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Mercoledì, 29 Aprile 2020 07:44

Rapina all'Euronics, arrestati due iraniani.

Nella mattina odierna, personale della Squadra Mobile di Modena, grazie alla collaborazione del Commissariato di Tivoli, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del tribunale di Modena, nei confronti del trentenne T. M. ed il ventinovenne N. P. M. , entrambi di origine iraniana irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, della rapina aggravata perpetrata lo scorso 9 novembre presso l’esercizio commerciale Euronics sito in questa via Lamborghini.

Nello specifico, il 9 novembre 2019, due uomini, entrano all’interno dell’esercizio commerciale Euronics simulando di dover fare un banale acquisto. Mentre uno dei due resta nei pressi dell’entrata, evidentemente con la funzione di “palo”, l’altro, si avvicina al punto informazioni del negozio e gesticolando, cerca di catturare l’attenzione della commessa che, tuttavia, inizialmente non cade nella trappola e prosegue nella sua attività dirigendosi alla postazione cassa.

Di lì a poco, i due uomini, raggiungono le casse e mentre il “palo” guadagna la via mediante l’uscita “senza acquisti”, evidentemente per poter monitorare l’eventuale intervento di terzi soggetti, il complice, si avvicina alla donna ed inizia a parlarle gesticolando, cercando di carpirne lo sguardo tanto da distogliere la sua attenzione per il tempo necessario ad avventarsi sulla cassa e ad asportare la somma di 650 €.

Acquisita la notizia, sono partite le indagini della Squadra Mobile di Modena, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Modena, Dott. Luca Guerzoni, che hanno consentito di individuare i due malfattori, risultati pluripregiudicati per reati predatori analoghi a quello in commento.
Dagli accertamenti esperiti è emerso trattarsi di veri e propri “trasfertisti”, che si muovono sull’intero territorio ed anche all’estero, dotati di una tecnica altamente professionale, evidentemente frutto di doti manuali acquisite nel corso del tempo.

Pertanto, per addivenire al loro rintraccio, sono state predisposte stringenti attività investigative che hanno consentito di localizzare i due uomini a Tivoli, dove sono stati catturati e tradotti presso la Casa Circondariale di Regina Coeli di Roma, al termine delle incombenze di rito.

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Parma 26 aprile 2020 – Nella mattinata di venerdì 24 Aprile, nell’ambito dei maxi controlli connessi al contenimento del virus, gli Agenti dell’UPGSP hanno tratto in arresto un cittadino senegalese classe 89, per il reato di rapina, perpetrata ai danni di un cittadino italiano in Via Trento, avvicinato in strada con la scusa di avere in regalo una sigaretta.

Grazie alla strenua resistenza della vittima, lo straniero riusciva ad impossessarsi solo di una di banconota da Euro 20,00 che veniva poi trovata addosso al senegalese una volta sottoposto a perquisizione personale. Infatti, gli Agenti delle Volanti, dopo pochi istanti dalla segnalazione della vittima, riuscivano a fermare l’autore della rapina proprio in Via Trento.

Nel corso degli accertamenti del caso, il rapinatore è risultato gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona.
Terminate le formalità di rito, il senegalese veniva associato presso la locale Casa Circondariale come disposto dall’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.

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I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile hanno tratto in arresto per rapina impropria e lesioni personali aggravate una cittadina marocchina classe 94 residente a Piacenza con regolare permesso di soggiorno in quanto nei pressi del supermercato In’s di strada Argini era stata sorpresa mentre cercava di asportare della merce. L’arrestata una volta scoperta, Nel tentativo di darsi alla fuga, reagiva violentemente contro le addette alla vendita del negozio spintonandole e sferrando numerosi calci.

La pronta reazione delle commesse consentiva di bloccare quest’ultima fino all’arrivo della pattuglia. la refurtiva ammontante a 160 a euro circa di generi alimentari veniva immediatamente recuperate restituita l’avente diritto.

Termine formalità di rito è stata tradotta presso casa circondariale di Bologna.

Una delle due donne aggredite veniva giudicata dai sanitari dell’ospedale maggiore di Parma guaribile in giorni otto per aggressione con trauma contusivo gamba destra ed escoriazione

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Modena 11 marzo 2020 - La Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino italiano di 45 anni per il reato di rapina ai danni del distributore di carburante “Oil Discount” di via Giardini.

L’uomo, a bordo della propria autovettura, la cui targa è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale, dopo essere entrato nell’ufficio, dove era custodito l’incasso del giorno prima, aveva afferrato per il collo un dipendente, minacciandolo con una pistola ad aria compressa senza tappo rosso. Aveva quindi prelevato il denaro dalla cassa, pari a 1400 euro, per poi darsi alla fuga sulla propria auto.

Mentre scappava, il 45enne ha sparato alcuni colpi in direzione dell’addetto alla stazione di servizio.

Sul posto sono state fatte confluire le pattuglie della Squadra Volante, unitamente a uomini della Squadra Mobile.

Grazie ad una immediata attività investigativa da parte degli uomini della Squadra Mobile, l’uomo è stato rintracciato presso una struttura ricettiva a Campogalliano, con la refurtiva al seguito nascosta nella camera dell’albergo.

Il malvivente, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia, come disposto dal Magistrato di turno.

 

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Arrestato giovanissimo minorenne di origini tunisine per rapina aggravata in danno di altri minorenni in centro città 

Parma – Alle ore 23.30 del 29 febbraio un equipaggio della Squadra Volante è intervenuto presso un esercizio commerciale di Via Farini dove si era andato a rifugiare un gruppetto di giovanissimi in fuga da un’aggressione.

Si è accertato che poco prima tre giovanissimi parmigiani, tutti 14enni, mentre passeggiavano in Via Cavour venivano avvicinati da un gruppetto di almeno 4 giovani nordafricani che avevano loro chiesto denaro per comprare sigarette.

Alla risposta che non avevano denaro era scattata una violenta aggressione: mentre due vittime riuscivano a darsi alla fuga, uno veniva bloccato e, mentre in due lo tenevano fermo, altri lo prendevano a pugni sul volto e riuscivano a sottrargli il portafogli.

In soccorso del malcapitato giungeva un altro suo amico coetaneo che transitava anche lui in Via Cavour ed aveva riconosciuto l’amico. Il gruppetto però si accaniva anche su di lui, scaraventandolo in terra e picchiandolo con pugni e calci. Dopo vari tentativi di fuga, sempre raggiunti e bloccati, i due riuscivano finalmente a divincolarsi e fuggire, fino a rifugiarsi in Via Farini all’interno del primo locale che avevano trovato aperto. Da qui i giovani contattavano la Polizia al 113.

Mentre un equipaggio della Volante, intervenuto immediatamente, raccoglieva le testimonianze delle giovani vittime, uno degli aggressori veniva visto transitare proprio davanti al locale, pertanto immediatamente veniva bloccato e condotto in Questura dagli Agenti.
Identificato in un 17enne tunisino regolarmente residente a Parma con la famiglia, all’esito degli approfonditi accertamenti è stato tratto in arresto per il reato di rapina aggravata in concorso e ristretto presso il Centro di Prima Accoglienza per la Giustizia Minorile di Bologna.

In seguito il Gip del Tribunale dei Minorenni di Bologna ha convalidato l’arresto, disponendo per il minore la permanenza presso la casa famigliare, con il divieto assoluto di allontanarsene.
Sono tutt’ora in corso le indagini volte ad assicurare alla giustizia tutti i partecipanti all’aggressione.
L’attività appena descritta si pone al culmine della costante attività di prevenzione e repressione posta in essere ogni giorno dalla Questura di Parma, volta al contrasto dei reati commessi da bande di giovanissimi nel centro cittadino.

L’attività di prevenzione e contrasto ha visto la Polizia di Stato raggiungere, con grande impegno, i seguenti risultati nel corso del 2019:
- Identificato e controllato 256 giovanissimi;
- Tratti in arresto 3 soggetti di origine nordafricana: 2 per rapine a danno di coetanei; 1 per rissa e lesioni aggravate;
- Denunciati in stato di libertà: 69 giovani, di cui 49 minorenni e gli altri appena 18enni (31 per rapine ai danni di altri minori; 7 per rissa aggravata; 4 per violenza privata; 1 per spaccio; gli altri per reati contro il patrimonio ai danni di esercizi commerciali).

 

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Mercoledì, 04 Marzo 2020 07:39

Sgominata banda di rapinatori: 7 arresti - video

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini preliminari di Parma, al termine di una lunga attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (P.M. dott.ssa Paola Dal Monte), Ufficiali ed agenti della Squadra Mobile della Questura di Parma hanno tratto in arresto sette persone: BULL Tigei classe ’91; TONCIG Maichol classe ’84; BULL Cristian classe ’86; TONCIG Elvis classe ’79; HUDOROVICH Manolo classe ’80; BULL Sergio classe ‘67 e TONSI Gioi classe ’88.
Ai soli BULL Tigei, BULL Cristian, TONCIG Maichol, TONCIG Elvis e HUDOROVICH Manolo viene contestata una rapina in abitazione commessa il 01/03/2019 in strada Cornazzano a Parma ai danni di un’anziana donna; agli altri indagati, in concorso con questi e con ruoli e responsabilità differenti, vengono invece contestati dieci furti aggravati commessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Piacenza e Mantova.

In fase esecutiva oltre cinquanta uomini delle Squadre Mobili di Parma e Reggio Emilia, del Reparto Prevenzione Crimine “E.R. Occidentale” e della Polizia Scientifica, dopo aver circondato i campi di Poviglio (Re) e Castelnovo sotto (Re), dove risultavano dimorare BULL Tigei, TONCIG Maichol, BULL Cristian, BULL Sergio ed HUDOROVICH Manolo, vi hanno fatto accesso, rintracciandoli ed arrestandoli. Contemporaneamente, altri equipaggi hanno rintracciato, presso le loro abitazioni, i restanti destinatari di misura cautelare.

L’attività di indagine ha preso abbrivio dall’efferata rapina perpetrata nel marzo del 2019 ai danni di un’anziana donna ultraottantenne presso la sua abitazione in località Viarolo.

Secondo le ricostruzioni fornite dalla stessa vittima, cinque uomini con il volto travisato da passamontagna, dopo averla bloccata mentre stava rientrando nella casa dalla vicina foresteria, l’avrebbero costretta ad entrare e le avrebbero intimato di non muoversi. I rapinatori, nel frattempo, dopo essere entrati in due dei tre appartamenti di cui era composto l’immobile, dopo aver aperto con un flessibile due casseforti presenti in entrambe le abitazioni, avrebbero asportato diversi monili in oro e due orologi ROLEX del valore di circa 10.000,00 euro. I quattro si trattenevano nell’immobile per circa mezz’ora, per poi fuggire a bordo di una vettura di colore nero.

Nell’occasione, la pattuglia della Squadra Mobile di Parma intervenuta sul posto intercettava l’autovettura descritta dalla vittima che si allontanava dal posto, riuscendo a individuarne parzialmente il numero di targa. Gli accertamenti successivi, tramite consultazione delle banche dati in uso alle forze di polizia, esame delle registrazioni dei sistemi di video sorveglianza pubblici e privati presenti in zona ed analisi di traffico telefonico, consentivano di addivenire alla individuazione dell’auto.
Successivamente la PG seguiva il percorso a ritroso dal luogo della rapina arrivando sino al campo nomadi di Poviglio (Reggio Emilia). Inoltre, attraverso l’analisi comparata delle utenze in uso alla persona che risultava avere in uso l’auto individuata, si perveniva alla identificazione dei quattro soggetti ritenuti autori del grave episodio. In sostanza si analizzavano i tabulati telefonici del telefono dell’usuario dell’auto, che risultava in contatto telefonico con altre persone di interesse investigativo, nel senso che vi erano utenze che, in contatto tra loro, avevano agganciato le celle in cui ricadeva la zona teatro degli accadimenti. Analizzando il movimento delle schede telefoniche di interesse, emergeva che tutti i telefoni erano rientrati nel capo nomadi in rapidissima sequenza.

Da tale fatto specifico ha preso avvio l’attività di indagine coordinata dal Sost. Procuratore dr.ssa Paola DAL MONTE, che ha consentito di ricostruire una pluralità di attività illecite, sistematicamente portate ad esecuzione da un gruppo di soggetti che, con formazioni sempre diverse, ma con un modus operandi ben rodato, avrebbe portato a segno con regolarità plurimi furti aggravati.
Le vittime erano tutte diverse: l’espositore proveniente da una fiera, la titolare di un esercizio commerciale dopo la chiusura della propria attività, il cassiere di una fiera di paese o, semplicemente, il proprietario di una macchina che aveva inavvertitamente lasciato il proprio voluminoso zaino nel veicolo; ma le modalità erano sempre molto simili: si muovevano in più gruppi a bordo di più autovetture, individuavano la vittima o l’obiettivo e lo monitoravano nei suoi spostamenti poi, al momento opportuno, mentre una parte della banda rimaneva in osservazione e copertura, gli altri si avventavano sulla vittima derubandola e dandosi immediatamente alla fuga.

In particolare, oltre alla citata rapina in abitazione, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono contestati i seguenti episodi:
1. Furto aggravato di monili per un valore di 300.000 € commesso in danno di un espositore alla fiera “mercante in fiera” commesso il 10/03/2019 a Ladispoli;
2. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Brescello il 02/06/2019 (per tale fatto, contestualmente all’applicazione della misura cautelare, il gip si è dichiarato incompetente a favore della A.G. di Reggio Emilia);
3. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Dosolo il 02/06/2019;
4. Furto di 9000 € (incasso del giorno della manifestazione “Golese a tutta Birra”) perpetrato il 09/06/2019 a Parma;
5. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Castelvetro Piacentino il 24/06/2019;
6. Furto della borsa di un turista sulla propria autovettura contenente circa 3000 € ed i documenti di tutta la famiglia commesso presso l’area di servizio “Sillaro ovest” in Castel San Pietro il 20/07/2019 (per tale fatto, contestualmente all’applicazione della misura cautelare, il gip si è dichiarato incompetente a favore della A.G. di Bologna);
7. Furto della borsa di un turista sulla propria autovettura contenente circa 1000 € ed i propri documenti commesso presso l’area di servizio “San Martino” il 05/08/2019;
8. Furto dell’incasso della giornata di un esercizio commerciale ammontante a €9000 dall’auto della titolare commesso a Reggio Emilia il 06/08/2019;
9. Furto del campionario di profumi di un agente vendita sottratto dalla sua autovettura l’8/08/2019 a Parma.

Nel caso del furto a Ladispoli (consumato a distanza di pochi giorni dalla rapina) la tecnica investigativa è assimilabile a quella utilizzata per la rapina: incrocio dei dati relativi agli spostamenti dell’auto (la stessa utilizzata per la rapina) e delle celle telefoniche agganciate, che riportano ai telefoni in uso a Bull Tigei ed a Toncing Maichol, ovvero due dei soggetti ritenuti autori della rapina.
Negli altri casi (verificatisi tra giugno ed agosto 2019), all’incrocio dei dati su indicati si sono aggiunte le intercettazioni telefoniche che nel frattempo erano state avviate.

Il GIP ha affrontato il discorso della competenza territoriale e, tenendo presente che il fatto più grave è la rapina consumata a Parma in data 1.3.19, ha ritenuto la propria competenza anche per tutti gli altri reati commessi dagli stessi indagati in altre parti del territorio nazionale.

Invece, per il furto commesso a Brescello il 2.6.19 (contestato, oltre che a Bull Tigei, indagato per la rapina, anche a tale Bull Sergio) e per il furto commesso a Castel San Pietro (contestato, contestato, oltre che a Toncing Elvis, indagato per la rapina, anche al predetto Bull Sergio), il il gip si è dichiarato incompetente a favore, rispettivamente, della A.G. di Reggio Emilia e della A.G. di Bologna).

Tutti gli indagati, al termine della redazione degli atti di rito a loro carico, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia

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Mercoledì, 22 Gennaio 2020 17:02

Negozio svaligiato a Langhirano.

Brutta sorpresa questa mattina alla riapertura del negozio per i gestori del negozio di abbigliamento "uomo - donna" LOFT di Langhirano. 

Durante la notte i ladri, sfondando la vetrina con un tombino, si sono introdotti nella boutique e, dopo avere selezionato i migliori e più costosi vestiti, si sono allontanati con un bottino di circa 30.000€ di merce.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Langhirano, che hanno effettuato un sopralluogo ed avviato le indagini per identificare i malviventi.

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Questa mattina attorno alle 8.30 un commando armato ha atteso le guardie giurate all’uscita del centro commerciale ed è riuscito a impossessarsi degli incassi dei negozi. Secondo le prime stime il colpo ha fruttato almeno 100 mila euro.

Di Claudia Fiori Modena 20 gennaio 2020 – Un colpo da almeno 100 mila euro. È questo il “bottino” di cui è riuscito a impossessarsi un “commando” di almeno tre o quattro malviventi che stamattina, attorno alle 8.30, ha sorpreso le guardie giurate che stavano trasportando gli incassi dei negozi all’interno di un portavalori.

Secondo le prime ricostruzioni, mentre i vigilanti stavano trasferendo due sacchi pieni di banconote nel furgone attraverso l’uscita laterale del centro commerciale che si affaccia sulla via Emilia, si sono visti sbucare all’improvviso un gruppo di uomini a volto coperto e armati di fucile. Uno di loro ha puntato l’arma addosso a una delle guardie, quello che aveva in mano i sacchi con le banconote, riuscendo quindi a farsele consegnare.

Il secondo vigilante, invece, ha cercato di seguire il protocollo e si è chiuso dentro al portavalori, mettendo in moto e cercando di allontanarsi. Il nervosismo era però tale da farlo finire contro un’aiuola. I malviventi, che probabilmente avevano studiato il piano nei minimi particolari, si sono invece dati alla fuga con il bottino a bordo di un’auto chiara. Nel corso della rapina si sono anche impossessati della pistola della guardia giurata, che tuttavia è rimasta incolume.

Immediatamente è stato dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i Carabinieri per avviare le indagini e per effettuare i primi rilevamenti e la ricostruzione dei fatti.

 

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Tentata rapina alla titolare di una tabaccheria di Carpi: la Polizia di Stato incastra i due autori.

Carpi 20 gennaio 2020 - Nella serata del 3 gennaio 2019 la titolare di una tabaccheria di Carpi, mentre rientrava a casa dopo la chiusura del negozio, subì una tentata rapina da parte di due soggetti, di cui uno con volto travisato e armato di pistola.

La donna, una volta parcheggiata l’auto nei pressi dell’abitazione, era stata avvicinata da un uomo con una tuta da lavoro stradale ed un passamontagna, che le aveva intimato con una pistola semiautomatica di versare l’intero incasso, circa 5000 euro, all’interno di una borsa.

Le urla della donna e del figlio avevano fatto in modo che la rapina non andasse a buon fine; i due malviventi erano scappati a bordo di una autovettura a fari spenti e a forte velocità.

Gli agenti del Commissariato di P.S. intervennero sul posto nell’immediatezza e subito sono partite le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, con la collaborazione dei colleghi del Commissariato di P.S. di Mirandola.

Grazie alle informazioni e alle testimonianze raccolte, sono state recuperate all’interno di un cassonetto dell’immondizia la tuta da lavoro, indossata dal rapinatore, e la pistola, una scacciacani, con la quale avevano tentato la rapina.

La serrata quanto complicata attività degli investigatori, effettuata con metodi tradizionali e con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, ha permesso di risalire nelle ore successive all’autovettura utilizzata dai due malviventi, in uso ad un 50enne italiano senza fissa dimora soggiornante tra i comuni di Mirandola e Castelfranco, gravato da un unico precedente di Polizia, ma di fatto frequentatore abituale di noti pregiudicati.

Gli agenti sono riusciti, infine, ad inquadrare anche il vero e proprio autore della tentata rapina, un italiano di 50 anni con precedenti di Polizia a proprio carico.

Sono stati ricostruiti anche i movimenti dei due soggetti prima della rapina, i quali erano partiti dal comune di San Prospero direzione Carpi, dove avevano atteso la chiusura del negozio per poi spostarsi nei pressi dell’abitazione della vittima.

I due, sottoposti ad interrogatorio presso gli Uffici del Commissariato di P.S., hanno fornito dichiarazioni incongruenti e forvianti. La comparazione dei campioni di DNA prelevati ai due indagati ha dato riscontro positivo in quanto sono state trovate tracce biologiche di uno dei due soggetti sulla tuta da lavoro.

Alla luce dei fatti sopra descritti e delle fonti di prova raccolte, la locale Procura ha richiesto al G.I.P. del Tribunale di Modena l’emissione delle misure cautelari nei confronti dei due malviventi.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nei confronti del rapinatore il 10 gennaio scorso; al termine delle incombenze di rito, il 50enne è stato associato alla locale casa Circondariale. L’altro, il complice, è stato rintracciato il 17 gennaio scorso e anch’egli tradotto in carcere a disposizione della Autorità Giudiziaria procedente.

 

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I fatti risalgono al 17 dicembre scorso: sono circa le 9.00 del mattino, quando un uomo con un coltello da cucina minaccia la commessa della profumeria Vaccari in largo Garibaldi, la spintona a terra, si fa consegnare le chiavi, si chiude in negozio con lei, la imbavaglia e la lega con la sua stessa sciarpa.

Svuota quindi la cassa, circa 2.000 euro in contanti, si appropria del portafogli della vittima e riempie due borsoni con svariati articoli di profumeria per un valore di circa 8.000 euro.

Solo il suono del campanello da parte di un cliente, che vuole entrare in negozio, lo distoglie dall'intento di abusare della ragazza. Assicuratosi il via libera, prende il bottino e si dà alla fuga.

E qui interviene la Polizia che si mette immediatamente sulle tracce del rapinatore. Il primo fondamentale contributo alle ricerche è dato della Polizia Scientifica: un minuzioso lavoro di squadra e accurati rilievi tecnici sulla scena del crimine permettono infatti di evidenziare due impronte, quella del mignolo e dell'anulare della mano destra, sul retro del computer della cassa, che nella foga il rapinatore aveva afferrato e spostato dalla propria sede e su una scaletta dove aveva messo a sedere la vittima. Lavoro estremamente complesso se si pensa a quante impronte digitali possono sovrapporsi le une alle altre su scaffali ed oggetti all'interno di una attività commerciale. La comparazione delle impronte rilevate con quelle registrate in banca dati e la successiva individuazione fotografica del rapinatore da parte della vittima forniscono l'identikit dell'uomo: un 34enne nigeriano pregiudicato, in Italia senza fissa dimora ed irregolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile anche di un'altra rapina, commessa il 16 dicembre scorso, ai danni di una dipendente di un discount in via Vignolese.

Dopo giorni di incessanti ricerche, senza soluzione di continuità, durante le quali gli investigatori della Squadra Mobile, la cui attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, non si sono mai dati per vinti, finalmente nel pomeriggio di ieri, dopo un primo tentativo andato a vuoto presso uno stabile in via Pancaldi, sono riusciti a rintracciarlo in via Paolo Ferrari.

Per lui è scattato l'arresto in esecuzione della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P del Tribunale di Modena.

Il nigeriano, indagato per i reati di rapina, sequestro di persona e tentata violenza sessuale, al termine delle incombenze di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell'autorità giudiziaria procedente.

 

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