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Un laboratorio scientifico itinerante a disposizione dei consorziati per l'analisi e il monitoraggio della risorsa idrica della rete di oltre 1500 km di canali artificiali.

Parma, 6 Maggio 2016

Inaugurata ieri in via Emilio Lepido 70/1 la "Casa dell'Acqua", nuova sede del Consorzio della Bonifica Parmense. Una struttura più fruibile per i consorziati che hanno necessità di informazioni, dotata di numerosi posti auto e raggiungibile con i mezzi pubblici (bus n. 23, direzione San Prospero).

Un plesso moderno e polifunzionale che consente l'accorpamento di tutti gli uffici che svolgono le diverse mansioni tecniche, amministrative e di progettazione lavori e opere in difesa del territorio.
Un front-office di avanguardia e un ufficio catastale informatizzato consentono il rapido accesso ai dati storici dell'archivio immobili e terreni.

Una sala di telecontrollo che effettua un costante monitoraggio dei livelli di flusso delle acque nella rete di bonifica e verifica e sovrintende sulle numerose postazioni dislocate nei vari impianti idrovori di sollevamento.
La più rilevante tra le novità presentate in occasione dell'inaugurazione della sede è quella di un ulteriore e innovativo servizio di analisi scientifica delle acque; un servizio tecnologicamente avanzato che consentirà di ottenere in tempo reale una fedele percezione della qualità di risorsa idrica presente nella rete di canalizzazione artificiale che fa capo al Consorzio.

"Bonifica Parmense Lab" (questo il nome scelto) conterà su uno staff qualificato di ricercatori che opererà a bordo di un pick-up itinerante per la provincia, dotato di strumentazione idonea al prelievo, alla campionatura, alla conservazione e all'analisi di alcuni parametri statistici volti ad identificare nell'immediato particolari presenze microbiologiche nelle acque.

Il Consorzio della Bonifica Parmense – nell'ottica di vigilare su possibili agenti inquinanti e assicurare a cittadini e aziende agricole acqua in grado di soddisfare le loro esigenze – arricchirà così le consolidate attività di bonifica con una nuova struttura operativa sul fronte della tutela ambientale che possa monitorare costantemente la risorsa idrica proveniente anche dai 27 depuratori delle società che gestiscono ed erogano il servizio idropotabile.

Pur conservando la sua esclusiva facoltà di trasportatore ed equilibratore dei flussi della risorsa idrica nelle aree di propria competenza, la Bonifica locale potrà fornire da oggi un altro servizio utile che va nella direzione di migliorare notevolmente la sostenibilità del territorio in cui prospera un agroalimentare che ha necessità costante di adeguate e positive influenze ambientali.

Il Presidente Luigi Spinazzi ha sottolineato: "L'importanza del dialogo costante con il territorio, i cittadini, le amministrazioni locali e le imprese è fondamentale per poter fornire servizi sempre migliori, comprendere le loro esigenze primarie e puntare a migliorarci".

Il Direttore Meuccio Berselli: "Con questa sede e i nuovi servizi offerti continuiamo nell'opera costante di rinnovamento dell'ente e della sua operatività di servizio. Rinnovamento che si misura con la qualità dell'opera svolta sul territorio in questi anni".

All'inaugurazione parmigiana, oltre alle numerose istituzioni, autorità e amministratori locali erano presenti anche Massimo Gargano – Direttore Generale Nazionale dell'associazione delle bonifiche ANBI – e Massimiliano Pederzoli, Presidente di ANBI ER e CER. Entrambi hanno espresso il loro plauso al lavoro fatto dal Consorzio di Parma, un ente che – nelle loro parole – "porta opera costante di prevenzione a difesa del territorio, un lavoro essenziale per rendere veramente al passo coi tempi il modello consortile che sempre di più – e l'Emilia-Romagna ne risulta testimonianza tangibile – è al fianco delle realtà locali con interventi mirati e rapidi". Dunque un Consorzio virtuoso, che ha patrimonializzato al meglio anche le proprie risorse economiche: convertendo l'affitto pluriennale della vecchia sede di piazzale Barezzi in un mutuo di pari importo l'ente ha infatti assicurato ai suoi consorziati per il futuro la piena proprietà di una nuova e più funzionale sede proiettata nel domani.

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio della bonifica parmense)

Un centinaio di studenti dell'istituto agrario Bocchialini hanno simulato modelli di irrigazione virtuosa sulle coltivazioni tipiche applicando l'innovativo software IRRINET-IRRIFRAME ideato dai laboratori di ricerca del Canale Emiliano Romagnolo e accreditato per il risparmio di risorsa nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale.

Parma, 2 maggio 2016

Un centinaio di studenti dell'Istituto Agrario Bocchialini – terze e quarte classi provenienti dalle sezioni di Parma e San Secondo – ha partecipato attivamente ad un incontro sull'irrigazione di precisione, realizzata secondo modalità virtuose e applicata mediante un avanzato sistema tecnologico che consente un significativo risparmio idrico in agricoltura. In uno scenario globale caratterizzato da temperature altalenanti che causano periodi particolarmente siccitosi anche nel nostro comprensorio, l'utilizzo oculato di acqua non rappresenta solo un comportamento responsabile in un'ottica di diffusa sostenibilità ambientale, ma rappresenta anche un risparmio di denaro per l'imprenditore agricolo che ne fa un uso costante. Tutto questo è "Acqua e Territorio Lab", il progetto realizzato da ANBI Emilia Romagna, CER e Consorzio della Bonifica per gli istituti agrari dell'Emilia Romagna- recentemente accreditato dall'Ufficio Scolastico Regionale-Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.

Le lezioni itineranti nelle varie province hanno fatto tappa anche a Parma dove - nel corso di una ricca mattinata di lavoro all'Auditorium dell'Istituto Bocchialini - ANBI e Bonifica Parmense hanno approfondito ruolo e attività svolti dal Consorzio per una corretta manutenzione e difesa del territorio attraverso la regimazione delle acque e la mitigazione del dissesto idrogeologico montano. Sulle tematiche di evidente criticità, rischi e soluzioni di prevenzione sono intervenuti, dopo l'introduzione della preside Annarita Sicuri e del presidente del Consorzio Luigi Spinazzi, Patrizia Narducci di ANBI Emilia Romagna, il presidente del Consorzio di Bonifica Luigi Spinazzi e il direttore generale del Consorzio Meuccio Berselli. Un ampio spazio è stato lasciato – come detto – alle buone pratiche nell'utilizzo della risorsa irrigua; Gioele Chiari - ricercatore dei laboratori del CER - ha illustrato IRRINET-IRRIFRAME ponendo l'accento sulle modalità tecniche e tecnologiche del software (da oggi anche disponibile e scaricabile gratuitamente come APP per mobile) e coinvolgendo gli studenti in un percorso condiviso di informazioni specifiche.

Gli alunni, in via preventiva, grazie al lavoro fatto in classe dal professor Giacomo Corradi nelle giornate precedenti, hanno presentato ai relatori-formatori una simulazione di uso del software applicata ad una coltura come il pomodoro, di per sé particolarmente idro-esigente e quindi esemplificazione sintomatica di un contesto che potrebbe davvero avere problematiche notevoli dalla mancanza di acqua nei prossimi mesi estivi. La dirigente del polo scolastico Annarita Sicuri è intervenuta evidenziando come le attività in collaborazione concreta con realtà quali i Consorzi di Bonifica – chiamati a governare risorse così rilevanti per il territorio come l'acqua – consentano di avere un occhio vigile sulle evoluzioni tecnologiche che sono alla base dell'innovazione utile nel comparto agroalimentare di qualità. Patrizia Narducci (ANBI Emilia-Romagna) ha rimarcato l'importanza del progetto e della collaborazione fattiva delle scuole per rendere fruibile ai più giovani ciò che può rappresentare per loro una base essenziale per una qualificazione professionale delle attività lavorative che riguardano da vicino il territorio e un approccio del tutto sostenibile.

Presidente e direttore della Bonifica locale Luigi Spinazzi e Meuccio Berselli hanno colto l'occasione dell'incontro per annunciare due importanti novità per il Consorzio di Parma che saranno presentate a breve: un Ufficio Irrigazione a disposizione delle imprese agricole e un Laboratorio di Ricerca e Monitoraggio sulla Qualità delle Acque nel reticolo di bonifica gestito dall'ente in tutto il Parmense.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

Alternanza scuola-lavoro nei Consorzi di bonifica, percorsi formativi di cura, difesa ambientale, risparmio idrico e innovazione tecnologica applicata. Nuove opportunità occupazionali per i giovani dell'Emilia Romagna.

Ravenna 26 aprile 2016

Collaborazione operativa su percorsi di formazione utili per comprendere a fondo il proprio territorio e le caratteristiche mutevoli dell'ambiente in cui si vive e riconoscimento dell'importanza fondamentale dell'alternanza scuola-lavoro per acquisire maggiori e qualificate competenze professionali aggiornate e opportunità favorevoli per inserirsi nel mondo del lavoro. L'ANBI Emilia Romagna (l'Associazione che unisce i Consorzi di bonifica regionali) e l'Ufficio Scolastico Regionale (MIUR-Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) con questi presupposti hanno sancito nei giorni scorsi a Ravenna un accordo del tutto nuovo e sperimentale che rappresenta per il sistema consortile e per quello scolastico un esempio unico in Italia alla base di un modello innovativo e replicabile anche ad altre aree. Con la firma i Consorzi di bonifica, forti delle esperienze educational ideate e diffuse da ANBI ER negli ultimi anni all'interno degli istituti della regione, entrano a far parte di un qualificato numero di soggetti individuati dalle istituzioni scolastiche per diffondere percorsi di apprendimento legati alla cura e alla salvaguardia del territorio.

Le attività saranno rivolte agli studenti degli Istituti Tecnici, Professionali e Licei, in relazione agli indirizzi di studio e alle disponibilità dei Consorzi, con attenzione prioritaria verso gli Istituti Tecnici ad indirizzo Agrario, Agroalimentare e Agroindustriale e Costruzioni, Ambiente e Territorio e Istituti Professionali Settore Servizi per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Oltre all'alternanza scuola-lavoro e ai periodi di stage nei Consorzi l'Ufficio Scolastico regionale ha apprezzato il progetto di ANBI ER e Canale Emiliano Romagnolo "Acqua e Territorio Lab" volto per lo più, attraverso il progetto IRRINET e i laboratori in aula, all'informazione capillare sulle azioni tecnologiche per il risparmio idrico in agricoltura.

Il progetto guadagnerà un graduale e successivo ampliamento allargandosi anche ai docenti. L'intesa regionale - che ha avrà una durata iniziale di tre anni con eguale possibilità di rinnovo (2016-2019 ) - è stata presentata nell'Aula Magna dell'Istituto Tecnico di Agraria L.Perdisa a Ravenna alla presenza di circa 200 studenti. Ed è proprio da loro e dalla narrazione delle loro esperienze vissute nei Consorzi in questi anni che è arrivata la conferma della validità dell'iniziativa e delle prospettive della futura sinergia. Dopo i saluti del Consorzio di Bonifica della Romagna che ospitava l'evento e delle autorità locali i contenuti dell'accordo sono stati illustrati dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale Giovanni Desco e dal Presidente di ANBI ER Massimiliano Pederzoli che hanno espresso la loro soddisfazione.

"L'USR aderisce con estrema convinzione al progetto elaborato con ANBI ER- ha rimarcato Desco - perché pienamente coerente con lo spirito della Legge 107/2015 che richiede una forte sinergia tra scuola e mondo del lavoro nel progettare le esperienze a tutto vantaggio della qualità dell'offerta formativa". Pederzoli ha sottolineato: "la reciprocità del valore dell'accordo che poggia su basi solide di azioni comuni già sperimentate negli ultimi anni, una intesa a vantaggio di tutti i soggetti interessati in un contesto in cui scuola, studio specifico del territorio e mondo del lavoro diventano un tutt'uno inscindibile".

(Fonte: ufficio stampa ANBI)

Il gruppo operativo del nuovo coordinamento di prevenzione territoriale Parmasicura (ANCI, Consorzio di Bonifica Parmense e Geologi) si è riunito per presentare le azioni sul territorio.

Parma 19 aprile 2016

A pochi giorni dalla convenzione firmata tra l'Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna e ANCI regionale per una maggiore valorizzazione nelle amministrazioni locali del ruolo e dei pareri mirati di chi è chiamato a fornire informazioni essenziali per una pianificazione del territorio sostenibile e più attenta alle analisi delle componenti naturali come la tipologia del suolo e la presenza delle acque - si è riunito al Consorzio di Bonifica Parmense il nuovo gruppo di lavoro #PARMASICURA.

Il nucleo operativo locale - partendo dall'azione contro il dissesto idrogeologico che impegna Governo e Ministero dell'Ambiente nel sostegno al lavoro dell'Unità di Missione #ITALIASICURA che coordina gli enti che si preoccupano della prevenzione territoriale - fornirà collaborazione concreta tra competenze e strutture dei soggetti coinvolti per arrivare rapidamente a determinare una chiara mappatura territoriale del Parmense con relativa indicizzazione precisa del rischio idrogeologico dei singoli comprensori e le entità dei progetti di manutenzione e salvaguardia utili a incrementare il livello di sicurezza delle comunità che vi sono insediate. Mitigare il dissesto prima che si manifesti - a seguito di cambiamenti climatici ormai frequenti e fenomeni alluvionali assai dannosi - significa infatti abbattere drasticamente i costi successivi all'emergenza dalle 5 alle 7 volte e in quest'ottica anche il coinvolgimento della cittadinanza attiva e delle imprese agricole delle zone montane e pedecollinari sarà strategico e funzionale per prevenire le criticità più rilevanti in tempi adeguati.

Oltre ad ANCI, Consorzio di Bonifica e Geologi anche l'Università di Parma Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra sta garantendo supporto alla nuova struttura. "Durante l'alluvione del Baganza – ha commentato il direttore della bonifica Meuccio Berselli - il Consorzio aveva lanciato l'allarme sulla necessità di un coordinamento di prevenzione che mettesse al centro delle priorità le ripercussioni dei mutamenti climatici sul nostro territorio, Parmasicura è un inizio per diffondere pratiche, ma anche metodologie che possano assicurare maggior considerazione e rispetto verso le acque e il suolo". Fabio Fecci vicepresidente di ANCI ER sottolinea l'importanza della collaborazione che si allarga al Consorzio. "Da Parmasicura e dalla convenzione coi geologi ci aspettiamo che la cultura della prevenzione possa avere maggior rilievo e che possa progressivamente ottenere sostegno e coinvolgimento da parte di tutti gli enti che hanno a cuore la difesa ambientale". Per i Geologi il responsabile provinciale Antonio Di Lauro ha ribadito anche che "proprio nell'ottica di una maggiore diffusione della cultura della prevenzione la nuova esperienza della convenzione e Parmasicura troveranno un autentico spazio anche all'interno delle scuole per raggiungere e sensibilizzare su queste tematiche le giovani generazioni".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

Incontro con Francesca Manicardi su "Riciclo e riuso" giovedì 7 aprile, alle ore 21 presso la biblioteca comunale "A. U. Codro" di Rubiera, su "Riciclo o riuso? Nuova vita per vecchi oggetti" e sarà condotto da Francesca Manicardi.

Rubiera, 6 aprile 2016

E' in corso l'edizione primaverile della rassegna "Vivere sostenibile – investire in conoscenza", incentrata sui temi della sostenibilità e della ricerca di un nuovo modello di vita, più consapevole e rispettoso dell'uomo e dell'ambiente.

L'approccio è volutamente molto pratico e immediatamente spendibile. La convinzione è che, per aumentare la consapevolezza, occorra proporre soluzioni semplici, applicabili nelle scelte quotidiane di ognuno: nei consumi, nelle relazioni, nelle aspettative ed ambizioni. Ancora più fondamentale è la convinzione che occorra iniziare ad agire localmente, tramite azioni consapevoli delle comunità.

I tre esperti, che si alterneranno nel corso degli appuntamenti, ci lasceranno con consigli utili, già sperimentati da loro stessi, da applicare appena tornati a casa: come "mettere a dieta" la nostra pattumiera, come riciclare gli oggetti di casa o destinarli ad altri usi, come orientarci nel complicato mondo dei supermercati e delle etichette degli alimenti.

Il prossimo incontro è previsto per giovedì 7 aprile, alle ore 21 presso la biblioteca comunale "A. U. Codro" di Rubiera, su "Riciclo o riuso? Nuova vita per vecchi oggetti" e sarà condotto da Francesca Manicardi.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Rubiera)

Siglate in Ateneo due convenzioni per progetti che coinvolgono i Dipartimenti di Bioscienze e di Chimica. Obiettivi: individuazione di migliori tecnologie per la produzione di biometano da biogas e sviluppo di una tecnologia di trasformazione e riutilizzo della plastica da raccolta differenziata attualmente non recuperabile (Plasmix)

Parma, 22 marzo 2016

Firmate questa mattina due convenzioni tra l'Università di Parma e IREN S.p.A. per progetti di ricerca sulla filiera del recupero dei rifiuti che coinvolgono i Dipartimenti di Bioscienze e di Chimica.

Nella Sala del Consiglio del Palazzo Centrale dell'Università di Parma le convenzioni sono state firmate dal Rettore Loris Borghi, dal Presidente di IREN Francesco Profumo e dai Direttori dei Dipartimenti di Bioscienze e di Chimica, Nelson Marmiroli e Maria Careri. All'incontro hanno preso parte anche l'Amministratore delegato di IREN Rinnovabili Carlo Pasini, intervenuto anche in rappresentanza dell'Amministratore Delegato di IREN Ambiente Roberto Paterlini, e il Pro Rettore Carlo Quintelli.

La collaborazione si fonda su progetti di ricerca volti a una maggiore sostenibilità della filiera del recupero dei rifiuti, a beneficio dell'ambiente e dei cittadini. I filoni di ricerca principali saranno due. Il primo avrà come obiettivo l'individuazione delle migliori tecnologie di produzione di biometano da biogas, nella prospettiva di un miglioramento ambientale di processo e prodotto; la collaborazione prevede infine uno studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione e gestione su scala industriale di un impianto di "up-grading" di biometano su impianti IREN già esistenti.

Il secondo avrà come obiettivo la scelta di una tecnologia di trasformazione del Plasmix (gli scarti derivanti dai processi di selezione degli imballaggi in plastica) in un combustibile liquido con caratteristiche simili al gasolio, la realizzazione di un impianto pilota basato su questa tecnologia e la sua gestione e caratterizzazione durante un periodo di prova. L'obiettivo strategico di IREN Ambiente è di dotarsi della base di conoscenza necessaria a sviluppare una dotazione impiantistica tale da permettere il recupero della frazione di plastica da raccolta differenziata attualmente non recuperabile (Plasmix). I due progetti segnano l'inizio di un'ampia serie di iniziative già concordate che si potranno dispiegare nei prossimi mesi e che includeranno altri aspetti fondamentali della filiera rifiuti.

Gli accordi siglati oggi, certamente rilevanti per l'intero territorio, contribuiranno anche a livello nazionale al potenziamento delle azioni di ricerca congiunte pubblico-privato, nella direzione sostenuta dal Rettore Borghi e dalla nuova governance dell'Ateneo di una sempre più costante interazione tra Università e realtà produttive esterne.

Al termine dell'incontro è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle studentesse Erasmus vittime dell'incidente di Tarragona.

Foto di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Ambiente Parma

Valorizzazione del patrimonio storico, integrazione dei percorsi limitrofi, cultura dell'accoglienza e promozione dell'attività formativa i punti chiave della sinergia. Tedeschi (AEVF), "Recuperare la Via Francigena valorizza i piccoli centri e sviluppa l'economia dei territori". Fulvi (MU), "Crediamo che questo nostro progetto possa essere esportato all'estero".

Parma, 22 Marzo 2016

Centinaia di comuni del nostro continente sono attraversati da una immaginaria linea rossa che disegna la via maestra e ci collega all'Europa pacifica dei popoli, dove le identità nazionali danno forza e valore al confronto delle culture e al radicamento dell'identità europea: è la Via Francigena, l'Itinerario di Sigerico chiamato anticamente "Strada Romea".

LA SINERGIA TRA LE DUE ASSOCIAZIONI
Dallo scorso Ottobre Manifattura Urbana (MU) sta lavorando insieme al Comune di Berceto ad un progetto di recupero di alcuni dei sentieri romei esempi di dialogo interculturale e interreligioso. Il piano di rilancio formativo-culturale è stato presentato a Fidenza, nella sede dell'Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), dove una delegazione di MU è stata ricevuta per illustrare al Presidente Massimo Tedeschi e al Direttore Luca Bruschi i dettagli del recupero di una significativa parte del tracciato, gettando le basi per quella che entrambe le realtà culturali auspicano possa diventare una "proficua sinergia".

MOTIVAZIONI DELL'ACCORDO
Nei prossimi mesi MU ha in calendario interventi formativi in alcuni Comuni del territorio parmense attraversati da importanti snodi della Via Francigena. I workshop didattici saranno strutturati secondo la consueta formula d'abbinamento delle lezioni teoriche ai laboratori pratici "sul campo", e vanteranno docenti qualificati ed esperti di antiche tradizioni. A questo scopo MU ritiene primari non solo il patrocinio di tali iniziative da parte di AEVF, ma anche il suo coinvolgimento diretto. AEVF possiede infatti un consolidato ed efficace modello di governance che nel 2007 le è valso l'abilitazione a rete portante (réseau porteur, confermata anche nel marzo 2012 e 2015), prestigioso riconoscimento frutto della stretta collaborazione con l'Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo che la eleva a modello di riferimento europeo per lo sviluppo, la tutela, la salvaguardia e la promozione delle Vie Francigene, ponendola in un ruolo trainante per gli itinerari nazionali e locali. Inoltre AEVF condivide con MU gli ideali di valorizzazione del patrimonio storico sito lungo i sentieri romei e mostra entusiasmo per i progetti didattici portati recentemente a termine da MU con grande impegno e abnegazione, che hanno visto la partecipazione di un folto numero di giovani provenienti da tutta Italia e anche dall'Europa.

vie romee accordo aevf mu

GLI OBIETTIVI DELL'INTESA
Quattro gli obiettivi primari del progetto di promozione e riqualificazione dei cammini della Via Francigena previsti nell'accordo tra le due associazioni:

l'integrazione delle conoscenze sui tracciati delle vie parallele e limitrofe, che permetterebbe di scoprirne le bellezze e lo straordinario patrimonio storico, artistico e culturale situati nei punti più importanti;

la sistemazione dei percorsi per i turisti, con particolare attenzione allo studio, il recupero ed il ripristino dei muretti a secco che delimitano i sentieri e in cui MU è specializzata, oltre ad instaurare una progettualità partecipata tra le due associazioni che non trascuri gli aspetti legati all'accoglienza (segnaletica, aree di sosta, arredo urbano);

l'incentivazione dell'ospitalità da parte degli stessi cittadini, con la possibilità di promuovere il couchsurfing, un servizio che ha la finalità di mettere in comunicazione persone disponibili ad offrirsi reciprocamente ospitalità in modo gratuito. Aspetto, quest'ultimo, che entrambe le associazioni ritengono "capillare" nell'Anno Nazionale dei Cammini e che rappresenta una molteplice opportunità per favorire gli scambi interculturali ed incentivare l'economia e il turismo di tutta la nostra provincia;

l'opera di promozione di progetti didattico-formativi aperti agli studenti, la cui concreta realizzazione dell'interculturalità non può prescindere. Tre i workshop didattici che si svolgeranno tra la tarda primavera e l'estate: "La lavorazione della pietra", che si terrà a Cassio Parmense (Terenzo) dal 23 al 27 Maggio, con focus sul recupero del "saper fare" dei ben noti mastri scalpellini, oltre alle buone pratiche per la gestione di acque, drenaggi e canali; "Il Recupero della Via Francigena/Strada Romea", a Berceto dal 3 al 9 Luglio, dove ci si focalizzerà sulla progettualità di ripristino e sistemazione di alcune parti del selciato e dei muretti a secco situati lungo i sentieri delle vie Francigene; e il sempre più richiesto "Riqualifichiamo la Fornace", a Ghiare di Berceto dal 25 al 30 Luglio, giunto alla terza edizione e che presenterà un'offerta formativa più ampia e ricca di novità, oltre ad alcune iniziative legate alla socialità e all'ospitalità: si lavora per portare in paese una delle tappe della quinta edizione del Festival "Collective Project Via Francigena 2016", volto a promuovere e a valorizzare i territori attraversati dall'antico percorso, magari intrecciandolo con il Festival Internazionale dei Giovani, che già lo scorso anno ha fatto tappa alla Fornace di Ghiare durante il workshop didattico e il cui tema quest'anno è "Misericordia e Spirito Olimpico per la Pace", in memoria dello spirito dei cristiani di tutta Europa desiderosi di giungere a Roma in occasione delle ricorrenze del Giubileo.

LE DICHIARAZIONI UFFICIALI
« Le iniziative vagliate insieme a Manifattura Urbana incontrano il nostro plauso, perché in grado di coniugare la conoscenza, l'animazione del territorio e il coinvolgimento di giovani con il recupero di antichi mestieri lungo via Francigena – così Massimo Tedeschi, Presidente dell'AEVF – .Quanto condiviso rientra pienamente nella valorizzazione dei centri di piccole dimensioni ubicati lungo il cammino europeo, sviluppando anche l'economia dei territori ».

« Siamo particolarmente felici che l'Associazione Europea delle Vie Francigene creda nel nostro progetto didattico e di valorizzazione del territorio da parte dei giovani e dei cittadini – conclude il Presidente di Manifattura Urbana Francesco Fulvi – . In particolare ringraziamo il presidente Tedeschi per l'entusiasmo e l'energia che ci trasmesso. Se il nostro progetto otterrà riscontri positivi ci piacerebbe esportarlo anche all'estero coinvolgendo studenti e amministrazioni straniere».

(Fonte: ufficio stampa Manifattura Urbana)

Il presidente di OGER Cesari e il vice di Anci ER Fecci commentano l'importante risultato. Gli obiettivi: più geologi nelle amministrazioni, creazione di presìdi geologici territoriali, formazione dei tecnici e supporto nella stesura dei bandi per incarichi professionali.

Bologna, 11 marzo 2016

Valorizzare le competenze professionali geologiche all'interno dei Comuni per tutelare il territorio e la popolazione puntando sulla prevenzione del dissesto idrogeologico. Sono questi i capisaldi dell'accordo di collaborazione stipulato tra l'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna (OGER) e l'ANCI Emilia Romagna (Associazione Nazionale Comuni Italiani), annunciato venerdì 4 marzo nel corso del convegno "Presentazione dell'aggiornamento degli indirizzi regionali per la microzonazione sismica (DGR 2193/2015)" organizzato a Bologna dalla Regione Emilia-Romagna.
"Da tempo abbiamo avviato un percorso di confronto con le istituzioni – dichiara Gabriele Cesari, presidente dell'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna - convinti della necessità di sperimentare sul campo esempi virtuosi di collaborazione. L'accordo con ANCI Emilia Romagna rappresenta un risultato molto importante per mettere al centro qualità e competenza a tutela del nostro territorio e delle nostre comunità. Si tratta di un ulteriore passo in avanti, dopo il rapporto di sinergia instauratosi con il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione Emilia-Romagna".
"Ritengo che ANCI debba essere sempre più a sostegno delle comunità locali, distaccandosi dalla politica partitica, guardando esclusivamente all'interesse dei cittadini e ponendosi al fianco della struttura tecnico-amministrativa dei Comuni nel supportarli con un aiuto concreto teso a risolvere le problematiche che interessano quotidianamente le amministrazioni comunali" sottolinea Fabio Fecci, sindaco di Noceto, vicepresidente vicario ANCI Emilia Romagna e membro del Consiglio Nazionale ANCI
"Ecco perché – aggiunge Fecci - dal punto di vista tecnico l'accordo di collaborazione con OGER è un passo in avanti molto importante per aiutare i Comuni a studiare nel dettaglio le caratteristiche morfologiche e geologiche del territorio con il fine di prevenire gravi fenomeni calamitosi, mettendo così nelle condizioni i sindaci - che sono anche responsabili di Protezione Civile - di poter operare contando su competenze e professionalità specifiche che purtroppo negli uffici tecnici non sono sempre presenti e garantite".
"Poter contare in via sistematica sulle competenze di geologi professionisti – conclude il vicepresidente vicario di ANCI Emilia Romagna - consentirà alle Amministrazioni di acquisire maggiore conoscenza dei territori sui quali operano e consapevolezza delle relative risorse e problematiche, requisito fondamentale per procedere ad adeguate pianificazioni, ed avere così informazioni certe che costituiranno la base per tutta l'attività di progettazione e successiva costruzione di edifici o infrastrutture".

Le premesse

L'accordo OGER-ANCI scaturisce da alcune premesse condivise. Si riconosce infatti come gran parte dei territori della regione siano caratterizzati da un'elevata vulnerabilità ai fenomeni catastrofici naturali (terremoti, frane, alluvioni e mareggiate); inoltre, in questi anni i fenomeni dipendenti da eventi meteorologici estremi si sono verificati con maggiore sequenza. ANCI e OGER sono quindi concordi che per un'adeguata prevenzione e mitigazione degli effetti dei fenomeni catastrofici naturali occorra una maggiore conoscenza delle caratteristiche dei territori.

Gli obiettivi dell'accordo

Sono quattro gli obiettivi concreti che OGER e ANCI intendono raggiungere sulla base della loro rinnovata collaborazione.
Il primo riguarda la presenza del geologo in tutte le amministrazioni comunali o Unioni di Comuni, con una chiara definizione delle sue funzioni e responsabilità sui temi dell'assetto territoriale e della prevenzione dei rischi sismici, idraulici e idrogeologici. Nel caso l'amministrazione non possa dotarsi di un geologo dipendente, sarà possibile sottoscrivere una convenzione con l'Ordine regionale per avere un professionista a supporto.
Il secondo obiettivo consiste invece nella creazione di presidi geologici territoriali; si tratta di nuclei di tecnici esperti nella gestione del rischio e delle procedure operative, vere e proprie task-force di specialisti da attivare a supporto del sindaco e delle strutture di Protezione Civile comunale in caso di allerta di tipo idrogeologico.
Vanno inoltre promosse (terzo obiettivo) attività di formazione dei tecnici comunali incaricati di esaminare gli studi geologici così da aumentare la qualità degli interventi attraverso un adeguato controllo degli elaborati di pratiche edilizie, urbanistiche o di altro tipo.
Infine, (quarto obiettivo) l'accordo OGER-ANCI punta a garantire ai Comuni un supporto per la predisposizione di bandi per incarichi professionali di tipo geologico, nell'ottica di favorire una corretta impostazione delle procedure e garantire la qualità degli studi e degli elaborati inerenti la sicurezza del territorio. In questi casi, secondo OGER e ANCI la logica degli appalti al "massimo ribasso" risulta dannosa e controproducente.

Fonte: Ufficio stampa OGER (Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna)

La 5^C del "Rondani" riceverà il premio Educational dal Cetri per il progetto "Modulo Eco" targato Manifattura Urbana e Comune di Parma, alla presenza del Presidente del senato Pietro Grasso. Una volta terminato il "Modulo Eco" verrà posizionato temporaneamente in Piazzale della Pace e reso disponibile ad associazioni, università, studenti, ordini professionali e aziende.

Parma, 4 Marzo 2016

Il 15 Marzo prossimo, nell'ambito della cerimonia dei CETRI EDUCATIONAL AWARDS, gli studenti della 5^C dell'Istituto Tecnico Statale Geometri "Camillo Rondani" di Parma saranno premiati con indirizzo di saluto del Presidente Pietro Grasso a Palazzo Madama a Roma, nella Sala Koch del Senato della Repubblica, per la loro partecipazione alla realizzazione del progetto "Modulo ECO".

Il CETRI-TIRES (Cercle Européen pour la Troisième Révolution Industrielle – Third Industrial Revolution European Society) è il Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale ispirato ai principi dell'economista statunitense Jeremy Rifkin, il cui piano formativo prevede un nuovo modello energetico distribuito, interattivo e democratico che abbia positivi risvolti ambientali e climatici grazie al coinvolgimento partecipato dei cittadini. Una visione attuata coinvolgendo in prima persona le nuove generazioni, per contribuire a creare una classe di adulti consapevole degli odierni problemi dell'inquinamento e delle sue possibilità di risoluzione tramite la diffusione democratica della produzione di energia.

Ambiente, benessere, salute e sostenibilità energetica: tematiche delicate e di sensibile attualità che il CETRI-TIRES ha riscontrato marcatamente nell'operato della classe 5^C del "Rondani" sulla realizzazione del Modulo ECO, progetto targato Manifattura Urbana già in fase di attuazione da Ottobre, quando l'associazione parmigiana ha attivato i laboratori progettuali con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune di Parma, grazie all'Assessore all'Urbanistica Michele Alinovi che ne ha sposato l'idea e all'Energy Manager Enzo Bertolotti che lo ha incluso nel Patto dei Sindaci (PAES), il principale movimento europeo che vede impegnate autorità locali e regionali ad aumentare l'efficienza energetica e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori entro il 2020.
Grazie alle numerose aziende che hanno creduto nel progetto, fornendo i materiali per la costruzione dei vari pezzi, e all'Ordine degli Architetti di Parma, che ha offerto ai ragazzi la possibilità di usufruire di uno spazio all'interno del Workout Pasubio (uno dei luoghi-simbolo della rigenerazione urbana ducale), a breve potranno avviarsi anche i laboratori per l'assemblaggio e la costruzione, ai quali parteciperanno i 21 studenti del "Rondani", coordinati dal progettista Francesco Fulvi e dall'equipe di Manifattura Urbana che segue l'intero percorso partecipato.

Una volta terminato, il Modulo ECO verrà posizionato temporaneamente in Piazzale della Pace: sarà grande circa 60 metri quadrati e, oltre ad ospitare lo Sportello Energia del Comune, verrà reso disponibile ad associazioni, università, studenti, ordini professionali e aziende che vorranno cogliere l'opportunità di organizzare i propri eventi (adibito come sala convegni, può ospitare circa 40 persone) oltre a rappresentare un presidio anti-degrado ed un esempio di impegno civico e di cittadinanza attiva.

« Il progetto di questa installazione sostenibile cui partecipano gli studenti dell'Istituto "Rondani" di Parma focalizza quell'obiettivo di sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle questioni legate alla sostenibilità ambientale – così Antonio Rancati, Coordinatore nazionale dell'attività di Educational del CETRI-TIRES – . Un progetto che parte da una meritoria associazione come Manifattura Urbana e che la pubblica amministrazione locale e l'Ordine degli Architetti di Parma hanno contribuito a rendere importante, puntando sul coinvolgimento dell'intera comunità ».

Viva soddisfazione espressa dall'Istituto "Rondani" e percepibile nelle parole del Prof. Ferdinando De Maria, docente di Progettazione, Costruzione e Impianti della classe 5^C: « Un riconoscimento importante all'operato dei nostri ragazzi e uno stimolo in più per credere in quella che potrebbe essere la tipologia di costruzione del futuro: un edificio in legno, eco-sostenibile e auto-costruito, completamente autonomo dal punto di vista energetico e a impatto quasi zero sull'ambiente ».
Oltre a quella parmigiana, altre due le scuole premiate: l'Istituto Statale di Istruzione Superiore "Giulio Natta" di Bergamo per il progetto "Future Energy & Young Minds"; e il Liceo Artistico "Giuseppe Terragni" di Como per le soluzioni progettuali sulla ricostruzione del Nuovo Bivacco di Taeggio.

(Fonte: ufficio stampa Manifattura Urbana www.manifatturaurbana.org)

Pioggia incessante, canali pieni. Consorzio di Bonifica sul territorio già dalla notte con tecnici e operai insieme alla Protezione Civile. Gli uomini del Consorzio hanno portato i sacchi di sabbia nei punti nevralgici. Preoccupazione per le interconnessioni idrauliche con i corsi d'acqua naturali già pieni.

Parma, 29 Febbraio 2016

Il Consorzio della Bonifica Parmense, vista la pioggia incessante caduta in pochissime ore e l'innalzamento dello zero termico, sta seguendo già dalla notte scorsa la delicata situazione dei flussi delle acque nei canali nel comprensorio gestito.

Insieme alla Protezione Civile le maestranze consortili hanno portato centinaia di sacchi di sabbia negli snodi idraulici nevralgici della pianura laddove il rischio resta più alto nonostante l'azionamento di tutti gli impianti idrovori di sollevamento presenti sul territorio. L'impianto cittadino di foce Abbeveratoia (2 pompe attive per 9 metri cubi al secondo) è già in funzione da tardo pomeriggio di ieri, il sollevamento di Cavetto di Soragna e l'imponente idrovora di Cantonale sono in funzione dalle 4 di questa mattina.
In via precauzionale sono stati posizionati nelle adiacenze delle abitazioni di via Burla (area in cui sta per essere ultimata la cassa di espansione) numerosi sacchi di sabbia già pronti per l'utilizzo al fine di prevenire e contenere le eventuali tracimazioni del canale Burla sottoposto ad una elevata quota idrometrica.
Inoltre, nel delicato nodo idraulico di Colorno è stato attivato l'impianto di Travacone (12 metri cubi al secondo) e dalle prime ore del mattino sono entrati in funzione i sollevamenti dell'idrovora di Bocca d' Enza (10 metri cubi al secondo) nel comprensorio di Mezzani e Sorbolo.

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Tutto lo staff tecnico del Consorzio – coordinato dalla notte dal Direttore Meuccio Berselli e dall'Ing. Mario Cocchi – si è prontamente attivato e al momento sta intervenendo in tutte le molteplici situazioni più delicate in tutta la Bassa Parmense dove si stanno verificando fenomeni di tracimazione controllata.

In alcuni punti della pianura, soprattutto per i territori a quote altimetriche basse, il rischio resta elevato soprattutto perché, con la pioggia costante, l'acqua dei canali artificiali di bonifica – già pieni – non può essere riversata direttamente negli alvei di torrenti e fiumi, visto che il livello degli stessi è già al limite e che questo causerebbe un possibile rigurgito con allagamento più grave. In questo quadro il reticolo di canali è sottoposto a stress e il monitoraggio con il telecontrollo, i rilasci e le aperture e chiusure delle chiaviche risultano fondamentali per scongiurare allagamenti non contenuti.

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(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

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