CNA Modena

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A distanza di quattro anni il prodotto delle piccole imprese modenesi fa registrare due trimestri consecutivi di crescita. Aumenta, in misura minore, anche il fatturato, ma i margini, ma i margini rimangono ristretti. Sfiorano i massimi le vendite all'estero.

Modena, 31 maggio 2014 -

Anche i numeri confermano la sensazione di una ripresa per le imprese modenesi del settore manifatturiero sino a 50 dipendenti. Per il secondo trimestre consecutivo, infatti, i principali parametri – produzione, fatturato, ordini – sono in ripresa. In particolare, nel periodo gennaio-marzo la produzione cresce del 3,3% (la percentuale trimestrale più alta da tre anni a questa parte), mentre il fatturato ferma la sua ripresa all'1,7%, segno che i margini rimangono ancora bassi. Nonostante ciò, rispetto allo stesso periodo del 2013, l'occupazione cresce dello 0,9%. Incoraggianti, invece, i segnali che arrivano dagli ordinativi, soprattutto quelli interni, in crescita del 13,3%, mentre si consolida la domanda estera (+3%). Del resto è proprio su quest'ultima che si è retta la performance del trimestre, se si pensa che la quota del fatturato estero sul totale (27,3%) è la terza in assoluto nella serie storica.

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AI LIVELLI DEL 2009
Sicuramente è presto per definire la traiettoria annuale, ma se anche questa crescita dovesse mantenersi anche per i prossimi nove mesi, la produzione delle pmi modenesi rimarrebbe ben al di sotto dei massimi raggiunti in passato.

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I SETTORI
Nell'analisi settoriale, ceramica a parte, prevale il segno più. Particolarmente incoraggiante la situazione nel settore della meccanica, la cerniera che unisce i vari distretti del sistema produttivo modenese. Nel dettaglio, ecco gli andamenti settoriali (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

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Dopo undici trimestri consecutivi rivede il segno più una delle eccellenze della nostra economia, a prezzo, però, di fatturati che rimangono ancora in calo. Segnali incoraggianti arrivano dal mercato interno, nel quale gli ordinativi sono in crescita dell'11%.

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La stessa considerazione può essere estesa al comparto della maglieria, che regge in termini di produzione, ma continua a perdere in quanto a fatturato.

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Va un po' meglio nel comparto abbigliamento, che si contraddistingue rispetto al precedente per una maggiore presenza di imprese operanti nel conto proprio. E' anche per questa peculiarità che il comparto è più votato all'export della maglieria (la quota di fatturato estero, infatti, è del 49,5% contro l'11%).

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Continua la frenata della ceramica, in questa indagine rappresentata essenzialmente dalle piccole imprese del cosiddetto terzo fuoco. Un segno meno giustificato, oltre che dalla crisi dell'edilizia, anche dalla scarsa propensione all'estero del comparto, che nel quadrimestre ha ottenuto appena il 2,8% del proprio fatturato da oltreconfine.

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Rallenta il trend di crescita della meccanica pesante modenese, che a fine 2013 aveva raggiunto performance in doppia cifra. Rimane, invece, ad alti livelli l'export extra nazionale (20,7%).

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Le migliori notizie arrivano dalla meccanica, quello che potremmo definire il core business dell'economia manifatturiera modenese. In questo caso, infatti, non solo si consolida la ripresa, sia rispetto al trimestre precedente, sia a un anno fa, ma anche il fatturato fa registrare un recupero considerevole. Ancora una volta sulla scia delle vendite estere: più di metà della produzione (il 52% del fatturato totale, record storico), infatti, è finita al di fuori dei confini nazionali.

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A due anni dal sisma, i numeri certificano il recupero di questo settore, importante anche per l'indotto dell'Area Nord. Anche in questo caso merita di essere sottolineata la propensione all'export, che ormai da un anno a questa parte si mantiene al di sopra del 50% del fatturato, marcando, nei primi tre mesi del 2014, un vero e proprio record, a quota 56,9%.

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Riprende la corsa di un comparto magari ancora non molto rappresentativo per la nostra economia, ma da seguire attentamente sia per la sua dinamicità (un prodotto su quattro, per fare un esempio, finisce all'estero), sia per i suoi contenuti in termini di tecnologia ed innovazione. fiata, dopo un paio di trimestri positivi, anche questo comparto, forse ancora poco "pesante" per la nostra economia, ma che sta evidenziando una buona dinamicità.

LE CONSIDERAZIONI DI CNA: SARA' VERA GLORIA?
Sono segnali incoraggianti quelli che emergono dall'analisi congiunturale curata dall'Ufficio Studi di CNA in collaborazione con la Camera di Commercio. Segnali che testimoniano l'apporto delle piccole imprese al benessere della comunità modenese, realtà che, proprio per questo, meritano segnali di attenzione. Dal punto di vista fiscale, ad esempio, poiché è inaccettabile il fatto che un'impresa debba lavorare sino ad agosto per compensare il peso del fisco (la cui incidenza sui redditi d'impresa oltrepassa abbondantemente il 60%), come accade oggi. E spazi per una riduzione del carico impositivo, secondo CNA, esistono sia a livello centrale che locale.
Ma servono anche interventi di sostegno a misura di Pmi. E' il caso del rifinanziamento della cassa in deroga, uno strumento indispensabile per aiutare le imprese a superare le situazioni critiche delle piccole imprese. In quest'ambito, non mancano purtroppo esempi negativi, come quello rappresentato dal finanziamento noto come "Nuova Sabatini", le cui pratiche possono arrivare a 120 giorni per arrivare a conclusione. Non mancano però anche interventi positivi, come il bonus mobili, che potrebbe ridare fiato alle ristrutturazioni edilizie. Di certo quello che non serve al Paese è un rapporto conflittuale con le associazioni datoriali e le parti sociali: il confronto con queste organizzazioni, infatti, potrebbe essere utili ad evitare pasticci grossolani come quelli del Sistri, per fare solo un esempio).

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

 

 

 

 

 

 

 

 

Lunedì 26 Maggio (dalle ore 18.00) presso la Camera di Comercio un'iniziativa di CNA Modena, per far chiarezza sull'intero quadro di modifiche relative agli obblighi e aggiornamenti per la categoria degli impiantisti - 

Modena, 23 maggio 2014 -

Dopo l'ultimo seminario di aggiornamento sul nuovo libretto per gli impianti di climatizzazione organizzato lo scorso 12 maggio che ha registrato una massiccia partecipazione, CNA vuole far chiarezza sull'intero quadro di modifiche relative agli obblighi e aggiornamenti per la categoria degli impiantisti. Obblighi che, come nel caso del nuovo libretto d'impianto per la climatizzazione (invernale ed estiva), ricadono anche sullo stesso cittadino. Basti pensare che i trasferimenti immobiliari a qualsiasi titolo (vendita o affitto della propria abitazione, negozio o capannone), richiedono la Dichiarazione di Conformità, la certificazione energetica e la corretta tenuta della carta d'identità dell'impianto (aggiornata dal responsabile che per i piccoli impianti altro non è che l'utente stesso). Una certificazione tanto più utile se redatta da imprese aggiornate e consapevoli delle normative in vigore.
L'incontro che si terrà lunedì 26 maggio presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena, via Ganaceto, 134 vuole appunto fornire agli impiantisti una sorta di guida sulle nuove normative. In particolare, si farà il punto sul patentino del frigorista, sul registro dell'apparecchiatura, sulla comunicazione ISPRA, sul nuovo libretto d'impianto per la climatizzazione e sul rapporto di efficienza energetica. A fare chiarezza su questi temi interverranno Giorgio Falanelli di C.N.A. Modena, Daniele Vecchi come esperto del settore e un relatore di ASQ S.r.l., società che si occupa degli adempimenti in materia di sicurezza, ambiente e rifiuti. È previsto anche l'intervento del Presidente Unione Installazione e Impianti CNA Modena, Gennaro Petrillo.
La partecipazione è gratuita: per l'iscrizione basta registrarsi sul sito www.mo.cna.it, oppure rivolgersi a Giorgio Falanelli allo 059-418546 o mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

La denuncia di CNA - 

Carpi, 17 Maggio 2014. -

La vicenda della sicurezza dei capannoni continua a creare diversi problemi alle aziende. In particolare, le imprese situate al di fuori dai confini delle cosiddette "mappe di scuotimento" disegnate dagli esperti, ma localizzate all'interno dei confini amministrativi dei comuni colpiti dagli eventi del maggio 2012 (quelli compresi nel DL.74/122/2012) risultano ingiustamente penalizzate dai vincoli imposti dalla normativa sulla sicurezza sismica degli edifici produttivi.

Infatti, paradossalmente i capannoni che NON hanno subito danni dopo le scosse del 20 e 29 maggio devono subire interventi spesso strutturali, complicati e costosissimi per adeguare la sicurezza sismica almeno al 60% dei parametri oggi esistenti per i nuovi edifici.
"Quest'obbligo – dichiara Claudio Saraceni, presidente di Cna - rappresenta una palese discriminazione rispetto a chi è nelle stesse identiche condizioni dentro alle mappe di scuotimento. E non si tratta di poche imprese: sono migliaia le aziende localizzate nella fascia di mezzo fra i due confini, un'area che incide in modo particolare sui comuni di Carpi, Soliera, Bomporto, San prospero, Ravarino".
Si tratta d'imprese che avevano realizzato gli immobili in modo corretto rispetto alle normative esistenti e che si trovano oggi nell'obbligo di adeguamento, malgrado gli immobili non abbiano subito alcun danno dal terremoto.
"Al danno di questa evidente e ingiusta penalizzazione, - continua il presidente - in questi giorni è arrivata la beffa legata al fatto che i contributi INAIL, erogati attraverso la Regione e pari al 70% dei costi sostenuti per l'adeguamento sismico, devono essere tassati come una qualunque fonte di reddito. Ancora una volta noi ci addossiamo oneri dei quali non abbiamo alcuna responsabilità".
Un'interpretazione ancora una volta assurdamente ingiustificata, alla luce del diverso trattamento di analoghe agevolazioni, come quella recentemente concesso in base alla normativa sul credito di imposta, che non è soggetta a imposizione fiscale
Di fatto, dunque, chi ha ottenuto contributi tramite il bando Inail sarà soggetto ad imposizione, mentre chi avrà scelto il credito di imposta potrà usufruire della agevolazione fiscale, con tanti saluti ai più elementari principi di equità.
CNA si è già attivata, almeno per sanare questa iniquità, con i parlamentari modenesi e chiedendo al Commissario Errani che si adoperi per equiparare i contributi previsti dal bando Inail alla normativa fiscale prevista per il credito di imposta. Peraltro, rimanendo ancora in attesa di una risposta rispetto al problema delle mappe di scuotimento, situazione che potrebbe essere sanata ad esempio trasformando l'obbligo della messa in sicurezza in facoltà agevolata, come richiesto da CNA.

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