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In tema di scuola il 2021 è iniziato con la spiacevole notizia di un incontro tenutosi nella Prefettura di Parma, relativo al ritorno in classe negli istituti di 2° grado:
a quanto pare la rappresentanza territoriale del governo avrebbe chiamato al tavolo di discussione vari soggetti, tra cui la minoritaria categoria dei Dirigenti Scolastici (rappresentativa di poche unità di persone su svariate migliaia di addetti dels settore) ma non le rappresentanze dei docenti e del personale ata, ovvero quelli che le scuole le fanno funzionare. Una chiara scelta che esclude le organizzazioni democraticamente e legalmente espresse dal corpo docente e dal restante personale scolastico.
I responsabili politici delle azioni di governo risultano essere, attualmente, gli esponenti dei partiti Movimento 5Stelle, Pd e Italia Viva, i loro rappresentanti parmensi diano una spiegazione a migliaia di insegnanti sui motivi dell illogica estromissione delle loro rappresentanze dai tavoli di discussione, tra esse anche la Gilda degli Insegnanti. 
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, a tal proposito precisa: 
"Sarà nostra cura ricordare a questi a questi signori che i dirigenti scolastici, vista l'evidenza dei numeri,  sono minoranza infinitesimale del settore e qualora fosse stato concordato qualcosa, ciò non impegna gli insegnanti ed il corpo scolastico in quanto le sei organizzazioni rappresentative non pare abbiano delegato qualcun altro a parlare a nome dei docenti. almeno la Gilda non lo ha fatto".

Piacenza 1 gennaio 2021 - In tema di scuola il 2020 si è chiuso con la spiacevole notizia di un vertice tenutosi nella Prefettura di Piacenza, relativo al ritorno in classe negli istituti di 2° grado:

Oltre a tutti i problemi che la scuola sta vivendo in questo momento, si aggiunge anche una vicenda amministrativa di cui è responsabile l'Amministrazione Provinciale di Piacenza la quale si è vista annullare dal Tribunale la procedura per l'adeguamento antisismico del Liceo Colombini.

Con la scusa dell'emergenza Coronavirus il Ministero dell'Istruzione ha regalato altri soldi ai proprietari delle scuole dell'infanzia private, nel nostro territorio 284mila euro sono destinati alle ditte che operano a Piacenza e provincia e ben 629mila euro a quelle di Parma e provincia.

E' disarmante la risposta che come organizzazione sindacale abbiamo ricevuto dall'ufficio scolastico territoriale di Parma e Piacenza in merito all'organico aggiuntivo di docenti che, stando alle promesse dei partiti di maggioranza, dovrebbe essere assegnato agli istituti scolastici per far fronte all'emergenza Covid.

Dopo che era stato annunciato il calo di un posto nell'organico dei docenti della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo Statale di Carpaneto Piacentino, ciò a seguito della chiusura del plesso di Travazzano dal prossimo anno scolastico, la Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma aveva lamentato più volte a vari livelli che tale determinazione fosse un'ingiustizia. 

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza informa di aver ricevuto ampie rassicurazioni dagli uffici dell'amministrazione scolastica periferica che per il prossimo anno scolastico non è prevista alcuna riduzione del numero degli insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Bedonia.

Il recente provvedimento dell'Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna che, in applicazione di norme nazionali, stanzia a fondo perduto circa 1 milione 700mila euro per le scuole private che si trovano in provincia di Piacenza è semplicemente una vergogna.

Il recente provvedimento dell'Ufficio Scolastico dell'Emilia Romagna che, in applicazione di norme nazionali, stanzia a fondo perduto circa 5 milione e 400mila euro per le scuole private che si trovano a Parma e Provincia è semplicemente una vergogna.

I politici locali che amministrano il Comune di Carpaneto Piacentino, dopo che abbiamo fatto notare di non essersi confrontati con le rappresentanze di categoria in merito alla chiusura del Plesso scolastico di Travazzano, fatto che ha determinato un calo dell'organico dei docenti del locale Istituto, hanno sostenuto di essersi ampiamente confrontati con la categoria ed addirittura hanno messo in dubbio la rappresentatività della Gilda degli Insegnanti.