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Indagine Confesercenti E.R. nel primo weekend dei saldi: aumento delle vendite per il 35% dei negozi -

Bologna, 7 gennaio 2014 -

La Confesercenti Emilia Romagna ha condotto una rilevazione su un campione di negozi di abbigliamento e calzature della nostra regione, per conoscere l'andamento delle vendite nel primo weekend dei saldi (4-6 gennaio) rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il 35% degli interpellati evidenzia un aumento delle vendite e il 32% una stabilità delle stesse, mentre il restante 33% una diminuzione.
Per quanto riguarda lo scontrino medio, il 32% degli operatori lo indica in aumento, il 40% stabile e il 28% in diminuzione rispetto all'anno precedente.
Il valore medio dello scontrino si attesta sui 61 euro e la percentuale di sconto applicato in modo prevalente in questa prima fase di saldi, va dal 20 al 50%.
Gli operatori che hanno tenuto aperta l'attività domenica 5 e lunedì 6 gennaio sono stati complessivamente circa il 70% del totale, prevalentemente nei centri delle città.
Questi dati forniscono un quadro abbastanza soddisfacente della situazione (dato il momento economico che stiamo vivendo) mettendo in evidenza che, nonostante il depotenziamento che i saldi hanno subito per effetto di promozioni continue che si svolgono in corso d'anno, essi mantengono una loro validità.
Non resta che auspicare dopo questo inizio abbastanza positivo, un mantenimento dell'interesse da parte dei consumatori anche nei prossimi giorni, vista l'offerta di prodotti ancora molto interessante e conveniente.

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(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Regionale)

 

L'Osservatorio economico di Confesercenti stima una spesa media di 155 euro a persona, che si potrebbe tradurre in un ammontare complessivo di 535 milioni di euro di vendite in Emilia Romagna -

Bologna, 3 gennaio 2014 -

Anche quest'anno Confesercenti Emilia Romagna presenta la consueta analisi sull'andamento delle vendite natalizie, con una sintesi delle indicazioni e dei dati forniti dalle proprie strutture territoriali, utili a capire la situazione del settore.In proposito Stefano Bollettinari, direttore regionale di Confesercenti commentando l'indagine ha affermato che: "il trend dei consumi natalizi conferma le difficoltà del momento dovute alla crisi e alla ridotta capacità di spesa delle famiglie che, vista l'incertezza economica, hanno mantenuto un atteggiamento prudente e selettivo per quanto riguarda gli acquisti. Ciononostante, grazie anche a un'offerta sempre più conveniente e adeguata alle attuali esigenze dei consumatori, gli operatori commerciali, almeno in parte dei settori merceologici, sono riusciti a tenere rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso o a contenere la flessione, ma non certo a recuperare i risultati negativi del 2013. Speriamo di aver completato la fine del ciclo e che davvero il 2014 sia l'anno della ripresa".Dall'analisi dei vari comparti emerge l'andamento stabile delle vendite di prodotti alimentari, con un leggero aumento per quelli tipici e le specialità gastronomiche tradizionali.Andamento che oscilla tra la leggera flessione e la stabilità per quanto riguarda ristorazione e bar e una generale tenuta delle presenze negli alberghi della nostra regione che hanno beneficiato anche dei numerosi eventi organizzati nelle principali località.Continua invece il trend congiunturale sfavorevole per i settori dell'abbigliamento e dei mobili ed elettrodomestici, mentre quello delle gioiellerie fa registrare una leggera flessione.

Oscillano tra la stabilità e la leggera flessione le vendite di giocattoli, profumerie e libri e cd, mentre anche quest'anno se la cavano abbastanza bene i nuovi prodotti tecnologici (come smartphone e tablet) e computer.
Molto attesa, anche per un auspicabile recupero, la stagione dei saldi, che in Emilia Romagna partiranno ufficialmente domani 4 gennaio.
Si tratta di una buona occasione, soprattutto per quanti, costretti dalla crisi a non acquistare a prezzo intero, desiderano comunque prodotti di qualità a prezzi accessibili.
L'Osservatorio economico di Confesercenti stima una spesa media di 155 euro a persona, che si potrebbe tradurre in un ammontare complessivo di 535 milioni di euro di vendite in Emilia Romagna.
"I saldi invernali, che si preannunciano come i più convenienti degli ultimi dieci anni, aiutano – come sottolinea il presidente di Confesercenti E.R. Roberto Manzoni – a sostenere sia i bilanci dei negozi che hanno risentito di una calo delle vendite, sia di quelle famiglie strette dalla crisi economica. Certamente è una soluzione di ripiego che non risolve il problema di fondo: far ripartire i consumi. I saldi, restano comunque un'importante opportunità per dare respiro ai commercianti gravati da una crisi che ha costretto numerosi negozi a chiudere i battenti e consentire ai consumatori di fare ottimi affari".

(Fonte: L'Ufficio stampa Confesercenti Regionale)

 

Studi di settore 2012: l’analisi della Confesercenti Emilia Romagna evidenzia un aumento delle imprese che li rispettano -

Bologna, 3 dicembre 2013 -

Dall’indagine annuale dell’ufficio economico della Confesercenti Emilia Romagna che ha analizzato un campione di 9.992 studi di settore di aziende operanti nell’ambito del commercio, turismo e servizi in tutta la regione, relativi all’anno di imposta 2012 e confrontati con gli anni precedenti, emerge che rispetto al 2011 sono aumentate ulteriormente le ditte congrue più quelle che si sono adeguate agli studi, passando dal 75,1% al 77,2% (+2,1%) del 2012. Inoltre, confrontando i dati del 2006, pari al 65,5%, con il 77,2% del 2012, si evince che nel periodo c’è stato un aumento dell’11,7% di ditte che rispettano gli studi di settore.

In ogni caso, negli ultimi 4 anni, la somma delle ditte congrue più adeguate si è attestata sempre su una media superiore al 75%.

Per quanto riguarda l’incidenza dei correttivi anticrisi sugli indici di congruità delle ditte, si riscontra un aumento del dato che era del 30,1% nel 2011 ed è passato al 43,1% nel 2012; ciò significa che si è tenuto conto maggiormente della situazione molto pesante che stanno vivendo le imprese che vedono i costi aumentare, mentre la redditività si è ridotta ai minimi termini, tanto è vero che molte sono costrette a chiudere.

Questa analisi statistica evidenzia inoltre la continua flessione dei ricavi in alcune categorie del commercio, della somministrazione e dei servizi: è il caso ad esempio dei bar il cui ricavo medio diminuisce dello 0,7% tra il 2012 e il 2011, del commercio di abbigliamento -8,2%, del commercio di alimentari -1,4%, della compravendita di immobili -35%, del commercio ambulante -3,2% e degli intermediari del commercio, il cui ricavo medio è diminuito del 9% in un anno.

I dati emersi dalle nostre elaborazioni sugli studi di settore – sottolinea Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna – evidenziano che l’azione pressante delle categorie e in particolare di Confesercenti per modificare la normativa ha consentito, almeno in parte, di diminuire l’effetto distorsivo degli studi di settore rispetto all’attuale e lunghissima situazione di crisi dei consumi; ciò nonostante come Confesercenti riteniamo urgente e necessaria una vera riforma fiscale che attenui l’imposizione su p.m.i. e famiglie per rilanciare veramente l’economia a partire dal 2014”

(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Regionale)

 

Per Roberto Manzoni e Claudio Della Pasqua gli investimenti nelle PMI del turismo sono fondamentali per uscire dalla crisi -
 
Bologna, 29 novembre 2013 -

Il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni e il presidente Asshotel Confesercenti E.R. Claudio Della Pasqua hanno partecipato stamane, insieme a diversi rappresentanti del turismo pubblico e privato del territorio, alla Conferenza regionale sul turismo che si è tenuta nella sala Convegni del Museo Enzo Ferrari di Modena, dedicata al tema: Destinazione Emilia Romagna: innovazione istituzionale e di prodotto per soddisfare una domanda turistica in continua evoluzione".

La Conferenza regionale del turismo nasce con lo scopo di valorizzare e promuovere il turismo regionale sul mercato nazionale e internazionale, attraverso politiche di sistema, condivise e partecipate tra i vari soggetti coinvolti a diverso titolo nel settore turistico.

Per il presidente Confesercenti E.R. Roberto Manzoni "era inevitabile che la lunga crisi economica che ha colpito il nostro paese avrebbe inciso anche sull'economia turistica regionale. Non hanno certo giovato al settore la diminuzione della capacità di spesa delle famiglie, l'illegalità, l'aumento della pressione fiscale e la mancanza, ad oggi, di una politica turistica nazionale e di investimenti capaci di promuovere le nostre ricchezze intercettando la domanda potenziale, sia estera che italiane, quest'ultima penalizzata in questi anni. E' inaccettabile- ha continuato Manzoni - che il turismo cresca del 3/ 4 % l'anno a livello mondiale e il nostro paese, il più ricco di offerta, continui a registrare segni negativi. Occorre perciò intervenire con urgenza e con misure concrete a partire dall'imminente Decreto "Valore Turismo" che dovrebbe essere emanato a giorni dal Governo, che dovrebbe prevedere, a nostro avviso, il potenziamento della promozione del marchio Italia dotando l'Enit di risorse adeguate a quelle dei nostri competitor a livello internazionale; incentivi alle imprese per riqualificazione/innovazione delle strutture e per migliorare l'accesso al credito; il potenziamento delle infrastrutture di trasporto e di accessibilità alle destinazioni turistiche."

A giudizio del presidente di Assohotel Confesercenti E.R., Claudio Della Pasqua "occorre una riforma strutturale delle politiche turistiche capaci di salvaguardare le imprese che operano in Emilia Romagna, uniche al mondo. Come la nostra regione insegna, è l'insieme di quelle piccole che concorrono alla ricchezza del territorio, perché pur essendo meno strutturate e più deboli sul mercato sono però più tenaci e resistenti alla crisi e contribuiscono in maniera determinante alla vitalità, al presidio e alla sicurezza dei nostri centri che, altrimenti, diventerebbero dei deserti con gravi conseguenze anche dal punto di vista sociale.

Per questo è fondamentale incentivare gli investimenti che ogni operatore realizza per migliorare la propria attività, consentendo di rientrarne in tempi accettabili, semplificando una burocrazia farraginosa e ostile, detassandoli, rendendo semplici e certe le normative, quali ad esempio quelle sull'antincendio. E' indispensabile, tuttavia, perché questo si attui una rivoluzione culturale, consapevole che solo attraverso la promozione e il sostegno delle nostre eccellenze sarà possibile uscire dal tunnel della recessione".

(Fonte: L'Ufficio stampa Confeserecenti Regionale)
Venerdì, 22 Novembre 2013 17:22

Legge hobbisti: andiamo avanti senza modifiche!

Il Manifesto di FIVA Confcommercio ed ANVA Confesercenti dell'Emilia Romagna sulla Legge Regionale 4/2013 -
 
Bologna, 22 novembre 2013 -

La legalità, la trasparenza e la qualità all'interno dei mercati sono da sempre i presupposti dell'azione di FIVA Confcommercio ed ANVA Confesercenti dell'Emilia Romagna, le Organizzazioni rappresentative degli operatori del settore che operano, in accordo con le Istituzioni, per qualificare ed innovare il Commercio su aree pubbliche del territorio regionale, valorizzando la sua funzione di servizio ed attrattività per i Centri storici e le Città.

Con questo spirito, e con l'obiettivo di isolare e contrastare ogni forma di abusivismo che possa alterare la concorrenza all'interno del settore, FIVA Confcommercio ed ANVA Confesercenti dell'Emilia Romagna hanno sostenuto il percorso che ha portato all'approvazione, nel giugno scorso, della Legge Regionale 4/2013 - in vigore dal 1 gennaio 2014 - che introduce per la prima volta una regolamentazione degli "hobbisti" nella normativa regionale di settore.

"Siamo convinti della validità della norma – dichiara Alverio Andreoli, Presidente FIVA Confcommercio Emilia Romagna - che rappresenta un importante punto di arrivo dell'impegnativo confronto portato avanti in questi anni tra tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. Per questo abbiamo voluto sintetizzare e ribadire in un Manifesto congiunto (che sarà reso pubblico nella giornata di domani) le ragioni del nostro sostegno alla Legge, chiedendo ai Comuni un impegno per la sua piena applicazione su tutto il territorio regionale, senza eccezioni".

"Questa legge – aggiunge Dario Domenichini, Presidente ANVA Confesercenti Emilia Romagna – è molto attesa dalle imprese che rappresentiamo, che vivono un momento di grande difficoltà per la crisi dei consumi senza precedenti che ha colpito anche l'Emilia-Romagna e ogni giorno subiscono la concorrenza sleale di tante forme di abusivismo. La nostra Regione ha avuto il merito di normare la materia mettendo chiarezza nel settore, ma sarà dalla capacità delle Istituzioni di fare applicare la legge che potremo valutare la bontà del provvedimento. Su questo le nostre Organizzazioni vigileranno con molta attenzione".

Il Manifesto raccoglie le principali ragioni di sostegno alla Legge, che ha il merito di disciplinare gli hobbisti con regole certe e condivise; distingue in maniera netta tra l'hobbista, che opera sui mercati in modo non professionale, e l'imprenditore del commercio su area pubblica; regolamenta le modalità di partecipazione degli hobbisti ai mercatini, senza vietare o contingentare queste manifestazioni sul territorio; permette di "isolare" casi di abusivismo e concorrenza sleale nei mercati; offre infine ai Comuni uno strumento per dimensionare un fenomeno, quello dell'hobbismo appunto, che incide in maniera significativa sul tessuto economico e sociale del territorio.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Regionale)
Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
CONFESERCENTI EMILIA ROMAGNA/NOMISMA: "Piccole e medie imprese e famiglie in affanno se non riprende al più presto l'economia: far ripartire i consumi è indispensabile per uscire dalla recessione" . E' quanto emerge dall'Assemblea regionale Confesercenti Emilia Romagna -
 
Bologna, 22 novembre 2013 -
 
"Secondo le previsioni, a livello regionale i consumi scenderanno più del Pil e registreranno, a fine 2013 un -2,4%; gli investimenti subiranno una contrazione del 6,6%, gli occupati caleranno del 2,7 % e il tasso di disoccupazione che nel 2009 era al 2,9%, toccherà l'8,9% per arrivare al 9,1% nel corso del 2014 – dichiara il presidente della Confesercenti E.R. Roberto Manzoni nella sua relazione tenuta all'interno dell'Assemblea Annuale Regionale Confesercenti Emilia Romagna.
"La Confesercenti, per invertire questa drammatica tendenza, ha da tempo avanzato alcune proposte: sono necessarie innanzitutto una vera spending review che aggredisca gli sprechi e l'avvio di una profonda riforma istituzionale; bisogna ridurre la pressione fiscale e rafforzare il ruolo e la solidità patrimoniale dei Confidi per consentire l'accesso al credito delle imprese; servono politiche turistiche in grado di sfruttare l'enorme potenzialità del settore; sono necessarie inoltre politiche del lavoro che incentivino l'occupazione, che prevedano, ad esempio, la riduzione dei costi dei contratti a tempo determinato e gli oneri per gli apprendisti, quelli più utilizzati nei settori del commercio, servizi e turismo.
Inoltre – ha continuato Manzoni – serve un piano straordinario per le PMI delle città; è questo un appello che da tempo rivolgiamo, inascoltati, alle amministrazioni locali: occorre studiare misure di supporto, come ad esempio un Fondo vero e proprio a sostegno di chi intende aprire un'attività, che preveda agevolazioni al credito, sugli affitti e sulle tasse locali. Occorre infine la revisione della pianificazione territoriale, che non faciliti ulteriormente la grande distribuzione a scapito del piccolo commercio, anima e ricchezza dei nostri centri storici."
Dalla ricerca sui consumi delle famiglie in Emilia Romagna, curata da Nomisma per Confesercenti regionale, "emerge che ben il 92% delle famiglie ha cambiato i comportamenti di acquisto negli ultimi 2-3 anni – sostiene il direttore di Confesercenti E.R., Stefano Bollettinari – e il 52% di queste ha diminuito la spesa. L'indagine dimostra che per incidere in maniera apprezzabile sui consumi delle famiglie nel 2014 occorrono, riduzioni del carico fiscale ben maggiori rispetto a quelle finora annunciate dal Governo ed è quindi questa la direzione da prendere. L'austerity da sola non fa che deprimere un contesto già debole e in grave difficoltà.".
Silvia Zucconi (Responsabile della Promozione e Sviluppo di progetti relativi al settore Commercio e Consumi di Nomisma) nella sua relazione ha evidenziato che "La spesa media mensile delle famiglie dell'Emilia Romagna per il 2012 è stata di 2.834 euro; un dato superiore, rispetto alla media nazionale che si attesta a 2.419 euro, ma in calo rispetto al 2010 (-2%). I segni della riconfigurazione della spesa per consumi delle famiglie emergono non solo dalle statistiche ufficiali ma anche e soprattutto dall'indagine che Nomisma ha realizzato per Confesercenti Emilia Romagna.
Il 92% delle famiglie dell'Emilia Romagna ha cambiato le abitudini di acquisto con l'obiettivo di risparmiare (il 49% ha radicalmente cambiato il proprio modello di consumo, il 43% lo ha fatto solo in parte). Sono le famiglie a basso reddito (68%) o quelle in cui almeno un componente ha perso il lavoro o è in cassa integrazione (69%) ad aver trasformato in modo radicale i comportamenti di acquisto; ma la crisi non ha risparmiato nemmeno le famiglie con figli dove la quota di nuclei che ha cambiato sostanzialmente le abitudini di consumo riguarda il 53% delle famiglie. La motivazione principale di tale trasformazione è evidente: la situazione economica delle famiglie dell'Emilia Romagna è "molto peggiorata" (lo dichiara il 13% dei responsabili degli acquisti) o "peggiorata" (50%).
 
Come cambiano i comportamenti d'acquisto? Il 31% delle famiglie emiliano romagnole negli ultimi 2-3 anni ha acquistato di meno in generale (riducendo le quantità), il 25% compra solo in promozione, il 19% prima di acquistare un prodotto controlla i volantini, il 10% compra solo l'essenziale, l'8% compra marche che costano meno – conclude Zucconi.
 
rid Abstract Indagine Nomisma per Confesercenti ER
 
 
rid1Abstract Indagine Nomisma per Confesercenti ER
 
 
"Abbigliamento e calzature" e "viaggi e vacanze" sono i due capitoli di spesa dove la maggior parte delle famiglie ha deciso di applicare la spending review: il 26% dei delle famiglie emiliano romagnole ha deciso di tagliare la spesa per la moda, un altro 19% ha privilegiato i tagli concentrando l'attenzione soprattutto su "viaggi e vacanze". Ma anche gli alimentari non sono esenti da queste revisioni: il 10% delle famiglie ha individuato nei consumi fuori casa in bar, ristoranti e pizzerie il capitolo dove tagliare budget familiare.
 
rid2Abstract Indagine Nomisma per Confesercenti ER
 
 
Un dato più di altri fa riflettere: negli ultimi 2-3 anni solo il 20% delle famiglie non ha ridotto la spesa. Ma ancor di più devono far riflettere le modalità con cui le famiglie hanno sostenuto la spesa: il 28% ha utilizza i propri risparmi per far sostenere le spese, l'11% è ricorso a finanziamenti/contratto debiti. Solo il 27% delle famiglie è riuscita a mettere da parte qualcosa, un ulteriore 34% delle famiglie è appena riuscita, tirando la cinghia, a far quadrare il bilancio. Tutto questo conferma un altro dato preoccupante: il 27% delle famiglie dell'Emilia Romagna non riesce a far fronte alle spese impreviste.

Tra i fattori personali che deprimono i consumi ci sono certamente le tasse elevate (fattore che deprime i consumi per il 22% delle famiglie), l'incertezza del lavoro (21%) e reddito familiare in stallo o in calo (18%), ma anche la generale situazione economica negativa (28%) e l'incertezza del clima politico sono gravi fattori di preoccupazione che frenano le spese.

Quali stimoli per far ripartire i consumi?

Non di certo le cifre ipotizzate dall'attuale governo attraversi l'introduzione di provvedimenti di riduzione del carico fiscale delle famiglie di circa 8/10 euro al mese per ogni componente della famiglia. Un'entrata così modesta lascerebbe inalterato il paradigma di consumo per l'85% della famiglie. Uno stimolo ai consumi vero potrebbe venire da un incremento di almeno 75 euro netti al mese. Ma far ripartire i consumi sembra davvero l'unico strumento per uscire da questa seconda fase di recessione. L'austerity da sola non fa che deprimere un contesto già debole e in grave difficoltà.
 
rid3Abstract Indagine Nomisma per Confesercenti ER
 
 
Hanno partecipato, oltre ad un centinaio di imprenditori componenti l'Assemblea, per la Confesercenti E.R. il presidente Roberto Manzoni e il direttore Stefano Bollettinari, il presidente della Confesercenti nazionale, Marco Venturi, l'assessore regionale al commercio e turismo, Maurizio Melucci, nonché Sergio De Nardis, Chief economist di Nomisma, e Silvia Zucconi responsabile della Promozione e Sviluppo di progetti relativi al settore Commercio e Consumi di Nomisma, Massimo Foschi presidente della Confesercenti di Forlì e Monica Ciarapica presidente Asshotel di Cervia.
L'Assemblea è stata l'occasione per fare il punto della situazione delle piccole e medie imprese e delle famiglie emiliano romagnole e del loro potere d'acquisto sulla base di una ricerca commissionata da Confesercenti E.R. a Nomisma.
 
(Fonte: Ufficio Stampa Nomisma)
Mercoledì, 06 Novembre 2013 15:13

Decreto cultura: la preoccupazione di Confesercenti

Bologna, 6 novembre 2013

Decreto cultura: preoccupazione di Confesercenti E.R., Fiepet e Anva per le gravi ricadute sui pubblici esercizi e sulle attività su suolo pubblico -

L'articolo 4-bis contenuto nel Decreto cultura, relativo al "decoro dei complessi monumentali ed altri immobili", potrebbe rivelarsi una vera e propria mannaia per bar, ristoranti, mercati della nostra regione che finora, oltre a fornire servizi ai cittadini, hanno svolto un importante richiamo per i numerosi turisti che visitano le nostre città. La norma contenuta nel decreto, infatti, demanda alle Direzioni regionali per i beni culturali e alle soprintendenze di "contrastare l'esercizio di attività commerciali e artigianali" che occupano il suolo pubblico, anche se con regolare licenza.

Le ricadute sull'economia regionale e, conseguentemente, sull'occupazione, è veramente allarmante, come dimostra la tabella:

Settore di attività

Imprese

Posti di lavoro

Attività commerciali su suolo pubblico

-2.500

- 3.700

Pubblici esercizi

-2.500

-7.500

Totale

-5.000

-11.200

Fonte: stima Confesercenti Emilia Romagna

Come sottolinea il direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Stefano Bollettinari "Con questa norma le imprese interessate vedrebbero un consistente calo dei fatturati, già duramente provati dalla crisi e nella sola nostra regione sarebbero a rischio circa 2.500 attività commerciali su suolo pubblico e altrettante per quanto riguarda i pubblici esercizi, con ricadute allarmanti sull'occupazione. Senza nulla togliere naturalmente, alla legittima e quanto mai sacrosanta tutela ai beni architettonici e culturali delle nostre città, è incredibile che proprio in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, si pensino norme come questa invece di contrastare l'abusivismo e l'illegalità. Occorre rivedere al più presto la legge in questione e riportare le competenze ai Comuni, che hanno il polso della situazione e meglio conoscono il valore delle attività commerciali delle nostre città".

Per Andrea Cavallina, Presidente della Federazione Esercizi Pubblici e Turistici, Fiepet–Confesercenti Emilia Romagna, "in questo modo si penalizzano soprattutto il lavoro degli imprenditori turistici e dei pubblici esercizi già messi a dura prova dal crollo dei consumi e da tasse eccessive, ma anche tutti quei turisti che apprezzano l'offerta emiliano romagnola ricca di caffè all'aperto, di ristoranti, attività indispensabili per il rilancio del turismo nella nostra regione".

Anche il presidente Regionale di ANVA–Confesercenti Dario Domenichini si unisce al coro di proteste: "E' assurdo- spiega Domenichini- che proprio le attività che rendono vive e attraenti le nostre città debbano essere messe sotto accusa; le attività ambulanti, presenti dal periodo dei Comuni, forniscono utili servizi ai cittadini,contribuiscono alla sicurezza dei centri storici rendendoli più vivibili, e danno quel colore e quel folclore che attira tanti turisti nel nostro territorio".

(Fonte: Confesercenti Regionale)

Parma, 11 ottobre 2013
 
Confesercenti E.R. si esprime sui blocchi del traffico veicolare ritenendo che penalizzino il commercio e siano necessarie ed efficaci solo politiche strutturali di ampia portata per il miglioramento della qualità dell'aria -
Secondo il presidente Roberto Manzoni si tratta di misure ormai "obsolete, inutili e soprattutto inefficaci", mentre sarebbero necessari accordi infraregionali e internazionali, con maggiori investimenti sulle tecnologie sostenibili e maggiore competitività nel trasporto pubblico, in modo da rendere fruibili, oltreché sostenibili, le città senza penalizzare il commercio.
"Le limitazioni della circolazione entrate in vigore lo scorso 1 ottobre e valide fino al prossimo 31 marzo si inseriscono quest'anno in una situazione di crisi dei consumi ed economica particolarmente accentuata e questo crea ulteriori difficoltà alle imprese che operano in particolare nei centri urbani della nostra regione." Questo il giudizio di Roberto Manzoni Presidente di Confesercenti Emilia Romagna sulla prima giornata di blocco della circolazione di giovedì 10 ottobre (ad eccezione dei Comuni che l'hanno revocato in base ai dati del bollettino settimanale sulla qualità dell'aria pubblicato da ARPA).

"La Confesercenti Emilia Romagna, inoltre, - continua Manzoni - è molto preoccupata dalla prossima approvazione del Piano Regionale Integrato per la Qualità dell'Aria che prevede di limitare ulteriormente la mobilità dei cittadini, aumentando, così, le difficoltà delle piccole e medie imprese del nostro territorio senza peraltro risolvere il problema dell'inquinamento."

La Regione Emilia-Romagna, infatti, dopo aver dato avvio al percorso di elaborazione del Piano Regionale Integrato di Qualità dell'Aria (PAIR2020), ha approvato con delibera della Giunta Regionale n. 949 dell'08/07/2013 il Documento Preliminare del Piano, contenente presunte misure per il risanamento della qualità dell'aria sul territorio regionale che si sostanziano soprattutto in ulteriori inasprimenti dei divieti alla circolazione dei mezzi privati.

"La Confesercenti E.R. – chiosa ancora Manzoni - ritiene che gli interventi volti alla riduzione degli inquinanti, debbano essere estesi a livello nazionale ed europeo, per evitare di richiedere inutili sacrifici ai cittadini e agli imprenditori della nostra regione, quando le emissioni nocive avvengono altrove. E' sicuramente opportuno tenere conto delle conseguenze negative che l'inquinamento ha sui costi della spesa sanitaria, ma è altrettanto importante valutare l'impatto che misure restrittive producono sul tessuto produttivo, di servizi e sull'occupazione di questa regione. Così come è necessario che i parametri di riferimento per la stima delle emissioni siano le medesime a livello europeo."

Per questo il Presidente di Confesercenti ritiene ormai obsolete, inutili e soprattutto inefficaci le limitazione del traffico, mentre sarebbero a suo giudizio necessari, interventi strutturali decisi attraverso accordi infraregionali e internazionali, con maggiori investimenti sulle tecnologie sostenibili e maggiore competitività nel trasporto pubblico, in modo da rendere fruibili, oltreché sostenibili, le città. "Gli interventi previsti dalla Regione – conclude Manzoni - non devono perciò creare sperequazioni rispetto alla competitività tra regioni limitrofe, e da questo punto di vista sarebbe opportuno sottoscrivere un accordo tra le Regioni del bacino del Po per l'adozione di misure uguali e prevedendo modalità omogenee di rilevazione delle PM10."

(Fonte ufficio Stampa Confesercenti Regionale)
Giovedì, 03 Ottobre 2013 13:40

Parma, terra di Fiume e di antichi sapori

Parma, 3 ottobre 2013
 
Alla scoperta del Grande Fiume: dall' 11 al 13 ottobre 2013 a Gualtieri salpa la 4a edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po. Si tratta della più importante Borsa di promozione del turismo fluviale in Emilia Romagna per scoprire e promuovere i luoghi più suggestivi che seguono il grande Fiume fino al Delta del Po ferrarese.

La Borsa è stata anticipata dall'Anteprima "Da Piacenza al delta del Po", un viaggio in quattro tappe, che si è tenuto da lunedì 30 settembre a giovedì 3 ottobre 2013, e che ha toccato le quattro province emiliano romagnole bagnate dal Po. 
Martedì 1° ottobre è stata la volta di Parma: "Terra di Fiume e di antichi sapori". Il ritrovo è stato a Polesine Parmense, presenti gli amministratori locali Andrea Censi, sindaco di Polesine, Michela Canova, sindaco di Colorno, Romeo Azzali, sindaco di Mezzani, Piero Pagani, vicesindaco di Polesine e Assessore provinciale al Turismo, i dirigenti Confesercenti regionali Marco Pasi e Giulia Gervasio, Stefano Cantoni responsabile Turismo Confesercenti Parma, Luca Vedrini, Direttore Confesercenti e il Presidente Confesercenti Regionale Roberto Manzoni.
Prima dell'imbarco al porticciolo di Polesine, la tappa d'obbligo è stata all'Antica Corte Pallavicina, castello trecentesco restaurato sulle rive del fiume, regno dello chef stellato Massimo Spigaroli e azienda agricola dove si allevano e producono salumi, carni e frutti dell'orto.

«Il Po, un potenziale di sviluppo incredibile, uno status vivendi da scoprire e promuovere per valorizzare il territorio. Oggi il percorso che ci può dare potenzialità è il turismo, non certo l'industrializzazione. Un turismo che promuova la qualità della vita, i tempi e le risorse italiane e che renda accessibile questo mondo. Iniziative come queste sono importantissime per creare servizi e promozione del nostro territorio» ha dichiarato Roberto Manzoni.

Cultura, enogastronomia, arte sono il più grande Made in Italy che possediamo, bisogna renderli fruibili e soprattutto valorizzarli. Il Po coinvolge nel suo scorrere eccellenze, tradizione e passione.
Il tour è poi proseguito con la navigazione a bordo della barca Fancy fino a Sacca di Colorno, tra i racconti e i paesaggi del Grande Fiume. Al porticciolo di Sacca è stato presentata un altro aspetto poco conosciuto, ma altrettanto importante di questi territori, ovvero il turismo ciclabile. Il Po e gli argini sono ricchi di itinerari da fare sulle due ruote. Una tipologia di vacanza di nicchia per chi ama scoprire i luoghi lentamente, assaporarne le tradizioni e i sapori, pedalata dopo pedalata, lontano dalla frenesia e immersi nella natura. Sacca di Colorno si trova in un crocevia strategico della mobilità dolce la "Tirreno Brennero dolce" e la Euro-velo" che ha l'ambizione di unire Cadice con Atene, il tutto ovviamente a bordo di una bicicletta. Presenti a Sacca una delegazione di Bicinsieme Fiab, che hanno presentato percorsi e le potenzialità di viaggiare con la propria bicicletta. «Fanno parte del sistema turistico locale, anche questi percorsi, risorse stesse del fiume, e modello per costruire un Paese e un' economia compatibile. Politica che l'Italia deve perseguire per il bene del Paese. Le fabbriche vanno via, teniamo il turismo, un turismo soft che valorizzi il piacere del vivere» ha dichiarato il fondatore di Faib Parma Umberto Rovaldi. Ad accogliere gli amici della bicicletta, gli amministratori locali e i dirigenti Confesercenti è stato l'Hotel Ristorante Stendhal, dove si è potuto degustare alcuni prodotti di eccellenza come i salumi, i tortelli e la torta fritta. La giornata si è poi conclusa a Colorno all'Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana presso la Reggia Ducale, dove si sono incontrati i responsabili di Alma e si è visitata la struttura, altra importante eccellenza nel mondo del nostro territorio. 
Prossimo appuntamento sarà l'11 ottobre a Gualtieri con la 4a edizione della Borsa del Turismo Fluviale e del Po. Quest'anno saranno presenti una ventina di tour operator da tutta Europa, oltre 160 operatori regionali e nazionali, che si potranno incontrare e confrontare in tour ed educational, inoltre in programma mostre fotografiche, degustazioni ed escursioni suggestive. Sono previsti anche due Convegni con esperti di turismo sul tema del rilancio delle zone fluviali del Po. Durante la Borsa Confesercenti presenterà il video di presentazione che è stato girato nelle terre della provincia di Parma, girato ieri durante l'Anteprima.
 
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)
Mercoledì, 02 Ottobre 2013 09:00

Un "Po" di turismo


La tappa parmense dell'anteprima alla 4° edizione della Borsa del turismo fluviale e del PO.

di Lamberto Colla -- 

Parma 1 Ottobre 2013 -

17Confesercenti torricella gde
Terre di profumi e sapori sono quelle che il Po , il grande fiume, non solo attraversa ma ha generato. Un fiume imponente, apparentemente calmo nel suo cammino verso l'adriatico, con il quale le popolazioni native interagiscono in una simbiosi apprezzabile solo se vissuta, nei tempi e nei modi tipici dei luoghi tanto cari a Giovannino Guareschi e che ha dato i natali a Giuseppe Verdi.


Solo immergendosi completamente in questi luoghi è possibile comprenderne i reali valori e le straordinarie potenzialità anche turistiche ancora inespresse. Molto probabilmente questi devono essere stati i motivi principali che hanno animato Confesercenti a promuovere la Borsa del Turismo Fluviale proprio attraverso una impegnativa, quanto spettacolare, anteprima che da Piacenza naviga fino a Ferrara attraversando Parma e Reggio Emilia, prima di "sfociare" nella Borsa che aprirà i battenti il prossimo 11 ottobre a Gualtieri.

E' partita da Polesine Parmense e si è conclusa a Sacca di Colorno, la seconda tappa, quella dedicata alla parte parmense, dell'anteprima alla quarta borsa del turismo fluviale e del Po.

Manzoni Censi gde

Un viaggio in quattro tappe, salpato da Piacenza il 30 settembre, per promuovere quella che il Sindaco di Polesine, Roberto Censi, ha definito "Una lodevolissima iniziativa che va a colmare le lacune strategiche". La potenzialità turistica del Po, ancora inespressa, deve trovare spazio, prosegue il primo cittadino, "in un disegno prospettico e di forti partnership".

Gruppo da Spigaroli gde

Prima di avviare la navigazione alla volta di Sacca di Colorno, il presidente regionale di Confesercenti Roberto Manzoni, ospiti della Antica Corte Pallavicina e di Massimo Spigaroli, ha inteso sottolineare come sia indispensabile "Vendere Meglio il Po" e perciò occorre promuoverlo. "Già 160 operatori hanno aderito, sottolinea il presidente, alla quarta edizione della borsa del turismo fluviale che si terrà a partire dall'11 ottobre a Guatieri per concludersi domenica 13 . Ben venti invece i tour operator che hanno confermato la presenza al Work shop del 12 ottobre." I numeri stanno dando ragione al progetto e le attese del Presidente Manzoni sono di superare il record dello scorso anno ben 2300 contatti commerciali generati dagli incontri.

La delegazione, composta dal Sindaco di Colorno, Michela Canova, dal Vicesindaco di Zibello Piero Pagani, dal Sindaco Mezzani Romeo Azzali, prima di imbarcarsi alla volta di Sacca di Colorno dove saranno accolti dagli amici della bicicletta aderenti a FIAB e poi in visita alla scuola di Cucina ALMA, hanno tutti espresso la solidarietà verso iniziative che vadano nella direzione di valorizzare i territori straordinari che il Po ha generato e continua a animare. Accompagnata da Luca Vedrini e Stefano Cantoni, la delgazione ha preso il largo in direzione Sacca di Colorno. 

Michela Canova, sindaco di Colorno, rimarca appunto che "questi luoghi possono diventare una ricchezza per il territorio" perchè portano lavoro ma consentono il recupero di immobili di pregio. Le Famiglie Spigaroli (Antica Corte Pallavicina di Polesine) e Monici (Ristorante Stendhal di Sacca di Colorno) sono due di questi esempi che oggi rappresentano poli attrattivi importanti per il turismo locale.
Manzoni canova cantoni rovaldi FIAB gde
Una simbiosi quindi tra lavoro e territorio. I luoghi rivieraschi del Po hanno da sempre stimolato curiosità. Tanto è vero che lo stesso Massimo Spigaroli stima intorno al 50% la leva territoriale nella scelta d'acquisto dei suoi ospiti. Molto lo si deve, ovviamente, alla fama di illustri personaggi - conclude Spigaroli - , come Verdi e Guareschi ad esempio, che il territorio ha avuto la fortuna di tenere a battesimo.

L'anteprima parmense quindi prosegue la navigazione fino a Sacca di Colorno, per poi passare il testimone a Reggio Emilia e da lì a Ferrara il 3 ottobre.

(Galleria fotografica)
Fiab gruppo gde


- APPENDICE -

L'OFFERTA TURISTICA COMPLESSIVA

Un'offerta che, per quanto riguarda l'Emilia Romagna, interessa 53 comuni (entro un raggio di 10 km dal fiume), con 600 strutture (tra alberghiere ed extra) per circa 40.000 posti letto, e vanta 3 porti fluviali, 36 attracchi tra pubblici e privati, 6 città d'arte e 23 borghi antichi, 13 musei dedicati al Po, 5 Strade dei Vini e dei Sapori, 23 tra prodotti Dop, Doc e Igp e oltre 1.200 km di piste ciclabili e ciclopedonabili. Il tutto immerso in un paesaggio unico, ricco di scorci altamente suggestivi e incontaminati e dove sopravvivono ancora oggi tradizione, vecchi rituali sociali, artigianato di una volta e tanto altro.

 

quarta borsa turismo LOCANDINA

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