CNA Modena

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Aziende senza liquidità dopo la ricostruzione: le Associazioni chiedono il rinvio al 30 giugno della pesantissima seconda rata e l'immediata dilazione in cinque anni del pagamento -

Mirandola, 26 novembre 2013 -
Il 31 dicembre scadrà la seconda rata per il rimborso del finanziamento concesso alle imprese per il pagamento delle imposte e dei contributi.

Mentre la prima di queste scadenze era riferita solo agli interessi del finanziamento, quella in questione riguarda tributi e contributi maturati dal giugno 2012 al maggio 2013; inoltre, alla stessa scadenza dovranno essere restituite parte delle quote di contributi dei dipendenti trattenute da maggio 2012 a settembre 2013: si tratta, dunque, di importi molto significativi, che nella stragrande maggioranza dei casi interessano imprese che hanno già anticipato le spese per il ripristino di capannoni, impianti, scorte, in molti casi anche per la delocalizzazione temporanea della propria attività e che, se pure hanno fatto o stanno facendo domanda per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione, non hanno ancora visto la liquidazione dei relativi finanziamenti.

In questa situazione, sono numerosissime le aziende che hanno esaurito la liquidità a propria disposizione e che quindi non sono in grado di rispettare la prossima scadenza. Altre imprese, per cercare di ottenere le somme necessarie al pagamento, stanno approntando con le banche appositi piani finanziari, comunque di difficile realizzazione a causa di bilanci preconsuntivi condizionati dagli effetti del sisma e dalla delicata situazione economica.

Queste ragioni hanno spinto le Associazioni facenti capo a Rete Imprese Italia a scrivere ai parlamentari modenesi per chiedere uno spostamento della scadenza di dicembre al 30 giugno 2014 e una successiva dilazione dei pagamenti in cinque anni. Una richiesta rispetto alla quale è stato sollecitato anche l'appoggio della Regione Emilia Romagna e dei sindaci dell'area nord a fronte di una situazione di difficoltà economica-finanziaria che sta pesantemente condizionando la ricostruzione, in particolare per ciò che riguarda le piccole e medie imprese del territorio colpito dal sisma.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
 
Fiumalbo, 19 novembre 2013 -
 
"Alla luce dell'irricevibilità dell'istanza presentata dai titolari dell' Hotel Appenino di Fiumalbo, ci chiediamo se i dirigenti del Demanio abbiano valutato le implicazioni per il territorio della chiusura di questa attività, unica soluzione possibile di fronte alla richiesta del pagamento di una concessione che da 2.500 euro passerà in un solo anno a 105.000". Il nuovo appello alle istituzioni di Andrea Lenzini, direttore della sede CNA di Fiumalbo, è l'ultima disperata richiesta d'intervento per salvare un'attività di importanza fondamentale per l'intera comunità.
"Regione, Sindaco, ora anche la Provincia: tutti hanno raccolto questo grido di allarme. Ora, però, servono risposte, magari chiamando direttamente in causa il Ministero dell'Economia. O meglio – visto che la risposta c'è già, ed è negativa – chiedendo per l'ultima volta che la questione della concessione sia affrontata in modo equo e coerente".
Perché "equo"? Perché un aumento di oltre 40 volte della concessione sull'albergo, a fronte dell'impegno di una famiglia che, dopo averlo costruito, in 76 anni di gestione ha sicuramente aumentato il valore della proprietà in questione, non risponde certo a criteri di giustizia. Perché "coerente"? Perché una scelta del genere, che determina l'inevitabile chiusura dell'attività e con essa l'impoverimento del territorio, significa contraddire e sprecare tutti gli investimenti in cui le istituzioni locali si stanno prodigando per salvare le comunità che vivono sull'Appennino.
"A Fiumalbo ci sono famiglie che stanno vivendo un vero dramma" continua Lenzini. "Ci sono i titolari, i sei nuclei famigliari dei dipendenti dell'albergo, le ditte che si occupano di manutenzione che vedono scomparire un cliente importante, gli altri negozi che perdono la clientela rappresentata dai fruitori dello hotel. C'è un intero territorio che perderà un importante punto di riferimento, visto che l'albergo, oltre ai turisti, d'estate ospita gli atleti del Claudio Merlo Camp e di altre discipline sportive, mentre d'inverno vi trovano alloggio gli atleti di varie nazioni partecipanti alle gare di livello internazionale che si svolgono all'Abetone".
Cna fa notare che nella vicina Sestola il Comune ha bloccato per cinque anni l'affitto del Rifugio Lago della Ninfa, proprio per evitare che il territorio perdesse un'importante punto di riferimento. A Fiumalbo il Demanio sta facendo l'esatto opposto.
"Per tutti questi motivi riteniamo ingiustificata la pretesa del Demanio, e ci rivolgiamo alle istituzioni affinché rivolgano un ultimo appello a favore del nostro territorio. Di fatto i titolari hanno già chiuso l'hotel dal 15 settembre, in attesa della soluzione del problema o per rimuovere arredi ed attrezzature e restituire delle chiavi allo Stato. Ad oggi, dunque, le prenotazioni per la stagione invernale sono bloccate, visto che l'albergo non può garantire l'ospitalità. La situazione, insomma è disperata: non facciamola diventare tragica. E soprattutto, facciamo in fretta".
 
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Roma, 14 novembre 2013

Il Comitato Esecutivo ha ratificato la decisione di proclamare il fermo dei servizi dell'autotrasporto a partire dalle ore 00 di lunedì 9 dicembre fino alle ore 24 di venerdì 13 dicembre assunta dalla Presidenza dell'Unatras al termine dell'incontro con il Sottosegretario Girlanda avvenuto in data 13/11/2013. Anche l'Anita ha condiviso la necessità della proclamazione.

Il taglio del rimborso delle accise, l'assoluta incertezza sulle risorse destinate al settore con particolare riferimento agli interventi per il contenimento del costo del lavoro, la mancata emanazione dei provvedimenti richiesti sulla riforma dei poteri assegnati all'Albo, l'assenza di iniziative concrete per arginare il fenomeno del cabotaggio abusivo praticato dai vettori esteri, sono le principali motivazioni che hanno indotto le associazioni aderenti all'Unatras ad assumere all'unanimità la decisione.

Il Governo, nel corso di questi mesi si è completamente disinteressato delle questioni sollevate dall'autotrasporto, dimostrand0o in tal modo di non aver compreso il ruolo fondamentale del settore nella auspicata ripresa econonomica.

Unatras ed Anita restano disponibili a continuare il confronto per trovare soluzioni possibili e pertanto chiede un incontro urgente con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
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