Regione Emilia Romagna
Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/
La legge promuove e sostiene: rassegne, festival e altri eventi; la ricerca ma anche la raccolta, la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione della documentazione cinematografica e audiovisiva. Non manca il sostegno a progetti di alfabetizzazione del pubblico e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive di particolare interesse culturale e di interesse regionale.
Parma, 25 luglio 2014 -
La creazione di un vero e proprio "distretto diffuso" del cinema, di nuovi strumenti per sviluppare opportunità imprenditoriali per la crescita ed il consolidamento di tutta la filiera dell'audiovisivo, l'istituzione di un Film Fund, il potenziamento della Film Commission regionale, con compiti di coordinamento delle iniziative regionali oltre che di attrazione delle produzioni sul territorio. Sono questi i principali obiettivi della nuova legge "Norme in materia di cinema e audiovisivo", approvata dall'Assemblea legislativa il 22 luglio scorso, in cui la Regione Emilia-Romagna promuove, sostiene e valorizza, in un programma triennale, le attività cinematografiche ed audiovisive, riconoscendole come importante strumento per la crescita culturale, sociale ed economica del territorio. Una legge che sarà sostenuta con 2 milioni e mezzo circa di euro all'anno: poco più di un milione di euro già oggi destinati al settore da altri capitoli di bilancio; da risorse conferite alla Regione dallo Stato e dall'Unione Europea dalla nuova programmazione 2014-2020 (circa 1 milione di euro l'anno per 6 anni, grazie ai fondi strutturali Fesr delle Attività Produttive, e altre risorse dai fondi FSE della Formazione professionale e dai programmi Media del Creative Europe).
"Sono molto orgoglioso di aver portato a termine questa legge sul cinema e il settore audiovisivo – ha detto l'assessore regionale Massimo Mezzetti - . Una legge molto attesa dagli operatori del settore e costruita in modo partecipato assieme a loro". "Significativa - ha aggiunto - è stata anche l'approvazione all'unanimità ( solo due astenuti) da parte dell'Assemblea legislativa, che ha recepito in modo trasversale l'importanza e il valore del provvedimento".
"Quattro anni fa, all'inizio del mio mandato, assunsi l'impegno in un incontro con tutti gli operatori del settore, di istituire anche in Emilia Romagna un Film Fund - ha riferito Mezzetti - e il mio mandato si conclude con un ultimo atto che lo istituisce, allargando i suoi orizzonti ed obiettivi". "E questo è stato realizzato- ha aggiunto - in una logica di rete che ha coinvolto quattro assessorati regionali ( Cultura, Attività Produttive, Turismo, Lavoro e Formazione ) e che si basa sull'idea di valorizzare e sostenere tutta la filiera produttiva: con la formazione degli addetti (non solo artistici ma anche di maestranze e tecnici), con l'obiettivo di creare, con l'attrazione delle produzioni, più imprese e più occupazione per i giovani nel nostro territorio".
"Si tratta anche di una legge pilota, la cui modalità partecipata puo' essere utilizzata per avviare altri percorsi simili, come quello della filiera produttiva e artistica nel settore della musica".
L'Assessore ha anche ribadito che l'industria creativa e culturale è già una realtà importante in Emilia-Romagna, che corrisponde al 5% del prodotto interno lordo, con 78 mila addetti e 32 mila imprese ( secondo una ricerca dell'Ervet del 2010).
"Usciremo dalla crisi in avanti - ha concluso l'Assessore – se avremo la lungimiranza di far crescere, di affiancare al settore manifatturiero tradizionale anche le produzioni all'avanguardia e che applicano le nuove tecnologie come ci indica l'Unione Europea: economia dell'ambiente, economia della salute e del welfare, economia della cultura e della creatività. "Infine - ha concluso Mezzetti - seppure in ordinaria amministrazione – non staremo con le mani in mano ma istruiremo il Piano triennale dello spettacolo, che rende operativa la legge, per consegnarlo poi alla nuova Giunta".
Erano presenti alla conferenza stampa il consigliere Thomas Casadei , relatore della legge in Assemblea Legislativa, direttori di festival e rassegne e di associazioni di settore. Erano presenti anche i rappresentanti di Agis, Anec e Fice Emilia-Romagna che hanno espresso soddisfazione per la nuova legge regionale sul cinema auspicando che con questo intervento normativo tutta la filiera cinematografica possa avere nuove opportunità di crescita e sviluppo.
I contenuti della legge
In particolare la legge promuove e sostiene: rassegne, festival e altri eventi, in grado ad accrescere e qualificare la conoscenza e la capacità critica da parte del pubblico; la ricerca ma anche la raccolta, la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione della documentazione cinematografica e audiovisiva. Non manca il sostegno a progetti di alfabetizzazione del pubblico e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive di particolare interesse culturale e di interesse regionale.
La Regione, sostiene poi la crescita e il rafforzamento competitivo del settore multimediale, con lo sviluppo dell'imprenditorialità, in particolare giovanile, lungo tutta la filiera produttiva, attraverso la formazione professionale di addetti funzionali allo sviluppo del settore e anche con l'apporto di nuovi modelli e concetti di impresa, la creazione di reti di imprese e di luoghi di aggregazione imprenditoriale nelle città. Importante sostegno anche alla ricerca, all'innovazione tecnologica, con l'utilizzo delle tecnologie digitali a supporto dei processi creativi, della produzione, distribuzione e conservazione dei contenuti e delle opere.
Il sostegno della Regione andrà anche ad attrarre investimenti produttivi per l'insediamento di imprese e all'offerta di nuove opportunità occupazionali e professionali ed infine alla promozione internazionale e allo sviluppo di partenariati internazionali.
La Regione supporta anche l'esercizio cinematografico, con l'obiettivo di qualificare e diversificare l'offerta. Per favorire la funzione di aggregazione sociale esercitata dalle sale cinematografiche, in particolare nei centri storici e nelle aree svantaggiate, sostiene specifici progetti volti a migliorare, accrescere e diversificare l'offerta di servizi e di produzioni culturali, nell'ambito della programmazione cinematografica. La Regione sostiene le sale d'essai, riconosciute ai sensi della normativa statale, ed i circuiti relativi al piccolo esercizio cinematografico.
L'Emilia–Romagna Film Commission nell'ambito della legge ha il compito di attrarre le produzioni cinematografiche e audiovisive nazionali e straniere, con l'offerta di servizi di supporto e facilitazioni logistiche e organizzative, in collaborazione con gli enti locali e i soggetti pubblici e privati del territorio. Si occupa inoltre di promozione e strategie di comunicazione riguardanti il territorio regionale e di iniziative per la promozione degli autori e della produzione cinematografica e audiovisiva, con particolare attenzione ai giovani.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Alluvione 2014 e tromba d'aria 2013: modifiche e integrazioni all'ordinanza 2/2014 relativa ai contributi ai privati per beni immobili, mobili e mobili registrati. Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo da parte dei cittadini dei comuni dell'Emilia-Romagna colpiti dalle avversità atmosferiche.
Modena, 25 luglio 2014 -
Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo, raccordato il testo con le disposizioni dell'ordinanza commissariale relativa alle attività produttive, recepite alcune osservazioni proposte dai Comuni e dalle Province in sede di Comitato istituzionale. Sono queste alcune delle novità introdotte dall'ordinanza, la numero 8 del 24 luglio 2014, che modifica ed integra la disciplina dei criteri, delle modalità ed i termini per la concessione di contributi per gli interventi di ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo nei comuni colpiti dalla recente alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013.
Ad oggi ammontano al 60% del totale previsto le domande di contributo già presentate dai cittadini nei comuni colpiti dall'alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del maggio 2013 ai sensi della direttiva approvata con ordinanza 2 del 5 giugno scorso. Le modifiche e le integrazioni apportate alla direttiva disciplinano, ampliandole, casistiche precedentemente non contemplate o comunque non esaurientemente regolate, mentre non è stata cambiata la modulistica per presentare la domanda di contributo ed i successivi modelli riepilogativi di spesa per i quali i cittadini possono pertanto continuare ad usare quelli approvati con la precedente ordinanza.
«Stiamo affinando sempre più gli strumenti per rispondere ai cittadini e alle imprese. Questa ordinanza, come le altre, è anche – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – il frutto del contributo dei sindaci, dei tecnici e della cittadinanza per accogliere le esigenze e le aspettative di imprese e cittadini colpiti dall'alluvione e dalle trombe d'aria».
Proroghe e nuove scadenze
Su richiesta dei sindaci sono state apportate alcune proroghe rispetto ai tempi e alle scadenze fino ad oggi in vigore. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è prorogata dal 31 luglio all'8 agosto. La scadenza entro cui sostenere le spese per la riparazione o l'acquisto di beni mobili equivalenti a quelli distrutti o danneggiati è prorogata al 30 giugno 2015 allineandola quindi con il termine previsto per la fine lavori degli interventi di ripristino dei beni immobili. La spesa per la riparazione o il riacquisto di beni mobili registrati è prorogata al 31 dicembre 2014.
La domanda di contributo deve essere obbligatoriamente presentata completa in tutte le sue parti entro l'8 agosto mentre le documentazioni delle spese ammissibili devono essere fornite in originale ai comuni anche successivamente e comunque non oltre i termini previsti dalla direttiva stessa.
Tra altre modifiche introdotte è stato chiarito l'iter per la richiesta di contributi in caso di abitazioni principali danneggiate, di agricoltori o imprenditori. Limitatamente all'abitazione principale, i soggetti che hanno segnalato i relativi danni mediante le schede previste per le attività produttive (schede C) e l'agricoltura (schede D), devono presentare domanda ai sensi della presente direttiva a condizione che l'abitazione non sia collegata strutturalmente o ubicata in immobili ad uso produttivo. In quest'ultimo caso la domanda va presentata congiuntamente a quella relativa all'attività produttiva e segue modalità e tempi disciplinati dall'ordinanza 6/2014.
Tutte le documentazioni delle spese ammissibili sono liquidabili da parte dei Comuni solo se giustificate da fatture, ricevute fiscali o altri documenti intestati al beneficiario che ha presentato domanda di contributo. Per i beni immobili, nel caso i danni segnalati in sede di ricognizione siano stati superiori ai 15 mila euro, occorre presentare contestualmente alla domanda perizia asseverata. Per i beni mobili registrati, in caso di distruzione o danno non riparabile deve essere presentato il certificato di rottamazione.
Devono presentare domanda di contributo
I proprietari delle abitazioni danneggiate; l'amministratore condominiale o un condomino delegato dagli altri condomini; i proprietari dei beni mobili ubicati in abitazioni danneggiate; i proprietari dei beni mobili registrati.
Altre modifiche e integrazioni sono state introdotte relativamente a situazioni particolari quali i casi riguardanti: le abitazioni danneggiate dall'alluvione o dalla tromba d'aria e già dichiarate inagibili in conseguenza del sisma del maggio 2012; il decesso del proprietario dei beni distrutti e/o danneggiati successivamente alla presentazione della scheda di segnalazione dei danni o della domanda di contributo; la definizione di pertinenze; i casi di autoveicoli per i quali non sia disponibile la quotazione Eurotax, la non cumulabilità dei contributi con le detrazioni di imposta.
(Fonte: Regione Emilia Romagna)
Vasco Errani ha ricordato le ragioni che hanno motivato la sua scelta di dimettersi e il percorso del lavoro svolto in questi anni -
Parma, 23 luglio 2014 -
"Siamo ciò che abbiamo fatto, le azioni concrete, i risultati e ovviamente anche i limiti. L'Emilia-Romagna è una grande regione, che ha saputo distinguersi nei sentimenti e nelle scelte". È uno dei passaggi del saluto che il presidente Vasco Errani ha portato in occasione dell'ultima seduta dell'Assemblea legislativa, annunciando che consegnerà oggi stesso alla presidente dell'Assemblea la lettera di dimissioni, che avranno effetto da domani.
Errani ha ricordato le ragioni che hanno motivato la sua scelta di dimettersi - da presidente della Regione e da ogni altro incarico - resa nota subito dopo la sentenza della Corte d'Appello. "Ho voluto distinguere con nettezza e senza incertezza tra me e le istituzioni. È stata una scelta ferma, convinta e meditata, che non ho mai messo in discussione, perché per me sopra ogni altra cosa viene l'istituzione. Se avessi fatto diversamente, non avrei corrisposto alla mia idea di politica e di governo".
"In questa vicenda - ha affermato - sono in ballo l'onore, l'onestà e la trasparenza, che considero prerequisiti essenziali per chi fa politica". Quindi ha rivendicato la correttezza del proprio operato, confidando che emergerà a conclusione del processo giudiziario in Cassazione. "Ho sempre espresso - ha aggiunto - pieno rispetto e fiducia nella magistratura e nella giustizia e così continuerò a fare, senza se e senza ma: questa era la mia intenzione quando inviai la relazione, e in questi difficili mesi non ho mai pensato né dichiarato qualcosa di diverso".
Riformismo e innovazione
"Non esiste un modello Emilia-Romagna - ha proseguito - né tanto meno un modello Errani, esiste invece una regione, la nostra, che è una grande regione con una grande anima. La retorica del modello è statica, ferma, rigida, guarda indietro e non avanti, invece governare significa promuovere un cambiamento permanente, ed è ciò che abbiamo cercato di fare in questi anni. I risultati ottenuti non sono mai stati frutto del lavoro di un uomo solo, ma di tutte le persone e le capacità che costituiscono la vera ricchezza della nostra terra. Una terra che sono certo saprà essere all'altezza delle molteplici sfide che ha davanti".
Le sfide (da quella digitale alla trasformazione ecologica, ai cambiamenti demografici e antropologici), dovranno essere portate avanti attraverso l'innovazione e il riformismo: "Un riformismo, lo ricordo con orgoglio, che è nato proprio in questa terra, con la cooperazione: quando due falegnami si sono messi a lavorare insieme non erano mossi soltanto da un bisogno materiale, ma da un'idea più alta del lavoro, capace di guardare in prospettiva futura".
Il bilancio delle cose fatte
Ascolto, dialogo, confronto; non mediazione fine a se stessa ma decisioni assunte per costruire una sintesi, che non può mai rappresentare un interesse di parte: "Questo - ha detto Errani - è ciò che ho imparato nei lunghi anni da presidente e ciò che, assieme ai miei assessori, ho utilizzato come metodo di lavoro. E sintesi è qualcosa che spinge tutti noi ad essere migliori di ciò che siamo e di ciò che pensiamo".
Lavoro, ambiente, messa in sicurezza del territorio, gestione del terremoto e ricostruzione, formazione, sanità: durante il suo intervento il presidente ha ripercorso ciò che è stato fatto durante il mandato. "In questi anni abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro ed evitato che la crisi economica si trasformasse in una crisi sociale devastante. Dobbiamo esserne orgogliosi. Abbiamo cambiato la formazione, scegliendo la traiettoria più ambiziosa, quella dell'alta formazione: la nostra è la regione dei politecnici, poli d'eccellenza a livello nazionale. Poi la sanità: se oggi abbiamo un sistema sanitario nazionale universalistico è un grande merito di questa regione, perché il patto della salute è nato qui, per cercare di cambiare il modo di governare la sanità in Italia. Chi dice che siamo la regione dei servizi sociali e pubblici sbaglia, siamo la regione dove il welfare è di comunità, un sistema integrato che ha come unico obiettivo quello di dare servizi di alta qualità alle persone".
Errani ha ricordato anche i provvedimenti adottati per la competitività delle imprese e la trasformazione ecologica e tecnologica dell'economia. Poi la gestione del terremoto: "Abbiamo tracciato una strada nuova per l'Italia per la trasparenza, la lotta contro il crimine organizzato e il metodo di lavoro. Quando il percorso sarà ultimato, potrò unirmi come cittadino alla valutazione che si farà: cioè che abbiamo ricostruito il territorio meglio di come era prima del sisma del 2012. C'è ancora tanto da fare, ma la mia scelta di dimettermi non farà perdere nemmeno un giorno di lavoro". Avere un nuovo commissario, che sarà nominato dal Governo, "non costituirà un problema, perché non c'è mai stato un uomo solo al comando e tutto è stato fatto assieme ai sindaci, alle amministrazioni, ai dirigenti, ai tecnici, ai professionisti, ai volontari, che voglio ringraziare ancora una volta".
Ha poi ricordato come le classifiche condotte a livello nazionale e internazionale (ad esempio da Ue, Ocse, Oms) collochino sempre l'Emilia-Romagna tra i primi posti. "Dati che sono di conforto al nostro operato e confermano che l'Emilia-Romagna non è in crisi e saprà affrontare le sfide che l'attendono, a partire da quella delle riforme istituzionali. Dovrà essere una Regione capace di federare territori, comunità, dinamiche sociali. Partendo dalle Unioni comunali, dalle aree vaste, dalla città metropolitana per creare un sistema integrato in grado di superare la logica della divisione territoriale e di avere la forza di competere nel mondo globalizzato. Questa regione saprà farlo, e anticipare di qualche mese le elezioni non costituirà un problema".
Ringraziamenti
"Ringrazio tutti gli uomini e le donne della politica, delle istituzioni e della società per il dialogo sincero e schietto che in questi anni abbiamo realizzato e per le testimonianze di stima, affetto e umanità ricevute in questi giorni di dolore e amarezza. Un'umanità che ho sentito viva intorno a me e intorno a noi, e che ho interpretato come il frutto dell'esperienza fatta. Ho visto riconosciuto e apprezzato il mio modo di intendere la politica e il servizio alle istituzioni. Per questo dico che non avrò mai nostalgia di una poltrona, perché il valore di una persona non sta in ciò che fa, ma in ciò che è".
Errani ha ringraziato il Governo per il lavoro compiuto per il terremoto e l'alluvione e durante il percorso di riforme istituzionali; i prefetti, gli organi dello stato, i sindaci, le autorità religiose, i giornalisti; i colleghi della Giunta "ai quali - ha ricordato - non ho mai fatto tanti complimenti, perché penso che per un amministratore il problema più importante sia quello che ha davanti, non quello che ha già risolto".
Poi ha ringraziato i consiglieri regionali "per la collaborazione e il senso di responsabilità che hanno dimostrato, al di là delle appartenenze politiche, scegliendo di approvare in questi giorni atti molto importanti per l'intera comunità". Un pensiero è stato rivolto anche ai collaboratori regionali, "che ogni giorno si impegnano per la cosa pubblica e il bene comune".
Il passaggio finale è stato dedicato alla pace: "Ciò che sta accadendo in Ucraina e in Medio Oriente è grave e pericoloso. Occorre l'iniziativa di tutti, dei Governi, dell'Europa, del mondo, degli organismi internazionali, di tutti gli uomini e le donne di buona volontà per fermare le armi".
Poi le parole conclusive rivolte ai cittadini dell'Emilia-Romagna: "Grazie a tutti e a tutte voi, per avermi consentito di fare una straordinaria esperienza, ben al di là delle mie personali capacità. Un'esperienza di cui sarò sempre orgoglioso e riconoscente. Grazie di cuore e con il cuore. Lavorerò sempre, non importa da dove, per il bene comune". /EC
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)