Reggio Emilia -
Solo quella di Bolzano, con il 2,9%, precede Reggio Emilia nella graduatoria delle province italiane con il più basso tasso di disoccupazione. Con il 4,2% registrato nel 2018, il nostro territorio, in un solo anno, ha guadagnato due posizioni, scavalcando le province di Bergamo e Venezia che nel 2017 occupavano il secondo e il terzo posto.
“Un buon risultato – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – che ci allontana ulteriormente dal peggior dato registrato nel 2014, quando il tasso di disoccupazione si era portato al 6,6%”.
“Ora – prosegue Landi – occorre lavorare per consolidare questo progressivo miglioramento, e a questo fine saranno decisive anche le politiche economiche nazionali a favore delle imprese e quelle relazioni internazionali che vanno consolidate all’insegna della collaborazione tra Paesi, considerando la fortissima dipendenza della nostra economia dagli scambi con l’estero”.
L’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio su dati Istat evidenzia, come si è detto, una progressiva flessione del tasso di disoccupazione, che è apparsa particolarmente intensa per i maschi (il tasso è passato dal 6,4% del 2014 al 2,1% del 2018, cui fa riscontro un dato regionale pari al 4,7% e uno nazionale del 9,7%). Per le donne – che nel frattempo spiccano per autoimprenditorialità, con un aumento dello 0,7% delle imprese femminili contro un calo dell’1,3% di quelle maschili - la diminuzione del tasso di disoccupazione è stata minima, con il passaggio dal 6,9 al 6,8% (a livello regionale è al 7,3% e in Italia si attesta all’11,8%).
Tornando ai dati complessivi, la nostra provincia mostra un dato decisamente migliore rispetto a quello regionale (tasso di disoccupazione al 4,2% contro il 5,9% dell’Emilia-Romagna) e addirittura di sei punti e mezzo percentuali rispetto a quello nazionale, che nel 2018 si è attestato al 10,6%.
Il segnale positivo per il mercato del lavoro reggiano è dato anche dal contemporaneo calo del tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni che, per la provincia di Reggio Emilia, scende dal 24,7% del 2017 all’11,9% del 2018 (nel 2014 era addirittura al 33,5%). Anche in questo caso il dato provinciale è più contenuto rispetto a quello regionale (17,8%) e molto lontano da quello nazionale, pari al 32,2%.
Nel 2018 è risultato in crescita anche il tasso di occupazione che, con il 69,4%, permette al territorio reggiano di posizionarsi al settimo posto nella graduatoria nazionale. Il dato è in linea con quanto rilevato in Emilia-Romagna (69,6%) e mostra una situazione decisamente migliore rispetto a quello nazionale: in Italia, infatti, il tasso di occupazionale si è fermato al 58,5%.
Dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio emerge poi che dei 241mila occupati in provincia di Reggio Emilia, sei su dieci svolgono attività nei servizi, circa un terzo nell’industria in senso stretto, il 6,4% nelle costruzioni e il rimanente 2,5% in agricoltura.
Interessante, infine, il confronto degli indicatori sia di disoccupazione che di occupazione con l’Europa. Nel 2018 nell’UE28 il tasso di disoccupazione è risultato pari al 6,8%, cioè oltre due punti e mezzo percentuali rispetto al 4,2% della provincia di Reggio Emilia, mentre quello di occupazione si è attestato al 68,6%, inferiore di quasi un punto percentuale se confrontato con il 69,4% reggiano.