La donna, una 36enne italiana ha scoperto il tumore in entrambi i seni al 4° mese di gravidanza. Operata mentre era ancora gravida, all'8° mese ha partorito un bel maschietto. Lieto fine grazie alla Breast Unit e all'Ostericia-ginecologia del Policlinico di Modena.
Modena, 30 aprile 2018
La scoperta di una gravidanza. La gioia, l'emozione e l'ansia di diventare genitori. Il quarto mese di gravidanza, la scoperta di un nodulo al seno sinistro, l'ecografia e la biopsia e il verdetto: carcinoma mammario in entrambi i seni. Questa la storia difficile di una donna italiana di 36 anni che ha avuto un lieto fine grazie al lavoro di equipe dei medici della Breast Unit del Policlinico di Modena – che fa parte della rete delle Breast Unit della Regione Emilia – Romagna - insieme all'Ostetricia e Ginecologia.
"La paziente – ha spiegato il prof. Giovanni Tazzioli, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Oncologica Senologica – ha scoperto un nodulo quando era al quarto mese di gravidanza e dai successivi accertamenti si è scoperto che aveva un carcinoma mammario a entrambi i seni. A questo punto noi dovevamo decidere come comportarci per curare la madre senza compromettere la salute del nascituro. La decisione è stata presa in equipe con il consenso della paziente che ha accettato il piano terapeutico". L'equipe della Breast Unit è composta dalla Chirurgia senologica, dalla Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, dall'Oncologia, dalla Radiologia, Radioterapia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Fisioterapia, Settore psicosociale. "Abbiamo deciso di trattare la paziente per circa 12 settimane con un particolare protocollo chemioterapico studiato proprio per minimizzare i rischi di danni al nascituro – ha aggiunto la dottoressa Laura Cortesi, oncologa della Breast Unit – e ridurre la dimensione dei due noduli in modo da ottimizzare l'effetto dell'intervento chirurgico. In parallelo la paziente è stata costantemente monitorata con visite ed ecografie ostetriche dalla Dott.ssa Francesca Monari, ginecologa della struttura di Ostetricia-Ginecologia del Policlinico. La terapia è proseguita per circa due mesi mezzo, poi, al termine del trattamento più idoneo per la madre e sicuro per il bambino abbiamo deciso di operarla, riservando la seconda parte della terapia, dannosa per il feto, al periodo post-partum."
L'intervento è stato eseguito al Policlinico, dai Chirurghi Senologi e dall'equipe della Ostetricia col supporto degli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 1 diretta dal Prof. Massimo Girardis e dagli Anestesisti dell'Anestesia e Rianimazione 2, diretta dalla Dottoressa Elisabetta Bertellini. "Abbiamo asportato i noduli e abbiamo utilizzato una tecnica nuova per l'asportazione dei linfonodi sentinella – ha aggiunto il prof. Tazzioli – Di solito per la loro individuazione e prelievo si utilizza un isotopo radioattivo che consente ad un "miniscanner" di rilevarli. In questo caso non volevamo rischiare di sottoporre il feto ad un'eccessiva esposizione al radiofarmaco, così abbiamo utilizzato la linfografia a fluorescenza con verde indocianina. Il Verde Indocianina è un colorante vitale, e non presenta controindicazioni sul nascituro". Si tratta di iniettare in sede sottocutanea una giusta dose di verde indocianina che, stimolata da una sorgente luminosa a raggi infrarossi, diventa fluorescente formando una traccia luminosa che scorre al di sotto del derma visibile ad occhio nudo. Raggiunta l'ascella dopo 5 minuti, va a concentrarsi nel linfonodo sentinella che diventa fluorescente e facilmente riconoscibile ed asportabile dal Chirurgo. Durante tutto l'intervento al seno il feto e la mamma sono stati costantemente monitorati mediante cardiotocografia.
Asportato il tumore, prima di cominciare la seconda fase della terapia, era necessario far nascere il bambino. Per questo motivo, alla 34°settimana di gravidanza, l'equipe dell'Ostetricia-Ginecologia del Policlinico, diretta dal Prof. Fabio Facchinetti, ha provveduto a praticare un cesareo alla paziente. Il bambino è nato di 2400 grammi e, dopo un breve soggiorno in Neonatologia diretta dal Prof. Ferrari e poi in Ostetricia, è stato dimesso assieme alla madre. L'intervento di taglio cesareo è stato eseguito dalla dottoressa Monari in anestesia loco regionale spinale (Dott.ssa Bojardi) e si è svolto senza complicazioni nonostante le numerose aderenze addominali presenti e legate ai 2 pregressi cesarei. Il bambino, assistito dal Dottor Torcetta (Neonatologia), è nato vivo e vitale. È stato eseguito il milking sul cordone ombelicale prima del clampaggio per favorire il passaggio di sangue dalla madre al feto e ridurre i rischi di anemizzazione neonatale e ittero legati alla prematurità. Le perdite ematiche durante l'intervento sono state scarse e la degenza postoperatoria è stata regolare, con dimissione in terza giornata. È stato necessario inibire farmacologicamente la lattazione per la patologia oncologica mammaria.
"L'esito della chemioterapia preoperatoria è stato ottimale determinando una netta riduzione di entrambe le lesioni mammarie ed una regressione delle cellule neoplastiche a livello linfonodale, come evidenziato dall'esame istopatologico"- ha proseguito la dott.ssa Cortesi - Dopo soli 12 giorni dall'effettuazione del parto cesareo la paziente, in pieno benessere, ha ripreso ad effettuare la chemioterapia associata ad un trattamento biologico che continuerà per un anno, con ottima tolleranza alle cure. Ci attendiamo che la paziente, al termine dell'iter terapeutico, abbia altissime probabilità di essere guarita dalla sua malattia oncologica".
Dal 2016 il Policlinico è certificato EUSOMA
Nel luglio 2016, la Breast Unit del Policlinico ha ottenuto la certificazione dell'European Society of Breast Cancer Specialist (EUSOMA) il massimo organismo scientifico europeo che si occupa del tumore al seno. Questo riconoscimento attesta la presenza a Modena di una Breast Unit cioè un'unità integrata per la lotta al tumore al seno dove viene garantito un approccio multidisciplinare che coinvolga specialisti di tutte le discipline previste: chirurgia senologica, chirurgia plastica e ricostruttiva, oncologia, radiologia, radioterapia, anatomia patologica, medicina nucleare, fisioterapia, settore psicosociale, col supporto della Direzione sanitaria. Il Percorso Senologico garantisce proprio la multidisciplinarietà e la centralità della paziente: sono i vari specialisti che si pongono a disposizione dell'assistita per offrire un intervento tempestivo e integrato. Uno dei punti di forza dell'organizzazione del Policlinico è l'integrazione del personale infermieristico nel percorso che è un requisito fondamentale per il corretto funzionamento della Breast Unit multidisciplinare.
Altro aspetto decisivo della certificazione è la presenza di una casistica di alto livello per quantità e difficoltà. Ogni anno sono circa 650 le donne seguite dal Percorso Senologico per una patologia neoplastica al seno. Alla struttura possono afferire sia pazienti della provincia che dell'extra-provincia. La presa in carico avviene dalla diagnosi della patologia e prosegue nella fase terapeutica (chirurgica, radioterapica e/o oncologica) e prosegue nella fase di follow-up (visite di controllo), al fine di garantire alla paziente la continuità di cura.
L'Offerta terapeutica
Nell'ambulatorio multidisciplinare del Percorso Senologico gli specialisti valutano in un'ottica di equipe il protocollo terapeutico più adeguato alla patologia, integrando farmaci chemioterapici, radioterapia e intervento chirurgico che viene deciso in base alle caratteristiche della neoplasia (tipo istologico, dimensioni e sede) e alle condizioni generali della paziente. Il trattamento riabilitativo è parte integrante della terapia oncologica chirurgica della mammella. Una volta concluso il percorso terapeutico, viene stabilita la fase dei successivi controlli (follow-up) che è di fondamentale importanza per il potenziale rischio di recidive della malattia neoplastica e che verrà gradualmente dilazionato nel tempo in caso di successo terapeutico. Il percorso clinico è affiancato dal supporto psicologico sia rivolto alla paziente sia ai famigliari.
Ufficio Stampa Ausl MO
La Radiologia ricorda Marino Savini: in Scienze radiologiche, al piano rialzato del Barbieri, scoperta la targa in memoria dell'illustre medico.
Parma, 24 aprile 2018
Nuova collocazione nella struttura di Scienze Radiologiche dell'ospedale Maggiore per la targa in memoria di Marino Savini, radiologo toracico dell'Ospedale di Parma, scomparso prematuramente nel 1995. La targa è stata scoperta nel corso di una cerimonia in ricordo dell'illustre medico, promossa dall'Associazione che porta il suo nome, al piano rialzato del padiglione Barbieri.
"Marino – spiega Rocco Caccavari, presidente dell'associazione Marino Savini - è stato una figura esemplare sia come medico radiologo, impegnato nell'assistenza e nella ricerca, sia come intellettuale, schierato nella difesa del Servizio sanitario pubblico. Rappresenta un esempio per tutti noi".
"Ricordare i nostri professionisti - spiega Massimo Fabi, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – con iniziative simboliche di questo tipo ci serve per tenere alta l'attenzione sugli insegnamenti e le conoscenze che hanno trasmesso e per dare continuità al lavoro dei nostri medici. La sanità del futuro per evolversi ed essere all'avanguardia non può fare a meno di tendere lo sguardo anche verso i professionisti che hanno fatto la storia dell'Ospedale di Parma".
"Savini – spiega Nicola Sverzellati, direttore delle Scienze radiologiche dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria - è stato il primo nome che sentii quando iniziai la scuola di specializzazione, nella prima lezione tenuta da Maurizio Zompatori. Savini – conclude Sverzellati - è stato per tutti noi uno dei maestri della Radiologia toracica".
Fonte: Ausl Parma
Due interventi chirurgici endoscopici per calcolosi renale condotti dall'Urologia di Guastalla sono stati trasmessi in diretta streaming a livello mondiale nell'ambito di "Siulive", Congresso di Chirurgia in diretta 2018 della Società Italiana di Urologia, tenutosi a Roma il 5 e 6 aprile.
Durante il congresso sono stati proiettati numerosi interventi di Chirurgia urologica laparoscopica, robotica, open (a cielo aperto) ed endoscopica in collegamento streaming con tutti i più importanti centri italiani, europei e americani. I due interventi eseguiti dall'equipe di Urologia di Guastalla sono stati portati a termine con successo nei tempi di collegamento prestabiliti ottenendo positivi riscontri.
Il primo intervento è stato eseguito dal dottor Antonio Frattini, direttore dell'Urologia dell'ospedale Civile aiutato dal dottor Gian Luigi Pozzoli mentre il secondo è stato eseguito dal dottor Pozzoli aiutato dal dottor Francesco Facchini.
"Un grazie per il grande impegno e la professionalità è doveroso – sottolinea il dottor Frattini –nei confronti del personale infermieristico, degli anestesisti e dei tecnici di Radiologia del Comparto operatorio senza il quale non sarebbe stato possibile ottenere un tale risultato".
Fonte: Ausl RE
Dopo la ristrutturazione dei locali interni che ospiteranno il Day hospital oncologico si procede al recupero della facciata,
con risorse reperite nell'ultimo bilancio di esercizio.
Si sono conclusi i lavori di ristrutturazione interna del Day hospital oncologico, al piano rialzato del Padiglione Cattani, con spazi riqualificati che offriranno ai pazienti e ai professionisti locali adeguati alla qualità del servizio e al carico di lavoro che devono assolvere. L'intervento, pari a 1.300.000 euro interamente sostenuto dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria, ha consentito di realizzare 13 ambulatori medici; 7 ambulatori di somministrazione e 2 camere di degenza di day hospital. Al fine di migliorare l'accoglienza di pazienti e famigliari, all'esterno della struttura sono stati realizzati nuovi parcheggi, che andranno ad aumentare quelli esistenti, e saranno riservati esclusivamente ai pazienti in cura nel Centro oncologico.
Grazie alla gestione dei fondo sulle manutenzioni cicliche l'Azienda Ospedaliera ha reperito le risorse per poter iniziare anche la ristrutturazione della storica facciata del Padiglione Cattani. I lavori sono iniziati in questi giorni e si inseriscono in un progetto di recupero dei padiglioni storici come già avvenuto per la facciata del Padiglione maternità. Questo intervento consentirà di consegnare a personale e pazienti locali adeguati alle funzioni di cura e recuperare la facciata di un padiglione che, da tempo, richiedeva una manutenzione adeguata.
"Proprio in questi giorni – spiega Massimo Fabi direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – i nostri servizi insieme al personale dell'Oncologia stanno organizzando tempi e modalità dei trasferimenti, garantendo, come sempre facciamo, la continuità assistenziale dei nostri pazienti".
Il Day hospital oncologico al Cattani rappresenta un primo passo in vista della successiva costruzione del Polo oncologico integrato che riunirà in un'unica struttura, nuova e funzionale, in viale Volturno, tutti i reparti di area oncologica, tra cui la Radioterapia sulla quale - conclude Fabi – "abbiamo importanti investimenti in corso di realizzazione, tra cui la gara per l'acquisizione di un acceleratore lineare di ultima generazione grazie al finanziamento della Regione di oltre 2.000.000 di euro".
Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
L'Ospedale di Parma è centro di riferimento per l'applicazione di innovative tecniche di chirurgia mininvasiva: se ne parla in un convegno il 19 aprile.
Dalle nuove sale operatorie dell'Ospedale, dotate dei più alti standard tecnologici per la gestione delle immagini, un'equipe di chirurghi esperti eseguirà in diretta quattro interventi di chirurgia in ambito uro-oncologico. Grazie all'installazione delle telecamere dotate di un sistema sofisticato di videochirurgia, sarà possibile trasmettere le immagini dal comparto operatorio alla Sala congressi dell'Ospedale, dove i partecipanti potranno seguire via streaming ogni momento degli interventi, commentati da moderatori.
Protagoniste del video saranno le tecniche di laparoscopia che consentono di operare attraverso alcune piccole incisioni, decisamente meno invasive rispetto alla chirurgia tradizionale che comporta l'ampia apertura dell'addome. Si tratta appunto di interventi di chirurgia mininvasiva, di cui Parma è uno dei centri di riferimento: una pratica che permette la riduzione del dolore post operatorio, la rapida ripresa delle normali funzioni e delle proprie attività quotidiane, riducendo al minimo le complicanze dell'intervento.
Tutto questo al centro del congresso, giunto alla sua seconda edizione, dal titolo "Laparoscopy in Motion: Live Surgery", in programma giovedì 19 aprile dalle ore 8.30. L'iniziativa, aperta dal direttore generale Massimo Fabi, è organizzata dalla Struttura Complessa di Urologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta da Umberto Vittorio Maestroni e vede la partecipazione di professionisti di chiara fama provenienti da diverse sedi.
Oltre all'esecuzione in diretta degli interventi, è previsto un momento di approfondimento scientifico con una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Ilaria Notari, a cui parteciperanno alcuni tra i più illustri esponenti dell'urologia italiana, che si confronteranno sul ruolo del chirurgo tra tradizione e innovazione tecnologica, anche nell'ottica della formazione dei nuovi giovani urologi.
Ufficio Stampa Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
Tante iniziative, l'impegno di tutta la provincia per l'obiettivo comune. Calamitiamo? Enrico Cheli e Orietta Berti: tante iniziative e testimonial a favore della Sala Operatoria del Futuro. I lavori termineranno in agosto. Il 21 dicembre Open Day all'Ospedale Civile.
Il 18 ottobre 2017 l'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, insieme a Rock no War, ha lanciato la campagna di raccolta fondi Tutti insieme per la sala operatoria del futuro con l'obiettivo di realizzare all'Ospedale Civile di Baggiovara la Sala Ibrida della Provincia di Modena. Oggi, a sei mesi dal lancio della campagna, sono stati raccolti 620.000 euro, grazie a numerose iniziative e alla collaborazione di tutti. L'obiettivo della campagna è raggiungere il 1 milione di euro necessario ad acquistare l'angiografo digitale. Perché questo sogno diventi realtà, quindi, mancano ancora 380.000 euro. L'Azienda Ospedaliero - Universitaria ha disegnato la road map dei lavori edilizi e di impiantistica che cominceranno il 21 luglio per concludersi il 27 agosto 2018 e che verranno pagati dall'Azienda Ospedaliero – Universitaria per 1,2 milioni di euro.
Se tanto è stato fatto, la strada è ancora lunga: per questo motivo sono numerose le iniziative previste nei prossimi mesi per sostenere la campagna. Tra queste spiccano l'avvio di Calamitiamo? il supporto della grande distribuzione e l'impegno di molti testimonial che hanno deciso di sostenere la campagna. Tra loro, Maurizio Cheli e Orietta Berti, due storie diverse, unite dal progetto Sala Ibrida.
"Quando sei mesi fa abbiamo lanciato l'iniziativa non potevamo sapere quale sarebbe stata la adesione della comunità. – ha commentato Ivan Trenti, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – Oggi, dopo circa sei mesi, siamo qui per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato sodo per questa campagna che ha davvero unito le anime migliori del nostro territorio: associazioni, professionisti, mondo industriale, cittadini. In tanti hanno raccolto il nostro invito con entusiasmo. Per questo è indispensabile fare insieme il punto della situazione e prendere un impegno pubblico per la realizzazione completa del progetto. Riteniamo importante ufficializzare oggi la "road map" dei lavori per dare a tutti quelli che si stanno impegnando e che si impegneranno la concretezza di quello che stiamo facendo."
I lavori di ristrutturazione necessari all'installazione della Sala Ibrida comporteranno la modifica di una zona del Blocco Operatorio principale dell'Ospedale Civile. I lavori entreranno nel vivo dal 21 luglio e per circa sei settimane l'attività chirurgica verrà effettuata presso le sale operatorie della Day-Surgery. Dopo il termine della prima fase di cantiere, il Blocco verrà riattivato, presumibilmente nei primi giorni di settembre; il resto dei lavori, che creeranno un minore disturbo all'attività chirurgica, verranno portati avanti fino al mese di dicembre. Il 21 dicembre ci sarà l'Open Day all'Ospedale di Baggiovara dove, finalmente, verrà mostrato l'angiografo, il frutto dell'impegno di tutti e, più in generale, la cittadinanza potrà visitare le strutture dell'ospedale. La nuova sala operatoria sarà un gioiello tecnologico all'avanguardia, un grande spazio che conterrà apparecchiature tra le quali un angiografo di grande potenza. In questo unico ambiente gli specialisti potranno effettuare una diagnosi immediata e contemporaneamente, senza spostare il paziente, agire per le fasi interventistiche e chirurgiche in modo rapido preciso e sicuro.
Sono tante le iniziative effettuate in questi mesi. Tra queste vanno ricordate la cena degli Auguri della Confimi Emilia Associazione delle Imprese Manifatturiere del territorio Emiliano, e la cena del 12 dicembre 2017 al Club La Meridiana a cura di ALMAD (Associazione per la Lotta alle Malattie dell'Apparato Digerente), condotta da Andrea Barbi. Di grande impatto è stata, dal 16 al 17 dicembre, la vendita migliaia di sacchetti di agrumi, grazie alla generosa offerta di Animo Calabria. Le arance sono state acquistate anche da molti dipendenti dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena che hanno così voluto partecipare alla campagna di raccolta fondi. Il 21 dicembre, l'Ensemble Mandolinistico Estense, si è esibito in un concerto natalizio, nella hall dell'Ospedale Civile di Baggiovara. Sempre durante le feste natalizie e in occasione della Befana l'Associazione Magreta, Cultura e Solidarietà ha raccolto fondi per la Sala Ibrida tramite diverse iniziative tra cui la commedia teatrale della compagnia "Diritto e Rovescio" e la tombola della befana 2018. Il 23 gennaio 2018 è stata la volta della cena del Lions Club Wiligelmo, mentre il 26 gennaio c'è stata la cena organizzata da Borsari S.p.A Nonantola. Il 4 marzo il Circolo Paradisi di Vignola ha organizzato presso la propria sede un torneo di burraco in favore della Sala Ibrida. Il 20 marzo l'Auditorium Enzo Ferrari di Maranello ha ospitato una serata informativa, condotta dalla giornalista Federica Galli e dalla Strana Coppia, alla quale hanno partecipato 300 persone che hanno potuto conoscere la campagna di raccolta fondi. Il 22 di marzo è stata la volta della cena di gala organizzata dall'associazione Nord e Sud al ristorante La cartiera di Vignola. Domenica 8 aprile i Lions di Sassuolo, Vignola, Pavullo, Appennino EST, Formigine e Castelnuovo Rangone hanno organizzato, in occasione della Giornata Internazionale Lions, sei itinerari per conoscere meglio la storia di Modena e sostenere la Sala Ibrida.
"Sono stati mesi di grande attività – ha spiegato Maurizia Gherardi, Direttore del Servizio di Comunicazione – grazie alla passione dei singoli professionisti del comitato promotore e al supporto del mondo del volontariato e delle istituzioni. La campagna, però, non è conclusa. Anzi, si può dire che abbiamo conservato alcune importanti iniziative per il gran finale. La conferenza stampa di oggi è l'occasione per lanciare Calamitiamo? In questi giorni, sugli scaffali di diversi esercizi commerciali della nostra Provincia, cominciano ad apparire espositori di calamite che riproducono l'orchestra della Sala Ibrida. Si tratta di gadget pensati per tutti, per coloro che non hanno grandi possibilità ma vogliono mettere un piccolo mattoncino per la sala ibrida. Si tratta delle tipiche calamite da fissare, ad esempio, al frigorifero, per ricordo. Chi desidera avere questa calamita o regalarla a qualcuno può acquistarla e contribuire anche con questa iniziativa alla raccolta fondi per la sala operatoria del futuro." Le calamite sono state fornite dalla Margen SPA, dalla Carrozzeria Zanasi e da SICER e sono distribuite grazie alla collaborazione dell'Associazione Angela Serra, dell'Associazione ALMAD e dell'Associazione Regina Elena. Sono una quindicina a oggi gli esercizi in tutta la Provincia che hanno aderito all'iniziativa.
"Oltre alle calamite – conclude Maurizia Gherardi – abbiamo avuto la disponibilità di una serie di testimonial che hanno accettato di prestare il loro volto alla campagna. Oggi presentiamo i primi due testimonial, due personaggi diversi le cui storie sono state unite dalla campagna per la Sala Ibrida. Oggi conosciamo queste storie, vi posso anticipare che ne seguiranno altre". Maurizio Cheli, nato a Zocca, ha sentito parlare della campagna da un amico, paziente dell'Ospedale Civile e ha dato subito la sua disponibilità a promuovere la Sala Ibrida. Cheli, ingegnere aereospaziale e astronauta, ha visto nella tecnologia e nel lavoro di equipe della Sala Ibrida molte similitudini con una missione spaziale. Orietta Berti ha avuto un parente seguito all'Ospedale Civile di Baggiovara ed è stata questa sua esperienza personale a coinvolgere la cantante di Cavriago nel progetto.
Da maggio a giugno la grande distribuzione, in collaborazione con ROCK NO WAR, parteciperà alla campagna di raccolta fondi, devolvendo una parte dell'incasso su alcuni prodotti alimentari tipici del nostro territorio – lambrusco, grana – che saranno identificati dall'etichetta della campagna. "In meno di otto mesi abbiamo raggiunto 620.000 euro – ha commentato Giorgio Amadessi, Presidente di ROCK NO WAR – un risultato di grande importanza sia per la cifra raggiunta, sia per la modalità di raccolta che ha visto convivere le grandi donazioni sia il contributo di tante associazioni e cittadini. Ciascuno ha donato ciò che riusciva per il bene comune. Una bella avventura che sta unendo un'intera Provincia intorno alla propria sanità pubblica. Questi benefattori verranno ringraziati ufficialmente il 29 giugno nel corso della cena di gala che organizziamo in Accademia con la Banca Interprovinciale di Modena, dove saranno presenti alcuni donatori e i testimonial". I 620.000 euro raccolti sono frutto della generosità di cittadini e grandi gruppi industriali e finanziari della Provincia. "Ciascuno ha donato ciò che poteva in una bellissima gara di solidarietà". Ha concluso Amadessi.
"In questi mesi c'è stato un forte impegno collettivo a favore dell'obiettivo, e vanno ringraziati tutte e tutti coloro che hanno sostenuto la causa, mettendo a disposizione la propria professionalità o elargendo piccole e grandi donazioni. Un grazie va all'intero territorio modenese, sempre instancabile per altruismo e generosità – ha concluso Gian Carlo Muzzarelli, Presidente della CTSS e Sindaco di Modena – e a Rock No War per il suo costante supporto. Ora siamo vicini a raggiungere il milione di euro, e invito quindi chi può a contribuire per tagliare il traguardo. L'impegno per una sanità moderna, con personale qualificato e sempre le migliori tecnologie a disposizione, è fondamentale per la qualità della vita nel nostro territorio e serve il contributo di tutti".
Cos'è la Sala Ibrida
La Sala Ibrida è una Sala Operatoria ad alta tecnologia, dove sono presenti diverse apparecchiature radiologiche tra le quali un angiografo di grande potenza. È un ambiente chirurgico, quindi sterile, un unico ambiente dove si può effettuare una diagnosi immediata e, contemporaneamente, senza spostare il paziente, si possono eseguire le procedure chirurgiche. Questo consente di agire con più precisione e sicurezza per il paziente, perché l'intervento chirurgico può essere adattato all'evolversi del quadro clinico, controllando il risultato in tempo reale.
Grazie alle professionalità e alle nuove tecnologie è possibile intervenire con tecniche ancora più mini-invasive, cioè basate su piccole incisioni chirurgiche che comportano la riduzione delle complicanze e un netto miglioramento dei tempi di recupero del paziente. Una caratteristica che aiuta i chirurghi a intervenire su un'importante percentuale di malati, che altrimenti sarebbe esclusa dalla possibilità di un'operazione.
Il vantaggio della Sala ibrida è legato quindi all'urgenza, all'emergenza e alla traumatologia: il paziente arriva direttamente in sala operatoria non c'è perdita di tempo perché la diagnosi e la cura sono quasi contemporanee. La sala ibrida consente anche di svolgere una vasta gamma di interventi anche nelle patologie complesse di tipo vascolare, cardiologiche, neurochirurgiche, urologiche e gastroenterologiche.
La nostra orchestra: il comitato promotore
Il Comitato promotore è composto da: Marco Barozzi, Direttore Medicina d'Urgenza e Pronto Soccorso, Elisabetta Bertellini, Direttore Anestesia e Rianimazione, Giampaolo Bianchi, Direttore Urologia, Rita Luisa Conigliaro, Direttore Endoscopia Digestiva, Giacomo Pavesi, Direttore Neurochirurgia, Micaela Piccoli, Direttore Chirurgia Generale, d'Urgenza e Nuove Tecnologie, Roberto Silingardi, Direttore Chirurgia Vascolare, Stefano Tondi, Direttore Cardiologia, Pietro Torricelli, Direttore Dipartimento Diagnostica per Immagini.
La campagna di raccolta fondi per l'acquisto dell'angiografo
Chiunque voglia e possa contribuire alla raccolta fondi può effettuare il proprio versamento tramite bonifico bancario sul conto corrente "Rock NO WAR ONLUS – SALA IBRIDA" IBAN IT 62 O 03395 66780 CC0020011937 Banca Interprovinciale – filiale di Formigine (in causale indicare: EROGAZIONE LIBERALE + nome/cognome indirizzo e C.F.) oppure Tramite PayPal con destinatario Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (nel messaggio aggiuntivo indicare: EROGAZIONE LIBERALE + nome/cognome indirizzo e C.F.). Grazie a ROCK NO WAR che usufruisce dei vantaggi fiscali delle ONLUS, sarà possibile recuperare parzialmente quanto donato in base alla normativa vigente. Tutti i dettagli sono disponibili sul sito web www.salaibridamodena.it e sul sito di ROCK NO WAR.
Fonte: Ufficio Stampa AOU di Modena
Porte aperte all'Ospedale di Parma per colloqui informativi individuali gratuiti. Gli incontri con gli specialisti del Maggiore dedicati alle donne in occasione dell'Open week. Prenotazioni telefoniche da mercoledì 11 a venerdì 13 aprile dalle ore 9 alle 13.
L'Ospedale di Parma apre le porte alle donne: i professionisti saranno a disposizione per offrire colloqui informativi individuali gratuiti, nella settimana compresa tra il 16 e il 22 aprile. L'iniziativa è promossa dall'osservatorio nazionale Onda e riservata agli ospedali italiani premiati con i bollini rosa per l'attenzione rivolte alle patologie femminili. Con questa iniziativa l'Ospedale di Parma attraverso i propri medici vuole avvicinare la popolazione femminile alle principali patologie che la riguardano, informandola sui percorsi di diagnosi e cura più appropriati.
La settimana in rosa prevede appuntamenti in diverse aree di cura: endocrinologia, geriatria, dermatologia, oncologia, diabetologia, neurologia e medicina della riproduzione. Per partecipare ai colloqui individuali è necessario prenotarsi telefonicamente nelle giornate di mercoledì 11, giovedì 12 venerdì 13 aprile dalle ore 9.00 alle ore 13.00 al numero 0521.702568. I posti disponibili sono limitati.
Si parte lunedì 16 aprile con il primo degli incontri di diabetologia tenuti da Elisabetta Dall'Aglio presso gli ambulatori al primo piano della Clinica medica (pad. 26) dove si terranno anche gli incontri successivi sempre alla stessa ora (11.30) nei giorni del 16, 17, 19 e 20 aprile. Giovedì 19 aprile sarà invece possibile prenotare i colloqui con Alessandra Dei Cas, alle ore 9, e con Maria Grazia Magotti alle ore 14, sempre negli ambulatori al primo piano della Clinica medica.
Numerosi gli incontri per l'area geriatrica che si terranno al 1° piano del padiglione Barbieri, nel pomeriggio. Si inizia lunedì 16 con Maria Modugno all'ambulatorio di Geriatria; mercoledì 18 e venerdì 20 sarà a disposizione Anna Nardelli; mentre Fulvio Lauretani incontrerà le persone interessate giovedì 19 e venerdì 20 pomeriggio e sabato alle ore 9, nell'Ambulatorio disturbi cognitivi e motori al 1° piano del Barbieri.
Sono concentrati nel pomeriggio di martedì 17 aprile gli incontri dell'area endocrinologica con i professionisti Simona Cataldo, Roberta Minelli, Graziano Ceresini e Michela Marina. Al momento della prenotazione telefonica verrà comunicata la sede dell'incontro.
Mercoledì 18 aprile l'équipe di dermatologia diretta da Claudio Feliciani offre consulti gratuiti, a partire dalle ore 16 agli ambulatori al 3° piano del padiglione Cattani.
Nella stessa giornata, alle ore 10, la neurologia con il prof. Franco Granella ha organizzato gli incontri al femminile presso l'ambulatorio n. 166 al 3° piano del padiglione Barbieri.
Ancora mercoledì 18 aprile alle ore 15 e sabato 21 aprile alle ore 10 i dottori Lorenzo Barusi e Luca Levati forniranno informazione sulla medicina della riproduzione presso l'ambulatorio n.5 al 1° piano della Maternità.
Colloqui a cura del dottor Antonio Musolino e della dottoressa Cecilia D'Aloia per illustrare il percorso diagnostico terapeutico sulla patologia mammaria e sulla Brest Unit nei giorni di mercoledì 18 (ambulatorio n.5 pad. 23 Day Hospital Oncologico) e giovedì 19 aprile (ambulatorio n.1 Centro senologico Padiglione Centrale). Sempre a partire dalle 14.30.
Venerdì 20 aprile sarà il convegno coordinato da Tiziana Frusca, ad affrontare il tema "Terapia ormonale in età fertile: non solo contraccezione" ovvero quando i metodi contraccettivi sono al servizio di una migliore qualità della vita perché la terapia ormonale è anche una potente arma nelle mani della ginecologia per trattare i comuni sintomi di stai patologici e disfunzionali delle donne. Il convegno si terrà presso l'Hotel San Marco di Pontetaro dalle 8.30 alle 18, ed è aperto alla cittadinanza.
Le iniziative di Open Week sono coordinate da Gabriella Raise, con la collaborazione di Patrizia Lai, della struttura semplice dipartimentale Governo clinico, gestione del rischio, qualità e accreditamento diretta da Giovanna Campaniello.
Al momento della prenotazione telefonica (al numero 0521.702568) verranno forniti ulteriori dettagli dell'iniziativa.
Il Maggiore è stato premiato con tre "Bollini Rosa", il massimo premio a cui può aspirare un'azienda sanitaria. Il numero di Bollini Rosa viene assegnato sulla base di tre criteri valutativi: presenza di servizi nell'ambito delle specialità di maggior rilevo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile; appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico, in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della donna; presenza di servizi per l'accoglienza della paziente e per la tutela della sua dignità. Referenti aziendali del progetto "Bollini Rosa" sono Giovanna Campaniello, responsabile del Governo clinico, gestione del rischio e coordinamento qualità e accreditamento e Gabriella Raise, dirigente medico del Governo clinico.
Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza di Parma: nato dall'integrazione delle strutture dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell'Ausl che consolida il forte legame esistente con l'Università di Parma.
Parma, 5 aprile 2018
Presa in carico tempestiva e specialistica del paziente, appropriatezza dei percorsi clinici e qualità delle cure: questo è il dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza della provincia di Parma. Un dipartimento nato dall'integrazione delle strutture dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell'Ausl che consolida il forte legame esistente con l'Università di Parma. A guidare la squadra dei professionisti il primario del Pronto Soccorso e Medicina d'urgenza Gianfranco Cervellin.
Il dipartimento è stato presentato ieri nella sala congressi del Maggiore dai direttori generali di Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Usl, Massimo Fabi e Elena Saccenti, insieme al Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei.
"Il dipartimento di Emergenza Urgenza - spiega Massimo Fabi - è frutto di una storia che parte da lontano e che vede Parma, oggi come ieri, raggiungere obiettivi importanti, nell'ottica di un miglioramento continuo nella qualità della cura e dell'assistenza. Un traguardo conquistato grazie all'impegno e alla dedizione di tutti professionisti e all'impulso della Regione e dell'Assessore alle politiche per la salute Sergio Venturi. Con l'istituzione del dipartimento – conclude Fabi - mettiamo a sistema tutte le competenze presenti all'interno delle Aziende sanitarie e proseguiamo un percorso già avviato in campo tecnico e amministrativo che stiamo portando avanti con l'integrazione delle competenze cliniche e assistenziali".
Di miglioramento dei livelli di qualità con un "coordinamento tra il Pronto soccorso di Parma e le strutture di Pronto soccorso dell'ospedale di Vaio e di Borgo Taro" parla il direttore generale di Azienda Usl Elena Saccenti, che rimarca "il lavoro svolto dall'emergenza territoriale e l'implementazione delle postazioni per l'elisoccorso, attuate dalla Regione".
"Competenza e concretezza contraddistinguono la nascita del dipartimento che – spiega Paolo Andrei – vede l'Università e il dipartimento di Medicina e Chirurgia proseguire un lavoro iniziato da Loris Borghi, con l'ateneo e la scuola di specializzazione in emergenza-urgenza a fianco dei professionisti del Maggiore e dell'Ausl".
Un coordinamento unico, dunque, con la scelta del più adeguato percorso clinico assistenziale per garantire la giusta assistenza ad ogni paziente, nel giusto ospedale e nel tempo giusto. "La razionalizzazione dei percorsi clinici è uno dei nostri obiettivi - spiega il neo direttore Gianfranco Cervellin, nominato all'unanimità a capo del dipartimento. "Ringrazio i direttori delle Aziende sanitarie – ha dichiarato Cervellin - e tutti i professionisti del dipartimento per la fiducia che hanno voluto accordarmi e per la qualità e la competenza che quotidianamente offrono nei loro reparti".
A fianco del neo direttore hanno presentato il nuovo dipartimento i direttori: Gianni Rastelli Pronto soccorso e Medicina d'urgenza Ospedale di Vaio; Sandra Rossi 1°anestesia e Rianimazione; Fausto Catena Chirurgia d'Urgenza; Adriano Furlan Centrale operativa 118 Emilia Ovest; Ermanno Giombelli Neurochirurgia. Insieme ai direttori di struttura complessa erano presenti il responsabile del Punto di primo intervento dell'Ospedale di Borgotaro Melchior Franco Carzedda e i responsabili dei programmi per le Attività interventistiche in neuroradiologia Roberto Menozzi, Attività di procurement Stefano Lunardi e Percorso stroke care Umberto Scoditti.
Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
Stefano Chiesa, in ricordo della moglie Lella Ruggieri, sostiene l'Azienda Ospedaliero-Universitaria per formare all'estero un giovane ricercatore.
Parma, 29 marzo 2018
Un premio per la ricerca, questa la volontà di Stefano Chiesa per ricordare la moglie Lucianella Ruggieri scomparsa a soli 36 anni dopo aver combattuto una malattia oncologica "usando come scudo il sorriso e l'amore per la vita e come spada la scienza medica e l'impegno di medici e professionisti", dice Stefano Chiesa.
Forte di questo insegnamento l'associazione che prende il suo nome ha deciso di istituire, in accordo con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria, un premio "Il Sorriso di Lella per la ricerca", dell'importo di 10mila euro, che verrà destinato a sostenere un giovane ricercatore desideroso di recarsi all'estero per un periodo di formazione, sviluppando un progetto di studio in ambito oncologico.
"Il mio obiettivo – ha spiegato Stefano Chiesa, presidente dell'associazione – è trasmettere la forza di Lella che aveva sconfitto il cancro da bambina riuscendo a guarire, lo ha sconfitto poi da giovane sposa nonostante il male l'abbia portata via. E dico che lo ha sconfitto perché non si è mai arresa, perché ha continuato a coltivare sogni e speranze anche durante la malattia". "Ma vorrei sottolineare con forza che il premio è frutto dell'impegno di tante persone e di tante associazioni, perché solo insieme si può sconfiggere il drago". Al suo fianco, infatti, il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto, il corpo dei Vigili del Fuoco con il caporeparto Lucio Biggi e il funzionario Fabrizio Finoli, il Team bike Filippelli Vecchia Parma con Luca Chiesa e la sua biciletta.
E l'associazione traversetolese combatte la malattia premiando la ricerca oncologica, così come aveva destinato al reparto di Oncologia medica del Maggiore, e in particolare al dottor Vittorio Franciosi che aveva assistito Lella nella sua battaglia, la donazione di due anni fa.
"Ci fa davvero piacere aprire questo bando che guarda ai giovani ricercatori in un confronto con le esperienze oltre i nostri confini. E' un modo per farli sentire parte della comunità, che riconosce il loro impegno e il valore del loro operato", ha dichiarato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi nell'accettare la donazione per la ricerca.
"Lo considero un riconoscimento alla qualità dell'assistenza dell'Oncologia medica del Maggiore – ha ribadito il direttore Francesco Leonardi - un reparto in cui giovani ricercatori stanno portando avanti studi di livello internazionale".
"Fare ricerca in Italia è molto difficile – ha concluso Caterina Caminiti direttore Unità operativa Ricerca e Innovazione del Maggiore - e negli ultimi anni i finanziamenti si sono ridotti, in particolare quelli pubblici. Spesso i ricercatori sono precari o lavorano gratis, vanno incoraggiati, e queste iniziative sono uno strumento prezioso". Da parte dei professionisti dell'Azienda il grazie corale all'associazione per il sostegno alla ricerca sviluppata dai ricercatori del Maggiore.
Fonte: Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
PROGETTO H 24: RINNOVO DEL PROTOCOLLO D'INTESA PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO IN EMERGENZA - URGENZA NELL'AMBITO TERRITORIALE DEL COMUNE DI NOCETO E ZONE LIMITROFE TRA L'AZIENDA USL DI PARMA - L'ASSISTENZA PUBBLICA CROCE VERDE DI NOCETO ED IL COMUNE DI NOCETO. ANNO 2018
Un mezzo di soccorso, un equipaggio professionalmente qualificato a disposizione dei cittadini di Noceto e delle zone limitrofe 24 ore su 24 per ogni giorno dell'anno: questo il progetto H24, sorto nel 2007 e di cui lo scorso anno ricorreva il decennale, inserito nel contesto dei servizi disciplinati dalla convenzione sul Sistema 118 (nel rispetto della convenzione quadro fra le Aziende Sanitarie della provincia, le associazioni di Pubblica Assistenza e la Croce Rossa Italiana) e frutto della collaborazione fra l'Amministrazione Comunale, la Croce Verde di Noceto e l'AUSL che viene da allora sistematicamente rinnovato.
Il progetto è disciplinato da un apposito protocollo siglato fra i tre enti a sancire una sinergia che si sviluppa su più livelli.
La Croce Verde di Noceto, di cui nel 2009 si è celebrato il centenario dalla fondazione, si impegna a garantire sia un mezzo da adibire a trasporto in emergenza sia l'equipaggio, 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno, coordinandosi con il servizio 118.
Il progetto risponde alla gestione delle emergenze su due livelli fra loro integrati: il primo costituito dalla gestione della richiesta di soccorso e relativo intervento medico sul territorio, il secondo dal trasporto e dalla ricezione del paziente in una struttura facente parte della rete di emergenza, individuata sulla base della patologia diagnosticata, in un intervento mirato e tempestivo.
Anche nel 2018 è stata data continuità alla misura della quota di compartecipazione ai costi del progetto da parte dell'Amministrazione Comunale e dell'Azienda USL, che garantiscono alla Croce Verde 18mila Euro ciascuna – ricordando che fino all'anno 2016 era fissata in Euro 15mila - a titolo di rimborso annuo per le spese sostenute.
Nella convenzione continua ad essere garantito l'impegno, inserito già dal 2014 , da parte della Croce Verde alla consegna settimanale nella sede di via Passo Buole 4 a Noceto nelle giornate di lunedì e giovedì dalle ore 14,00 alle ore 18,30 – ai pazienti sottoposti a terapia anticoagulante - dei referti dei loro esami di laboratorio, monitoraggio assolutamente indispensabile per chi soffre di questo tipo di patologie.
Il sindaco Fecci "Si rinnova una sinergia importante fra istituzioni, AUSL e Croce Verde per continuare a garantire un servizio di fondamentale importanza per il cittadino, la salute è un diritto primario, che va promosso e salvaguardato in assoluto. Entro l'anno si completerà la Casa della Salute, un presidio che sono certo innalzerà ulteriormente la qualità dei servizi in ambito sanitario , frutto di un lavoro intenso su più livelli per offrire un servizio il più possibile rispondente a requisiti di funzionalità ed efficienza"
L'assessore Bertolani "Con il rinnovo del protocollo F 24 si rinnova la sinergia salda e fruttuosa fra le istituzioni , è importante che ogni anno allo stesso modo ne venga riproposta informazione alla cittadinanza. Voglio sottolineare inoltre l'impegno professionalmente qualificato della locale Croce Verde ed orientato su una vasta gamma di attività, una risorsa preziosa per il territorio"
Elena Saccenti direttore generale AUSL Parma "Torniamo a siglare oggi un impegno che dal 2007 sistematicamente si rinnova e riqualifica per offrire un servizio che si è strutturato e rappresenta uno dei volti di un sistema - quello di emergenza urgenza - che a livello provinciale opera in maniera capillare e proficua, un autentico valore aggiunto per il territorio. Mi unisco alle parole del Sindaco nel fare un cenno alla Casa della Salute, che sarà approntata a Noceto entro la fine dell'anno, un intervento molto significativo che testimonia la trama delle relazioni e della progettualità che le varie istituzioni – sociosanitarie, locali, di volontariato – hanno messo in campo a favore della cittadinanza "
Ettore Brianti, direttore sanitario AUSl Parma "Quello del trasporto in emergenza è un accordo molto importante che come si diceva sancisce una sinergia fruttuosa e forte fra le varie istituzioni che a vario titolo operano sul territorio. Il volontariato è una risorsa sempre più qualificata che consente di abbattere i costi del sistema. L'AUSL ha potenziato l'offerta in materia sanitaria, ricordo ad esempio il servizio del volo notturno che , sfruttando tecnologie nuove mutuate dal settore militare, , consentirà di raggiungere più agevolmente le aree montane e comunque quelle di più difficile accesso"
Giuseppe Cattoi vicepresidente Croce Verde Noceto "Il 2019 segnerò il traguardo dei 110 anni dalla fondazione della Croce Verde, un'associazione dall'indubbio valore storico sul territorio. Sono solo 5 le associazioni fra le 112 comprese all'interno dell'ANPAS a poter vantare un tale radicamento sui territori di riferimento. L'appello che anche in questa sede mi sento di fare alla cittadinanza è quello di unirsi a noi volontari perché quello che la Croce Verde porta avanti è un servizio di grande valore sociale e sanitario per il quale servono sempre nuove forze"
Giovanni Gelmini, direttore f.f. distretto di Fidenza e direttore dipartimento cure primarie:
"Il servizio reso presso la sede della Croce Verde del ritiro dei referti per i pazienti sottoposti a terapia anticoagulante funziona molto bene e rappresenta veramente un agevole punto di riferimento per quanti necessitano di questo monitoraggio, fondamentale nella loro patologia. Il mezzo di soccorso h 24 con personale qualificato, i defibrillatori rappresentano ottimi esempi di quanto l'assistenza in emergenza si stia evolvendo , l' obiettivo – tangibile – è quello di riuscire a salvare sempre più vite umane"
Presenti:
Fabio Fecci, sindaco Comune di Noceto
Elena Saccenti, direttore generale AUSL Parma
Ettore Brianti, direttore sanitario AUSL Parma
Giovanni Gelmini, direttore f.f. distretto di Fidenza e direttore dipartimento cure primarie
Antonio Negri – coordinatore delle emergenze
Roberto Casetti – già responsabile infermieristico dipartimento di emergenza-urgenza
Giuseppe Cattoi – Vicepresidente Croce Verde Noceto
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