindaco Giancarlo Muzzarelli. A fronte di tutti gli esami per verificare l'effettivo abbandono al fumo le persone estratte a sorte si sono portate a casa ricchi premi: soggiorni, tablet, biciclette elettriche, corsi di attività motoria, cene, abbonamenti per eventi culturali e sportivi e altri regali.
Nel corso della cerimonia sono state inoltre attribuite menzioni speciali, da parte di diverse Istituzioni. L'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Modena ha consegnato una targa di riconoscimento ai Medici di Medicina Generale Luciano Galassini, medico di Pievepelago, Giovanni Razzaboni, medico di Cavezzo, e alla Pediatra di Libera Scelta di Modena Jennifer Chiarolanza per l'importante contribuito dato nella promozione dell'iniziativa. Con la stessa motivazione la Provincia di Modena ha attribuito un riconoscimento alla Biblioteca Comunale di Maranello, premiata anche dalla dott.ssa Maria Pia Biondi, Direttrice del Distretto Sanitario di Sassuolo. Il Collegio IPAVSI (Collegio infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia) ha premiato due infermieri che, nell'ambito del concorso, hanno fatto da testimoni ad altrettanti partecipanti: Antonina Gaudioso e Anna Maria Hendzlik. Una targa commemorativa è stata consegnata anche alla Gambro/Baxter, premiata per la scelta di proporsi come azienda "smokefree". Spazio anche per una menzione speciale alla Palestra Etica Spazio Fitness di Mirandola, per l'impegno nell'aver coinvolto numerosi partecipanti in questa iniziativa per dire basta alle sigarette: fare sport è una alternativa di salute al fumo.
Per informazioni sul concorso e per conoscere sedi ed orari dei Centri Antifumo: 800 033 033 (numero verde gratuito del Servizio Sanitario Regionale dell'Emilia Romagna) oppure visitare il sito www.scommettichesmetti.it
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