Il mercato è in una fase, tutto sommato, stazionaria e i dati di base sono positivi così come lo sono le previsioni meteo. Ciononostante i fondi continuano a tenere le loro posizioni: sempre rialzisti sul comparto soia, mentre al ribasso sui cereali.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 marzo 2017
In linea generale o meglio stante la situazione degli indicatori, il mercato potrebbe scendere ma i padroni del gioco sono difficilmente interpretabili nelle loro rapide azioni alla breve portata di un click.
Sul mercato interno continua a regnare la calma, anche se segnali di attività cominciano a manifestarsi. Il seme di soia nazionale è relativamente caro e il mercato ancora poco liquido mentre per i grandi arrivi dall'estero occorre attendere il mese di maggio. I cereali sono fermi-tenuti, ma cominciano a manifestarsi le preoccupazioni legate alla campagna maidicola per la scarsità d'acqua che si prevede.
Il grano di base è sempre più ricercato mentre è ben offerto quello di qualità, l'orzo è in fase di stasi ma potrebbe anche iniziare una fase arretramento dei listini. Riguardo ai proteici è da segnalare che il delta di prezzo fra soya geneticamente modificata e convenzionale 44% è ormai prossimo ai 70 euro alla tonnellata.
Per quanto riguarda le normali farine di soia, ormai da mesi il differenziale dei prezzi tra Ravenna e quelli di Venezia sono significativi e dell'ordine tra i 5 e i 10 euro ton. Non vi è abbondanza di merce sul mercato.
I sottoprodotti sono fermi-tenuti. Le crusche hanno pressoché finito di scendere e si presume che presto torneranno a rincarare.
In generale la dipendenza dall'estero del mercato domestico è sempre più marcata e questo potrebbe generare qualche problema a alcune filiera DOP.
Il settore delle bioenergie è in fermento per gli approvvigionamenti, stante il fatto che le trincee cominciano a svuotarsi.
Indicatori internazionali 14 marzo 2017
l'Indice dei noli è risalito nuovamente a 1099 punti, il petrolio è attorno a 48,00$/bar e l'indice di cambio segna 1,06397.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Si attendono reazioni dai dati diffusi dall'USDA. In Brasile si stima una produzione di semi di soia di 108 milioni ben sopra le ultime stime.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 marzo 2017
A seguire i dati diffusi da USDA
I dati diffusi sono effettivamente consistenti soprattutto per quanto riguarda il Brasile per il quale si stimano 108 milioni di semi di soia.
Il mercato quindi giovedì sera ha così reagito:
Indicatori internazionali 10 marzo 2017
l'Indice dei noli è risalito forte a 1064 punti, il petrolio è attorno a 50,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05911.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Alcuni segnali di cedimento su diversi mercati ma sostanzialmente i mercati hanno chiuso in linea con le aperture. Attesa per i dati USDA che potrebbero stimolare un ridimensionamento dei mercati.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 marzo 2017
Ieri il mercato ha dato segni di cedimento su tutti i fronti nonostante sia la vigilia dei dati USDA. E' probabile che gli stock in serie positiva e le previsioni ottimistiche sui raccolti, e sulle semine sostenuti anche da buone previsioni meteo quasi ovunque, hanno prevalso sulla immissione di liquidità. Un segnale che potrebbe preludere a un ridimensionamento dei mercati che ormai da settimane mantengono invariati i valori.
Al momento le posizioni sono rimaste pressoché invariate subendo solo alcune lievi variazioni nonostante qualche rapida flessione in positivo e negativo. Il corn/mais sempre oltre i 370 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1014 e 1032 punti e infine la farina tra i 327/333 dollari per tonnellata corta.
Sul mercato interno ancora nessuna nuova salvo il solito grano che rincara limitatamente alle qualità di minor pregio. Per le qualità di base, ieri pagato 192/195 euro arrivo, Nord Italia, non per le alte qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 di aflatossine e 4000 di Don rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. I proteici ben tenuti specie le farine di soya per le medesime ragioni che si ripetono nelle ultime settimane. Seme di soya nazionale è scambiato sui 415-420 euro arrivo, mentre per le farine ieri eravamo sul pronto a 374 per la soya proteica e 360 per la normale 44%, mentre per la convenzionale 44 il prezzo corrente era 422 partenza quindi con un delta sensibile sulla geneticamente modificata. I prezzi del pronto con poche variazioni negative arrivavano sino al 31/12 mentre per il 2018 erano a 359 e 371 rispettivamente per la 44 e la proteica.
Per i cereali si conferma che sui mesi avanti si registra ancora tensione per il futuri mesi.
Il settore delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati, che comunque al momento registra prezzi in linea con la precedente campagna.
Indicatori internazionali 08 marzo 2017
l'Indice dei noli è risalito forte a 1033 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05648.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Prosegue il periodo stabilità dei prezzi. Il grano di base prosegue verso punte più elevate. Rimane la preoccupazione per la fluttuazione dell'indice di cambio Euro/Dollaro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 Marzo 2017
L'ottimismo della ripresa Americana continua, tra alti e bassi, ad alimentare il mercato, che conferma le sue posizioni numeriche da settimane. Il corn/mais sempre oltre i 375 punti (cents/bushels), il grano oltre i 430 punti, il seme di soya tra i 1025 e 1035 punti e per quanto riguarda la farina tra i 328/335 dollari per tonnellata corta.
I fondi continuano a comandare i giochi e non hanno intenzione di fare sconti anzi, in forza di una maggior liquidità determinata dagli andamenti della borsa finanziaria USA, rafforzano la loro posizione dominante.
Nel mercato interno non vi è quasi nulla da segnalare di novità, salvo che il grano continua la sua passeggiata al rialzo seppure limitatamente alle qualità di base e non per le migliori. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità 5 in aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don.
I proteici reggono bene, specie le farine di soia, grazie alla presenza di merce fisica e a qualche problema sugli impianti produttivi che non girano al massimo delle potenzialità e infine per un mercato del seme di soia che resta sostenuto.
I cereali comunque mostrano segnali di tensione sui mesi futuri nonostante corra un po' di scetticismo tra gli operatori sulla reale quantificazione dei rincari che potrebbero non essere poi così tanto significativi.
Il mondo delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e quelli più avveduti approfittano della frenata dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella del nuovo raccolto.
L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.
Indicatori internazionali 3 marzo 2017
l'Indice dei noli è risalito a 904 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05610.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Prosegue il periodo di apparente stabilità dei prezzi. L'unico rincaro reale si è registrato sul grano. A preoccupare sono le alte fluttuazioni dell'indice di cambio Euro/Dollaro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2017
Giovedì e Venerdì scorso si è tenuto il forum dell'USDA che ha ipotizzato i seguenti prezzi/valori per la campagna 2017/2018:
- il corn/mais 350 punti (cents/bushels),
- il grano 430 punti,
- il seme di soya 960 punti.
Come si può osservare il vero rincaro è limitato al grano, mentre per il resto nulla di nuovo. Il mercato resta sostanzialmente stabile con i fondi che continuano a comandare il gioco, ben poco orientati a fare sconti per potersi ancor più avvantaggiare di maggiore liquidità in previsione dei positivi trend della borsa finanziaria USA. Nonostante le "gaffes" e i contrasti a questi primi 30 giorni di politica di Trump, l'ottimismo sulla ripresa Americana regna sovrano.
Le fluttuazioni del cambio continuano a essere molto marcate e nella giornata di lunedi 27/2 l'indice è passato da 1,052 a 1,062. Il rischio di un trend che vada a indebolire l'Euro e rafforzare il Dollaro si fa sempre più concreto.
Nel mercato nazionale è da segnalare che il grano sta di nuovo rincarando, specie per le qualità di base, mentre così non accade per la merce di alta qualità. L'orzo tiene le proprie posizioni e il mais ha quasi azzerato il differenziale fra quello di qualità, 5 di aflatossine e 4000 di Don, rispetto al 20 di aflatossine e 8000 di Don. Inoltre sui prezzi dei prossimi mesi sta crescendo la tensione per gli effetti della scarsa piovosità e della scarsa copertura nevosa e, novità di questi giorni, perché con l'innalzarsi delle temperature anche ad Est Europa, alcune rotte commerciali si spostano preferibilmente sul Mar Nero generando ulteriori complicazioni per le importazioni essendo il nostro mercato servito prevalentemente con treni e camion.
Purtroppo, occorre ripetersi, ma lo scenario in cui gli operatori nostrani operano non è dei più semplici, specie nel medio lungo termine.
Il comparto delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e gli operatori più avveduti approfittano della pausa dei prezzi dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno, mentre altri iniziano a muoversi sulla granella di nuovo raccolto.
L'unico vero fattore calmierante è limitato ai consumi interni che languono, ma questo non preserva dai movimenti finanziari sulle merci internazionali.
Indicatori internazionali 28 febbraio 2017
l'Indice dei noli è risalito a 875 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05951.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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In sostanza il mercato resta in una posizione di ottimismo legata a una ripresa statunitense. Al contrario alcuni esperti temono l'esplosione di una bolla speculativa. Preoccupazioni per la scarsità idrica al nord Italia.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 febbraio 2017
Il mercato sostanzialmente resta stabile, i fondi comandano il gioco, quindi seme rimane oltre i 1000 punti, (350/360 euro ton) farina sempre oltre i 330 dollari, (345/350 euro ton) mais oltre i 370 punti (173/175 euro ton) e grano oltre i 440 punti (158/174 euro ton) e questo sulle varie posizioni temporali quotate dal mercato in origine.
In sostanza il mercato resta in una posizione di ottimismo legata a una ripresa Statunitense.
Il rischio dell'indebolimento dell'Euro e conseguente rafforzamento del Dollaro, è sempre più concreto. Al contrario qualche analista USA giudica l'ottimismo e la positività delle borse finanziarie come l'anticamera di una probabile bolla speculativa, peraltro pericolosissima.
Nel mercato nazionale da qualche giorno si sta diffondendo la preoccupazione per l'allerta sollevata dalla Regione Lombardia e Piemonte circa le scarse riserve idriche e l'assenza del manto nevoso che potrebbero pregiudicare la campagna cerealicola. Una affermazione che potrebbe innescare una rincorsa ai rialzi, in particolare modo per quanto concerne il mais.
Nel frattempo, i mercati internazionali, propongono il mais, sino a marzo 2018, sempre intorno ai 180 euro partenza porti e da silos interni a qualche euro in più.
In sintesi lo scenario è ancora complesso e le previsioni a medio lungo periodo sono difficili da stimare, se non addirittura impossibile per una serie di ragioni come di seguito riassunto:
- i due proteici che hanno interrotto la fase discendente sono le farine di girasole, sia la farina 28 che quella proteica, mentre la colza, specie quella estera, è in via di risalita.
- Per il mercato dei cereali le incertezze riguardano le condizioni meteo e in questo clima di incertezza occorre porre attenzione poiché non tutti i principali cereali hanno la stessa forza di rialzo. Se il mais dovesse spiccare il volo potrebbe essere dolori per i compratori.
- I cruscami sono invece bloccati per la ridotta capacità produttiva della industria molitoria.
Il mondo delle bioenergie sta cercando di anticipare il mercato dei trinciati e alcuni operatori approfittano dello stop dei cruscami per opzionarli sui mesi sino a giugno.
L'unico fattore calmierante è dovuto ai ridotti consumi interni.
Indicatori internazionali 23 febbraio 2017
l'Indice dei noli è risalito a 806 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,05473.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Nonostante manchino elementi turbativi di mercato, sembra invece profilarsi una tendenza che replichi l'andamento dello scorso anno. Nessun imprevisto ma solo i Fondi d'investimento che, dopo avere ripreso in mano le redini del mercato, son tornati a farla da padroni.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 febbraio 2017
Potrebbe quindi delinearsi una situazione che ricalchi lo scorso anno quando il mercato iniziò un trend al rialzo da marzo a giugno basato solo su elementi di speculazione.
La base sembra cavalcare l'onda dell'ottimismo che intravede una ripresa Statunitense, almeno è quanto sta descrivendo l'andamento borsistico in costante crescita dalla elezione del nuovo presidente. A rafforzare il convincimento sono state anche le dichiarazioni della presidente della Federal Reserve che hanno dato un'ulteriore spinta verso l'alto dalle quotazioni spingendole ai valori di seguito riportati e riferiti alla chiusura di mercoledi scorso.
SEMI mar 1061,20 (+16,2) mag 1071,60 (+15,6) nov 1034.20 (+11,2)
FARINA mar 346,90 (+7,4) mag 351,10 (+7,2)
OLIO mar 32,94 (-0,20) mag 34,22 (-0,19)
CORN mar 378,60 (+4,4) mag 386,00 (+4,2)
GRANO mar 454,60 (+5,2) mag 468,20 (+4,6) lug 480,00 (+4,4)
Una fotografia apparentemente poco reale in virtù del fatto che non vi è penuria di merce e i consumi restano stabili.
Ma a questo scenario occorre aggiungere altri rischi concreti che potrebbero riflettersi sui nostri terreni. L'indebolimento dell'Euro con il rafforzamento del Dollaro e le incertezze stagionali sulla penisola che potrebbero evidenziare qualche sorpresa sui piani di semina, soprattutto nel campo maidicolo.
Le incognite che potrebbero intervenire da calmiere sono rappresentate da:
- capacità di stoccaggio dei prossimi raccolti cerealicoli;
- sui proteici i rischi potrebbero derivare da ipotesi di ritorsione paventate da alcuni Stati a seguito dell'atteggiamento protezionistico degli USA (vedi Messico che ha già iniziato a spostare il suo baricentro d'acquisto in campo dei cereali).
In questo scenario non è certamente facile muoversi, specie nel medio lungo termine.
Indicatori internazionali 16 febbraio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 688 punti, il petrolio è attorno a 53,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,055.
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Le stime USDA, pubblicate lo scorso 9 febbraio, hanno contribuito a imprimere un po' di stabilità ai mercati. Rimangono ancora incertezze relativamente alle campagne di semina del mais dovute essenzialmente a condizioni meteo sfavorevoli.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 febbraio 2017
Ormai sembrano scongiurati gli elementi più fortemente turbativi mentre cominciano a delinearsi all'orizzonte i presupposti per una maggiore stabilità delle quotazioni. Salvo imprevisti ormai, comunque la prudenza è d'obbligo, si potrebbero escludere forti escursioni verso il basso e i fondi sembrano tornati a avere ben salde le redini dei mercati.
Dati di stima USDA 9 febbraio 2017
Mercato dei cereali sufficientemente stabile. I cruscami potrebbero avere ultimato la loro corsa al ribasso. Ben tenuti invece i proteici così come pure il seme di soya e i sottoprodotti senza non manifestano particolari variazioni.
Per il mercato delle Bioenergie si segnala che la finestra di possibilità di acquisto sui mesi per i cruscami si è quasi conclusi, mentre si è di fatto aperto il mercato delle prenotazione delle aree a trinciato o a pastone e le richieste dei produttori sono più alte dello scorso anno.
Ancora incertezze sulla futura campagna di semina del mais che, come anticipato, potrebbe riservare qualche sorpresa. a seguito delle condizioni climatiche poco favorevoli.
Indicatori internazionali 13 febbraio 2017
l'Indice dei noli è stazionario a 702 punti, il petrolio è attorno a 54,0$/bar e l'indice di cambio segna 1,06387.
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Il mercato continua a vivere un periodo di confusione nonostante i danni in Argentina siano stati molto più contenuti, e le stime di raccolto corrette in rialzo rispetto alle precedenti.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 febbraio 2017
E' molto probabile che i timori dettati dagli atteggiamenti protezionistici della nuova amministrazione Usa potrebbero avere dato il via a acquisti anticipati da grandi importatori del sud est Asiatico e della Cina che, nello stretto giro di pochi giorni, ha da sola opzionato oltre un milione di tonnellate di seme di soya generando un sensibile apprezzamento della leguminosa.
Intanto i Fondi d'investimento mostrano segni di evidente agitazione proprio sul comparto della soya.
Il mercato domestico, nella giornata di mercoledi, ha registrato la farina di soya proteica a 377 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia, e altrettanto per il marzo dicembre, mentre il 2018 a 359/370 da gennaio a dicembre. Valori che, stando così le cose, potrebbero in breve essere superati entro poche ore. Stabili invece gli altri proteici, colza e girasole mentre in deciso rialzo la quotazione del seme e panello di lino.
Il mercato dei cereali sui silos interni è sempre ben tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici con prezzi stabili ma già si comincia a muovere sulla nuova campagna con valori di mais, sul novembre 2017 - marzo 2018 sui 180 euro al porto con un controvalore a camion arrivo dall'estero a 7/8 euro in più. Sul nazionale si giocherà sul clima se persisteranno condizioni di siccità e scarsità di innevamento. Anche per i grani le posizioni segnalano valori sulla nuova campagna da agosto a dicembre a 178 al porto e compratori sul luglio settembre a 182/185 euro arrivo. In continuo, seppur contenuto rialzo è l'orzo dove il mercato è sempre scarsamente liquido. Sempre ben tenuto il mercato del seme di soya sul quale per la nuova campagna gli oleari già acquistano a 385/390 arrivo ai loro impianti.
Il cereale più tenuto e ricercato sul mercato interno è il grano panificabile di base anche se ormai sembra a fine corsa stante il fatto che i mulini non lavorano a pieno regime tant'é che si è pure bloccato il calo dei cruscami.
Per il mercato delle Bioenergie si segnala che la finestra di possibilità di acquisto per i cruscami comincia chiudersi, e la caccia al mais tossinato è ormai definitivamente conclusa.
I problemi logistici si stanno attenuando ma per tornare a livelli di normalità dovranno trascorrere ancora alcune settimane, sia per il trasporto su rotaia che su gomma.
Intanto il mais nazionale registra ancora bassi consumi, sia per il ridimensionamento del patrimonio zootecnico, sia per il calo dei consumi agroindustriali, ma anche per l'elevato tasso di prodotto destinato all'autoconsumo (aziende zootecniche e biodigestori) ma non è da escludere che la prossima campagna di semina riservi delle sorprese.
Indicatori internazionali 09 febbraio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 702 punti, il petrolio è attorno a 52,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,06719.
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Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Il mercato è in un momento di confusione, da un lato per gli atteggiamenti protezionistici della nuova amministrazione Usa che generano paure di ritorsioni commerciali, dall'altro il bel tempo tornato sull'Argentina che permette di considerare una stima dei danni molto più contenuti di quanto si ipotizzasse solo la scorsa settimana.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 31 gennaio 2017
Se da un lato sono molto più ottimistiche le stime dei potenziali danni argentini dall'altro fa ancora paura la reazione dei mercati a seguito delle promesse protezionistiche ventilate da Tump.
In una tale situazione di incertezza, sembrerebbe che anche i fondi d'investimento stiano diminuendo il loro "lungo" di semi e di farina di soya.
Quindi i ribassi delle ultime sedute hanno queste origini.
SEMI marzo 1022,60 (-26,4) maggio 1032,60 (-26) novembre 1004,00 (-21,7)
FARINA marzo 334,40 (-8,6) maggio 337,50 (-8,5)
OLIO marzo 33,61 (-0,66) maggio 33,90 (-0,65)
CORN marzo 357,60 (-4,6) maggio 365,00 (-4,6)
GRANO marzo 414,00 (-6,4) maggio 428,20 (-6,2) luglio 442,40 (-6,6)
Nelle ore scorse il mercato del seme e della farina sta registrando un andamento misto.
Il mercato domestico registra la farina di soya proteica a 374 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia, e 373 per il febbraio dicembre, mentre il 2018 366/367 da gennaio a dicembre, valori che dovrebbero tendere a ridimensionarsi a meno di sorprese sul cambio.
Mercato dei cereali sui silos interni è sempre tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici. In sintesi, merce a 377 al porto e 380 nei silos interni per la merce di qualità per il 103 di base il mercato gira a 172 euro in Veneto e 175 euro in Lombardia, partenza silos interni ma è più caro in Piemonte. Sempre ben tenuto seppur in calo il mercato del seme di soya che a breve dovrà risentire dei cali all'origine.
Comunque il mercato dei cereali all'interno è ancora poco liquido a causa della ridotta disponibilità di prodotto.
Il cereale a maggior tenuta e ricercato è il grano panificabile di base, che sembra poter tentare una fuga in avanti, anche se in realtà i mulini non lavorano a ritmo pieno. Fermo l'orzo, mentre più offerti sono i grani di qualità.
Per il mercato delle Bioenergie si segnala che è ancora in corso il ridimensionamento dei cruscami di grano tenero e duro, anche se in modo anomalo in base alle aree geografiche.
Indicatori internazionali 31 gennaio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 816 punti, il petrolio è attorno a 52,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,06924.
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