Regione Emilia Romagna
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Fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella provincia di Reggio Emilia: ora si attende il referendum per il parere dei cittadini che saranno chiamati anche a scegliere il nome del nuovo Comune unico. -
Bologna, 3 marzo 2015 –
Via libera dell'Assemblea legislativa al progetto di legge di fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella provincia di Reggio Emilia.
"Il voto di oggi in aula, con 48 sì, è un risultato che denota la grande consapevolezza dell'importanza di una sfida, quella della fusione, che i territori vogliono cogliere e che la Regione sostiene fortemente". E' la soddisfazione espressa dall'assessore regionale a Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti che ricorda: "E' una fusione fortemente voluta dai sindaci dei quattro Comuni dell'alto Appennino reggiano, con costanza e senza incertezze e che, dopo essere stata avviata durante la scorsa amministrazione, era arrivata ad uno stadio avanzato. Noi ribadiamo il nostro appoggio e la continuità molto forte con le scelte già compiute che rispettano la volontà degli amministratori locali".
"Il processo porterà ad una semplificazione della rappresentanza politica del territorio", sottolinea Petitti. "Si tratta di quattro Comuni con meno di 5000 abitanti in un'area molto vasta che già da tempo avevano deciso di gestire i servizi in modo associato e il passaggio ad un unico ente consentirà risparmi e razionalizzazione della gestione in modo ottimale, aumentando la competitività del territorio all'interno di un sistema regionale che vuole cogliere l'occasione di ripensare il quadro del governo del territorio, per semplificarne l'organizzazione e migliorarne efficienza ed efficacia".
Il Referedum
L'Aula ha dato il via libera all'indizione del referendum consultivo nei quattro Comuni. Adesso la parola sulla fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto, in provincia di Reggio Emilia, passa ai cittadini. L'Assemblea legislativa regionale ha votato all'unanimità la delibera di indizione del referendum consultivo delle popolazioni interessate alla possibile unificazione dei rispettivi Comuni di residenza tramite fusione.
Nella consultazione popolare, che si svolgerà presumibilmente tra fine maggio e il mese di giugno, i cittadini oltre ad esprimersi con un 'sì' o un 'no' sulla fusione dei quattro Comuni dell'Alto Appenino reggiano dovranno anche scegliere il nome del nuovo Comune unico tra una rosa di otto proposte emerse da un confronto con le comunità locali: Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell'alto appennino reggiano, Alto appennino reggiano, Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli. Dopo il suo svolgimento, l'Assemblea legislativa sarà riconvocata per il pronunciamento definitivo.
Il nuovo Comune
Con la fusione, il nuovo Comune unico avrebbe una popolazione di circa 4.500 abitanti e una superficie di 257 Km quadrati.
Secondo la proposta di legge presentata dalla Giunta e approdata oggi in Assemblea, il nuovo ente - a decorrere dal primo gennaio 2016 - riceverà dalla Regione un contributo annuale di 247 mila e 500 euro per quindici anni e, in aggiunta, un contributo straordinario in conto capitale di 200 mila euro all'anno per un triennio.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Cultura - Torna "Doc in Tour", da Bologna a Rimini passando per Parma, rassegna di documentari nelle sale dell'Emilia-Romagna. In questa nona edizione dal 1 marzo al 31 maggio 20 film circuiteranno in 46 sale cinematografiche della regione. Mezzetti: "Un tassello importante per una terra di cinema che vogliamo valorizzare sempre meglio" -
Parma, 28 febbraio 2015 –
Venti documentari selezionati, 46 sale coinvolte in 37 località delle regione, da Bologna a Rimini passando per Parma, 222 passaggi in tre mesi di rassegna: sono alcuni numeri della rassegna "Doc in Tour – Documentari in Emilia-Romagna", la cui nona edizione prenderà il via l'1 marzo e si protrarrà fino al prossimo 31 maggio.
Doc in Tour è il frutto di un lungo processo creativo e produttivo che ogni anno presenta il meglio della produzione documentaristica locale, punto di eccellenza dell'Emilia-Romagna. Gli ottomila spettatori della passata edizione confermano quanto questa rassegna, unica in Italia, sia ormai pienamente consolidata.
La rassegna rappresenta un importante tassello all'interno di un sistema che vedrà, a partire dalla metà di quest'anno, con l'attuazione della legge regionale n. 20 del 2014 sul cinema e l'audiovisivo, la Regione Emilia-Romagna impegnata ad attrarre sul territorio tutte le fasi della filiera: dal processo creativo fino alla distribuzione in sala, passando per la produzione cinematografica. Da quest'anno le eccellenze produttive regionali avranno modo di confrontarsi e di arricchire il pubblico, valorizzare le proprie risorse e crescere in campo professionale.
"Doc in Tour – commenta l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti - è un progetto nato allo scopo di diffondere nelle sale della regione l'eccellenza del documentario ideato e prodotto dai nostri migliori autori, ma è anche uno degli aspetti della fertilità creativa di questo territorio in ambito cinematografico. L'Emilia-Romagna è terra di cinema e col nostro sostegno vogliamo accompagnare e valorizzare questa importante vocazione. Già in occasione del prossimo Expo vogliamo essere in grado di poter mostrare quale sia il reale peso che l'Emilia-Romagna ha avuto per il cinema mondiale, ma anche il ruolo che può ancora esercitare con la produzione attuale, anche in campo documentaristico, il genere migliore per raccontare noi stessi e il mondo che ci circonda".
Anche quest'anno Doc in Tour proporrà documentari selezionati tra opere di autori o case di produzione emiliano-romagnole, o con temi che riguardano la regione. Le sale cinematografiche regionali che ospitano l'iniziativa appartengono al circuito Fice, che riunisce i cinema d'essai, o sono sale gestite dai Comuni. L'iniziativa è unica in Italia per il rapporto che ha saputo instaurare tra i film documentari (spesso non distribuiti oppure relegati in festival o canali tv tematici) e il pubblico delle sale cinematografiche.
I film in programma
I 20 documentari di quest'anno offrono spunti di riflessione su differenti tematiche: da storie di paesi e conflitti lontani ("Kevin - will my people find peace?" ; "Quello che resta"; "Stolica/Sedia"; "Striplife") a storie e memorie d'Italia ("Il cielo capovolto. 7 giugno 1964, lo scudetto del Bologna"; "Italiani veri"; "Questa non è una esercitazione"; "Il treno va a Mosca"; "Vacanze al mare"). Dai ritratti di donne forti e coraggiose ("Eco de Femmes"; "Mulheres") a spaccati di vita tra cronaca e racconto ("Il futuro è troppo grande"; "Merci de me répondre"; "Vite al Centro. Storie di commesse nell'epoca dei centri commerciali"). Dai racconti di impegno sociale ("Arctic spleen"; "La beauté c'est ta tête") ai ritratti di artisti del nostro tempo ("L'altro Fellini"; "Francesco Guccini. La mia Thule"; "L'Orchestra. Claudio Abbado e i musicisti della Mozart"; "Paese mio").
La rassegna
Quattro i promotori: Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna (Federazione italiana cinema d'essai), D.E-R, Associazione dei documentaristi emiliano-romagnoli e Progetto Fronte del Pubblico/Fondazione Cineteca di Bologna.
La rassegna è curata da Anna Di Martino e Davide Zanza. La Fice Emilia -Romagna cura la gestione operativa, organizzativa, la promozione e i rapporti con le sale d'essai.
Tutte le informazioni relative al programma con schede dettagliate dei documentari e relativi trailers possono essere consultati sul sito cultura.regione.emilia-romagna.it/cinema e sulla relativa pagina Facebook.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Uffici postali in Emilia-Romagna, l'assessore Petitti chiede un incontro urgente al responsabile dell'Area Territoriale Centro Nord: "Avviare subito il confronto prima di assumere le decisioni. La Regione c'è"
Bologna - A rischio sono piccoli uffici postali di paese, per la maggior parte in zone periferiche o poco popolate, ma comunque utili e preziosi per i cittadini, in particolar modo i più anziani. Di fronte all'intenzione di Poste Italiane Spa di riorganizzare i propri uffici in Emilia-Romagna, la Regione ha chiesto un incontro urgente al responsabile dell'Area Territoriale Centro Nord, Gino Frastalli.
"Bisogna avviare subito il confronto prima di assumere le decisioni. La Regione c'è, siamo pronti – sottolinea l'assessore al Bilancio Emma Petitti, che ha scritto a Frastalli – . La nostra richiesta di incontro urgente è il segno tangibile di come la Regione condivida e faccia proprie le preoccupazioni che in questi giorni vengono espresse da singoli comuni, oltre che da Anci e Uncem".
Un tema, questo, "oggetto anche di interrogazioni da parte di consiglieri regionali di diversi gruppi" prosegue Petitti. "I servizi erogati da Poste Italiane hanno come fruitori sia i cittadini che le imprese; mettere mano alla rete degli sportelli non può prescindere dalle pubbliche funzioni caratteristiche del servizio postale" aggiunge l'assessore.
"Non possiamo infine nascondere la nostra preoccupazione per un processo che rischia di 'inaridire' i territori dove le comunità locali vivono e, malgrado la crisi, tentano di crescere. Un conto è razionalizzare e garantire maggiore efficienza; quello che vogliamo evitare – conclude l'assessore – è che all'orizzonte ci sia solo un'operazione di risparmio con il più vecchio degli strumenti: il taglio dei servizi".