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Venerdì 11 aprile iniziative nelle scuole e nei nidi d’infanzia correggesi. L'iniziativa si svolge ogni anno in occasione dell'anniversario della pubblicazione de "La grammatica della fantasia" -

 

Correggio, 8 aprile 2014 -

Venerdì 11 aprile i nidi e le scuole dell’infanzia di Correggio celebrano Gianni Rodari con il programma di “Raccontando Rodari”. L’iniziativa si svolge ogni anno in occasione dell’anniversario della pubblicazione de “La grammatica della fantasia”, opera fondamentale dello scrittore e libro fortemente legato a Reggio Emilia: “La grammatica della fantasia” nacque infatti dalla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di alcuni appunti, rimasti a lungo dimenticati, che facevano parte della raccolta del “Quaderno della fantasia” e che vennero recuperati in seguito ad alcune lezioni tenutesi dal 6 al 10 marzo 1972. Le scuole saranno per l’occasione teatro di storie, aprendo le sezioni e le “piazze” alla magia dei racconti, per vivere ed allenare al tempo straordinario dell’ascolto: tappeti magici, sedie della fata delle storie, cuscini, piccole luci saranno gli elementi in grado di creare l’atmosfera e poi, nel silenzio ritrovato, ci saranno i libri da leggere o narrare ad alta voce. 

Questo il programma completo.

Venerdì 11 aprile, dalle ore 8 alle ore 9, “Filastrocche a colazione”, colazione alla scuola d’infanzia “Gigi e Pupa Ferrari”. A seguire, proiezioni di cortometraggi e narrazioni, a cura delle insegnanti e del Consiglio dei genitori.

Letture e narrazioni, durante tutta la mattina, anche alla scuola d’infanzia “Collodi”.

La ludoteca-biblioteca ragazzi “Piccolo Principe” ospita invece, dalle ore 16,30 alle ore 18,30, “L’Acca in fuga”, laboratorio ludico e artistico ispirato proprio dalle storie di Rodari (età consigliata 5 anni).

Alle ore 18, “Digital storyrtelling” in onore di Gianni Rodari a “Le Corti”, centro privato di sperimentazione creativa per l’infanzia (in via Mussini 5).

La “MezzaNotte di Rodari” prende il via alle ore 18,30 con letture per bambini e genitori ai nidi d’infanzia “Gramsci”, “Pinocchio”, “La Mongolfiera” e “Il Melograno”.

Alle ore 20, stesso appuntamento per le scuole d’infanzia “Arcobaleno”, “Ghidoni” e “Ghidoni – Le Margherite”.

Letture e narrazioni sono a cura dei genitori, del personale educativo e, per quanto riguarda la scuola d’infanzia “Arcobaleno”, del coro “Coriste per caso” diretto da Antonella Piccagliani.

Lunedì 14 aprile, infine, dalle ore 15,30 alle ore 18, “Letture nel parco” al nido d’infanzia convenzionato “Lamizzo Re” di Lemizzone.

 

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

 

Realizzata nell'ambito del più ampio progetto del Polo Scolastico Comunale, la scuola primaria di Felino rappresenta il più grande investimento che il Comune ha effettuato negli ultimi dieci anni: alla cerimonia, anche la nipote Piera Levi-Montalcini.

 

Felino, 8 aprile 2014 -

A poco più di un anno e mezzo dalla sua inaugurazione, sabato 12 aprile la scuola primaria di Felino verrà intitolata al Premio Nobel Rita Levi-Montalcini.

Realizzata nell’ambito del più ampio progetto del Polo Scolastico Comunale, la scuola primaria di Felino rappresenta il più grande investimento che il Comune ha effettuato negli ultimi dieci anni, grazie anche al prezioso contributo di Fondazione Cariparma e alle risorse rese disponibili dagli enti provinciali e regionali. A seguito della scomparsa di Rita Levi-Montalcini nel dicembre 2012, pochi mesi dopo l’apertura della scuola, la Dirigenza dell’Istituto Comprensivo di Felino insieme all’Amministrazione Comunale hanno deciso di procedere con l’iter per l’intitolazione della scuola primaria alla neurologa italiana, simbolo di eccellenza nella ricerca scientifica ma anche esempio di elevata moralità nel panorama politico e culturale italiano.

<< Siamo entusiasti di aver condiviso con l’Istituto Comprensivo l’idea dell’intitolazione della scuola primaria che ci consente di dare ancor maggior valore ad una struttura innovativa che accoglie oggi oltre 430 bambini e che si inserisce nel più ampio progetto del polo scolastico comunale>> spiega Barbara Lori, Sindaco di Felino.

<< Con l’intitolazione a Rita Levi-Montalcini, il Comune e l’Istituto Comprensivo concludono questa prima importante tappa che ha visto la realizzazione della nuova scuola primaria di Felino - una struttura all’avanguardia dal punto di vista ambientale, architettonico e della didattica. Rita Levi-Montalcini è stata  una donna che in Italia si è distinta non solo per i meriti nella ricerca scientifica ma anche per il suo impegno politico e culturale, impegno che le è valso il  titolo di senatrice a vita. La ragione dell’intitolazione di una scuola primaria a Rita Levi-Montalcini è motivata poi anche dal fatto che la scienziata ha sempre riconosciuto un valore primario all’istruzione come motore per lo sviluppo e per il superamento del divario socio-economico tra i popoli e come risorsa fondamentale per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere>>, continua la Lori.

Alla cerimonia di intitolazione della scuola, in rappresentanza dei famigliari di Rita Levi-Montalcini, sarà presente l’Ing. Piera Levi-Montalcini, nipote del Premio Nobel. Interverranno inoltre Fiorenza Copertini, Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo, il Prof. Paolo Andrei, Presidente di Fondazione Cariparma, il Prof. Adriano Monica, docente e Responsabile dell’Area Supporto Autonomia Scolastica dell’Ufficio Scolastico Ambito Territoriale per la Provincia di Parma e Giuseppe Romanini, Assessore alle Politiche Scolastiche della Provincia di Parma. 

La cerimonia di intitolazione, aperta a tutta la cittadinanza, avrà inizio alle ore 10,30 presso la scuola di via XX Settembre 8 a Felino. Ad aprire l’evento saranno le voci bianche del coro dell’Istituto Comprensivo.

 

 

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Felino)

 

 

Un progetto che nasce da alcuni casi di bullismo dei mesi scorsi, sfociati in aggressioni a danno dei conducenti degli autobus. Coinvolti in questo progetto educativo, che si conluderà a maggio, circa 4 mila studenti -

 

Parma, 8 aprile 2014 -

Nasce «PretenDIAMO il buon esempio», progetto di dialogo con gli studenti di Parma intrapreso dall’azienda pubblica di trasporti locali Tep, per sensibilizzare gli adolescenti al lavoro e al ruolo del conducente di autobus. Coinvolti in questo progetto educativo, che si conluderà a maggio, circa 4 mila studenti, che partecipando  ad incontri mirati nei locali della sede Tep saranno, a loro volta, formatori per i compagni di scuola. L’invito è semplice: "Provate a mettervi nei panni del controllore". Alla conclusione del progetto i ragazzi parteciperanno al concorso che mette in palio titoli di viaggio e la disponibilità di un autobus vero per dare vita a un'opera di street art.

Il primo degli appuntamenti si è svolto nei giorni scorsi, quando l'azienda dei trasporti pubblici di Parma e provincia, in collaborazione con la Consulta degli Studenti e il Provveditorato agli Studi, hanno coinvolto circa 50 ragazzi. Un progetto che nasce da alcuni casi di bullismo dei mesi scorsi, sfociati in aggressioni a danno dei conducenti degli autobus. Autori di questi atti di violenza, in diversi casi, giovani e studenti di Parma. Da qui la necessità di una sensibilizzazione giovanile al rispetto delle regole e del bene pubblico, ma anche delle figure professionali del conducente e del verificatore del trasporto pubblico.

 

«PretenDIAMO il buon esempio» è un invito ai ragazzi a pretendere il buon esempio dagli adulti e a farsi essi stessi promotori di comportamenti positivi.

Parte integrante degli incontri è stata la possibilità per i ragazzi di parlare con Simone Silva, conducente di autobus Tep da 16 anni e verificatore: "A volte gli adolescenti hanno scarso rispetto per gli autisti di autobus semplicemente perché non li considerano persone, ma solo figure generiche, automi che guidano e basta. È stato interessante raccogliere le loro reazioni nel momento in cui abbiamo fatto comprendere chi è l'uomo che vive dietro la figura che vedono tutti i giorni alla guida del mezzo pubblico". Durante gli incontri i ragazzi hanno potuto provare di persona cosa significa essere controllore, utilizzare le dotazioni tecniche in uso al personale di verifica e scovare i propri compagni, nel ruolo di finti passeggeri, nel momento in cui, trovati sprovvisti di biglietto e di documenti, provano a ingannare il “controllore” comunicando false generalità.

 

Al termine delle sessioni di formazione in Tep, saranno gli stessi ragazzi a trasmettere ai loro compagni di scuola quanto appreso durante l’attività, tramite ulteriori incontri che si terranno direttamente nelle classi e che coinvolgeranno circa 4600 studenti. «Pensiamo che i ragazzi non abbiano bisogno di prediche, ma di buoni esempi - è il commento di Luciano Spaggiari, direttore Tecnico e d'Esercizio di Tep - e che i messaggi più efficaci per i giovani siano quelli che arrivano direttamente dai giovani». Per coinvolgere gli studenti è stato anche promosso un concorso. I partecipanti potranno utilizzare l'immagine di un autobus per rappresentare uno dei temi affrontati durante gli incontri, con parole, disegni, slogan o con qualsiasi forma espressiva vorranno utilizzare. Tutti i lavori presentati saranno pubblicati sulla pagina Facebook del progetto http://on.fb.me/1mH5koR. Il gruppo che avrà realizzato il lavoro più votato vincerà la possibilità di realizzare la propria opera con colori e bombolette spray su un autobus vero che sarà messo a disposizione da Tep durante la Giornata dell'Arte in Cittadella, nel mese di maggio. In palio anche un voucher del valore di euro 300,00 da spendere in titoli di viaggio o in viaggi d'istruzione.

 

Per il successo dell'iniziativa è stata determinante la collaborazione della Consulta degli Studenti, l'organo che raccoglie i rappresentanti d'istituto di tutte le scuole superiori di Parma e provincia. Il diciottenne presidente della Consulta Matteo Lazzara, ha raccolto l'entusiasmo dei ragazzi che hanno partecipato agli incontri: «Da parte degli studenti c'è un gran desiderio di partecipazione che la Consulta ha promosso e incoraggiato in questi due anni di mandato. Il progetto “PretenDIAMO il buon esempio” rappresenta uno dei punti più importanti di questo percorso e collaborare con una realtà come TEP è per noi motivo di orgoglio. Gli studenti in questo modo sono protagonisti non soltanto all'interno dei propri istituti, ma anche nella nostra città, per diventare i cittadini del futuro». 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

La prima web radio dell'Università di Parma ideata e realizzata dagli studenti del Master in "Web Communication e Social Media per Giornalisti e comunicatori" in collaborazione con Fabrizio Iamundo di Twittamidinotte -

 

Parma, 8 aprile 2014 -

Entra in scena giovedì 10 aprile UNIPRadio, la prima web radio dell’Università di Parma ideata e realizzata dagli studenti del Master in “Web Communication e Social Media per Giornalisti e comunicatori” in collaborazione con Fabrizio Iamundo di Twittamidinotte. Un progetto che nasce tra i banchi della seconda edizione del master parmense, e che vedrà protagonisti, in ruoli differenti, proprio i masteristi del #wmm13.  È un progetto pilota, “una prima volta”, per una radio che vuole essere veicolo di informazione e di approfondimento: nel corso delle trasmissioni si spazierà da argomenti di attualità a tematiche culturali, fino alle problematiche legate alla vita degli studenti, con particolare attenzione ai tanti “fuori sede” che frequentano l’Università di Parma, il tutto senza rinunciare ad un ampio spazio musicale.  Insomma, una web radia fatta da studenti per studenti. Ed il primo appuntamento si propone come imperdibile. 

La trasmissione pilota andrà in onda il 10 aprile, dalle 14 alle 16, in diretta su Spreaker (www.spreaker.com)e vedrà la partecipazione della scrittrice Lia Celi e di Giorgio Triani, coordinatore del master. Inoltre un’intervista esclusiva a Gianluca Mantelli, studente del master e autore del romanzo Guerrilla Plantation, appena uscito in libreria e presentato per la prima volta proprio a Parma, alla Feltrinelli Village.   

La radio nasce nell’ambito del laboratorio Web radio e podcast tenuto da Fabrizio Iamundo, creatore di Twittamidinotte (http://www.spreaker.com/show/twittamidinotte), fortunata esperienza di social radio, che in poco tempo ha raggiunto quasi 20 mila follower su Twitter. Il progetto si configura come un laboratorio creativo, in cui si sommano e si integrano le diverse competenze dei 19 masteristi. Giunto alla seconda edizione, il master mira a formare giornalisti e comunicatori capaci di produrre informazione ad alto livello tecnologico, cercando di sfruttare le logiche più nuove e rivoluzionarie della comunicazione e delle relazioni in rete, con particolare attenzione ai social media e alle nuove applicazioni mobili. In questo scenario, un grande potenziale è offerto dalle web radio, un canale comunicativo estremamente efficace che offre nuove modalità di fruizione e di interazione degli ascoltatori attraverso l’uso combinato dei social. Con Facebook e Twitter anche il pubblico di UNIPRadio potrà commentare e interagire con lo studio, diventando protagonista della trasmissione.  Tutte le informazioni di dettaglio sulla trasmissione sono disponibili seguendo l'account twitter della radio (@uniPRadio) e la pagina facebook (https://www.facebook.com/unipradio).

 

 

(Fonte: Ufficio Stampa UNIPRadio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

 

 

I contributi della 21° edizione di Look&Solidarietà saranno assegnati ai migliori prototipi innovativi -

 

Montecchio, 7 aprile 2014 -

Grazie alla disponibilità e alla solidarietà di acconciatori ed estetisti nella 21° edizione di Look&Solidarietà, la manifestazione promossa da CNA Impresa Sensibile nell’ambito di “Bibbiano Produce”, sono state assegnate 8 borse di studio del valore di 2mila euro da destinare agli studenti dell’Istituto Silvio d’Arzo di Montecchio.

 

La nuova Dirigente scolastica dell’Istituto Rosanna Rossi, durante la consegna dei contributi e la visita ai laboratori che fanno del Polo Scolastico una vera eccellenza, ha spiegato come: “Le borse di studio sono destinate ai ragazzi dell’ultimo anno dell’indirizzo tecnico e verranno assegnate, oltre che sulla base dei risultati scolastici raggiunti, dei lavori presentati in occasione degli esami di maturità. Si tratta nello specifico di prototipi di prodotti innovativi per l’automazione dei processi produttivi, molto apprezzati anche dalle aziende del territorio. Ad esempio negli anni scorsi è stata presentata una mano robotizzata in grado di stringere e raccogliere oggetti. I migliori progetti innovativi, realizzati dai ragazzi con il supporto degli insegnanti, verranno premiati in una cerimonia ufficiale ad ottobre”.

 

Per l’occasione erano presenti il Sindaco di Montecchio Paolo Colli, Giorgio Francia, Presidente provinciale CNA dell’Area Val d’Enza (che comprende il comune di Montecchio), Anna Muzzi e Marisa Zecchetti, del comitato CNA Impresa Sensibile, e i professori dell’Istituto D’Arzo Massimo Magnani, Alessandro Casappa e Andrea Palù

“Pensiamo che questa iniziativa – sostiene il Presidente CNA Giorgio Francia – ricca di contenuti, con numerose ditte partecipanti alle quali se ne aggiungono altre con grande entusiasmo ogni anno, sia il modo migliore per coniugare il ruolo dell’impresa nell’economia alla sua funzione sociale. Il mondo dell’artigianato, del commercio e della piccola e media impresa è più predisposto rispetto alla grande impresa a impegnarsi attivamente per il sociale. Un grazie di cuore a tutti quelli che hanno collaborato. È un grande insegnamento per tutti noi, unito alla speranza di una sempre maggiore solidarietà”. 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

L'evento itinerante "Un campione per amico" il 22 maggio prossimo farà tappa a Piacenza, portando in piazza Cavalli: Adriano Panatta, Ciccio Graziani, Andrea Lucchetta e Juri Chechi -

 

Piacenza, 7 aprile 2014 -

L’assessore allo Sport Giorgio Cisini ha partecipato oggi, a Roma, alla conferenza stampa nazionale di presentazione dell’evento itinerante “Un campione per amico”, che il 22 maggio prossimo farà tappa anche a Piacenza, portando in piazza Cavalli quattro grandi nomi di atleti che hanno scritto la storia di diverse discipline in Italia e e nel mondo: Adriano Panatta, Ciccio Graziani, Andrea Lucchetta e Juri Chechi.

L’iniziativa promossa da ApCommunication con il sostegno di Banca Generali e la partnership di Eni, è stata illustrata nel dettaglio per le dieci città coinvolte, che oltre a Piacenza sono Roma, Palermo, Taranto, Macerata, Arezzo, Biella, Como, Pordenone e Verona. Obiettivo, trasformare il cuore di queste località in vere e proprie palestre a cielo aperto, dove i quattro testimonial d’eccezione incontreranno i bambini delle scuole elementari e medie inferiori per trasmettere i valori educativi dello sport. Per ogni appuntamento, inoltre, in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico sarà dedicata particolare attenzione ai ragazzi con disabilità, che potranno conoscere da vicino le discipline oggetto dell’evento. 

“Sarà un’occasione preziosa per valorizzare la dimensione sociale dello sport come strumento di aggregazione e coinvolgimento – sottolinea l’assessore Cisini – contribuendo, come è intenzione dell’Amministrazione comunale, a favorire la pratica dell’attività fisica tra i più giovani. Condividendo questi princìpi, abbiamo dato volentieri la nostra collaborazione per una manifestazione di grande significato che porterà a Piacenza, tra l’altro, i quattro campioni straordinari che stamattina, nella sede del Circolo Canottieri Aniene a Roma, ho avuto l’onore e il piacere di incontrare”.  

Il sito ufficiale della kermesse, giunta alla quinta edizione, è www.uncampioneperamico.it 

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Al Festival della legalità consegnato il Premio nazionale "Libero Grassi" alla Filippo Re. Dalla Provincia riconoscimenti speciali a Galvani-Iodi, Chierici e Zanelli e libri a 4 istituti -

 

Reggio Emilia, 5 aprile 2014 -

L’impegno antimafia delle scuole reggiane merita davvero di essere premiato. E ieri pomeriggio, nella penultima giornata del Festival della legalità, ben 8 scuole hanno ricevuto un riconoscimento per l’attività svolta. Nella Sala del Consiglio provinciale, la Filippo Re  ha ricevuto da Salvatore Cernigliaro di Solidaria il Premio nazionale “Libero Grassi” per la sceneggiatura che, a breve, insieme ai lavori di altre due scuole italiane, verrà trasformata in uno spot.

Nell’occasione, la Provincia di Reggio Emilia, insieme all’”anima” di “Noicontrolemafie” Rosa Frammartino, ha voluto a sua volta premiare altri 7 istituti scolastici per il loro impegno. “State facendo un lavoro davvero splendido e importante”, ha detto la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, aprendo la cerimonia invitando in ragazzi a proseguire su questa strada e, soprattutto, a far seguire alle parole i fatti. “ Vengo da un importante convegno su corruzione e giustizia, ma mi domando e vi domando: le nostre parole hanno gesti conseguenti? A volte è facile andare a una manifestazione o un convegno sulla mafia, l’importante è essere ogni giorno coerenti tra parole e azioni, sennò le parole, anche le più belle, sono inutili”.

La presidente Masini ha quindi consegnato il Premio speciale Provincia di Reggio Emilia alle delegazioni di Galvani-Iodi, Chierici e Zanelli, che avranno l’opportunità di inviare un insegnante e due docenti a Palermo. Altri riconoscimenti – 12 volumi per la biblioteca della legalità – sono andati a Scaruffi, Matilde di Canossa, Secchi e scuola media Manzoni.

In precedenza, sempre nella Sala del Consiglio provinciale, l’assessore provinciale all’Istruzione Ilenia Malavasi e il direttore scientifico di “Noicontrolemafie”, Antonio Nicaso, hanno condotto il dibattito “Mafie al Nord, ovvero territori violati”. I giornalisti Cesare Giuzzi del Corriere della Sera e Giuseppe Legato de La Stampa e il vicepresidente del Gruppo antimafia Pio La Torre Patrick Wild hanno illustrato rispettivamente “la colonizzazione - perché purtroppo oggi parlare di infiltrazioni è riduttivo”, come ha sottolineato Nicaso - rispettivamente della Lombardia, del Piemonte e in generale del Nord-Ovest e dell’Emilia-Romagna.

“Del resto, le mafie sono un modello esportabile, sennò sarebbero rimaste al Sud: dunque sono arrivate anche qui al Nord,   dove sono funzionali a certe distorte logiche di potere”, ha premesso Nicaso prima di passare la parola ai relatori, “persone che per professione leggono carte giudiziarie, documenti e informative, si informano e riescono dunque a ricostruire le storie di mafia, permettendoci di capire questa colonizzazione: un lavoro fondamentale, perché proprio la conoscenza, la consapevolezza è l'arma più importante per sconfiggere le mafie”.

Cesare Giuzzi ha quindi illustrato la ‘colonizzazione’ da parte dei calabresi della Lombardia, “offrendo di tutti i livelli a imprenditori, dalla sicurezza in discoteche e cantieri, e politici privi di scrupoli che vogliono mantenere il potere”. “Ma soprattutto, in Lombardia la mafia supplisce allo Stato, garantendo il recupero dei crediti, e alle banche, concedendo finanziamenti, e così le imprese finiscono per essere cannibalizzate”.

Patrick Wild ha invece parlato del radicamento nella nostra regione e San Marino, “soprattutto grazie a lavoro nero ed economia grigia”, mettendo in guardia sui cantieri per la ricostruzione del dopo-terremoto. Sui cantieri pubblici, in particolare quelli della Tav e soprattutto delle Olimpiadi invernali a Torino del 2006, si è soffermato anche Giuseppe Legato, spiegando come “i soldi ‘guadagnati’ coi sequestri di persona  e poi investiti nella droga vengano principalmente riciclati attraverso le grandi commesse pubbliche: solo con le Olimpiadi, attraverso una ditta apparentemente ‘pulita’, la mafia è riuscita a riciclare per tre anni 1 milioni di euro al mese”.

 


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Al Festival della legalità, attraverso il racconto della vedova Annalori, ricordato l'avvocato Ambrosoli, che pagò a caro prezzo quella 'occasione unica di fare qualcosa per il Paese' -

 

Reggio Emilia, 4 aprile 2014 -

L’”eroe borghese” Giorgio Ambrosoli, il commissario liquidatore della Banca privata italiana di Michele Sindona che pagò con la vita il suo fedele servizio allo Stato,  è stato il protagonista ieri, della mattinata della seconda giornata del Festival della legalità promosso per il quarto anno dalla Provincia di Reggio Emilia. Al cinema Cristallo, gli studenti di Canossa, Chierici e Zanelli hanno rivissuto – attraverso spezzoni del bellissimo film “Un eroe borghese” e soprattutto attraverso le parole della vedova, Annalori Gorla – la vita, il lavoro e il pensiero dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.

Dopo il saluto dell’assessore provinciale all’Istruzione, Ilenia Malavasi, la signora Annalori è stata intervistata da Elia Minari, coordinatore della redazione WebTV Cortocircuito. Ne è uscito, inevitabilmente, un quadro anche molto personale e intimo di Ambrosoli, a partire da quella villa sul lago Maggiore a Ronco di Ghiffa “alla quale Giorgio era legatissimo, perché era la casa dei nonni e dei bisnonni e ha sempre rappresentato il luogo della sua infanzia”.

“In quella villa, durante l’estate, già si parlava della possibilità che la banca di Sindona saltasse e si faceva anche il nome di mio marito per un’équipe di professionisti che se ne sarebbe dovuta occupare – ha ricordato Annalori Gorla Ambrosoli – A questo pensava Giorgio quando da Ronco di Ghiffa partì per Roma, anche perché il suo incarico precedente era stato quello di occuparsi, insieme ad altri due esperti professionisti,  di un altro crac da 300 milioni, mentre quello della banca di Sindona era di ben 250 miliardi di lire. Quando, uscendo dal colloquio in Bankitalia con il governatore Carli e Sarcinelli, capì che sarebbe stato l’unico commissario liquidatore, rimase tra l’orgoglioso e lo smarrito. A questo si riferiva con quel “sono solo” che mi disse telefonandomi da Roma: “Bene”, gli risposi, “così sarai libero di agire come meglio credi”, perché sapevo in quale modo lui intendeva la professione di avvocato civilista, con coscienza, scrupolo, massima dedizione e nessun compromesso”.

“In quelle 24 ore la nostra vita cambiò – ha ricordato ancora Annalori – Quando entrò per la prima volta alla Banca privata , per 48 ore non avemmo sue notizie, tanto si buttò a capofitto in quel difficilissimo incarico. E gli bastò poco per capire che avrebbe “pagato a caro prezzo” quella missione, come mi scrisse cinque mesi dopo: era comunque grato al governatore per avergli offerto “un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese” e mi invitava ad allevare i ragazzi e a crescerli nel rispetto di quei valori nei quali abbiamo creduto: ‘Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa’”.

Fu una indagine ancora più difficile, per questo fedele servitore dello Stato, anche perché arrivò a minare molte sue convinzioni: “Leggendo dopo i suoi diari, Giorgio diceva che stava scoprendo che anche la parte politica in cui si identificava era collusa con la mafia, così come la Chiesa attraverso lo Ior, anche se questo non intaccò la sua fede religiosa, ma semmai sviluppò in lui un certo anticlericalismo”, ha detto ancora Anna Lori. Che agli studenti, oltre all’esempio e ai toccanti pensieri del marito, ha dedicato una frase di don Ciotti: “Dobbiamo fare tutti il nostro dovere, come ha fatto mio marito, e il vostro dovere è oggi quello di studiare: e don Ciotti ci ricorda che è la cultura a dar la sveglia alle coscienze, ecco perché è indispensabile, per contrapporsi alla criminalità organizzata, che voi studiate”.

Anche da Paolo Bertaccini Bonoli, coordinatore del Premio Ambrosoli, è arrivato un consiglio ai ragazzi: “Siete nell’ètà in cui cominciate a fare delle scelte, dovete fare attenzione alle persone che vi circondano, saper scegliere le persone giuste da frequentare per garantire al nostro Paese un contesto sociale solido che continui ad assicurare antidoti e correttivi al male che sempre ci sarà: perché Giorgio Ambrosoli non era comunque solo, aveva i vertici della Banca d’Italia e il maresciallo Novembre al suo fianco. Pur dovendo inevitabilmente fare alcuni compromessi, fateli il meno possibile e ogni giorno compite microscelte che vi consentano di rimanere indipendenti”.

La mattinata si è chiusa con la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”, splendida opera di denuncia civile, anche attraverso le ‘armi’ dell’ironia e della leggerezza, contro la mafia e toccante omaggio alle tante vittime in terra palermitana.

Il programma di oggi

Oggi, venerdì 4 aprile, il Festival della legalità prevede tra l’altro il convegno (ore 10.30, Aula magna dell’Università di Reggio Emilia in viale Allegri 9) su “La simbologia mafiosa tra percezione e rappresentazione” con Giuliana Adamo, docente Trinity College di Dublino, il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, Stefania Pellegrini direttore Master “Gestione e riutilizzo dei beni  confiscati alle mafie. Pio La Torre”, Alma Mater Studiorum dell’Università  di Bologna e Marcello Ravveduto, assegnista di ricerca in Storia contemporanea dell’Università di Salerno.

Al pomeriggio (ore 15, sala del Consiglio provinciale) Si parlerà di “Mafie al nord, ovvero territori violati”, con Antonio Nicaso, il vicepresidente del Gruppo antimafia Pio La Torre Patrick Wild e i giornalisti Cesare Giuzzi del Corriere della Sera e Giuseppe Legato de La Stampa: seguirà (ore 17) la consegna  del Premio speciale Provincia di Reggio Emilia, nell’ambito della decima edizione del Premio Libero Grassi, a giovani talenti del giornalismo d’inchiesta.

Il programma dettagliato del Festival della legalità è consultabile sul sito della provincia www.provincia.re.it oppure sul sito della manifestazione www.noicontrolemafie.it

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Una riflessione sulla scuola come luogo di crescita e formazione civica, il quarto Festival della legalità promosso dalla Provincia di Reggio -

 

Reggio Emilia, 3 aprile 2014 -

“Oggi vogliamo riflettere sulla scuola come luogo di crescita, da sette anni lavoriamo con i nostri studenti sul tema dei diritti e “Noicontrolemafie” è nato proprio per dare voce a queste esperienze”. Con queste parole Ilenia Malavasi, assessore provinciale all’Istruzione, ha aperto ieri mattina i lavori dell’incontro di inaugurazione di “Noicontrolemafie”, la Festa della legalità promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, che fino a sabato 5 aprile propone un fitto calendario di iniziative, dibattiti, laboratori e spettacoli.

Tema del primo incontro, svoltosi nell’Aula magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia,  “La scuola come luogo di crescita e formazione civica”. “Quest’anno sono 10 gli istituti superiori che abbiamo coinvolto in questo importante lavoro sulla legalità”, ha sottolineato l’assessore Malavasi dando il benvenuto a nome della Provincia alla quarta edizione della Festa e ringraziando l’Università per la preziosa collaborazione.

“Questo percorso fatto grazie all’impegno della Provincia – ha aggiunto il professor Dino Giovannini dell’Università di Modena e Reggio Emilia – ci ha permesso di capire che il pensiero mafioso è rigido e dogmatico, la scuole ha invece l’onore di formare e creare le condizioni perché i ragazzi abbiano un livello di motivazione per acquisire più conoscenze possibili, e quindi abbiano la possibilità di scegliere”.

Antonio Nicaso, direttore scientifico della festa, ha poi sottolineato come il tema della formazione nelle scuole sia fondamentale: “Quello di oggi è il convegno più importante, perché si parla di pedagogia, Resistenza, di Costituzione, di giornalismo d’inchiesta. In Italia abbiamo una Carta Costituzionale che riflette la storia del nostro Paese e che per questo va salvaguardata e difesa. Oggi la scuola è il luogo dove costruire la dignità di un uomo, oggi qui parliamo di vecchie e nuove resistenze”.

E proprio sul tema vecchie e nuove resistenze ad aprire il dibattito, condotto dal giornalista della  Gazzetta del Sud e scrittore Arcangelo Badolati, è stata Fiorella Ferrarini, vicepresidente provinciale di quell’Anpi “custode della vicenda storica della Liberazione dell’Italia, oggi impegnata nella difesa e nella piena attuazione della Costituzione e dei suoi pilastri: pace, etica in politica, riconoscimento dei diritti, antifascismo, impegno contro illegalità, violenza e discriminazioni e contro i nuovi fascismi che si stanno riproponendo in occasioni delle prossime europee”.
“Guardare il passato è uno specchio scomodo attraverso il quale riflettere sul nostro futuro”, ha citato in conclusione ricordando il “percorso formativo straordinario che valorizza forme di resistenza non violenta che a Reggio Emilia si sta portando avanti con le scuole”.

Di Costituzione e mafie - due sistemi agli antipodi – ha quindi parlato Donatella Loprieno, costituzionalista dell’Università della Calabria. “La nostra Carta venne scritta all’indomani della liberazione dall’esperienza totalitaria del fascismo e dietro ad ogni suo articolo si capisce perfettamente contro chi e cosa i nostri padri e le nostre madri costituenti stavano scrivendo, ma anche la mafia è totalitaria, prima di uccidere i corpi mira a uccidere l'anima degli individui, privandoli di diritti e doveri fondamentali”. Per questo, secondo Loprieno,  “non si può dividere prima e seconda parte della Costituzione: ben vengano le manutenzioni sulla seconda parte, ma l’attenzione resti comunque alta”.

Elia Minari , coordinatore della redazione WebTV Cortocircuito, ha quindi illustrato questa importante esperienza reggiana di  “giornalismo dal basso e di forma di resistenza creativa”. “E’ stato un percorso faticoso, non solo fisicamente, perché giorno dopo giorno dovevamo mettere in discussione i nostri luoghi comuni sulla città perché ci siamo resi conto che i nostri diritti andavano riaffermati e riconquistati, anche qui a Reggio, anche qui in Emilia-Romagna – ha detto – Abbiamo riflettuto grazie a maestri come Nicaso e Badolati sulla differenza tra notizia e informazione, sulle cause della crisi del giornalismo di inchiesta che fatica a continuare, per i tempi lunghi e i costi che comporta, sul web che ci permette di esigere maggiore trasparenza e abbiamo deciso  di mettere in fila i fatti, di partire da lì, e di farci domande:  sulla vicenda di Francesco Grande Aracri, fratello del boss Nicolino; su un locale tanto frequentato da noi giovani, come l’Italghisa, che fino al 2009 secondo le relazioni della Prefettura sarebbe stato utilizzato come paravento per riciclare denaro sporco e come luogo di smercio di droga e di ritrovo di affiliati alla cosca;  sugli appalti di Iren e sui costi così lievitati della stazione Mediopadana, la più grande opera pubblica degli ultimi 50 anni qui a Reggio Emilia. Abbiamo scoperto  che non possiamo più distinguere tra Nord e Sud, che anche a Reggio Emilia tante interdittive antimafia dimostrano come alcune aziende abbiano aperto le proprie porte alla mafia, e che dunque è indispensabile essere più curiosi e dubbiosi”.

Contro le pedagogie complici del silenzio l’intervento di Giancarlo Costabile, docente dell’Università della Calabria, particolarmente critico contro “certa pedagogia che non ci permette di riconciliarci con la memoria” e soprattutto contro l’immagine stereotipata del Sud frutto di un certo mondo di insegnare. “Ma la Calabria non è solo silenzio e complicità, non nasciamo mafiosi! – ha detto - C’è un risveglio, esiste un Mezzogiorno diverso non inginocchiato alle mafie.  E’ importante far capire e far studiare come siamo stati trattati e come ci hanno ridotto, ma senza piagnistei, per rialzarci:  ma l’università e la pedagogia devono smettere di avere un approccio puramente astratto all’argomento, perché per educare bisogna sporcarsi le mani, scendere nella trincea della vita e combattere: e se tra le mille vittime della mafia ci sono decine di categorie professionali, ma nessun accademico, significa che l’università si limita a racconti astratti e a parole paludate, e che non facciamo paura”.

La mattinata si è chiusa con la presentazione, da parte del professor Stefano Aicardi e degli studenti, dell’importante lavoro  svolto al liceo Matilde di Canossa sul tema della legalità e della memoria. 

Il programma di oggi

Oggi, giovedì 3 aprile, il Festival della legalità ricorderà vittime della mafia come Giorgio Ambrosoli, attraverso la testimonianza della moglie Annalori programmata per domani mattina al cinema cristallo quando verranno proiettate parti di “Un eroe borghese”, il film dedicato proprio al coraggioso commissario liquidatore del Banco Ambrosiano di Sindona, e “La mafia uccide solo d’estate” con una proiezione alle 11.00 riservata alle scuole, ma con una seconda proiezione alle 14 ad ingresso libero, cui farà seguito un dialogo con Ginevra Antona, la giovane che nel film interpreta il ruolo di Flora. 

In mattinata, all'istituto Cervi di Gattatico ci sarà l'incontro su "La memoria come nutrimento della democrazia - Le quattro mafie italiane tra storia e testimonianza". Nel pomeriggio nella sala Grasselli della Camera di Commercio, si parlerà di “Etica, regole e merito nella scuole come nell’impresa”.

Il programma dettagliato del Festival della legalità è consultabile sul sito della provincia www.provincia.re.it oppure sul sito della manifestazione www.noicontrolemafie.it


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Lezione pratica con la stampante 3D e la sensoristica avanzata con l’ausilio di tablet e smartphone -

 

Scandiano, 1 aprile 2014 -

Nell’ambito della Centenaria Fiera di San Giuseppe a Scandiano, si è consolidata l’unione d’intenti tra la CNA Reggio Emilia e l’Istituto Scolastico Gobetti. Grazie alla disponibilità degli imprenditori CNA, l’Ing. Andrea Ferrari dello studio tecnico Af Project e l’Ing. Paolo Bardelli della Mass S.p.A., presso la sala convegni dell’ente fiera si è tenuta una lezione pratica sulle nuove tecnologie per gli studenti delle classi terza e quarta dell’Istituto. 

 

La partecipazione del Gobetti al circuito virtuoso avviato tra la CNA e i poli scolastici è importantissimo, tanto più perché si tratta di un istituto che ha fatto dell’innovazione e delle eccellenze i suoi punti di forza. E proprio in tema di eccellenza e innovazione e dei giovani come risorsa essenziale per il futuro del nostro territorio non poteva mancare l’impegno dell’Associazione provinciale e di due aziende scandianesi che incarnano perfettamente questi elementi.

 

Ha aperto i lavori la Presidente CNA dell’Area Ceramiche Tiziana Elgari, che ha motivato i ragazzi a credere nei propri sogni perché non può esistere crescita e sviluppo senza il contributo dei giovani, e ha auspicato una maggiore integrazione tra il mondo della scuola e quello del lavoro per far sì che il luogo di formazione per eccellenza possa essere anche il luogo in cui creatività e ingegno sono alimentati per produrre nuove imprese e posti di lavoro. Infatti il settore Manifatturiero è il nucleo dell’ economia e la Regione Emilia Romagna è tra le prime come produzione manifatturiera ed export, ma per mantenere questa posizione ci vogliono risorse, di cui la prima in assoluto è il reperimento di talenti.  

 

Con grande coinvolgimento di tutti i ragazzi presenti, l’Ing. Paolo Bardelli ha spiegato come utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione globali per poter supervisionare e registrare, in qualsiasi parte del mondo, tutti i parametri principali dei processi industriali. Grazie all’ausilio di tablet e smartphone oltre alla supervisione è possibile registrare contemporaneamente tutte le variabili di processo attraverso una sensoristica avanzata. Nello specifico in fiera sono stati mostrati dei sensori che rilevano l’umidità, uno a infrarossi e uno a microonde, e una termocamera collegati a un tablet. Queste nuove tecnologie permettono di verificare la costanza di produzione di ogni singolo manufatto, registrare gli eventi di ogni manufatto e compararli con lo storico aziendale.

 

L’Ing. Andrea Ferrari si è detto “soddisfatto dell’interessamento riscontrato nei ragazzi. I giovani sono sempre molto interessati alle nuove tecnologie, ma spesso la tecnologia è solo vista e pubblicizzata ma si fa fatica a percepirne il meccanismo concreto che c’è alla base. Iniziative come questa sono importanti per dare informazioni pratiche agli studenti e mostrare loro il mondo di opportunità che si nasconde dietro gli artigiani digitali”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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