Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, commenta l'ipotesi del governo di versare ai lavoratori parte del trattamento di fine rapporto cosiddetta "liquidazione" -
Modena, 3 ottobre 2014 -
«L'operazione tfr in busta paga è come una coperta che ti scalda un pochino oggi, ma ti lascia al freddo domani». Lo afferma Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, commentando l'ipotesi del governo di versare ai lavoratori parte del trattamento di fine rapporto (cosiddetta "liquidazione"). «L'operazione può fare indubbiamente presa sulle persone in difficoltà economiche, ma sottrarrebbe ai lavoratori un pezzo di salario che per noi del sindacato dovrebbe invece essere destinato alla previdenza complementare - dichiara Chiatto - Il danno maggiore lo subirebbero i giovani, la cui pensione non supererà verosimilmente il 50 per cento dell'ultima retribuzione. Per questo il sindacato insiste molto sulla previdenza complementare. Mettere il Trf in busta significherebbe distrarre le poche risorse che possono andare al risparmio previdenziale. In ogni caso si tratta di soldi dei lavoratori e non si può decidere come usarli senza un confronto con il sindacato».
Il sindacalista Cisl aggiunge che l'accumulo del Tfr non è solo legato al tema della previdenza integrativa, già di per sé fondamentale, ma rappresenta anche una sorta di "cuscinetto" che, in caso di necessità, può essere concordato con le imprese per dare risposte ai lavoratori. «Il Tfr può essere anticipato dall'azienda al lavoratore per coprire periodi di cassa integrazione, spese sanitarie e l'acquisto della prima casa. Sono casi frequenti oggetto di contrattazione che riguardano questo pezzo di salario differito; togliergli risorse è sbagliato e demagogico. Ribadiamo, invece, - conclude il responsabile delle politiche del lavoro della segreteria provinciale Cisl - che la via maestra per aumentare i salari passa attraverso la riduzione delle pressione fiscale e il rilancio della contrattazione su produttività e competitività».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Volantini per dire no a tagli ai patronati. Crescono pratiche aperte da Inas-Cisl: 34.400 nel 2012, 38.400 nel 2013, 21.200 nei primi sei mesi 2014 -
Modena, 28 luglio 2014 -
Si è tenuta anche a Modena la campagna di mobilitazione lanciata dal patronato Inas-Cisl contro i tagli al fondo patronati annunciati dal governo Renzi. Oggi sono stati distribuiti volantini al mercato settimanale del parco Novi Sad per illustrare quali servizi erogano gratuitamente i patronati. «Vogliamo difendere i cittadini spiegando che c'è qualcuno che può tutelare i loro diritti – afferma il responsabile provinciale dell'Inas-Cisl di Modena Cristiano Marini – È fondamentale fare chiarezza su un organismo, previsto dalla Costituzione, che assiste gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio-assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni. Lo è ancora di più oggi di fronte all'Inps che, anche a causa della riduzione del proprio personale, ha chiuso molti sportelli al pubblico e affidato la gestione delle domande a un sistema telematico. Senza il patronato i cittadini si sarebbero ritrovati soli di fronte a procedure estremamente complesse, spesso incomprensibili».
Anche per questo l'utenza dei patronati è aumentata di oltre il 35 per cento. Nel 2013 a livello nazionale sono state 14 milioni le persone assistite; quattro milioni si sono rivolti all'Inas, che ha aperto 2 milioni e mezzo di pratiche. «Anche a Modena e provincia sono migliaia i lavoratori e pensionati che si rivolgono ogni anno ai nostri sportelli – continua Marini - Nel 2012 abbiamo aperto 34.406 pratiche, dagli assegni familiari alle pensioni; l'anno scorso ne abbiamo aperte 38.428, mentre al 30 giugno 2014 siamo già a quota 21.201 pratiche aperte. Un lavoro enorme, dunque, coperto solo per 1/3 dal fondo finanziato dai lavoratori: lo 0,226 per cento dei contributi previdenziali, infatti, viene versato per assicurare tutele fondamentali anche a chi non può permettersele. A conti fatti, dunque, i patronati sono proprio dei lavoratori. Aggiungo che questi istituti, grazie alla loro attività, garantiscono alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro. Tutto questo è costantemente minacciato da lobbies che, con la scusa di ridurre gli sprechi, vorrebbero il taglio del fondo patronati. L'unica cosa tagliata, invece, sarebbero le tutele dei cittadini. I bisogni delle persone rischiano, perciò, di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro e faccendieri: ci si dovrà rivolgere a loro, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis. Scendiamo in campo – conclude il responsabile provinciale Inas-Cisl - proprio per consentire alle persone di difendere il proprio diritto a essere tutelate in maniera chiara, professionale e gratuita».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Paolo Bellentani denuncia il rischio di provocare un danno non solo a dipendenti e clienti, commentando il recesso Federcasse (l'associazione delle banche di credito cooperativo) dall'attuale contratto nazionale di lavoro -
Modena, 21 luglio 2014 -
«Lo strappo di Federcasse sul contratto rischia di provocare un danno non solo a dipendenti e clienti, ma anche di azzerare il ruolo di volano economico che il sistema delle banche di credito cooperativo ha svolto finora a Modena e in altre province della regione».
Lo afferma il segretario provinciale del sindacato bancari Fiba-Cisl di Modena Paolo Bellentani commentando il recesso Federcasse (l'associazione delle banche di credito cooperativo) dall'attuale contratto nazionale di lavoro. La vicenda era nata il 26 novembre 2013, quando i banchieri avevano dato la disdetta del ccnl, poi di fatto sospesa con l'accordo siglato con i sindacati lo scorso 2 aprile, a condizione però che si fossero trovati accordi su tutta una serie di tematiche.
Accordi che Federcasse non ha firmato; di qui la disdetta data al contratto collettivo nazionale. A Modena la decisione riguarda 37 lavoratori occupati in dodici sportelli, mentre in Emilia-Romagna sono coinvolti i 3.335 dipendenti di 21 banche presenti con 436 sportelli in sei province. «La decisione di Federcasse comporta pesanti conseguenze per tutto il sistema del credito cooperativo. Basti pensare che su 14 banche commissariate in Italia, sette sono bcc – sottolinea Bellentani - Crediamo che disapplicare il contratto di lavoro non serva a risolvere i problemi che in questo momento attanagliano il credito cooperativo. Un periodo così difficile per le bcc può essere affrontato solo attraverso una comunione d'intenti che può scaturire solo dal confronto costruttivo tra le parti, così come sta cercando di fare il resto del sistema bancario. Infatti in Abi (Associazione bancaria italiana) il dialogo tra le parti sta portando i suoi frutti, con accordi come quello di poche settimane fa in Unicredit che – conclude il segretario provinciale dei bancari Cisl - ha permesso di gestire 5.500 esuberi».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Cgil-Cisl-Uil in Prefettura per denunciare che nell' anno scolastico 2014/15 mancheranno 160 docenti. Le scuole modenesi avranno molti studenti in più rispetto a quest'anno, ma solo 22 insegnanti in più a fronte dei 180 necessari -
Modena, 8 luglio 2014 -
Cgil-Cisl-Uil e le rispettive categorie della scuola sono andati in Prefettura ieri mattina per denunciare che nel prossimo anno scolastico le scuole modenesi avranno molti studenti in più rispetto a quest'anno, ma solo 22 insegnanti in più a fronte dei 180 necessari. «Gli organici nelle scuole statali modenesi di ogni ordine e grado risultano del tutto insufficienti in vista dell'anno scolastico 2014-2015 – dichiara la segretaria provinciale della Cisl Scuola Monica Barbolini – Il dato più preoccupante riguarda la scuola secondaria superiore, dove ci saranno mille studenti in più (31.897 contro i 30.846 dell'anno scolastico appena concluso). Nonostante servissero complessivamente 56 classi in più, ne sono state chiuse quattordici, accorpando addirittura delle classi quinte. In molte classi sarà superato il limite dei trenta alunni, con i relativi problemi di didattica e sicurezza».
La situazione non è migliore nella scuola d' infanzia: a fronte di un aumento di 200 iscrizioni, pari a tredici sezioni, sono stati concessi tredici posti anziché i 26 necessari. In questo modo, spiegano i sindacati, le sezioni risulteranno funzionanti solo in orario mattutino, con un aggravio di spesa per gli enti locali che vorranno eventualmente completare l'orario. Alla scuola primaria sono state richieste 28 classi in più, di cui una ventina a tempo pieno: non sono stati assegnati posti in più rispetto all'anno in corso, mentre ne occorrerebbero almeno cinquanta per soddisfare tutte le richieste dei genitori.
«Al momento tutte le nuove classi sono state assegnate con il tempo normale. Ne consegue – dice Antonietta Cozzo, della segreteria provinciale Cisl Scuola - che, a fronte della crescente richiesta delle famiglie di tempo pieno, il ministero non concede un posto in più. L'Istituto comprensivo di Soliera ha addirittura una prima classe di tempo pieno in meno rispetto all'anno scorso. Non sono stati attribuiti posti neanche alle secondarie di primo grado, nonostante le dieci classi in più richieste dai dirigenti scolastici». Numeri alla mano, i segretari provinciali di Flc-Cgil, Cisl Scuola Uil-Scuola, supportati dalle segreterie provinciali di Cgil-Cisl-Uil, chiedono che vengano attribuiti alla provincia di Modena almeno 180 posti in più in organico di diritto. La Prefettura ha preso nota: ora la palla passa al governo.
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Allarme lanciato dal sindacato dei lavoratori agroindustriali Fai-Cisl di Modena per le forti ripercussioni negative sulla richiesta di manodopera sia nelle aziende agricole che nelle cooperative di trasformazione causate a causa delle recenti calamità naturali -
Modena, 19 giugno 2014 -
A causa delle recenti calamità naturali ci saranno forti ripercussioni negative sulla richiesta di manodopera sia nelle aziende agricole che nelle cooperative di trasformazione. L'allarme è lanciato dal sindacato dei lavoratori agroindustriali Fai-Cisl di Modena, che stima nel 2014 una perdita tra le 30 e 40 mila giornate di lavoro, con possibili ripercussioni anche nel 2015. «Nei Comuni più colpiti dagli ultimi eventi (Bastiglia, Bomporto, Nonantola e Soliera) gli operai agricoli a tempo determinato hanno lavorato negli ultimi tre anni in media quasi 78 mila giornate l'anno – spiega Pier Secondo Mediani, reggente della Fai-Cisl - Dunque quest'anno rischiamo di perdere la metà delle giornate di lavoro e ci sono timori anche per il prossimo anno. Il Comune con le maggiori difficoltà lavorative potrebbe essere Bomporto, dove ha sede una grossa cooperativa ortofrutticola di conservazione e commercializzazione che già nel 2013 ha subito una riduzione di 8 mila giornate rispetto all'anno precedente. Preoccupa meno il caso dei dipendenti fissi, il cui dato medio è di circa 12 mila giornate lavorative annue; essi dovrebbero risentire della calamità in misura inferiore rispetto agli stagionali». Ricordiamo che gli operai fissi sono quelli assunti con contratto a tempo indeterminato, mentre gli stagionali lavorano al massimo 150 giorni l'anno. Nelle cooperative ortofrutticole sono quelli che lavorano durante il periodo della raccolta frutta e, nelle cantine, durante la vendemmia. Con la tromba d'aria e la grandinata del 30 aprile si è allargata l'area già colpita dal terremoto e dall'alluvione. Sono quasi 13 mila gli ettari coinvolti. Nella zona del Sorbara i danni alle colture vanno da un minimo del 30 per cento fino al 100 per cento della produzione 2014. «Le coltivazioni più colpite sono pere e uva, non solo la frutta ma anche le piante, quindi con danni probabili anche alla produzione del prossimo anno – afferma Valeria Camurri, direttore della Copagri (Confederazione produttori agricoli) di Modena - Questo causerà alle imprese perdite di quote di mercato perché, quando manca il prodotto, grossisti e commercianti lo reperiscono su altri mercati. Per quanto riguarda i risarcimenti, meglio abbandonare la richiesta della no tax area, che non è stata concessa nemmeno per il terremoto. Abbiamo già provveduto a consegnare ai parlamentari modenesi un emendamento da inserire nel "decreto Modena", pubblicato a metà maggio in Gazzetta Ufficiale, con il quale chiediamo di lasciare aperta la valutazione dei danni da alluvione, risarcibili con il decreto, in modo da poter indennizzare con le risorse disponibili anche il mancato reddito causato dall'evento del 30 aprile per il quale, vista la sua eccezionalità e le distruzioni causate, chiediamo lo stato di emergenza». La Copagri ricorda che per le strutture danneggiate dal tornado, così come per la tromba d'aria del 3 maggio 2013, si aprirà una misura (la 126) sul Piano regionale di sviluppo rurale che liquida l'80 per cento delle spese di ricostruzione; sono comprese strutture, macchine e attrezzature, scorte vive e scorte morte eventualmente danneggiate. «Stiamo chiedendo alle nostre strutture nazionali maggiore attenzione e risorse sul "caso Modena", il cui territorio è stato colpito nel 2012 dal terremoto e dalla siccità, nel 2013 dalla tromba d'aria e dalle piogge persistenti, nel 2014 dall'alluvione, dall'eccezionale grandinata del 30 aprile, nonché dal tornado dello stesso giorno. Questo – continua Camurri - sapendo che siamo in "concorrenza" con i disastri ambientali accaduti in Veneto, Calabria, Sardegna e Marche. Urgono provvedimenti per far fronte all'emergenza ambientale e al dissesto idrogeologico. La legge 102 sulle calamità, infatti, non concedendo né contributi a fondo perduto né mutui a tasso agevolato per le aziende che hanno subito danni per le colture assicurabili, non è di fatto una fonte alla quale attingere. Questo nonostante la grandinata del 30 aprile abbia divelto reti antigrandine e danneggiato la produzione sottorete che non viene ovviamente assicurata proprio perché le reti – conclude il direttore della Copagri di Modena - dovrebbero essere sufficientemente protettive».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Il segretario provinciale della Cisl William Ballotta commenta l'intervento effettuato stamattina dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli al convegno "Creare lavoro (2)", organizzato dal centro culturale Francesco Luigi Ferrari, dalla Cisl e Confcooperative Modena -
Modena, 16 giugno 2014 -
«Accogliamo con favore le parole con cui oggi il sindaco Muzzarelli ha confermato la sua intenzione di arrivare presto a un "patto per Modena"». Lo dichiara il segretario provinciale della Cisl William Ballotta commentando l'intervento effettuato stamattina dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli al convegno "Creare lavoro (2)", organizzato dal centro culturale Francesco Luigi Ferrari, dalla Cisl e Confcooperative Modena. «Il sindaco ha ribadito oggi quanto già detto l'11 giugno all'incontro con le parti sociali e il giorno seguente all'assemblea di Confindustria Modena, e cioè che anche qui c'è urgente bisogno di un tavolo sindacati-imprese-istituzioni per rilanciare il nostro territorio. È quel "patto di comunità" che chiediamo da due anni e che finalmente potrebbe costituirsi - dice Ballotta – Serve un confronto ampio per individuare insieme le priorità e concertare le scelte da compiere, aprendo una riflessione su cosa siamo oggi e, soprattutto, cosa vogliamo essere domani e come arrivarci. Muzzarelli sa che un ruolo chiave deve giocarlo la politica». Il segretario Cisl mette al primo posto il lavoro e, quindi, il sostegno all'industria manifatturiera, che può offrire opportunità di occupazione e trainare anche lo sviluppo dei servizi. «Dobbiamo aiutare le imprese a restare sul nostro territorio. In questo senso – aggiunge Ballotta - ci auguriamo si concretizzino presto, per esempio, i progetti di sviluppo della Maserati. In un'economia globalizzata la competitività aziendale non basta: oggi è indispensabile essere competitivi anche come territorio e sistema-Paese. È di vitale importanza favorire l'innovazione tecnologica, di prodotto e processo, la formazione continua dei lavoratori, una logistica più efficiente, trasporti più rapidi, minori costi energetici, creazione di aree dedicate allo sviluppo delle imprese, rilancio dell'istruzione e formazione tecnica, un più stretto rapporto università-imprese, semplificazione burocratica, fiscalità di vantaggio, tempi della giustizia ragionevoli. Sono tutti aspetti – conclude il segretario provinciale Cisl - su cui si può intervenire anche a livello locale».
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
La richiesta dei sindacati confederali ai 41 Comuni modenesi su 47 che hanno già deliberato le proprie aliquote.
Modena, 10 giugno 2014 -
«È impossibile che tutti versino la prima rata della Tasi entro lunedì prossimo 16 giugno: occorre posticipare la scadenza di trenta giorni senza applicare sanzioni». Lo chiedono i sindacati confederali ai 41 Comuni modenesi su 47 che hanno già deliberato le proprie aliquote. «Una cosa è certa: sul pagamento della Tasi è il caos. In questa situazione - affermano i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil Tania Scacchetti, William Ballotta e Luigi Tollari - chiediamo una decisione coordinata a tutti i sindaci modenesi: rinviate la scadenza del 16 giugno a mercoledì 16 luglio, senza sanzioni, come hanno già deciso di fare i Comuni di Bologna e Piacenza».
In questi giorni i Caf (Centri di assistenza fiscale) di Cgil-Cisl-Uil sono letteralmente presi d'assalto dai cittadini, confusi e preoccupati per "l'ingorgo fiscale" prodotto da Imu (scadenza 16 giugno), Tasi (idem), invio bollettini Tari, conguaglio Tares 2013 chiesto da alcuni Comuni (per esempio Modena). A ciò si aggiunge che il calcolo di quanto dovuto per la Tasi è tutt'altro che semplice. Per stabilire a quanto ammonta l'importo effettivamente da versare, infatti, all'imposta calcolata applicando le aliquote si devono sottrarre le detrazioni. «I Comuni si sono sbizzarriti deliberando le più diverse modalità di calcolo – spiegano i responsabili dei Caf di Cgil-Cisl-Uil Daniela Bondi, Franco Saracino e Patrizia Pedretti – Ai fini del calcolo della detrazione c'è chi tiene conto del numero di figli fiscalmente a carico. Qualcun altro chiede che il reddito 2013 dei componenti il nucleo familiare sia al di sotto di una certa soglia. Altri ancora hanno pensato di concedere degli sconti in misura scaglionata in funzione della rendita catastale dell'immobile. Insomma i cittadini sprovvisti di particolari competenze, cioè la grande maggioranza, non sono in grado di effettuare da soli i calcoli per pagare la Tasi». Per questo i sindacati e i loro servizi fiscali si appellano all'articolo 10 della legge 27 luglio 2000 n. 212 (cosiddetto "Statuto del contribuente") che prevede non siano irrogate sanzioni o interessi di mora qualora ci siano obiettive condizioni di incertezza sulla portata e applicazione della norma tributaria.
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Le richieste che Cgil e Cisl della zona di Sassuolo avevano inserito nel documento elaborato in campagna elettorale con i candidati e che saranno inviate ai neo eletti sindaci del comprensorio ceramico -
Modena, 10 giugno 2014 -
Più attenzione a lavoro, sviluppo economico e coesione sociale, maggiori contenuti all'Unione dei Comuni per attuare politiche distrettuali, a partire da quelle relative ai servizi alla persona. Sono le richieste che Cgil e Cisl della zona di Sassuolo avevano inserito nel documento elaborato in campagna elettorale con i candidati e che saranno inviate ai neo eletti sindaci del comprensorio ceramico. «Riconfermiamo le piattaforme avanzate da tempo a livello locale, sottolineando che non averle considerate con la dovuta attenzione è stato un errore di cui oggi tutti paghiamo le conseguenze - affermano Franco Cancilla e Daniele Donnarumma, responsabili rispettivamente di Cgil e Cisl di Sassuolo - Crediamo che si debba costruire il nostro futuro ripartendo dal lavoro a livello locale. Le politiche territoriali e la contrattazione aziendale devono essere l'occasione per individuare soluzioni in grado di farci uscire dalla crisi e riagganciare la ripresa economica. Oltre al problema dell'economia e del lavoro, che ovviamente hanno la priorità assoluta, occorre affrontare il problema della coesione sociale, istruzione e formazione professionale, immigrazione e integrazione, casa e servizi».
Per i sindacati è necessario occuparsi di qualità della vita nel senso più ampio del termine, cioè riqualificazione del territorio, difesa dal dissesto idrogeologico, migliore vivibilità dei quartieri, sicurezza e competitività complessiva del distretto ceramico. «La crescita della nostra comunità non è un problema che riguarda solo le singole imprese. Anzi - precisano i due sindacalisti - sarà proprio il sistema territoriale a fare sempre più la differenza, nel bene e nel male. Perciò, se davvero vogliamo voltare pagina, come spesso abbiamo sentito in campagna elettorale, occorre avviare un percorso politico e istituzionale finalizzato a una governance distrettuale. Per farlo occorre prima di tutto insistere sull'Unione dei Comuni e realizzare efficaci politiche nell'ottica dell'intero distretto, quindi non solo e non più nell'interesse dei singoli Comuni. A questo proposito auspichiamo che si possa aprire un confronto a 360 gradi con i nuovi sindaci per uniformare i servizi come la domiciliarità, rendere più omogenee Isee, rette e tariffe, migliorare i regolamenti di accesso, favorire la reale integrazione tra servizi sociali e sanitari, ricercare anche a livello locale risorse per adeguare il fondo per la non autosufficienza alle crescenti esigenze dei cittadini. Per quanto riguarda il Comune di Sassuolo e la situazione di Sgp (Società gestione patrimoniale) auspichiamo che con la nuova amministrazione si possa avviare a breve un confronto chiaro e costruttivo per capire – concludono i responsabili sassolesi di Cgil e Cisl - la reale situazione della società e ricercare assieme le possibili soluzioni».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Il Ca Centro assistenza fiscale della Cisl di Modena, per agevolare i propri clienti, ha deciso di non chiedere nulla per il calcolo di quanto dovuto.
Modena, 6 giugno 2014 -
C'è tempo fino a lunedì 16 giugno per pagare l'acconto della Tasi, la nuova tassa riscossa dai Comuni sui cosiddetti servizi indivisibili. Lo ricorda il Caf (Centro assistenza fiscale) della Cisl di Modena che, per agevolare i propri clienti, ha deciso di non chiedere nulla per il calcolo di quanto dovuto. «I nostri clienti possono venire nei nostri uffici anche senza appuntamento e penseremo noi a tutto – conferma il responsabile provinciale del Caf-Cisl Franco Saracino - Purtroppo non è stata concessa alcuna proroga per il pagamento dell'imposta ai Comuni che hanno deliberato entro il 23 maggio scorso sulle aliquote da applicare. I contribuenti, confusi e preoccupati, stanno prendendo letteralmente d'assalto le nostre sedi. Vi è la convinzione, seppur amara, che l'imposta sia dovuta per gli immobili sui quali non è stata pagata l'Imu. Purtroppo non è sempre cosi. Qualche Comune, infatti, richiede la Tasi anche sui fabbricati sui quali i cittadini dovranno pagare l'Imu, sempre entro il 16 giugno prossimo». Saracino aggiunge che il calcolo di quanto dovuto è tutt'altro che semplice. Per stabilire a quanto ammonta l'importo effettivamente da versare, infatti, all'imposta calcolata applicando le aliquote si devono sottrarre le detrazioni. «I Comuni si sono sbizzarriti deliberando le più diverse modalità di calcolo – continua il responsabile del Caf-Cisl – Ai fini del calcolo della detrazione c'è chi tiene conto del numero di figli fiscalmente a carico. Qualcun altro chiede che il reddito 2013 dei componenti il nucleo familiare sia al di sotto di una certa soglia. Altri ancora hanno pensato di concedere degli sconti in misura scaglionata in funzione della rendita catastale dell'immobile. Insomma, alla faccia della semplificazione, sempre promessa e mai realizzata, i cittadini sprovvisti di particolari competenze, cioè la grande maggioranza, non sono in grado di effettuare da soli i calcoli per pagare la Tasi. Per questo il Caf-Cisl si fa carico di calcolare gratuitamente la tassa per i propri clienti». In giugno scadono anche le altre imposte, per chi è a debito, sui redditi 2013. La notizia positiva è la concessione della proroga per la presentazione del modello730/14: il Caf-Cisl ricorda che chi è in ritardo ha tempo fino al 16 giugno prossimo per recarsi al Caf e presentare la dichiarazione dei redditi.
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
Domenica 8 giugno a Cavezzo la "Festa di comunità della Cisl di Modena" per riflettere sulla ricostruzione e sulle altre calamità naturali che hanno colpito il territorio modenese -
Modena, 6 giugno 2014
A due anni dal terremoto la Cisl e la Fnp - il sindacato pensionati della Cisl - riflettono sulla ricostruzione e sulle altre calamità naturali che hanno colpito il territorio modenese. Lo fanno chiamando a raccolta delegati e iscritti per trascorrere una giornata in allegria, intitolata "Festa di comunità della Cisl di Modena", in programma domenica 8 giugno a Cavezzo (centro Villa Giardino, via Cavour 24-angolo viale Libertà) e aperta a tutti. «Vogliamo esprimere il nostro essere vicini a tutti i cittadini colpiti dalle calamità naturali che negli ultimi due anni hanno investito il nostro territorio – spiegano il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta, e quello della Fnp-Cisl, Luigi Belluzzi – Oltre a trascorrere una giornata in compagnia, raccogliamo fondi da destinare a un progetto di solidarietà».
La manifestazione comincia alle 10 con la celebrazione della messa nella chiesa di Cavezzo; segue alle 11.15 un dibattito sulla tenuta sociale di fronte alla calamità del territorio. Partecipano il segretario provinciale della Cisl William Ballotta, quello della Cisl Emilia-Romagna Giorgio Graziani, i segretari provinciale e regionale della Fnp-Cisl Luigi Belluzzi e Loris Cavalletti, il responsabile Cisl dell'Area Nord Carlo Preti, il sindaco di S. Felice sul Panaro e presidente dell'Unione Comuni Area Nord Alberto Silvestri. Al termine del dibattito si svolge il pranzo di comunità (costo: adulti 16 euro, bambini 6-14 anni 6 euro, bambini 0-5 anni gratis); per partecipare occorre prenotarsi (tel. 059.890846; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). La festa prosegue nel pomeriggio con musica e giochi per tutti.
(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)
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