Visualizza articoli per tag: lattiero caseario

Stazionario il Burro e leggera flessione per il Grana Padano DOP.

di Virgilio, Parma - 30 luglio 2014

LATTE SPOT Quotazioni stazionarie nelle ultime due settimane di luglio. Dopo l'ondata ribassista della prima quindicina il latte spot crudo ferma i listini di Verona a 41,24 e 42,27 €/100 litri rispettivamente come valore minimo e massimo. la media mese quindi si assesta a 42,01 con una perdita rispetto il mese precedente di 1,81% e del 9,65% rispetto al 2013.
Il Latte Spot Pastorizzato Estero invece chiude con una media mese di 38,92€/100 litri registrando quindi una perdita di valore del 6,95% sul mese precedete e del 16,30% nel confronto con l'anno precedente.

BURRO E CREMA All'insegna della stabilità il prezzo del Burro. Nessuna variazione hanno registrato i listini delle principali piazze per tutto il mese di luglio. Il Burro CEE, quotato a Milano, è quindi fermo a 3,25€/kg e lo zangolato di creme fresche per la burrificazione staziona da diverse settimane a 1,95€/kg alla borsa di Parma. Seppure in ritardo di due settimane anche la Borsa di Verona adegua al ribasso le quotazioni della panna di centrifuga a uso alimentare (40% mg) avvicinando i prezzi alla crema a uso alimentare di Milano. 1,74€/kg il listino milanese della crema a uso alimentare e tra 1,74 e 1,76 i valori minimo e massimo registrati a Verona per la panna di centrifuga registrando perciò una perdita, su questa piazza, del 2,33% lo scorso 28 luglio rispetto la predente ottava.

GRANA PADANO Leggera contrazione del "Padano". -5 centesimi sulla piazza milanese per entrambe le stagionature a listino (9 mesi e 15 mesi e oltre). Invariati invece i listini di Mantova. Nello specifico Milano chiude la borsa del 28/7 con un -0,72% ( 6,80 - 6,90€/kg) per il 9 mesi e con uno 0,64% (7,40 - 8,05€/kg) per il 15 mesi e oltre.

PARMIGIANO REGGIANO Maggiore invece è la perdita dei listini del Parmigiano Reggiano. 10 centesimi perduti dal 24 mesi di stagionatura sia sulla piazza di Parma sia su quella milanese mentre si è limitata a 5 centesimi la svalutazione del 12 mesi su entrambe le piazze.
Più in dettaglio le quotazioni del "Parmigiano", sulla piazza di riferimento comprensoriale, si attestano tra 7,80 e 8,15€/kg per il 12 mesi e 9,15 e 9,50€/kg per il 24 mesi. Con un valore medio mensile di 8,01€/kg il 12 mesi di stagionatura realizza una perdita complessiva del 7,10% rispetto al 2013 e del 7,35% per il 24 mesi equivalente a una media mese di 9,45€/kg.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Fermi i listini del Burro e del Grana Padano. Il Parmigiano in leggero calo solo a Parma e relativamente al 24 mesi di stagionatura.

di Virgilio, Parma - 23 luglio 2014 -

LATTE SPOT Dopo avere perduto 2,5 € nelle ultime due settimane il Latte Crudo Spot si prende una pausa. 40,00 e 41,00 €/100 litri di latte sono rispettivamente le quotazioni minime e massime registrate lo scorso lunedì 21 luglio alla borsa di Verona, confermando perciò le quotazioni del 14/7. Inversione di tendenza per il latte intero spot pastorizzato estero che guadagna 1,35% e dopo 3 settimane di intensa flessione recupera circa 50 centesimi e si riporta entro la forbice compresa tra 38,15 e 39,18€/100 litri.

BURRO E CREMA Nulla di nuovo sul fronte del Burro. Invariate le quotazioni su tutte le piazze prese a riferimento. Unica eccezione la crema di latte a uso alimentare che a Verona, dopo due settimane di negatività (-12 centesimi al litro), lo scorso 21/7 ha mantenuto la quotazione di 1,74€/litro fissato a Verona.

GRANA PADANO La settimana appena conclusa ha mantenuto invariati i listini del Grana Padano in tutte le principali piazze e per tutte le tipologie di stagionatura. A mantova si sono confermati i prezzi compresi tra 6,65 e 6,90 e tra 7,45 e 7,70€/kg rispettivamente per il 10 e il 14-16 mesi di stagionatura. Milano invece ha confermato la forbice tra 6,85 e 6,95 per il 9 mesi e 7,45 e 8,10 €/kg per il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO La 29esima di calendario si è invece contraddistinta per una riduzione di valore della stagionatura 24 mesi per il Parmigiano Reggiano quotato a Parma. 10 centesimi perduti quindi per la stagionatura più apprezzata dal pubblico che si colloca tra 9,25 e 9,60 €/kg con una perdita di 1,05% sul listino precedente. Nessuna variazione invece è intervenuta sulla quotazione del 12 mesi che ha confermato il prezzo compreso tra 7,85 e 8,20€/kg. Nessuna variazione di listino è stata registrata a Milano e a Reggio Emilia.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 29 21 Luglio 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)
SOMMARIO Anno 13 - n° 29 21 Luglio 14
1.1 editoriale Ai ripari... non certo dal sole estivo
2.1 ambiente GREENPEACE: Omini LEGO in azione contro la distruzione dell'Artico
3.1 bonifiche Fondi UE. La Regione Emilia Romagna approva il programma 2014-2020
3.2 latte e quote Il latte della discordia
4.1 Lattiero caseario Calma piatta per i "duri".
5.1 benessere Vinoterapia, un bagno di lunga vita
5.2 indicazione di origine Approvata l'etichetta di "prodotto di montagna"
6.1 comarketing Comarketing, Camoscio d'Oro e Piadina Loriana. Il Ricettario.
6.2 pomodoro 2014 Pomodoro, campagna 2014 in linea con le previsioni
7.1 consumi e crisi +10% la povertà

Cibus 29COP cibus

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 20 Luglio 2014 10:40

Il latte della discordia

I produttori ungheresi chiedono un intervento contro l'ingresso di latte a basso costo. Il Ministro Martina dice NO all'aumento delle quote.

di Virgilio, Parma 16 luglio 2014

Il latte è un alimento principe nella dieta alimentare e la sua produzione è da sempre fonte di reddito per una gran parte di imprese agricole.
Il regime delle quote latte è stato uno dei sistemi più efficaci di intervento da parte della CE prima e UE dopo per equilibrare domanda e offerta all'interno del mercato comune e, nonostante le storture italiane, il suo scopo è stato in gran parte raggiunto.
Dal 2015 tutto cambierà ma nel frattempo, anche in ragione delle differenze organizzative e strutturali dei sistemi economici e, nello specifico, zootecnici dei diversi Paesi membri, determina pressioni alle "frontiere" come sta accadendo in Ungheria in questi giorni.
A riportare la notizia per la quale i produttori magiari sarebbero sul piede di guerra è il sito EUROREGION.NET.
I produttori di latte ungheresi si dicono quindi pronti a manifestare se il loro governo non interverrà sulla questione ormai insostenibile del latte importato a basso costo che comporta una sovraproduzione di quello nazionale.
La rotta del latte - ricorda www.economia.hu- infatti procede da Nord a Sud, approdando in Italia e in Grecia, mentre quello arriva che in Ungheria proviene dall'Europa Settentrionale e Occidentale, soprattutto dalla vicina Slovacchia, ma anche dalla Polonia, dalla Germania e dall'Austria. Hegedus Imre, parlando alla tv nazionale M1 a nome associazione ungherese dei produttori di latte che presiede, ha sottolineato che il problema deve essere legato anche a questioni di Imposta sul Valore Aggiunto. La domanda che deve essere posta, sottolinea Hegedus, come possa essere rivenduto a basso costo sugli scaffali il latte straniero, ad esempio quello tedesco, che in Germania costa di più che in Ungheria.
- CHIUSO DOSSIER LATTE -
Nel frattempo, lo scorso 14 luglio, dopo 5 mesi di trattative, si è finalmente concluso il dossier latte con un No da parte del nostro Ministro Maurizio Martina sostenuto da altri rappresentanti di Paesi UE che in questi ultimi anni di regime quote latte hanno, contenuto le produzioni. Non così è stato invece da parte di Germania, Olanda, Polonia, Austria, Danimarca e Belgio che, al contrario, hanno notevolmente aumentato le proprie produzioni di latte proprio allo scopo di godere di un "vantaggio competitivo" in occasione delle nuove misure di intervento sul latte che verranno adottate a partire dalla campagna lattiera 2015-2016. La richiesta di questi Paesi del Nord, con in testa la Germania, era di modificare il tenore di grasso nel latte che, in sostanza, si sarebbe tramutato in un aumento della quota latte disponibile per i loro produttori con la conseguenza non indifferente di non dover pagare la "multe".
Questa volta non sono stati gli italiani a fare i furbetti...

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 16 Luglio 2014 08:41

Lattiero Caseario. Calma piatta per i "duri".

 

Prezzi relativamente stazionari. Unica eccezione significativa la ridiscesa del latte spot.

di Virgilio, Parma - 16 luglio 2014

LATTE SPOT Dopo tanto risalire è venuto il tempo di scendere. Il latte spot, quotato a Verona, ha chiuso il mese di giugno in stasi per riaprire in luglio con una speculare inversione rispetto al mese precedente. Il 7 luglio, infatti, i listini hanno ceduto il 3,49% e lo scorso lunedì 14/7 un ulteriore euro è stato scalato registrando un valore minimo di 41,24 e massimo di 42,27€/100 litri di latte.

BURRO E CREMA Da fine maggio i listini di Burro si sono pressoché stabilizzati. Unica eccezione per la crema a uso alimentare che ha, seppure con leggera distonia, accompagnato le variazioni del latte spot. Tant'è che dopo la costante ascesa avviata da fine maggio, nelle ultime sedute di borsa milanesi, i listini si sono ridimensionati del 3,33% e 3,23% rispettivamente il 7/7 e il 14/7 fissando il prezzo della crema di latte a uso alimentare a 1,74€/kg.

GRANA PADANO Fermi i consumi interni ma fermi anche i listini del Grana Padano. Anche in questo inizio di luglio le quotazioni non hanno subito variazioni. Nello specifico alla borsa di Milano i listini del 9 mesi di stagionatura sono stazionari tra 6,85 - 6,95€/kg dal 9 giugno scorso così come pure il 15 mesi è dalla medesima data fissato tra 7,45 e 8,10€/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Sensibilmente diverso invece l'andamento dei prezzi del Parmigiano Reggiano. Alla costante riduzione dei listini si è, solo da tre settimane, manifestata una certa stabilità nelle quotazioni del 12 mesi di stagionatura mentre è ben più prolungato il periodo di stagnazione rilevato nei listini del 24 mesi (6 settimane). In particolare per il 12 mesi i prezzi registrati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma si sono attestati tra 7,85 e 8,20 e tra 9,35 e 9,70 rispettivamente per il 12 e 24 mesi.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 28 14 Luglio 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

SOMMARIO Anno 13 - n° 28 14 Luglio 14

1.1 editoriale - Nella palude UE
2.1 quote latte - Never ending story
3.1 bonifiche - Nutrie, accertata la pericolosità. Corsi d'acqua troppo vulnerabili
3.2 export - Ismea. Bene il 1° trimestre, +1,9% in valore
4.1 Lattiero caseario - Stop al latte spot
5.1 sviluppo - Coldiretti. Restituire l'Europa ai popoli.
5.2 Alcool e vino - Vietare il vino in pausa pranzo. I produttori francesi non l'hanno presa bene
6.1 Filiera italiana - Barilla firma con il "Consorzio Casalasco del Pomodoro"

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 13 Luglio 2014 11:00

Quote Latte. Never ending story

Regime Quote Latte, 1,4 miliardi di vecchie multe da incassare per l'UE.

di LGC Parma, 11 luglio 2014 -
Una storia infinita quella delle quote latte e delle cosiddette "multe" ovvero del prelievo supplementare che spetta ai singoli produttori che superano il quantitativo di produzione lattiera annuale assegnato dalla UE.
Un sistema di contingentamento della produzione europea che avrebbe dovuto garantire maggiore equilibrio di mercato interno.
Dal 2015 finalmente, dopo trent'anni di applicazione, non sentiremo più parlare di quote anche se un nuovo sistema di regolamentazione dei mercati verrà istituito e, nonostante le vicissitudini italiane (partito male e finito altrettanto male), dovrà consentire una corretta remunerazione del latte e soprattutto evitare che Paesi con alta potenzialità e efficacia produttiva facciano la parte del leone all'interno dell'Unione.
L'ultima, in termini di tempo, è l'ingiunzione allo stato italiano, da parte della Commissione UE, di recuperare i 1,395 miliardi di euro di multe che i produttori avrebbero dovuto versare tra il 1995 e il 2009. Di fatto più del 50% (2,265 miliardi) dell'intero periodo "post prima moratoria" (1994) che autorizzò lo stato italiano a pagare 6.000 miliardi di lire al posto dei singoli produttori e con l'impegno di riallinearsi ai regolamenti. Cosa che, puntualmente, non avvenne se non parzialmente. Infatti, alle nuove assegnazioni dei singoli (in precedenza ai produttori italiani era concesso di "splafonare" in forza della possibilità di compensazione attraverso le "quote" dei vari bacini latte, dall'associazione di produttori al bacino nazionale, godendo perciò delle minori produzioni di alcuni determinate da ben precise cause (stagionalità, malattie delle mandrie, riduzione temporanea della mandria ecc...). Molti produttori dal 1994 (la gran maggioranza) quindi investì nell'acquisto di "quote" da chi cessava la produzione o affittandone per una campagna in corso da chi non riusciva a produrre il quantitativo assegnato pur di proseguire nei loro piani di sviluppo zootecnico mentre altri, i Cobas del latte, decisero di non adeguarsi e proseguirono le battaglie legali per fare valere le loro opinioni.
Così oggi, alla vigilia della conclusione di questo ciclo tormentato, la Commissione torna a richiedere il dovuto, 1,4 miliardi di euro sottolineando che l'Italia non è stata in grado di assicurare il recupero delle somme. Ma la relazione punta il dito sulle conseguenze del mancato recupero sia a livello europeo che sul bilancio nazionale. «L'incapacità dell'Italia - afferma la Commissione Ue - ad assicurare il recupero effettivo di queste multe compromette gli sforzi europei per stabilizzare il mercato dei prodotti lattieri, provocando distorsioni di concorrenza con gli altri produttori europei ed italiani, che hanno rispettato le quote di produzione o che hanno pagato le loro multe». Sulle conseguenze nazionali invece viene sottolineato che «queste somme dovrebbero essere versate al bilancio dell'Italia affinché i contribuenti italiani non ne escano perdenti». Forse alludendo al passato e alla prima moratoria. Fatto sta che questi soldi devono rientrare nelle casse dell'UE.
- Il meccanismo delle quote latte -
Il regime delle quote latte, istituito dalla U.E. nel 1984, tende ad equilibrare la produzione europea di latte bovino. Consiste essenzialmente nell'assegnazione a ciascun Stato membro di un quantitativo nazionale garantito, suddiviso in quota consegne (latte conferito a primi acquirenti cioè caseifici o latterie) e in quota vendite dirette (latte o prodotti trasformati venduti direttamente dal produttore al consumatore).
Il quantitativo nazionale garantito viene ripartito tra tutti gli allevatori, che possono pertanto produrre la quantità loro assegnata senza incorrere nel "prelievo supplementare" il ci valore viene stabilito ogni anno.
- La prima moratoria: 6.000 miliardi di lire -
Nel 1992 l'amministrazione italiana fu costretta ad approvare una normativa specifica la famosa legge 468/92, che in ossequio ai nuovi principi comunitari prevedeva l'attribuzione dei quantitativi di riferimento individuati nel frattempo nelle produzioni realizzate nei periodi 1988/89 e 1991/92 direttamente alle singole stalle. La Comunità contestando i dati produttivi comunicati dall'amministrazione avviò un contenzioso per richiedere il pagamento di un prelievo complessivamente stimato in circa 6.000 miliardi di vecchie lire (pagate dallo Stato, quindi da tutti! ndr.)
- La stretta di Alemanno del 2003 -
Dopo l'introduzione della possibilità di rateizzazione (L. 119/2003) in 14 anni e fortemente voluta dall'allora ministro Gianni Alemanno, gli "splafonatori" recidivi rimasero solo – mi sembra di ricordare – 650 sugli oltre 30.000 iniziali. Una percentuale inferiore al 2% della popolazione allevatoriale.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 09 Luglio 2014 08:24

Lattiero Caseario, Stop al latte spot

Luglio inizia in flessione per il latte spot. Calma piatta invece per le due principali DOP. Invariato il Burro.

di Virgilio Parma - 09 luglio 2014

LATTE SPOT: Si arresta l'ascesa del latte spot nella prima settimana di luglio. A Verona la quotazione dello scorso lunedi, ultimo giorno di giugno, (42,27€ - 43,30/100litri latte) è durata solo l'arco della settimana posto che lunedì 7 luglio è stato registrato un calo del 3,49%.

BURRO E CREME: Andamento per certi versi analogo al latte spot è stato registrato dalle Creme a uso alimentare (40% mg). Alla Borsa merci di Milano dopo l'ultimo colpo di coda di lunedì 30 giugno (+2,20%) la prima settimana di luglio si è aperta con un calo sensibile del -3,23% (1,80€/kg) non replicato a Verona dove i listini non hanno subito variazioni attestandosi all'interno del range 1,78-1,80€/kg, quota raggiunta lo scorso 30 giugno in conseguenza di un incremento dello 0,85%.

FORMAGGI: Invariate le quotazioni delle due principali DOP. Il mese di Luglio si è aperto con le medesime quotazioni dell'ultima settimana di giugno sia per il Grana Padano DOP sia per il Parmigiano Reggiano. Un comportamento omogeneo che ha interessato tutte le tipologia di stagionatura e diffuso in tutte le piazze prese a riferimento.
Nello specifico il Grana Padano è stato quotato alla borsa milanese tra 6,85 e 6,95€/kg il 9 mesi di stagnatura e compreso tra 7,45 e 8,10 €/kg il 15 mesi di stagionatura.
Alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma il Parmigiano Reggiano ha invece mantenuto i listini compresi tra 7,85 e 8,20€/kg relativamente al 12 mesi e tra 9,35 e 9,70€/kg il 24 mesi.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 02 Luglio 2014 08:32

Latte Spot, + 11,41% sul mese

Leggero ritocco dei listini di Burro. Il latte spot conclude il mese di giugno in forte recupero. "Padano" confermati i listini e "Parmigiano" relativamente stazionario.

Parma - 02 luglio 2014
Non si arresta l'ascesa del latte spot. Nel corso del mese di giugno il prodotto nazionale, quotato alla borsa di Verona, ha recuperato quasi 4,5€. Sul fronte del Burro nessuna significativa variazione rialzista segnalata, salvo un leggero ritocco per i listini del Burro CEE e del Burro di centrifuga. Si conferma in crescita la Crema di latte (40% mg) sulla piazza di Milano. Una 27esima settimana sostanzialmente stabile per le due principali DOP. Confermati infatti tutti i listini della precedente ottave riguardo al Grana Padano DOP e, analogamente al padano, anche i prezzi del Parmigiano Reggiano non hanno subìto variazioni alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma mentre un leggero riallineamento dei prezzi è stato registrato a Milano.

LATTE SPOT: ancora un +3,61% (43,82 - 44,85€/100 litri) registrato in quest'ultima settimana di giugno con un incremento medio del 11,41% sul mese precedente. Nulla se confrontato con l'ascesa del prezzo del latte provenienza estera che ha sfiorato la soglia del +21% di incremento sul mese precedente registrando un prezzo medio mensile di 41,63€/100 litri contro la media nazionale che ha raggiunto quota 42,79€/100 litri.

BURRO E CREMA: leggero ritocco ai listini del Burro Cee (3,25 €/kg) e del Burro di centrifuga (3,45€/kg). Prosegue invece la tendenza al rialzo della crema di latte. Milano registra, per la quinta settimana consecutiva, un ulteriore +2,25% corrispondente a 1,82€/kg. Listino già aggiorna a 1,86€/kg (+2,20%) nella seduta milanese del 30 giugno. A Verona, dopo il rialzo della precedente settimana, il prezzo è rimasto invariato e compreso tra un prezzo minimo di 1,78€/kg e un prezzo massimo di 1,80€/kg.

GRANA PADANO: nessuna variazione di listino in tutte le piazze di riferimento e per ogni tipologia di prodotto. Nello specifico a Milano è stato quotato a 6,85 e 6,95/kg il 9 mesi di stagionatura e 7,45-7,70/kg il 14-16 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO: In attesa di verificare le conseguenze del sequestro di 2.400 forma dovute al "taroccamento" delle analisi del latte (aflatossine) e nella speranza che dette analisi non siano state modificate anche nel contenuto di grasso (utile alla quantificazione della produzione equivalente di latte ai fini della determinazione delle "Multe" per il superamento delle quote latte) il mercato del Re dei Formaggi, almeno in quest'ultima settimana di giugno, sembra essersi stabilizzato. Alla borsa parmense (riferimento per l'intero comprensorio) il "Parmigiano" 12 mesi è rimasto fermo alla forbice 7,85 - 8,20. Altrettanto si è verificato per il 24 mesi che ha confermato i prezzi compresi tra 9,35 e 9,70 €/kg.
La piazza di Milano invece continua il percorso di riallineamento e non arresta la tendenza ribassista per la quale è stato fissato il prezzo di 7,95 - 8,25€/kg per il 12 mesi (-1,22%) e di 9,75 -10,50€/kg per il 24 mesi (-0,49%).

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

MIPAAF
3 luglio, convocati i tavoli "suinicoltura" e "lattiero-caseario"

Roma, 23.06.14
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono stati convocati per giovedì 3 luglio il Tavolo della filiera suinicola e il Tavolo della filiera lattiero-casearia.
Le riunioni, previste rispettivamente alle ore 12.30 e alle ore 16.30, si terranno presso la sede del Dicastero.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"