Esigenze e prospettive dell'assistenza alle nuove povertà, nell'incontro di Grande Reggio e Progetto Reggio col volontariato reggiano alla sede del Ceis Reggio Emilia -
Reggio Emilia, 24 marzo 2014
C’era una volta una povertà composta da persone che un po’ per scelta e un po’ per singolari casi della vita non avevano nulla e vivevano di carità ed espedienti. Altri tempi. Oggi, dopo alcuni anni di crisi economica senza tregua, lo scenario della povertà è radicalmente cambiato e ha assunto il carattere di un dramma che coinvolge intere famiglie e lambisce interi strati sociali. L’alleanza civica delle liste Grande Reggio e Progetto Reggio ha discusso del problema delle nuove povertà con i protagonisti del volontariato reggiano in un convegno svoltosi al Ceis, sabato mattina.
L’incontro è stato presieduto dall’avvocato Franca Porta, vicepresidente di Grande Reggio, attiva da molto tempo nel volontariato che ha introdotto l'argomento sottolineando il valore dell'associazionismo e dell'assistenza sociale rivedendo l'articolo 1 della Costituzione in chiave sociale (“L'Italia è una repubblica fondata sul volontariato”).
Al convegno hanno partecipato diversi esponenti delle realtà associative reggiane e. L'incontro è stata occasione per presentare i dati del Rapporto sulla povertà 2013, da parte di Gerolamo Spreafico, ricercatore della Fondazione Zancan. I dati dicono l'immagine di un'Italia che investe complessivamente poco nelle politiche sociali, e lo fa male. “Solo Bulgaria e Grecia hanno una spesa sociale più bassa della nostra – spiega Spreafico, commentando tabelle e diagrammi - ma il problema più grande da risolvere è la mancanza di coordinamento tra le risorse disponibili e le politiche attivate. Il welfare, per essere davvero efficace, dovrebbe essere generativo, cioè non limitarsi ad essere un sussidio fine a se stesso ma capace di generare un miglioramento della vita in prospettiva immediata. In Italia, invece, su una spesa per l'assistenza di circa 50 miliardi, il 90% è rappresentato da trasferimenti monetari”. Una carenza di progettualità diffusa che contrasta fortemente con i dati di una povertà in espansione. Gli ultimi dati raccolti, infatti, dicono che tra il 2011 e il 2012 in Italia il numero di poveri è cresciuto di 1,5 milioni. Nel 2012 il 6,8% delle famiglie (1.725.000 persone) e l'8% delle persone (4.814.000 di individui) si trovava in condizione di povertà assoluta, in forte aumento rispetto al 2011 quando l'incidenza era del 5,2% tra le famiglie e del 5,7% tra le persone, secondo i dati Istat. Il fenomeno, a livelli di guardia al centro e nel nord, è particolarmente drammatico al sud.
Soddisfatta del dibattito anche il candidato sindaco dell'alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, Cinzia Rubertelli, che individua nella partecipazione e nei valori della sussidiarietà sociale uno dei punti fondamentali del proprio programma di governo: “Nei momenti più difficili si risveglia in modo forte e convinto una specie di istinto di solidarietà, il senso di appartenenza a una comunità e di aiuto ai suoi componenti più in difficoltà. Tra le sfide che ci offre il futuro, quella di risollevarci senza lasciare indietro nessuno è una delle più difficili, ma anche una di quelle che per nessun motivo possiamo perdere. Come amministrazione lavoreremo per aiutare tutte le associazioni e le iniziative di solidarietà a massimizzare e intercettare le risorse”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
L’alleanza civica mette a fuoco cause ed esigenze dell’assistenza alle nuove povertà, con gli esponenti del volontariato reggiano.
Reggio Emilia, 21 marzo 2014 -
C’era una volta una povertà composta da persone che un po’ per scelta e un po’ per singolari casi della vita non avevano nulla e vivevano di carità ed espedienti. Altri tempi. Oggi, dopo alcuni anni di crisi economica senza tregua, lo scenario della povertà è radicalmente cambiato e ha assunto il carattere di un dramma che coinvolge intere famiglie e lambisce interi strati sociali. Tuttavia come affrontare un problema che crea l’esigenza di assistenza a molti nuovi bisognosi, con sempre meno risorse pubbliche a disposizione?
L’alleanza civica delle liste Grande Reggio e Progetto Reggio organizzano per sabato 22 marzo, alle ore 10:30, un convegno al Ceis in via Urceo Codro 1, per discutere di cause, prospettive e rimedi al tema delle nuove povertà a Reggio Emilia intitolato, non a caso, “Nessuno si senta escluso”.
L’incontro sarà presieduto dall’avvocato Franca Porta, vicepresidente di Grande Reggio, attiva da molto tempo nel volontariato. Al convegno parteciperanno esponenti di diverse realtà associative e verrà inoltre presentato da Gerolamo Spreafico il Rapporto sulla povertà 2013, libro edito dall’editore Il Mulino e curato della Fondazione Emanuela Zancan Onlus.
“I volontari che lavorano a livello locale sono gli osservatori più titolati per raccontare questo dramma dei nostri giorni – spiega l’avvocato Franca Porta – noi vogliamo far parlare loro, che in questi ultimi anni hanno visto nei volti, nelle persone e nelle esigenze il veloce mutamento della povertà”.
Al convegno parteciperà anche Cinzia Rubertelli, candidata sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, imprenditrice ma anche personalità molto impegnata nel volontariato, sostenitrice dell’associazione delle famiglie con portatori di autismo Aut Aut. “Negli ultimi anni di recessione sono cambiati i volti della povertà, ma anche le esigenze – spiega la Rubertelli – di positivo c’è però che i momenti di maggior difficoltà creano forti circoli virtuosi di solidarietà spontanea, come durante il periodo che viviamo oggi. Nel nostro incontro vogliamo parlare della situazione che le nostre associazioni si trovano ad affrontare, e capire quali possono essere le risposte che un’amministrazione locale può mettere in campo, per mettere volontariato e associazionismo nelle migliori condizioni di operare, di coordinarsi e di creare sinergie. Oggi ci ritroviamo con una schiera di nuovi poveri composta da genitori separati, persone che hanno perso il lavoro e tutti coloro che versano in difficoltà per via della crisi. Occorre affrontare questa emergenza mettendo in condizione le persone di ritrovare una propria dignità sociale ed economica”.
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
Reggio Emilia, 20 marzo 2014 -
In precedenza aveva fatto la medesima scelta Fare per fermare il declino, ora anche l'Udc sposa il progetto civico di Grande Reggio rinunciando a presentarsi alle urne ma aderendo al comitato civico presieduto da Primo Gonzaga.
"La direzione provinciale del partito si è espressa in larga maggioranza per il sostegno a Grande Reggio e al suo candidato sindaco, Cinzia Rubertelli – dichiara Enrico Ferrari, segretario provinciale dei centristi - La decisione presa dà seguito all'impegno personale che tanti iscritti stanno già profondendo nel comitato costituente fin dagli inizi del progetto.
Condividiamo i valori e le idee espresse nel programma, riunite in modo ideale nella figura di Cinzia Rubertelli, che con generosità si sta mettendo in gioco. La voglia di far crescere la città, l'apertura di prospettive per i giovani e l'impostazione di un autentico dialogo coi cittadini stanno alla base dei nostri valori politici, e riteniamo che in questa occasione una formazione puramente civica come Grande Reggio possa esserne il portavoce, credibile e ideale, davanti alla cittadinanza".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
Reggio Emilia, 20 marzo 2014
Anche la forza politica centrista sceglie di non presentarsi e aderire al progetto civico di Grande Reggio.
In precedenza avevano fatto la medesima scelta Fare per fermare il declino e Scelta Civica, ora anche l'Udc sposa il progetto civico di Grande Reggio rinunciando a presentarsi alle urne ma aderendo al comitato civico presieduto da Primo Gonzaga.
"La direzione provinciale del partito si è espressa in larga maggioranza per il sostegno a Grande Reggio e al suo candidato sindaco, Cinzia Rubertelli – dichiara Enrico Ferrari, segretario provinciale dei centristi - La decisione presa dà seguito all'impegno personale che tanti iscritti stanno già profondendo nel comitato costituente fin dagli inizi del progetto.
Condividiamo i valori e le idee espresse nel programma, riunite in modo ideale nella figura di Cinzia Rubertelli, che con generosità si sta mettendo in gioco. La voglia di far crescere la città, l'apertura di prospettive per i giovani e l'impostazione di un autentico dialogo coi cittadini stanno alla base dei nostri valori politici, e riteniamo che in questa occasione una formazione puramente civica come Grande Reggio possa esserne il portavoce, credibile e ideale, davanti alla cittadinanza".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
Il candidato sindaco Cinzia Rubertelli illustra le esigenze e i progetti per garantire la sicurezza in città -
Reggio Emilia, 19 marzo 2014 -
Cinzia Rubertelli, candidato sindaco dell'alleanza civica Grande Reggio - Progetto Reggio, esprime tutta la sua preoccupazione per l'intensificarsi degli episodi di criminalità, che allontanano sempre di più i cittadini e gli operatori economici dal centro storico. "Assistiamo ad uno stillicidio quotidiano di episodi di microcriminalità, e tantissimi di questi coinvolgono zone del centro storico. Quello che era il salotto buono della città diventa, giorno per giorno, la zona da evitare, soprattutto al calar della sera. Non possiamo rassegnarci a quest'andazzo. Il centro storico ha un urgente bisogno di un salto di qualità di presidio, e deve essere la polizia municipale l'artefice di una riconquista della legalità e della sicurezza cui i cittadini hanno diritto. La riorganizzazione dei compiti della polizia municipale è il fulcro della nostra proposta programmatica in fatto di sicurezza. Dobbiamo imitare il modello del questore Domenico Savi, che sta cercando di portare quanti più agenti dagli uffici alle strade.
"Per il futuro dovremo impostare un patto per la sicurezza col ministero dell'Interno, come hanno già fatto da tempo altre città emiliane come Modena, Bologna e Ferrara – prosegue Cinzia Rubertelli - Questo strumento ci permetterà di avere più uomini e mezzi per contrastare una criminalità sempre crescente e un migliore coordinamento tra le varie forze impiegate. La sicurezza è da tempo diventata un tema cittadino cruciale, anche perché per lungo tempo il problema è stato negato e minimizzato dall'amministrazione comunale: negli ultimi tempi Reggio Emilia è precipitata nelle classifiche della qualità della vita anche per questo motivo. Per la nostra alleanza civica la riconquista della sicurezza e di una maggiore vivibilità della città e del suo centro storico sarà una priorità imprescindibile".
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
La candidata sindaco Cinzia Rubertelli plaude alle misure del governo Renzi, ma auspica provvedimenti anche per i lavoratori autonomi -
Reggio Emilia, 18 marzo 2014 -
Cinzia Rubertelli, candidata sindaco per l'alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio interviene sulle recenti misure annunciate dal governo in materia fiscale. "Da imprenditrice e candidata sindaco vedo con favore le misure presentate dal presidente del Consiglio sulla riduzione dell'Irap e sul taglio dell'Irpef, entrambe misure necessarie e utili per il rilancio del sistema Paese. Sull'Irap si sarebbe potuto fare qualcosa in più, ma soprattutto ci si è dimenticati del popolo delle partite Iva, composto da oltre tre milioni di professionisti e lavoratori autonomi, che come tutti subiscono gli effetti della crisi operando senza alcun tipo di ammortizzatore sociale. Tra loro sono moltissimi i giovani, che faticano a guadagnare il minimo indispensabile, per i quali la partita Iva è stato l'unico modo di accedere a un mercato che cerca in tutti i modi di aggirare gli altissimi costi del lavoro. Escluderli dai benefici della manovra economica sarebbe un'ulteriore ingiustizia verso la generazione dei giovani lavoratori, che il Paese non può permettersi".
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)
La nota stampa a firma congiunta Matteo Setti (Grande Reggio) e Giacomo Giovannini (Progetto Reggio) sulle vicende post-primarie Pd che stanno investendo l'attività dell'istituzione comunale -
Reggio Emilia, 17 marzo 2014 -
Se quello che accade oggi in seno al Pd reggiano riguardasse solo il partito, potremmo liquidare tutto con un sorriso. Ma il problema è che ci sono di mezzo un assessore defenestrato, un assessore di coalizione, un sindaco vicario e un consigliere candidato a sindaco, e nessuno di loro sembra preoccupato di rispettare la distinzione tra partito e amministrazione.
Una distinzione di piani che dovrebbe essere netta e valida anche in altri contesti e che il Pd, nelle sue numerose versioni, ha sempre fatto fatica a fare in un sistema di porte girevoli per cui le stesse persone sono passate dalla cooperazione al sindacato, dal sindacato alle istituzioni, dalle istituzioni alle municipalizzate e viceversa.
Queste diatribe intestine dovrebbero essere relegate e regolate tra le mura della sede del Partito Democratico, interessando quella che per l'appunto è solo una parte politica. Invece si stanno riversando nell'istituzione comunale influenzandone l'attività e minandone la credibilità.
Dopo cinque anni di immobilismo, ci auguriamo che non siano le vicende del post-primarie a dettare l'agenda degli ultimi mesi di legislatura perché la città ha ben altri problemi e ben poco tempo da perdere.
Matteo Setti (Grande Reggio)
Giacomo Giovannini (Progetto Reggio)
(Fonte:ufficio stampa Grande Reggio)
Cinzia Rubertelli, candidata sindaco Grande Reggio-Progetto Reggio prende posizione sulla questione di genere che sta interessando il dibattito sull'Italicum alla Camera -
Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -
"Non servono le quote rosa ma un forte cambiamento culturale per mettere le donne nella condizione di occupare ruoli di rilevanza pubblica. Un'organizzazione socio-economica ferma a quarant'anni fa e lacune sempre più grandi nel nostro welfare, ricadono come macigni sulle spalle delle donne che nei fatti, per la maggioranza dei casi, tra lavoro e famiglia non hanno tempo per dedicarsi ad altro.
Pensiamoci: a chi spetta, in ogni famiglia, il compito della cura di bambini, anziani, disabili e in generale delle persone non autosufficienti? E ancora: le aperture di uffici, esercizi commerciali e servizi pubblici tutti sincronizzati negli stessi orari non rappresentano almeno un ostacolo nella missione di ogni donna di tenere insieme tutto?
Considerazioni molto pragmatiche, mi fanno pensare che non abbiamo bisogno di nuove norme per offrire alle donne la possibilità di assumere impegni pubblici. Qualche strumento ce l'abbiamo già: basta volerlo usare.
Dal mio osservatorio di imprenditrice penso per esempio al telelavoro. Ci sono tantissime mansioni che potrebbe essere svolte senza muoversi da casa consentendo a ogni donna di acquistare tempo per la famiglia, ma generando anche benefici collettivi come la riduzione dell'inquinamento e del traffico, e benefici economici come un miglioramento della produttività che sempre si accompagna a un miglioramento della qualità della vita delle persone.
Si dovrebbe poi parlare della conciliazione scuola-lavoro. Se io mamma finisco di lavorare alle 13 e mio figlio esce da scuola alle 13 come faccio ad arrivare in tempo a prenderlo? Oggi in alcuni casi posso pagare una piccola somma – laddove piccola è relativo – per tenerlo a scuola 15 minuti in più. Ma anche pagando, l'efficacia di questa soluzione dipende da dove io lavoro e da dove va a scuola mio figlio. Si potrebbe quindi pensare che il comune si faccia carico del balzello, ma anche progettare di estendere l'orario del dopo-scuola.
A livello amministrativo ragionerei anche su un ripensamento degli orari dei servizi pubblici e delle modalità di fruizione. Per fare un qualsiasi certificato o documento in comune oggi bisogna calcolare almeno due ore di permesso dal lavoro o di tempo libero sottratto alla famiglia. E se invece lo stesso certificato si potesse fare on line, la sera dopo che i bambini sono andati a dormire, senza il problema del traffico, del parcheggio e della fila allo sportello? Ci impegneremo per informatizzare e razionalizzare la macchina amministrativa, che sia davvero al servizio dei cittadini.
Le quote rosa insomma hanno un senso solo inserite in una visione complessiva di riforma della società. E dobbiamo dirci con molta franchezza che si tratta per lo più di piccoli investimenti ma con un grandissima incidenza sulla qualità della vita di ciascuna persona e, indirettamente, di ciascuna famiglia e ciascuna impresa. Chi si sottrarrà alla responsabilità?"
(Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)
La crisi dell'edilizia e le opportunità di una nuova visione urbanistica al convegno organizzato dall'alleanza civica Progetto Reggio e Grande Reggio. “Non siamo rassegnati, siamo qui per aprire prospettive”
- Reggio Emilia, 08 Marzo 2014 -- --
La crisi dell'edilizia e le opportunità di una nuova visione urbanistica al convegno organizzato dall'alleanza civica Progetto Reggio e Grande Reggio.
Fine del consumo del territorio agricolo e valorizzazione dell’esistente, sono queste le direttrici lungo cui si è svolto l’incontro sull’urbanistica cittadina organizzato dall’alleanza civica delle liste Progetto Reggio e Grande Reggio. L'incontro è stato introdotto dal consigliere comunale Giacomo Giovannini, che ha subito puntato l'attenzione sull'eccessivo carico di burocrazia sul settore urbanistico, sia a livello locale che regionale. Il meeting ha visto gli interventi dell’architetto Maria Cristina Costa, dell’ingegnere Umberto Venturi e dell’architetto Giovanni Avosani, molto apprezzati dal numeroso pubblico intervenuto all'hotel Astoria.
Sguardi di progetto sull'esistente, ma anche considerazioni sui problemi di stretta attualità. Un applauso fragoroso ha infatti accolto le parole dell'architetto Maria Cristina Costa, quando ha definito il Park Vittoria “uno scempio di cui si pagherà il prezzo molto a lungo”. Ma le critiche alla condizione urbanistica reggiana sono proseguite prendendo in considerazione la situazione economica del crollo del settore edilizio, da interpretare come un crollo della società. “La sproporzione tra il costruito e l'invenduto a Reggio oggi, è lo specchio della capacità amministrativa e di programmazione di una classe politica – ha dichiarato l'architetto Costa – e a Reggio si sono voluti favorire alcuni colossi economici che alla fine si sono trovati sul groppone grandi quote di invenduto che li ha esposti sensibilmente”.
Durante l'incontro non si sono mosse solo critiche, ma avanzate anche ipotesi e intenti. E' stata molto applaudita la relazione dell'architetto Giovanni Avosani, che ha illustrato le chiavi del successo della riqualificazione urbana dell'esistente effettuato da diverse città europee, da Amsterdam a Lione, da York a Brighton, dimostrando che oggi non è più tempo di masterplan, ma di interventi mirati e valorizzanti su zone cittadine precise, oltre che di fantasiosi e lungimiranti piani di marketing territoriale che coinvolgano soprattutto il centro storico. Sulla stesso binario anche l'ingegner Umberto Venturi, che ha posto l'accento sulla valorizzazione del patrimonio esistente in centro storico, ma che allo stesso tempo individua a Reggio almeno altri undici ambiti di riqualificazione previsti dal Psc, tra cui le Reggiane e la zona del consorzio agrario, che sono zone da porre in “terapia intensiva” in attesa di capire quale sarà il loro uso. “Certe zone degradate – ha dichiarato Venturi – sono per una città come cellule progenitrici tumorali: così è ad esempio per le Reggiane e il consorzio agrario, che espandono lo squallore del loro abbandono alle zona circostanti, zone che si allargano anno dopo anno. Parallelamente, in altre zone, fino a oggi si è continuato a costruire l'invendibile, che ha un valore economico solo teorico”.
Numerosi e interessanti sono stati anche gli interventi da un pubblico molto interessato, composto in gran parte da addetti ai lavori, tra i quali quello del professor Alberto Bizzarri, che ha posto l'accento sugli aspetti ambientali legati alla progettazione urbanistica. “A differenza di Parma e Modena, Reggio non è minacciata dalle piene di corsi d'acqua importanti ma è tuttavia vulnerabile per la presenza di tratti critici del reticolo idrografico principale, di canali di bonifica, della rete scolante e fognaria. Occorre eliminare ogni criticità e programmare la gestione di alluvioni e allagamenti, come richiedono le direttive europee entro il 2015, fornendo tutto il supporto necessario alle competenti autorità idrauliche”.
Dati utili:
2.000.000: il numero di unità abitative invendute in Italia
70.000: il numero di unità abitative invendute in Emilia Romagna
2%: il valore dei finanziamenti del settore edilizio che nei prossimi 30 anni si stima verrà impiegato per la costruzione del nuovo, mentre il restante verrà utilizzato per la riqualificazione dell'esistente.
(Fonte Grande Reggio e Progetto Reggio)