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Il primato italiano dei "wearable" (i dispositivi elettronici indossabili) riguarda ... le vacche! Il settore lattiero-caseario si conferma come uno dei campi di maggiore sviluppo dell'Internet of Things. Non solo nell'agrifood.

Cremona, 19 settembre 2018 - Se pensate che tecnologia indossabile significhi anzitutto smartwatch, siete fuori strada. Già, perché una delle declinazioni più interessanti e al tempo stesso rivoluzionarie dello sviluppo dell'Internet of Things  (Iot) si sta registrando nel comparto agrifood e, segnatamente, nel settore lattiero-caseario.

E' qui, nelle stalle, che l'Iot ha visto una diffusione tutt'altro che marginale negli ultimi dieci anni, che la inserisce al primo posto (forse in modo inconsapevole) nel processo di digital innovation, grazie allo sviluppo dei wearable, i dispositivi "indossabili". Collari, etichette, pedometri in grado di monitorare il bestiame, rilevarne gli spostamenti, riportarne i parametri vitali, facendo sì che l'allevatore possa intervenire tempestivamente, aumentando la produttività e, al tempo stesso, il benessere degli animali.

Un dato su tutti: soltanto in Italia sono oltre un milione i dispositivi wearable attualmente utilizzati per il monitoraggio del bestiame e non a caso il tema dell'Iot nel settore lattiero-caseario è oggetto di grande attenzione da parte degli istituti di ricerca. Tra questi, l'Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano.

A questo proposito, il direttore dell'Osservatorio, Filippo Renga, osserva: "Il Lattiero Caseario, come il Vitivinicolo, è tra i settori più innovativi in ambito Smart AgriFood. La sfida attuale è riuscire ad implementare soluzioni di filiera efficaci, in ottica Europea".

In un recente articolo, una testata USA del settore Iot titolava: "Le tecnologie intelligenti e connesse nell'industria casearia sono la chiave per nutrire le popolazioni future".

In particolare, Maeve Cowley, vice presidente IDA Irlanda, agenzia governativa con la responsabilità di assicurare nuovi investimenti dall'estero nei settori manifatturiero e dei servizi commerciali internazionali, ricorda che secondo una recente ricerca pubblicata sul Journal of Dairy Science si prevede un incremento significativo del consumo di latte entro il 2067. Le mandrie del mondo, in sostanza, dovranno produrre qualcosa come 600 miliardi di chilogrammi di latte in più.

Come arrivare a simili incrementi, nel rispetto della sostenibilità, se non ricorrendo alle nuove tecnologie? Ed è qui che entrano in gioco le startup che in tutto il mondo stanno proponendo e implementando wearable devices al servizio degli allevatori.

Il ventaglio comincia a mostrare prospettive fino a qualche anno fa inimmaginabili: sensori applicabili alla caviglia, alla coda o all'orecchio dell'animale e in grado di monitorarne lo stato di salute in tempo reale, rilevare la temperatura corporea, capire quando la mucca è in calore, quando partorirà, quanto si muove e quanto mangia. Tutti questi dati sono trasmessi online agli allevatori, che possono così avere a disposizione una massa di informazioni fondamentali per la loro attività.
Non solo: ci sono anche sensori in grado di rilevare tempestivamente patologie come la mastite (l'infiammazione delle mammelle delle vacche) e la zoppìa, permettendo agli allevatori di intervenire rapidamente e a "colpo sicuro".

Infine, non mancano le startup che concentrano i loro sforzi con lo scopo di affinare sensori di rilevamento della posizione dell'animale, consentendo così la creazione di veri e propri recinti virtuali entro i quali le vacche possono liberamente pascolare.

Al tempo stesso, gli allevatori possono controllare gli spostamenti del bestiame, contenendo eventuali allontanamenti mediante leggere scosse o stimoli di avvertimento che i sensori stessi possono trasmettere all'animale in caso di superamento di un determinato perimetro.

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

Il mercato dell'Iot in Italia nel 2017 vale 3,7 miliardi di € con una crescita del +32% rispetto al 2016. Una crescita sia in termini di valore e che in termini maturità dell'offerta: si accende l'arena competitiva; proliferano le startup, con offerte spesso complementari a quelle delle grandi aziende; evolvono le strategie per valorizzare i dati raccolti, con Privacy, Cyber Security.

E' quanto emerge da una analisi di BRIX Smart Research (Brix è la ricerca di mercato economica, utile e realizzata sulle esigenze del committente) che ha scandagliato i vari settori dove le nuove applicazioni si stanno diffondendo.

Cosa è l'IoT, Internet of Things: L'Internet delle cose è una possibile evoluzione dell'uso della Rete: gli oggetti (le "cose") si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall'altra parte del globo, i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete (Fonte Wikipedia)

Entrando quindi nel panorama dei settori scandagliati da BRIX si può osservare come i nuovi algoritmi di Intelligenza Artificiale siano sempre più tra gli aspetti cruciali a cui le aziende devono guardare per favorire lo sviluppo di soluzioni affidabili e attrattive sul mercato.

Le Pubbliche Amministrazioni necessitano sempre più di attivare nuove collaborazioni con gli attori privati per la realizzazione di vere e proprie Smart City.

Le imprese sono coinvolte nel processo di trasformazione delle proprie fabbriche e supply chain. Gli impianti produttivi, grazie all'ottimizzazione del processo di manutenzione, svolgono le diverse  attività minimizzando i consumi energetici.

Infine i consumatori sono sempre più orientati all'acquisto di nuove soluzioni smart per la casa (Smart Home), l'auto (Smart Car), la propria salute e il tempo libero.

Per maggiori dettagliWWW.BRIX–RESEARCH.COM  - email iQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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(slide BRIX scaricabile in formato pdf)

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
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