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Domenica, 15 Giugno 2014 09:04

Latterie Friulane, sfuma la fusione con Granarolo

Lo scandalo del latte alle aflatossine allontana Granarolo dalle Latterie Friulane.

- di Virgilio - 

Parma 9 Giugno 2014 ----
Il latte contaminato da tassi di aflatossine superiori ai limiti di legge veniva miscelato con latte a basso contenuto di tossine nel tentativo di fare rientrare le partite di latte entro i limiti. Una frode a scapito della salute che ha portato anche all'arresto domiciliare del responsabile degli approvvigionamenti e altri 13 indagati, per adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari, delle friulane e alla immediata sospensione dell'attività in seguito revocata dalla regione FVG.
Le indagini avevano preso avvio a dicembre quando una grossa partita di latte, già imbottigliata con l'etichetta di una latteria veneta, era stato rispedito al mittente perché "non conforme". 
Secondo quanto appurato nel corso delle indagini il latte avrebbe sforato di cinque volte il limite massimo di aflatossine altamente tossiche
Una vicenda che, sino a quando non saranno chiari i risvolti giudiziari, pone in sospensione la trattativa che avrebbe condotto alla fusione con Granarolo. Almeno è quanto riferisce il "Messaggeroveneto.gelocal.it" riportando le dichiarazioni del presidente della società emiliana Gianpiero Calzolari il quale si sarebbe limitato a dire: «Per il momento dobbiamo capire bene come stanno le cose».
Come detto, la Regione Friuli Venezia Giulia ha revocato la sospensione del riconoscimento Ce per la sola attività del centro di raccolta di Latterie Friulane, che fa seguito all'accordo, trovato nella giornata del 7 giugno, dal consorzio con l'associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia per affidare al laboratorio di quest'ultimo l'incarico di effettuare le analisi sui campioni di latte conferiti dai soci.
E' dunque ripresa la raccolta del latte dai 104 allevatori consorziati, un primo passo per la ripresa integrale dell'attività.

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Mercoledì, 11 Giugno 2014 08:32

"Parmigiano", listini in costante discesa

Cresce il Latte Spot mentre il Burro resta invariato. Anche il "Padano" con il segno negativo.

di Virgilio - Parma - 11 giugno 2014
Prosegue inesorabile la discesa dei listini del Parmigiano Reggiano. Altri 15 centesimi sono stati erosi al valore dal 12 mesi e 10 al 24 mesi fissando quindi i prezzi, rilevati sulla piazza di riferimento comprensoriale di Parma, nell'intervallo compreso tra 8,00 e 8,35€/kg per il prodotto più fresco e tra 9,35 e 9,70€/kg per il 24 mesi. Maggio si è perciò concluso con un costante arretramento dei listini così come accadde nei due precedenti mesi. Se il "Parmigiano" piange il "Padano" non ride. Nonostante la chiusura della borsa milanese, per effetto della festività del 2 giugno, sulla piazza di Mantova il prodotto di 14-16 mesi di stagionatura ha perduto altri 5 centesimi quotando tra 7,55 e 7,80€/kg. Invariato invece il listino relativo al prodotto più fresco (10 mesi di stagionatura) che ha confermato 7,00€ come prezzo massimo e 6,75 come prezzo minimo.
Restano invariati i listini del Burro e della Panna mentre prosegue la risalita del Latte Spot. Il mese di maggio ha perciò chiuso con un significativo + 11,98% sul prezzo medio del mese precedente invertendo, in modo significativo, la tendenza ribassista che ha contraddistinto il latte spot nazionale per tutto il primo periodo del 2014. Una tendenza al rialzo confermata lo scorso 9 giugno - anche Verona ha rispettato la chiusura dei mercati coincidenti con la festività del 2 giugno - dove si è registrato una ulteriore incremento del 2,67% (tra 39,18 e 40,21 €/100 litri).

 

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Prosegue la tendenza al ribasso del Parmigiano Reggiano. Consistente rimbalzo del Latte Spot estero (Germania e Austria). Invariati i listini del Grana Padano.

Parma - 04 giugno 2014
Torna a salire la quotazione del Latte spot. Per la seconda settimana consecutiva la borsa veronese ha registrato un segno positivo. Ancora un incremento, del +1,35%, dopo il +1,37% della precedente settimana, tale da portare il listino del latte crudo spot nazionale a 39,18€/100 litri (Minimo. 38,15€/100 litri). Una tendenza moderatamente positiva soprattutto se messa in relazione al rimbalzo registrato dal latte estero, proveniente da Germania e Austria, che ha realizzato un +15,63% con un recupero netto di listino di oltre 5 euro sulla precedente ottava (37,63 - 38,66€/10 litri latte).
Invariati invece i listini del Burro mentre è in recupero la Crema di latte che torna ai valori di Pasqua. Scendendo nel particolare, il Burro CEE è fermo a 3,20€/kg, lo Zangolato di creme fresche trattato a Parma è stazionario a 1,95€/kg. In rialzo invece per la crema di latte a uso alimentare (40% m.g.) quotata a Milano a 1,72€/kg (+2,38%). A Verona, la panna di centrifuga, con un recupero di 2,99% colloca la forbice tra prezzo minimo e massimo compresa tra 1,70 e 1,75€/kg.
Sul fronte dei Formaggi prosegue, con costanza, la discesa del Parmigiano Reggiano non accompagnata, almeno in questa 22esima settimana, dal Grana Padano. Il Grana Padano DOP ha infatti mantenuto invariati tutti i listini nelle piazze prese a riferimento, ovvero Milano e Mantova, mentre il Parmigiano Reggiano ha confermato una tendenza ribassista che ormai lo accompagna da diverse settimane. Piccole perdite di valore che nel caso del 24 mesi ha condotto a registrare una riduzione del prezzo medio, rispetto l'anno precedente, del 7,20% e del 3,16% relativamente al 12 mesi di stagionatura.
Entrando in dettaglio il "parmigiano", quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, ha fissato i listini tra 8,15 e 8,50€/kg (-1,77%) del 12 mesi e tra 9,45 e 9,80€/kg (-1,03%) relativamente al 24 mesi di stagionatura.
Il "Padano" invece a Milano ha confermato i listini tra 6,90 e 7,00€/kg e tra 7,50 e 8,15€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.

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Domenica, 01 Giugno 2014 09:35

Quote Latte. Niente "multe"

 

Per il quarto anno consecutivo l'Italia ha rispettato la quota di produzione assegnata dalla Unione Europea. Nessuna "multa" (prelievo supplementare) quindi per gli allevatori italiani.

di virgilio - Parma - 29 maggio 2014


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Quota latte rispettata anche nella campagna 2013/2014 .
Trent'anni di regime "quote latte" stanno finalmente per concludersi e nel 2015 tutto cambierà. Un periodo che ha visto l'Italia del latte in conflitto quasi perenne dove tutti erano contro tutti. Ed ora c'è da augurarsi che, almeno l'ultimo lustro" si completi con l'indennità totale da multe e che quest'ultimo anno di applicazione serva a progettare un futuro equo e prosperoso per questo importante comparto economico nazionale.

Finalmente è giunta l'ufficialità da parte di AGEA. Per il quarto anno consecutivo l'Italia ha rispettato i volumi produttivi assegnati dall'UE. Secondo l'agenzia i dati relativi alla campagna lattiero casearia conclusasi lo scorso marzo confermano che la produzione di latte si è attestata a 10,759 milioni di tonnellate (rettificata in base al contenuto di grasso) a fronte delle 10,923 milioni di tonnellate di quota nazionale. 

Rispetto alla precedente campagna si è registrata, inoltre, una flessione dello 0,7%, imputabile a tre delle principali regioni produttive, ovvero Veneto, Lazio e Puglia. Pressoché stazionaria, invece, la produzione di latte in Lombardia che - come noto - concentra oltre il 40% delle consegne nazionali .

"Adesso che la comunicazione con i dati di fine campagna ha posto fine all'obbligo di versare il prelievo relativo al mese di marzo - ha dichiarato Cesare Baldrighi a Agrapress - chiediamo che l'amministrazione pubblica si attivi tempestivamente per restituire quanto versato nei mesi precedenti". "inizieremo da subito a lavorare attivamente perche' la prossima campagna, che sara' l'ultima con il regime delle quote, non sia gravata da procedure burocratiche lunghe e dispendiose."

 

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Mercoledì, 28 Maggio 2014 08:36

Latte, prezzi instabili

 

In calo il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Ripresa per il Latte Spot.

Parma - 28 maggio 2014
La 21esima settimana si è caratterizzata per una ripresa della quotazioni del latte spot alla quale si è contrapposto il cedimento dei listini del burro e delle due principali produzioni DOP, vale a dire, Grana Padano e Parmigiano Reggiano. La panna di centrifuga a uso alimentare ha invece manifestato una tendenza opposta al burro guadagnando sulla piazza veronese l'1,82% (1,65 e 1,70€/kg i prezzi minimo e massimo).
Il latte spot, come anticipato, ha recuperato oltre 50 centesimi collocando la forbice tra il prezzo minimo e massimo tra 37,63 e 38,66€/100 kg latte. Un recupero confermato anche nella 22esima settimana appena inaugurata (+1,35% Verona 26/5) che ha visto raggiungere la quotazione massima di 39,18€/100 kg. Un andamento analogo è stato osservato anche sul listino del latte estero proveniente da Austria e Germania (+ 1,59%). A questo primo e contenuto rimbalzo del latte di provenienza estera ne è seguito uno di notevoli dimensioni lo scorso 26 maggio alla borsa veronese. Un +15,63%, corrispondenti a oltre 5 euro, che hanno portato il prezzo a 38,66€/100 litri contro i 33,51 della settimana precedente.
Segnali di forte instabilità del latte che si ripercuotono anche sulle materie grasse. Il Burro, infatti, cede 5 centesimi su tutte le piazze prese a riferimento. Nello specifico il Burro CEE cala a quota 3,20€/kg e, sempre alla borsa milanese, il pastorizzato si colloca a 2,55 e a 2,35 €/kg lo zangolato per la burrificazione. A 2,00€/kg è stato quotato lo zangolato in quel di Parma con una perdita del 2,44%. Il segno (+) invece è stato registrato per la Panna di centrifuga contrattata a Verona che ha chiuso a 1,70 €/kg. nella settimana in esame. Un ulteriore incremento nella 22esima di 2,99% ha riposizionato il prezzo a 1,75€/kg.
Prosegue la discesa sia del Grana Padano sia del Parmigiano Reggiano.
Leggermente più contenuta la perdita del "Grana" che lascia 5 centesimi su tutte le piazze e relativamente a tutte le stagionature. Il Parmigiano invece perde mediamente 10 centesimi alla piazza di riferimento consortile di Parma e 5 centesimi invece a Milano e a Reggio Emilia.

 

- Perché questa volatilità dei prezzi -
Della volatilità dei prezzi del latte nazionale e internazionale se ne discuterà il prossimo 30 giugno al 4° Dairy Forum di Clal, a Bardolino (Vr). Il convegno realizzato da CLAL in collaborazione con VeronaFiere sarà possibile seguirlo in diretta streaming dalla Home page del sito CLAL.

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In calo anche i derivati del latte. Nota positiva il rimbalzo del latte spot che guadagna 50 centesimi nella 21esima settimana.

di Virgilio - Parma - 21 maggio 2014

Ancora tonalità tendenti allo scuro per il settore lattiero caseario. La ventesima settimana dell'anno non ha espresso un dato tendenziale omogeneo. Da un lato si assiste al calo dei listini del Burro, della Panna e del Latte spot mentre dal fronte caseario alla stazionarietà del Padano si contrappone la tendenza ribassista del Parmigiano Reggiano. Alcune note positive si sono evidenziate all'apertura delle trattative di lunedi scorso, 19 maggio, dove si è assistito a un rimbalzo delle quotazioni del latte spot a Verona. Un recupero di 50 centesimi (+1,37%) che si è accompagnato, sempre sulla medesima piazza, all'1,82% della panna a uso alimentare.
Nello specifico il Parmigiano Reggiano prosegue la sua tendenza al ribasso. Alla borsa di riferimento di Parma sono stati lasciati sul campo perduti 5 centesimi dalla stagionatura 24 mesi e 10 dal12 mesi. Perdite di 10 centesimi rilevate anche a Milano (12 e 24 mesi) e Reggio Emilia (24 mesi). Inerzia invece dal Grana Padano. Le quotazioni dell'ottava precedente sono state confermate sia a Mantova sia a Milano. La 21esima settimana però si apre in calo a Milano con un calo di 5 centesimi registrato su entrambe le stagionature ammesse a listino (9 e 15 mesi).

- I produttori svizzeri contrari alla liberalizzazione del mercato del latte con l'UE -
Si tratterebbe della condanna a morte per numerose aziende, sostiene il consigliere nazionale Jacques Bourgeois (PLR/FR), direttore dell'Unione svizzera dei contadini (USC). A riportarlo il 14 maggio scorso swissinfo.ch riportando l'intervista in esclusiva concessa a Newsnet. La nuova intesa non porterebbe, secondo il direttore dell'unione degli agricoltori, nessun vantaggio al consumo. Un'opinione che si è concretizzata sulla base delle esperienze e dell'evoluzione dei prezzi alla produzione e al consumo. Infatti, i prezzi alla produzione dal 1990, "si sono abbassati del 25% quando i prezzi al consumo sono saliti del 15%. Lo scarto fra produzione e consumo è sempre più alto". Una liberalizzazione, secondo il rappresentane del mondo allevatoriale elvetico, non invertirebbe questa tendenza.

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In rialzo a fine 2013, in flessione nei primi 3 mesi 2014. Produzione stabile. L'influenza delle tensioni fortemente ribassiste sul mercato mondiale del latte.

Reggio Emilia, 15 maggio 2014 - La forte tensione che caratterizza il mercato internazionale del latte ha ripercussioni evidenti anche sul Parmigiano Reggiano, ma a differenza del latte spot (segnato da un crollo delle quotazioni, scese di quasi il 50%, anche a seguito del fortissimo aumento della produzione di latte negli ultimi mesi nel centro e nord Europa) e di altri formaggi, per il Parmigiano Reggiano la flessione delle quotazioni (-8% dall'inizio dell'anno ad oggi) dovrebbe ora arrestarsi e, a breve, se non interverranno fenomeni speculativi, è prevedibile una ripresa.
Sono queste le valutazioni emerse dal Comitato Esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano a fronte del drastico calo del prezzo del latte a livello mondiale e della tendenza ad un ulteriore e pesante ribasso.
Dal Consorzio, dunque, preoccupazioni per questa spinta ribassista che ha determinato anche una flessione evidente delle quotazioni del Parmigiano Reggiano (oltre 50 centesimi da febbraio ad oggi dopo il buon rialzo di fine 2013), ma anche una serie di considerazioni specifiche sulle condizioni del settore che lasciano intravvedere la fine di questo negativo ciclo.
"Dall'inizio dell'anno – sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Giuseppe Alai – la produzione è stabile (-0,03%), e anche nel mese di aprile si è attestata allo stesso livello del 2013".
"La tendenza alla riduzione dei quantitativi, peraltro, si è avviata nell'estate 2013 (-0,83% il saldo dell'anno), e si va così gradualmente compensando quella forte crescita avvenuta nel 2011 (+7,1%) e nel 2012 (+2,3%) che – per un formaggio a lunga stagionatura – genera effetti pesanti che si scontano da 12 a 30 mesi dopo il momento della produzione".
"Grazie all'adozione del piano che regolamenta proprio i quantitativi – prosegue il presidente del Consorzio – la produzione si è così stabilizzata da quasi un anno su livelli compatibili con una domanda che sul mercato interno sconta gli effetti della crisi economica sull'acquisto di formaggi duri nella Gdo (compensato in parte, per il Parmigiano Reggiano, dall'aumento delle vendite dirette in caseificio), mentre su quelli esteri continua a registrare sensibili incrementi anche nei primi quattro mesi del 2014".
Da qui, dunque, le valutazioni che spingono il Consorzio a prevedere il raggiungimento di condizioni di equilibrio, dapprima in grado di stabilizzare subito le quotazioni e, poi, favorevoli ad un possibile rialzo.
"Le condizioni oggettive del mercato – conclude Alai – spingono in questa direzione, ed occorrerà vigilare affinché non si insinuino tendenze che rivelerebbero la presenza di fenomeni puramente speculativi lungo la filiera di una Dop che non ha nulla a che vedere con il latte spot".
(Ufficio stampa CFPR)

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Mercoledì, 14 Maggio 2014 08:13

Latte spot ancora più giù.

 

Prosegue la discesa del latte spot. Stazionarie le quotazioni del Grana Padano a differenza del Parmigiano Reggiano che torna a scendere.

Parma - 14 maggio 2014

Dopo un mese d’aprile, mitigato dai lunghi ponti festivi, nella 19esima settimana hanno cominciato a evidenziarsi fenomeni ribassisti che hanno coinvolto principalmente il latte spot e il Parmigiano Reggiano.

In particolare il latte spot quotato a Verona ha perduto un ulteriore 1,30% collocandosi tra 38,66 e 39,69€/100 litri di latte. Ma quello che preoccupa gli operatori è la accentuata tendenza ribassista  che si registra nelle quotazioni del latte proveniente dalla Germania e dall’Austria (-21,21% sull’anno precedente e -8,45% sul mese precedente) che ne mese di maggio ha raggiunto quota 33,51€.  Timori che si stanno materializzando, almeno a osservare il crollo di prezzo registrato lunedi 12, sia alla borsa veronese (-3,95%) sia a Lodi (-4,67%).

Una tendenza che ancora non ha contagiato i derivati del latte all’infuori della panna da centrifuga veronese che perde l‘1,74% fissando  i valori minimi e massimi rispettivamente a 1,67 e 1,72€/kg.. Da segnalare un’ulteriore perdita di valore (-2,95%) registrata alla medesima Borsa lo scorso lunedi.

Una settimana di calma per le quotazioni del Grana Padano che ha confermato i prezzi della ottava precedente, cosa che invece non è accaduto per il Parmigiano Reggiano quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma tra 8,50 e 8,85€/kg (-1,70%) il 12 mesi di stagionatura e tra 9,70 e 10,05 (-1,00%) il 24 mesi. 

 

latte spot graf gde

 

  • Tendenze sul settore lattiero caseario -

I primi due mesi del 2014 fanno registrare un'ulteriore contrazione degli acquisti domestici di latte fresco, che cedono di quasi il 5% in quantità sullo stesso periodo del 2013 e di poco più del 4% nella spesa, mostrando una dinamica flessiva più accentuata sia rispetto alla media del comparto del latte e derivati ( -2,4% i volumi, -1,2% i corrispettivi monetari) sia dell'agroalimentare nel suo complesso (rispettivamente -1% e -2,3% gli acquisti nel bimestre). L'andamento dei consumi sono tra le variabili che Ismea analizza nel report trimestrale Tendenze dedicato al settore lattiero caseario, accanto anche alle dinamiche produttive, di mercato e degli scambi internazionali.

 

(E’ On line il trimestrale "Tendenze" sul settore lattiero caseario - di Ismea) 

 

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Stabilità per lo zangolato e le altre materie grasse. Segnali negativi sul fronte Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Prosegue la calata del latte spot.

- di Virgilio - Parma - 07 maggio 2014

Il mese di aprile si è caratterizzato per un andamento calmo per le due principali produzioni tipiche DOP registrando perciò una continua flessione dei listini. Il protrarsi delle festività ha determinato una commercializzazione ridotta delle varie borse merci evidenziando, comunque, cali di 5 centesimi a Milano sia per il Grana Padano sia per il Parmigiano Reggiano.

Dopo i cali registrati nelle prime settimane lo zangolato e le altre materie grasse sembra avere raggiunto una certa stabilità. Sul fronte del latte spot è da segnalare invece una perdita del 7,73% sul mese precedente accumulata tutta nella prima quindicina di aprile. Il costante e sensibile calo di quotazione del latte spot nazionale è accompagnato da un ancor più marcato segno negativo registrato dal latte spot estero provenienza Germania-Austria.  Un calo del  12,35% che ha portato la quotazione media finale del mese di aprile a 36,60€/100 kg di latte. Un valore che, molto probabilmente, trascinerà i listini nazionali a contrarsi ancora più (media mese di aprile Verona: 40,38€/100kg).

    La ripresa della normale attività dei mercati potrà fornire probabilmente maggiori elementi per valutare sia l'entità degli scambi che l'andamento dei consumi interni che, a detta degli operatori, non sono soddisfacenti. Preoccupazione diffusa e rimarcata dal presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, in occasione dell’inaugurazione  di Cibus 2014 lo scorso lunedi 5 maggio: “L’altra grande fonte di preoccupazione è sul fronte dei consumi che nel 2013 ha perduto 4 punti che sommati ai precedenti portano a 14 punti percentuali persi negli anni della crisi.”

 

  • Produzione Parmigiano Reggiano, marzo 2014 -

02/05/2014 - Anche nel mese di marzo l'andamento della produzione di Parmigiano Reggiano (-0,1%) ha confermato la fase di stabilizzazione che ha caratterizzato la seconda metà del 2013 e l'avvio dell'annata casearia 2014.
In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, il numero di forme prodotte nel primo trimestre è stato prossimo a quello dello stesso periodo dello scorso (856 mila forme). In dettaglio, nelle varie province del comprensorio, la crescita da parte dei caseifici di Reggio Emilia (+2,3%) e Bologna (+5,2%) è stata compensata dalla flessione rilevata a Mantova (-4,0%) e Parma (-1,4%), mentre è rimasta sostanzialmente invariata la produzione in provincia di Modena. (Ismea)

 

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Nel mese di marzo si sono registrati andamenti differenti tra le produzioni DOP italiane.

 

Alle importanti crescite di Grana Padano (+2,3%)  e Gorgonzola (+15,5%) si sono contrapposte quelle di Asiago (-7,1%) e Quartirolo Lombardo (-6,5%), stabile il Parmigiano Reggiano DOP (-0,1%).

In dettaglio:

 

GRANA PADANO: nel mese sono state prodotte 486.481 forme, con una variazione rispetto lo scorso marzo del +2,3%. Il risultato mensile è uno dei più alti degli ultimi anni e porta la variazione tendenziale a +2,4% rispetto al 2013.

 

PARMIGIANO REGGIANO: la produzione procede sugli stessi livelli del marzo scorso (-0,1%) andamento che si ripercuote anche sulla variazione tendenziale. La produzione del primo trimestre 2014 è pressoché invariata rispetto al 2013 (-0,05%)

 

GORGONZOLA: inizio 2014 sprint per il Gorgonzola la cui produzione nei primi tre mesi dell’anno è superiore di oltre il 15% rispetto al 2013. Dopo aver chiuso i mesi di gennaio e febbraio ampiamente in positivo anche il mese di marzo chiude con una crescita del 10,1% rispetto lo stesso mese nello scorso anno.

 

ASIAGO: negativa la produzione di Asiago DOP che nel mese cala del 7,1% accumulando da inizio 2014 una decrescita produttiva del 2,4%.

 

QUARTIROLO LOMBARDO: nonostante l’andamento negativo del mese di marzo (-6,5%) il Quartirolo Lombardo DOP riesce a mantenere una produzione consuntiva da inizio anno positiva (+4,4%). Merito soprattutto delle produzioni di febbraio che sono state superiori alla media.

 

Tutti i dati dettagliati sulle produzioni DOP sono visualizzabili nella sezione Economia/Produzioni DOP dal sito di ASSOLATTE

(Fonte Assolatte)

 

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