Lunedì, 06 Giugno 2022 17:27

LA PENTECOSTE In evidenza

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di Alessia Bianchini 6 giugno 2022 - Questa domenica abbiamo festeggiato la Pentecoste che significa 50esimo ed in questo caso 50 giorni dopo la resurrezione.

La prima lettura degli atti degli apostoli (At 2,1-11) ci rimanda al peccato comunitario della Torre di Babele dove l’uomo si erge al posto di Dio rompendo l’armonia (già infranta con il creato e tra le creature, narrata nel terzo capito della genesi, attraverso il peccato originale) con la conseguenza dell’ incomprensione e dispersione nella lingua; mentre in questo testo è Dio che scende verso i discepoli, riuniti nel nome di Cristo che è il pontifex tra Dio e l’uomo, che attraverso lo Spirito Santo converge in capacità comunicativa e comunione nell’annuncio della resurrezione: “ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.” (At 2,4).

Nella seconda lettura, San Paolo nella sua lettera ai Romani ci spiega che chi crede in Cristo ha il dono del Suo Spirito che dimora in lui (Gv 14, 23) e lo fa vivere nella giustizia perché lo rende giusto ovvero giustificato dallo Spirito Santo che gli dà la capacità di liberarsi dai desideri e dal dominio della carne: «Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne» (Gal 5,16) che porta alla morte secondo le leggi della carne; per donargli invece, la vita nello spirito che come ha resuscitato Gesù anche l’uomo avrà il dono della vita.

Quell’eredità di vita eterna possibile solo, per noi, figli adottivi di Dio, che per mezzo della comunione dello Spirito Santo con il nostro spirito, ci rende coeredi di Cristo e ci può far chiamare Dio: «Abbà! Padre!»

Nel vangelo di Giovanni (Gv 14,15-16.23b-26) Gesù ci insegna che lo Spirito Santo è l’amore tra il Padre ed il Figlio, è la Loro armonia, è il Testimone di Gesù che è mandato per volontà di Dio, che ci è donato per mezzo di Cristo per farci entrare nell’intimità divina attraverso l’amore: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.» (Gv 14, 15-16); qui si palesa il cuore filiale e fraterno di Gesù verso l’umanità, che non l’abbandona mai, ma prega il Creatore e ci invia un altro Consolatore.

Nell’amore verso Gesù, il corpo mistico di Cristo (la Chiesa composta dai credenti) diventa un’unità, un’unica realtà, sorretta dallo Spirito Santo.

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