Se ne discuterà il 24 ottobre a Cremona
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Verrà presentata alla prossima Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si svolgerà dal 24 al 27 ottobre 2013, nell'ambito della decima edizione degli Stati Generali del Latte, l'indagine commissionata da CremonaFiere ad ISMEA sull'orientamento delle imprese di allevamento di bovino da latte in previsione dell'abolizione delle quote latte.
La ricerca è stata condotta dal gruppo di lavoro coordinato da Fabio del Bravo Dirigente responsabile della Direzione Servizi di Mercato e Supporti tecnologici di ISMEA e composto da Francesca Carbonari, Giovanna Maria Ferrari e Maria Ronga.
CremonaFiere, affidando ad Ismea la realizzazione dell'indagine, ha ritenuto di dover affrontare dal punto di vista scientifico un momento cruciale per gli allevatori: l'imminente fine del regime delle quote latte, prevista per il 31 marzo del 2015, a seguito del quale verosimilmente si delineerà un diverso contesto competitivo in cui le aziende saranno costrette a misurarsi.
L'obiettivo della ricerca, sottolinea Ismea, è di pervenire alla conoscenza dell'orientamento delle imprese da latte vaccino all'indomani della liberalizzazione del mercato. In particolare, è stato chiesto agli operatori se, di riflesso allo smantellamento delle quote, intendono aumentare ovvero diminuire il loro livello produttivo, se temono una fuoriuscita di aziende dal settore a fronte di un mercato privo di strumenti di controllo sui prezzi o se stanno valutando una riconversione produttiva e/o un cambiamento nella destinazione della produzione.
(fonte Ismea)
- redazione ismea -
24 Aprile 2013 -
Con il regolamento n. 341 del 16 aprile 2013 la Commissione Europea ha fissato la ripartizione delle quote latte nazionali spettanti ai 27 Paesi membri, tra vendite dirette e consegne, sulla base dei dati comunicati dalle autorità nazionali competenti in ordine ai trasferimenti definitivi richiesti dai produttori tra i due bacini.
di Virgilio
Parma 6 Febbraio 2013 -
In questi ultimi giorni, a seguito soprattutto delle perquisizioni della guardia di finanza nelle sedi lombarde e piemontesi della Lega Nord, si sono succedute diverse e inesatte considerazioni giornalistiche al riguardo. Alcune, molto probabilmente, utili a insinuare maggiori responsabilità alla Lega di quante, effettivamente, gliene possano attribuire.