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È in corso a Milano fino al 2 giugno, presso la Fondazione Sottazzani, la mostra World Press Photo 2019. Per il 25° anno consecutivo, la galleria di corso Como 10, presenta uno dei più prestigiosi premi di fotogiornalismo al mondo.

Il concorso è aperto ai fotografi provenienti da tutto il mondo che nel corso dell'anno precedente alla premiazione (2018), con creatività e competenza, abbiano fotografato un avvenimento o sviluppato un progetto di forte rilevanza giornalistica. Sin dalla sua fondazione nel 1955, il World Press Photo contribuisce alla storia del miglior giornalismo visivo mondiale.

I premi sono suddivisi in otto categorie distinte in “scatti singoli” e “storie”. Le categorie sono: Attualità (Contemporary Issues), Ambiente (Environment), Notizie Generali (General News), Progetti a Lungo Termine (Long-Term Projects), Natura (Nature), Ritratti (Portraits), Sport, Spot News.

Il prestigioso premio World Press Photo of the Year 2019 è stato assegnato al fotografo John Moore (Stati Uniti), nella categoria "Spot News" per la foto della bambina honduregna che piange ai piedi della madre fermata dalla polizia di frontiera tra Messico e Stati Uniti. Tra i sei finalisti candidati i fotografi anche il parmigiano Marco Gualazzini.

Mohammed Badra (Siria), nominato nella categoria "Spot News" con un’immagine che racconta la guerra civile siriana a Ghouta; l’italiano Marco Gualazzini nella categoria "Ambiente" sulla crisi idrica del lago Ciad; Catalina Martin-Chico (Francia / Spagna) nella categoria “Contemporary Issues” un’ex combattente delle FARC incinta dopo lo scioglimento del gruppo; Chris McGrath (Australia), nella categoria "Notizie generali" mentre trattiene la stampa dopo l’omicidio di Khashoggi a Istanbul; e Brent Stirton (Sudafrica), nella categoria "Ambiente" con la foto di una donna dell’unità antibracconaggio nel Parco naturale Phundundu in Zimbabwe.

Per la 62esima edizione del concorso fotografico, la World Press Photo Foundation ha introdotto un nuovo importante premio: il Premio Storia dell’anno (World Press Photo Story of the Year). Insieme alla Foto dell’anno, questo nuovo premio valuta la scelta delle immagini che compongono una storia e la loro sequenza. Lo ha vinto il fotografo Pieter Ten Hoopen (Paesi Bassi/ Svezia), finalista nella categoria "Spot News" per uno scatto sulla carovana dei migranti diretta dal Centro America negli Stati Uniti. Candidati finalisti sono stati i due italiani Marco Gualazzini, finalista nella categoria "Ambiente" con un reportage sulla crisi umanitaria del bacino del Ciad e Lorenzo Tugnoli, nella categoria "Notizie generali" con un reportage commissionato dal Washington Post sulla crisi umanitaria in Yemen.

Quest'anno, il concorso ha visto la partecipazione di 4.783 fotografi da 129 Paesi diversi che hanno presentato un totale di 78.801 immagini. Una giuria indipendente composta da esperti del settore e presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione Esperienze Visive ed Immersive presso National Geographic, ha selezionato 43 candidati provenienti da 25 differenti nazioni: Australia, Belgio, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Egitto, Francia, Germania, Ungheria, Iran, Italia, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Filippine, Portogallo, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Syria, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti, e Venezuela. Tra questi vi sono 14 donne (32%), dato che rappresenta un significativo aumento rispetto al Photo Contest del 2018, che aveva il 12% di candidati donne.

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Dove la musica e le parole non riescono ad arrivare, entra in gioco Valentina Carpin con le sue fotografie. Ma raccontiamo la sua storia dall' inizio.

Di Nicola Comparato Felino 27 aprile 2019 - Valentina Alessandra Carpin nasce a Rho (MI) i'11 Ottobre 1985.

Fin da piccola si sente a suo agio tra diapositive, rullini e stampe presso l'agenzia "FarabolaFoto" di Milano dove lavorava sua madre, "costretta" a portare Valentina e la sua sorellina sul posto di lavoro quando i nonni e il papà erano impegnati.

Valentina si diploma nel 2005 presso l'istituto Ipsia Piero Sraffa in Fotografia, conseguendo poi la specializzazione in Fotografia Digitale nello stesso anno. Sucessivamente svolge uno stage formativo presso la "FarabolaFoto" (MI) approfondendo le sue specializzazioni in Grafica Pubblicitaria. Comincia a Lavorare presso la ex "ClicPhoto" a Milano come collaboratrice, ottenendo fin da subito pubblicazioni su riviste quali "Bella" "Novella 2000" "Chi" e varie riviste sportive.

Oltre a questo collabora per i cataloghi "Caleffi" e per alcune aziende di profumi.

Ma non finisce qui. All' inizio del 2007 diventa collaboratrice nel foto giornalismo con conferenze stampa per personaggi famosi quali "Stefano Accorsi, Carolina Kostner etc.."
Intervista anche personaggi sconosciuti ma che realizzano ad esempio profumi per personaggi famosi come "Laura Bossetti Tonatto" che ha creato profumi per la Regina Elisabetta e per i nostri Vip Italiani.

Inoltre, fotografando i piccoli artigiani, Valentina Carpin è andata alla scoperta delle nostre campagne e dei prodotti tipici della nostra Italia.

In quegli anni ha eseguito a livello grafico e fotografico, ritocchi dell'immagine per le foto dei vip sui magazine.

Valentina si è recata in vari luoghi della Lombardia e del Piemonte eseguendo servizi di reportage per immortalare ville e giardini per conto di riviste e magazine dedicati al nostro paese, ma secondo il parere di Valentina, il suo reportage più bello è stato quello ad Helsinki (Finlandia), città che tutt'ora ha nel cuore e che visitava ogni estate, dove ha stretto anche molte amicizie.

Nel 2009 si trasferisce a Parma per completare i suoi studi universitari, ma incontrando l'amore e con la nascita di suo figlio nel 2011, il suo percorso si ferma per qualche anno.
Riprende la sua attività nel 2016 come fotografa di eventi (matrimoni , battesimi, cresime e compleanni), eseguendo servizi innovativi, facendo reportage completi dell'evento e non le classiche foto posa di rito.

Infatti, grazie ai suoi set fotografici, fu contattata da un'importante fotografo specializzato in matrimoni a livello internazionale per seguire un corso di aggiornamento in Inghilterra. Ma purtroppo il lavoro di suo marito non glielo permise, essendo lui a quel tempo un militare.
L'attuale ritorno di Valentina a Parma dopo quasi 10 anni le sta dando la possibilità di rimettersi in gioco e di ricominciare laddove aveva lasciato.

La fotografia è da sempre il suo hobby, il suo lavoro, il suo sfogo, il suo modo di esprimersi, e non può proprio farne a meno. Negli anni in cui non ha potuto lavorare, il suo bellissimo bambino e i monti dell' Alto Adige sono stati i suoi soggetti più fotografati e più amati.

Ma le passioni di Valentina non si fermano alla fotografia. I suoi svaghi sono l'equitazione, sport che ha iniziato a praticare a 6 anni, lo yoga e la cristalloterapia. Però ammette che le serate a teatro con suo marito sono il massimo e la "Bella Parma" su questo ha molto da offrire.

Ecco il link della pagina Facebook di Valentina Carpin https://www.facebook.com/FrozenPhotoEvents/ 

 

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Pubblicato in Costume e Società Parma

"L'Effimero e L'Eterno, in casa del Vate" è la mostra fotografica collettiva realizzata a conclusione del laboratorio LAB Di Cult 053 Fiaf.

“Siamo partiti con questo progetto dopo il ColornoFhotoLife, - spiega Gigi Montali presidente di Color’s Light. Abbiamo coinvolto il Vittoriale degli Italiani a Gardone, che ci ha dato il permesso di entrare e fare foto nel luoghi in cui ha vissuto D’Annunzio.” Tre uscite fotografiche e altrettanti incontri di studio realizzati con Eles Iotti, curatrice della mostra, per indagare la figura di D’Annunzio.

I 55 scatti in mostra sono stati selezionati dalla curatrice e da Gigi Montali di Color's Light, in qualità di tutor del gruppo, basandosi sulla bellezza dal punto di vista tecnico ma anche la capacità espressiva in relazione al tema affidato al laboratorio (L’effimero e L’eterno). 

Collaborano all'iniziativa il museo Renato Brozzi e il Comune di Traversetolo.

Gli autori delle fotografie esposte sono Antonella Artoni, Paolo Barbieri, Corrado Brianti, Andrea Calestani, Giovanna Cavazzini, Cristina Cozzini, Daniela Dall'Aglio, Cesara De Micheli, Antonio Fazio, Laura Lazzarini, Gigi Montali, Stefano Monteverdi, Katty Nucera, Franco Schianchi, Enrico Volpi.  

Lunedì di Pasqua, 22 Aprile, gli autori saranno in mostra dalle 17,30 alle 19,00 con il direttore del dipartimento cultura della FIAF, Silvano Bicocchi, per scambiare impressione con i visitatori.

La mostra rimarrà aperta fino al 1° maggio. Ingresso libero. Sabato 15-18, domenica e festivi 9-12,30 e 15-18,30. 

 

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Martedì 16 aprile 2019, il grande fotografo parmigiano Marco Gualazzini presenta il suo libro "Resilient" presso il Centro Sociale Venaria di Colorno. A moderare la serata, ad ingresso libero, Michele Smargiassi.

Parma -

La resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. Marco Gualazzini cerca di raccontare proprio questa capacità dell’Africa, puntando il suo obiettivo alla ricerca di storie da raccontare con le immagini. Da poco premiato per il suo reportage sulla crisi del Lago Ciad da World Press Photo 2019, collabora con le più importanti riviste nazionali e internazionali.

Martedì 16 aprile 2019, presenterà il suo libro "Resilient", pubblicato da Contrasto e arricchito dai testi di Domenico Quirico e Gianluigi Colin, presso il Centro Sociale Venaria di Colorno.

A moderare la serata, il giornalista Michele Smargiassi, inviato del quotidiano La Repubblica, dove scrive di cultura, società e politica.  
 
 
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Inaugurata da Iva Zanicchi, la mostra in corso presso Spazio Gerra a Reggio Emilia, dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70 e facente parte del circuito Fotografia Europea.  

Reggio Emilia -

Confessare un sentimento, esprimerlo per liberarsene o per riuscire a rileggerlo, cercare le parole per tradurlo e interpretarlo. Questo è ciò che la canzone ha saputo fare più e meglio di qualsiasi altra espressione artistica, diventando per almeno cinquant’anni il principale strumento di identificazione popolare per intere generazioni di italiani.

Nei primi anni '70, cantanti che hanno dominato la scena televisiva e discografica si sono esibite in disarmanti interpretazioni, intense, profonde e talmente sincere da abbattere talvolta i confini fra performance e vita reale. Mia Martini, Mina, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Patti Pravo… hanno saputo esprimere stati d’animo e sentimenti intensamente legati alla sensibilità femminile, impossessandosi in prima persona di melodie e testi, trasformandoli appunto in vita vissuta. Brani scritti però – sia nella composizione musicale che nei testi – esclusivamente da uomini, quali Mogol, Franco Califano, Paolo Limiti, Cristiano Malgioglio e molti altri. Brani nei quali si è quasi magicamente creata un’irripetibile fusione tra il sentire maschile e femminile, quasi non ci fossero resistenze preconcette o separazioni di genere nel momento in cui si parlava d’amore.

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Questo il tema, della mostra in corso presso Spazio Gerra a Reggio Emilia, dedicata alla canzone italiana femminile degli anni ‘70 e facente parte del circuito Fotografia Europea, fino al 9 giugno 2019.

Ad inaugurare l'esposizione, a cura di Associazione ICS – Innovazione Cultura Società, venerdì sera, una delle protagoniste di quegli anni: Iva Zanicchi, in un incontro in cui si é racconatata ai presenti.

In mostra, oltre a fotografie e filmati d’epoca e testimonianze dei protagonisti, i testi e le emozioni trasmesse dalle canzoni sono stati interpretati dai lavori di due giovani fotografe, Giulia Bersani e Alessia Leporati, che si interrogano su quanto la sincera e non filtrata confessione di sé possa essere elemento generatore di legami, relazioni e intimità tra le persone.

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ORARI

dal 20 aprile al 9 giugno
sabato e domenica › 10-19

Aperture straordinarie
22, 25, 26 aprile › 10-19
1, 2, 3 maggio › 10-19

Aperture serali
27 aprile › 10-23
4 e 25 maggio › 10-23
1 e 8 giugno › 10-23


INGRESSO GRATUITO
 
Spazio Gerra, Piazza XXV Aprile 2 – Reggio Emilia
 
Foto a cura di Francesca Bocchia
 
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Pubblicato in Cultura Reggio Emilia

Sabato 13 aprile inaugurazione al Centro Culturale Mavarta della mostra fotograficaRelazioni & Connessioni” di Fiammetta Mamoli. Un progetto a forte impatto emotivo frutto di oltre 3000 scatti: sono ritratti di uomini e donne che “raccontano” se stessi, il proprio ruolo, le proprie emozioni. La mostra, aperta fino al 10 maggio, è inserita nel circuito Off del festival Fotografia Europea di Reggio Emilia. Ingresso libero

Reggio Emlia - 

Sabato 13 aprile (ore 11.45) inaugurazione al Centro Culturale Mavarta della mostra fotograficaRelazioni & Connessioni” di Fiammetta Mamoli. La mostra, aperta fino al 10 maggio, fa parte dell’itinerario provinciale del Circuito Off del festival Fotografia Europea 2019 di Reggio Emilia.

Può la macchina fotografica essere uno strumento per entrare in contatto e stabilire connessioni intime, consapevoli e condivise tra fotografo e soggetto? Fino a che punto si è disposti a lasciarsi guardare accettando di mettersi a nudo? Il ritratto è un’immagine fotografica che restituisce la realtà oppure è una forma di rappresentazione?

Per cercare risposte a queste domande nei primi mesi del 2018 Fiammetta Mamoli ha individuato persone potenzialmente adatte ad essere coinvolte in un progetto a forte impatto emotivo, soggetti a cui ho chiesto di raccontare, meglio ancora rappresentare davanti all’obbiettivo il loro modo di intendere e vivere la relazione interpersonale. Nel corso della primavera/estate del 2018 ha ritratto 36 donne e uomini, raccogliendo più di 3000 scatti tutti effettuati con luce naturale in luoghi esterni ed interni scelti di volta in volta insieme a chi veniva fotografato. Un’esperienza molto coinvolgente sul piano emotivo in cui a colpire l’autrice è stata la sincerità priva di riserve con cui queste donne e questi uomini hanno raccontano se stessi e la propria vita, in certi casi con l’urgenza di una confessione. I legami sentimentali, gli affetti familiari, le amicizie, la vita domestica, il lavoro, le debolezze, le insicurezze, le sofferenze, le inclinazioni personali, le passioni, le paure. Sono gli scenari entro cui stabiliamo relazioni e intrecciamo legami e che fanno di noi quello che siamo.

Fiammetta Mamoli vive a Parma dove, fino al 2015, è stata responsabile del Sistema bibliotecario dell’Università. Da sempre appassionata di fotografia, nel 2018 ha esposto al Museo Cervi di Gattatico la mostra “Movi_Menti. Gli spazi del cambiamento”.
Questo progetto ha fornito l’occasione a W4W/Women for Women, l’Associazione di promozione culturale della quale Fiammetta Mamoli fa parte, di dare corso ad alcune iniziative rivolte agli adolescenti delle scuole di Parma finalizzate a promuovere la cultura contro la violenza sulle donne.

Ingresso libero. Info: Centro Culturale Mavarta, via Piave 2, Sant’Ilario d’Enza (RE). Tel. 0522 671858 – www.mavarta.it

Fiammetta Mamoli
“Relazioni & Connessioni” 
Dal 12 aprile al 10 maggio 2019 -  Centro Culturale Mavarta

Inaugurazione: sabato 13 aprile, ore 11.45
orari di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì 15.00-19.00 (22 e 24 aprile, 1 maggio chiuso).

Inaugurerà domenica 14 Aprile alle ore 16.30 al Museo Guatelli la mostra fotografica “Custodi del tempo” di Gigi Montali e che vede la collaborazione di Fondazione Museo Ettore Guatelli, Colorno Photo Life, FIAF, il contributo di Coop Alleanza 3.0, Confcooperative, e il patrocinio di Parchi del Ducato, Associazione Comuni Virtuosi  e Associazione Festival della Lentezza di Colorno. 

Parma -

Una vera e propria esplorazione quella di Gigi Montali, nata dall’incontro e successiva collaborazione con Margherita Bernier, responsabile del Museo Storia e Civiltà di Varano de Melegari, prima indagatrice dei raccoglitori di oggetti parmensi attraverso la sua tesi di laurea. 

Nasce così un progetto fotografico, che è prima di tutto una scoperta di mondi e realtà con l’intento di scovare umanità anche attraverso gli oggetti che popolano e hanno popolato il nostro quotidiano

L’indagine fotografica di Montali condotta nel territorio della provincia di Parma, rivela una sorprendente presenza e vitalità: quella dei raccoglitori e dei collezionisti degli oggetti del quotidiano popolare e delle loro espressioni di vita. Un mondo, quello dei collezionisti, fatto di ricerca, di attese, di pazienza e a volte anche di ossessioni del raccogliere, ma soprattutto fatto di oggetti. 

Zibello, Bazzano, Sissa, Soragna, Sala Baganza, Coenzo…sono solo alcune delle tappe del viaggio di Gigi Montali attraverso i musei e le collezioni etnografiche del parmense. 28 immagini a colori corredate dal catalogo curato da Gigi Montali ed edito da Arti Grafiche Parma, a restituire volti, oggetti e riflessioni di uno straordinario territorio. 

Il pomeriggio di domenica 14 aprile vedrà alle 16.30 la presentazione e inaugurazione della mostra fotografica alla presenza dell’autore, Gigi Montali. 

Dalle ore 16.00 saranno i più piccoli i protagonisti del Museo con “Un mondo di storie al Museo Guatelli” una speciale visita guidata dedicata ai più piccoli al mondo di Ettore Guatelli  e letture a cura dell’Associazione Amici di Ettore Guatelli e del Museo.  La prenotazione è gradita ai recapiti del Museo Guatelli tel. 0521.333601 oppure tramite e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (posti limitati). La partecipazione è gratuita.  

Per tutto il giorno saranno previste le visite guidate al Museo a cura dell’Associazione Amici di Ettore Guatelli. Le visite si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. La prenotazione non è  necessaria. 

Sempre a partire dalle 15.00 lo spazio ristoro “La Cantina del Museo Guatelli”, proporrà merende dolci e salate, per un piacevole spuntino pomeridiano. 

Per informazioni: Fondazione Museo Ettore Guatelli tel. 0521.333601, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Modena rende omaggio a Franco Fontana (1933), uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.

Fino al 25 agosto 2019, FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, nelle tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA - Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, ospita la mostra, dal titolo Sintesi, che ripercorre oltre sessant’anni di carriera dell’artista modenese e traccia i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento.

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Le sue fotografie sono state spesso associate alla pittura astratta modernista, per la quale il colore è un elemento centrale, mentre le linee geometriche delle forme dissimulano la rappresentazione della realtà. Questo suo innovativo approccio si è imposto, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, come una carica innovatrice nel campo della fotografia creativa a colori.

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FRANCO FONTANA 

Franco Fontana è nato a Modena nel 1933, dove vive e lavora. Tra le principali personali si ricordano Vita Nova, Palazzo Ducale, Genova (2014); La luz del paisaje, IVAM, Valencia (2011); Franco Fontana, Museo de Bellas Artes, Buenos Aires (2007); Ombre e colori, Palazzo Reale, Milano (2004); Franco Fontana, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino (2001); Sorpresi nella luce americana, Galleria Civica, Modena (2000); Varivalokuvia fargfotografier, Finnish Museum of Photography, Helsinki (1990). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Maison Européenne de la Photographie, Parigi; International Museum of Photography, Rochester, NY; Museum of Modern Art, San Francisco; Ludwig Museum, Colonia; Pushkin Museum, Mosca; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Musée d'Art moderne, Parigi; Victoria & Albert Museum, Londra. Ha tenuto workshop e conferenze al Guggenheim Museum di New York, all’Institute of Technology di Tokyo, all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, all’Università di Toronto. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou, il Ministero della Cultura giapponese e il Ministero della Cultura francese.

FRANCO FONTANA. SINTESI
Modena, FMAV - FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE 23 marzo - 25 agosto 2019

Sedi espositive

Palazzo Santa Margherita, Sala Grande, Corso Canalgrande 103, Modena Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena MATA - Ex Manifattura Tabacchi, via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Ulteriori informazioni  

Foto a cura di Francesca Bocchia 

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Internationart: mostra internazionale di fotografia a Venezia, da sabato 6 aprile a sabato 13 aprile 2019 presso il Circolo Artistico di Venezia, che é sede prestigiosa di innumerevoli mostre ed installazioni ed ospita ogni anno il Padiglione Taiwan come evento collaterale della Biennale di Venezia. 

La mostra sarà allestita presso Palazzo delle Prigioni Castello, affacciato sul bacino di San Marco, al di là del Ponte della Paglia e unito a Palazzo Ducale dal celeberrimo Ponte dei Sospiri

Fra gli artisti che esporranno le loro opere più importanti in un contesto unico, pieno di fascino ed attrazione, nella splendida Venezia, segnaliamo la presenza della fotografa parmigiana Francesca Bocchia, con cui abbiamo il piacere di collaborare.

L'ingresso per tutto il periodo della mostra é libero e gratuito.

Di seguito i nomi di tutti i partecipanti: 

CAMILLA BIELLA 

MAURIZIO LIGABUE

FIAMMETTA MAMOLI

GIOVANNA DE FRANCHI

THOLOZAN ISABELLA

BARBARA ARMANI

GIUSEPPE GALLI

ORIETTA BAY

DARIO CEOLDO

MONICA MAZZOLINI

ELENA NICOLETTI

FRANCESCA BOCCHIA

NICOLETTA PRANDI

ROSSANA ZOPPI

DANIELA DE LUCIA

DANIELA DALL'AGLIO

ROBERTO MONTANARI

GIGI MONTALI

FAUSTO BROZZI

CAMELIA OTERO

LOREDANA GIANNUZZI

MIRTA DIMINIC

STEFANO SELMI

MIRELLA VERILE

MASSIMO TURLINELLI

GIULIANO BANDIERI

ANTONIO BARBUTO

PAOLA NICOSIA

BRUNA VIETRI  - PH

GRAZIA NOVELLI - MODEL

PATRIZIA FALCONETTI - make up

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Franco Fontana Sintesi dal 23 marzo 2019 al 25 agosto 2019 presso Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103, Modena - Palazzina dei Giardini Corso Cavour 2, Modena - MATA - Ex Manifattura Tabacchi Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena. La mostra ripercorre l’intera carriera del fotografo modenese, uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.

Modena -

Modena rende omaggio a Franco Fontana (1933), uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.
Dal 23 marzo al 25 agosto 2019, FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, nelle tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA - Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, ospita la mostra, dal titolo Sintesi, che ripercorre oltre sessant’anni di carriera dell’artista modenese e traccia i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento.

L’esposizione è suddivisa in due sezioni.

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                                                          Franco Fontana© - Riccione 1961

LA PRIMA SEZIONE DELLA MOSTRA 

La prima, curata da Diana Baldon, direttrice di FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, allestita nella Sala Grande di Palazzo Santa Margherita e nella Palazzina dei Giardini, rappresenta la vera sintesi - come recita il titolo - del percorso artistico di Franco Fontana, attraverso trenta opere, la maggior parte delle quali inedite, realizzate tra il 1961 e il 2017, selezionate dal vasto archivio fotografico dell’artista.

Questo nucleo si concentra su quei lavori che costituiscono la vera cifra espressiva di Fontana. Sono paesaggi urbani e naturali, che conducono il visitatore in un ideale viaggio che lega Modena a Cuba, alla Cina, agli Stati Uniti e al Kuwait.

Fin dagli esordi, Fontana si è dedicato alla ricerca sull’immagine fotografica creativa attraverso audaci composizioni geometriche caratterizzate da prospettive e superfici astratte significandone e testimoniandone la forma. Queste riprendono soggetti vari, che spaziano dalla cultura di massa allo svago, dal viaggio alla velocità, quale allegoria della libertà dell’individuo, in cui la figura umana è quasi sempre assente o vista da lontano.

Le sue fotografie sono state spesso associate alla pittura astratta modernista, per la quale il colore è un elemento centrale, mentre le linee geometriche delle forme dissimulano la rappresentazione della realtà. Questo suo innovativo approccio si è imposto, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, come una carica innovatrice nel campo della fotografia creativa a colori.

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                                                 Franco Fontana© - Zurigo 1981

LA SECONDA SEZIONE DELLA MOSTRA 

La seconda sezione, curata dallo stesso Franco Fontana, ospitata al MATA - Ex Manifattura Tabacchi, propone circa centoventi fotografie selezionate dal fondo di 1600 opere che Franco Fontana ha donato a partire dal 1991 al Comune di Modena e Galleria Civica, che costituisce un’importante costola del patrimonio collezionistico ora gestito da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE. Tale collezione delinea i rapporti intrecciati dall’artista con i grandi protagonisti della fotografia internazionale. A metà degli anni settanta, Fontana inizia infatti a scambiare stampe con altri fotografi internazionali, raccogliendo negli anni centinaia di opere di molti tra i nomi più significativi della fotografia italiana e internazionale, da Mario Giacomelli a Luigi Ghirri e Gianni Berengo Gardin, da Arnold Newman a Josef Koudelka e Sebastião Salgado. Questa sezione testimonia la vastità e la genuinità delle relazioni di Fontana con colleghi di tutto il mondo, in molti casi divenute legami di amicizia profonda, e la stima di cui è circondato, attestata dalle affettuose dediche spesso presenti sulle fotografie.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Franco Cosimo Panini, disponibile in mostra.

La mostra Franco Fontana. Sintesi è realizzata in collaborazione con il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, che nell’edizione 2019 sarà dedicato al tema “LEGAMI. Intimità, relazioni, nuovi mondi”.

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                                                   Franco Fontana© - Los Angeles 1979

FRANCO FONTANA 

Franco Fontana è nato a Modena nel 1933, dove vive e lavora. Tra le principali personali si ricordano Vita Nova, Palazzo Ducale, Genova (2014); La luz del paisaje, IVAM, Valencia (2011); Franco Fontana, Museo de Bellas Artes, Buenos Aires (2007); Ombre e colori, Palazzo Reale, Milano (2004); Franco Fontana, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino (2001); Sorpresi nella luce americana, Galleria Civica, Modena (2000); Varivalokuvia fargfotografier, Finnish Museum of Photography, Helsinki (1990). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Maison Européenne de la Photographie, Parigi; International Museum of Photography, Rochester, NY; Museum of Modern Art, San Francisco; Ludwig Museum, Colonia; Pushkin Museum, Mosca; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Musée d'Art moderne, Parigi; Victoria & Albert Museum, Londra. Ha tenuto workshop e conferenze al Guggenheim Museum di New York, all’Institute of Technology di Tokyo, all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, all’Università di Toronto. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou, il Ministero della Cultura giapponese e il Ministero della Cultura francese.

FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE è un’istituzione dedicata alla presentazione e alla promozione dell’arte e delle culture visive contemporanee. Diretta da Diana Baldon, comprende Galleria Civica di Modena, Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina.

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                                                        Franco Fontana© - New York 1995

FRANCO FONTANA. SINTESI
Modena, FMAV - FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE 23 marzo - 25 agosto 2019

Sedi espositive

Palazzo Santa Margherita, Sala Grande, Corso Canalgrande 103, Modena Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena
MATA - Ex Manifattura Tabacchi, via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Orari di apertura
Dal 23 marzo al 16 giugno 2019:

Mercoledì-venerdì: 11-13 / 16-19 Sabato, domenica e festivi: 11-19 Dal 17 giugno al 25 agosto 2019: Giovedì-domenica 17-22

Ingresso

Intero: €6,00 | Ridotto: €4,00
Mercoledì e prima domenica del mese: ingresso libero

Informazioni

Tel. +39 059 2032911/2032940/2032919

 

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