Il recente provvedimento dell'Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna che, in applicazione di norme nazionali, stanzia a fondo perduto circa 5 milione e 400mila euro per le scuole private che si trovano a Parma e Provincia è semplicemente una vergogna.
I politici locali che amministrano il Comune di Carpaneto Piacentino, dopo che abbiamo fatto notare di non essersi confrontati con le rappresentanze di categoria in merito alla chiusura del Plesso scolastico di Travazzano, fatto che ha determinato un calo dell'organico dei docenti del locale Istituto, hanno sostenuto di essersi ampiamente confrontati con la categoria ed addirittura hanno messo in dubbio la rappresentatività della Gilda degli Insegnanti.
Il mancato confronto tra le rappresentanze di categoria dei docenti della Scuola Statale e l'Amministrazione Comunale di Carpaneto Piacentino, in merito alla soppressione del plesso scolastico di Travazzano, ha avuto un grave effetto sul locale Istituto Comprensivo di scuole statali.
La Gilda degli insegnanti di Piacenza e Parma ha ricevuto ieri solo “per conoscenza”, unitamente alle altre rappresentanze del personale scolastico, la nota dell’Ufficio Scolastico Territoriale inerente il trattamento da riservare ai docenti dell’Istituto Tramello Cassinari di Piacenza, ciò a seguito della decisione di sottrarre a tale Istituto la sede di Bobbio.
In pratica professori che lavorano a Piacenza rischiano di andare coattivamente a Bobbio e quelli che sono lì di essere trasferiti a Piacenza, l’organico viene calcolato in maniera ragioneristica e non tenendo conto delle persone e degli studenti.
Attualmente l’Istituto è unico e sulla base di una graduatoria complessiva che non tiene conto di chi attualmente lavora a Bobbio e chi lavora a Piacenza, si deciderà quali sono i docenti che transiteranno nel nuovo Istituto Omnicomprensivo.
Una volontà politica che mai è stata oggetto di confronto tra le amministrazioni interessate e le legittime rappresentanze del corpo docente, in merito a questa grave mancanza, la Gilda degli Insegnanti sottolinea l’ingiustificabile comportamento dei referenti politici piacentini e dei loro eventuali ispiratori.
In una nota inviata al Presidente della Provincia, al Consigliere provinciale delegato all’Istruzione, all’Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza ed a quello Regionale oltre che a vari soggetti politici locali, firmata da Salvatore Pizzo Coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma, si legge:
“L’efficacia delle decisioni che riguardano un settore delicato come la scuola richiedono il coinvolgimento delle parti sociali, collaborazione ed unità di intenti, modus operandi che in questo particolare momento sta attuando tutta la Pubblica Amministrazione ad eccezione del settore scolastico. Non vogliamo alimentare polemiche, ma non è possibile rimanere in silenzio di fronte a un comportamento istituzionalmente inaccettabile: sopprimere il confronto democratico con i docenti e il personale scolastico costituisce una grave mancanza della politica di cui daremo informazione alle centinaia di colleghi che noi rappresentiamo”.
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Sappiamo che in questo momento emergenziale il tema potrebbe non essere una priorità: in queste settimane il Ministero dell'Istruzione dovrà definire gli organici per il prossimo anno scolastico. Per tale motivo la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma esprime piena condivisione rispetto alle istanze avanzate dal Collettivo Percorsi Musicali Piacenza che chiede l'istituzione nel territorio piacentino di un Liceo Musicale ed un incremento degli indirizzi musicali nelle scuole medie (per adesso ne esiste solo uno alla "Calvino").
La politica locale e l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna, che è il braccio operativo del Ministero dell'Istruzione sul territorio, in tema di ascolto delle istanze che provengono dalle rappresentanze del corpo docente delle scuole statali piacentine, in questi anni è stata vergognosamente e trasversalmente unita nell'ignorarle. Noi speriamo che questo andazzo mortificante per migliaia di professionisti finalmente termini, magari rinnovando la catena di comando che da troppo tempo è insediata a Bologna.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Piacenza e Parma: "Si stanno facendo operazioni relative l'istruzione superiore senza che la Provincia, l'Ufficio Scolastico, ovvero la politica piacentina, si preoccupino minimamente di interloquire con le rappresentanze di categoria, quindi non sappiamo che idee abbiano in merito all'istituzione del Liceo Musicale - continua Pizzo-, per gli indirizzi musicali nelle scuole medie sarebbe ancora più facile, basterebbe che il Ministero concedesse l'organico adeguato. Purtroppo, l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna è governato da persone che hanno modalità decisionali che non prevedono forme di concertazione con le rappresentanze del territorio piacentino e parmense. Già qualche anno fa dovemmo minacciare proteste eclatanti per mantenere l'indirizzo musicale già esistente nella vicina Busseto, dove ebbe i natali il grande Giuseppe Verdi. E' vergognoso che nelle terre piacentine e parmensi, che hanno dato all'umanità uno dei più grande geni della musica, lo Stato non si preoccupi di mantenere viva questa peculiarità, la quale, oltre ad essere un bisogno formativo e culturale, ha anche un valore economico e turistico- conclude Pizzo - un precedente quello di Busseto poco confortevole, soprattutto se si considera che la politica mantiene in auge gli stessi decisori di allora".
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Nella speranza che possano essere scagionate le due docenti della scuola primaria "Vittorino da Feltre", inquisite e sottoposte a processo relativamente a fatti che riguardano le modalità di esercizio della loro Autorità di Pubblici Ufficiali, riteniamo grave che alcune fonti istituzionali abbiano, a suo tempo, fornito ai cronisti le generalità delle due malcapitate, senza considerare che potrebbero anche essere innocenti (anzi lo sono fino a prova contraria) e quindi ulteriormente danneggiate dalla divulgazione del loro nome, per il solo giudizio di primo grado, sarà necessaria l'audizione di un centinaio di persone per accertare se la loro condotta è stata viziata da qualche illiceità. Un dato numerico che rende tutt'altro che granitiche le ipotesi accusatorie formulate.
L'inchiesta, per quanto è dato sapere, pare sia stata svolta senza che si sia ritenuto necessario il bisogno di avvalersi dell'ausilio o della consulenza di un qualche soggetto in possesso di una qualsivoglia abilitazione all'insegnamento nella Scuola Statale, sono stati invece ritenuti fondamentali i contributi, in funzione accusatoria, di rispettabilissimi professionisti che esercitano attività diverse dalla funzione docente. Quanto sopra sta avvenendo con il colpevole silenzio di tutti i responsabili dell'Amministrazione Scolastica del nostro territorio, i quali, forti della mitezza che contraddistingue gli insegnanti, lasciano sempre il corpo docente indifeso, dimenticandosi che il datore di lavoro deve anche garantire i dipendenti dal patimento di eventuali danni.
Gli attuali gestori dell'Ufficio Scolastico Regionale del Ministero dell'Istruzione non ci risultano particolarmente sensibili a questa necessità. Una forma mentis che talvolta si tramuta anche in una punizione preventiva inflitta prima del triplice grado di giudizio, prima o poi qualcuno dovrà rispondere di ciò. Per noi questo è un problema anche politico e per questo invochiamo che in quel di Bologna vi sia un ricambio urgente. In questo caso piacentino abbiamo notato un ulteriore elemento poco confortante offerto dalla giurisprudenza ad un corpo docente già afflitto da scarse tutele: uno scolaro presunto testimone di condotte contra legem, seppur non annoverato tra le parti offese, viene considerato comunque potenziale danneggiato, tanto da ammetterne la costituzione parte civile nel processo. Intanto, visti i continui procedimenti penali di cui sono purtroppo ricche le cronache, nessuno continua a chiarire quali strumenti debbano avere gli insegnanti a loro disposizione per garantire regolari lezioni.
Non vogliamo entrare nel merito del caso della "Vittorino da Feltre", in quanto non conosciamo gli atti, ma approfittiamo di quest'occasione per chiedere che il legislatore statuisca cosa bisogna fare di fronte a comportamenti non conformi di soggetti spesso infraquattrodicenni, che in violazione delle norme consuetudinarie (in quanto tali anch'esse fonte del diritto), contenute nel Galateo compromettendo il diritto degli altri discenti di seguire le lezioni. Il Pubblico Ufficiale ivi presente quando richiama e redarguisce un soggetto indisciplinato commette un reato? Vessa psicologicamente?
Quando il Pubblico Ufficiale contiene fisicamente soggetti vivaci, che possono creare situazioni di pericolo per la loro e l'altrui incolumità, esercita una legittima funzione autoritativa o commette un abuso? L'insegnante che non viene messo in condizione di poter tenere una lezione a causa di certi comportamenti è legittimato a sospendere la stessa senza che sia passibile di provvedimenti? Sottoponiamo a tutti il seguente quesito: perchè fino ad una ventina d'anni fa gli insegnanti severi erano rispettati ed oggi vengono arrestati?
Salvatore Pizzo
Coordinatore Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza
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Istituto Romagnosi - Casali Piacenza, Gilda Insegnanti: perseguire i responsabili di reati che prevedono pene fino a 3 anni
Dopo le dichiarazioni di qualche studentessa rea confessa di aver alterato i dati archiviati nei registri elettronici dell'Istituto Romagnosi Casali di Piacenza, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ritiene irricevibili le affermazioni della stessa che sfrontatamente si permette d'invocare sanzioni nei confronti della docente alla quale è stata carpita illegalmente la password, invitiamo questa persona ad avere un atteggiamento più compunto e rispettoso dell'insegnante ricordandole, se non le fosse chiaro, che sta parlando di un Pubblico Ufficiale.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, per il tramite del suo coordinatore Salvatore Pizzo, ricorda a certi signori studenti ed ai loro genitori che usando abusivamente la password di una professoressa per alterare i registri, si profilano una o più fattispecie penalmente perseguibili che sicuramente la magistratura starà vagliando:
l'art. 615 ter del codice penale sanziona l'accesso abusivo a un sistema informatico con una pena massima di 3 anni di reclusione; l'art. 482 del codice penale prevede per la falsità materiale in atto pubblico commessa da un privato una condanna che può arrivare a 2 anni; la frode informatica è sanzionata dall'art. 640 ter del Codice Penale con la reclusione che oscilla dai 6 mesi ai tre anni di carcere.
Gli unici a non essere imputabili sono i minori infraquattrodicenni, ma ciò non toglie che i genitori possano essere chiamati in sede civile a rifondere eventuali danni non patrimoniali (d'immagine) causati dai loro figli patiti dall'Istituzione Scolastica, anzi auspichiamo l'Avvocatura dello Stato sia stata già incaricata di agire di conseguenza al fine di tutelare l'Istituzione danneggiata dagli atti delinquenziali che sono stati commessi.
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Da Gilda degli insegnanti: Si indaghi sulle vere responsabilità.
E’ grave che una docente di una scuola piacentina sia stata messa in condizione di dover lavare un bambino mentre era a scuola, distogliendola dalle lezioni, e che lo scolaro sia rimasto infortunato in quanto soccorso da una persona non addetta a tale mansione.
Visto che è stato richiesto l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, la Gilda degli insegnanti di Piacenza e Parma tiene a precisare un elemento che a volte sfugge: i docenti di sostegno sono insegnanti come gli altri, fanno lezione insieme agli colleghi delle materie curriculari in quelle classi in cui sono inseriti alunni portatori di handicap, non sono addetti alla cura della persona ed all’assistenza di base degli alunni. Quando lo fanno è perché hanno buon cuore e colmano lacune di altri.
Il compito di assistere gli alunni disabili spetta per legge ai collaboratori scolastici (gli ex bidelli), il legislatore lo ha chiarito anche recentemente con il Decreto Legislativo n.66 del 2017 (Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità). Il Dirigente Scolastico deve dare le disposizioni dovute al personale addetto. Spieghi l’Amministrazione Scolastica che cosa ha fatto per assicurare una corretta assistenza all’alunno infortunato, si chieda scusa non solo alla famiglia dell’alunno ma anche alla docente.
Qualora gli organici della Scuola Statale fossero insufficienti, la Legge-quadro 104/92 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap prevede che le scuole stipulino degli appositi accordi di programma, chissà se nel caso in questione ciò è avvenuto.
Inoltre giova ricordare una recente sentenza della Cassazione (22786/16 ) ha sentenziato che i collaboratori scolastici che rifiutassero di assistere un alunno disabile commettono il reato di “rifiuto d’atti d’ufficio”. Non accusiamo nessuno ma nel caso Piacentino bisogna capire come sono stati organizzati gli operatori interessati, quali turni e quali disposizioni abbiano ricevuto e soprattutto se l’Ufficio Scolastico Regionale ha fornito l’organico necessario.
Salvatore Pizzo (in foto), coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma: “Visto che qualsiasi accadimento riguardi la scuola viene ascritto sempre e comunque ai docenti, sarebbe ora che le verifiche iniziassero a riguardare anche altri”.
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Fidenza 14 febbraio 2020 - Nella giornata di oggi è stato formalizzato un esposto indirizzato al Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'Ausl, sede di Fidenza, affinché i tecnici compiano un'ispezione nella sede fidentina dell'Istituto Magnaghi- Solari sita in Via Croce Rossa.
'iniziativa della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, si è resa necessaria dopo le recenti notizie relative al cedimento di un lucernario all'interno dell'edificio scolastico, l'atto firmato dal coordinatore Salvatore Pizzo è stato indirizzato anche al Sindaco di Fidenza, al Presidente della Provincia di Parma ed agli assessori alla pubblica istruzione dei due enti, oltre che al Dirigente Scolastico ed al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell'Istituto.
Ciascuno dei destinatari è stato sollecitato ad intervenire per quanto di propria competenza. La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito commenta: "Se ci sono situazioni di pericolo per i docenti, gli studenti e gli operatori del Solari pretendiamo che vengano eliminate e che vengano sanzionati i responsabili".
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A seguito dei recenti fatti che hanno interessato la sede fidentina dell'Istituto “Magnaghi Solari”, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, chiede pubblicamente che il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Azienda Sanitaria Locale provveda alle ispezioni di sua competenza, sanzionando eventualmente i responsabili di quanto viene lamentato (caduta e pericolosità di lucernari) e che gli organi competenti perseguano quanti hanno determinato tale situazione.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito commenta: “La sicurezza dei nostri colleghi e di quanti hanno accesso ai locali scolastici non è un optional, siamo a disposizione dei docenti interessati per assisterli qualora le criticità lamentate dovessero permanere”.
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