Il Campus Agroalimentare Statale "Rainieri Marcora": la realtà scolastica più imponente del territorio di Parma e Piacenza per fornire al nostro comparto agroalimentare le nuove leve.
Parma, 29 novembre 2016
Il Campus Agroalimentare "Raineri-Marcora" rappresenta la realtà scolastica più imponente del territorio di Parma e Piacenza, esso è sicuramente la struttura maggiormente attrezzata per fornire al nostro comparto agroalimentare quelle nuove leve che servono per mantenere eccellente il settore, fiore all'occhiello dell'economia parmense e piacentina. Una delle sue sedi si trova a Cortemaggiore, a cavallo tra le due province.
L'Istituto Statale "Rainieri Marcora" ha un corpo docente pari a circa 300 unità, a questi vanno aggiunti i tecnici e gli amministrativi. La celebrazione quest' anno dei suoi 50 anni di vita sono la testimonianza dell'importante ruolo che riveste in campo internazionale il comparto agrario agroalimentare, agroindustriale ristorativo e turistico. Il Polo Agrario comprende l'Istituto Tecnico Agrario, l'Istituto Professionale per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale con sedi coordinate di Castel San Giovanni, Cortemaggiore una sezione carceraria, l'Istituto Alberghiero.
L'Istituto Agrario si colloca al centro dell'azienda agraria certificata biologica, ad indirizzo foraggero- cerealicolo- zootecnico con una estensione di 27 ettari. I cereali prodotti sono: frumento, orzo, grano duro. Il foraggio viene destinato all'alimentazione del bestiame. Nella stalla vengono allevate le razze: Frisona italiana, Bruna, Jersey. Il numero di capi presenti è pari a 69 di cui 30 vacche in lattazione, il latte biologico prodotto viene conferito al Consorzio Natura Alimenta per la produzione di Grana Padano BIO. I bovini del Raineri-Marcora partecipano a competizioni in importanti fiere zootecniche per la valutazione morfologica degli animali.
Il frutteto è costituito da peri, meli, ciliegi, peschi di varietà di piante da frutto antiche, la gestione prevede la collaborazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con la messa a dimora nello scorso anno di 200 nuove varietà. Il vigneto costituito da vitigni autoctoni ha permesso la produzione in via sperimentale di passito. Le serre producono Stelle di Natale, gerani ed altre piante ornamentali e piante da orto per il trapianto a pieno campo nel periodo estivo. Nell'orto botanico sono rappresentate il più riccamente possibile tutte le famiglie delle piante arboree e arbustive adatte ai nostri climi. Attualmente sono presenti circa 100 specie distribuite in 30 famiglie. Esso costituisce un valido strumento didattico per la classificazione botanica ma anche strumento per pubblicazioni ad uso di studenti ed appassionati di botanica.
L'azienda agraria pur avendo una finalità esclusivamente didattica vive unicamente con il ricavato delle proprie produzioni operando direttamente sul libero mercato.
Il campus è dotato di quattro palestre ben attrezzate, un impianto di atletica leggera, un campo da calcio e da rugby.
L'indirizzo di studi del Diplomato in Agraria, Agroalimentare e Agroindustria prevede 3 articolazioni, Produzioni e Trasformazioni, Gestione dell'Ambiente e del Territorio, Viticoltura ed Enologia ( quest'ultima con possibilità di frequentare un sesto anno di corso dopo la maturità per il conseguimento della specializzazione di enotecnico).
L'Istituto Professionale di Castel San Giovanni è integrato con la realtà produttiva del proprio territorio possiede una attrezzata cantina dove vengono prodotte e poste sul mercato ben sei tipologie di vino (spumante metodo classico, passito di Malvasia, Gutturnio e Ortrugo). Sperimentazione di sidro di mele e pere spumantizzato.
L'Istituto Professionale di Cortemaggiore fornisce al diplomato competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. Integrato nel territorio gestisce le filiere produttive di carne e latte.
L'Istituto Professionale di Piacenza ha come indirizzo di studi Servizi per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale con opzione valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio. Integrato nel territorio gestisce la coltivazione di piante da semina e da frutto in campo e in ambiente protetto.
L'Istituto Alberghiero prevede 4 articolazioni del piano di studi Enogastronomia, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica, prodotti dolciari artigianali e industriali. E' dotato di locali che consentono l'attività didattica quale laboratorio di cucina, ristorante didattico, accoglienza turistica, laboratorio di pasticceria e sala bar.
(Fonte: Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza)
Oltre 6.000 persone al Salone dell'orientamento nella sede dell'Università di Reggio Emilia. Ancora un grande successo per l'iniziativa della Provincia che accompagna quasi cinquemila ragazzi e le loro famiglie nella scelta delle superiori. Sabato 3 dicembre tappa nelle diverse province.
Reggio Emilia, 28 novembre 2016
Grande successo anche quest'anno per "La Provincia che orienta: scegli la tua strada", il Salone dell'orientamento promosso dalla Provincia di Reggio Emilia. Sabato, circa 5.000 ragazzi di terza media, e le loro famiglie, sono stati aiutati nella fondamentale scelta della scuola superiore. Allestito anche quest'anno nella sede dell'Università in viale Allegri, con spazi espositivi e docenti di tutte le scuole superiori e degli enti del sistema di formazione professionale.
In aula magna, si è tenuta la seconda presentazione collegiale da parte dei dirigenti scolastici di tutti gli istituti superiori, introdotta dalla vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi.
Sabato 3 dicembre il Salone dell'orientamento farà poi tappa in provincia. L'iniziativa si svolgerà alle 15 contemporaneamente a Montecchio (istituto D'Arzo, via per Sant'Ilario 28/c); Guastalla (istituti Russell e Carrara, via Sacco e Vanzetti 1); Scandiano (istituto Gobetti, via della Repubblica 41); Correggio (liceo Corso presso l'aula magna della scuola primaria San Francesco, via Zavattini, 12; convitto Corso in via Bernieri 8; istituto Einaudi in via Prati 2; liceo paritario D'Aquino in via Contarelli 3/5), mentre a Castelnovo Monti, l'attività di presentazione per le scuole superiori è prevista per le 14.30 al Teatro "Bismantova" in via Roma 75.
A ognuno dei quasi 5.000 ragazzi in uscita dalle scuole medie verrà poi consegnata anche quest'anno, entro Natale, una guida curata dal servizio di orientamento Polaris della Provincia con tutte le informazioni utili per conoscere le nostre scuole e la loro offerta formativa.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it oppure contattare il servizio Polaris, telefono 0522.444.855 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Riceviamo e pubblichiamo la nota della Gilda degli Insegnanti: "Per l'ennesima volta una scuola Parmense tribuna per esponenti del Pd. L'Ufficio Scolastico Regionale non controlla."
Parma, 18 novembre 2016
Per l'ennesima volta siamo costretti a rilevare che una scuola del Parmense viene offerta come occasione di ribalta mediatica ad un esponente del Pd, è accaduto nei giorni scorsi a Polesine Zibello dove in una classe è entrato un consigliere regionale del partito di governo che è stato poi immortalato, con evidenti finalità mediatiche, con innocenti bambini di una quinta elementare, i quali dovevano essere lì non per fare da cornice ad un politico ma per seguire le lezioni.
E' una vergogna che la Scuola Statale, che dovrebbe essere apolitica e imparziale, sia usata in questo modo e che l'Ufficio Scolastico Regionale preposto ai controlli del caso, di fronte ad episodi di questo tipo, chiuda tutti e due gli occhi come è suo solito quando deve porre certi rilievi.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, a tal proposito dichiara: "Noi siamo gente libera non avremo mai paura e timore di denunciare queste sconcezze, a quanti nel settore scolastico permettono queste cose diciamo che i politici passano, noi nella scuola pubblica rimaniamo e la difenderemo ad oltranza"
(Fonte: Gilda di Parma e Piacenza, sede di Parma, Via Verdi 25- tel.3388103820)
Presentato da nidi e scuole d'Infanzia del Comune di Parma il progetto di avvicinamento alla lingua inglese rivolto ai bambini/e dai 24 mesi ai 6 anni. Il progetto è cofinanziato da Intesa Sanpaolo e dalla vicesindaco, Nicoletta Paci, che ha devoluto il 10% dei propri emolumenti percepiti come vicesindaco.
Parma, 18 novembre 2016
Un percorso ludico e di scoperta per avvicinare, in modo efficace e formativo, i bambini alla conoscenza di una nuova lingua. Innumerevoli sono infatti gli studi che dimostrano quanto i primi tre anni di vita dei bambini siano i più importanti in tema di apprendimento e quindi anche nell'apprendimento di una lingua straniera. Gli aspetti innovativi del progetto, che rispetto l'anno passato, coinvolge circa 200 bambini in più, sono i seguenti: grande coinvolgimento dei più piccoli ovvero estensione del progetto ai bambini dei nidi d'Infanzia in età compresa fra i 24 e i 36 mesi; maggiore flessibilità nelle proposte educative, sempre più inserite nel progetto di scuola, anche attraverso l'incontro con ragazzi madre lingua, appartenenti al programma Erasmus; introduzione del personaggio guida ovvero un pupazzo, che quotidianamente interagisce nel corso della giornata educativa; allestimento di uno spazio dedicato "English Corner" dove tutti parlano, cantano giocano in inglese. Questo spazio si arricchisce ogni anno e si possono trovare materiali inerenti alle attività della lingua straniera.
Il progetto, presentato ieri da nidi e scuole d'Infanzia del Comune di Parma, è cofinanziato da Intesa Sanpaolo e dalla vicesindaco, Nicoletta Paci, che ha devoluto il 10% dei propri emolumenti percepiti come vicesindaco, proprio per questa finalità. Sindaco, Vicesindaco e Presidente del Consiglio Comunale, infatti, all'inizio del mandato avevano scelto come linea quella di rinunciare al 10% del proprio stipendio da devolvere per progetti o finalità meritevoli. All'incontro erano presenti la Vicesindaco Nicoletta Paci, insieme a Rossana Allegri, responsabile scuole dell'infanzia del Comune di Parma, Lisa Bertolini, responsabile dei Nidi d'Infanzia, le formatrici di lingua inglese Donatella Bergamaschi e Maura Calzetti, in collaborazione con Dragomanno, rappresentata da Federica Vettori, e il direttore Retail Parma Centro di Intesa Sanpaolo Luigi Santi.
Come hanno spiegato Rossana Allegri e Lisa Bertolini, il progetto è unico nel suo genere, inserendosi con naturalezza nella progettazione generale dei servizi ed evitando esperienze frammentate o parziali, dato che l'insegnante/educatrice di "inglese" è la stessa che opera nella sezione. Inoltre, facendo proprie le ricerche psico-pedagogiche, il programma favorisce l'avvicinamento alla lingua inglese sollecitando la curiosità dei bambini e sostenendo la loro voglia di conoscere e di comunicare. Privilegiando il gioco e la relazione tra bambini, insegnante e personaggio guida (solitamente un pupazzo) che interagisce con i piccoli partecipanti, viene favorito l'apprendimento, attraverso i meccanismi di identificazione e proiezione, in grado di stimolare la creatività e l'immaginario dei bambini.
L'11 novembre al Teatro Municipale di Piacenza un recital di poesia e musica dedicato a Shakespeare e ai musicisti del suo tempo nell'ambito delle iniziative di educazione alla musica per le scuole. Testi tratti dai sonetti e dalle opere teatrali di William Shakespeare musica di William Byrd, Thomas Morley, John Dowland, John playford Henry Purcell e anonimi della tradizione popolare inglese.
Piacenza, 2 novembre 2016
Un viaggio musicale nell'epoca elisabettiana, uno dei momenti storici di maggiore splendore della cultura anglosassone, che si inserisce nelle iniziative di educazione alla musica della stagione teatrale 2016-17. Al Teatro Municipale di Piacenza è protagonista William Shakespeare di cui quest'anno ricorre il 400° anniversario dalla morte e le cui opere sono intessute di riferimenti musicali. A lui è dedicato lo spettacolo per le scuole in scena venerdì 11 novembre alle 10,30 e in replica alle 14,45: Se la musica fosse il cibo dell'amore.
Una nuova produzione ideata e diretta da Maddalena Scagnelli, che da anni si dedica con i gruppi Enerbia ed Eudaimonia, alla valorizzazione degli antichi repertori musicali italiani ed europei con particolare riferimento a quelli medievali e rinascimentali, in cui canzoni d'amore, arie strumentali e danze non sono solo utilizzate come momento di intervallo tra le scene ma spesso sono inserite direttamente nell'azione teatrale.
Il cuore del concerto recital è dedicato a Thomas Morley, musicista popolarissimo e collaboratore diretto di Shakespeare, a cui si devono brani vocali di inesausta freschezza e grazia. A lui sono accostati altri autori fondamentali del tempo, come Dowland e Byrd. Infine alcune straordinarie melodie della tradizione popolare, utilizzate e citate nelle opere shakesperiane, come la celeberrima Greensleeves. Ad aprire e chiudere lo spettacolo due brani che si collocano agli estremi di questo periodo d'oro della musica inglese: il Carpe diem di Enrico VIII e una splendida ballata erotica di Playford.
"Viaggio sul confine orientale", conferenza con letture e immagini a cura di Rosanna Greci e Marina Savi, al liceo Classico Romagnosi, nell'ambito della "Festa internazionale della storia".
Parma, 24 ottobre 2016
"Viaggio sul confine orientale" è il titolo della conferenza con letture e immagini a cura di Rosanna Greci e Marina Savi, che si è svolta, questa mattina, al liceo Classico Romagnosi, nell'ambito della "Festa internazionale della storia". All'iniziativa, patrocinata dal Comune di Parma, ha preso parte la vicesindaco, Nicoletta Paci, con delega alla scuola ed ai servizi educativi. Ha aperto l'incontro il dirigente scolastico del liceo classico Romagnosi, Guido Campanini,che si è soffermato sul duplice significato del momento che si è focalizzato sul tema del confine da un punto di vista storico e da un punto di vista civico ed educativo. "Il confine – ha detto il dirigente scolastico – visto non come luogo di separazione, ma come luogo di scambio".
La vicesindaco, Nicoletta Paci, si è soffermata sul significato della memoria "per trarre spunto da essa e dai sui insegnamenti, per costruire un futuro migliore". Ha posto l'accento sul fatto che le testimonianza contano, a volte, più delle parole e certamente la visita effettuata dai ragazzi nel novembre scorso sui luoghi del confine orientale ha rappresentato un modo per vedere e toccare con mano quanto studiato ed appreso a scuola e sui libri.
Le docenti, Rosanna Greci e Marina Savi, si sono soffermate sull'evoluzione del confine orientale italiano partendo dalla prima guerra mondiale, attraverso le vicissitudini della seconda guerra mondiale, per arrivare al trattato di Osimo.
Il loro intervento è stato inframmezzato dalla lettura di testimonianze dei ragazzi che hanno preso parte al viaggio sul confine orientale, lette dagli studenti presenti nell'aula magna del liceo.
Il liceo classico Romagnosi è scuola capofila del "Viaggio sul confine orientale", organizzata in collaborazione con l'ISREC di Parma e di Modena e grazie al cofinanziamento dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia Romagna. Nel progetto sono coinvolti i licei Romagnosi, Ulivi, Sanvitale e Marconi, per un totale di circa 100 studenti. Si tratta di una iniziativa svolta già lo scorso anno scolastico che ha dato frutti molto significativi sia sul piano della formazione del cittadino sia della conoscenza storica di eventi fondamentali ma trascurati dalla storiografia e dai programmi. Il progetto prevede momenti di formazione e di restituzione alla città dell'esperienza svolta; il viaggio delle scorso anno è stato presentato proprio in occasione della conferenza legata al Festival della storia che ha avuto luogo oggi al liceo Romagnosi. Gli studenti dell'ultimo anno scelgono di partecipare al viaggio volontariamente, pagando una quota individuale.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
Riceviamo e pubblichiamo la nota della Gilda degli Insegnanti di Parma: "4 milioni 284mila 300 euro per le scuole non statali ubicate in Provincia di Parma è semplicemente una vergogna."
Parma, 17 ottobre 2016
Il recente provvedimento dell'Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna che, in applicazione di una legge nazionale, stanzia a fondo perduto complessivi 4 milioni 284mila 300 euro per le scuole non statali ubicate in Provincia di Parma è semplicemente una vergogna. Il tutto avviene mentre ai dipendenti della scuola pubblica si chiedono sacrifici enormi, obbligandoli a percepire paghe miserevoli dovute ad un contratto oramai scaduto ben sette anni. Lo Stato continua a devolvere valanghe di soldi dei contribuenti ai privati che hanno aperto scuole sul territorio, questo sperpero di risorse si aggiunge ad un altro regalo, circa 40 milioni di euro stanziati in favore delle agenzie che hanno la pretesa di aggiornare i docenti, ciò mentre nemmeno un centesimo è previsto per gli insegnanti che parteciperanno coattivamente a questi "aggiornamenti" che faranno lucrare gli "amici degli amici". Contemporaneamente per ottenere un risparmio è stato d'imperio congelato l'anno 2013 che, con una rapina perpetrata ai danni docenti della scuola statale, non viene conteggiato nel calcolo dell'anzianità. Questa è la pseudo Buona Scuola del Pd, dare soldi ai privati fingendo di investire sulla scuola statale. Per la verifica di quanto asseriamo, indichiamo il link ufficiale postato sul sito dell'Ufficio Scolastico Regionale istruzioneer.it/2016/10/13/scuole-paritarie-dellemilia-romagna-piano-di-riparto-fondi-a-s-2015-2016.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, dichiara: "Oramai questi politicanti e i loro accoliti hanno perso il senso del pudore".
"Parma, io ci sto!" e Università puntano alla prima Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli alimenti e la Nutrizione. Il progetto è stato presentato ieri dal Magnifico Rettore Loris Borghi, dal presidente dell'Associazione, Alessandro Chiesi e dal coordinatore del 'petalo agroalimentare', Guido Barilla.
di Alexa Kuhne
Parma, 6 ottobre 2016
L'obiettivo di creare la prima Scuola internazionale di alta formazione sugli alimenti e la nutrizione è stato raggiunto. Lo scopo è lungimirante: portare la Food Valley a centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione del settore alimentare.
L'Associazione "Parma, io ci sto!" ha presentato ieri mattina con l'Università di Parma il progetto Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione, all'interno del progetto Food Project di Ateneo. Una struttura didattica di prestigio unica al mondo, specializzata nell'offerta formativa post-laurea a forte grado di internazionalizzazione.
La Scuola sarà un vero e proprio hub, che permetterà all'Ateneo di posizionarsi tra i principali attori internazionali, attraendo non solo risorse economiche, ma anche umane, in questo settore così strategico per le imprese e per il territorio.
La Food Valley, centro di eccellenza del settore agroalimentare, richiede un investimento di circa 8,75 milioni di euro, di cui 4,75 milioni sono già stati stanziati dall'Università.
L'Associazione 'Parma, io ci sto!' ha già avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci che con una call a tutto il territorio: due milioni sono stati dati da Barilla, 750mila euro da Chiesi, 250 mila euro da Fondazione Cariparma.
A questo obiettivo ci crede fortemente Guido Barilla che ha sottolineato quanto "sia significativo che il primo progetto strategico di 'Parma, io ci sto!' sia con l'università, che rappresenta il nostro futuro".
Perché dalla formazione parte tutto: "Solo creando nuove competenze e conoscenze – ha detto – la città sarà in grado di attrarre nuovi talenti e di posizionarsi come capitale del cibo".
Per Alessandro Chiesi, investire nella ricerca, credere nella formazione significa produrre innovazione: "Grazie a questo progetto – ha spiegato il presidente di 'Parma, io ci sto!', le imprese del territorio avranno a disposizione un capitale umano, caratterizzato da professionalità sempre più qualificate. Questo, però, può anche essere visto come un punto di partenza per attrarre nuovi investimenti anche da parte degli organi di governo locali, nazionali ed europei".
'Food project' con la sua Scuola di formazione può contribuire a fare di Parma e della Food Valley il centro mondiale della conoscenza e della innovazione nel settore agroalimentare con benefici per cittadini e imprese di tutto il paese.
La portata di questo progetto è davvero significativa. Non si tratterà soltanto di sviluppare le infrastrutture e la tecnologia del Dipartimento di Scienze degli Alimenti ma di attuare una 'rivoluzione' in ambito didattico grazie alla Scuola di formazione.
"Con questo progetto – ha sottolineato il rettore Loris Borghi – si attua nel concreto quella sinergia tra Università e territorio che è una chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità".
La novità sta anche nella riqualificazione di molte aree del Campus. Carlo Quintelli, l'architetto responsabile del progetto ha illustrato come prenderà forma lo spazio adibito a Scuola, dal verde all'ospitalità; la riconversione della FOOD AREA, ben 2.000 mq, andrà a arricchirsi di altri 6.000 mq.
La scuola di alta formazione troverà identità nella "cascina" e il piano prevede anche una riorganizzazione e concentrazione delle strutture e laboratori che oggi sono sparsi in varie parti dell'Ateneo (aule, sale convegni, caffetteria). La pianta prevede una parte centrale che richiama gli archetipi culturali delle nostre strutture rurali attraverso una tipologia a "Corte" che richiama anche l'aspetto forte della socialità.
Entro i prossimi due mesi sarà pronto l'esecutivo progettuale. L'inaugurazione avverrà nell'anno accademico 2018-2019.
I contenuti di questa Scuola unica al mondo sono stati illustrati dal professor Furio Brighenti: "E' previsto il potenziamento dei percorsi primari accentrandoli dai 9 siti in cui sono sparse le attività attuali. Sarà dato spazio agli indirizzi post laurea, alla formazione avanzata e alla formazione continua, dai dottorati di ricerca ai master di primo e secondo livello, a corsi di perfezionamento e corsi brevi.
Diventerà una scuola con una rete di docenti che potrà essere utilizzata per la formazione esterna all'ateneo, compreso il sostegno alla 'Corporate Academy', ovvero i percorsi di alta formazione interni alle imprese".
Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive del comune di Parma ha ricordato che questo progetto si sposa con il riconoscimento dell'Unesco dato a Parma come "Città Creativa della gastronomia" e con la creazione della rete delle 13 città creative che venne inaugurata in occasione dell'ultimo "Cibus".
L'ex Rettore Nicola Occhiocupo ha espresso la sua soddisfazione per l'iniziativa di stretta collaborazione tra mondo economico, università e territorio che il progetto riassume in sé. Un pensiero è andato anche a Pietro Barilla che, negli anni '90 , assecondando un investimento di 4 miliardi di lire, "unico imprenditore italiano - ha sottolineato Occhiocupo – che anni fa disse che bisognava investire sui giovani".
Il progetto è stato presentato oggi dal Magnifico Rettore Loris Borghi, dal Presidente di "Parma, io ci sto!" Alessandro Chiesi e dal coordinatore del petalo agroalimentare di "Parma, io ci sto!" Guido Barilla. Obiettivo: portare la Food Valley a centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione nel settore alimentare.
Parma, 5 ottobre 2016
Un grande progetto di visione, un momento storico che ha visto la sua genesi proprio grazie alla stretta di mano tra l'Ateneo di Parma e l'Associazione "Parma, io ci sto!".
Il primo grande progetto strategico di "Parma, io ci sto!" è nel segno dell'agroalimentare, un settore che rappresenta da sempre Parma e il suo territorio in tutto il mondo: l'agroalimentare italiano, con 132 miliardi di fatturato, è il secondo settore del Paese e ha l'export come vero grande motore. Parma, insignita dall'Unesco come "città creativa della gastronomia", è anche ambasciatrice della Food Valley nel mondo e vuole quindi confermare le sue eccellenze anche nell'offerta culturale e formativa dei suoi giovani. È con queste premesse che l'Associazione "Parma, io ci sto!" presenta con l'Università di Parma il progetto Scuola Internazionale di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione all'interno del progetto "Food Project" di Ateneo. Una struttura didattica di prestigio unica al mondo, specializzata nell'offerta formativa Post-Laurea a forte grado di internazionalizzazione.
Il punto di partenza è il Dipartimento di Scienze degli Alimenti che già oggi ha un grande potenziale: con il 6% delle matricole iscritte ai suoi corsi di laurea, è il quinto dipartimento per attrazione di Fondi Europei e 81 progetti di collaborazione industriale nel 2014, sviluppa il 30% delle pubblicazioni di alto livello «Highly Cited» dell'Ateneo, impiegando solo il 2,5% del personale complessivo dell'Università con un turnover di oltre 5,5 milioni di euro annui.
In questo contesto oggi, presso il Centro Congressi di S. Elisabetta al Campus Universitario, è stata per la prima volta illustrata la portata di questo progetto comune tra "Parma, io ci sto" e l'Ateneo di Parma. La visione finale non prevede solo lo sviluppo della quantità e la qualità delle infrastrutture e degli investimenti in tecnologia del Dipartimento di Scienze degli Alimenti, ma anche la sopracitata Scuola di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione, una vera e propria "rivoluzione" in ambito didattico.
A livello macro "Food Project" prevede un intervento edilizio ed un insieme di nuove e più efficienti strutture di ricerca e didattica che saranno messe a disposizione di ricercatori, studenti, imprese alimentari e professori di tutto il mondo. Ma la Scuola di Alta Formazione sugli Alimenti e la Nutrizione sarà un vero e proprio Hub che permetterà all'Ateneo di posizionarsi tra i principali attori internazionali attraendo non solo risorse economiche ma anche umane in questo settore così strategico per le imprese e per il territorio.
Questo progetto ambizioso - che ha l'obiettivo di rendere sempre di più la Food Valley il centro di eccellenza del settore agroalimentare - richiede un investimento di circa 8,75 milioni di Euro, di cui 4,75 Milioni sono già stati stanziati dell'Università. Per il completamento dei fondi e l'avvio della Scuola di Alta Formazione "Parma, io ci sto!" ha voluto raccogliere la sfida, confermando ancora una volta il suo ruolo di sostenitore di tutte quelle iniziative strategiche che sono impostate per valorizzare il territorio nel medio lungo periodo. L'Associazione – dando attuazione al suo modello operativo – ha già avviato la raccolta delle risorse sia attraverso i suoi soci che con una call a tutto il territorio: dei 4 milioni di euro sui cui si è impegnata ha già raccolto adesioni per oltre 3 Milioni, di cui 2 Milioni da Barilla, 750 mila euro da Chiesi, 250 mila euro da Fondazione Cariparma ed altri che stanno deliberando il sostegno al progetto.
L'impegno di "Parma, io ci sto!" per traguardare in tempi brevissimo l'obiettivo di questa raccolta di risorse, si concretizza anche in un incontro con tutte le imprese, il 10 ottobre presso la sede dell'Unione Parmense degli Industriali, dove ancora una volta i soci fondatori sottolineeranno l'importanza di fare sistema tra imprese e istituzioni, raccogliendo l'opportunità di creare basi solide per il futuro.
«È significativo che il primo progetto strategico di "Parma, io ci sto!" sia con l'università, che rappresenta il nostro futuro. – ha sottolineato Guido Barilla - Dalla formazione parte tutto. Solo creando nuove competenze e conoscenze la città sarà in grado di attrarre nuovi talenti e posizionarsi come capitale del cibo».
«Investire in ricerca, credere nella formazione significa produrre innovazione – ha sottolineato Alessandro Chiesi - l'allargamento delle dimensioni aziendali, la diffusione delle alleanze strategiche, la maggiore internazionalizzazione delle aziende, la compenetrazione tra scienze e tecnologie, tante sono le motivazioni per cui questo progetto è sicuramente da sostenere, perché un "unicum" nel suo genere che può portare vantaggi alle nostre persone, alle nostre aziende. Anche la genesi dello stesso è sicuramente un modello, un esempio che fa di Parma e del suo territorio una città da "imitare". "Parma, io ci sto!" ha saputo guardare avanti: grazie a questo progetto, infatti, le imprese del territorio avranno a disposizione un capitale umano caratterizzato da professionalità sempre più qualificate pronte per essere inserite con profitto nelle realtà aziendali e strumenti di ricerca innovativi e all'avanguardia da utilizzare per modernizzare i processi produttivi. Inoltre, l'attenzione su questo progetto è il punto di partenza per attrarre nuovi investimenti anche da parte degli Organi di Governo locali, nazionali ed europei grazie a nuove potenziali sinergie e a quelle esistenti».
"Food Project" con la sua Scuola di Formazione è un sogno concreto: fare di Parma e della Food Valley il centro mondiale della conoscenza e dell'innovazione nel settore agroalimentare con benefici per cittadini e imprese di tutto il paese.
«Al punto in cui siamo il progetto di creare a Parma, nel contesto di questo meraviglioso Campus scienze e delle tecnologie, un polo internazionale di formazione e ricerca nel settore del food, è un sogno realizzabile", ha dichiarato il rettore Loris Borghi. "L'Università di Parma è sempre stata e continuerà ad essere un Ateneo generalista, con plurime discipline e plurime linee di ricerca, espressione di ricchezza cha va salvaguardata, ma con uno sguardo e un impegno particolare nell'ambito degli alimenti e della nutrizione. Dopo un anno di intenso lavoro progettuale fatto insieme a "Parma, io ci sto!", l'Università è ora pronta alla fase esecutiva. Al Campus, in un'area appositamente individuata, sorgeranno nuove strutture, aule, laboratori interni ed esterni, biblioteca, spazi per studenti e professori, dedicati in modo specifico allo sviluppo della formazione, della ricerca e del trasferimento tecnologico sull'agroalimentare, al servizio degli studenti e delle imprese, con l'ambizione di creare un Centro di rilievo internazionale. Con questo progetto si attua nel concreto quella sinergia tra Università e territorio che è una chiave di volta per lo sviluppo sociale ed economico di una comunità. A nome di tutto l'Ateneo ringrazio l'Associazione "Parma, io ci sto!" per aver creduto in questa alleanza e dichiaro fin da ora che "Parma, io ci sto!" sarà invitata a gestire tutta l'operazione in connessione diretta e costante con il governo dell'università, nelle forme che insieme andremo a definire».
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Gilda Insegnanti: "Indirizzo musicale negato, ennesimo esempio del disastro che ha provocato la "Buona Scuola" del Pd. Sulle assegnazioni dei docenti si esprimerà la magistratura".
Parma, 5 ottobre 2016
Il danno arrecato alla comunità scolastica di Langhirano è sotto gli occhi di tutti, i ragazzi del locale Istituto Comprensivo fino a poche settimane dall'inizio dell'anno scolastico sapevano di essersi iscritti ad una scuola ad indirizzo musicale, opportunità negatagli nonostante avessero già svolto un percorso di studi attinente. L'esempio di Langhirano è una chiara dimostrazione che la cosiddetta "Buona Scuola" del Pd è solo caos, l'assegnazione di migliaia di docenti in giro è stata fatta a casaccio da un misterioso algoritmo. La Gilda degli insegnanti ha compiuto un accesso agli atti presso il Ministero per capirne le caratteristiche, ma i funzionari preposti hanno avuto l'ordine di non fornire il codice sorgente, elemento fondamentale che serviva per verificarne la correttezza rispetto alle norme. A seguito di ciò la Gilda si è rivolta alla magistratura.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza: "Ci meraviglia che i genitori dei ragazzi vogliano rivolgersi a Berlinguer che appartiene alla stessa parte politica che ha prodotto il caos in cui è piombata la scuola italiana. A tutto ciò si aggiunge anche la gestione dell'Ufficio Scolastico Regionale di Bologna che, con il silenzio assenso della politica, è assente dal nostro territorio".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)