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Martedì, 12 Novembre 2019 15:41

Presentata la 43^ Edizione Sport Civiltà  

Parma, 12 novembre 2019 - Questa mattina in Sala del Consiglio del Comune di Parma Marco Bosi, vicesindaco, Corradi Cavazzini, presidente Sezione di Parma dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport, Antonio Bonetti, delegato del CONI Provinciale, Fabrizio Galaverni, regional manager di Parma, Alberto Scotti, presidente Nazionale dei Veterani dello Sport e Massimo De Luca, vicepresidente di Giuria e Conduttore televisivo, hanno presentato raccontandone tutti i dettagli la 43^ edizione di Sport Civiltà.
 
Sport Civiltà è una manifestazione che racconta i valori profondi dello sport. Lo sport che deve essere prima di tutto sano divertimento. I premiati si sono distinti non solo per i risultati ma per i valori e i messaggi che hanno veicolato e messo in pratica. Lunedì a Teatro Regio sarà una grande festa dello Sport. L'intero spettacolo sarà condotto dai giornalisti Massimo De Luca e Simona Rolandi e sarà trasmesso in diretta tv su Rai Sport", ha introdotto Marco Bosivicesindaco del Comune di Parma. 

La conferenza stampa è stata moderata dal giornalista Gian Carlo Ceci.

Inaugura giovedì 14 novembre, alle 11.00, nell’Oratorio di San Quirino, la mostra fotografica “Il ruolo delle donne durante la Grande Guerra”, da un’idea di Maria Canale, realizzata con il contributo del Comune di Parma in collaborazione con CNDI (Consiglio Nazionale Donne Italiane).  L’evento è inserito nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale. 

L’esposizione racconta, attraverso foto sbiadite in bianco e nero, tutte le donne senza differenze culturali, nazionali, o di classe sociale, che hanno vissuto durante l’epoca della Grande Guerra: un periodo storico drammatico che, però, ha indubbiamente costituito per le donne un’esperienza di libertà e responsabilità senza precedenti. 

Le fotografie mostrano queste donne in ruoli professionali e familiari che rompono con la tradizionale distinzione maschile e femminile, in un periodo di intenso attivismo che altera la rigidità sociale e apre nuovi spazi di emancipazione. In Italia, l’esperienza femminile assume forme rivoluzionarie in quanto la guerra – l’Italia entra in guerra nel 1915 – stravolge gli elementi tradizionali dell’identità della donna, il privato, la vita domestica, la riproduzione. E questo in un paese profondamente segnato dal codice mediterraneo dell’onore, dalla morale e dall’educazione cattolica. Queste trasformazioni sono colte nelle immagini fotografiche, dove, per la prima volta, si vedono donne inserite nel settore pubblico, impegnate prima in opere assistenziali, poi sempre più coinvolte nella sfera produttiva; donne dallo sguardo franco, le mani operose, il portamento fiero e virile.                           

La mostra è costituita da quattro tematiche: Le donne fra pacifismo e interventismo; Associazionismo e volontariato; Le donne e il lavoro; Moda e propaganda.   

Negli 11 giorni della mostra, le Associazioni Federate al CNDI proporranno degli Open- Day dedicati alle proprie attività e, in particolare, AMI Associazione Mazziniana Italiana il 16 novembre, Zonta International  clubs italiani il 23 novembre, Soroptimist International d’Italia il 24 novembre.  

La mostra è realizzata in collaborazione con: Soroptmist Parma, FIDAPA Parma, ADM Associazione Donne Medico Parma, Zonta club Parma, ADEI  WIZO Associazione Donne Ebree d’Italia, Associazione Festa Internazionale della Storia, Università Popolare di Parma, Associazione Mazziniana Italiana, Associazione Nazionale Alpini, Assoarma Parma, Croce Rossa Comitato di Parma.

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"Costellazioni Familiari – Dialoghi sulla libertà" è il titolo della grande mostra curata da Arturo Carlo Quintavalle in corso a Palazzo del Governatore di Parma sino al 1 dicembre 2019. L’esposizione propone un viaggio inedito all’interno della ricerca di Gianluigi Colin, artista visivo, critico e cover editor de La Lettura. Sabato 16 novembre, dalle 11.30 alle 19.00, nell’ambito della mostra, l'artista coinvolgerà i partecipanti nella realizzazione di un'opera d'arte.

Parma -

Tutti sono invitati a portare all'artista ciò che è per loro è testimonianza di qualcosa di caro, di prezioso. "Io lo elaborerò e regalerò la mia opera a chi verrà a Palazzo del Governatore per costruire insieme un archivio speciale, in cui si comprende come ogni storia personale di ognuno di noi si intreccia e dialoga con una storia più grande: quella del nostro tempo” spiega Gianluigi Colin, protagonista a Palazzo del Governatore di Parma della mostra "Costellazioni familiari. Dialoghi sulla libertà".

Sabato 16 novembre dalle ore 11.30 alle 19.00Gianluigi Colin coinvolgerà gli abitanti di Parma nella realizzazione dell’azione artistica “Vie di Memoria”: tutti sono invitati a portare una immagine o un oggetto che fa parte della propria memoria personale – subito restituito al proprietario – che l’artista elaborerà con una fotocopiatrice, intervenendo poi con elementi pittorici.

Le opere, timbrate e firmate, saranno realizzate in due copie: una sarà donata alla persona che partecipa all’azione, l’altra sarà esposta a Palazzo del Governatore e sarà inclusa nel grande archivio “Vie di Memoria”.

Inoltre in questa speciale giornata l’ingresso alla mostra Costellazioni Familiari sarà gratuito.

La performance fa parte di un progetto iniziato da Colin nel 2001 e che ha sinora toccato città come Milano, Roma, Napoli, San Pietroburgo, New York e Buenos Aires, a cui è stato dedicato nel 2003 un volume edito da Charta.

La mostra e la performance si inseriscono tra gli appuntamenti di Anteprima Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 su desiderio dell’assessore alla Cultura di Parma Michele Guerra e con l’organizzazione e la sponsorizzazione di Cepim Spa, Interporto di Parma che, attraverso il suo amministratore delegato e presidente Luigi Capitani, ha condiviso il progetto e reso possibile la mostra Costellazioni Familiari.

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Arturo Carlo Quintavalle, curatore della mostra, sottolinea così l’operazione artistica: “Colin domina scritture diverse, delle parole e delle immagini, ma soprattutto ha rispetto della memoria, quella degli artefici del passato e quella della comunicazione del presente, quella collettiva e quella privata. In questa sua nuova performance, l’idea è la storia di ciascuno, o meglio, il confronto fra un’immagine cara, una figura della memoria, un vecchio documento ritrovato nel cassetto o nel portafoglio e il presente, che di colpo diventa rappresentazione critica del proprio passato.

Gianluigi Colin ha sempre avuto un lungo, consapevole dialogo con la psicoanalisi. L’idea che l’artista propone, con grande successo, attraverso migliaia d’incontri e quindi d’immagini, è suggerire a ciascuno un modo di analizzare sé stesso, di mettere un ponte tra una piccola parte del passato e una breve sezione del presente. Il confronto vale un’intera esistenza. O meglio, quello che ciascuno di noi, quasi inconsapevolmente, di quella sua vita ci vuole dire. Siamo dinanzi ad archivi, dove ricordi privati vengono condivisi. Lavori frutto di azioni, tenutesi, negli anni, in giro per il mondo”.

Nel corso della sua carriera artistica, Colin ha realizzato diverse mostre sul tema della memoria e nelle sueperformance ha spesso incontrato il pubblico, insieme ai protagonisti del mondo culturale, dei quali ha“certificato” la memoria privata.

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La mostra "Costellazioni familiari. Dialoghi sulla libertà" è realizzata grazie al sostegno di Cepim – Interportodi Parma con il supporto di BPER Banca e lo sponsor tecnico Inser S.p.a.

27 settembre - 1 dicembre 2019 Parma, Palazzo del Governatore, Parma

Martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Venerdì, sabato e domenica orario continuato dalle 10.00 alle 19.00
BIGLIETTI
10 € intero e biglietto famiglia (due genitori con fino a due bambini); 6€ ridotto; 4€ ridotto speciale per under 26; 3€ ridotto speciale per scolaresche con prenotazione.

Foto della mostra a cura di Francesca Bocchia 

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Di Nicola Comparato 6 novembre 2019 - Bella, creativa, originale, donna e Rom. Lei è Concetta Sarachella, stilista molisana nata a Isernia il primo agosto 1982, attivista delle donne rom dell'associazione Rowni Roma Women Network Italy, della Cooperativa Romano Drom e Il Geco, Presidente dell'associazione Rom in Progress e dell'UCRI (Unione Comunità Romanes in Italia).

Concetta Sarachella é molto affermata nel settore della moda, ed uno dei suoi abiti fu addirittura esposto a Roma, al Palazzo del Vittoriano, su richiesta dall'ex Presidente Giorgio Napolitano, per la chiusura dei 150 anni dell'Unità D'Italia. Dato il suo impegno e il suo attivismo, unito alle sue creazioni, la stilista ha avuto l'onore di partecipare al "I Nina Alexandrovna Dudarova 2019 Awards" a Barcellona il 5 novembre in occasione della giornata internazionale della lingua rom.
L'evento è un'iniziativa pioneristica creata da Seo Cizmic, primo "Ambasciatore onorario e culturale della lingua rom".

A seguire la galleria fotografica degli abiti creati da Concetta Sarachella che lei stessa ha esposto e presentato durante l'evento.

Il commento di Concetta Sarachella:

"È importantissimo promuovere eventi come questi, perché non solo fanno conoscere la giornata del 5 novembre dedicata alla nostra lingua, ma ricordare vuol anche dire essere in prima persona portatori di un bagaglio culturale che è costato la vita di tante persone. Non dimentichiamo il genocidio del Samurdaripeė nella seconda guerra mondiale, ma anche in Spagna è stato tremendo essere privati della propria identità. Pochi sanno che per i gitani della Spagna non era consentito parlare in lingua rom. Dover rinnegare le proprie origini è la cosa peggiore, ma la cosa peggiore è che ancora oggi se pure in altre forme succede tutto ciò! Ma allora il passato cosa ci ha insegnato? Noi andiamo avanti per non dimenticare. Per un futuro migliore fatto di pace e libertà."

Per info e contatti il sito ufficiale di Concetta Sarachella

http://www.saracetty.com

 

Pubblicato in Design Emilia

Domenica 10 novembre, nell’oratorio della Rocca di Sala Baganza, "España", il settimo appuntamento nell’ambito della rassegna “A Tu per Tu”. Ingresso gratuito.

A Sala Baganza arrivano i ritmi spagnoli con Joaquín Palomares, uno dei più grandi violinisti contemporanei, e il pianoforte di Andrea Rucli, autentico talento con all’attivo numerose partecipazioni a festival internazionali. 

Questa la coppia di livello mondiale che si esibirà in "España", il concerto che si terrà all’oratorio della Rocca di Sala Baganza alle 18 di domenica 10 novembre nell’ambito del festival “A Tu per Tu”. Palomares e Rucli eseguiranno musiche di Turina, Granados, De Falla, Nin, Sarasate, per una performance che si annuncia indimenticabile e che, come per tutti gli appuntamenti della rassegna, sarà a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. 

Diplomato in violino e musica da camera con menzione speciale nei Conservatori di Valencia e Bruxelles sotto la guida di Alos, Leon-Ara, Kleve, de Canck e van den Doorn, Palomares ha completato la sua formazione con V. Klimov, D. Zsigmondi e A. Rosand dai quali ha appreso uno stile romantico-virtuoso riconosciuto dalla critica internazionale. Con il debutto da solista a soli 15 anni nel Concerto per Violino di Beethoven, ha iniziato una carriera artistica che lo ha portato nelle migliori sale d’Europa e del Giappone, esibendosi con  le orchestre più prestigiose (Orchestra Nazionale di Spagna, RTVE, Mozart Orchester di Vienna, Virtuosi della Filarmonica di Berlino, Orchestre da Camera di Lodz e di Venezia) e con direttori del calibro di Maazel, Jurowski, Chernouschenco. 

Andrea Rucli, si è diplomato al Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze con il massimo dei voti e lode sotto la guida di  Alessandro Specchi. È stato prima allievo, poi partner in duo pianistico e assistente per oltre dieci anni del russo Konstantin Bogino, e da diversi anni accompagna il violista e compositore Vladimir Mendelssohn. In prima mondiale ha registrato opere per pianoforte solo e di musica da camera della compositrice russa Ella Adaiewsky,coronamento di un lavoro di riscoperta promosso dall’Associazione Sergio Gaggia.

La rassegna concertistica “A Tu per Tu”, giunta quest’anno alla sua XIII edizione, da sempre riscuote un grande successo di pubblico, grazie al livello degli artisti di fama internazionale e al rapporto tra i musicisti e il pubblico, in un ambiente informale, che favorisce un dialogo diretto tra chi suona e chi ascolta. Una magia, sotto la direzione artistica del maestro Claudio Piastra, che rappresenta il frutto dell’impegno dell’Amministrazione comunale salese, dell’Associazione Parma OperArt e del tandem di imprese locali Azienda Agricola Palazzo e Crosspolimeri, da sempre vicine a questa iniziativa culturale di altissimo livello. 

La rassegna si concluderà domenica 24 novembre, sempre alle 18 nell’oratorio della Rocca di Sala Baganza, con “La Signora delle Camelie”, film muto del 1921 diretto da Ray C. Smallwood con musiche di Rossella Spinosa al pianoforte. 

 

 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Lunedì, 04 Novembre 2019 08:21

“DON & SANCIO” - le foto al Teatro del Cerchio

“DON & SANCIO” di e con Mario Aroldi e Mario Mascitelli è andata in scena ieri pomeriggio nell'ambito della stagione destinata alle famiglie del Teatro del Cerchio.  Una nuova produzione firmata dal duo Mascitelli/Aroldi tratta dal romanzo di Miguel De Cervantes “Don Chisciotte della Mancia” inserita nella rassegna “Il rumore del lutto”.

(Foto di Francesca Bocchia)

Pubblicato in Cultura Parma

Si è concluso, domenica 3 novembre, il ciclo di visite al restauro di San Francesco del Prato. Sono stati registrati ben 2.380 i visitatori che hanno calpestato i restauri della chiesa e il suo magnifico rosone.  

Liberiamo  San Francesco del Prato. La chiesa carcere di Parma torna a essere patrimonio di tutti grazie ai finanziatori e anche ai privati cittadini. 

(Per donare: https://www.sanfrancescodelprato.it/it/dona/)

(Foto di Francesca Bocchia)

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“Verdi e la sua cultura – La biblioteca personale fonte di ispirazione” è il titolo della nuova iniziativa culturale che si è tenuta domenica 27 ottobre nella storica dimora in cui Giuseppe Verdi visse la gioventù. Sono stati presentati alcuni fra i più importanti volumi che ispirarono il Maestro nella creazione di grandi capolavori. Infatti Verdi si ispirò a Shakespeare per la composizione di Macbeth, Otello, Falstaff ed a Schiller per Giovanna d’Arco, I Masnadieri, Luisa Miller, Don Carlos. Il Requiem fu dedicato alla memoria dell’amato Manzoni.

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La studiosa Meri Rizzi ha illustrato i collegamenti fra le opere letterarie e l’interpretazione che ne diede il Maestro, rispondendo anche a domande del pubblico. Gli intermezzi musicali tratti dalle suddette opere sono stati eseguiti dall’illustre Maestro Matteo Cavicchini. La storica dimora ancora una volta è stato messa gratuitamente a disposizione dalla proprietaria Anna Sichel che ha annunciato nuovi progetti in programma per i prossimi mesi.

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“Non c’è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare”, inizia così la conferenza stampa di inaugurazione del Fondo Roberta Venturini, svolta all’interno della Biblioteca Sociale di Via Venezia a Parma.

Il fondo, promosso dall’associazione parmigiana Intesa San Martino e gestito dalla Fondazione di comunità Munus, mira a reperire risorse finanziarie da destinare alle attività culturali e sociali, riservando un occhio particolare ai quartieri San Leonardo e Cortile San Martino. 

“Il San Leonardo è un quartiere che per la sua lunga storia e consistenza ha una grande solidità; nei processi di crescita di evoluzione urbanistica e industriale ha subito delle modifiche e lacerazioni che ne hanno mutato gli equilibri sociali. In questo contesto, l’apertura di un fondo che raccolga e metta a disposizione della cittadinanza finanziamenti per portare avanti eventi cultuali e sociali per il quartiere è l’espressione di quella che potremmo definire la cultura del dono, in cui ciò che si ha viene condiviso e che rappresenta il processo basilare di civiltà”, così interviene Don Luigi Valentini, vicario generale della Diocesi di Parma.

Rino Basili, segretario di Intesa San Martino, nel descrivere l’attività quotidiana che l’associazione svolge sul territorio, ha sottolineato l’importanza di essere un modello virtuoso in grado di contagiare non solo il quartiere San Leonardo e Cortile San Martino, ma l’intera città: “Intesa San Martino e la Biblioteca Sociale Roberta Venturini, nata al suo interno, si spende quotidianamente attraverso l’apertura e il presidio della Biblioteca, assieme ad un nutrito programma di conferenze culturali, presentazione di libri, letture animate e vari progetti pensati per la tutela ed educazione dei minori e, spesso, nati proprio dall’idea di soggetti privati ed altre realtà che, credendo in noi, vengono a presentarci i loro progetti. Questo fondo rappresenta il nostro modo di compiere un piccolo passo per intervenire in un presente sempre più critico e contraddittorio”.

Il Fondo è gestito dalla Fondazione Munus, garante e gestore delle donazioni che, attraverso giustificazioni e rendicontazione rimangono nella disponibilità dell’associazione che userà per portare avanti i progetti culturali.

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Così Giorgio Del Sante, presidente della Fondazione di comunità parmigiana: “Munus deriva dal latino e significa dono, ma anche compito e responsabilità. L’apertura del fondo rappresenta un momento importante per il quartiere perché l’associazione Intesa San Martino, scegliendo noi come gestori del fondo, ha la possibilità di farsi conoscere e contribuire attivamente al benessere della collettività. Perché il più alto obiettivo è dare all’altro qualcosa di nostro in nome della gioia, della tolleranza e della conoscenza”.

Il Fondo Roberta Venturini è dedicato alla memoria della moglie del presidente Pasquale Leone Galimi ed è già attivo per la raccolta delle prime donazioni. Si potrà visionare il dettaglio sul sito della fondazione al link https://www.fondazionemunus.it/fondo-roberta-venturini/

Pubblicato in Cronaca Parma

Intervistare Antonio Benassi è un vero spasso. Originale come pochi e con quella giusta dose di ironia che non guasta mai, siamo andati a scoprire gli altarini - o almeno ci abbiamo provato - di una delle band parmigiane che si possono considerare senza tempo. Sì, perché Gli Antonio Benassi piacciono a tutte le fasce di età: dai giovanissimi, ai più su con l’età, alias diversamente giovani.

  • Quando nascono Gli Antonio Benassi e da cosa deriva questo nome?

“Nel 2006 circa. Il nome mi sembrava abbastanza scherzoso, visto che virtuosi come Carlos Santana e Van Halen avevano la band con il proprio nome e cognome. Poi quando sono a lavorare mi fido di più delle ditte con nome e cognome di quelle con sigle misteriose o roboanti".

  • Da chi è formata la band?

“Andrea Clerici al basso, Marco Varotti, Michele Bettali alle chitarre e Fausto Bianchi alla batteria.”

E poi c’è Antonio Benassi, penso io. Ma lui non si cita ovviamente, è una star.

  • Canti e suoni solo pezzi propri: chi scrive le parole e chi le musica?

“Io scrivo testo e musica, poi agli arrangiamenti ci pensano i ragazzi della band. In genere le canzoni più belle sono quelle che stanno già in piedi chitarra e voce o che si possono cantare anche sotto la doccia.”

  • I vostri brani sono una splendida commistione di generi… ne hai uno in particolare che preferisci o a cui ti ispiri?

“Facciamo musica Rock, la quale comprende tanti generi dal Punk al Country, etc.. Io adoro il Blues, ma cantare il Blues in italiano è peggio che cantare il Nabucco in danese.”

  • Hai un sogno o un nuovo disco nel cassetto?

“Poter continuare a divertirmi senza troppi sbattimenti, poi quando si è sereni si aprono anche i cassetti.”

Insomma non ci vuole dire nulla. Sara scaramantico?!

  • Quando vedremo nuovamente dal vivo Gli Antonio Benassi?

“Il 2 novembre saremo all’Osteria Salamini di Parma.”

L’orario non lo dice o forse non lo sa, ma ve lo diciamo noi a fine intervista, quindi continuate a leggere.

  • C’è un modo per tenersi aggiornati sulle prossime date degli Antonio Benassi? 

“No, mi sa di no. I miei amici lo sanno che non li godo quando vengono a vederci.”

E ride! 

Per chi non vuole perdersi la prossima esibizione dal vivo di Antonio Benassi & Co. – lo ribattezzo così per farlo arrabbiare – l’appuntamento è sabato 2 novembre sul palco dell’Osteria Salamini in via G. Meazza, 33/A a Parma alle 22.30. L’ingresso è libero, ma per essere sicuri non rimanere in piedi tutta la sera e di sedervi ad un tavolo – con possibilità di cenare dalle ore 20.00 - è consigliata la prenotazione al numero 345 7386832.

Francesca Caggiati

Pubblicato in Cultura Parma
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