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Maestranze specializzate del Consorzio a lavoro per un intervento di manutenzione contro il dissesto idrogeologico nei territori della Val Ceno.

Varsi (PR) – Un capillare intervento di manutenzione a protezione del territorio montano di Varsi portato brillantemente a termine dalle maestranze specializzate del Consorzio della Bonifica Parmense ha consentito la definitiva messa in sicurezza della strada di bonifica Sgui-Gherardi-Baghetti-Mongiardino.

I lavori straordinari – necessari a causa degli ultimi eventi calamitosi che, nel periodo invernale, hanno colpito la Provincia di Parma – hanno apportato pronta risoluzione alle criticità strutturali verificatesi alla pavimentazione della carreggiata, a beneficio di una importante porzione di territorio della Val Ceno.

L'esteso bacino del torrente Ceno, che si snoda partendo dalla Provinciale Pessola-Ponte Vetrioni (nel Comune di Varsi) e comprende i nuclei abitativi di Sgui, Gherardi e Baghetti, oltrepassa il torrente Pessola servendo gli abitati di Ronchi, Bruschi e Mongiardino, fino a raggiungere l'abitato di Prelerna – nel Comune di Solignano.

Il movimento franoso riscontrato nei pressi dell'abitato di Sgui a causa di criticità idrogeologiche e che aveva provocato il cedimento del corpo stradale in più punti, oltre alla lesione della pavimentazione, ha visto gli uomini del Consorzio intervenire con la realizzazione di drenaggi lungo il tratto viario ammalorato, su una lunghezza complessiva di 150 metri.

I lavori sono stati completati dalle operazioni di asfaltatura per una lunghezza di 450 metri totali.

 

Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense. In occasione della Giornata mondiale dell'Acqua 2019 sarà presentato il "corto" realizzato da giovanissimi giornalisti in erba per il concorso regionale "Acqua & Territorio" e che verrà trasmesso questo week end all'interno della rubrica "Campi e Campanili" su 12 TV Parma

Soragna (PR), 22 Marzo 2019 – Nelle scuole Primarie e Secondarie di primo grado durante l'anno scolastico in corso Reporter d'Acque 2018-2019 è l'iniziativa di divulgazione e sensibilizzazione che l'ANBI Emilia Romagna, insieme ai Consorzi di Bonifica regionali, ha promosso per consolidare il rapporto tra giovani generazioni, ambiente, produzioni tipiche del nostro territorio.

Così, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Acqua, il Consorzio della Bonifica Parmense ha deciso di diffondere come modello universale di ricerca e conoscenza il lavoro frutto di un progetto realizzato a quattro mani con la classe 4B Riccio da Parma di Soragna dell'Istituto comprensivo Giovannino Guareschi.

Gli scolari – coordinati dalle insegnanti Patrizia, Cosetta e Antonella – hanno approfondito nel corso delle lezioni in aula il ruolo fondamentale svolto dalla risorsa naturale esauribile acqua nella loro fetta di pianura Padana e hanno per lo più focalizzato la loro attenzione al contributo che, dall'antichità fino agli anni '80, ha portato il Canale Lupi nei delicati equilibri territoriali di Soragna. Scoprendo che questo rivolo è risultato, nel tempo, fondamentale per l'economia agricola dell'area anche per il funzionamento delle opere molitorie, per lo scolo e per garantire la presenza dell'acqua nel fossato della storica Rocca i giovani hanno effettuato alcune ricerche insieme ai tecnici/tutor del Consorzio che hanno consentito loro di apprendere via via tutti i dettagli idraulici/topografici della zona attraversata dall'antico canale.

Al termine del lavoro gli studenti guidati dall'Ufficio Stampa della Bonifica Parmense hanno scritto, di loro pugno, un copione in grado di narrare la loro storia di ricerca in modo coinvolgente e successivamente, insieme al regista-videomaker Marco Epifani, hanno realizzato una breve ma significativa docu-fiction che parteciperà al concorso regionale e che verrà trasmessa questo week end nella rubrica agro/ambientale dell'emittente 12 TV Parma "Campi & Campanili".

Tra i protagonisti del video anche il Principe Diofebo Meli Lupi di Soragna che, aprendo ai più giovani le porte della Rocca, ha consentito ai piccoli reporter d'acque di scoprire i segreti dell'antico Canale Lupi.

Chi fosse interessato alla visione del video (oltre alla trasmissione all'interno della rubrica dell'emittente cittadina) potrà farlo consultando la Pagina Facebook e il Canale You Tube del Consorzio della Bonifica Parmense.

"Un modo molto concreto di celebrare la Giornata mondiale dell'Acqua - ha commentato il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi – comprendere il valore della risorsa già da piccoli è il modo migliore per non sprecarla da grandi".

Anche il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri ha rimarcato come "queste occasioni di vicendevole scambio di conoscenze siano straordinariamente importanti per far conoscere il ruolo della risorsa idrica e del Consorzio che lavora quotidianamente per governarla in modo sostenibile".

 

Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Valmozzola i Comuni interessati dagli interventi. Eseguiti drenaggi, sistemazioni idrogeologiche e pavimentazioni di strade

Appennino Parmense (PR) – Se in pianura l'inverno si attesta su livelli di precipitazioni bassi per quantità e intensità, nei comprensori della montagna la pioggia e la neve cadute nelle scorse settimane hanno fatto registrare diversi casi di criticità idrogeologiche. E le maestranze del Consorzio della Bonifica Parmense si sono prontamente attivate per attuare i necessari interventi di manutenzione contro le criticità geomorfologiche causate dal dissesto.

Diverse le strade di bonifica della montagna interessate dai lavori degli uomini dell'ente: la strada San Quirico – Case Beccarini, nel Comune di Albareto; la strada Molino di Romezzano – Spora, nel Comune di Bedonia; le strade Caffaraccia e Ostia – Tiedoli – Lavacchielli, nel Comune di Borgo Val di Taro: in tutte è stato effettuato il ripristino della pavimentazione in conglomerato bitumoso.

Rifacimento del manto stradale anche nel Comune di Compiano, sulla strada Ponte Ingegna – Strela. Sempre nel comprensorio di Compiano gli uomini della Bonifica Parmense hanno portato a termine l'intervento di sistemazione idrogeologica a protezione della viabilità comunale di Caboara, in località Arola, realizzando una scogliera in massi di controripa e alcune opere drenanti, oltre al ripristino della massicciata stradale e la pavimentazione della carreggiata.

Infine un importante intervento sulla strada di bonifica Pieve – Vetice – Costa d'Asino, nel Comune di Valmozzola: qui, oltre alla realizzazione di drenaggi, sono stati ricostruiti il corpo e la massicciata stradale e ripristinata la pavimentazione.

 

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Tavolo di coordinamento con Provincia e Università di Parma per potenziare l'azione corale sul territorio e valorizzare la fase operativa di raccolta delle acque alla vigilia di una stagione che si presenta già particolarmente difficile per le imprese agricole

Parma (PR), 6 Marzo 2019 – Un inverno sostanzialmente privo di precipitazioni consistenti e un improvviso innalzamento delle temperature offrono un panorama sulla prossima stagione irrigua non certo agevole da affrontare per le imprese agricole del nostro territorio: l'acqua caduta a Febbraio è stata completamente riassorbita e le prime colture già sembrano faticare proprio per la parziale carenza di risorsa idrica. È proprio per questo che il Tavolo di coordinamento sulla siccità guidato dal Consorzio della Bonifica Parmense – insieme a Provincia di Parma e Università degli Studi di Parma – ha riunito nei giorni scorsi i suoi esperti.

Dopo aver analizzato le tematiche generali sopracitate l'incontro ha focalizzato l'attenzione sulle possibili e praticabili azioni potenziamento della raccolta della risorsa idrica per finalità irrigue. Dapprima si è provveduto al censimento mirato delle infrastrutture vocate a questo tipo di utilizzo, alla mappatura del territorio con monitoraggio delle aree di maggiore inefficienza (bacinizzazione delle ex-cave oasi naturalistica Cronovilla; implementazione delle portate dei pozzi Tortiano e Torrano). Nel quadro generale del "climate change", rappresentato nella fattispecie dalla scarsità di precipitazioni che colpisce il territorio ed in modalità quasi endemica proprio le aree padane dall'Appennino al Po, gli enti coinvolti – consapevoli che il protrarsi di questa situazione potrebbe determinare un significativo calo delle produzioni agroalimentari del parmense con conseguente danno economico soprattutto per i mercati di pomodoro e foraggio per Parmigiano Reggiano – offrono ancora una volta il loro contributo con finalità di tradurre fattivamente nei prossimi mesi le necessarie progettualità volte al contrasto degli effetti dello stress idrico.

Il tavolo ha visto, tra gli argomenti all'ordine del giorno, anche gli interventi di ricarica della falda; il miglioramento della qualità delle acque dei depuratori; e un approfondimento sulle modalità efficienti d'irrigazione per aspersione e scorrimento: possibile trasformazione delle casse di espansione dei torrenti Enza (sul quale è stata anche dedicata una sessione a parte in merito al fabbisogno irriguo del suo territorio), Parma e Baganza in serbatoi ad uso plurimo. Discussi anche i dati sulle siccità storiche e sulle proiezioni a scala locale determinate dal cambiamento climatico, oltre alla valutazione delle risorse idriche stesse e ai progetti in cantiere (tra cui il depuratore Monticelli). Spazio per una ulteriore sessione sulla servitù di allagamento, sul progetto "Faldanet" dei laboratori di ricerca agronomica del CER – Canale Emiliano Romagnolo e sulla realizzazione dei nuovi invasi di Medesano e Noceto.

Particolarmente apprezzato l'intervento sulla gestione dell'acqua di Sergio Vallesi – collaboratore di importanti atenei e centri ricerca inglesi – che ha trattato i molteplici temi della valorizzazione dei metodi di raccolta e conservazione naturali della risorsa idrica. Proprio il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri – coordinatore del Tavolo – si è soffermato sull'importanza dell'intervento di Vallesi che determina una diversa visione di lettura del territorio, agevolando il compito di riconoscere e potenziare sistemi naturali di stoccaggio e irrigazione (ecostrutture) integrate alle infrastrutture esistenti e programmate, utilizzando soluzioni basate sulla natura (Nature-based Solutions, NbS), per individuare le aree di maggiore inefficienza e opportunità di intervento mediante particolari tecniche di mappatura.

Giovedì, 21 Febbraio 2019 11:12

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense.

Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense, centinaia di interventi a favore delle imprese agricole per la lotta al dissesto idrogeologico
Al via le partecipazioni delle imprese agricole ai bandi che saranno indetti sul territorio da ogni comune dell'Appennino che collabora con la Bonifica Parmense. Dal 2012 raddoppiati gli stanziamenti che oggi ammontano a 200mila euro per oltre 100 interventi annui.

Parma 21 febbraio 2019 -  – Tra poco, in ognuno dei 31 comuni della nostra provincia che hanno aderito al progetto, tutte le aziende agricole che ne faranno richiesta specifica potranno partecipare al bando Difesa Attiva Appennino 2019 che il Consorzio di Bonifica Parmense ha ideato ed indetto già a partire dal 2012 e che, nel corso degli anni, ha riscosso una massiccia adesione da parte degli interessati tanto da diventare un vero e proprio modello di partecipazione diretta al contrasto del dissesto idrogeologico.

Il piano consortile, volto a mitigarne gli effetti, consente di prendere parte ad una selezione di piccoli, ma numerosi finanziamenti che l'ente di Bonifica (in base ad una selezione mirata con successiva graduatoria stilata dai comuni coinvolti) assegna agli imprenditori che in prima persona si preoccupano della sistemazione di una fetta del loro territorio montano. E tenuto conto del successo dell'iniziativa, oltre 100 interventi annui, dagli iniziali 100 mila euro, il Consorzio di Bonifica è arrivato oggi, con soddisfazione per gli esiti ottenuti, a stanziarne esattamente il doppio, ovvero 200 mila euro.

Ogni anno, in concomitanza con l'arrivo della stagione più temperata, cominciano ad arrivare le tante segnalazioni degli agricoltori che intendono beneficiarne e anche le successive richieste di partecipazione al bando in ogni amministrazione comunale dell'Appennino. Il progetto Difesa Attiva rappresenta infatti un vero e proprio anello di congiunzione tra il Consorzio di Bonifica Parmense e chi svolge le attività di coltivazione in montagna, in un'area spesso disagiata, costantemente alle prese con le più svariate difficoltà che il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico causa sempre con maggior frequenza.

"Nell'insieme – commenta il presidente dell'ente di bonifica Luigi Spinazzi – il progetto Difesa Attiva è come un grande mosaico in cui centinaia di tasselli, contraddistinti dai singoli stanziamenti erogati alle imprese agricole, disegnano un quadro di lotta preventiva al dissesto che pesa enormemente sui territori considerati. In questo modo si integrano gli intenti di difesa dei comuni dei territori montani e il Consorzio di Bonifica Parmense impiega al meglio e visibile efficienza i proventi della propria contribuenza consortile".
Il Difesa Attiva Appennino ha guadagnato progressivamente consenso ed è divenuta pratica operativa di salvaguardia guardata come modello anche da altri territori che, in taluni casi con nomi differenti nel paese, ne hanno però emulato la sostanza di azione concreta.

La validità del suo percorso è testimoniata e arricchita proprio dalle centinaia di piccole imprese locali, sentinelle di presidio montano contro gli effetti negativi dei mutamenti climatici, che hanno sposato annualmente la proposta di attività ottenendo così il sostegno da parte del Consorzio. La Bonifica, dopo aver ricevuto le graduatorie dei progetti richiesti dalle amministrazioni locali, ne esamina la fattibilità e alla conclusione dell'intervento eseguito dagli imprenditori agricoli meritevoli del finanziamento ne verifica e monitora la funzionalità.

Le attività svolte dagli imprenditori agricoli sono molteplici e riguardano il mantenimento di generali buone condizioni dei versanti, il funzionamento del reticolo idraulico/ambientale, della rete idrografica locale e della viabilità interpoderale.

"Nel progetto Difesa Attiva Appennino – ha confermato il direttore generale del Consorzio ing. Fabrizio Useri - le imprese diventano protagoniste della filiera della salvaguardia delle aree che maggiormente sono sottoposte ai fenomeni di erosione e frane ed in questo modo il Consorzio, in collaborazione con i Comuni, contribuisce a creare valore incrementando la solidità di quelle che sono le precondizioni territoriali per fare impresa ed evitare l'abbandono delle Terre Alte".

Le imprese agricole che vorranno partecipare ai bandi Difesa Attiva Appennino potranno prendere visione del bando negli uffici di competenza del proprio comune.

Ecco l'elenco dei 31 Comuni del Parmense coinvolti nel progetto: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val Di Taro, Calestano, Collecchio, Compiano, Corniglio, Felino, Fidenza, Fornovo Di Taro, Langhirano, Lesignano De' Bagni, Medesano, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Noceto, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, Solignano, Terenzo, Tizzano Val Parma, Tornolo, Traversetolo, Valmozzola, Varano De' Melegari, Varsi.

 

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Maestranze consortili a lavoro per lo spurgo e la sistemazione strutturale del sifone e la pulizia del fondo. Effettuata anche una stuccatura: eviterà le perdite d'acqua

Fontevivo (PR) – Portato brillantemente a termine l'intervento di spurgo e sistemazione strutturale del sifone sottostante il torrente Recchio, nel Comune di Fontevivo.

Il sifone, a servizio del canale di Bianconese – che preserva un territorio di 400 ettari compreso tra i Comuni di Fontevivo e Fontanellato – è stato oggetto di una operazione di pulizia con escavatore a risucchio idraulico per estrarre il materiale depositato sul fondo.

Successivamente le maestranze consortili hanno effettuato una stuccatura per evitare nuovamente perdite di acqua.

 

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Oltre 4000 ettari di territorio nel comune della Bassa beneficeranno di una struttura irrigua completamente rinnovata nelle funzioni idrauliche e nell'aspetto architettonico

Colorno (PR) – Un territorio a forte vocazione agricola comprendente colture di pregio alla base delle eccellenze produttive della nostra provincia esteso per oltre 4000 ettari di terreno potrà beneficiare da oggi di un impianto irriguo in gestione al Consorzio della Bonifica Parmense completamente riqualificato sia a livello di funzione idraulica sia esteticamente nell'aspetto architettonico.

L'impianto idrovoro in questione è quello di Casino, situato nel Comune di Colorno, che prende i flussi dell'acqua per uso irriguo dal Torrente Parma e li distribuisce, attraverso la fitta rete di canalizzazioni del Consorzio, alle aziende agricole limitrofe.

Il periodo di costruzione del manufatto risale agli anni '30 e in quest'ultima operazione di sostanziale restyling dell'opera il Consorzio ha ripristinato la colorazione originale; operai e maestranze consortili hanno provveduto anche alla sistemazione generale dell'intonaco e al tinteggio dei due pozzetti piezometrici.

Rilevante anche l'aggiornamento funzionale: si è provveduto al rifacimento delle vecchie tubazioni di aspirazione in acciaio e sono state poi effettuate riqualificazione e pulizia della facciata; eseguite inoltre la sistemazione e l'aggiornamento dell'impiantistica generale, oltre alla ricostruzione del tetto.

I lavori fanno parte di un programma di riqualificazione straordinario di tutti gli impianti consortili gestito dal Consorzio e realizzato con propri fondi.

FOTO:


- 001: I pozzi piezometrici dell'impianto di Casino restaurati;
- 002: L'impianto di Casino come appare al termine dei lavori.

 

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Bonifica Parmense, impianti in funzione e maestranze a lavoro per la gestione e il monitoraggio dei flussi delle piogge. 20 gli uomini operativi, 5 gli impianti attivi a garanzia della sicurezza e protezione di 13000 ettari di territorio compresi tra la città ducale e la provincia parmense

Parma (PR) – Il Consorzio della Bonifica Parmense, a seguito della pioggia incessante caduta nell'arco delle ultime 48 ore, è attivo già dal pomeriggio di venerdì 1° Febbraio con l'attivazione degli impianti in via precauzionale e il monitoraggio della situazione dei flussi delle acque nei canali dei comprensori gestiti.

Ben 20 gli uomini operativi sul territorio per la gestione dei suddetti flussi, tra tecnici e operai addetti al funzionamento impianti, alla manovra e alla sorveglianza delle paratoie antirigurgito.

Sono 5 gli impianti attivi: nel Comune di Parma l'impianto di Foce Abbeveratoia (con una portata di ben 10000 litri/secondo) smaltisce le acque dell'omonimo canale nel torrente Parma, garantendo la sicurezza di un territorio di 3000 ettari.

Nel Comune di Polesine Zibello il Cantonale (la cui portata è di 3000 litri/secondo) prende le acque dai canali Bardalenzo, Lavezzoli e Dossi per rimandarle in Rigosa Nuova, a protezione di un territorio di 1000 ettari.

L'impianto di Vigone (dalla portata di 1000 litri/secondo) ubicato nel Comune di Sorbolo Mezzani preleva l'acqua dalla Parmetta portandola direttamente al Fiume Po e preservando da eventuali inondazioni un territorio di 4300 ettari.

Infine gli impianti nel Comune di Colorno: Travacone (portata: 9800 litri/secondo) preleva dai canali Limido, Fossetta Bassa e Naviglio Navigabile a difesa di un territorio di 3090 ettari; e Chiavica Rossa (portata 3000 litri/secondo) preleva le acque dal canale Fosso Nuovo per scolmarle nel Torrente Parma, proteggendo un territorio di 1600 ettari.

La situazione è sotto controllo su tutta pianura; le squadre consortili sono ancora a lavoro per le fasi di monitoraggio e telecontrollo dei flussi delle acque.

 

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La Bonifica Parmense prosegue nel proprio programma di restauro conservativo delle strutture consortili finalizzato al miglioramento delle funzioni e delle tecnologie

Busseto (PR) – Il Consorzio della Bonifica Parmense ha completato un'opera di rilevante riqualificazione dell'impianto del Corsetto, nel Comune di Busseto, riuscendo a migliorarne in un sol colpo funzione specifica e innovazione tecnologica dei mezzi impiegati.

L'intervento sull'impianto idrovoro – che serve anche la zona del Comune di Polesine Zibello, ha consentito al contempo di riportare il manufatto al colore originale della stessa struttura e di ottimizzare ed incrementare il potenziale tecnologico a beneficio della gestione delle acque in uno snodo in cui i canali di bonifica Ardella, Rodella e Valle si riversano nel Fiume Po.

L'impianto è al servizio di un territorio di 700 ettari e al suo interno sono installate due pompe idrovore della portata di 1500 litri/secondo l'una, per una potenza totale di 3000 litri/secondo.

Restaurato il manufatto che veicola l'acqua per uso irriguo nella zona di nord–ovest del territorio comunale di Noceto per una estensione potenziale di circa 300 ettari

Noceto (PR) – Il Consorzio della Bonifica Parmense prosegue il nutrito programma degli interventi sul territorio volto a riqualificare – aggiornandone e ampliandone le funzioni e la tecnologia dei mezzi impiegati – la gran parte degli impianti e dei manufatti che consentono la gestione equilibrata dei flussi.

Nel Comune di Noceto tecnici e operai hanno ultimato le migliorie (realizzate con fondi consortili) completando per tempo i lavori di risanamento conservativo del Ponte sul Canale Sadino.

Il manufatto, denominato anche "Nave del Sadino", è un piccolo gioiello artistico dalla pregevole identità storica composto da 5 archi in mattoni della lunghezza totale di circa metri 60 totali e veicola l'acqua per uso irriguo nella zona di nord–ovest del territorio comunale per una estensione potenziale di circa 300 ettari.

Nella fattispecie le attività delle maestranze hanno visto la coibentazione delle canalette che consentirà di evitare eventuali perdite di acqua dalla rete in un periodo in cui il risparmio idrico della risorsa idrica diventa quanto mai obiettivo primario da perseguire al fine di conservarla per i periodi di magra.

Oltre a questo si è provveduto alla pulizia e sistemazione della facciata del manufatto con l'operazione di ri-ancoraggio dei mattoni più antichi per salvaguardarne e conservarne il valore storiche oltre che di funzione.

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