L’azienda piacentina, pioniera nella produzione di vini bio, continua il suo percorso di ricerca della naturalità e arricchisce la produzione senza solfiti aggiunti di due nuove referenze: il Gutturnio Frizzante Ciribusco e il Pinot Grigio Campo Bianco.
Pianello Val Tidone (PC), 26 marzo 2014 –
Tenuta Villa Tavernago, 35 anni di storia tutti dedicati alla produzione di vini biologici, non smette di perseguire il grande principio che ispirò fin dall’inizio la famiglia Pirovano: produrre vini “il più possibile naturali e salubri”. Un concetto semplice, che necessita tuttavia di grande impegno, determinazione e investimenti per essere realizzato.
“La produzione di un vino al quale non si vogliono aggiungere solfiti è una grande e stimolante sfida che impone scelte precise già in campagna. Il primo obiettivo fondamentale è preservare l’integrità delle uve e questo aspetto ha a che fare tanto con lo stato sanitario, che con la modalità di raccolta che deve essere la più soffice possibile, svolta a mana e con l’utilizzo di piccole cassette” racconta Roberto Miravalle, agronomo di Tenuta Villa Tavernago oltre che Presidente del Consorzio Vini Colli Piacentini. “L’integrità del frutto è fondamentale anche per preservare un piccolo e potente alleato, il glutatione, un antiossidante presente naturalmente nell’uva e in altri frutti e il cui livello dipende in buona misura dalle tecniche colturali e dalla nutrizione azotata, aspetto particolarmente delicato operando in agricoltura biologica. Il glutatione inoltre aumenta durante la maturazione dell’uva, quindi aspettare il giusto grado di maturazione è un punto essenziale. La conservazione del glutatione nel vino è poi determinato da pratiche enologiche particolarmente attente, ad iniziare dalla scelta dei lieviti. Mantenere una certa presenza di antiossidante naturale nel vini consente di abbattere l’impiego di antiossidanti aggiunti fino ad evitarli; l’ossidazione è infatti la prima causa di decadimento delle caratteristiche sensoriali e del conseguente invecchiamento - non affinamento - del vino nel tempo, ad iniziare dalla perdita di freschezza. Ecco perché produrre vini senza solfiti richiede conoscenze di fisiologia vegetale, di fisiologia della fermentazione e dei processi evolutici dei composti minori - in quantità - del vino”.
“Dopo qualche anno di sperimentazione, oggi siamo in grado di produrre vini bianchi, rosati e rossi frizzanti senza solfiti aggiunti – oltre che biologici - con caratteristiche organolettiche del tutto simili, ed in certi casi anche migliori, a quelle dei vini con solfiti” - prosegue l’enologo dell’azienda, Enzo Galetti. “In cantina il processo di produzione dei vini senza solfiti parte dalla pigiatura e non può prescindere da un rispetto scrupoloso dell’igiene: in fondo la produzione senza solfiti richiede semplicemente l’applicazione rigorosa di precise regole di buona enologia, applicate in maniera nuova e originale, ma sempre e solo regole di buona enologia!”
Gutturnio frizzante Ciribusco e Pinot Grigio Campo Bianco sono le novità 2014 che completano la gamma di vini biologici senza solfiti aggiunti, già in distribuzione dal 2010, composta da Bonarda Barabina, Ortrugo Podere Visconti, Pinot Nero Querido Rosè. L’azienda presenterà in anteprima questa produzione a Vinitaly dal 6 al 9 aprile nello stand D4 del Consorzio Vini Colli Piacentini all’interno del Padiglione 1 Emilia Romagna.
350 ettari complessivi di proprietà di cui 25 vitati, vigne poste sulle colline tra la Val Luretta e la Val Tidone, una splendida dimora patrizia che dà il nome all’azienda e ai suoi prodotti: Tenuta Villa Tavernago (www.tenutavillatavernago.it), una storia sin dalle origini vocata alla naturalità, produce vini biologici e senza solfiti tipici del territorio piacentino oltre che alcune delle migliori espressioni da vitigni internazionali.
L’EXPORT È IL DRIVER FONDAMENTALE DELLE AZIENDE ITALIANE, MA C’È CHI CRESCE ANCHE NEL MERCATO INTERNO.
L’immagine dei vino italiano si costruisce prima di tutto in casa, dove il mercato domestico non ha perso la sua funzione di riflesso per i mercati internazionali
Verona, 18 marzo 2014. Con i consumi interni in calo, l’Italia del vino si salva soprattutto grazie all’export, ma le aziende hanno ben chiaro che il mercato italiano ricopre un ruolo chiave proprio quando l’obbiettivo sono i mercati internazionali, più reattivi se il mercato domestico garantisce quella visibilità che poi viene spesa sulle piazze internazionali.
È il caso di quelle cantine che, controcorrente e con l’export che resta il loro driver fondamentale, crescono con numeri confortanti anche nel mercato interno. E che con le loro case history, saranno tra le protagoniste di Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino, a Verona dal 6 al 9 aprile (www.vinitaly.com).
Un fenomeno quello della corsa all’esportazione che, tuttavia, a ben guardare, ha prodotto qualche frettolosa analisi, che ha indotto molte aziende a “tirare i remi in barca” nel mercato interno, lasciando qualche spazio libero alle cantine che, invece, hanno continuato a ritenere importante il ruolo delle vendite entro i confini nazionali. Una parziale conferma arriva anche dai dati sul consumo di vino in Italia. La spesa per il vino non è andata così male nel recente passato, almeno stando ai dati Istat sulla spesa dei consumi delle famiglie italiane.
In termini assoluti, dopo il calo del 2009, ci sono stati anni tutti leggermente positivi. Nel 2012 le famiglie italiane hanno speso 12 euro al mese per comprare vino, il 2,5% della spesa per alimentari di 468 euro e lo 0,48% della spesa totale mensile di 2.419 euro. Il vino resta la bevanda alcolica di riferimento. Da un punto di vista geografico, nel Nord si continua a spendere più che al Sud, ma le tendenze sono diverse. Nel Nord-Ovest la spesa sta calando di anno in anno ed è oggi uguale a quella del Nord-Est, poco meno di 14 euro per famiglia, dove invece c’è stata una crescita. Al centro si è stabilizzata al 10% circa sotto i livelli pre-crisi, mentre al Sud e nelle isole sembra essere incominciata una fase di crescita, passando da 8,8 euro nel 2009 a 9,56 nel 2012, cioè il livello pre-crisi del 2007.
Dal lato dei produttori, evidentemente, la forbice tra vino esportato e vino venduto sul mercato domestico, resta tendenzialmente larga con, in media, tra il 70 e l’80% delle etichette destinate all’export. Nel mercato interno, però, proprio per questo fatto, i margini di crescita non mancano. E, specialmente per le cantine che producono vini bianchi e bollicine, questa forbice diminuisce almeno del 5%. Si tratta, nel caso di queste tipologie, anche di una risposta ai gusti dei consumatori che stanno cambiano e che, sempre più chiaramente, privilegiano vini poco impegnativi e di piacevolezza immediata e, chiaramente, dalla disponibilità di prodotti dal rapporto qualità/prezzo molto equilibrato.
In più, le cantine con più esperienza hanno cominciato “in patria” un lavoro molto puntuale sul marchio, con investimenti mirati e un affinamento dei rapporti commerciali interni, guardando in prospettiva agli effetti anche sulle piazze estere. Il ruolo del mercato interno come vetrina per gli acquirenti esteri è e resta del tutto fondamentale, ed è difficile che un importatore straniero voglia a tutti i costi un prodotto se questo non è ben presente nel mercato d’origine.
Anche le aziende che producono grandi vini, soprattutto rossi, hanno ben chiaro che il mercato italiano ricopre un ruolo chiave. Forse non in termini di consumi, perché il mercato domestico non sta metabolizzando l’attuale congiuntura e c’è un rallentamento innegabile dei consumi. Ma l’importanza del mercato interno diventa assolutamente rilevante quando si vogliono aggredire i mercati internazionali, perché questi ultimi sono più reattivi se il mercato domestico garantisce visibilità e diffusione. Insomma anche se i grandi vini in Italia vengono consumati più sporadicamente, il mercato interno resta fondamentale per la costruzione e l’affermazione dell’immagine aziendale, che poi viene spesa sulle piazze internazionali.
La vendemmia 2013 ci racconta di una produzione complessiva tra i 47 e i 48 milioni di ettolitri di vino (dati Assoenologi) e, stando ai dati Istat, l’export assorbe poco più di 20 milioni di ettolitri, il resto, evidentemente, resta entro i confini nazionali. In Italia, la situazione è ancora incerta e i segnali, benché positivi, sono ancora troppo timidi. Ma il mercato italiano in termini numerici resta sempre un mercato fondamentale e se le vendite calassero in modo incontrollato, diventerebbe assai difficile garantirsi un recupero con le pur positive performance oltre confine.
Servizio Stampa Veronafiere
Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2014" dell'Azienda agricola Bigagnoli, che vince anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI) è il vincitore del “Premio speciale packaging 2014” nella categoria distillati.
Verona, 17 marzo 2014 - La giuria del 18° Concorso Internazionale Packaging di Vinitaly ha assegnato l’“Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2013" dell'Azienda agricola Bigagnoli di Calmasino di Bardolino (VR), che si aggiudica anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Per la categoria distillati il “Premio speciale packaging 2014" è stato attribuito alla ditta Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI).
I campioni in concorso erano 160, tre i vincitori di medaglia per ognuna delle otto categorie previste dal regolamento.
I lavori del concorso si sono svolti il 14 marzo a Verona, con una giuria particolarmente qualificata a valutare la confezione dei vini e dei distillati presentati, guardando tutti gli elementi che la compongono: dalla forma della bottiglia, all’etichetta, dal collarino alla capsula ecc.
La competizione, complementare al 21° Concorso Enologico Internazionale in programma dal 26 al 30 marzo prossimi, è la più importante al mondo e ha lo scopo di evidenziare il miglior abbigliaggio dei vini e dei distillati provenienti da uve, vinacce, mosto e vino e liquori provenienti da frutta diversa dall’uva premiando e stimolando lo sforzo delle aziende vitivinicole al continuo miglioramento della propria immagine.
«Con il Concorso packaging – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Verona fiere – vogliamo porre all’attenzione su un aspetto particolarmente importante del marketing enologico, che è appunto quello dell’immagine, che deve sempre più tenere conto dei mercati ai quali si rivolge e al target di consumatore finale che si vuole raggiungere».
I risultati del Concorso internazionale packaging 2014
Categoria 1: confezioni di vini bianchi tranquilli a denominazione di origine e a indicazione geografica:
· Etichetta d'Oro
Lugana Doc 2013
Società Agricola Olivini S.s. - Desenzano del Garda (BS)
Grafica: Novaidea Creative Resources - Selva del Montello (TV)
· Etichetta d'Argento
Isonzo del Friuli Doc Friulano "Villa Locatelli" 2013
Tenuta di Angoris S.r.l. - Cormons (GO)
Grafica: Studio Marco Viola - Andrea Battello - Udine
· Etichetta di Bronzo
Collio Doc Pinot Grigio 2010
Soc. Agr. La Ginestra di V. & F. Primas - Mossa (GO)
Grafica: Ottodesign - Milano
Categoria 3 - confezioni di vini rosati tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica:
· Etichetta d'Oro
Bardolino Doc Classico Chiaretto 2010
Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR)
Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR)
· Etichetta d'Argento
Castel del Monte Bombino Nero Docg "Suprematism" 2012
Azienda Agricola Tor de Falchi - Minervino Murge (BT)
Grafica: Crea Identity - Roma
· Etichetta di Bronzo
Basilicata Igt Rosato "Frui Paratis" 2011
Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)
Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)
Categoria 4 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica delle annate 2013 e 2012
· Etichetta d'Oro
Piemonte Doc Barbera Vino Biologico "In Origine" 2013
Cantina di Nizza S.c.a. - Nizza Monferrato (AT)
Grafica: AdContent - Torino
· Etichetta d'Argento
Cannonau di Sardegna Doc "Kiri" 2012
Cantina del Vermentino S.c.a. - Monti (OT)
Grafica: Quom 3 S.n.c. - Monti
· Etichetta di Bronzo
Bolgheri Doc Rosso "Aska" 2012
Banfi S.A. S.r.l. - Montalcino (SI)
Grafica: Alias - Palermo
Categoria 5 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2011 e precedenti
· Etichetta d'Oro
Barbera d'Asti Docg Superiore 2011
Giordano Vini S.p.a. - Valle Talloria di Diano d'Alba (CN)
Grafica: La Commerciale S.r.l. - Alba (CN)
· Etichetta d'Argento
Matera Doc Primitivo 2011
Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)
Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)
· Etichetta di Bronzo
Isola dei Nuraghi Igt Rosso "Siray" 2010
Azienda Agricola Pala di Mario Pala & C. - Serdiana (CA)
Categoria 7 - confezioni di vini spumanti prodotti con fermentazione in autoclave (metodo charmat) e con fermentazione in bottiglia (metodo classico)
· Etichetta d'Oro
Reggiano Dop Lambrusco Spumante Brut "Podere Francesco Bolle Rosse '13"
Az. Agr. Lombardini Francesco - Novellara (RE)
Grafica: We Strategie Creative - Reggio Emilia
· Etichetta d'Argento
Franciacorta Docg Brut
La Riccafana di Riccardo Fratus - Cologne (BS)
Grafica: Officina Grafica S.r.l. - Firenze
· Etichetta di Bronzo
Prosecco Doc Treviso Spumante Extra Dry Millesimato "Campe Dhei" 2013
Viticoltori Ponte S.r.l. - Ponte di Piave (TV)
Grafica: Francescon & Collodi - Conegliano (TV)
Categoria 8 - confezioni di distillati provenienti da uve, vinacce, mosto o vino
· Etichetta d'Oro
Grappa Riserva "Evo Cigars 3 cl - Humidor"
Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)
Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)
· Etichetta d'Argento
Aquavite di Pura Vinaccia Doppia Rettificata Riserva "60"
Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI)
· Etichetta di Bronzo
Brandy "Evo D Wine - Jewel Box 50 cl"
Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)
Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)
L'ambito premio speciale "Etichetta dell'anno 2014" è stato assegnato, per la categoria dei vini, al Bardolino Doc Classico 2013 dell'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).
Il premio speciale “Packaging 2014” è stato attribuito, per la categoria vini, all'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).
Infine il premio speciale " Packaging 2014" è stato attribuito, per la categoria distillati, alla Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI).
Servizio Stampa Veronafiere
Il premio per la migliore presentazione dei vini. Alberto Alessi presidente di giuria nell’international packaging competition
Verona, 10 marzo 2014 -
Si parte venerdì 14 marzo con il 18° Concorso Internazionale Packaging, mentre dal 26 al 30 marzo in programma i lavori del 21° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. Le due competizioni tornano come anteprima del Salone dei vini e dei distillati in programma dal 6 al 9 aprile.
Verona, 10 marzo 2014 – E’ Alberto Alessi, presidente di Alessi spa e responsabile di design management, marketing strategico e comunicazione, il presidente di giuria della 18^ edizione del Concorso Internazionale Packaging in programma il 14 marzo a Verona. La competizione è nata su iniziativa di Veronafiere e Vinitaly (6-9 aprile 2014 - www.vinitaly.com) per premiare le aziende produttrici di vini e distillati che investono anche nell’immagine dei propri prodotti.
A seguire, dal 26 al 30 marzo, i lavori del Concorso Enologico Internazionale, arrivato alla sua 21^ edizione e da sempre considerato la più importante, partecipata e soprattutto la più selettiva competizione al mondo, con le medaglie assegnate che non superano il 3% dei campioni.
VINITALY 2014, prossimo obiettivo EXPO2015.
Il ministro Martina: «Non ho dubbi che Vinitaly sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano». Il presidente De Castro: «I risultati del settore vitivinicolo sono un modello per tutto il comparto agroalimentare made in Italy».
Roma, 6 marzo 2014. «Vinitaly è la massima espressione dell'eccellenza vitivinicola italiana e per questo non ho dubbi che sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano. Presto vedremo svilupparsi il potenziale cui abbiamo lavorato insieme finora. Nei prossimi giorni il ministero farà dei passi avanti con Expo in questo senso». Così il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, a Roma, durante la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2014, in riferimento agli atti attuativi per il padiglione vino che verranno firmati a breve tra ministero ed Expo. «Riconosco la centralità di Vinitaly – ha poi aggiunto Martina – anche per lo stile, la capacità e la forza di promuovere all’estero il vino tricolore e le sue imprese».
Internazionalizzazione è tra le parole chiave della 48ª edizione di Vinitaly, presentata questa mattina nella Capitale. Il più importante salone mondiale dedicato ai vini e ai distillati torna, infatti, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile (www.vinitaly.com).
La manifestazione si conferma network globale per la promozione del sistema vitivinicolo, con buyer in arrivo da oltre 120 nazioni. Uno strumento a servizio delle imprese del settore, soprattutto di quelle italiane che nel 2013 hanno totalizzato oltre 5 miliardi di euro di export.
«In questo quadro, Vinitaly è sempre più strategico – ha spiegato il presidente di Veronafiere Ettore Riello – per la sua capacità di valorizzare una parte così importante dell’eccellenza agroalimentare italiana. Il continuo lavoro di sviluppo della rassegna, l’interpretazione degli scenari di mercato e un’esperienza di oltre cento anni nel campo fieristico, ci hanno permesso di superare per la prima volta i 100mila metri quadrati espositivi netti, con il sold out già da parecchi mesi».
Tra le maggiori novità di quest’anno, due sono proprio dedicate al focus sull’estero. La presenza degli espositori stranieri per la prima volta è stata resa organica, all’interno di un unico padiglione che prende il nome di Vininternational - International Wine Production. In questa direzione va anche l’iniziativa di International Buyers' Lounge, con Taste and Buy: nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori che arrivano da oltreconfine.
«Uno dei punti di forza di Vinitaly – ha dichiarato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – è da sempre quello di proporre un percorso di andata e ritorno. Grazie alla rete di Vinitaly International, infatti, accompagniamo le imprese italiane negli Usa, in Russia e in Cina, favorendo al contempo l’arrivo di quelle estere all’appuntamento di Vinitaly a Verona, che genera un indotto di oltre 300 milioni di euro sul territorio. Per favorire le presenze internazionali di quest’anno, con buyer da 120 Paesi, abbiamo investito oltre un milione di euro nelle attività di incoming».
Per Mantovani, la strada dell’internazionalizzazione è quella giusta: «Se il Pil italiano, fermo da 12 anni – continua con un esempio –, seguisse le performance di crescita media del 6,5% annuo del nostro vino all’estero, avremmo risolto da tempo i problemi del Paese».
In questa edizione, grande attenzione anche al mondo del biologico, grazie al debutto di Vinitalybio: salone specializzato riservato ai vini biologici certificati, realizzato con la collaborazione di FederBio. L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente.
Presente alla conferenza anche il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro che ha ribadito l’importanza del settore vitivinicolo per la crescita dell’agroalimentare italiano: «Se applicassimo i risultati ottenuti dal vino italiano all’estero a tutta la filiera agroalimentare, potremmo tranquillamente raddoppiare gli attuali 33 miliardi di euro di export. Naturalmente per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di tanti Vinitaly, di tante fiere in grado di accompagnare le imprese, mettendole a sistema».
In contemporanea alla rassegna veronese, dal 6 al 9 aprile tornano anche Sol&Agrifood ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy.
(Fonte Veronafiere)
La ricerca IRI per Vinitaly 2014: diminuisce nel 2013 il consumo di vino degli italiani nei supermercati. Resistono la bottiglia doc ed il vino da tavola, calo del vino in brik, avanza il vino biologico -
Verona, 12 marzo 2014 –
Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto sono i vini più venduti nei supermercati dell'Emilia Romagna. Il 2013 è stato l'anno dei vini emiliani che conquistano con il Lambrusco la prima posizione nella classifica nazionale a volume (secondi solo al Chianti nelle vendite a valore) e col Pignoletto la prima posizione nazionale dei vini "emergenti", cioè con tasso di crescita maggiore (vedi tabelle allegate).
Nel 2013 gli italiani hanno bevuto meno vino in quantità, cercando contemporaneamente sia la qualità che il risparmio. Si sono orientati sulle bottiglie "doc" ed hanno iniziato ad apprezzare il vino biologico, ma si sono spostati anche su formati meno costosi come quello del vino da tavola ed il vino con la marca del distributore, cioè del supermercato stesso. I vini bianchi crescono più dei rossi ed i frizzanti vanno meglio dei fermi; spumante italiano e prosecco sono sempre più acquistati. Questo il quadro emerge dalla ricerca svolta dall'IRI per Vinitaly 2014 (a Verona dal 6 al 9 aprile) sulle vendite di vino nei supermercati, un canale che distribuisce circa il 63% del vino.
"L'indagine sugli acquisti di vino nella grande distribuzione che Vinitaly commissiona ormai da 10 anni – ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere - conferma una tendenza che si può riassumere in una maggiore consapevolezza della qualità e soprattutto del giusto rapporto qualità/prezzo da parte del consumatore medio quando deve scegliere. Questo richiede alla grande distribuzione una maggiore attenzione nella proposta, che deve essere anche in grado di assecondare le nuove richieste, come quella dei vini biologici".
La grande distribuzione ha venduto, nel 2013, 517 milioni di litri di vino confezionato per un valore di 1 miliardo e mezzo di euro, con una sensibile flessione in volume del 6,5% rispetto all'anno precedente (nel 2012 era stata del 3,6%), certamente condizionata dal sensibile aumento dei prezzi: + 10,2% al litro, tanto che le vendite in valore fanno segnare un + 3,1%.
Il formato più venduto nel 2013 rimane quello delle bottiglie da 75cl a denominazione d'origine (Doc, Docg e Igt) che nel 2013 ha fatto registrare un volume di oltre 213 milioni di litri per un valore di quasi 1 miliardo di euro. Questo formato ha subito nel 2013 una flessione del 3,2%, calo sensibile ma pur sempre minore del - 3,5% del 2012, risultato più apprezzabile se si considera l'aumento di prezzo del 5,6% in un anno che ha portato il prezzo medio della bottiglia a 4,5 euro.
Il formato che presenta invece un drastico calo è quello del vino in brik, le cui vendite scendono nel 2013 del 9,4%, influenzate da un aumento di prezzo del 20,5%. Resiste invece il tradizionale vino da tavola in bottiglia da 75cl, sostanzialmente stabile con una lieve flessione a volume dello 0,3%, che diviene di fatto il formato più performante del 2013.
Sul fronte della ricerca della qualità da parte dei consumatori, va segnalata la crescita del 4% in volume delle vendite di vini biologici nei supermercati, con 1 milione di litri venduti per un valore di 5 milioni di euro.
"Difronte alla crisi, le imprese della grande distribuzione hanno incrementato la leva promozionale – ha commentato Alberto Miraglia, rappresentante di Federdistribuzione a Vinitaly, Direttore Marketing Auchan - ma oltre non si può andare perché i margini sono già troppo erosi. Cercheremo quindi di diversificare, puntando ancor di più sulla marca del distributore, dando attenzione a produzioni come quella del vino biologico e sviluppando ulteriormente la presenza di piccoli produttori legati al territorio".
E quali sono i vini più amati dagli italiani? La classifica elaborata da IRI per Vinitaly 2014 presenta delle conferme con interessanti sorprese se si analizzano i tassi di crescita. I vini più venduti in assoluto sono: Chianti, Lambrusco, Vermentino, Barbera, Bonarda, Montepulciano d'Abruzzo, Nero d'Avola, Muller Thurgau, Morellino, Dolcetto ed altri. Tra i vini emergenti, cioè quelli con il maggiore tasso di crescita troviamo il sorprendente exploit del Pignoletto e del Cannonau, il primo sospinto da una presenza sempre maggiore sugli scaffali di tutta Italia ed il secondo favorito anche da una considerevole spinta promozionale. In questa particolare classifica troviamo anche il Prosecco, il Vermentino (che non a caso compare nella classifica dei vini più venduti in assoluto), il Pecorino, l'Aglianico.
(Fonte: ufficio stampa Verona Fiere)
Vinitaly and the City è il Fuori Salone di Vinitaly, seconda edizione di una manifestazione dedicata a tutti gli appassionati del buon cibo e del buon vino, in programma al Palazzo della Gran Guardia di Verona domenica 6 e lunedì 7 aprile dalle 17.30 alle 23.00.
Verona, 3 marzo 2014 - Un appuntamento atteso da visitare nel dopo fiera per concludere la giornata in allegria e in compagnia: è Vinitaly and the City, l'evento serale che Vinitaly organizza nel cuore della città di Verona, al Palazzo della Gran Guardia, nelle serate del 6 e 7 aprile. Un ambiente allestito con classe, ricco di proposte golose e curiose grazie ad un’ampia selezione di oltre 300 etichette di vini nazionali e ricercate produzioni tipiche di qualità, offerte in degustazione ad appassionati e intenditori.
Qui il visitatore ha l’opportunità di entrare a contatto con le eccellenze del nostro territorio. Calici Zafferano in alto per i vini selezionati da Gambero Rosso e da Verona Wine Top della Camera di Commercio di Verona, per i vini rosati del Concorso Enologico Nazionale “Rosati d’Italia” e per la selezione dei concorsi enologici seguiti dalle Camere di Commercio di Novara, Torino, Alessandria e Asti, grazie alla collaborazione di Unioncamere Piemonte. Quest'anno, grazie al Consorzio del vino Durello, viene allestita un’ampia area sparkling, che offre ai visitatori l’opportunità di degustare questo spumante giovane, alternativo e dal carattere “vulcanico”.
Non solo i grandi nomi del vino a Vinitaly and the City. Il sipario si apre anche per l'alta cucina, con un live cooking che promette di stupire anche i palati più raffinati. Ai fornelli rinomati chef, impegnati nella preparazione di piatti gourmet: Pasquale Palamaro di Indaco, ristorante dell'Albergo della Regina Isabella di Iischia, e Salvatore Bianco del Comandante, ristorante dell'Hotel Romeo di Napoli.
Quartiere fieristico ampliato e superata l'asticella dei 100.000 metri quadrati netti venduti per la 48^ edizione di Vinitaly. Ulteriormente potenziato l'incoming di operatori business dai più interessanti mercati, in linea con le richieste degli espositori, grazie a investimenti mirati e alla promozione del marchio nel mondo con Vinitaly International.
Verona, 12 febbraio 2014 – A più di un mese dalla sua inaugurazione, il 48° Vinitaly fa già registrare un record, con il superamento, per la prima volta nella storia della manifestazione, dell'asticella dei 100.000 metri quadrati netti venduti. È il risultato dell'allestimento del padiglione 'i' per ospitare Vininternational, il nuovo salone riservato agli espositori esteri e dell'ampliamento del padiglione A.
Nonostante ciò, il più grande salone internazionale dedicato al vino (www.vinitaly.com), in programma dal 6 al 9 aprile 2014, ha avuto richieste di partecipazione che superano anche quest'anno le aree disponibili, per un sold out che premia l'impegno dell'organizzazione a migliorare e aumentare di anno in anno i servizi e le opportunità commerciali per gli espositori e gli operatori in visita.
Notevole l'investimento – un milione di euro – per promuovere Vinitaly all'estero e per l'incoming di buyer a Verona durante la manifestazione, in particolare dai Paesi indicati dagli espositori nell’indagine realizzata dopo Vinitaly 2013: Giappone, Germania, Nord Europa, Nord America, Russia e Cina sono stati i mercati più richiesti, ma delegazioni arriveranno anche da Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, Estremo Oriente, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Australia, Sud Africa, Israele, Camerun, Messico, Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia.
Espressamente dedicato agli incontri d'affari il nuovo spazio denominata International Buyers' Lounge, collocato nel Centro servizi Castelvecchio tra i padiglioni 2 e 3. Coinvolti i consorzi di tutela e le singole aziende espositrici da una parte (per un totale di un centinaio di partecipanti) e i buyer esteri dall'altra. Due le iniziative: Taste and Buy, per il b2b wine&spirit dove, sulla base di appuntamenti organizzati da Vinitaly con operatori esteri selezionati, avviare scambi commerciali, e l'enoteca dell'International Buyers' Club, a disposizione di tutti gli operatori esteri presenti in fiera con degustazione libera di vini appositamente selezionati dalle aziende per i mercati internazionali.
Di sicuro interesse per i visitatori esteri anche il nuovo salone Vinitalybio (padiglione 11), organizzato in collaborazione con Federbio e pensato per dare visibilità ai vini biologici certificati, capaci di alimentare un interesse crescente in particolare tra i consumatori del Nord America, del Nord Europa e dell’Estremo Oriente.
Brand autorevole e riconosciuto a livello internazionale, Vinitaly ha in Vinitaly International il suo braccio operativo all'estero, per entrare in contatto in loco e invitare a Verona importatori e buyer dei mercati più interessanti. Così, dopo New York a inizio febbraio, Vinitaly International sarà in Cina pochi giorni prima dell'inaugurazione dell'esposizione veronese, partecipando dal 25 al 28 marzo all’International Wine & Spirits Show di Chengdu, evento fuorisalone del China Food and Drinks Fair for Wine & Spirits. Si tratta di una delle storiche (30 anni) e più importanti fiere b2b del comparto vitivinicolo cinese, dove saranno presenti 700 espositori italiani e 8.000 visitatori professionali al giorno.
Organizzato da Vinitaly International anche Opera Wine, il grand tasting ‘Finest Italian Wines, 100 Great Producers’, che si svolge nel palazzo della Gran Guardia a Verona alla vigilia dell'inaugurazione di Vinitaly, realizzato in collaborazione con Wine Spectator.
In contemporanea con Vinitaly si svolgono altre due esposizioni: Sol&Agrifood, la rassegna dell'agroalimentare di qualità, ed Enolitech, che oltre ai mezzi tecnici per la produzione di vino e olio extravergine di oliva propone bicchieri, accessori e attrezzature per la cantina e l'enoteca presentati dalle più prestigiose aziende del mondo.
(Verona Fiere)
- di redazione 24 marzo 2013 -
I cinesi adorano le griffe, e anche nel vino ricercano l'idea di status symbol e lusso: insomma, Brunello di Montalcino e Barolo come Valentino e Prada.
- di redazione, 24 marzo 2013 -
Se è il rito dell'aperitivo a trainare i consumi quotidiani, il vino scopre il suo lato glamour e diventa protagonista di eventi mondani, a base di celebrities e location straordinarie