Regione Emilia Romagna
Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/
Appartamenti a prezzi accessibili e riqualificazione urbana, con 5 milioni di euro di contributi la Regione promuove l'housing sociale. Un aiuto concreto a chi non può permettersi affitti o acquisti di una casa a prezzi di mercato. Approvato dalla Giunta regionale il bando rivolto a cooperative e imprese costruttrici per completare la realizzazione di nuovi appartamenti, sperimentare nuove soluzioni abitative o recuperare vecchi edifici, anche sul piano dell'efficienza energetica e sismica. Contributi fino a 40mila euro per alloggio. Scadenza 9 luglio.
Bologna-
Sono giovani coppie, famiglie numerose o con un solo genitore, anziani, disabili, tutti con un reddito medio basso.
È la fotografia di chi non riesce a trovare casa per ragioni economiche ma che, allo stesso tempo, non si trova in condizioni tali da poter accedere alle graduatorie per ottenere le case di edilizia residenziale pubblica (Erp).
Una “fascia grigia”che trova una risposta concreta ai propri bisogni nel programma di Housing sociale promosso e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna.
La Giunta regionale, infatti, nei giorni scorsi ha approvato il bando, finanziato con 5 milioni di euro, rivolto a cooperative e imprese costruttrici per completare la realizzazione di nuovi appartamenti, sperimentare nuove soluzioni abitative o recuperare vecchi edifici, anche sul piano dell’efficienza energetica e sismica.
Il contributo varierà da un minimo di 30 mila euro per alloggio a un massimo di 50 mila euro per gli interventi di recupero di vecchi edifici e di rigenerazione urbana.
Tra i criteri di priorità individuati dal bando, sono previsti contributi aggiuntivi (5 mila euro per alloggio) per iprogetti che saranno in grado di proporre contenuti di novità e sperimentazione, come ad esempio il‘cohousing’: una modalità abitativa costituita da appartamenti privati e spazi e servizi comuni (lavanderia, giardini, sale di ritrovo e per il tempo libero, anche aperte ad usi e fruitori esterni) per favorire la socializzazione e la cooperazione tra vicini di casa.
I beneficiari
Con il programma di Housing sociale, la Regione affronta il tema dell’edilizia sociale consentendo a persone con un reddito che non superi 41.006 euro di Isee (o 55.000 euro se appartenenti a nuclei familiari distinti, che intendano costituire un nuovo nucleo familiare) di acquistare una delle case selezionate dal bando con uno sconto sul prezzo dell’immobile pari al contributo ottenuto dal costruttore (da 30 mila a 40 mila euro).
In alternativa all’acquisto, i beneficiari del programma potranno prendere in affitto gli appartamenti disponibili con contratti scontati del 20% sul canone concordato (una tipologia di locazione frutto di particolari accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini).
Non potranno usufruire delle opportunità offerte dal programma coloro che possiedono altri appartamenti (anche in usufrutto) in Emilia-Romagna oppure hanno ricevuto in precedenza altri contributi pubblici per l’acquisto di una casa.
Modalità e tempi per presentare la domanda
Le cooperative e imprese costruttrici potranno presentare le domande entro il 9 luglio tramite l’apposita procedura online prevista dal bando, all’indirizzo web http://territorio.regione.emilia-romagna.it , a partire da venerdì 10 maggio.
Al medesimo indirizzo sarà reso noto già dai prossimi giorni l’elenco degli alloggi disponibili, per ognuno dei quali verrà specificata l’ubicazione (Comune e indirizzo) e l’azienda costruttrice; dopo la scadenza del bando la Regione pubblicherà la graduatoria dei progetti finanziati. /Ti.Ga.
Fonte: Regione ER
Fondazione vittime reati. Dieci nuovi casi e quasi 53mila euro erogati per aiutare le persone a ripartire dopo le violenze subite. Il sostegno a 9 donne, un uomo e 18 minori. Accolte le richieste dei sindaci: 3 i casi segnalati nel bolognese, 2 nel piacentino e a Forlì-Cesena, uno nel ferrarese, riminese e parmense. Organismo unico in Italia, la possibilità di destinare alla Fondazione il 5 per mille
Bologna –
Dieci nuovi casi, oltre 50mila euro già assegnati e 28 persone aiutate, tra cui 18 bambini. È il bilancio della prima riunione del 2019 della Fondazione regionale per le vittime dei reati, unica in Italia e fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna.
È stata una seduta quasi interamente dedicata al tema della violenza di genere quella del 17 aprile scorso, quando il Comitato dei Garanti della Fondazione si è riunito per valutare le istanze ricevute dai sindaci nei primi mesi dell’anno.
Sono state 10 le richieste ricevute, tutte accolte, provenienti dalle province di Bologna (3 istanze), Piacenza (2),Forlì-Cesena (2), Ferrara, Rimini e Parma. Erogati complessivamente 52.700 euro per dare sostegno a 28 vittime di reato, vale a dire 9 donne, un uomo e 18 figli coinvolti nelle violenze. Le istanze hanno riguardato 7 casi di maltrattamenti in famiglia sulla donna – e, direttamente o indirettamente, sui bambini, che in diversi modi sono stati coinvolti nella difesa della madre o come vittime essi stessi –, 2 violenze sessuali e una rapina aggravata.
I reati di violenza in famiglia si connotavano per la particolare gravità degli atti, ripetuti da anni, resi in molti casi più crudeli dai problemi di dipendenza o dalle patologie psichiatriche del maltrattante. Non di rado, le violenze sono arrivate al punto da far temere la donna per la propria incolumità e quella dei suoi figli. Da qui la forza di chiedere aiuto ai Servizi sociali, ai Centri antiviolenza, alle Forze dell’ordine. In alcuni di questi casi, ora la donna si trova con i bambini in un luogo protetto, per sua scelta o per decisione del Tribunale per i Minorenni di Bologna intervenuto a tutela delle vittime, in altri il partner è detenuto o agli arresti domiciliari in un’altra città e la donna deve ricostruire da capo la propria vita e quella dei bambini. La Fondazione ha deliberato il suo contributo per sostenere le spese per la casa, i percorsi scolastici dei figli, supportare psicoterapie o interventi educativiper donne e bambini, favorire il trasferimento in un’altra città per chi ha deciso di allontanarsi dal maltrattante.
Le due violenze sessuali, una delle quali solo tentata, hanno richiesto l’impegno della Fondazione per un contributo a coprire le spese di psicoterapia e parte delle spese legali.
La rapina, infine, è avvenuta a Bologna nel dicembre 2018 ai danni di un uomo che camminava per la città in orario notturno, poi aggredito da un gruppo di sconosciuti. A lui la Fondazione ha riconosciuto un contributo per le spese sanitarie e di sostegno psicologico che è costretto ad affrontare.
Cittadini e associazioni, donazioni e 5 per mille
Il patrimonio della Fondazione è costituito dai conferimenti in denaro effettuati dai soci fondatori all’atto della costituzione; il fondo di gestione è alimentato dalle quote annuali dei soci attivi: in entrambi i casi, in gran parte enti locali, Regione e Comuni o Unioni. Ma tutti i cittadini, le associazioni, le scuole e altre realtà possono sostenere la Fondazione con proprie donazioni (tramite bonifico bancario, iban: IT 08 P 02008 02416 000010328177 o con pagamento PayPal dalla pagina web: http://www.regione.emilia-romagna.it/fondazione-per-le-vittime-dei-reati/sostienici/donazioni-e-5x1000) o destinando il 5x1000 all’atto della dichiarazione dei redditi (codice fiscale 02490441207).
Nel 2018 accolte 31 istanze, 70 persone coinvolte e un aiuto immediato per ripartire: erogati 207mila euro
Sono 70 le persone che l’anno scorso hanno trovato ascolto e sostegno: 27 donne, 4 uomini e 39 minorenni colpiti da gravi episodi criminali hanno infatti ricevuto un aiuto dalla Fondazione regionale per le vittime dei reati, che ha erogato complessivamente 207mila euro.
Nel complesso, i casi accolti sono stati 31. Circa la metà, 15, sono legati a episodi di violenza di genere nelle relazioni di intimità e sono stati sostenuti con 100.940 euro, pari al 49% del totale. I fondi sono serviti a potenziare la rete dei servizi e a consolidare i progetti di autonomia per le donne con i loro bambini: dalle spese per la nuova casa, ai percorsi scolastici dei figli, al sostegno psicologico. Altre 4 istanze accolte sono risultate legate sempre a violenza di genere ma in questo caso messa in atto da sconosciuti e sono state finanziate con 13mila euro (il 6,3% del totale).
Ancora 4 casi, con l’erogazione di 24.700 euro (l’11,9%), hanno riguardato bambini o ragazzi vittime di maltrattamenti o violenza sessuale. I fondi sono stati richiesti dai sindaci soprattutto per sostenere le vittime nei percorsi psicologici necessari a superare le violenze subite. Infine, 8 istanze sono venute in soccorso di persone che hanno subito la perdita di un familiare o hanno riportato gravi lesioni da reati dolosi che le hanno coinvolte direttamente. In loro favore sono stati erogati 69mila euro, pari a un terzo del totale.
Gli aiuti hanno raggiunto quasi tutte le province, a parte quella di Ravenna, dalla quale non sono arrivate istante nel 2018. Sono state 7 le istanze accolte nella provincia di Ferrara (tra queste, 4 per maltrattamenti su donne o minori e 3 per omicidio compiuto o tentato), 5 a Forlì-Cesena (tutte per violenza di genere) e a Modena (di cui 3 per omicidi o rapine), 4 a Reggio Emilia e a Bologna, 3 a Piacenza, 2 a Parma, 1 a Rimini.
In 15 anni, dal 2004, le persone aiutate dalla Fondazione sono state 710 - di cui 109 uomini, 284 donne e 317 minorenni -, attraverso la concessione di contributi per quasi 3 milioni di euro.
Fonte: Regione ER
In Emilia-Romagna i piccoli negozi diventano digitali: la Regione investe 3 milioni di euro per contributi a fondo perduto per promuovere l'innovazione tecnologica degli esercizi commerciali di vicinato. Sostegno a progetti per vendite online, "vetrine intelligenti", innovazione gestionale, attrezzature. Fondi fino al massimo del 40% della spesa sostenuta, che arrivano al 50% per chi produce occupazione, per le imprese giovani, femminili o montane. Domande dal 20 maggio all'11 luglio.
Bologna –
Piccoli negozi, connessi, capaci di fare e-commerce e di organizzare le cosiddette “vetrine intelligenti” per suggerire nuovi look e vedere, ad esempio, come sta un nuovo abito addosso senza provarsi realmente nulla.
L’Emilia-Romagna investe 3 milioni di euro di risorse Por Fesr 2014-2020 nella rivoluzione digitale dei piccoli esercizi commerciali attraverso un bando, approvato dalla Giunta regionale, per lo sviluppo di nuovi servizi e della capacità competitiva dei negozi di vicinato.
Il bando potrà sostenere progetti per l’innovazione gestionale e dei sistemi di vendita (anche online), per permettere alle piccole imprese commerciali di affrontare la trasformazione dei mercati e le nuove tendenze e richieste dei consumatori. Ad esempio, potranno essere finanziati interventi per la fattura elettronica, per organizzare le cosiddette “vetrine intelligenti” digitali, per promuovere il punto vendita attraverso i canali web o per acquistare dotazioni informatiche o attrezzature innovative. Saranno ammesse inoltre le spese per l’acquisto di licenze o “cloud computing” ma anche per arredi, opere murarie, edili o impiantistiche.
I beneficiari saranno, in particolare, i piccoli esercizi di vicinato in sede fissa: cioè quelli con una superficie di vendita entro i 150 metri quadrati nei Comuni con meno di 10 mila abitanti e fino a 250 metri quadrati se il negozio si trova in un Comune con più di 10 mila abitanti.
Il contributo a fondo perduto, possibile per progetti che prevedono un investimento superiore ai 10 mila euro, potrà arrivare al massimo di 50 mila euro e coprire fino al 40% della spesa ammissibile. Tale percentuale potrà aumentare fino al 50% in particolari casi: ad esempio, se i progetti di investimento hanno una ricaduta positiva sull’occupazione; se sono proposti da imprese giovanili o femminili o situate in montagna oppure se riguardano uno dei 5 ambiti produttivi definiti dalla “Strategia di specializzazione intelligente S3” (agroalimentare, meccatronica e motoristica, costruzioni, salute e benessere, cultura e creatività).
Il bando sarà pubblicato sul sito della Regione online alla pagina dedicata ai bandi Por Fesr 2014-2020 (https://fesr.regione.emilia-romagna.it/opportunita/bandi).
Le domande potranno essere presentate dal 20 maggio all’11 luglio 2019. È però prevista la chiusura anticipata dei termini al raggiungimento delle 200 domande di contributo.
Fonte: Regione ER