Alla cerimonia di consegna del prestigioso premio che si è tenuta nel teatro Regio di Torino, ha partecipato anche il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri: "Si tratta di un esempio di eccellenza e di trattamento penitenziario senza precedenti".
Il garante Cavalieri: "Bisogna intervenire per arginare in ogni modo la diffusione della violenza nelle carceri, anche quando questa veste la divisa"
La notizia uscita negli ultimi giorni sull'aggressione ai danni di un detenuto da parte della polizia penitenziaria, nel carcere di Reggio Emilia, ci ha lasciati profondamente scossi.
La produzione anche negli Istituti Penitenziari con i detenuti dell’alta e media sicurezza alle spianatoie. La città supera i muri e si mette al loro fianco
Le festività natalizie quest’anno vedono nascere due nuove collaborazioni con GRADE Onlus, per sostenere i progetti e le attività della Fondazione
È successo alla Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia, durante un’udienza con il magistrato di sorveglianza. Prognosi di sette giorni per gli uomini della Polizia Penitenziaria intervenuti. La solidarietà del Sindacato FP/CGIL che denuncia un incremento degli episodi di violenza
Comunicato Stampa II.PP. di Parma- Associazione Polizia Penitenziaria AS.P.PE Confederato CON.SI.PE.
È accaduto il 19 Dicembre 2018, ma è stato reso noto solo ora che sono state adottate le opportune misure di sicurezza a tutela del ragazzo che nella serata dello stesso giorno, è intervenuto per bloccare una violenta aggressione, ostacolando un accoltellamento che poteva avere risvolti nefasti.
I FATTI: Abramo Contino, 39 anni, catanese, detenuto in attesa di giudizio, in stato di custodia cautelare presso l'Associazione San Cristoforo fondata e diretta a Parma da Don Umberto Cocconi, nel tardo pomeriggio stava rientrando da Reggio Emilia ove aveva effettuato un esame clinico, per il quale aveva beneficiato di uno speciale permesso di uscita. Appena sceso dal mezzo di trasporto, come da prassi, telefona ai Carabinieri della Stazione Parma Centro, per comunicare il suo avvenuto rientro in città ed il suo portarsi verso il luogo nel quale è detenuto ai domiciliari. Mentre era ancora al telefono con i militari, nel sottopassaggio di Piazzale Carlo Alberto dalla Chiesa, nota due magrebini azzuffarsi con efferata violenza. Uno dei due reclamava il cellulare che l'altro gli aveva sottratto (come dopo dagli stessi rivelato) quale pegno per un debito. Il presunto creditore rispondeva ai pugni violenti, stringendo il collo del suo avversario e tentando di colpirlo con delle lunghe forbici, dapprima alla gola e successivamente all'addome.
Il Contino, immediatamente riferiva ai Carabinieri al telefono e successivamente alla Centrale Operativa del 112 che, per competenza, inviava sul posto una volante della Polizia di Stato e 4 mezzi della Polizia Municipale di Parma. Nell'attesa, al vedere del sangue dei primi tagli che uno dei due riusciva, nel tumulto, a compiere ad una mano dell'avversario (nel tentativo di colpirlo al bassoventre) il Contino scongiurava il peggio inserendosi nella lite e sottraendo prontamente il grosso paio di forbici, mentre manteneva stretto da dietro l'aggressore. Nel frattempo giungevano sul posto i primi mezzi dei Vigili Urbani, proprio nei momenti in cui l'ospite della S. Cristoforo assicurava abbracciato da dietro l'aggressivo accoltellatore, e mantenendo sotto la pianta dei piedi le forbici.
All'arrivo degli agenti, Abramo Contino consegnava l'aggressore che, appena lasciato, tentava la fuga seppur invano perché subito raggiunto da altri poliziotti accorsi numerosi.
All'arrivo dei volontari della Pubblica Assistenza, si procedeva a valutare e disinfettare le ferite da taglio e le contusioni, frutto della bagarre.
Contino si metteva subito a disposizione dell'Autorità Giudiziaria sino a tarda sera, per garantire agli agenti la redazione del verbale di testimonianza stilato dal Nucleo di Polizia Giudiziaria del Comando di Polizia Municipale del Comune di Parma (qui allegato in copia).
Chi redige il presente comunicato, non è in grado di fornire ulteriori informazioni circa le azioni che l'Autorità Giudiziaria ha inteso intraprendere nei confronti dell'aggressore.
Si evidenzia l'esempio di abnegazione ed esposizione al pericolo di una persona attualmente detenuta in attesa di giudizio, che ha garantito la sicurezza pubblica e l'incolumità della vittima, che avrebbe potuto subire danni peggiori. Ciò è anche frutto dell'impegno rivolto all'integrazione ed alla rieducazione dei ristretti che ogni giorno svolge l'Associazione San Cristoforo ed i suoi operatori. Una riflessione vada fatta a contrasto dei pregiudizi che spesso subiscono anche coloro i quali sono detenuti in custodia cautelare, solo perché in attesa della conclusione del proprio Processo.
(In allegato il verbale della Polizia Municipale Nucleo Giudiziaria)