Milano, 23 ottobre 2020 - Delusione e rammarico per aver perso un'occasione sono i sentimenti che le tre Associazioni provano commentando il voto sul "Meat Sounding" del Parlamento europeo
Ormai siamo in dirittura d’arrivo del piano che, attraverso l’utilizzo dei fondi europei (209 miliardi di euro), porterà l’Italia agli anni ’60 ovvero a una rivoluzione industriale e sociale paragonabile solo a quei gloriosi anni post bellici.
Tiriamo a "campà"! Un Paese prossimo al collasso che vive di rendite, ovvero per dirla alla francese, siamo un popolo di rentier. Infatti, stando ai dati di CGIA di Mestre il volume delle pensioni avrebbe, per la prima volta, superato quello dei lavoratori.
E' passata la linea di Francia, Germania e Italia. Il diritto di veto sembra scongiurato. All'Italia dovrebbe pervenire il 28% a partire dalla prossima primavera.
La sleale concorrenza fiscale, interna all'UE, arreca danni enormi ai Paesi che applicano tassi di fiscalità coerenti. L'Italia perde 23 miliardi all'anno (2/3 del MES) mentre l'Olanda, ad esempio, guadagna 57 miliardi. I conticini ripresi da “Milano Finanza” che riporta uno studio di tre docenti universitari di altrettanti istituti universitari europei.
Giuseppe Conte in Tour per l’Europa alla ricerca del consenso sul Recovery Fund e il MES senza condizioni. Riuscirà a piegare la resistenza dei nostri, sempre cari, “splendidi alleati” che ne combinano più di Bertoldo?
Giusto per non far mancare nessun elemento utile al mantenimento della caotica situazione UE nel bel mezzo di una pandemia, ci si mette anche la Corte Costituzionale tedesca a imporre chiarimenti sull’operato della BCE e le modalità di intervento atte a contrastare gli effetti pandemici.
Di Lamberto Colla 10 maggio 2020 - 79esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 60° pandemico - domenica-
Primo importante provvedimento del Governo, ancor prima di ricevere la fiducia dalle camere.
Di LGC 6 settembre 2019 - Appena il tempo di brindare e già al lavoro per non deludere l'Europa. Il Governo Giallo Rosso ha già risposto, entro i termini imposti, alla richiesta di Ursula von der Leyen, la nuova Presidente della Commissione Europea, di nominare il rappresentante italiano alla Commissione Europea. Era circolato il nome del prodiano De Castro e invece, sul filo di lana, è comparso il nome del Conte e ex primo ministro Paolo Gentiloni.
Una risposta da perfetti scolaretti di prima fila, che potrebbe valere la nomina a Commissario europeo per gli affari economici e monetari, che in precedenza fu di Pierre Moscovici l'ex ministro all'economia francese noto per non avere mai avuto particolari apprezzamenti verso l'Italia.
Paolo Gentiloni, famoso per essere un buon negoziatore, con le sue tre lingue parlate fluentemente (francese, inglese e tedesco), potrebbe aprire le strade per una nuova visione dell'Italia da parte dei nostri "splendidi alleati".
Certamente, se dovesse assumere l'incarico in sostituzione di Moscovici, il suo operato sarà molto più blindato e quindi meno libero per "difendere" delle posizioni di miglior favore per l'Italia, per buona pace di Macron e della Merkel
In Bocca al lupo al Conte "vero"!
Sono due studentesse di Moro e Canossa le vincitrici della 'sfida' che, nelle scorse settimane, ha coinvolto 1.800 studenti attraverso "What Europe does for me? Cosa fa l'Europa per me?", il modulo formativo che la Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione per la progettazione internazionale E35, ha predisposto per illustrare agli studenti delle scuole superiori l'importanza e il funzionamento dell'Unione europea e le opportunità offerte in particolare ai giovani. Le due ragazze, insieme ai migliori studenti di tutte le scuole reggiane coinvolte, sono state premiate oggi pomeriggio, in Sala Consiglio, dal presidente e dalla vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni ed Ilenia Malavasi.
Letizia Della Casa del Canossa e Matilde Bertani del Moro saranno dal 19 al 21 maggio a Praga, per partecipare al progetto Crossover, cofinanziato dalla Commissione europea nell'ambito del programma Europa per i cittadini, che mira ad attivare strategie di promozione della cittadinanza europea attiva a livello locale, mettendo a confronto partner provenienti da diversi Paesi, alcuni dei quali più favorevoli all'Ue, altri decisamente meno. Insieme ad Andrea Poluzzi della Fondazione E35, che illustrerà le attività realizzate a livello locale in merito alla promozione dell'Ue e al contrasto all'euroscetticismo, Letizia e Matilde presenteranno proprio il progetto "What Europe does for me" promosso dalla Provincia di Reggio Emilia e il percorso che gli permesso loro di prendere parte alla missione a Praga.
Tra aprile e la prima metà di maggio, sono stati ben 1.800 gli studenti – di quarta e, soprattutto, quinta superiore – coinvolti in una ventina di incontri da "What Europe does for me?". Il format - studiato da Martino Soragni e Francesca Tamburini della Fondazione E35, che hanno tenuto gli incontri – prevedeva un test preventivo attraverso la piattaforma Kahoot!, una breve parte teorica e una seconda di diretto coinvolgimento degli studenti attraverso quiz e talk. Proprio in base ai punteggi ottenuti nel quiz finale, i due studenti che hanno ottenuto il miglior risultato sono stati premiati con il viaggio a Praga di tre giorni.
"In un anno importante che, il prossimo 26 maggio, vedrà anche gli italiani chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento europeo, con questa iniziativa abbiamo voluto informare gli studenti circa il funzionamento dell'istituzione e dei suoi organi elettivi, anche al fine di promuovere una buona partecipazione al voto, perché tanto l'Italia quanto l'Europa hanno bisogno dell'impegno e del protagonismo dei nostri giovani", ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, complimentandosi con i ragazzi e con i loro compagni per "l'impegno con il quale hanno aderito ad una iniziativa attraverso la quale abbiamo voluto avvicinare le istituzioni, quella europea, ma anche quella provinciale, ai nostri giovani cittadini, dai quali uscirà la nostra futura classe dirigente".
"Grande attenzione è stata anche dedicata a tutti gli aspetti relativi alle opportunità che l'Unione europea offre ai giovani in termini di formazione, tirocini e lavoro grazie ai programmi Erasmus + e My first EURES job ed anche attraverso il Corpo europeo di solidarietà, una sorta di servizio civile continentale", ha aggiunto la vicepresidente Ilenia Malavasi, che ha anche ricordato le centinaia di ragazzi ai quali la Provincia, nel corso di questi anni, "ha permesso di svolgere importanti esperienze, di studio, ma anche di vita, all'estero".
Questa la graduatoria finale: Letizia Della Casa (Canossa), Matilde Bertani (Moro), Benedetta Ferri (Motti), Zoe Braglia (D'Arzo), Artur Grigorian (Scaruffi-Levi-Tricolore), Annalisa Magnani (Cattaneo-Dall'Aglio), Martina Ferrari (Einaudi), Martina Falbo (Galvani-Iodi) Marco Marongiu (Zanelli), Gabriele Barbaro (Secchi), Gabriele Guidetti (Convitto-Corso), Andrea Morieri (Filippo Re).
di Cinzia Bocci - Sono stati circa 28 mila i giovani laureati a lasciare l'Italia in cerca di nuove possibilità, secondo le ultime rilevazioni Istat per l'anno 2017, registrando un significativo incremento rispetto agli anni precedenti.
Che si inizi con lo zaino in spalla e un biglietto di sola andata o affidandosi a progetti internazionali come Erasmus e Au Pair, non fa differenza: l'estero sembra essere sempre più allettante, sia per migliorare la conoscenza delle lingue, sia dal punto di vista professionale e lavorativo. È proprio a questi temi caldi che si è dato ampio spazio nell'incontro Eppur bisogna andar, tenutosi lo scorso martedì al Centro Culturale di Langhirano, organizzato dalla sezione ANPI locale insieme alla Consulta Giovani. "Istruzione e lavoro sono parole della nostra Costituzione – ha spiegato Michela Schiaretti della segreteria ANPI introducendo l'incontro – le quali diventano importanti spunti di riflessione, se si tengono in considerazione le attuali condizioni del nostro Paese e le ormai significative percentuali di emigrazione italiana". Dare voce, dunque,ai giovani langhiranesi che hanno fatto, o stanno facendo, esperienza all'estero è sembrata una vera e propria necessità, non solo per tranquillizzare le numerose nonne e mamme presenti, ma anche per riflettere sui principi e i valori dell'Unione Europea, in visione della Festa dell'Europa celebrata il 9 maggio.
Daniel, Elena, Federica, Sara, Francesco, Graziella e Livio sono partiti per motivi diversi verso paesi diversi, ma tutti concordano con le parole di Elena: "Uscire dalla confort zone è difficile certo, ma cambia la vita".
L'iniziale e naturale disorientamento, dovuto non solo alla perdita dei propri punti di riferimento, ma anche da questioni burocratiche più o meno difficili, ha lasciato quasi subito il posto all'entusiasmo e alla voglia di conoscere e sperimentare nuove culture, trasformandosi così, come spiega Graziella, in "un'importante esperienza formativa, che ti mette davanti alle tue paure, e soprattutto ti fa tornare con un bagaglio carico di nuove consapevolezze". Arrivare in un paese straniero permette inoltre di guardare le cose da un altro punto di vista, quello dell'immigrato: "Ho lavorato in diverse fabbriche, facendo i lavori più umili – racconta Elena – mi sono immedesimata moltissimo nelle persone che arrivano qui in Italia e cercano i lavori più accessibili. Soprattutto nelle zone più rurali dell'Australia, poi, dove la mentalità è piuttosto chiusa, spesso mi sono trovata in situazioni poco piacevoli, in cui per il fatto di essere donna e straniera mi hanno fatta sentire inferiore". In generale tutti i ragazzi concordano nel dire che: "Quando si va fuori dall'Italia, paradossalmente, si conosce meglio la propria cultura, si impara a non dare per scontate le cose, ad apprezzare ciò che si ha e, soprattutto, si diventa consapevoli della propria forza". Non sono stati però soltanto i ragazzi i protagonisti dell'incontro, interessanti infatti sono stati i video consigli che alcuni senior langhiranesi da anni residenti all'estero hanno voluto dare ai compaesani più giovani: "Bisogna provare almeno una volta a vivere da straniero in un altro paese", raccomanda Tania, alla quale si unisce Piero affermando come "I giovani debbano imparare ad essere competitivi a livello internazionale".
In un'Europa in cui i confini tra gli stati sono ancora aperti e valicabili, i giovani devono sentirsi cittadini europei a tutti gli effetti, liberi di sperimentare, di viaggiare e di arricchirsi. Le possibilità oggi sono davvero infinite, bisogna dunque semplicemente imparare a coglierle, ascoltando le parole di chi, avendo qualche anno in più, avverte: "La fortuna è la preparazione che incontra l'occasione. Siate preparati in attesa di incontrare la vostra occasione".