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Tayyeb invita l'Occidente a conoscere da vicino l'Islam nella prima Giornata internazionale per combattere l'islamofobia In evidenza

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Di Flavia De Michetti Roma, 16 marzo 2023 (Quotidianoweb.it)  - In occasione della prima Giornata internazionale per la lotta all’islamofobia (15 marzo), per mezzo di un comunicato il Consiglio musulmano degli anziani, guidato dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmed El-Tayyeb (44° Grande Imam di al-Azhar dal 2010), ha affermato che “l'Islam è una religione di misericordia e pace e che i suoi insegnamenti hanno donato al mondo i valori della tolleranza, della convivenza e della fraternità umana indipendentemente dal suo background”.

Cos'è l'islamofobia?

L'OCI - Organizzazione per la cooperazione islamica (costituita nel 1971) definisce l'“islamofobia” come “una combinazione di odio, paura e pregiudizio contro l'Islam, contro i musulmani, nonché contro qualsiasi cosa associata alla religione, come moschee, centri islamici, il Sacro Corano, hijab, eccetera”.

Costituisce anche odio, stigmatizzazione, razzismo e discriminazione nella vita quotidiana, nei media, nei luoghi di lavoro e nella sfera politica.

Nei giorni scorsi, le Nazioni Unite hanno commemorato questo importante evento con un incontro speciale nella Sala dell'Assemblea Generale, nel corso del quale i relatori hanno sottolineato la necessità di un'azione concreta di fronte all'aumento dell'odio, della discriminazione e della violenza contro i musulmani.

Si è giunti, dunque, all’unanimità alla decisione di proclamare il 15 marzo Giornata internazionale contro l'islamofobia, celebrata ogni anno da 140 Paesi in tutto il mondo, compreso l'Egitto, al fine di promuovere la tolleranza, la pace e il rispetto dei diritti umani e della diversità religiosa.

Il Rappresentante Permanente dell'Egitto presso le Nazioni Unite a New York, Osama Abdel-Khalek, ha infatti rilasciato una dichiarazione in cui condanna gli episodi nei quali sono state bruciate alcune copie del Corano, motivati ​​da ideologie estremiste e ha proposto alcuni modi per combattere l'islamofobia.

Tra queste, ad esempio, l'istituzione di un osservatorio congiunto per raccogliere dati su questi accadimenti, oltre all’adozione di misure legali e politiche per prevenire e combattere questo tipo di incidenti e a prevenire la diffusione dell'incitamento all'odio attraverso mezzi elettronici.

In questa occasione, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che “i quasi due miliardi di musulmani nel mondo, che provengono da ogni angolo del pianeta, riflettono l'umanità in tutta la sua magnifica diversità. Eppure, spesso affrontano fanatismo e pregiudizi semplicemente a causa della loro fede. Inoltre, le donne musulmane possono subire una tripla discriminazione a causa del loro genere, etnia e religione”.

Secondo il Consiglio, dunque, il fenomeno dell'islamofobia, che si è diffusa tra le persone anche tramite internet, ha un effetto profondamente negativo sulla convivenza e l'integrazione.

[L'islamofobia] incita alla sedizione e diffonde menzogne ​​e false accuse contro gli insegnamenti tolleranti dell'Islam e il suo messaggio moderato che ha portato pace e misericordia nel mondo. Alimenta sentimenti di odio religioso e settario, razzismo, fanatismo e discriminazione”.

L’invito è stato rivolto agli organismi, alle organizzazioni internazionali e ai media globali per contribuire all'eliminazione dell'islamofobia e dell'odio, oltre a frenare le varie offese nei confronti dei musulmani in Occidente negli ultimi anni.

Secondo un recente rapporto del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o di credo, il pregiudizio, la discriminazione e l'odio totale nei confronti dei musulmani sono saliti a “proporzioni epidemiche”.

Nel giugno 2022, l'Osservatorio Al-Azhar per la lotta all'estremismo, istituito il 30 giugno 2015 ed è uno dei pilastri più importanti della Fondazione Al-Azhar, ha sottolineato l’urgenza di “emanare una nuova legge che garantisca la protezione delle moschee, affronti l'islamofobia e la criminalizzi esplicitamente per garantire la protezione dei musulmani e dei loro luoghi di culto”.

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