CNA Modena

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Modena, 18 settembre 2013
 
Venturi: "Gli immobili strumentali devono essere esentati dall'Imu. Ed attenzione alla Service tax: per una riforma fiscale vera non basta cambiare nome ai tributi esistenti" -
"Non avere escluso dall'Imu capannoni, laboratori, negozi e alberghi, per quest'anno ancora equiparati alle abitazioni di lusso, è un grosso errore che, nella situazione attuale, rende le imprese più vulnerabili. Queste ultime, infatti, rischieranno di superare il non invidiabile traguardo del 68% di imposizione sulle imprese". Lo afferma Umberto Venturi, presidente di turno di Rete Imprese Italia per la provincia di Modena.
"E' inaccettabile che si continui a tassare in maniera così pesante gli immobili strumentali. Si tratta di una palese iniquità ai danni di chi contribuisce nei fatti al benessere sociale ed economico della comunità. E' per questo che chiediamo l'esenzione dell'Imu per gli immobili commerciali, artigianali e manifatturieri. Non basta, infatti, aver abolito l'Imu sugli immobili invenduti". "Anche le modalità per rifinanziare gli ammortizzatori in deroga – continua Venturi - appaiono non condivisibili. Ancora una volta sono le imprese, attraverso il prelievo delle risorse destinate alla decontribuzione del costo del lavoro, a sostenere una prestazione che dovrebbe gravare sulla fiscalità generale".
Insomma, anche nel caso degli ammortizzatori in deroga, si alzano tasse per reperire risorse. "Ecco perché – conclude Venturi – vigileremo sia in sede nazionale che locale, affinché l'impianto della Service tax, la nuova imposta sui servizi comunali che scatterà nel 2014, non penalizzi le imprese, come sta accadendo per la vicenda Imu. "La storia recente del federalismo – spiega Venturi – dovrebbe avere reso evidente a tutti che la tassazione locale è inesorabilmente cresciuta anno su anno ed è venuto il momento di procedere a una vera e propria rivisitazione di tutti i tributi locali al fine di evitare ingiustificate duplicazioni. Per una riforma vera della tassazione locale non basta cambiare nome ai tributi esistenti".
 
(Fonte: Ufficio Stampa CNA Modena)
Modena, 17 settembre 2013 -
 
Ecipar Modena e Bologna insieme con un nuovo strumento per le attività legate al benessere e all'estetica-acconciatura -
L'acconciatura, il make up, l'arte – perché ormai di questa si tratta - di decorare le unghie, il benessere: oggi sono davvero tanti i modi in cui può essere declinata la bellezza, ed ognuno di questi necessità di conoscenze specifiche.
Non è casuale, quindi, che Ecipar di Modena e Bologna, gli enti di formazione delle due CNA provinciali, abbiano chiamato "i mestieri della bellezza" il nuovo sito dedicato a tutte le attività di questo settore, che meno di altri ha subito le conseguenze della crisi.
Un solo sito per due realtà che, nelle rispettive province, rappresentano un punto di riferimento autorevole e qualificato per chi vuole avvicinarsi ai mestieri legati all'estetica professionale e all'acconciatura. Del resto, nel corso degli anni il mestieri della bellezza ha sviluppato una gamma di corsi professionali in grado di soddisfare le esigenze più diverse, con ottimi risultati sia in termini di occupazione all'interno dei centri estetici, che come avviamento all'attività imprenditoriale.
Ma il nuovo sito non si propone solo come calendario di corsi formativi per chi lavora, o vuole farlo, nell'ambito dell'estetica e dell'acconciatura. Infatti, questo strumento – disponibile anche su facebook, sempre con la denominazione "i mestieri della bellezza" - sarà utile agli addetti ai lavori per condividere dubbi, esigenze e domande, cercando di offrire sempre risposte mirate e precise ad ogni problematica di tipo normativo, commerciale e riguardante il mercato dell'estetica in generale.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA Mo)


Modena, 12 settembre 2013 -

L'intervento di CNA rispetto all'annosa questione della Sacca -

"Nell'ormai annosa vicenda dell'area dell'ex Consorzio Agrario notiamo con rammarico che la questione sembra fermarsi alla diatriba Coop-Esselunga, senza pensare ai veri interessi della comunità. La domanda, secondo noi, dovrebbe essere: cosa serve oggi ai quartieri Sacca e Crocetta? E' più utile l'insediamento di un nuovo punto della grande distribuzione, o piuttosto serve supportare la sopravvivenza dei piccoli negozi dell'area, che garantiscono servivi e vivibilità al quartiere?" La riflessione è di Roberto Masi, presidente di CNA.COM, l'associazione dei commercianti aderenti a Cna.
"La pilatesca strada imboccata dal Comune darà il via libera all'insediamento di due spazi commerciali grandi circa quattro volte l'attuale supermercato Coop di via Attiraglio. Con consumi in costante contrazione, non ci pare che questa sia la soluzione giusta per l'assetto distributivo in città, ma soprattutto la soluzione ottimale per i cittadini. Si dirà che l'attuale area dell'ex Consorzio Agrario versa in uno stato di degrado, e questo è indiscutibile. Ma probabilmente in quella zona si sarebbe potuto progettare altro, invece che puntare sull'ennesimo centro commerciale. Ad esempio in termini di iniziative, che a livello di quartiere spesso vedono i centri di vicinato tra le realtà più propositive", aggiunge Nicola Fabbri, presidente della CNA del Comune di Modena.
"Una soluzione va certamente trovata – insiste Fabbri – perché non è accettabile che un quartiere a ridosso del centro storico sia ridotto ormai da troppi anni ad un'accozzaglia di edifici in demolizione e strutture iniziate e mai finite. C'è poi da aggiungere che la vivibilità della città passa anche attraverso la facilità di accesso ai negozi e ai servizi: non ci pare che la concentrazione della distribuzione in pochi punti risponda a questa esigenza, soprattutto per chi, come gli anziani, fa più fatica a spostarsi. Di certo, poi, la grande distribuzione non ha, a differenza del piccolo commercio e dell'artigianato di servizio, un punto di forza nei rapporti umani: vogliamo vivere in una città asettica o in una comunità basata sui valori diversi che non siano quelli del consumismo a tutti i costi?".
"Ancora una volta – conclude Masi – si pone il problema degli interessi contingenti della comunità modenese. Un tema che ricorre anche rispetto al progetto di pedonalizzazione di piazza Roma, in merito al quale rimaniamo ancora in attesa di risposte concrete in relazione ai parcheggi alternativi".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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