Il mercato dei produttori agricoli e i laboratori delle fattorie didattiche preludio del Differenziarsi Festival a Fidenza il 18 aprile -
Parma, 15 aprile 2014 -
Differenziarsi significa distinguersi e fare la differenza. Ed è proprio questo il principio che ispira ed anima il “Differenziarsi Festival”, la manifestazione nata per sensibilizzare sui temi del rispetto dell’ambiente, del riciclo e della sostenibilità, che si terrà il prossimo 19 Aprile a Fidenza.
In virtù di tali principi – comunica Coldiretti Parma – alla kermesse non potevano mancare i produttori di Campagna Amica. Chi meglio di questi, infatti, con le loro produzioni alimentari d’eccellenza, incarna i valori della differenza qualitativa, della salubrità, italianità, rintracciabilità e sostenibilità.
“ Abbiamo aderito volentieri a questo evento con il nostro mercato Campagna Amica – comunica Stefano Annovi Presidente di Agrimercato Parma- che, come anteprima del Festival, sarà presente il 18 Aprile in Piazza Grandi, non solo alla mattina ma eccezionalmente anche al pomeriggio per dare al maggior numero di persone la possibilità di conoscere questo mercato e i nostri prodotti. E’ un’occasione importante – sottolinea Annovi – per mettere a contatto direttamente le nostre aziende agricole con l’opinione pubblica e far capire la filosofia alla base del progetto Campagna Amica e gli elementi che caratterizzano il nostro mercato. Innanzitutto la stagionalità e salubrità dei prodotti, il km zero legato alla territorialità e alle medie distanze nel trasporto delle produzioni, la loro origine e provenienza, per fornire al consumatore garanzie di qualità, professionalità e trasparenza. La prossimità con il consumatore – conclude Annovi – ci piace rinnovarla ogni volta non solo all’interno del mercato ma anche attraverso l’ospitalità presso le nostre imprese agricole dove i cittadini possono vedere da vicino il nostro lavoro quotidiano, parlare con noi e fare acquisti presso i nostri punti vendita aziendali”.
“Nel mercato di Campagna Amica – sottolinea il Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini – è possibile fare la spesa in modo sostenibile e responsabile attraverso l’acquisto di prodotti rigorosamente di stagione, certificati dal Marchio Campagna Amica, provenienti direttamente dalle aziende agricole accreditate, di origine italiana controllata e garantita, ad un prezzo amico. Un modo, quindi, per fare acquisti consapevoli e di qualità, avere un dialogo stretto con chi produce e conoscere tutti i principi virtuosi che danno corpo al progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana”.
Il 18 sarà anche un appuntamento dedicato ai più piccoli grazie ai laboratori di Campagna Amica organizzati dalle fattorie didattiche, socie di Coldiretti. “Abbiamo pensato – comunica Monica Azzoni responsabile provinciale di Donne Impresa Coldiretti Parma e referente della Fattoria Didattica Cotti - di animare questo appuntamento del Festival creando, in piazza Garibaldi, la casa dei bimbi. Uno spazio dove le fattorie didattiche coinvolgeranno i ragazzi in diversi percorsi educativi, ludici e creativi. I bambini potranno così diventare piccoli chef attraverso la preparazione del sale alle erbe aromatiche; potranno comporre un orto amico imparando a conoscere la frutta e verdura di stagione; diventeranno piccoli artisti nella creazione di quadri e opere d’arte attraverso l’utilizzo dei cereali e partendo dalla conoscenza delle api, manipoleranno la cera d’api creando candele da portare a casa come ricordo della giornata. Sarà per loro - conclude Monica Azzoni – una bella esperienza per imparare, divertendosi”.
(Fonte: ufficio stampa Coldiretti Parma)
Una situazione drammatica che - rileva la Coldiretti - rappresenta la punta di un iceberg.
Roma 26 marzo 2014 -
Sono 4,1 milioni, tra famiglie e separati, gli italiani che nel 2013 sono stati costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, con un aumento del 10 per cento sullo scorso anno e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in piu’ negli ultimi 3 anni. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Agea, nel commentare l'allarme lanciato dal presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, circa il fatto che il 66 per cento dei separati dichiara di non riuscire a provvedere all'acquisto di beni di prima necessità. Una situazione drammatica che - rileva la Coldiretti - rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa. In termini generali si contano 303.485 persone che hanno beneficiato dei servizi mensa, tipologia di sostegno spesso prediletta proprio dai separati, ovvero da chi è rimasto solo, mentre sono ben 3.764.765 i poveri che nel 2013 hanno avuto assistenza con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative delle famiglie le quali per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti in mensa.
La spesa alimentare delle famiglie italiane nel 2013 per effetto dell’ulteriore calo del 3,1 per cento ha raggiunto il minimo dall’inizio della crisi con un taglio di 15,2 miliardi rispetto al 2007.
Roma, marzo 2014 - E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Istat dalla quale si evidenzia che i consumi delle famiglie italiane per alimentari e bevande a valori concatenati sono stati pari a 114,3 miliardi rispetto ai 129,5 miliardi del 2007 quando è iniziata l’inversione di tendenza negativa. L’andamento della spesa riflette – sottolinea la Coldiretti - un calo nelle quantità di alimenti acquistati ma anche la tendenza a privilegiare prodotti low cost a basso prezzo che sono gli unici a fare registrare un aumento (+1,6 per cento) nel commercio al dettaglio nel 2013 Con la crisi si dice addio al negozio di fiducia e quasi la metà degli italiani (47 per cento) si reca in diversi esercizi commerciali per acquistare il prodotto che cerca dove costa meno, magari aiutati da internet e volantini sui quali è guerra nel pubblicizzare offerte speciali e sconti, secondo una Indagine Coldiretti/Ixe’. Con il 71 per cento dei consumatori che dichiara di confrontare con piu’ attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti - sono costretti a trasformarsi in veri detective della spesa: il 62 per cento va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42 per cento cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno. Mai come nel passato - sottolinea la Coldiretti - fare la spesa è diventata una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, portando gli italiani a fare la spola tra diversi negozi per risparmiare. Da segnalare l’aumento del 67 per cento gli acquisti degli italiani nei mercati degli agricoltori, i cosiddetti farmers market, in netta controtendenza con l’andamento negativo dei consumi alimentari. (Fonte Coldiretti)
L’export per lo spumante italiano ha fatto il record (+16%) ma subito dopo è il panettone che contribuisce ad affermare il made in Italy in questo ultimo dell’anno.
Parma, 31 dicembre 2013 - Niente crisi per il panettone anzi con il suo +14% insidia il record delle “bollicine Italiane” (+16%) in fatto di export.
Il Made in Italy alimentare continua a tenere e soprattutto nelle più importanti ricorrenze ecco che il consumatore sceglie i nostri prodotti tipici.
Un valore d’esportazione che a Natale ha superato i 2,7 miliardi di euro, sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2013.
E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare il successo dei prodotti alimentari italiani all’estero dove, nonostante la crisi, cresce la domanda di prodotti tipici nazionali per imbandire le tavole delle feste. Ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+16 per cento) ai panettoni (+14 per cento), ma crescono anche i vini (+8 per cento), i salumi (+5 per cento), la pasta (+4 per cento) e i formaggi (+3 per cento), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi nove mesi del 2012.
A guidare la classifica di questo Natale è dunque lo spumante italiano che all’estero fa segnare un aumento record in valore del 16 per cento conquistando così il primato sullo champagne. Un successo che - sottolinea la Coldiretti - è anche il frutto della crescita negli Stati Uniti (+24 per cento) che si confermano principale importatore, ma le bollicine vanno piu’ forte anche in Russia (+31 per cento) e nel Regno Unito (+50 per cento), mentre in Cina gli acquisti sono addirittura raddoppiati. Si tratta di risultati che - precisa la Coldiretti - trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti - continua la Coldiretti - sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 14 per cento in valore. Ma vanno bene anche i salumi, con una crescita del 5 per cento.
Tiene anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 3 per cento e si stima che nel mese di Natale saranno spesi all’estero oltre 180 milioni di euro per gustarli, con il parmigiano reggiano ed il grana padano in testa. Sulle tavole mondiali delle feste - precisa la Coldiretti - si mangerà anche molta pasta italiana per effetto di un aumento delle esportazioni del 4 per cento in valore. L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale: All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made il Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro. Un fenomeno che frena la diffusione del Made in Italy e che - conclude la Coldiretti – è causa di danni economici, ma anche di immagine.
I motori dei camion erano ancora caldi che già si era innescata una polemica tra la Ministra De Girolamo e Confindustria. Infine è la volta di tutti in famiglia: Coldiretti contro Alleanza Cooperative.
Emilia, 9 dicembre 2013
MERCURI (ALLEANZA COOPERATIVE): “IL PRESIDENTE DI COLDIRETTI
CHIEDA SCUSA A TUTTE LE COOPERATIVE”
In una intervista radiofonica il presidente Moncalvo ha dichiarato che durante la manifestazione al Brennero sarebbero stati ritrovati prodotti “diretti anche alle cooperative che dovrebbero invece tutelare i soci italiani”. La replica dell’Alleanza delle Cooperative: “Non è bloccando tir alla frontiera un giorno all'anno e con affermazioni come queste che si difende il made in italy”
Roma, 7 dicembre 2013 – “Il Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo chieda scusa a tutte le cooperative e a tutti gli agricoltori italiani per le affermazioni rilasciate stamattina in una intervista andata in onda in diretta su Rai Radio1 nel
programma “Terra”. Facendo un resoconto dell’iniziativa organizzata giorni fa al Brennero, Moncalvo ha infatti dichiarato che sarebbero stati individuati prodotti “diretti ahimé anche alle cooperative che invece dovrebbero tutelare i soci italiani”. A dichiararlo è Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, cui aderiscono le cooperative agricole di Confcooperative, Legacoop e Agci, che spiega: “Non è bloccando tir alla frontiera una volta all’anno e con affermazioni come queste che si difende il made in italy, ma con il lavoro silenzioso di oltre 5.000 cooperative che esportano qualità in tutto il mondo”. “Se una sola cooperativa, sulla base di quanto sostiene il neoeletto presidente della Coldiretti - prosegue ancora il numero uno delle cooperative agroalimentari - ha commesso un reato, si vada a sporgere una regolare denuncia alle autorità preposte, senza gettare discredito sull’intero sistema cooperativo che, a differenza di chi va a fare manifestazioni al Brennero, produce il 25% dell’agroalimentare made in italy,
fatturando oltre 35 miliardi di euro e consentendo a 800.000 soci agricoltori di avere un reddito certo”. “Pochi giorni fa - ricorda infine Mercuri - è stata scoperta e denunciata dalle autorità preposte in Puglia la Cooperativa Coldiretti che produceva pasta commercializzata come italiana ma per la quale veniva utilizzato grano proveniente dall’estero. Nessuna organizzazione si è permessa di attaccare per questo tutte le cooperative italiane”.
_________________________________________________
Made in Italy: Coldiretti, vergogna per dirigenti coop che importano
Alleanza Cooperative chieda con noi trasparenza sui flussi e stop a finanziamenti pubblici
I dirigenti di quelle strutture cooperative agro alimentari di produzione che importano le materie prime dall’estero invece di fare gli interessi dei propri soci dovrebbero chiedere scusa ai veri cooperatori, agli agricoltori, ai cittadini ed al Paese, che tante risorse pubbliche ha concesso per obiettivi di valorizzazione del territorio che sono vanificati da questi comportamenti. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che l’elenco delle cooperative destinatarie delle cagliate di latte e del latte tedesco, delle patate e degli altri prodotti agricoli, che sono state smascherate al valico del Brennero, è a disposizione del presidente dell'Alleanza delle cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, che peraltro dovrebbe conoscerle molto bene. Purtroppo - continua Moncalvo - non si tratta di un caso isolato ma di un malcostume molto diffuso sul quale sarebbero dovuti intervenire già da anni in primis gli stessi rappresentanti del mondo cooperativo, senza aspettare che fosse reso pubblico dalla mobilitazione della Coldiretti al Brennero. Si continua invece - precisa Moncalvo - a parlare di casi isolati e a fare finta di non vedere il flusso continuo di prodotti agricoli dall’estero, che sta dando un colpo mortale ai sacrifici dei tanti onesti cooperatori. Sfidiamo il presidente Mercuri a chiedere con noi la trasparenza del flussi di prodotti agricoli importati e il nome delle aziende e delle strutture cooperative destinatarie anche per evitare che - conclude Moncalvo - utilizzino risorse pubbliche dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) o della finanziaria Isa del Ministero delle Politiche Agricole per poi arrivare addirittura a vendere i prestigiosi marchi dell’italianità acquisiti.
“La battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane.
Roma, 3 dicembre 2013 -
Mercoledì 4 dicembre dalle ore 9,00 circa diecimila allevatori e coltivatori della Coldiretti provenienti da tutte le Regioni, anche con i loro trattori presidiano il valico del Brennero nell’ambito della mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane. Il campo base è all'area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia)
Autobotti, camion frigo, container saranno verificati dagli agricoltori e dagli allevatori per smascherare il "finto Made in Italy" diretto sulle tavole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti.
Attraverso il valico Brennero giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri ma anche milioni di cosce di maiale per fare i prosciutti, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati e altri prodotti che, come dimostra il dossier elaborato dalla Coldiretti per l’occasione, stanno provocando la chiusura delle stalle e delle aziende agricole con la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo guiderà il presidio che si svolgerà in stretta collaborazione con le forze dell’ordine presenti in frontiera.
In collegamento diretto con il Brennero nel centro della Food Valley italiana a Reggio Emilia, con corteo dalle ore 10.30 e conclusione in Piazza S. Prospero, migliaia di allevatori manifesteranno per salvare il vero prosciutto italiano assunto a simbolo della difesa del Made in Italy nei confronti delle imitazioni provenienti dall’estero.
(coldiretti)
Quasi la metà degli italiani dice addio al negozio di fiducia.
Aumentano debolmente solo le vendite di cibo low cost nei discount alimentari con un incremento dell'1,4 per cento nei primi nove mesi dell'anno e dello 0,8 per cento a settembre, rispetto allo scorso anno. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat relativi al commercio al dettaglio nel mese di settembre che evidenziano il calo delle vendite in tutte le altre categorie alimentari e non. A fare registrare il tonfo piu' pesante - sottolinea la Coldiretti - sono i piccoli negozi che nei primi nove mesi dell'anno scontano un calo record del 3,2 per cento delle vendite. Siamo di fronte agli effetti della crisi che porta a dire addio al negozio di fiducia quasi la metà degli italiani (47%) si reca in diversi esercizi commerciali per acquistare il prodotto che cerca dove costa meno, magari aiutati da internet e volantini sui quali è guerra nel pubblicizzare offerte speciali e sconti, secondo l'indagine Coldiretti/Ixè. Con il 71 per cento dei consumatori che dichiara di confrontare con piu' attenzione rispetto al passato i prezzi, gli italiani - sottolinea la Coldiretti - sono costretti a trasformarsi in veri detective della spesa: il 62 per cento va a caccia delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti e il 42 per cento cerca sempre e comunque i prodotti che costano meno. Mai come nel passato - sottolinea la Coldiretti - fare la spesa è diventato una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, portando gli italiani a fare la spola tra diversi negozi per risparmiare. Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l'acquisto di alimenti piu' economici prodotti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, infatti, ricette modificate, l'uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma - denuncia la Coldiretti - possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall'escalation dei sequestri. Quasi un italiano su cinque (18 per cento) è stato vittima di frodi alimentari nel 2013 con l'acquisto di cibi fasulli, avariati e alterati ed effetti anche sulla salute, secondo l'Indagine Coldiretti/IXE'.
- Roma 22 novembre 2013 -