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Editoriale: -A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo? - Prezzi in discesa per il Burro e la Panna. - R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente. - Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato - Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi - Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori? -

SOMMARIO Anno 17 - n° 30 29 luglio 2018
1.1 editoriale
A chi giova paragonare il Parmigiano ai danni da fumo?
2.1 lattiero caseario Prezzi in discesa per il Burro e la Panna.
3.1 agricoltura e istituzioni L'Onorevole Antonella Incerti alla CIA Reggiana
3.2 Lutti eccellenti R.I.P. - Se ne è andato, in silenzio, un uomo capace e intelligente.
4.1 parmigiano reggiano Casina, edizione 52, non sarà una semplice fiera...
5.1 eventi cooperativi Confcooperative Parma incontra la Repubblica Dominicana
5.2 formazione È nato CoopUp Parma, il nuovo strumento per l'innovazione cooperativa
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Frumenti: Probabile produzione inferiore al 2017
7.1 agroalimentare e crisi Ismea, agroalimentare più forte dopo la crisi
7.2 imprese emilia romagna Si riduce la flessione delle imprese
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA verso il sostegno agli agricoltori?
9.1 imprese emilia romagna (continua da pagina 7)
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Accolta la richiesta di concordato
11.1 ambiente DMV e Deflusso Ecologico, finalmente se ne parla
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Piacenza, 27 luglio 2018 - "Finalmente si parla di DMV e della necessità di aggiornare l'applicazione della normativa a livello nazionale" dice Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

"Ora più che mai è importante confrontarsi per aggiornare i contesti legislativi", continua Zermani.

A fine giugno l'Autorità distrettuale del fiume Po ha organizzato una giornata di formazione dal titolo "I Deflussi Ecologici per il raggiungimento degli obiettivi ambientali della direttiva 2000/60/CE. Attività in corso nel distretto idrografico del fiume Po", con lo scopo non solo di restituire agli interlocutori istituzionali e amministrativi un feedback relativo alle attività in corso a livello Nazionale e da parte delle Regioni del Distretto, ma anche di aprire un confronto, che proseguirà fino al mese di dicembre , con tutti i portatori di interesse.

L'obiettivo era quello di parlare dello stato dell'arte e delle esigenze future dell'attuazione della Direttiva Deflussi Ecologoci.

Quest'ultima si pone l'obiettivo di conseguire l'equilibrio tra tre elementi: il raggiungimento del buono stato dei corpi idrici, le richieste per gli utilizzi idrici e la diminuzione di disponibilità di risorse idriche a causa degli effetti dei cambiamenti climatici.

A inizio luglio, a Roma, si è svolta l'Assemblea Nazionale dell'ANBI, ed è stato Meuccio Berselli ad approfondire le tematiche legate alla gestione della risorsa idrica e in particolare a introdurre il tema del deflusso ecologico, sottolineando la necessità di coinvolgere di tutti i portatori di interessi ad un confronto tecnico a livello nazionale e di sperimentare misure sostenibili che tengano conto delle specificità dei singoli territori.

Tra gli altri erano presenti i rappresentanti dei Consorzi di Bonifica di tutta Italia, il neo Ministro dell'Agricoltura e Turismo Gianmarco Centinaio , il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella , il Capo dipartimento del MIPAAF Giuseppe Blasi, il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo, il Segretario della Autorità di Bacino distrettuale dell' Appennino Centrale, il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il vice presidente nazionale della CIA Maurizio di Zio.

Il tema del deflusso ecologico va quindi molto oltre l'applicazione di asettiche formule matematiche e il Consorzio di Bonifica, partecipando ai tavoli di consultazione, ribadirà la necessità di tenere conto delle condizioni dei torrenti appenninici, non confrontabili con i regimi idrologici dell'Europa e delle Alpi, chiedendo una forte revisione dell'impianto attuale fortemente penalizzante le attività primarie.

Zermani continua "Il Piano di Gestione Acque Piemonte prevede la riduzione ad 1/3 della portata del DMV in particolari periodi senza incorrere in sanzioni.
Perché se noi chiediamo di applicare la stagionalità, i funzionari della Regione Emilia Romagna ci prospettano infrazioni comunitarie?
Noi e il Piemonte non facciamo parte dello stesso bacino idrografico del Po? Sarà una foglia di fico? Povera Europa, tirata in ballo anche quando non ha responsabilità!
Siamo stati tra i primi a proporre studi sui criteri di misurazione delle portate e ben vengano nuovi approfondimenti; ma questi necessitano di tempo e nel mentre le amministrazioni si rinnovano. L'obiettivo qual è? Non cambiare nulla? Far sempre pagare il settore primario? Eppure nella nostra Regione sarebbe semplice mitigare l'aggravio per il settore primario dell'attuale applicazione del DMV; basterebbe calcolare la portata dell'acqua utilizzando il principio corretto della portata mediana.
Forse non tutti sanno che la formula del calcolo del DMV nella nostra Regione si applica alla portata media falsando la vera portata del fiume o torrente".

Conclude Zermani: "Vi è un'altra ingiustizia che è stata scritta nei documenti: il Trebbia è stato censito come un corso d'acqua naturale, che non ha subito antropizzazioni; probabilmente ci stiamo dimenticando che nella sua storia il Trebbia non scorreva nell'attuale sedime ma che addirittura sfociava in un altro punto rispetto alla città di Piacenza. E come non registrare che già a Travo ci sono derivazioni di acqua con relative prese, scarichi idraulici con manufatti artificiali, ponti, traverse, pennelli?
E come non sapere che a Piacenza si sono accatastati rifiuti proprio nell'alveo del Trebbia per decenni?
A questo punto è un vizio quello di aver considerato come corso d'acqua naturale il Trebbia?
Guarda caso in relazione alla naturalità la normativa prevede un aumento dei volumi di acqua nel calcolo del rilascio del DMV.
Questa sì che è una vera e propria artificializzazione di un ambiente che nei secoli ha consolidato il suo habitat con una portata torrentizia e dei periodi di arsura!".

Grazie ad una gestione oculata e all'efficienza organizzativa il Consorzio destinerà ulteriori 400 mila euro alla difesa idraulica del nostro territorio e alla mitigazione del dissesto idrogeologico montano

Parma – Il Consorzio della Bonifica Parmense ha approvato unanimemente nei giorni scorsi il bilancio consuntivo di esercizio 2017 consegnando al comprensorio governato sotto il profilo idraulico la proiezione di un ente in salute, in grado di operare con continuità ed in modo capillare nelle diverse aree del nostra provincia per le sue competenze specifiche.

Le azioni di riorganizzazione operate dalla governance consortile hanno consentito di poter contare su un bilancio in linea con i precedenti per quanto concerne l'ammontare dei contributi dei consorziati, circa 12 milioni euro e con una nota positiva finale per il nostro territorio. Infatti, al netto dei finanziamenti destinati ad investimenti in manutenzioni ordinarie e straordinarie programmate o di emergenza, progettazioni dirette o svolte per conto di altri enti con competenza territoriale e dei relativi costi di esercizio per la realizzazione degli interventi di quotidiana operatività, la Bonifica ha generato un avanzo virtuoso di esercizio di oltre 400 mila euro che il Consorzio di Bonifica Parmense stesso destinerà per interventi in pianura e Appennino in egual misura.

Nell'occasione, davanti ai consiglieri dell'ente, il Presidente Luigi Spinazzi ed il Direttore Generale Fabrizio Useri hanno rimarcato il proficuo rapporto con le amministrazioni locali del territorio: elementi sinergici essenziali che rappresentano il denominatore comune per ottenere risultati apprezzabili a tutela delle comunità. Tra i diversi lavori ultimati quest'anno portati ad esempio positivo: la riqualificazione urbana mediante tombamento del Canale Vecchio e raccordo tra lo stesso canale ed il Rio Scagno a Fontevivo, la progettazione esecutiva per il miglioramento e l'adeguamento dei sistemi di adduzione e delle reti di distribuzione nel comparto irriguo del Canale Naviglio (in attesa di finanziamento ministeriale), i lavori di prevenzione di fenomeni di allagamento sul Rio Mendolla in Comune di Collecchio.

All'approvazione del bilancio consortile è seguita quella del sistema di gestione della sicurezza sul lavoro (ultimo atto del lungo percorso del Modello Organizzativo e di gestione del D.Lgs. 231 che ha come obiettivo la certificazione dell'Ente riguardante la sicurezza e la salute di dipendenti, collaboratori, terzi che operano per il Consorzio e di coloro a vario titolo usufruiscono dei molteplici servizi del Consorzio stesso

Piacenza, 21 luglio 2018 - Programmata per questo lunedì 23 luglio, la tavola rotonda dal titolo "Ritorno al futuro", ha al centro il tema del recupero di infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio.

L'evento, slittato in avanti di una settimana causa avverse condizioni atmosferiche, afferma Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, " è l'occasione per presentare un modello e festeggiare la chiusura del collaudo che mette d'accordo diverse discipline e modelli istituzionali ma è anche il momento per presentare alla collettività un'opera nella sua massima potenzialità fruibile".

Durante tutto il week end rimarrà aperto il coronamento della diga.

Sarà possibile visitare la mostra "Paesaggi d'acqua" per conoscere il tema della risorsa idrica visto sotto diversi aspetti: l'acqua da bere e da mangiare, l'acqua e l'architettura, l'acqua che scorre, l'acqua che lava, l'acqua che cura ecc.

Sempre sul coronamento una mostra con i progetti presentati dal Consorzio di Bonifica e una "scatola nera" con alcuni video storici ed attuali della diga di Mignano: dalla costruzione del 1934 al collaudo del 2018.

Infine come vero e proprio un dèjà vu è comparsa, ed è visitabile, una balena lunga diciotto metri e alta tre. L'opera realizzata dall'artista Mauro Fornari con l'aiuto di Vito Carta, e composta da 564 assicelle recuperate da vecchi bancali in disuso, ricorda il cetaceo scoperto nei calanchi della Val d'Arda nel 1934 (anno di inaugurazione della diga, per altro) a testimonianza che 2 milioni di anni fa a far da padrone in Val d'Arda era il mare.

Arte, economia e paesaggio per un week end di mezza estate in attesa dell'evento inaugurale.

Editoriale: - "Tutta colpa di Alfredo" - Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante. - Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici - Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali. - UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina -
SOMMARIO Anno 17 - n° 29 22 luglio 2018
1.1 editoriale
"Tutta colpa di Alfredo"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue la risalita del Parmigiano Reggiano. Burro in fase calante.
3.1 norme e tributi La sospensione del processo tributario
3.2 pomodoro Pomodoro - i dati di inizio campagna. In calo le superfici
4.1 ambiente BONIFICA PARMENSE: IN 45 GIORNI REALIZZATO IL NUOVO POZZO DEL TORRANO
5.1 vino eventi La Grande Festa del Vino 11^ edizione 22 - 23 Settembre 2018 | Vini da 19 Paesi del Mondo
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Usa e Cina potrebbero raggiungere un accordo a breve.
7.1 PO grande MAB UNESCO "PO Grande" - il MAB UNESCO sempre più vicino
7.2 agricoltura ferrara Agricoltura Ferrara. Partecipanza agraria Cento, Pettazzoni (M5s): "quando nuove elezioni?""
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina cercano nuove reazioni commerciali.
9.1 carne bovina UE: previsioni di lieve crescita per la produzione di carne bovina
10.1 Crisi Ferrarini Crisi Ferrarini. Ultima chance il 2 agosto al tavolo governativo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Escursioni educative ai Boschi di Carrega e al Lagdei il 4 e 5 agosto. Con il BUFFO FOLLETTO ai Boschi di Carrega per una attività educativa destinata ai bambini con la Valigia delle Meraviglie.

SABATO 4 AGOSTO – ESCURSIONE COL FOLLETTO DEI BOSCHI DI CARREGA (PR) - Attività educativa per bambini con la Valigia delle Meraviglie!

Continua il viaggio in compagnia del nostro BUFFO FOLLETTO del bosco, che ci guiderà all'interno del PARCO REGIONALE BOSCHI DI CARREGA, alle porte di Parma, attraverso vie non battute e leggende tutte da sognare. Sarà armato della sua inseparabile valigia delle meraviglie che nasconde una rara collezione di oggetti ogni volta differenti, posseduti da alcuni personaggi famosi di fiabe e libri tra alcuni dei più amati: una penna di Edvige, la civetta di Harry Potter, la pietra preziosa che indossa Vaiana di Oceania, una delle frecce di nocciolo di Robin Hood, un frammento della caverna di Alì Babà, strumenti buffi dei Minions, Geppetto e Pinocchio e molto altro! Ci guiderà raccontandoci delle Leggende di Alberi e animali, ma anche di acqua e di terra. Non mancheranno STRUMENTI strani che ci permetteranno di vedere il bosco da un'altra prospettiva e insieme al Folletto tanti giochi, indovinelli, magie e sorprese ci attendono in un luogo ricco di Storia.
La facilità del percorso, e il dislivello minimo, lo rendono adatto alle famiglie e ai bambini, che non sentiranno la fatica perchè le mille avventure che vivremo faranno loro dimenticare l'afoso e stretto mondo delle nostre città!
Tipologia: Escursione ed educazione ambientale con giochi per bambini
Ritrovo:

– Appuntamento 1: Ore 09:30 – Parcheggio palasport Parma via Silvio Pellico
– Appuntamento 2: Ore 10:00 – Parcheggio del Parco Boschi di Carrega, Via Zappati, 34, Sala Baganza PR
Rientro previsto per le ore 15:30

Difficoltà: E (Escursionistico, facile)

Dislivello: 200 m

Distanza: 5,4 km

Ore di cammino: 2 (soste escluse)

Equipaggiamento obbligatorio: Scarponi/scarponcini SUOLA VIBRAM, acqua e pranzo al sacco, giacca in materiale traspirante, pile o maglioncino, zaino giornaliero da 25 litri, crema solare e cappellino; Facoltativo: bastoncini da trekking.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

5 € Adulti e ragazzi dai 13 anni;

10 € bambini e ragazzi fino a 12 anni;

Target: Bambini da 5 anni, abituati al cammino. Numero massimo di partecipanti: 30.

Annullamento: La gita viene confermata con un minimo di 5 partecipanti. La gita verrà annullata solo in caso di forte maltempo entro le ore 18 del giorno precedente la gita.

La partecipazione all'escursione comporta l'accettazione del Regolamento d'escursione.

ISCRIZIONI

Antea +39 3480725255 oppure mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Termine Iscrizioni: entro e non oltre le ore 18 di venerdì 3 agosto.

 

 

DOMENICA 5 AGOSTO – LA VITA SEGRETA DEGLI ALBERI NELLE PAROLE DI MAURO CORONA, LAGDEI (PR) - Nell' Appennino Tosco-Emiliano alla ricerca degli alberi cari a uno degli scrittori più conosciuti da coloro che amano la Natura. Meta: Monte Fosco (1683 m).

Racconteremo della vita nascosta di alberi e fiori con le parole di uno degli scrittori più influenti e più amati da grandi e piccini. Attraverso la lettura di alcuni brani dal suo libro "Le voci del bosco", osserveremo in Natura quali sono gli alberi di cui lo scrittore narra, e capiremo insieme a quale mondo magico Corona si è ispirato e il vero concetto di BIODIVERSITA'. Alberi abbarbicati, solitari o gregari, alberi tenaci e alberi nobili. Ma anche alberi superbi e orgogliosi; alberi donna e alberi eterni bambini, e poi fiori e rarità botaniche che a queste quote assumono forme insolite e vivono storie straordinarie.

Partiremo dal Rifugio Lagdei attraverso l'antico vivaio forestale usato per rimboschimento di inizio secolo, ora vivaio per la conservazione della biodiversità. Lungo uno dei sentieri meno battuti del Parco, attraverseremo diverse fasce altitudinali con boschi di faggi secolari, antiche carbonaie e abetaie. Giungeremo in vetta al Monte Fosco (1683 m) guidati dai racconti dello scrittore Mauro Corona. Non è necessario aver letto il suo libro, poichè impareremo insieme a distinguere e conoscere le specie del nostro Appennino anche attraverso le sue parole. Rientreremo al Rifugio per un altro percorso non meno ameno, accompagnati dal "dolon-dolon" del campanaccio di qualche mucca prettamente autoctona

A beneficiarne aziende agricole e le colture tipiche dei Comuni di Parma, Sorbolo e Torrile. Inaugurazione con il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Parma, 17 Luglio 2018 – Dopo l'emergenza climatica epocale nel nostro territorio nel 2017 e l'ormai concreta necessità di far fronte a situazioni di crisi e stress idrici a carattere quasi endemico soprattutto nei mesi estivi, l'esigenza di individuare ulteriori forme e strumenti di approvvigionamento di acqua, necessari per il sostegno delle colture tipiche del Parmense, è diventata una priorità.

Il Consorzio di Bonifica Parmense - che da alcuni mesi coordina le attività e gli studi di monitoraggio del "Tavolo Provinciale permanente sulla crisi idrica" nel comprensorio gestito insieme a molteplici soggetti tra cui Università degli Studi di Parma e Provincia di Parma – ha centrato il primo obiettivo riattivando e ammodernando la portata di prelievo di un pozzo quasi completamente inutilizzato dopo che un fenomeno franoso lo aveva reso impraticabile.

Da oggi, al contrario, l'infrastruttura idraulica diventerà indispensabile per 1850 ettari nei territori agricoli sottesi alla sua diretta influenza nei comuni di Parma, Sorbolo e Torrile. L'opera irrigua di captazione della risorsa idrica detta "Pozzo del Torrano" è situata in località Beneceto, all'intersezione stradale tra via Beneceto e via El Alamein, nella zona nord est del Comune di Parma all'interno del comprensorio irriguo Naviglia e affluenti.

Il Consorzio, alla vigilia della stagione irrigua, operando in tempi molto rapidi, è riuscito così, grazie alla collaborazione fattiva della Regione Emilia Romagna (concessione numero 2369 del 15/05/2018 e numero 2412 del 16/5/2018) a dare nuova vita all'impianto, ora utilizzabile da tutte le imprese agricole che ne avranno necessità.

"La durata dell'intervento è stata di circa 45 giorni a partire dalla fine del mese di maggio 2018 – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Luigi Spinazzi – , ma proprio per questa celerità nel dar un risposta concreta alle necessità impellenti del territorio la presentazione del Pozzo del Torrano, al di là del suo costo complessivo che è di 200 mila euro , rappresenta un modello tangibile e concreto di come anche interventi di medie dimensioni, se attivati in tempi utili , diventano estremamente importanti assumendo un ruolo anche da esempio-replicabile per la capacità di azione comune nel dare risposte al comprensorio nell'interesse collettivo".

"Le caratteristiche costruttive del Pozzo del Torrano – ha precisato il direttore del Consorzio di Bonifica Ing. Fabrizio Useri – sono le seguenti: profondità = 55,70 metri; diametro di perforazione = 900mm; tubazioni di rivestimento in acciaio. La perforazione è stata eseguita con metodo a percussione a secco; sono state poi posizionate le tubazioni di rivestimento, ove sono state inserite al loro interno n° 2 elettropompe provvisorie. Successivamente si renderà definitivo l'intervento con la realizzazione a piano campagna di un avampozzo per il contenimento dell'impiantistica, mentre le tubazioni orizzontali di mandata saranno interrate fino al canale ricettore".

Durante la presentazione del manufatto idraulico - moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli – il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha ribadito l'importanza della capillarità delle opere di questo tipo su un territorio a vocazione agroalimentare come il nostro : "Ci teniamo a rispondere coi fatti alle problematiche aperte e la siccità che ha afflitto i nostri territori, soprattutto le colture agricole, è senza dubbio una di queste. Ebbene, la riapertura del pozzo del Torrano a Beneceto, rimasto inutilizzato per molto tempo, è un altro esempio del lavoro che facciamo a fianco dei territori per affrontare e prevenire le criticità. Oggi, con quest'opera, che abbiamo autorizzato a maggio e che è poi stata realizzata a tempo di record, viene messa a disposizione una riserva d'acqua che potrà essere utilizzata da tutte le imprese agricole della zona. Ripeto, durante la stagione molto problematica che abbiamo vissuto nemmeno un anno fa ci eravamo impegnati a dare risposte per evitare nuove emergenze anche attraverso la ricerca e il recupero di nuovi pozzi e così abbiamo fatto. Entro l'estate siamo anche pronti a partire con diversi interventi in tutta l'Emilia-Romagna per garantire l'efficienza dei canali di irrigazione e completare un'importante infrastruttura per contrastare la crisi idrica proprio a nel parmense, a Medesano, misure per le quali abbiamo investito quasi 4 milioni di euro. Queste risorse si aggiungono ai 18 milioni già messi a disposizione per potenziare le infrastrutture irrigue di servizio all'agricoltura e per realizzare nuovi invasi in grado di garantire le riserve di acqua".

Concetto rimarcato anche dagli altri rappresentanti istituzionali presenti all'inaugurazione del Pozzo irriguo del Torrano. Il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha evidenziato "il ruolo tangibile delle attività dei Consorzi di Bonifica a difesa e sviluppo del territorio, un ente di cui non avevo chiare le funzioni specifiche finchè come amministratore ho visto l'utilità delle opere realizzate concretamente".

L'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli ha sottolineato "l'importante ruolo dei Consorzi e come queste opere di piccole e medie dimensioni, se attivate in tempo utile rappresentano una rete indispensabile e capillare di approvvigionamento da incentivare per il nostro territorio vocato all'agroalimentare".

Il Sindaco di Sorbolo Nicola Cesari si è complimentato per la celerità dell'esecuzione del progetto che andrà a beneficio in larga parte alle coltivazioni del suo comprensorio comunale.

In rappresentanza del sistema articolato dei Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli, il Coordinatore Regionale di ANBI ER Antonio Sangiorgi ha approfondito il doppio ruolo che i Consorzi rivestono sia in tema di salvaguardia del territorio quando l'acqua è in eccesso (vedi bombe d'acqua degli ultimi giorni) e in contesto di siccità: due elementi che ormai da tempo caratterizzano il clima nella nostra regione.

Soddisfazione palesata anche da parte dei rappresentanti delle Associazioni agricole locali presenti, tra queste è intervenuto Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Parma, evidenziando che l'estate iniziata sembra essere fino ad ora differente da quella emergenziale dello scorso anno , ha apprezzato la celerità con cui il Consorzio di Bonifica è riuscito a rendere funzionale un opera idraulica che assicurerà la risorsa a circa 2000 ettari e numerose imprese agricole. Proprio tra queste un ringraziamento corale è andato anche alla famiglia Aiello - proprietaria di una parte del terreno in cui è inserita l'infrastruttura - che ha contribuito in modo rilevante alla realizzazione del progetto.

 

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(Foto di Francesca Bocchia)

Pubblicato in Ambiente Parma

Editoriale: - ONG e migranti, qualcosa non torna.- Discesa per il burro e il Grana Padano. Tengono le panne e il Parmigiano. - Listeria nei surgelati, domenica di allerte per il Ministero della salute - Grandinate e fenomeni sempre più estremi. - Cereali penalizzati dal meteo (-20%) -
SOMMARIO Anno 17 - n° 28 15 luglio 2018
1.1 editoriale
ONG e migranti, qualcosa non torna.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Discesa per il burro e il Grana Padano. Tengono le panne e il Parmigiano.
3.1 salute e benessere Listeria nei surgelati, domenica di allerte per il Ministero della salute
3.2 educazione - ONAF Come diventare assaggiatore di Formaggi? L'11 settembre prenderà il via il corso all'ONAF.
4.1 ambiente Presentato a Palazzo Giordani l Contratto di Fiume Parma - Baganza
5.1 ambiente Grandinate e fenomeni sempre più estremi.
5.2 ambiente Rifiuti. A Parma IREN vorrebbe passare da 130 a 190.000 tonnellate. Bertani (M5S) chiede intervento della Giunta Regionale
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ancora fortemente instabili
7.1 cereali emilia Cereali penalizzati dal meteo (-20%)
7.2 lavoro e voucher Voucher in agricoltura, Cisl: "Altro che dignità, legalizzano caporalato"
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Effetto grano sul comparto soia
9.1 ambiente Fenomeni meteo sempre più estremi, dalle ultime grandinate danni importanti soprattutto ai vigneti della pedecollina
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Rifiuti Parma. Bertani (M5s) chiede una presa di posizione forte della Giunta Regionale sulla decisione di aumentare i quantitativi di pattume da bruciare.

Iren avrebbe intenzione di aumentare la quantità massima di rifiuti da incenerire nell'impianto di Ugozzolo, a Parma, passando da 130.000 tonnellate all'anno a 190.000.

La Regione starà dalla parte del territorio e dei cittadini? Lo chiede in Aula in un'interrogazione, Andrea Bertani (M5s) che sottolinea come la scelta di Iren non sia coerente con le azioni politiche che la Regione vorrebbe mettere in campo per la gestione dei rifiuti – a partire dalla legge regionale sull'economia circolare del 2015. "Il piano di gestione dovrebbe prevedere l'ottimizzazione degli impianti esistenti e il progressivo spegnimento di tutti gli inceneritori" spiega Bertani.

"La Regione sta dalla parte del territorio" assicura l'assessore regionale all'ambiente, Paola Gazzolo, "è già stato avviato un tavolo per un percorso di confronto con Iren". Ma Bertani non è soddisfatto della risposta. "Vorrei una presa di posizione netta, non l'ennesimo tavolo" risponde all'assessore. Nei confronti di Iren serve "un'azione forte", "Parma è diventata capitale della cultura, non si può gestire in questo modo un problema che è "strutturale".

(Francesca Mezzadri)

La Cia Agricoltori Italiani di Reggio aveva affrontato il problema in un convegno la scorsa settimana – Danni anche ad alcune strutture ed abitazioni in campagna – Gli agricoltori danneggiati devono attivarsi presso le assicurazioni.

Un cielo che 'regala' fenomeni meteo sempre più estremi, frutto di una variazione delle temperature massime che nella nostra provincia negli ultimi dieci anni fa segnare quasi mezzo grado in media di aumento, valore che al profano può sembrare irrilevante, ma che invece provoca le situazioni che abbiamo visto nell'ultimo anno: dalle prolungate siccità alla grande piovosità dei mesi scorsi, fino alle grandinate degli ultimi giorni. Il meteo è parte costituente del dissesto idrogeologico e crea difficoltà agli agricoltori.

Un interessante contributo del direttore del Consorzio fitosanitario provinciale Luca Casoli in un convegno di Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia la scorsa settimana ha appunto sottolineato come il radicalizzarsi dei fenomeni climatici sia appunto il dato che emerge in modo prepotente dalle statistiche e dalle analisi meteo, con danni diretti dovuti ai fenomeni stessi, e con problemi e difficoltà nel gestire le diverse colture. Un caso emblematico è il mais, con lo sviluppo di aflatossine dovute alla combinazione di umidità e prolungati periodi di caldo oltre i 35°, una delle cause della caduta delle semine di questo cereale. Peraltro, rispetto alle pratiche agricole, sorgono difficoltà dal comportamento delle colture, che possono essere 'stressate' dagli eccessi vuoi di acqua, vuoi di caldo, rendendo più difficoltoso affrontare problemi che non rientravano fino a pochi decenni fa tra quelli presenti nelle nostre zone.

Il caso degli ultimi giorni tra i fenomeni meteo sono le diffuse grandinate, e Cia Reggio sta monitorando la situazione, che ha visto colpita un po' tutta l'area collinare e pedecollinare emiliana. Per quanto riguarda il reggiano, risultano colpite ampie zone a sud della Via Emilia, che vanno da Salvaterra di Casalgrande, Arceto, Scandiano, Bellarosa, Albinea, Canali, Rivalta, Coviolo, S. Bartolomeo, Ghiardo di Bibbiano, fino a S. Polo.

I danni più rilevanti sembrano riguardare i vigneti di questa che è l'area qualitativamente più qualificata della provincia. Prime valutazioni degli agricoltori danneggiati - impegnati ora a trattare i vigneti stessi con prodotti 'curativi' per salvare il salvabile - secondo il responsabile della zona Cia di Reggio Emilia Francesco Zambonini sono nell'ordine del 40/50% della potenziale produzione. Valutazione che conferma il presidente della stessa zona Andrea Bernardi, che segnala anche vistosi allettamenti dell'erba medica e dei frumenti in collina, area nella quale ci sono ancora in corso le trebbiature, pressoché concluse invece in aree più basse. Quasi assenti danni al mais, che generalmente si trova in aree più a nord.

Danni si segnalano anche a qualche struttura, in particolare a serre che sono andate letteralmente distrutte; al Ghiardo risulta parzialmente scoperchiata l'abitazione (nuova) di un agricoltore.

Effettuati i necessari trattamenti ai vigneti, gli agricoltori colpiti devono rivolgersi alle proprie assicurazioni, in primo luogo per una verifica burocratica sul Pai, il Piano assicurativo individuale, che risulti aggiornato; quindi dovranno procedere ad aprire la pratica per il danno. "Siamo in contatto con la Provincia – aggiunge il responsabile della zona val d'Enza Antonio Senza – per valutare l'eventuale apertura dello 'stato di calamità'".

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