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Venerdì, 03 Aprile 2020 18:41

Morris, primo segnale positivo

La lunga e complicata vicenda di Morris S.p.A. e della sua messa in liquidazione volontaria, che vede coinvolti 107 lavoratori nello stabilimento di Parma, registra oggi, dopo quasi due mesi, un primo segnale positivo.

È stata infatti avviata, come comunicano le segreterie di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL di Parma unitamente alle RSU aziendali, la produzione di gel igienizzante per le mani, prodotto particolarmente necessario al mercato a causa del Coronavirus.

Marianna, Roberta, Fabrizio e Angelica, lavoratori e RSU di Morris, si mostrano molto soddisfatti per questa "efficace riconversione di parte delle linee di produzione, che permette di offrire un contributo concreto alla collettività in un momento di emergenza. Il gel disinfettante è oggi un prodotto di prima necessità e spesso carente presso farmacie e grande distribuzione".

"Una parte della produzione del gel igienizzante - aggiungono - verrà devoluta in beneficienza a strutture ospedaliere e affini che, come è risaputo, oggi più che mai necessitano di supporto per permettere di mettere in sicurezza operatori e lavoratori come noi".

Una trattativa, quella per ridare un futuro alla Morris, che non si è mai fermata anche in questi momenti di difficoltà, e che ad oggi vede la firma della cassa intergazione straordinaria oltre che la stipula dell'accordo sulle politiche attive dell'Emilia Romagna.

"La situazione rimane ancora molto delicata - commentano Davide Doninotti (FILCTEM CGIL Parma), Germano Giraud (FEMCA CISL) e Sarah Leonelli (UILTEC UIL). "Stiamo lavorando con tutti i mezzi disponibili in un confronto continuo con l'attuale rappresentanza aziendale al fine di trovare una soluzione che possa garantire la continuità produttiva, perciò non abbassiamo la guardia e andiamo avanti nella ricerca di una soluzione che possa essere positiva per rilanciare il marchio Morris e i suoi lavoratori".

Assemblee in video conferenze con più di 100 lavoratori collegati e continui confronti e riunioni fino a tarda notte con RSU e lavoratori proseguiranno nei prossimi giorni per non lasciare soli queste donne e questi uomini che, anche in un momento personale delicato per la loro situazione occupazionale e difficile per la comunità tutta, hanno saputo trovare la forza di alzare la testa e mettere in campo, in una riconversione lampo, un progetto che funziona perfettamente. Questa svolta dimostra una volta di più ciò che le organizzazioni sindacali affermano fin dall'inizio di questa vertenza, ovvero che in Morris vi sono competenze, professionalità e volontà, un patrimonio che non può essere disperso.

 

Pubblicato su www.cgilparma.it il 3 Aprile 2020

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma
Venerdì, 21 Febbraio 2020 07:51

Liquidazione Morris Perfume Holding, nuovo sciopero

Lunedì 24 febbraio 2020 lavoratori e sindacato chiederanno chiarezza davanti ai cancelli aziendali

Torneranno ad incrociare le braccia lunedì 24 febbraio i lavoratori di Morris Spa, con un presidio dalle 8.00 alle 12.00 e assemblea pubblica alle ore 10.00, davanti ai cancelli aziendali lato via Don Calzolari.

Lo comunicano FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL della provincia di Parma, che ricordano che l'azienda, nel corso degli incontri fino ad ora avvenuti con i sindacati di categoria, ha ribadito che diversi soggetti imprenditoriali sarebbero interessati a partnership commerciali e/o di continuità produttiva, senza però chiarire che tipo di interesse sia stato manifestato e se questo potrà garantire la continuità occupazionale di Morris Spa.

Sindacati e maestranze chiedono chiarezza, nel rispetto di quei 114 lavoratori che dal 6 febbraio vivono l'incubo della perdita del posto di lavoro, senza un'alternativa credibile.

Se Morris Perfume Holding chiuderà, dalla provincia di Parma sparirà una delle eccellenze della profumeria locale, e con questa, tutte le competenze e le professionalità che hanno reso grande questo marchio in tutto il settore dei profumi.

I sindacati di categoria provinciali e regionali hanno chiesto l'attivazione di un tavolo di crisi . la regione Emilia Romagna, perché c'è bisogno di porre l'attenzione su questa vertenza. Si auspica che a quell'incontro i rappresentanti aziendali possano chiarire le loro intenzioni e quelle dei possibili acquirenti, nell'interesse del valore produttivo di Morris e nel tentativo di salvare quanti più posti di lavoro possibile.

"Attenzione a chi intende speculare su questa liquidazione - commentano le categorie sindacali di categoria di CGIL, CISL e UIL -, se qualcuno pensa di potersi apporfittare di questa vicenda per un mero tornaconto economico si sbaglia, qui ci sono lavoratori che non meritano di essere oggetto di speculazioni commerciali, la vigilanza su questo tema da parte nostra è altissima".

Il presidio del 24 febbraio sarà dunque rivolto a chiunque abbia a cuore la Morris, perché l'unica strada possibile per recuperare questa drammatica situazione è la volontà da parte della società e degli attuali proprietari, anche locali, di agire insieme per dare continuità alle attività produttive.

La stampa è invitata a seguire la mobilitazione.

Pubblicato su www.cgilparma.it il 19 Febbraio 2020

Martedì, 11 Febbraio 2020 14:22

48 ore di presidio davanti alla Morris Profumi.

Crisi Morris Profumi, I dipendenti non abbassano la testa. Iniziato il presidio davanti alla gloriosa fabbrica di profumi Morris Spa che ha dichiarato di voler chiudere la produzione. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni.

Di Redazione e foto di Francesca Bocchia - Siamo davanti ai cancelli della Morris Profumi SpA con Germano Giraud della FEMCA CISL di Parma e Piacenza che ci illustra lo stato delle cose e le iniziative che verranno intraprese a partire da oggi.

"La settimana scorsa - dichiara il sindacalista - abbiamo avuto un incontro con i vertici dell'azienda nel quale siamo stati informati della messa in liquidazione volontaria dell'attività produttiva, quindi vuol dire la chiusura dello stabilimento. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. La situazione era delicata in azienda, avevamo fatto un percorso di cassa integrazione ordinaria, ma nulla lasciava presagire a una cosa del genere. Noi eravamo a conoscenza che avevano perso il marchio più importante che rappresentava il 45% del fatturato (marchio Ferrari) e venendo a mancare quello, la attività produttiva si è drasticamente ridotta. Ipotizzavamo quindi che ci sarebbe stato da discutere su una riorganizzazione, invece la comunicazione della messa in liquidazione è stata una cosa devastante. Oggi siamo in sciopero per due giorni. Questa è la prima iniziativa sindacale, poi a breve avremo un incontro tecnico per discutere in merito alla apertura da parte della azienda di una cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività e quindi da lì inizierà la trattativa sindacale che ci porterà a discutere di quello e a aprire tavoli istituzionali su l territorio per tentare di trovare soluzioni alternative."

Il Video: https://youtu.be/IlvwK0KYxMs

Il comunicato di CGIL

Vertenza Morris Spa: 48 ore di sciopero, 100% adesioni ed altissima presenza ai presidi.

I dipendenti non abbassano la testa. Ora tavoli tecnici per trovare soluzioni

Parma 11 febbraio 2020 10,45 - Si respira uno strano profumo nell'aria in strada Maretto a Parma in questi giorni di mobilitazione: è il profumo di dignità dei lavoratori e delle lavoratrici di Morris Spa in sciopero. 
 
Del 100% è stata infatti l'adesione allo sciopero dichiarato da FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL provinciali per protestare contro la messa in liquidazione della Morris Spa da parte della proprietà. Una decisione, quella dei vertici aziendali, che ancora desta incredulità e sconcerto in oguna delle 114 famiglie che da qui ai prossimi mesi si troveranno a fronteggiare grandi difficoltà economiche dovute alla probabile perdita del posto di lavoro.
 
"Abbiamo già inviato una richiesta di apertura di tavolo di crisi all'attenzione di Comune e Provincia di Parma - dichiarano i sindacati di categoria davanti ai cancelli della fabbrica - questa decisione del Cda di Morris Spa colpisce al cuore una città intera, che perde con questa azienda un altro marchio storico, diventato negli ultimi sessanta anni simbolo e prestigio della profumeria della provincia di Parma. Ci sono competenze, professionalità e organici, manca solo la voglia di crederci ancora", continuano FILCTEM, FEMCA e UILTEC territoriali. "Ecco perchè stiamo chiedendo alle istituzioni di aprire un tavolo di confronto per cercare soluzioni alternative alla chiusura o qualche imprenditore che possa investire su una scommessa vincente come quella di Morris".
 
Tanti i messaggi di solidarietà che ora dopo ora arrivano ai lavoratori colpiti da questa drammatica notizia. "Non chiediamo pietà o commiserazione, siamo professionisti capaci del settore, chiediamo solo la possibilità di dimostrarlo con i fatti e con una proprietà che creda nel marchio, qui serve la volontà di fare impresa!", commentano le RSU Morris  Marianna, Fabrizio, Roberta e Angelica. "Siamo uomini e donne che credono in quel che fanno, abbiamo compiuto tutti quanti sacrifici quando ci sono stati chiesti. Ed ora? È questo il piano industriale che i rappresentanti dell'azienda avevano millantato da mesi? Chiudere e lasciarci tutti a casa?".
 
Tavoli tecnici relativi alla cassa integrazione straordinaria e tavoli istituzionali volti a trovare soluzioni alternative, questo è ora il doppio impegno dei sindacati di categoria nei prossimi mesi.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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