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Ecobonus, lo sconto in fattura altera la concorrenza a danno delle pmi: anche a Parma oltre 9000 imprese e più di 27.000 addetti a rischio

Lo sconto in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus rischia di distorcere la concorrenza a danno dei piccoli imprenditori. A dirlo non è più solo Confartigianato, ma anche l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che si è pronunciata riconoscendo e condividendo le ragioni espresse dalla Confederazione in merito all'articolo 10 del decreto "crescita".
"Stiamo coinvolgendo tutti i parlamentari eletti nella nostra circoscrizione per dare maggiore forza al lavoro che a livello nazionale la Confederazione sta svolgendo – ha spiegato Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Parma. Dobbiamo assolutamente fare in modo che l'attuale impostazione della misura sull'ecobonus sia rivista al più presto, prima che l'Agenzia delle Entrate intervenga emanando il provvedimento di attuazione".

Anche secondo l'Antitrust la norma, nella sua attuale formulazione, potrebbe creare restrizioni della concorrenza nell'offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni in grado, per maggiore solidità finanziaria, di applicare lo sconto pari al credito d'imposta spettante direttamente in fattura.

È evidente che c'è una discriminazione fra operatori concorrenti perché taluni non riusciranno a utilizzare, nelle proprie offerte di mercato, tutti i diversi meccanismi di incentivazione previsti per la domanda di lavori di efficientamentoenergetico. Questo meccanismo penalizza mezzo milione di micro e piccole imprese operanti nel settore, con 1,2 milioni di addetti, a livello nazionale e a livello locale, in provincia di Parma, sono più di 9000 le imprese coinvolte con oltre 27.000 addetti.

L'ufficio studi di Confartigianato Parma rileva che il 37,1% degli investimenti sostenuti da ecobonus si riferisce ai serramenti, il 16,9% alle caldaie a condensazione, il 15,9% a pareti verticali, il 14,5% a pareti orizzontali, il 6,7% a pompe di calore, il 3,8% a schermature solari, l'1,1% al solare termico e lo 0,5% a building automation.

Le imprese del 'sistema casa', per limitata capacità finanziaria e insufficiente capienza fiscale per compensare il credito d'imposta, non saranno dunque in grado di praticare lo sconto. Ciò a vantaggio delle grandi multiutility.

Risparmiare sulle utenze domestiche è il cruccio di tantissimi consumatori, soprattutto nel periodo invernale, quando l'esigenza di scaldarsi aumenta vertiginosamente e insieme ad essa le bollette da pagare.

Fortunatamente oggi non è più così difficile pagare di meno per il riscaldamento, pochi accorgimenti come approfittare della luce del sole durante il giorno, o utilizzare cronotermostati, aiutano sensibilmente.
Ma se vuoi ridurre drasticamente la cifra spesa a fine anno devi buttar via la vecchia stufa, tra l'altro talvolta poco sicura e indirizzarti verso impianti di riscaldamento più moderni.

Quale scegliere? Vediamo insieme modelli e benefici delle stufe moderne.
Inoltre con l'ecobonus 2018 potrai avere detrazioni fiscali fino al 65% per il rinnovamento di impianti di riscaldamento per la tua casa o la tua impresa!

STUFE A BIOETANOLO
Sempre più famose, le stufe a bioetanolo risultano non solo gradevoli esteticamente, (ce ne sono oramai di tutte le misure, anche piccolissime, da centrotavola), ma facilitano notevolmente il risparmio.
Si tratta di impianti alimentati con un alcol infiammabile, l'etanolo, bioetanolo perché prodotto a partire da sostanze di origine vegetale.
Una buona soluzione da un punto di vista ambientale ed economico, questo combustibile, infatti, costa dai 2 ai 5 euro al litro.
Purtroppo da alcuni mesi si è diffusa on e offline la credenza secondo la quale le stufe a bioetanolo emanino un cattivo odore di benzina, infestando gli spazi della casa e mettendo in pericolo le persone che vi ci abitano.
Si tratta di episodi saltuari, non affatto collegati al modello scelto, che di base non presenta questa caratteristica, quanto alla scarsa qualità di alcuni marchi rivenditori di bioetanolo, quindi attenzione agli acquisti, bisogna informarsi bene o farsi consigliare da un esperto.

STUFE A PELLET
Le stufe a pellet, ben più conosciute delle altre, risultano le più scelte dalle famiglie; si tratta di impianti di riscaldamento più complessi, da collegare ai termosifoni tradizionali, quindi vanno montate con l'aiuto di tecnici.
Intervengono sulla produzione di acqua calda, garantendone il fabbisogno giornaliero necessario.
Il pellet è il combustibile ecologico più economico e sicuro presente sul mercato; lo si ricava dalla segatura dopo la lavorazione del legno, questa viene essiccata, pressata e incastonata in piccolissimi cilindri, che vengono poi rivenduti per lo scopo.
Il prezzo per un sacco di 15kg va dai 5 ai 6 euro.
Più ingombrante di quella al bioetanolo, la stufa a pellet è sicuramente una buona soluzione per dire addio ai consumi elevatissimi e rispettare l'ambiente.

STUFE A LEGNA
A base circolare, quadrangolare, parallelepipeda (la scelta varia a seconda della grandezza dello spazio in cui vanno posizionate), le stufe a legna non necessitano di corrente elettrica e garantiscono anch'esse un notevole risparmio.
Addio alti consumi, addio continua manutenzione, ma soprattutto, utilizzando la legna diminuiscono disagi e fastidi più frequenti in altri impianti di riscaldamento; questo non significa che il loro posizionamento non richieda mani esperte, anzi, prima dell'acquisto è sempre consigliabile rivolgersi ad un professionista al fine di distribuire adeguatamente il calore.
L'alimentazione a legna consente di ottimizzare i tempi in cucina, specie la sera, quando al termine di una giornata lavorativa è meraviglioso rilassarsi, gustando una zuppa cotta sul fuoco vivo con i propri cari.

Sabato, 12 Agosto 2017 07:35

Ecobonus per i veicoli commerciali.

Ambiente. Ecobonus per i veicoli commerciali, riaperti i termini del bando per sostituire quelli più inquinanti. Domande online dall'8 agosto al 10 ottobre 2017.  Contributo di 2.500 euro per l'acquisto, nel corso di quest'anno, di veicoli commerciali rispettosi delle norme contro l'inquinamento

Bologna - C'è tempo fino al 10 ottobre per richiedere gli eco-bonus regionali destinati alle imprese dell'Emilia-Romagna per la sostituzione di veicoli commerciali inquinanti con nuovi mezzi per il trasporto merci.

La Giunta regionale ha disposto la riapertura dei termini di presentazione delle domande di contributo che verranno finanziate con 1.335.000 euro di risorse ancora disponibili.
"Abbiamo deciso di riaprire i termini del bando per permettere ad altre imprese di partecipare a questa azione del Piano regionale che riteniamo molto importante- spiega l'assessore all'ambiente, Paola Gazzolo-. "E' una misura che abbiamo da subito condiviso con il Tavolo regionale dell'imprenditoria e, in questi mesi, abbiamo lavorato per rafforzare il dialogo con i produttori e i concessionari per affiancare l'eco bonus della Regione con offerte e promozioni delle case automobilistiche. Il nostro obiettivo è rendere ancora più vantaggiosa la sostituzione dei mezzi- ha concluso- e ampliare la platea dei beneficiari per rendere sempre più concreto il miglioramento della qualità dell'aria".

I fondi a disposizione previsti dal Piano regionale per la qualità dell'aria Pair 2020, complessivamente 2 milioni di euro, sono destinati all'acquisto di nuovi veicoli commerciali leggeri per il trasporto merci fino a 3,5 tonnellate da parte di micro, piccole e medie imprese dell'Emilia-Romagna con sede legale o operativa in uno dei 30 Comuni regionali soggetti alle limitazioni della circolazione o, in alternativa, con sede in Emilia-Romagna e pass di accesso alla zona a traffico limitato in uno di questi stessi Comuni.

Gli incentivi, con obbligo di rottamazione, possono riguardare la sostituzione di veicolo commerciali inquinanti "di categoria N1" ad alimentazione diesel fino all'euro 3 con mezzi a minore impatto ambientale euro 6 ad alimentazione mista benzina-gpl, benzina-metano, benzina-elettrico ed elettrici. Ciascuna azienda potrà ricevere un singolo contributo, in conto capitale, pari a 2.500 euro per la sostituzione di un solo veicolo acquistato nel corso 2017.

Il bando è online ( http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi/bandi2017/eco_bonus ) sul portale regionale Ambiente, le imprese interessate potranno presentare la domanda a questo indirizzo https://servizifederati.regione.emilia-romagna.it/BandoVeicoliCommerciali/Fase1 dalle ore 14.00 dell' 8 agosto alle ore 12.00 del 10 ottobre 2017.
Per accedere alla piattaforma informatica occorre disporre di un account "Federa" che può essere richiesto collegandosi all'indirizzo https://federa.lepida.it
La graduatoria delle richieste sarà redatta sulla base dell'ordine cronologico di arrivo delle domande con priorità per le micro o piccole imprese, comprese quelle artigiane. Le aziende in posizione utile avranno tempo dal 16 al 31 ottobre 2017 per presentare l'ordine di acquisto del nuovo veicolo.

Elenco dei 30 comuni soggetti alla limitazione della circolazione previste dal Pair 2020:
- i Comuni capoluogo di provincia (Bologna, Ferrara, Forlì, Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini);
- i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti (Carpi, Imola e Faenza);
- i Comuni con popolazione compresa fra i 30.000 e i 50.000 abitanti (Castelfranco Emilia, Formigine, Sassuolo, Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savena, Cento, Lugo e Riccione);
- i Comuni appartenenti all'agglomerato di Bologna (Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell´Emilia, Ozzano, Pianoro, Sasso Marconi e Zola Predosa).

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