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Davide Bellimbusto è stato trovato esanime nel bagno di casa dal compagno della madre la mattina del 5 gennaio. Inutili i soccorsi. Il ragazzo si era recato al Pronto Soccorso del Ramazzini di Carpi accusando forti dolori al torace, ma era stato dimesso con il consiglio di assumere antinfiammatori.

CARPI (MO) -

La Procura di Modena ha aperto un’inchiesta sulla morte di Davide Bellimbusto, il ragazzo di 21 anni deceduto la mattina del 5 gennaio. Il giovane carpigiano, che viveva in via Aporti con la mamma, il compagno di questa e il fratellino, è stato trovato esanime dal patrigno nel bagno di casa, dopo che il giorno prima si era recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini di Carpi accusando forti dolori al torace. Dolori che, sicuramente, lo preoccupavano, dal momento che Davide aveva deciso di recarsi da solo al Pronto Soccorso, alle 4.29 del mattino, come attesta l’orario di accesso. Come afferma un comunicato dell’Ausl, il ragazzo è stato sottoposto a visite, accertamenti clinici e strumentali e “in assenza di riscontri patologici”; è stato dimesso alle 7.18 con l’invio al medico di base e con il consiglio di assumere una terapia antinfiammatoria.

Secondo il racconto del compagno della madre, Davide si sarebbe poi recato dal medico di base nel pomeriggio, ma alla sera, non sentendosi ancora bene, ha rifiutato un invito da parte degli amici per uscire insieme. L’ultimo messaggio che il 21enne lascia su Instagram è delle 4.30 del mattino del 5 gennaio, quando scrive “Unstoppable”, “Inarrestabile”, probabilmente con riferimento a quel malessere che non passava e che non era convinto si trattasse di una indigestione o di un colpo di freddo. Che cosa sia successo dopo sarà compito degli inquirenti ricostruirlo.

La chiamata al 118 arriva infatti alle 10 del 5 gennaio. Sul posto arrivano un’ambulanza e l’elisoccorso, ma nonostante le manovre di rianimazione, protrattesi per circa un’ora, Davide Bellimbusto era già in arresto cardiocircolatorio e per lui non c’è stato nulla da fare. 

Ieri i Carabinieri di Carpi hanno sentito i familiari e gli amici del ragazzo e si sono recati in ospedale per acquisire le cartelle cliniche e la documentazione sanitaria. Dalle indagini compiute finora non sono state accertate condotte penalmente rilevanti da parte dei medici del Ramazzini. La salma del ragazzo è invece stata trasportata all’Istituto di Medicina Legale di Modena, in attesa dell’esame autoptico che dovrà stabilire le cause della morte di un ragazzo che non aveva mai avuto problemi di salute e per accertare la presenza o meno di patologie congenite.

Anche la famiglia si è rivolta a un avvocato per tentare di dare un senso a quello che è successo a un ragazzo di 21 anni che amava la vita e che se ne è andato troppo presto. 

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Il presidente della Regione Bonaccini alla cerimonia al Teatro Ariosto di Reggio Emilia per il 222° anniversario del Primo Tricolore: "Non un cimelio, ma simbolo vivo di libertà, di democrazia e dignità". Alle celebrazioni anche il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, presente all'Alzabandiera in piazza Prampolini e alla Lectio "Le leggi della Costituzione" nella Sala del Tricolore.

Reggio Emilia -

“Non è un cimelio, il Tricolore, ma un simbolo vivo. Di libertà, di democrazia e dignità, principi che stanno alla base di ogni convivenza civile. Dobbiamo tenerci cari questi principi, dobbiamo difenderli e tramandarli a chi verrà dopo noi. E questo vale per tutti, perché ciò che sta alla base della nostra Carta Costituzionale – e il Tricolore ne è uno dei simboli – riguarda ogni cittadino della Repubblica”.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto oggi alla cerimonia, al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, per il 222° anniversario del Primo Tricolore. Il saluto di Bonaccini, quello del sindaco Luca Vecchi e del presidente della Provincia Giorgio Zanni hanno concluso l’evento all’Ariosto, aperto con il discorso di Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato.  
Alle celebrazioni del 7 gennaio ha preso parte anche il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, presente in mattinata all’Alzabandiera in piazza Prampolini e alla Lectio “Le leggi della Costituzione” nella Sala del Tricolore.

Le celebrazioni di oggi non sono retoriche- ha ricordato Bonaccini- perché hanno l’obiettivo di ricordare, in primo luogo a noi stessi, la storia di questo Paese, di cui il Tricolore rappresenta un emblema, e il cammino fatto per la conquista della libertà”.

 

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Di seguito il commento dell'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa circa l'aggressione avvenuta in stazione a Parma, alle 23 di ieri sera, da parte di un gruppo di pusher ai danni di un 27enne. Il ragazzo è stato rapinato nel piazzale, dopo aver avvicinato il gruppo di africani per comprare della sostanza stupefacente.

"L'aggressione in stazione è un fatto senza precedenti, lo Stato una volta per tutte deve rispondere con fermezza. Ricordo bene quando al ministro Salvini avevamo chiesto un presidio fisso dell'esercito in zona stazione: ci aveva risposto picche. Questa è la conseguenza di quell'atto. Se oggi ci fosse un presidio fisso h24 probabilmente non ci sarebbe stata nessuna aggressione. A livello locale si sta facendo tutto il possibile con le sole forze a disposizione, grazie alla straordinaria sinergia tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Comune insieme alla Polizia Municipale. Il presidio in stazione lo abbiamo attivato noi con la Polizia Municipale per alcune ore del giorno e le altre forze dell'ordine in occasione di alcuni eventi particolari. Abbiamo attivato convenzioni con i volontari in congedo della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, abbiamo coinvolto la cittadinanza attivando fino a 28 gruppi di controllo di vicinato, stiamo continuando ad installare sistemi di videosorveglianza nelle zone più critiche della città. Ogni santo giorno siamo sul territorio per sopperire alle mancanze dello Stato. Ma mi chiedo perché chi ci governa non si muova ad espellere con più velocità gli irregolari sul territorio. Che cosa state aspettando? Che cosa state aspettando a fare leggi più efficaci contro chi spaccia morte per le nostre strade? Che cosa state aspettando a darci più unità di forze dell'ordine oltre a quelle già garantite dall'ex ministro Minniti? Sono le domande che continuiamo a porre a questo governo, che è lì per tutelare la sicurezza degli italiani e dei parmigiani. Noi nel frattempo continueremo a fare il nostro, come facciamo tutti i giorni, ma pretendiamo che lo Stato torni a fare lo Stato. Basta scuse e soprattutto basta chiacchiere!"

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Mercoledì, 02 Gennaio 2019 15:57

Modena, Dèsirèe: è la prima nata del 2019

A Modena alle 3:13 del 1 gennaio è nata Dèsirèe: è la prima in provincia. A Mirandola l’ultimo nato del 2018 negli ospedali AUSL e AOU, è Leonardo, alle 23.10 del 31 dicembre.

Modena - 

Al Policlinico il primo vagito, in provincia, del 2019. La prima nata del 2019 è Dèsirèe, venuta al mondo alle 3:13, pesa 3kg e 95g di peso. La mamma, Tiziana (35 anni) e il papà, Giovanni (28) sono di originari risiedono a Bastiglia e sono al primo figlio. 

È stato a Mirandola alle 23.10 del 31 dicembre l’ultimo nato negli ospedali AUSL e AOU: si chiama Leonardo e pesa 3kg540; mamma Beatrice e papà Gianluca sono residenti a Medolla. Alle 22.03 al Policlinico è nato invece Matteo, 3kg e 49g, ultimo nato della città di Modena. La mamma, Lagrimas (39 anni) e il papà (37) sono originari delle Filippine e risiedono da tempo in città e sono al secondo figlio. 

A Carpi il primo nato, alle ore 9.20 di oggi, è stato Manuel, peso 3kg720, da mamma Annarita e papà Marco. Italiani, residenti a San Martino in Rio (RE), sono al secondo figlio. Ultima nata al Ramazzini alle ore 15.51 è Annamaria, 2kg975; la mamma Maria e il papà Adrian, di origine rumena, abitano a Soliera.

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Trovando un portafogli contenente soldi e documenti lo ha portato subito ai Carabinieri: l'esemplare gesto è stato fatto da un un uomo di origine nigeriana irrogare in Italia. 

Bologna -

Ieri mattina, un uomo di origine nigeriana si è presentato ai Carabinieri della Stazione di Vergato, in provincia di Bologna, per consegnare un portafogli pieno di banconote, documenti ed effetti personali che aveva trovato per strada.

Come da prassi, dopo aver accertato che il borsello apparteneva a una 35enne di Vergato che lo aveva smarrito in zona, i Carabinieri hanno proceduto all’identificazione del cittadino scoprendo che lo stesso, 32enne, incensurato, senza fissa dimora, risultava irregolare sul territorio italiano. A quel punto i militari hanno eseguito ulteriori accertamenti amministrativi per verificare la posizione dello straniero. Considerato l’esemplare gesto del nigeriano, il Sindaco di Vergato si è reso disponibile a incontrarlo per ringraziarlo personalmente e ad accoglierlo nel suo territorio. 

In attesa delle procedure burocratiche, la 35enne ha riavuto il portafogli contenente l’esatta somma di banconote contenute all’interno, ovvero 205 euro e il nigeriano ha pranzato in Caserma in compagnia dei Carabinieri.

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Grave incidente all'altezza del Km 114. Tratto chiuso tra Terre di Canossa Campegine e Parma verso Milano.

21 dicembre 2018 -

Autostrade per l'Italia comunica che alle 15:30 circa, sull'A1 Milano-Napoli, è stato chiuso il tratto tra Terre di Canossa Campegine e Parma in direzioni di Milano, a causa di un incidente avvenuto all'altezza del Km 114 che ha visto coinvolte 5 autovetture. A causa dell'incidente una persona è deceduta e 5 sono rimaste ferite. Sul luogo dell'evento sono intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici le pattuglie della Polizia Stradale, oltre al personale di Autostrade per l'Italia della Direzione 2° Tronco di Milano.

Il traffico è bloccato e si registrano circa 7 km di coda verso Milano e circa 5 Km di coda verso Bologna per gli utenti che rallentano incuriositi dall'incidente.

Autostrade per l'Italia consiglia agli utenti provenienti da Bologna e diretti verso Milano, dopo l'uscita obbligatoria a Terre di Canossa, di percorrere la SS9 Via Emilia e rientrare in autostrada a Parma.

Costanti aggiornamenti sulla situazione della viabilità e sui percorsi alternativi sono diramati tramite: i notiziari "my way" in onda sul canale 501 di SKY Meteo24; sulla app my way scaricabile gratuitamente dagli store di Android e Apple; sul sito autostrade.it; su RTL 102.5; su Isoradio 103.3 FM; attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network TV Infomoving in Area di Servizio. Per ulteriori informazioni si consiglia di chiamare il Call Center Autostrade al numero 840.04.21.21.

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Controlli della Polizia municipale con l’ausilio dell’unità cinofila in un circolo e in un alloggio: primo giorno di lavoro a Modena per il pastore tedesco Victor.
 
Modena -
 
Primo giorno di lavoro per Victor, il pastore tedesco che entra ufficialmente in azione anche in città grazie a un accordo della Polizia municipale di Modena con il Servizio Associato di Polizia Locale dell'Unione Montana dei Comuni dell'Appennino Reggiano.

Il suo fiuto ha già consentito alla Polizia municipale di Modena di recuperare circa 40 grammi di hashish, per quanto ben nascosti addirittura all’interno di una cappa di aspirazione e nello stesso pomeriggio ha confermato i sospetti a carico di due uomini che occupavano abusivamente un appartamento.

Nel pomeriggio di martedì 18 dicembre agenti di Quartiere 2, Npt e Nucleo di Polizia commerciale della Municipale, con l’ausilio dell’unità cinofila dell’Appennino reggiano, hanno svolto diversi controlli volti a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. In un circolo privato gestito da nordafricani, situato vicino al centro città, in zona Cittadella, il controllo si è esteso al locale della cucina dove Victor ha segnalato in modo inequivocabile la presenza di droga alla cappa di aspirazione sopra i fornelli. Gli agenti hanno vi hanno trovato un panetto di hashish del peso di circa 40 grammi. La droga è stata sequestrata e denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio un uomo di nazionalità marocchina, avventore del circolo. Nello stesso locale è stato anche identificato un pregiudicato per reati legati allo spaccio di stupefacenti, trovato per altro in possesso di un notevole quantitativo di denaro contante.

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Poco prima Victor, durante un controllo in un alloggio di zona Fratelli Rosselli, aveva segnalato agli agenti della Municipale una valigia dove con ogni probabilità era stata nascosta della droga. Sospetti confermati dal ritrovamento nello stesso appartamento di un bilancino di precisione e alcuni ‘grinder’ utilizzati per sminuzzare la marijuana. Nell’alloggio c’erano due uomini, uno originario della Nigeria, l’altro del Burkina Faso, denunciati per occupazione abusiva. Il controllo era appunto scattato dopo la denuncia presentata dalla proprietaria dell’appartamento.

L’accordo per l’utilizzo in città di Victor, che durante le operazioni viene condotto dal suo istruttore, è finalizzato a servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti.

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Storia a lieto fine per un 66enne bolognese che si è visto restituire dai Carabinieri della Stazione di Castel San Pietro Terme un portafogli che aveva perso.

E' successo ieri pomeriggio in via Cavour, quando i Carabinieri sono stati contattati da un fruttivendolo che riferiva di aver rinvenuto un portafogli contenente diverse banconote, carte di credito, bancomat e altre tessere varie. L'esercente, raro esempio di onestà, ha restituito il borsello ai militari i quali, dopo aver accertato la presenza di 1.180 euro in banconote di vario taglio, si sono messi alla ricerca del proprietario e lo hanno trovato in brevissimo tempo.

Il 66enne, inizialmente incredulo alla notizia, ha ringraziato per l'ottimo lavoro di squadra: "Cittadinanza – Arma dei Carabinieri".

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Mercoledì, 19 Dicembre 2018 15:14

Estorsore per conto dei Casalesi arrestato a Soliera

Si tratta di Luciano Cardone, 37 anni, di professione muratore e pregiudicato. Avrebbe messo in atto estorsioni tramite minacce e intimidazioni ai danni di imprenditori e professionisti per tutelare il clan da eventuali azioni dei creditori.

SOLIERA (MO) –

C’è anche un 37 enne di origine napoletana, ma residente a Soliera, tra le sette persone arrestate ieri mattina dalla Compagnia dei Carabinieri di Carpi, con l’ausilio della DIA di Bologna, su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Trieste. Si tratta di Luciano Cardone, ufficialmente di professione muratore, pregiudicato, di fatto estorsore per conto del clan dei Casalesi

A lui si è arrivati dopo una complessa indagine, che ha portato a indagare 12 persone, che ha origine in Croazia e ruota attorno alla figura di Fabio Gaiatto, sedicente intermediario finanziario di Portogruaro, tutt’ora in carcere, che avrebbe investito circa 12 milioni di euro, appartenenti al clan dei Casalesi, in società croate. In seguito al mancato pagamento di debiti contratti con imprenditori locali, le autorità croate gli hanno di fatto pignorato le aziende all’inizio del 2018, impedendo, di fatto, al clan di rientrare in possesso delle somme investite. 

A questo punto, il Gaiatto si è trovato impossibilitato a restituire ai Casalesi i loro soldi. Le richieste del clan si sono fatte sempre più pressanti. Ed è a questo punto che, in una sorta di tutela contro le ritorsioni nei suoi confronti, Gaiatto mette in atto una serie di estorsioni ai danni di imprenditori e professionisti, alcuni dei quali italiani operanti nella città di Pola. Attraverso minacce e intimidazioni, le vittime venivano costrette e rinunciare ai loro ingenti crediti e spesso anche a cedere allo stesso Gaiatto, prestiti, beni mobili e immobili senza alcun corrispettivo in cambio, per un giro d’affari di decine di migliaia di euro. 

Il Cardone sarebbe stato uno degli esecutori delle estorsioni. Nell’ambito dell’operazione sono state eseguite a Modena ulteriori perquisizioni. 

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Nell’ambito della attività di controllo a tutela del Made in Italy le Fiamme Gialle hanno rilevato la mancanza di qualsiasi etichetta sulle confezioni che ne indicasse la tracciabilità. Tra la merce non sicura anche addobbi natalizi e giocattoli destinati ai più piccoli.

MODENA –

Addobbi natalizi, ma anche giocattoli, gadget e articoli per la casa. Tutti privi di regolare etichetta che ne certificasse la provenienza e, soprattutto, la sicurezza. Per questo la Guardia di Finanza, nell’ambito dei controlli per la tutela del Made in Italy, ha sequestrato 1148 prodotti, per un valore commerciale di circa 7000 euro, in un supermarket gestito da un cittadino cinese, situato nelle vicinanze di Viale Gramsci.

La merce sottoposta a sequestro amministrativo è stata immediatamente rimossa dagli scaffali e dalla vetrina in quanto potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. 

 

Pubblicato in Cronaca Modena
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