Maltempo, maggio 2019, le foto delle frane dei giorni scorsi sulle Sp 54 (chiusa a Canossa), 64 e 98 (entrambe in comune di Carpineti). Segue gallery fotografica a cura della Amministrazione provinciale di Reggio Emilia.
Piacenza, 4 aprile 2019 - Al bando PSR della Regione Emilia Romagna il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha presentato 31 progetti per un valore complessivo superiore a 3 milioni e 700 mila euro.
Si tratta di progetti riferiti ad interventi volti alla prevenzione di danni da fenomeni franosi rispondenti al bando PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014/2020 misura n. 5.1.01 (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).
I progetti presentati sono così distribuiti sul territorio: 5 per il comune di Alta Val Tidone, 5 per il comune di Gropparello, 5 per il comune di Morfasso, 4 per il comune di Pianello Val Tidone, 2 per il comune di Farini, 2 per il comune di Bobbio, 2 per il comune di Bettola, 2 per il comune di Ferriere, 1 per il comune di Travo, 1 per il comune di Corte Brugnatella, 1 per il comune di Coli e 1 per il comune di Piozzano.
Per ognuna delle segnalazioni ricevute, a seguito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici del Consorzio, è stato redatto un progetto di intervento.
Ad essere nei progetti di intervento ci sono: 64 briglie in gabbioni allo scopo di rallentare la velocità delle acque e contrastare l'erosione e di conseguenza migliorare le condizioni di stabilità dei versanti e mitigare i fenomeni franosi; 72 tra traverse, palificate e briglie in legname per stabilizzare i versanti e intercettare e incanalare i canali montani; drenaggi per l'emungimento delle acque sotterranee per più di 13 mila e 500 metri per la raccolta e il convogliamento delle acque che si infiltrano nel sottosuolo al fine di prevenire movimenti franosi; la pulizia e la sistemazione di canali per quasi 20 mila metri per favorire il deflusso delle acque di scolo.
In linea generale ogni progetto proposto è pienamente coerente con l'obiettivo dell'operazione (5.1.01 del PSR) e risponde al fabbisogno di ripristinare il potenziale produttivo agricolo e forestale danneggiato e introduce adeguate misure di prevenzione contribuendo al sostegno della prevenzione e della gestione dei rischi aziendali: 47 le aziende agricole coinvolte.
Parlando di iter burocratico: i progetti sono stati presentati a fine marzo (il 26 era la scadenza), la graduatoria sarà pubblicata entro la fine di luglio e, per i progetti finanziati, sarà redatto un progetto esecutivo finale e la realizzazione degli interventi pianificati in un tempo massimo di 18 mesi.
A complimentarsi con lo staff tecnico è prima di tutti Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza che commenta: "Essere riusciti a presentare 31 progetti, per di più in tempi così brevi, è davvero un grande risultato. La nostra montagna va sostenuta con investimenti che mantengano integro il territorio e tutelino i suoi abitanti e le attività produttive in essere. L'impegno e la dedizione del personale tecnico e operativo in forza al comprensorio montano dimostra quanto il Consorzio tenga e creda in un approccio che preservi il territorio e lo rilanci assicurando a chi resta e a chi vuole tornare una maggior qualità della vita".
Le intense precipitazioni, anche nevose, di queste ultime ore hanno purtroppo riattivato dissesti idrogeologici nel nostro Appennino. Nel comune di Ventasso, in particolare, si è verificata una nuova frana di valle sulla Sp 91, nei pressi di Vaglie, a breve distanza da quella che nel dicembre 2017 aveva interrotto i collegamenti nei pressi di Case Nove, poi ripristinati dalla Provincia d'intesa con il Comune grazie a una pista provvisoria.
Dopo la frana di oggi, la Sp 91 è stata nuovamente chiusa al transito e gli abitanti di Vaglie - per gli spostamenti da e per Ligonchio – devono tornare ad utilizzare la strada comunale per Cinquecerri e quindi la Sp 18. Nelle prossime ore Provincia di Reggio Emilia e Comune di Ventasso valuteranno gli interventi da effettuare per riaprire la strada al traffico.
A Villa Minozzo si viaggia invece a senso unico alternato, sempre per una frana di valle, sulla Sp 61, la provinciale che porta a Gazzano.
Buone notizie invece per quanto riguarda la piena dell'Enza, il cui livello a Sorbolo dalle 6 alle 13 si è stabilizzato intorno a quota 10,70-10,80 metri, al di sotto degli 11 metri al raggiungimento dei quali scatta la chiusura al transito.
A Valmozzola interrotta la circolazione del traffico. A Terenzo cedimenti strutturali e danni alla rete scolante. Frane a Borgotaro, Solignano, Berceto e Varsi
Parma, 30 Ottobre 2018 – Le incessanti precipitazioni che si sono abbattute le scorse 48 ore nel Parmense restituiscono ora il quadro dei danni. Già dalle prime ore del mattino della giornata di lunedì il Consorzio della Bonifica Parmense ha inviato le proprie maestranze su tutti i comprensori del territorio di Parma e provincia attivando la fase di monitoraggio. Nonostante l'intensa perturbazione la situazione è rimasta sotto controllo in pianura, dove lo stato dei corsi d'acqua maggiori – il Po e il Taro – non ha presentato ripercussioni sulla rete artificiale di canalizzazioni consortile tali da attivare alcuno degli impianti di sollevamento acque presenti sul territorio.
Situazione diversa invece in montagna, dove la quantità e l'intensità delle piogge cadute in poche ore hanno fatto registrare alcune criticità idrogeologiche. Come nel Comune di Valmozzola, dove la strada di bonifica Case Nicoli - Testanello è stata interrotta al traffico a causa di una voragine. Cedimenti strutturali si sono registrati anche sulla strada di bonifica Selva Castello - Cà Bouvier – Pozzolo e sulla strada di bonifica Molino Secchione - Ca sana, entrambe nel Comune di Terenzo, con danni alla rete scolante superficiale e viabilità compromessa.
A queste criticità si aggiungono anche quelle registrate sulla strada di bonifica Tiedoli - Barca – Testanello, nel Comune di Borgotaro, per una frana abbattutasi sulla carreggiata; quelle sulla strada di bonifica Sgui - Gherardi – Baghetti, nel Comune di Varsi (cedimento della scarpata di controripa); e quelle nel Comune di Berceto: sulla strada di bonifica per Molino Canone (cedimento scarpata), sulla strada di bonifica Scorza - Case Beccarini e Poggio - Gabrielli - Seghino (danni alla rete scolante superficiale e cedimento della scarpata). Infine il Comune di Solignano, dove la strada di bonifica Case Penetta - Cipelli - Canirossi presenta il cedimento della scarpata.
L'ammontare dei danni è di 60mila euro, i lavori saranno avviati nei prossimi giorni.
FOTO IN COPERTINA - Frana sulla Strada di bonifica Case Nicoli - Testanello a Valmozzola (PR).
Maltempo. Ancora allerte arancione e gialla per piogge e frane: sotto controllo le piene dei fiumi. Quindici persone evacuate tra il bolognese e il riminese con la frana di Gaggio Montano (Bo) osservata speciale.
Bologna, 12 marzo 2018
Ancora un week end di maltempo in Emilia-Romagna che tra domenica 11 marzo e oggi ha visto cadere in ampie zone della regione, soprattutto sulla fascia appenninica centro occidentale, pioggia per più di 50 mm in sei ore con punte superiori a 70 mm.
Impegnati a portare aiuto alla popolazione e nella sorveglianza idraulica 141 volontari di protezione civile (oltre 800 dal 21 febbraio) e i vigili del Fuoco che hanno risposto a una quarantina di chiamate tra segnalazioni di frane, alberi pericolanti e allagamenti.
Ancora osservata speciale la frana di Gaggio Montano nel bolognese che ha provocato la chiusura della linea ferroviaria Porrettana a causa dell'evoluzione della piena del Reno. L'entità reale del danno sarà valutabile solo dopo il ritorno dei livelli idrometrici a valori ordinari.
Il monitoraggio segnalava incrementi nella velocità di movimento del terreno che ora si attesta sui 200 mm/ora. Tra il pomeriggio e la sera di ieri è stato chiuso il cantiere e, come previsto dal Piano di protezione civile del Comune, sono state evacuate in via precauzionale altre nove persone (due erano già state allontanate nei giorni precedenti). A favorire le operazioni al lavoro anche una trentina di volontari di protezione civile del coordinamento di Bologna. La frana continua ad essere monitorata da tecnici dell'Area Reno Po di Volano dell'Agenzia, funzionari comunali, vigili del fuoco.
E un'altra frana, sempre nel comune e di Gaggio Montano, in località Campaccio, ha comportato l'interruzione della viabilità comunale.
Ancora nel bolognese è stata segnalata una frana in località Cà Bortolani di Montepastore, nel Comune di Monte San Pietro, al momento senza conseguenze.
Tra le altre situazioni critiche, a Lentigione, nel reggiano, dove a dicembre scorso è fuoriuscito l'Enza e l'argine appena ricostruito è in via di consolidamento, una trentina di volontari hanno lavorato sul fiume predisponendo circa 3.700 sacchetti di sabbia per i rialzi arginali e a presidio per la popolazione. I cittadini con abitazioni in prossimità degli argini sono stati seguiti e informati in tempo reale, anche dai volontari, sull'evoluzione della situazione.
Dal modenese sono giunte segnalazioni di dissesti e smottamenti a Palagano, Pavullo e Fanano, mentre nel riminese a Novafeltria (frana di Libiano) l'evoluzione del movimento franoso ha comportato la completa interruzione della viabilità con l'allontanamento di sei persone per l'isolamento di alcuni nuclei abitati. Altri dissesti si segnalano a Sant'Agata Feltria, Casteldelci, Pennabilli e Poggio Torriana.
Quasi tutti i corsi d'acqua dell'Emilia-Romagna hanno registrato superamenti di soglia tra la giornata e la notte di ieri. Nel dettaglio le piene hanno riguardato: Montone, Savio, Marecchia, Lamone, Bidente, Rabbi e Ronco (in Romagna), Reno e affluenti (Idice, Samoggia, Setta, Savena, Savena abbandonato, Quaderna), Secchia, Panaro, Enza, Parma, Baganza, Taro, Ceno, Cedra, Arda, Trebbia, Aveto.
Le piene stanno defluendo ovunque senza particolari problemi con il passaggio del colmo di piena del Reno dalla sezione di Cento, nel ferrarese, atteso nelle prime ore del pomeriggio.
Per tutta la giornata e per domani martedì 13 marzo (per la propagazione delle piene in corso), prosegue l'allerta arancione per criticità idraulica nella Pianura emiliana orientale e centrale e la Costa ferrarese (zone F e D) emessa dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae E-R.
Le deboli precipitazioni (meno di 10 mm nelle 24 ore) attese domani su tutta l'Emilia-Romagna, con possibili rovesci sui rilievi centrali - insieme all'apporto della fusione della neve - fanno mantenere il codice giallo per le piene anche sui bacini romagnoli ed emiliani orientali, pianura e costa romagnola, pianura emiliana orientale e costa ferrarese (aree A, B, C, E). Le precipitazioni si prevedono in esaurimento a partire dal settore occidentale nel pomeriggio di domani.
Per quanto riguarda il rischio frane è ancora allerta gialla per tutte le aree di collina e montagna.
Regione ER
Il presidente Manghi fa punto sui lavori in corso per fronteggiare i danni, per quasi 6,4 milioni, provocati dall'ondata di maltempo di metà dicembre: "A Ramiseto tempi finora rispettati".
Reggio Emilia, 16 gennaio 2018
Procede speditamente - grazie alle condizioni meteo favorevoli e all'impegno delle imprese, che hanno lavorato anche sabato e domenica – l'intervento di ripristino disposto dalla Provincia di Reggio Emilia a Miscoso di Ramiseto, frazione di Ventasso che da circa un mese deve sopportare i disagi dovuti alla chiusura della Sp 15 a causa di una serie di movimenti franosi.
"Entro giovedì, rispettando gli impegni presi con abitanti e Comune, contiamo di aprire l'accesso pedonale che permetterà di ripristinare un collegamento diretto verso valle, oggi possibile solo risalendo verso il passo del Lagastrello e il Parmense con inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza - conferma il presidente della Provinicia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Per la fine di gennaio, sempre compatibilmente con le condizioni atmosferiche, contiamo invece di riaprire il transito a senso unico alternato ai veicoli fino a 35 quintali".
Quella di Miscoso è la situazione più delicata della serie di frane e smottamenti provocata dall'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla nostra provincia il 9 e il 13 dicembre scorsi, quando a precipitazioni già abbandonanti si è sovrapposto un fenomeno di inversione termica (temperature sopra lo zero sul crinale e sotto lo zero nella fascia da Castelnovo Monti a Villa Minozzo), con problematiche di gelicidio nella fascia di media montagna e incremento degli apporti idraulici verso valle dovuti al repentino scioglimento della neve.
"A seguito delle attività di monitoraggio e verifica che abbiamo immediatamente effettuato, abbiamo già rendicontato all'Agenzia regionale di Protezione civile danni alla viabilità per 6 milioni e 370.000 euro, 5 dei quali relativi alle strade provinciali e i rimanenti a quelle comunali – continua il presidente Manghi - Per quanto riguarda la viabilità provinciale l'area del crinale più colpita è il Ramisetano, nel comune di Ventasso, dove lungo la Sp 15, nel tratto tra il centro abitato di Ramiseto e Miscoso, sono stati registrati ad oggi 15 movimenti franosi, a cui si aggiungono due smottamenti sulla Sp 91 a Vaglie di Ligonchio e altri due sulla Sp 57 a Vetto". Sulle le strade comunali sono stati invece registrati 30 dissesti (9 nell'area di Ramiseto, 10 nella zona di Busana, 9 nell'area di Collagna e 1 a Ligonchio) che hanno comportato la chiusura della strada comunale per Ca Manari sotto Busana e di quella per Camporella a Ramiseto, mentre rimane molto precaria l'apertura della strada per Cecciola.
La situazione più complessa è la frana che inibisce l'accesso verso valle della frazione di Miscoso, a circa mille metri di altitudine, in quanto la chiusura della Sp 15 comporta una ventina minuti aggiuntivi rispetto al percorso più breve. "Per questo abbiamo attivato da subito sopralluoghi, indagini geologiche e progettazione delle opere di messa in sicurezza, per arrivare al ripristino della viabilità nei tempi più rapidi possibili, anticipando già a dicembre il finanziamento di lavori urgenti per 507.000 euro che in settimana dovrebbe appunto portare all'apertura di un accesso pedonale – sottolinea il presidente della Provincia - Per la sistemazione definitiva del dissesto, che riguarda un fronte franoso piuttosto ampio, si dovranno attendere i finanziamenti regionali o statali, in ogni caso stiamo già predisponendo il progetto in modo da agire tempestivamente non appena saranno stanziati i fondi necessari".
Chiusa la Sp 91 a Vaglie a Ligonchio
Rimane invece chiusa, a causa dell'estensione e della complessità del movimento franoso, la Sp 91 a Vaglie a Ligonchio, dove esiste un'alternativa costituita dalla strada comunale per Cinquecerri. "Per il ripristino del transito abbiamo quantificato un importo dei lavori di circa 700.000 euro, già rendicontato alla Protezione civile regionale – spiega il presidente Manghi - Attualmente stiamo predisponendo il bando per assegnare la progettazione, che necessariamente dovrà comportare una fase propedeutica di studio del movimento franoso per poter individuare la migliore soluzione di ripristino, anticipando i 40.000 euro necessari, in attesa di ottenere il finanziamento dell'opera".
Pista Gatta-Pianello
Una ulteriore criticità è infine costituita dalla chiusura della pista Gatta-Pianello, nel territorio del comune di Villa Minozzo ed interrotta in tre punti a seguito della piena del Secchia. Dopo il sopralluogo congiunto effettuato venerdì dal dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei, con i sindaci Luigi Fiocchi ed Enrico Bini e con il responsabile del Servizio Area Affluenti Po dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile Francesco Capuano, si sta prefigurando la realizzazione di un intervento di somma urgenza, a carico della Regione, finalizzato alla risagomatura dell'alveo del Secchia da effettuare attraverso la movimentazione di materiale ghiaioso, in modo da ricondurre il deflusso dell'acqua nell'ambito dell'alveo di morbida.
"Tale intervento, a seguito delle verifiche che l'Agenzia regionale si è impegnata a effettuare, dovrebbe iniziare nelle prossime settimane partendo da sud, in corrispondenza del ponte di attraversamento sul Secchia della Sp 108 al Pianello, in quanto la corrente a seguito della piena si è indirizzata verso la sinistra idraulica provocando un preoccupante fenomeno di scalzamento delle pile, attualmente in fase di monitoraggio da parte della Provincia – conclude il presidente Manghi - I lavori dovrebbero consentire di ripristinare il rilevato asportato della pista, che potrebbe così essere riaperta anche nei tratti ricostruiti per il momento semplicemente inghiaiati".
La situazione questa mattina a Miscoso, al km 25+200 della Sp 15
__________________________
Provincia di Reggio Emilia
Rimangono chiuse al transito le due strade provinciali in Appennino flagellate da ieri da una serie di frane, anche di grandi dimensioni.
Si tratta della Sp 91, interrotta in località Vaglie, dove il fronte dello smottamento è di circa un centinaio di metri ed in forte pendenza: per gli spostamenti da e per Ligonchio gli abitanti di Vaglie devono utilizzare la strada comunale per Cinquecerri e la Sp 18.
Sono ben cinque, invece, le frane che interessano la Sp 15 nel Ramisetano. Alle tre di ieri (12/12 ndr) , se ne sono aggiunte altre due: la situazione più problematica è in località Miscoso di Ramiseto, isolata negli spostamenti verso valle che sono possibili solo risalendo verso il passo del Lagastrello, utilizzando la viabilità del Parmense e tornando quindi nel Reggiano attraverso la Sp 103 in direzione Ramiseto.
Smottamenti anche nei pressi di Succiso, dove comunque la Sp 15 è tuttavia percorribile anche se in alcuni tratti con limite di velocità a 30 km all'ora.
La situazione un po' in tutto l'Appennino è comunque problematica, con i terreni inzuppati di acqua, per cui si raccomanda comunque la massima attenzione.
La piccola frazione nel comprensorio del Comune di Gropparello, vive il rischio di entrare nella lunga lingua di frana. Subito sul posto il Consorzio di Bonifica di Piacenza intervenuto stamane al fianco del sindaco di Gropparello Ghittoni e insieme ad alcuni residenti.
Gropparello (PC) - 19 Ottobre 2016 –
L'abitato di Carini, piccola frazione nel comprensorio del Comune di Gropparello, vive il rischio di entrare nella lunga lingua di frana che sta interessando l'intero versante al di sopra delle case a partire dal cimitero di Obolo. "L'allarme è arrivato direttamente dai residenti, che ancora presidiano il piccolo centro montano e che hanno segnalato la ripresa dei movimenti franosi, smottamenti e numerose infiltrazioni di acque piovane che minano alla radice la solidità del terreno facendo slittare a valle tutto ciò che è situato nell'ampio perimetro in cui si sta sviluppando. In questo caso il movimento erosivo - che ha notevolmente abbassato anche il livello del terreno - è iniziato all'interno della pedice boschiva rendendo così arduo lo stesso iniziale monitoraggio. Ad occhio nudo ora si nota un imponente distaccamento del terreno, un fenomeno cosiddetto "taglio di frana" che percorre diverse decine di metri proprio nell'area poco al di sopra delle abitazioni della frazione di Carini. - si legge nella nota del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Stamane, il direttore generale del Consorzio di Bonifica di Piacenza Bonacini insieme al sindaco del Comune di Gropparello Ghittoni, i tecnici consortili Fulgoni e Mussi e alcuni residenti hanno effettuato un sopralluogo tecnico al fine di predisporre un adeguato piano di intervento che possa mitigare il rischio per l'abitato. Nel 2013 per opera del Consorzio era stato eseguito un intervento del tratto con una mirata regimazione delle acque superficiali, si era provveduto anche alla pulizia dei canali da pietre e da arbusti che potevano ostruire il normale deflusso delle precipitazioni, incrementando al contempo l'erosione. Oggi però la situazione è diversa anche conseguentemente ai repentini cambiamenti climatici e al peggioramento degli eventi meteorici e alluvionali improvvisi e violenti: " La frana – ha commentato il Sindaco Ghittoni - è di proporzioni notevoli e oggi Comune e Consorzio di bonifica sono qui per cercare una collaborazione che salvi questo tratto e che possa diventare di esempio per l'intero Appennino che sta soffrendo. Questi abitanti, come il Giovanni Schiavi, classe 1930, sono l'ultimo baluardo per queste aree che hanno bisogno di persone in grado di segnalare in tempi utili i movimenti della terra. Ringrazio il Consorzio per la celerità dimostrata".
Segnalazione che il Consorzio ha colto nell'immediato per arginare le criticità: "Siamo intervenuti subito per comprendere il rischio soprattutto per le zone abitate essendo una frana per dimensioni piuttosto ampia – ha rimarcato il direttore del Consorzio di Bonifica di Piacenza Bonacini. – in una situazione di dissesto diffuso il Consorzio riceve tante segnalazioni e le nostre priorità sono rivolte prima di tutto alla salvaguardia delle abitazioni e quindi delle comunità. A Carini faremo subito un'analisi approfondita della situazione per dare qualche sicurezza in più sig. Schiavi e alla sua famiglia che non solo abitano la frazione, ma che insieme ad alcuni altri residenti rimasti la presiedono nel vero senso della parola".
Con l'apertura di altri due cantieri a Ramiseto di Ventasso – prevista a metà settembre – si avviano alla conclusione i ben 18 interventi gestiti dalla Provincia, grazie a circa 3 milioni di fondi ottenuti dall'Agenzia regionale di Protezione civile, per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano ed in particolare le frane attivatesi dopo le ondate di maltempo dell'autunno 2014 e la nevicata di febbraio 2015.
Nei giorni scorsi è stato infatti assegnato alla Unirock Srl di Bolzano – che se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 22% - l'appalto relativo a due interventi nella frazione di Taviano di Ramiseto, in comune di Ventasso. Di 470.000 euro l'importo complessivo dei lavori, che prevedono sulla Sp 103 il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000 euro) e sulla Sp 15, in prossimità del bivio, la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000 euro).
"Stiamo andando ad esaurire il maxi-intervento, da quasi una ventina di cantieri, che la Provincia sta gestendo da nemmeno un anno grazie ai 2 milioni e 940mila euro finanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile con 905.000 euro di risorse proprie destinate agli interventi di somma urgenze e poco più di 2 milioni di fondi stanziati dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione - commentano il presidente Giammaria Manghi e il consigliere delegato alle Infrastrutture Andrea Tagliavini – Mancano all'appello solo l'appalto relativo ai lavori previsti a Carbonaso di Viano e tra Minozzo e Sologno, che saranno ufficialmente assegnati entro pochi giorni, e un paio di interventi che stiamo progettando per andare a gara a fine mese. L'obiettivo è quello di concordare con le ditte un piano dei lavori serrato per poter sfruttare il più possibile la buona stagione".
"Insieme agli altri 12 cantieri, per un investimento complessivo di quasi 1 milione e mezzo di euro, finanziati grazie ai fondi nazionali e regionali stanziati dalla Protezione a seguito dell'ondata di maltempo abbattutasi sull'Emilia-Romagna tra il 27 febbraio e il 27 marzo scorsi, si sta realizzando nella nostra provincia uno dei più consistenti pacchetti di interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza il nostro territorio", concludono Manghi e Tagliavini.
Grazie a 3 mln stanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile già ultimati 5 cantieri, uno in corso, gli altri partiranno tra giugno (tra cui il secondo stralcio a La Fratta) e ottobre.
Reggio Emilia, 25 maggio 2016
Ben 18 interventi – cinque dei quali già ultimati, uno in corso, gli altri 12 che partiranno tra giugno e il prossimo autunno – per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano. I cantieri, gestiti dalla Provincia di Reggio Emilia grazie a circa 3 milioni di fondi ottenuti dall'Agenzia regionale di Protezione civile, riguardano in particolare le frane attivatesi dopo le ondate di maltempo dell'autunno 2014 e la nevicata di febbraio 2015. Il punto della situazione è stato fatto ieri pomeriggio a Palazzo Allende dal consigliere delegato e dal dirigente alle Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia, Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, insieme ai sindaci e agli amministratori dei comuni interessati dai cantieri: San Polo, Carpineti, Baiso, Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Viano, Vezzano, Albinea, Bibbiano e Ventasso.
Pari a 2 milioni e 940mila euro l'ammontare dei 18 interventi, finanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile grazie a 905.000 euro di risorse proprie destinate agli interventi di somma urgenze e a poco più di 2 milioni di fondi stanziati dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione.
Cinque i cantieri già ultimati sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso (90.000), sulla Sp 72 a Ghiardo di Bibbiano (50.000 euro), sulla Sp 9 a Felina di Castelnovo Monti nei pressi dell'incrocio con la Statale 63 e due in comune di San Polo, dove si è intervenuti sulla Sp 513 per rimediare all'erosione dell'alveo del torrente Enza che aveva provocato il crollo della soglia di regimazione delle acque (265.000 euro) e sulla Sp 73 a La Fratta dove è stato realizzato il primo di due stralci (200.000 che prevedono la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e il ripristino della sede stradale. "A La Fratta resta ora da completare il secondo stralcio, per altri 160.000 euro: i lavori partiranno nelle prime settimane di giugno per concludersi tra fine luglio e i primi di agosto con la riapertura al transito della Sp 73", ha spiegato il consigliere delegato Tagliavini aggiungendo che "entro i primi giorni di ottobre anche tutti gli altri cantieri saranno aperti: la Provincia sta svolgendo un lavoro di progettazione molto serio, partito con tutte le indagini geologiche necessarie affinché i lavori garantiscano la tenuta nel tempo delle opere che stiamo realizzando".
Sempre entro giugno partiranno altri 2 cantieri - sulla Sp 63 ad Albinea in prossimità del Cavazzone (90.000 euro) e sulla Sp 74 a Vronco di Vezzano sul Crostolo (90.000) – mentre sulla Sp 107 a Baiso (170.000 euro) sono ormai in via di ultimazione i lavori di sistemare il cedimento della scarpata di valle che ha interessato la sede stradale.
Previsto entro settembre l'avvio dei lavori sulla Sp 7 tra Carpineti e Felina, mentre entro i primi giorni di ottobre partiranno i rimanenti 9 cantieri che interessano la Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (610.000 euro in due lotti); la Sp 59 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno dove è franata la scarpata di valle (200.000 euro); la Sp 103 a Taviano di Ramiseto di Ventasso per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000); la Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano sempre a Ramiseto di Ventasso per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000); la Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (75.000); laSp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (85.000); la Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (105.000) e nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (80.000).
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
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