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Si è conclusa la XX edizione della rassegna artistica internazionale “Padus Amoenus”. Il premio per la categoria “giornalismo web” va al nostro direttore Lamberto Colla

Di Chiara Marando – 02 Giugno 2015

Si è svolta domenica 31 Maggio, presso il teatro comunale di Sissa, la cerimonia conclusiva di premiazione della rassegna artistica internazionale "Padus Amoenus". Un’edizione importante, la ventesima di questo appuntamento che guarda con apertura e coinvolgimento al mondo artistico e culturale in tutte le sue manifestazioni: pittorica, poetica, letteraria, fotografica, giornalistica e musicale.

Ad idearla e curarla sono stati Luciano Martelli e sua moglie Silvia Ragazzini Martelli, noti per il loro profondo impegno intellettuale e la loro spinta verso l’artisticità più genuina.

Tanti i nomi dei premiati, da Mauro Adorni, Enrico Maletti ed Ivo Campanini per il loro contributo nel recuperare le radici dialettali del territorio, alla fotografa genovese Giuliana Traverso per la sua carriera lavorativa, fino allo stimato scrittore e giornalista Rodolfo Baldassarri.

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Ma tra i riconoscimenti c’era anche il nostro direttore Lamberto Colla, per l’importante e continuo contributo giornalistico ed informativo nell’ambito del web: “Sono veramente onorato di essere stato scelto per questo importante riconoscimento ed il mio primo pensiero fu che ci fosse stato un errore. Quando ho ricevuto la notizia da Silvia le avrei voluto dire che il “premio” è immeritato, ma avrei messo in cattiva luce una giuria che invece ha dimostrato grande sensibilità selezionando e premiando pezzi di poesia come quelli che abbiamo ascoltato. Una fresca macedonia di poesie che raggiungono dirette il cuore – ed ha aggiunto - Di fronte a tanto spessore culturale mi sento ancora più piccolo ma molto orgoglioso di poter vedere scritto il mio nome sull’albo d’oro del premio giornalistico  “Luciano  Castaldini". Non un punto d’arrivo ma uno stimolo a fare sempre meglio per me stesso, per il pubblico e per non disonorare questo riconoscimento, inaspettato quanto gradito”.  

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Domenica  31 Maggio si è svolta a Sissa la cerimonia di premiazione della rassegna artistica internazionale “ Padus Amoenus”, giunta alla sua XX edizione.

Di Chiara Marando – 02 Giugno 2015

Vent’anni di “Padus Amoenus”, la rassegna internazionale nata con lo scopo di celebrare l’arte in tutte le sue forme da quella poetica, a quella pittorica, fotografica,  giornalistica, letteraria e saggistica. Un premio che guarda alla parte più vera delle differenti discipline artistiche, ricerca l’anima, le radici profonde che raccontano il mondo intenso di donne e uomini liberi da paure e pregiudizi. Uno slancio positivo verso l’umanità in grado di immortalare la bellezza, i sentimenti e la parte più nascosta dell’essere.

Ideata dai coniugi sissesi Silvia Ragazzini Martelli e Luciano Martelli con la volontà di lanciare un segnale importante di apertura e ricerca nel campo intellettuale, la manifestazione è arrivata quest’anno alla sua XX edizione e, proprio per sottolineare questo traguardo, le è stata data l’etichetta di “Padus D’oro”.

Premio Organizzatori XXanni

Domenica 31 Maggio, all’interno del teatro comunale di Sissa, si è svolto il cerimoniale conclusivo di premiazione. Un totale di 60 premiati tra artisti, provenienti da Italia e dall’Austria, portavoce dei vari settori della narrativa e saggistica, edita ed inedita. A questi si è aggiunta l’istituzione di un nuovo “Premio Speciale” intitolato a Maria Grazia Cavanna, Sindaco di Sissa recentemente e troppo presto scomparsa, in onore della sua integrità, tenacia, nonché del suo sorriso aperto e sincero. Il premio è andato a Manuela Amadei ex sindaco di Zibello.

Prima di lasciare spazio alle premiazioni Silvia Ragazzini Martelli ha voluto ricordare l’amica Grazia Cavanna che “seppur d’origine di Alessandria si è sempre voluta distinguere come Sissese” – ed ha aggiunto - “ha fatto la sua carriera politica dalla base, prima come consigliere, quindi come assessore e infine come sindaco”. Quindi, ha concluso leggendo la sua poesia “Donna” quale simbolo di forza e volontà.

Poi è stata la volta dei vari premi suddivisi per categorie, un momento di pura cultura, tra letture, citazioni ed interventi che ben riassumono lo spirito di crescita e divulgazione che da sempre ispira questa manifestazione.

Enrico Maletti GDP Tnemoss Vist

Tra gli altri anche il regista ed attore Mauro Adorni, Enrico Maletti ed Ivo Campanini, per la loro capacità di mantenere vive e recuperare le radici dialettali del territorio, Giuliana Traverso, fotografa genovese insignita per la carriera, Angelo Fiorot, brigadiere dei Carabinieri da poco in congedo, lo scrittore Rodolfo Baldassarri di Kufstein (Austria), che non ha potuto presenziare, ed al giornalista Lamberto Colla, direttore de “La Gazzetta dell’Emilia e dintorni” per la categoria dedicata all’informazione web.

Infine, a sorpresa, sono stati assegnati due riconoscimenti agli ideatori e curatori di questa importante rassegna da parte dell’amministrazione e delle organizzazioni coinvolte in questi anni. A consegnare il premio a Luciano Martelli e sua moglie  Silvia, è stato l’assessore Tiziana Tridente ed il Presidente dell’Associazione Anziani Bruno Robuschi.

A chiudere il musica questo intenso pomeriggio fatto di emozioni e scambio intellettuale, ci ha pensato il pianoforte magicamente suonato dal prof. Fulvio Bianchi di Savona, che ha ricevuto il Gran Trofeo del Padus d’oro.  

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Sabato, 30 Maggio 2015 10:29

Cioccolato Banchini: il gusto di una volta

Di Chiara Marando -  Parma 30 Maggio 2015

Sorridenti, disponibili, intraprendenti e con tanta voglia di realizzare un sogno. Loro sono Alberto e Giacomo Banchini, due fratelli cresciuti a contatto con le tradizioni parmigiane di un tempo. Due fratelli che  quel  sogno sono riusciti a farlo diventare una realtà concreta: riportare in vita l’eredità dell’antica cioccolateria fondata nel 1879 dal loro trisavolo Gian Battista, nel cuore della città ducale.

Tutto è iniziato con una mostra allestita recuperando a casa di amici e parenti dei vecchi oggetti che testimoniassero il passato di questa attività: utensili, foto, stampe, libri e scatole dell’epoca. Ma la svolta avviene nel 2012, quando grazie al ricettario del trisavolo ed i marchi originali, Giacomo e Alberto hanno deciso che era arrivato il momento di deliziare ancora una volta la loro Parma con il gusto intenso del vero cioccolato.

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Ecco allora che la produzione è partita ripercorrendo i preziosi insegnamenti  passati, un patrimonio che ha permesso di realizzare prodotti dal sapore avvolgente che persiste in bocca, accarezzando il palato con diversi aromi e sentori golosi.

Si parte con “Il Principe” una tavoletta di cioccolato, in diverse varianti e gusti, nella quale la scelta accurata delle materie prime richiede esclusivamente fave provenienti dal Venezuela, che riescono a conferire un tono pregiato ad ogni assaggio.

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Poi c’è il “Principino”, ovvero la merenda di una volta da gustare in ogni momento della giornata. E diciamolo chiaramente, di merende viene voglia di farne più di una: ripieno con Caffè macinato, Pistacchio di Bronte, Peperoncino, Arancia, Fave di Cacao, Cremino, Menta Piperita, Croccante e la particolarissima Erba Luigia.

E che dire delle selezione di praline fatte a mano? Raccolte in una scatola tradizionale di cioccolatini Banchini di inizio ‘900, sono una vera e propria tentazione da assaporare sorseggiando un bicchiere di buon whisky.

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Ma le proposte  della “ Banchini” sono tante. Già, perché oltre alle varietà di cioccolata, biscotti e marmellate, da pochi giorni i due fratelli hanno inaugurato un altro punto vendita dedicato ad una cremosa delizia: La Cioccolateria Gelateria Banchini un tripudio di bontà al cucchiaio che segue la stessa filosofia alla base di tutta l’attività: conquistare il gusto di tante generazioni con la vera bontà di un tempo.

www.cioccolatobanchini.it

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Oltre quaranta espositori da tutta Italia, tre giorni di degustazioni tematiche, migliaia i visitatori che hanno partecipato alla kermesse. A conquistare il Premio Cosèta d’Or è statal’Azienda Agricola Palazzo

Parma 19 Maggio 2015 -

Bilancio positivo per la XX edizione del Festival della Malvasia Premio Cosèta d’Or. Si è chiusa ieri la kermesse dedicata ai Vini dei Colli di Parma che ha registrato anche quest’anno un’affluenza di migliaia di visitatori. Oltre 40 gli stand ospiti del Mercato del Gusto, con espositori provenienti da diverse parti d’Italia, dal Friuli alla Sicilia.

Protagonista la Malvasia di Candia, regina della manifestazione, rappresentata dalle Cantine del Consorzio dei Vini dei Colli di Parma.

Un week end intenso, sviluppato con un programma speciale, tutto dedicato al mondo del vino e del cibo, ambientato nello scenario dell’antico Giardino farnesiano della quattrocentesca Rocca Sanvitale che per tre giorni si è trasformata in una vera e propria cittadella del vino. A caratterizzare l’edizione 2015, oltre i 20 anni del Festival, anche un altro anniversario: il primo anno del Museo del Vino, inaugurato nel 2014 nell’antica ghiacciaia della Rocca.

ingresso del museo del vino

«Siamo soddisfatti – afferma il Sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi il Festival si conferma ogni anno sempre di più come evento di richiamo del turismo enogastronomico, perché focalizzato su un prodotto tipico di questa zona, la Malvasia di Candia, ma con una visione di ampio respiro – continua – il Festival non è la celebrazione di un territorio in modo autoreferenziale ma un’occasione di apertura verso l’esterno, di confronto culturale e sperimentazione enogastronomica, attraverso abbinamenti dei nostri vini con prodotti tipici di altre zone d’Italia – conclude -. Il successo viene anche dalla collaborazione attiva di tutte le associazioni coinvolte, dai Consorzi e dagli sponsor che ogni anno ci sostengono».

stand degustazioni

I partecipanti hanno potuto assaggiare anche altre Malvasie d’Italia, da quella istriana a quella delle Lipari, e degustare i vini oltre che con i piatti tipici del territorio (salumi, tortelli d’erbetta ecc.) anche con cibi provenienti da diverse regioni, dalla Puglia al Friuli.

«Il Festival della Malvasia è una manifestazione in costante crescita – afferma Maurizio Dodi, presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini dei Colli di Parmaquest’anno c’è stato un ulteriore incremento degli stand e dei partecipanti, continueremo a svilupparlo e a promuoverlo, per cercare di far crescere l’interesse intorno alla malvasia e ai prodotti del territorio, la formula del Festival è vincente perché i visitatori venendo qui possono degustare i prodotti in loco, conoscerne il valore e la storia – conclude - . Il Festival della Malvasia non è solo il vino, ma è tutta la cultura alimentare e l’ alta qualità enogastronomica che caratterizza il nostro territorio».

Il programma del Festival si è rivolto ad un ampio target e grazie ad un palinsesto ricco di iniziative è stato capace di conquistare tutti: dagli habitué, ai giovani, alle famiglie e ai più piccoli. Non solo degustazioni, ma anche cooking show, incontri e presentazioni, la tavola rotonda sul tema del marketing e del turismo enogastronomico che ha coinvolto esperti come l’enologo di fama internazionale Donato Lanati, e poi laboratori tematici sia per adulti sia per i bambini, mostre, visite guidate alla Rocca e al Museo del Vino, escursioni sui colli in vespa e mountain bike e nei Boschi di Carrega grazie al trenino turistico Enotour.

premiazione palazzo

A chiudere la tre giorni, è stata la cerimonia dedicata al Premio Cosèta d’or, conquistato quest’anno dall’Azienda Agricola Palazzo. Un riconoscimento che storicamente viene assegnato alla migliore Malvasia dei Colli di Parma dell’anno e che consiste nella consegna simbolica della Cosèta d’Or, l’antica ciotola in legno in cui un tempo si beveva il vino nelle cantine e nelle osterie, utilizzata anche dal vignaiolo per assaggiare il vino appena spillato dalla botte e sostituita, oggi, dall'argenteo dischetto del sommelier di rango.

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Giovedì, 14 Maggio 2015 09:12

La Rexist Run tra Parma e Modena

Il nuovo progetto estremo di corsa attraverso le provincie di Parma e Modena: 88km da Borgo Val di Taro a Viadana

Parma 14 Maggio 2015 -

Martedì 13 maggio è stata una data che ha segnato la storia di  un’impresa da record: Rexist Run – Ultramarathon Record, una corsa di 700 km in 8 giorni, attraversando l’Italia da Ovest a Est.

 Lei è Ivana Di Martino, runner non professionista ma soprattutto donna, madre e moglie, nonché artefice di una nuova sfida al limite della fatica. Quello che ha affrontato è stato un percorso attraverso la Liguria, da Ventimiglia a Recco, e le provincie di Parma e Modena, da Borgo Val di Taro (PR) e fino a Viadana (MN), correndo chilometro dopo chilometro per sottolineare la forza delle donne e divenire la testimonianza attiva del coraggio femminile.

Ivana ha pensato al progetto Rexist Run per dare voce  all’orgoglio di essere donna, alla sua forza nel resistere senza cedere all’urto della vita, dimostrando, ancora una volta, la grande tenacia femminile. Tutto ha origine da una serie di eventi tragici che hanno segnato la sua vita personale negli ultimi mesi, ma attraverso i quali lei stessa è riuscita a trovare la forza di vivere con ancora  più intensità, trasformando le difficoltà in opportunità. Per comunicare questo suo messaggio di resistenza Ivana ha scelto la corsa, vero e proprio simbolo del proseguire sulla propria strada.

La corsa mi ha accompagnata in tutte le tappe della mia esistenza: voglio fare capire che tutto quello che di brutto può succedere nella vita, può diventare una risorsa ed essere utilizzato per resistere, ripartire e affrontare il futuro con rinnovata speranza” ha dichiarato Ivana Di Martino.

Una resistenza sottolineata anche simbolicamente dalla traiettoria del percorso: da ovest a est, dal tramonto all’alba, dal buio alla luce, dal silenzio alla vita, in una vera e propria rinascita. In questa corsa Ivana ha deciso di stare accanto ai bambini di  Dynamo Camp, Associazione Onlus di cui è Ambasciatrice. Dynamo Camp è il primo Camp di Terapia Ricreativa in Italia che ospita gratuitamente bambini e ragazzi con patologie gravi e croniche per periodi di vacanza e di svago. Dal 2007 ad oggi sono stati ospitati 5.830 bambini e 859 famiglie. www.dynamocamp.org

Per i ragazzi che Dynamo Camp ospita, la resistenza all’esistenza è fondamentale: loro lottano per esistere e per resistere alla malattia. La mia corsa vuole essere un contributo al loro sforzo e un sostegno in più per combattere” ha concluso la runner.

 La scelta di Ivana può essere condivisa e supportata da tutti, attraverso la raccolta fondi online “Rexist Run, un’impresa per Dynamo Camp” che è stata attivata fino al 24 maggio, a cui si può accedere sia dal sito di Ivanaw rexistrun.it che direttamente dal sito dell’Associazione.

A sostenere Ivana nella sua impresa è Brooks, azienda leader nella produzione e distribuzione di scarpe da corsa e abbigliamento tecnico, che ha fornito tutta l’attrezzatura indispensabile per affrontare il lungo e impegnativo percorso.

www.rexistrun.it

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Sabato, 09 Maggio 2015 11:57

“La Prima Cotta” non si scorda mai

Di Chiara Marando – Sabato 09 Maggio 2015

Spesso le idee migliori nascono per caso, dalla passione, dalla voglia di cambiare oppure da una semplice serata in compagnia.

Ed è proprio questo ciò che è accaduto ad Antonio, Andrea ed Alessandro, rispettivamente avvocato, giornalista e pubblicitario, tre amici con vite diverse ma accumunati dalla voglia di sperimentare. Il loro è stato un tentativo intrapreso quasi per gioco, una birra inizialmente fatta in casa senza nessun tipo di pretese, una bevanda per pochi intimi da gustare a cena solo per il piacere di condividere l’amore per la tavola ed il buon bere.

Poi però questa birra è piaciuta…e molto.

Nel giro di poco tempo non sono più bastati i pochi litri preparati con metodi casalinghi e questo esperimento si è trasformato in una realtà concreta. Nasce così il brand “Doggy Style”, giovane, fresco ed evocativo, dove ad ogni birra corrispondono uno stile ed un nome diverso, quello dei loro amici a 4 zampe: Alfredo (Weiss-Retriver), Marta ( Mastiff-Ipa), Sbrocco (Pit-Pils), Deli (Tripple-Bastard). 

Insomma un’avventura inaspettata, ma soprattutto apprezzata, che ha dato vita ad una società, la loro società: “La Prima Cotta”

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La filosofia che si trova alla base del progetto segue la ricerca delle cose semplici e buone, il desiderio di creare un prodotto che sapesse appagare il palato in modo piacevole, persistendo in bocca con un gusto corposo e lievemente dolce.  Birre “beverine” dal sapore non invadente che dissetano senza annoiare, prodotte con materie prime scelte di alta qualità: 90% di malto d’orzo italiano  a km zero, acqua di pozzo, senza conservanti, coloranti o altri additivi e con l’aggiunta di luppoli eccellenti come il Citra ed il Saaz.

Doggy Style rivisita la Pils in una chiave diversa, meno dura, aggiungendo una piccola quantità di malto bisquit che riesce a conferire morbidezza, pur mantenendo il tipico finale amaro. Non filtrata o pastorizzata, rispecchia tutte le caratteristiche proprie delle birre artigianali in fatto di intensità gustativa ed olfattiva.

“ Le bolle più antiche al mondo”, come amano definirle loro, ed effettivamente il mix di aromi  della ricetta che hanno studiato richiama la tradizioni passate ma riesce a sorprendere abbinandosi perfettamente con i più svariati cibi, anche quelli raffinati, esaltandone le diverse peculiarità: affettati come Prosciutto di Parma e bresaola, risotti a base di radicchio, rucola e altre erbe amare, molluschi, crostacei, carni bianche e rosse, formaggi quali taleggio e parmigiano reggiano, oltre a quei dolci dal tasso zuccherino estremamente marcato come lo zabaione.

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Quindi un bere che diventa “Doggy Style”, ma non solo. Già, perché la stessa birra, dal look alternativo e sfacciato, viene vista anche in chiave più elegante con un nuovo nome ed un packaging e che strizza l’occhio a chi ama le bolle da sorseggiare in un calice: si chiama “La Prima Cotta”, marchio che riprende il nome della società, la cui bottiglia si presta anche alle occasioni più particolari ma conservando tutte le caratteristiche di una birra ideale per chi vuole bere bene senza rinunciare alla semplicità.

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Dal 15 al 17 maggio Sala Baganza sarà il regno del gusto con il “Festival della Malvasia Cosèta D’Or”

Di CM - Parma 06 Maggio 2015 -

Dal 15 al 17 maggio, Sala Baganza si trasformerà in un vero e proprio regno del gusto. Prende il via la XX° edizione de “Il Festival della Malvasia Cosèta d’Or”, un weekend intenso interamente legato al tema del vino e del cibo, che si animerà nella splendida cornice dell’antico Giardino farnesiano della Rocca.

Due gli anniversari che verranno festeggiati nell’edizione 2015: i 20 anni del Festival ed il primo anno del Museo del Vino, che ha sede nell’antica ghiacciaia della Rocca.

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Degustazioni, laboratori, cooking show, pic nic all’aperto, spettacoli, concerti, incontri, mostre e tanto altro. Un Festival che si rivolge ad un pubblico ampio, dai giovani alle famiglie, coinvolgendolo attraverso iniziative enogastronomiche di sicuro successo, prima fra tutte la cena itinerante con il bicchiere al collo che si terrà il sabato sera per le vie del borgo ed in giardino. Un’ottima occasione per degustare le Malvasie ed i prodotti tipici di territorio che annovera eccellenze come il Prosciutto di Parma  ed il Parmigiano Reggiano.

Ma l’evento non sarà soltanto questo. A riempire di profumi e sapori l’antico Giardino della Rocca Sanvitale, infatti, ci saranno anche prodotti provenienti da altre regioni, perfetta sintesi che spiega l’idea del Festival di diventare sempre di più un momento di incontro dei sapori d’Italia.

Il tutto avvolto nella suggestiva atmosfera di Sala Baganza, che per due giorni si vestirà da cittadella del vino anche grazie ai ristoranti che proporranno menù a base di malvasia, negozi aperti e gemellati con le cantine, strade chiuse al traffico e allestimenti tematici. 

Per scoprire il programma di queste giornate basta consultare il sito ufficiale www.festivaldellamalvasia.it, oppure la pagina facebook.com/festivaldellamalvasia

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Sabato, 25 Aprile 2015 10:27

La tradizione è di casa al Vèdel

Di Chiara Marando – Sabato 25 Aprile 2015

La tradizione profuma di casa, assorbe l’essenza di un territorio, le radici contadine e popolari. La sua vera forza si trova nel rimanere fedele a sé stessa, rappresentare la cultura di un luogo senza lasciarsi alterare dallo scorrere del tempo. Famiglie che portano avanti di generazione in generazione gli insegnamenti del passato, preziosi baluardi di genuinità che non finiscono mai di sorprendere, soprattutto a tavola.

Ne è un perfetto esempio il Ristorante “Al Vèdel”, definizione dialettale della località Vedole, a pochi chilometri dal paese di Colorno, in provincia di Parma. Una attività nata nel lontano 1780, quando l'anziana zia Cleofe, decise di trasformare il proprio rustico in piccola bottega e luogo di ristoro. Da allora non ha mai cessato di esistere, si è evoluta grazie alla passione e costanza  della Famiglia Bergonzi  spinta da un’innata vocazione per la buona cucina. Una continua crescita che è riuscita a conservare l’anima dell’antica trattoria adattandola ad una modernità che non riesce ad intaccarla.   

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L’atmosfera che si respira è quella calda ed accogliente delle realtà di campagna che si sposa con l’eleganza di particolari ricercati, cura del servizio e della presentazione.  Il menù è un perfetto mix tra piatti della tradizione e rivisitazioni ricercate dal sapore intenso e bilanciato. Agli eccezionali salumi locali, rigorosamente di produzione propria, si affiancano antipasti più particolari come Tartarre di Bue Piemontese battuta al coltello su crema di patate, uomo in camicia e tartufo nero, oppure Spiedini di polpo pugliese grigliati in zuppetta di pomodoro San Marzano, ed ancora Scaloppa di fegato grasso d’anatra con mele caramellate e pan brioche.

Tra le proposte dei primi non possono mancare i grandi classici come i Tortelli di erbetta con burro fuso e Parmigiano di collina e gli Anolini in brodo di manzo e gallina. Ma ci sono anche le saporite Tagliatelle al cacao con ragù di cervo, il cremoso Risotto vialone nano agli asparagi e tocchetti di burrata pugliese, i delicati Ravioli alle mele renette, pecorino di fossa e tartufo nero, oppure gli Spaghetti fatti in casa con ricci di mare.

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Anche i secondi si dividono tra mare e terra: Coscia d’oca cotta in confit con la sua salsiccia ed il suo petto affumicato accompagnato da taccole saltate, Pollo dorato cotto in padella in due tempi e servito con patate arrosto e Tagliata di Tonno con panatura aromatica, maionese alla paprica dolce e crudità di verdura.

Insomma, un viaggio che passa dai sapori della pianura, a quelli del Po fino alle tipicità delle colline e dell'Appennino. Il tutto con un grande rispetto del naturale corso stagionale così da poter offrire prodotti di grande qualità.

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Una ricca carta dei vini potrà soddisfare anche i veri intenditori nonché esaltare ulteriormente le pietanze da assaporare.  Ed effettivamente la Cantina  vanta circa millecinquecento etichette selezionate, dal Lambrusco ai vini francesi, senza dimenticare i grandi whisky di malto scozzesi, rhum caraibici, una collezione di grappe, e ancora porto, cognac, armagnac.

I dolci, poi, meriterebbero una descrizione estremamente accurata, esattamente come la loro preparazione  e presentazione, piccole opere d’arte nel piatto. Per chi non si fosse tenuto un posticino niente paura, potrete concludere con un buon caffè e piccole bontà di pasticceria casalinga.

Infine, il consiglio è quello di visitare la cantina di stagionatura dei salumi, una vera e propria esperienza sensoriale. Sarete avvolti da un ovattato silenzio, profumi intensi che cambiano a seconda delle diverse stanze ed altrettante delizie appese al soffitto a riposare. Puro fascino della tradizione.

 

Ristorante Al Vèdel

Località Vedole, 68, 4

3052 Colorno PR

Tel. 0521 816169

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Sabato, 11 Aprile 2015 10:40

Parco dei Cento Laghi: tra natura e tradizione

Di Chiara Marando - Sabato 11 Aprile 2015

Il clima mite ed il sole fanno venire voglia di organizzare qualche gita fuori porta per staccare dalla routine settimanale. Passeggiate in mezzo alla natura, buon cibo e paesaggi rilassanti sono gli ingredienti ideali per una giornata totalmente distensiva ed il territorio dell’ Appennino Tosco-Emiliano può risultare la meta perfetta, una zona ricca di sentieri, paesi e tradizioni da scoprire e apprezzare.

Uno dei più importanti ed affascinati complessi forestali della Val Parma, con i suoi 1.500 ettari di superficie, è il Parco Regionale dei Cento Laghi, accogliente “terra di mezzo” al confine con le province di Reggio-Emilia e Massa-Carrara. Il territorio vede l'alternarsi di paesaggi agricoli circondati da lunghe siepi e boschi misti di latifoglie a tratti interrotti da prati e pascoli, il tutto costellato da piccoli centri abitati e attraversato da una fitta rete di strade forestali e sentieri.

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Le località di Monchio delle Corti, Corniglio e Tizzano Val Parma sono i tre centri principali di soggiorno da cui partire per visitare la Valle alla scoperta della fauna e dei bellissimi laghi che si aprono in mezzo al bosco: i Lagoni, il Bicchiere, il Lago Santo ed il meraviglioso Lago Ballano. Tutti luoghi in cui il rapporto con l'ambiente diventa diretto e coinvolgente, tutti luoghi in cui non rimane che fermarsi, annusare i profumi ed ascoltare la voce della natura.

Per il Parco dei Cento Laghi l'acqua rappresenta non solo un elemento distintivo ma anche una risorsa sia a livello naturalistico che turistico, tutelata e valorizzata. Anche gli amanti della pesca troveranno nel Parco il luogo ideale dove poter praticare questo sport grazie ai 22 itinerari di pesca sportiva che si snodano tra torrenti e fiumi.

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Un territorio così ricco dal punto di vista naturale si esprime anche in quella che è la tradizione a tavola con sapori unici ed intensi. Un rapporto stretto e antico tra ambiente e prodotti che ha portato alla nascita di specialità inconfondibili conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Il Prosciutto Crudo di Parma DOP ed il formaggio Parmigiano-Reggiano DOP sono le vere eccellenze, sintesi perfetta di materie prime genuine, rigidi  controlli di produzione, competenze e passione. Poi ci sono altre prelibatezze come la Spongata  prodotta ancora con metodi artigianali e tradizionali, la famosa carne di Pecora Cornigliese ed, ancora, liquori tisane e infusi ricavati dai frutti selvatici, bacche ed erbe spontanee.

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Uno dei regni della cucina tipica locale è la Trattoria da Vigion, a Ghiare di Corniglio, ambiente rustico ed accogliente, nonché sfondo ideale per i piatti che vengono serviti: ottimi salumi tra i quali anche la spalla cruda tagliato al coltello, tortelli di erbetta e patate accompagnati con sugo ai funghi, cappelletti in brodo, punta di vitello ripiena, profumati brasati ed, ovviamente, torte fatte in casa da mani esperte.

Trattoria da Vigion

Località La Piazza, Corniglio (Pr)

tel. 0521 888113

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Dal 1° al 3 maggio 2015 lo splendido Palazzo Berzieri di Salsomaggiore ospiterà la seconda edizione di Parma Vintage

Parma 01 Aprile 2015 -

Dal 1° al 3 maggio 2015 torna Parma Vintage, evento d'eccellenza dedicato al mondo della moda ed al design d'altri tempi. Una location d’eccezione come lo splendido Palazzo Berzieri a Salsomaggiore (PR), maestoso edificio termale considerato il più raffinato esempio di art decò e liberty italiano, ospiterà più di 50 espositori con il meglio dell’abbigliamento, degli accessori e del design d’epoca.

Diverse saranno le attività collaterali che sapranno coniugare shopping vintage e relax termale. E’ infatti già partito il contest fotografico POST (your) CARD, con album ufficiale sulla pagina Facebook ParmaVintage. In palio un trattamento Spa per 2 persone e 10 ticket omaggio per la mostra-mercato.

Inoltre, proprio grazie alla collaborazione con Parma Vintage, il Fidenza Village proporrà l’esclusiva promozione del 10% di sconto sui prezzi outlet + Vip Card presentando la cartolina Parma Vintage presso l’ufficio turistico dell’outlet. Promocard disponibili al Fidenza Village e in tutta la città di Parma.

Fra tante interessanti novità, rimangono gli elementi  che hanno garantito il successo della scorsa edizione, come la selezione speciale per la sposa e lo shooting fotografico di abiti d’epoca direttamente dalla collezione di A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, con acconciature e make-up curati da Bizzarri Capricci.

Info, dettagli e regolamento  sono disponibili sul sito www.parmavintage.it

L’evento, patrocinato da Regione Emilia Romagna, Provincia di Parma e Comune di Salsomaggiore, è a cura di Bi&Bi Comunicazione in collaborazione con A.N.G.E.L.O., Fidenza Village, Terme Salsomaggiore e Tabiano.

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