Da quest'anno la cooperativa Ital-frutta di S. Felice sul Panaro intende aumentare la quota di ortive (ceci e fagioli borlotti) per il consumo fresco. Parla la presidente Diana Bortoli, prima donna alla guida di una cooperativa ortofrutticola.
Modena, 1 febbraio 2016
Specializzata nella raccolta e commercializzazione di pomodoro, pere, cocomeri e meloni, da quest'anno la cooperativa Ital-frutta di S. Felice sul Panaro intende aumentare la quota di ortive (ceci e fagioli borlotti) per il consumo fresco. Lo annuncia la presidente di Ital-frutta Diana Bortoli, eletta da pochi mesi alla guida della cooperativa sanfeliciana, che associa 240 aziende agricole distribuite nella Bassa Modenese. Scelta dai soci per sostituire Francesco Budri, che ha gestito la delicata fase post terremoto, Diana Bortoli ha 55 anni e abita a Medolla, dove conduce insieme al marito un'azienda che produce pere, seminatevi e uva. È la prima donna chiamata a guidare una cooperativa ortofrutticola modenese. Socia di Ital-frutta da una decina d'anni, siede nel consiglio di amministrazione dal settembre 2012. Fa parte anche dei cda di Conserve Italia, Apo-Conerpo e Opera, la cooperativa nata il 29 maggio 2015 e che rappresenta la più importante realtà italiana specializzata nella pera; inoltre il 15 gennaio è stata eletta nel nuovo consiglio provinciale (il "parlamentino interno") di Confcooperative Modena.
«Concentreremo gli sforzi sul miglioramento dell'efficienza interna della cooperativa e rafforzeremo la collaborazione con le altre cooperative, enti e consorzi dell'ortofrutta, perché il nostro settore ha bisogno di aggregare l'offerta dei prodotti – dichiara la presidente di Italf-rutta – L'anno scorso abbiamo lavorato 370 mila quintali di pomodoro destinato all'industria, 115 mila quintali di pere, 40 mila di meloni e cocomeri. Quest'anno vogliamo aumentare la quota di ortive, soprattutto ceci e fagioli borlotti, allo scopo di garantire ulteriore reddito ai nostri 240 soci». Pesantemente colpita dal terremoto del 2012, la cooperativa Ital-frutta ha speso complessivamente 12,3 milioni di euro per la ricostruzione degli immobili e l'acquisto di nuove attrezzature, impianti e macchinari.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Ieri sera festa al Baluardo con il sindaco Muzzarelli. La cooperativa sociale Caleidos di Modena è specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati, attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili.
Modena, 29 gennaio 2016
- tutte le foto nella galleria in fondo alla pagina -
Ha compiuto trent'anni Caleidos, la cooperativa sociale di Modena specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati, attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili. La ricorrenza è stata celebrata ieri sera al Baluardo della Cittadella con un incontro condotto dalla giornalista Giulia Bondi. Sono intervenuti, tra gli altri, i sindaci di Modena Gian Carlo Muzzarelli, Soliera Roberto Solomita e Pievepelago Corrado Ferroni, assessori e docenti universitari, rappresentanti di Confcooperative Modena e del Consorzio di Solidarietà Sociale.
Nata a Sassuolo nell'ambito dell'associazionismo cattolico con il nome SolDoFa (Solidarietà Donare Facendo) per assistere giovani disabili, nel 2008 ha assunto il nome di Caleidos cooperativa sociale e trasferito la sede a Modena. «Quando abbiamo cominciato eravamo in venti, ora siamo 120 – racconta la presidente di Caleidos Elena Oliva, che guida anche Federsolidarietà (l'organismo che rappresenta le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena) - I nostri operatori aiutano tutti i giorni persone che hanno bisogno (stranieri, tossicodipendenti, prostitute), oppure accudiscono animali. Sono dei professionisti "speciali", perché chi lavora nel sociale deve avere qualcosa in più, oltre alle competenze richieste in qualsiasi professione». Attualmente Caleidos cooperativa sociale si occupa di assistenza a persone con problemi di dipendenza, attività di sensibilizzazione nelle scuole, centri per stranieri, mediazione linguistico-culturale, integrazione, unità di strada per prostitute e gestione di canili comunali; inoltre Caleidos ha aperto Nostra Tellus, un'azienda agricola che si trova a S. Cesario sul Panaro e nella quale, sotto la guida di un tecnico agronomo, lavorano nove migranti giunti a Modena nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum.
(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
La cooperativa sociale di Modena specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati, attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili ha compiuto 30 anni. Giovedì 28 gennaio al Baluardo l'evento che celebra la ricorrenza. -
Modena, 26 gennaio 2016
Ha compiuto trent'anni Caleidos, la cooperativa sociale di Modena specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati, attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili. La ricorrenza viene festeggiata dopodomani – giovedì 28 gennaio – alle 18 al Baluardo della Cittadella con un incontro condotto dalla giornalista Giulia Bondi, esperta di immigrazione. Intervengono i docenti universitari Enrico Giovannetti ed Everardo Minardi, rappresentanti di Confcooperative Modena, del Consorzio di Solidarietà Sociale e delle amministrazioni locali.
Nata a Sassuolo nell'ambito dell'associazionismo cattolico con il nome SolDoFa (Solidarietà Donare Facendo) per assistere giovani disabili, nel 2008 ha assunto il nome di Caleidos cooperativa sociale e trasferito la sede legale a Modena. «Quando abbiamo cominciato eravamo in venti, ora siamo 120 – racconta la presidente di Caleidos Elena Oliva, che guida anche Federsolidarietà (l'organismo che rappresenta le cooperative sociali aderenti a Confcooperative Modena) - I nostri operatori aiutano tutti i giorni persone che hanno bisogno (stranieri, tossicodipendenti, prostitute), oppure accudiscono animali. Sono dei professionisti "speciali", perché chi lavora nel sociale deve avere qualcosa in più, oltre alle competenze richieste in qualsiasi professione». Attualmente Caleidos cooperativa sociale si occupa di assistenza a persone con problemi di dipendenza, attività di sensibilizzazione nelle scuole, centri per stranieri, mediazione linguistico-culturale, integrazione, unità di strada per prostitute e gestione di canili comunali; inoltre Caleidos ha aperto Nostra Tellus, un'azienda agricola che si trova a S. Cesario sul Panaro e nella quale, sotto la guida di un tecnico agronomo, lavorano nove migranti giunti a Modena nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Mostra di orchidee alla Solgarden, la cooperativa sociale di Sassuolo che, nata nel 1992 per offrire opportunità lavorative a persone svantaggiate, gestisce il garden di via Madre Teresa 5. Da oggi, sabato 23 gennaio, a domenica 14 febbraio si può ammirare uno dei fiori più affascinanti e misteriosi, disponibile in molte forme e colori. Inoltre gli operatori Solgarden sono a disposizione per fornire informazioni e consigli pratici sulla gestione delle orchidee.
Modena, 23 gennaio 2015
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
"Il coraggio dell'utopia": ausili per la disabilità, metodologie ed esperienze di vita. Se ne parla domani – mercoledì 20 gennaio - a Soliera nel convegno organizzato dalla cooperativa sociale Aida onlus con il patrocinio dell'Unione delle Terre d'Argine. -
Modena, 19 gennaio 2016
Ausili per la disabilità, metodologie ed esperienze di vita. Se ne parla domani – mercoledì 20 gennaio - a Soliera nel convegno organizzato dalla cooperativa sociale Aida onlus con il patrocinio dell'Unione delle Terre d'Argine. L'iniziativa, intitolata , si svolge alle 19.30 presso la sala consiliare del castello Campori. Interviene Simone Soria, che dieci anni fa si è laureato in ingegneria informatica con 110 e lode nonostante una grave disabilità motoria (non cammina, non usa le mani e articola le parole con fatica). Fondatore della cooperativa Aida, domani Soria racconta la sua esperienza di integrazione scolastica e sociale, nonché il lavoro che porta avanti da dieci anni nel campo degli ausili per disabili e il suo innovativo metodo di valutazione delle capacità residua della persona. Partecipano al convegno rappresentanti della cooperativa sociale Nazareno di Carpi, delle associazioni Gruppo Genitori Figli Con Handicap e SiPuòFare, i sindaci di Soliera Roberto Solomita e Carpi Alberto Bellelli, Sabrina Tellini (servizi sociali dell'Unione delle Terre d'Argine), Luciano Mazzoleni (Medicina Riabilitativa di Carpi) e Giuliana Urbelli, assessore al Welfare del Comune di Modena. Info: tel. 3890596888; www.paralisicerebraleinfantile.it
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
42 anni, è imprenditore agricolo e vicepresidente Cantina Carpi Sorbara. Carlo Piccinini nuovo presidente di Confcooperative Modena. Piccinini succede a Gaetano De Vinco e diventa il nono presidente nella storia di Confcooperative Modena
Modena 15 gennaio 2016 - È l'imprenditore agricolo Carlo Piccinini il nuovo presidente di Confcooperative Modena. 42 anni, laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna, Piccinini è attualmente vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara e presidente regionale di Fedagri (l'organismo che rappresenta le cooperative agroalimentari aderenti a Confcooperative Emilia-Romagna).
Il nuovo presidente è stato eletto oggi dai delegati che hanno partecipato all'assemblea congressuale di Confcooperative Modena, svoltasi a Baggiovara. Piccinini succede a Gaetano De Vinco e diventa il nono presidente nella storia di Confcooperative Modena, che rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro. «Il nostro compito è accompagnare le cooperative dentro l'economia moderna e verso il futuro tutelando il pluralismo imprenditoriale – ha dichiarato Piccinini - Noi cooperatori siamo portatori di un sogno di democrazia economica, di equa ridistribuzione della ricchezza e del valore aggiunto di cui dobbiamo essere consapevoli. In un momento di crisi economica e morale, abbiamo la responsabilità di proporre una nuova visione di società economica in cui le persone siano al centro, mentre i capitali e le organizzazioni economiche sono al servizio di un progetto di costruzione di società più giusta e a misura d'uomo. Faccio un piccolo esempio: basta con gli appalti al massimo ribasso, che penalizzano la dignità dei lavoratori». Il neo presidente di Confcooperative Modena ha sottolineato che la cooperazione non è un centro di potere, collaterale o servile alla politica, tantomeno assimilabile alla massoneria. «Dobbiamo avere più autenticità nelle nostre cooperative, tenendo sempre alta la guardia per evitare che i pochi che non rispettano le regole macchino tutta la cooperazione. In questa prospettiva si inserisce il percorso verso dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, il soggetto unitario costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop. Non sarà una fusione a freddo, ma una nuova rappresentanza in grado – ha concluso Piccinini - di far crescere il peso della cooperazione sana a vantaggio dei cooperatori e, quindi, dell'intero Paese».
Gaetano De Vinco lascia la guida di Confcooperative Modena
«Spazio a una nuova generazione di cooperatori»
«Intendo favorire l'ingresso di una nuova generazione di cooperatori. Una scelta ispirata alla logica del bene comune e che vuole testimoniare con i fatti quanto scriviamo nei nostri documenti e statuti». Con queste parole il presidente uscente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco ha motivato la sua decisione di lasciare la guida della centrale cooperativa di Palazzo Europa. Eletto la prima volta il 13 dicembre 2003 e riconfermato nel 2008 e 2012, De Vinco è stato presidente per dodici anni: dall'anno della sua ricostituzione (1948), solo Ermanno Gorrieri (15 anni) e Dario Mengozzi (18 anni) hanno guidato Confcooperative Modena per periodi più lunghi. Nella relazione con cui ha aperto il congresso, il presidente uscente ha ricordato che oggi Confcooperative Modena rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro. «Dopo aver reagito alla crisi in modo coerente con la loro natura di imprese di persone, cioè sacrificando gli utili per salvaguardare l'occupazione, – ha sottolineato De Vinco - ora le nostre cooperative sono pronte a fare quello che hanno sempre fatto: creare lavoro per i loro soci e distribuire benessere alle comunità locali». Welfare e sanità per le famiglie, energia per produrre e produzioni per l'energia, cura dell'ambiente e nuovo ruolo sociale per chi lavora i campi, promozione del territorio e nuovi servizi per le aree più marginali. Sono questi, oltre ai settori in cui sono tradizionalmente presenti, gli ambiti che le cooperative modenesi intendono sviluppare per restituire un ruolo all'economia reale, limitare i danni di una finanza invadente, combattere la corruzione e la contraffazione, difendere la legalità «Al centro di queste battaglie ci sono i soci, il cui ruolo va tutelato favorendo una partecipazione autentica e un controllo effettivo della governance delle cooperative. Sono certo – ha concluso De Vinco - che la nuova dirigenza saprà riscattare la reputazione della cooperazione e favorire un nuovo sviluppo imprenditoriale delle cooperative, senza le scorciatoie scelte da qualcuno e che, come abbiamo visto, non hanno portato buoni frutti».
Il nuovo presidente è stato eletto oggi dai delegati che hanno partecipato all'assemblea congressuale di Confcooperative Modena, svoltasi a Baggiovara. Carlo Piccinini ha 42 anni, è imprenditore agricolo e vicepresidente Cantina Carpi Sorbara. -
Modena, 16 gennaio 2016
È l'imprenditore agricolo Carlo Piccinini il nuovo presidente di Confcooperative Modena. 42 anni, laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna, Piccinini è attualmente vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara e presidente regionale di Fedagri (l'organismo che rappresenta le cooperative agroalimentari aderenti a Confcooperative Emilia-Romagna). Il nuovo presidente è stato eletto oggi dai delegati che hanno partecipato all'assemblea congressuale di Confcooperative Modena, svoltasi a Baggiovara. Piccinini succede a Gaetano De Vinco e diventa il nono presidente nella storia di Confcooperative Modena, che rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro.
«Il nostro compito è accompagnare le cooperative dentro l'economia moderna e verso il futuro tutelando il pluralismo imprenditoriale – ha dichiarato Piccinini - Noi cooperatori siamo portatori di un sogno di democrazia economica, di equa ridistribuzione della ricchezza e del valore aggiunto di cui dobbiamo essere consapevoli. In un momento di crisi economica e morale, abbiamo la responsabilità di proporre una nuova visione di società economica in cui le persone siano al centro, mentre i capitali e le organizzazioni economiche sono al servizio di un progetto di costruzione di società più giusta e a misura d'uomo. Faccio un piccolo esempio: basta con gli appalti al massimo ribasso, che penalizzano la dignità dei lavoratori». Il neo presidente di Confcooperative Modena ha sottolineato che la cooperazione non è un centro di potere, collaterale o servile alla politica, tantomeno assimilabile alla massoneria. «Dobbiamo avere più autenticità nelle nostre cooperative, tenendo sempre alta la guardia per evitare che i pochi che non rispettano le regole macchino tutta la cooperazione. In questa prospettiva si inserisce il percorso verso dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, il soggetto unitario costituito da Agci, Confcooperative e Legacoop. Non sarà una fusione a freddo, ma una nuova rappresentanza in grado – ha concluso Piccinini - di far crescere il peso della cooperazione sana a vantaggio dei cooperatori e, quindi, dell'intero Paese».
Gaetano De Vinco lascia la guida di Confcooperative Modena: «Spazio a una nuova generazione di cooperatori»
«Intendo favorire l'ingresso di una nuova generazione di cooperatori. Una scelta ispirata alla logica del bene comune e che vuole testimoniare con i fatti quanto scriviamo nei nostri documenti e statuti». Con queste parole il presidente uscente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco ha motivato la sua decisione di lasciare la guida della centrale cooperativa di Palazzo Europa. Eletto la prima volta il 13 dicembre 2003 e riconfermato nel 2008 e 2012, De Vinco è stato presidente per dodici anni: dall'anno della sua ricostituzione (1948), solo Ermanno Gorrieri (15 anni) e Dario Mengozzi (18 anni) hanno guidato Confcooperative Modena per periodi più lunghi. Nella relazione con cui ha aperto il congresso, il presidente uscente ha ricordato che oggi Confcooperative Modena rappresenta 208 cooperative le quali hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro. «Dopo aver reagito alla crisi in modo coerente con la loro natura di imprese di persone, cioè sacrificando gli utili per salvaguardare l'occupazione, – ha sottolineato De Vinco - ora le nostre cooperative sono pronte a fare quello che hanno sempre fatto: creare lavoro per i loro soci e distribuire benessere alle comunità locali». Welfare e sanità per le famiglie, energia per produrre e produzioni per l'energia, cura dell'ambiente e nuovo ruolo sociale per chi lavora i campi, promozione del territorio e nuovi servizi per le aree più marginali. Sono questi, oltre ai settori in cui sono tradizionalmente presenti, gli ambiti che le cooperative modenesi intendono sviluppare per restituire un ruolo all'economia reale, limitare i danni di una finanza invadente, combattere la corruzione e la contraffazione, difendere la legalità «Al centro di queste battaglie ci sono i soci, il cui ruolo va tutelato favorendo una partecipazione autentica e un controllo effettivo della governance delle cooperative. Sono certo – ha concluso De Vinco - che la nuova dirigenza saprà riscattare la reputazione della cooperazione e favorire un nuovo sviluppo imprenditoriale delle cooperative, senza le scorciatoie scelte da qualcuno e che, come abbiamo visto, non hanno portato buoni frutti».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Gaetano De Vinco non si ricandida. All'assemblea congressuale, in programma dopodomani Venerdì 15 Confcooperative Modena elegge il nuovo presidente. Il programma dell'assise, convocata per eleggere i nuovi organismi, prevede una prima parte pubblica e una seconda parte riservata ai cooperatori. -
Modena, 13 gennaio 2016
Ci sarà anche il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini all'assemblea congressuale di Confcooperative Modena, in programma dopodomani – venerdì 15 gennaio - dalle 10 alle 14 all'Una Hotel Modena di Baggiovara. Il programma dell'assise, convocata per eleggere i nuovi organismi, prevede una prima parte pubblica e una seconda parte riservata ai cooperatori. La prima parte si aprirà con la relazione del presidente uscente Gaetano De Vinco che, eletto per la prima volta il 13 dicembre 2003 e riconfermato nel 2008 e 2012, ha deciso di non ricandidarsi. «Intendo favorire l'ingresso di una nuova generazione di cooperatori, peraltro già affermatisi sia nei livelli sindacali della nostra organizzazione che alla guida delle più significative cooperative – spiega De Vinco – Questa mia scelta appartiene alla logica del bene comune e risponde all'esigenza di testimoniare con i fatti quello che scriviamo nei documenti e statuti. Sono certo che la nuova dirigenza saprà rinnovare la nostra associazione, riscattare la reputazione della cooperazione e favorire un nuovo sviluppo imprenditoriale delle cooperative». Dopo De Vinco porterà il saluto ai cooperatori l'Arcivescovo di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci. Nella seconda parte dell'assemblea, durante la quale interverrà il presidente di Confcooperative Emilia-Romagna Francesco Milza, i cooperatori modenesi saranno chiamati ad approvare modifiche allo statuto, a eleggere il nuovo presidente, il consiglio generale e gli organi di controllo. Confcooperative Modena rappresenta 208 cooperative che hanno complessivamente 31.500 soci, danno lavoro a 5.400 persone (per due terzi donne) e fatturano quasi 500 milioni di euro.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Hanno reagito al tumore della figlia con un diario on line sulla loro esperienza. Dal blog è nato uno spettacolo teatrale andato in scena al Dadà di Castelfranco. Sul blog, che ha totalizzato oltre 44 mila visualizzazioni, i coniugi Arleoni raccontano le tappe della loro vicenda, le cure e la recidiva (marzo 2014), una nuova operazione, la gestione casalinga degli ausili per le terapie e le prime visite di bambini alla loro bambina. -
Modena, 21 dicembre 2015
Hanno raccontato su un blog la malattia della figlioletta, colpita da un tumore all'età di nove mesi. Oggi la bimba sta bene e frequenta la scuola dell'infanzia. Dai racconti postati sul blog è stato ricavato uno spettacolo teatrale, intitolato "Ospedalando", andato in scena sabato 19 dicembre al teatro Dadà di Castelfranco Emilia. Protagonisti di questa vicenda sono Antonio Arleoni, 41 anni, e la moglie Elena Manfredi (38 anni), genitori di Camillo (5 anni) e Isotta (3 anni). Abitano a Manzolino di Castelfranco Emilia. Antonio è socio della cooperativa sociale Domus Assistenza di Modena e lavora come educatore professionale al centro Oasi di Castelfranco. Anche Elena è educatrice, è socia della cooperativa Gulliver e lavora alla scuola dell'infanzia Mamitù a S. Damaso di Modena; ma è anche attrice teatrale, "Ospedalando" è stato scritto e recitato da lei. «Isotta è nata il 2 settembre 2012 e abbiamo scoperto subito una malformazione all'esofago che ha reso necessaria una complicata operazione chirurgica – racconta Antonio – All'età di nove mesi le è stato diagnosticato un tumore al coccige».
Antonio ed Elena non perdono d'animo e si organizzano. Elena prolunga la maternità, lui chiede alla cooperativa Domus di usufruire della legge 104 e si dedica a tempo pieno alle cure della bambina, che tra giugno e ottobre 2013 viene sottoposta a cinque cicli di chemioterapia, con relativi ricoveri nel reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena. Intanto i due genitori aprono un blog, una sorta di diario on line che all'inizio ha lo scopo di tenere aggiornati amici e conoscenti sulla salute di Isotta, ma che presto diventa qualcosa di più. «Abbiamo voluto raccontare con un linguaggio leggero, ironico e dissacrante una malattia che sembra lontana e che spaventa, tanto che spesso non si ha nemmeno il coraggio di chiamarla per nome – spiega Antonio – Abbiamo scoperto un mondo, composto da medici, infermieri, operatori, amici ecc. che non ci lascia soli, una rete di sostegno preziosa nei momenti più duri».
Protagonisti di www.bellacana.blogspot.it sono la "papera guerriera" Isotta, che deve pedalare sul "monte Canchero", e la sua famiglia di gregari: il fratellino Camillo, mamma Elena e papà Anto. Sul blog, che ha totalizzato oltre 44 mila visualizzazioni, i coniugi Arleoni raccontano le tappe della loro vicenda, le cure e la recidiva (marzo 2014), una nuova operazione, la gestione casalinga degli ausili per le terapie e le prime visite di bambini alla loro bambina. Oggi Isotta sta bene e va all'asilo, le è stato tolto il coccige ma cammina e conduce una vita quasi normale. Nell'ottobre 2014 Antonio è rientrato al lavoro («Devo ringraziare la cooperativa Domus Assistenza, mi ha agevolato in tutto e per tutto») e parla della sua esperienza con serenità: «Sappiamo che Isotta non può essere ancora considerata guarita, ma andiamo avanti. Abbiamo utilizzato gli strumenti che conosciamo per reagire di fronte alla malattia. Abbiamo condiviso con tutti la nostra "sfigda" (sfida + sfiga). La nostra – conclude Antonio Arleoni - è solo una delle risposte possibili, non abbiamo da insegnare nulla a nessuno».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Modena, 18 dicembre 2015 - Concerto di tre corali domani - sabato 19 dicembre - alla Cantina Formigine Pedemontana (via Radici in Piano 228, Corlo di Formigine). Si esibiscono il coro La Fonte di Cognento, le Corali Unite Val Panaro (Guiglia) ed Ekos Vokal Ensemble (Vignola). Lo spettacolo, a ingresso gratuito, comincia alle 21. Non è la prima volta che la Cantina Formigine Pedemontana, aderente a Confcooperative Modena, ospita eventi musicali. Quest'anno ha suonato "tra le botti" il quartetto Saxofollia, l'anno scorso l'Orchestra di Villa Santagata, due anni fa "Le quattro belle stagioni di Vivaldi" (quartetto di violiniste).
(Fonte: ufficio stampa Confcoopertive MO)
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