Con l’insediamento dell’Assemblea dei Sindaci inizia da Piacenza il primo fondamentale passo volto a valorizzare i 250 km di un territorio unico. Berselli: “Obiettivi chiari per un’azione efficace”. Guidesi:“ Adesso tocca al territorio cogliere un’opportunità straordinaria”.
PIACENZA –
La neonata Riserva MaB Unesco, denominata PoGrande, è un vero e proprio appuntamento con la Storia da non mancare, un’opportunità ricca di contenuti e valori territoriali, ambientali, economici e sociali da cogliere e soprattutto realizzare con l’impegno di tutti i soggetti che al Salone Gotico di Piazza Cavalli a Piacenza hanno preso parte all’avvio dell’anno zero dell’ambizioso progetto Man and Biosphere.
L’incontro, aperto con il saluto di benvenuto del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, ha visto dapprima una sessione istituzionale introdotta dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, l’ente che ha raccolto le istanze degli 85 comuni che fanno parte di PoGrande e ha presentato e ottenuto con successo la candidatura alla commissione internazionale di Unesco di Parigi solo poche settimane fa. “Realizzare subito un incontro operativo – ha esordito Berselli – è un segno tangibile di volontà e di impegno corale dei partner di PoGrande, partener che ringrazio e che contribuiranno in maniera fondamentale a dare contenuti solidi a questo straordinario contenitore rappresentato dal Mab. L’impegno di tutti segue il monito comune rappresentato dalla sostenibilità del nostro territorio, una sostenibilità nuova che unisca le peculiarità delle diverse aree, cementando una prospettiva unica di biodiversità, miglioramento dei servizi e delle attività economiche legate ad una innovativa idea del fiume più fruibile, troppo spesso sottovalutato e talvolta mal utilizzato in questi 250 km che si distendono in tre regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto”.
Nel corso della mattinata le parole d’ordine più ricorrenti sono state quelle che hanno posto l’accento sull’identità di queste zone e sulle modalità progettuali per poter rendere attrattivo e funzionale PoGrande attraverso uno sviluppo più sostenibile e armonico, turismo slow, valorizzazione dei paesaggi e dello straordinario patrimonio colturale e agroalimentare che da lustro all’economia e alle professioni. Stimolato dall’intervento del giornalista RAI Antonio Boschi - che ha moderato gli interventi dei relatori – Meuccio Berselli ha posto l’accento sul “forte sostegno che Ministero Ambiente e Governo e Regioni hanno dato all’iniziativa e che, guardando ai modelli di tutela e valorizzazione dei corsi d’acqua europei questo tratto di Po ha tutte le carte in regola già dai prossimi mesi per darsi obiettivi chiari e raggiungibili per migliorare la qualità della vita delle comunità insediate e per i sempre più numerosi turisti che oggi in modo non coeso raggiungono PoGrande per apprezzarne le peculiarità uniche”. Essenziale, oltre all’attività delle amministrazioni comunali rappresentate nell’occasione dall’Assessore di Guastalla (RE) Ivano Pavesi, è stata l’azione svolta dai partner in questi quattro anni di lavoro sulla candidatura che si sommano all’Autorità Distrettuale del Fiume Po: Legambiente, rappresentata in sala dal responsabile nazionale delle aree protette Antonio Nicoletti e Università degli Studi di Parma intervenuta per bocca del professor Pier Luigi Viaroli del Dipartimento Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale. Intervento conclusivo, di concreta esortazione alla fase progettuale, è stato quello del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Guido Guidesi, uomo di Po, particolarmente interessato alla vita e alle vicende del Grande Fiume e all’occasione imperdibile rappresentata da PoGrande: “La giornata di oggi – ha commentato Guidesi – è un punto di partenza. Tutti coloro che si sono occupati di Po in questi hanno formulato singole proposte progettuali interessanti sia dal punto di vista della auspicabile riqualificazione ambientale sia da quello di un possibile volano per un turismo non occasionale che da quello legato all’indotto economico produttivo. PoGrande vuole essere una leva di sviluppo e non di divieto. Il potenziale c’è e ora serve mettere in campo una pianificazione ordinata, ma fattiva che sia di stimolo per noi e per le nuove generazioni”. Subito dopo la sessione istituzionale si è tenuta la sessione tecnica con l’insediamento dell’Assemblea plenaria dei sindaci della neonata area Mab Unesco.
Riunitosi oggi nella sede del Distretto l'Osservatorio, visti i dati idrologici complessivi in peggioramento ed in considerazione delle scarse precipitazioni previste per i prossimi giorni ha emesso un nuovo bollettino per il comprensorio dalla Valle d'Aosta alle Marche.
PARMA, 5 Luglio 2019 -
L'Osservatorio sulle crisi idriche dell'Autorità distrettuale del Fiume Po – Ministero Ambiente, convocato nei giorni scorsi dal Segretario Generale Meuccio Berselli, si è riunito stamane nella sede dell'ente chiamando a raccolta tutti i portatori d'interesse del comprensorio dalla Val d'Aosta alle Marche. Al centro dell'approfondimento degli addetti ai lavori c'è stato l'esame analitico di tutti i dati tecnico-scientifici raccolti nelle ultime ore nei vari bacini e sottobacini del territorio.
Ciò che è emerso, condiviso da istituzioni regionali e partners presenti, è il peggioramento del generale contesto delle portate idrologiche dei corsi d'acqua nell'ultimo periodo, nonostante in alcune aree siano cadute precipitazioni. Il livello di allerta è quindi passato al colore giallo anche in considerazione delle previsioni metereologiche per la prossima settimana.
Tra gli altri, particolarmente significativi, si evidenziano alcuni dati specifici (dettagli interamente consultabili nel Bollettino in allegato): la portata in località Pontelagoscuro (Ferrara) di 794 metri cubi al secondo, tende a registrare progressive e possibili diminuzioni fino a 300 metri cubi al secondo nelle prossime ore, attestandosi sui valori evidenziati in uno degli anni più siccitosi come il 2007. Al contempo, pur essendo ancora sufficientemente alto il livello dei grandi laghi Alpini (volume di circa 90 % - esempio: lago Maggiore 1,25mt sullo zero idrometrico di Sesto Calende – VA- ) e quello delle dighe per la produzione di energia idroelettrica, si rilevano temperature decisamente sopra la media stagionale del periodo e dunque maggiormente incidenti sui flussi e sul complessivo fabbisogno e prelievo per i diversi utilizzi. Sul Delta del Po questo insieme di fattori potrebbe far aumentare contestualmente il fenomeno dell'intrusione del cuneo salino nelle acque interne fino al 30%. Al termine dell'incontro di oggi il Segretario Generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli ha fissato un'ulteriore riunione dell'Osservatorio sulle crisi idriche tra quindici giorni per la verifica aggiornata dei livelli idrometrici e previsioni.
Per il tratto medio padano del Grande Fiume che unisce ben 85 Comuni il sogno della candidatura coordinata dall’Autorità di Distretto è diventato realtà grazie alla proclamazione avvenuta oggi a Parigi dove il Segretario Generale Meuccio Berselli ha ricevuto il riconoscimento nella sede dell’UNESCO.
Parigi, 19 Giugno 2019 –
A poco più di un anno dalla presentazione pubblica della candidatura a Riserva Biosfera Mab UNESCO del tratto medio padano del Po è arrivato oggi a Parigi – nella prestigiosa sede dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – l’ambito riconoscimento che promuove grazie alla proclamazione ufficiale il progetto italiano coordinato dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po e sostenuto dal Ministero dell’Ambiente e dal Governo in quest’ultimo decisivo sprint finale verso il traguardo ora raggiunto.
La decisione della promozione a Riserva Mab di PoGrande è arrivata nel corso della trentunesima sessione del Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MaB che si sta svolgendo nella capitale francese dal 17 al 21 Giugno e l’ufficialità è stata comunicata direttamente al Segretario Generale del Distretto Po Meuccio Berselli in rappresentanza dell’ente ministeriale, di tutto lo staff tecnico che ha redatto il dossier posto successivamente all’attenzione e alla vigilanza della Commissione Internazionale e dei qualificati ed imprescindibili partners che hanno contribuito alla realizzazione della proficua intesa territoriale.
Inizialmente infatti i comuni che avevano aderito con entusiasmo la candidatura erano una sessantina ed in soli dodici mesi quell’elenco, già corposo, ha raggiunto 85 amministrazioni locali in possesso delle caratteristiche ambientali più idonee per poter rappresentare a pieno titolo e con autorevolezza PoGrande all’interno della Riserva MaB UNESCO; gli stessi 85 comuni si distribuiscono lungo il tratto medio del Po in 3 regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e 8 province (Cremona, Lodi, Pavia, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Rovigo).
L’iter burocratico del dossier PoGrande ha avuto un sostegno decisivo e fattivo da parte dei compagni di cammino verso l’ottenimento del riconoscimento a partire, tra gli altri, dalle Regioni Lombardia, Veneto Emilia Romagna Legambiente Emilia Romagna, Università degli Studi di Parma, Fondazione Collegio Europeo.
“Da oggi - ha commentato dalla sede UNESCO il Segretario Generale Meuccio Berselli – i territori che abbiamo messo in rete hanno uno strumento di straordinario valore per migliorare il loro ambiente e renderlo attrattivo in forma collettiva a beneficio comune sia di chi abita questi luoghi suggestivi sia per i migliaia di turisti ed interessati che fino ad ora hanno vissuto habitat, paesaggio e ricchezze culturali e produttive in modo disomogeneo. Ringrazio sentitamente il Ministero dell’Ambiente, il Governo, le Regioni Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, i comuni e tutti i partner a partire da Legambiente Emilia Romagna, Fondazione Collegio Europeo e Università di Parma e tutti coloro che hanno creduto nell’impresa. Con PoGrande vogliamo infatti unire con una progettualità concreta ciò che il fiume divide, comprensori territoriali confinanti che, pur mantenendo singolari caratteristiche da area ad area, sono inscindibilmente legati da valori comuni connessi all’habitat, alla biodiversità, alla cultura, alle tradizioni ai mestieri e ai rilevanti valori delle produzioni di eccellenza agricola ed industriale”.
Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare", predisposto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia, realizzato in collaborazione con l'Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e AIPO, per quattro mesi ha intercettato rifiuti e plastiche galleggianti sul più grande fiume italiano.
Roma, 26 marzo 2019 - Otto "big bags" pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo sono il risultato della "battuta di pesca" contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.
I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, "Il Po d'AMare", uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Un contributo per rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti in mare.
Per arginare il marine litter è importante agire in primo luogo sui fiumi. Intercettare i rifiuti nei corsi d' acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l'inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche. I rifiuti marini provengono per circa l'80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.
Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l'Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l'estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.
Il progetto pilota, operativo dal 18 luglio al 16 novembre 2018 ha lavorato "a regime" per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, stipati in 8 big bags, di cui 92,6 chilogrammi, il 40%, di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale.
Il progetto "acchiappa rifiuti" ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l'installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce.
I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato poi inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.
Si tratta di una prima sperimentazione di un progetto che proseguirà con nuove iniziative anche nel corso del 2019, ma da cui si possono trarre alcune importanti conclusioni. In primo luogo il sistema di captazione funziona, avendo operato per l'83% del tempo e intercettato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato la sezione delle barriere. In secondo luogo tutta la plastica che è stata intercettata era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così nel ciclo produttivo risparmiando nuova materia prima. Terzo i quantitativi raccolti, anche se derivanti da un unico punto di intercettazione, sono limitati grazie anche a un buon sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in particolare plastici, a terra.
Commenta Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Credo molto nell'importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare. Come sapete siamo ormai prossimi all'arrivo in Consiglio dei Ministri della legge Salvamare, dove è prevista la collaborazione dei pescatori per il recupero della plastica in mare, ma posso assicurarvi che stiamo già lavorando affinché sia possibile raccogliere la plastica anche nelle acque dolci. È un problema che mi sta enormemente a cuore, tutti insieme riusciremo a liberare dalla plastica il mare".
Dichiara il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli - "Sperimentare ed individuare le possibili soluzioni in grado di mitigare, in modo virtuoso attraverso la pratica del riciclo, una criticità così diffusa come il marine litter significa già prendere coscienza del livello del problema e questo in numerose parti del mondo non è fatto scontato. L'impegno che l'Autorità Distrettuale del Fiume Po dedica e dedicherà alla lotta agli inquinanti è massima –e in particolare favorendo il progetto Po d'AMare desidera sensibilizzare e coinvolgere le comunità e tutti i portatori di interesse sul valore stesso dell'acqua e sulla maggiore attenzione che andrebbe dedicata da tutti al fine di preservarne l'utilità e la qualità. Proprio in questa direzione, oltre alle sperimentazioni in corso al Delta, vorremmo avviare altre sperimentazioni mirate in altrettante sezioni del fiume Po "sensibili" che ci potranno fornire ulteriori e decisivi dati ed elementi per pianificare un'azione fattiva concreta".
Dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Il Po é il piu' importante fiume italiano con 141 affluenti e 3200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de "Il Po d'aMare" sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d'acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare. Ad oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C'é ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre piu consapevoli ed informati, è un potente antidoto all'inquinamento di fiumi e mari."
Osserva Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: "Un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l'acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche. Ora per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d'acqua (oltre che nei laghi e nel mare) in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa".
Commenta Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia: "Operations "Il Po d'Amare" è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta: i risultati hanno dimostrato, in primo luogo, che il sistema di barriere, concepito da Castalia per intercettare i rifiuti plastici, funziona appieno. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l'arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d'acqua".
LINK VIDEO https://youtu.be/szyGjMWgl0s
Destinazione Po: l'autorità di distretto ha presentato stamattina il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume. (Foto di Francesca Bocchia)
All'iniziativa, che si è tenuta a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 7 Marzo 2019 – Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9, è stata una mattinata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, è stata la volta dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. Andrea Gavazzoli, è stato il coordinatore del convegno che ha visto succederesi qualificati relatori:
- MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po;
- CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM;
- AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI;
- CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica).
La sessione di lavoro è stata conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
Destinazione Po: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità di distretto presenterà il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume.
All'iniziativa, che si terrà a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 6 Marzo 2019 – L'Autorità di Distretto del Fiume Po presenterà agli stakeholder nazionali e locali il percorso di consultazione che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico di Gestione delle Acque per il triennio 2019-2021: domani, giovedì 7 marzo, a Parma, nella sede e con il sostegno dell'Unione Parmense degli Industriali, si svolgerà il workshop tematico "Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021" una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l'area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.
Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9, sarà una giornata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Si parlerà di analisi e di gestione del rischio alluvioni, di bilancio idrico anche in relazione ai repentini mutamenti climatici e al ruolo operativo dell'Osservatorio e nel dettaglio sarà presentato il ricco calendario delle attività del prossimo triennio. Manifesto per il Po, il progetto di riciclo e lotta agli inquinanti da plastiche "Un Po d'Amare", il progetto Vento, la Consulta della Pesca e Lotta al bracconaggio, il mondo delle produzioni di eccellenza agro-industriali, la gestione di un'efficiente distribuzione delle acque dei Consorzi di bonifica e della candidatura del tratto del medio Po denominato Po Grande a Riserva Mab Unesco.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, sarà curata dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. La mattinata, coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, vedrà alternarsi al microfono diversi relatori sui vari temi indicati:
- ACQUA E PIANIFICAZIONE Michela Miletto, Unesco Deputy World Water Assessment Programme;
- MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po;
- CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM;
- AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI;
- CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica).
Alla presenza di numerosi figure istituzionali la sessione sarà conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
"Per il Distretto del Po – ha rimarcato il Segretario Generale in sede di presentazione dell'iniziativa – quella del 7 marzo all'Upi sarà un'occasione rilevante per mostrare e concertare con i portatori di interesse i numerosi campi di azione e di programmazione all'interno dei nuovi ed estesi confini del neonato Distretto, che oggi vanno dalla Valle d'Aosta alle Marche, dopo il riassetto e l'accorpamento delle soppresse Autorità di Bacino".
L'evento, cui è invitata la stampa, sarà rivolto alle Amministrazioni regionali e locali, tra i quali Regioni, Province, Comuni, Anci, Uncem, Università, Ordini professionali, Cnr, Consorzi di Bonifica, Aipo, Consorzio del Ticino, Associazioni agricole e ambientaliste. Si tratta in larga misura dell'insieme degli stakeholder che saranno chiamati successivamente a portare i propri contributi e osservazioni proprio per migliorare la pianificazione distrettuale, la sua efficacia e il coinvolgimento degli attori che saranno chiamati a recepirne le indicazioni nei propri strumenti di settore.
All'evento è possibile iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite (ISCRIVITI); oppure inviando una mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , specificando il titolo dell'evento "Destinazione Po".
Destinazione PO: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità di distretto presenterà il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume
All'iniziativa, che si terrà a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 28 Febbraio 2019 – L'Autorità di Distretto del Fiume Po presenterà agli stakeholder nazionali e locali il percorso di consultazione che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico di Gestione delle Acque per il triennio 2019-2021: Giovedì 7 marzo a Parma, nella sede e con il sostegno dell'Unione Parmense degli Industriali, si svolgerà il workshop tematico "Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021" una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l'area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.
Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9,sarà una giornata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Si parlerà di analisi e di gestione del rischio alluvioni, di bilancio idrico anche in relazione ai repentini mutamenti climatici e al ruolo operativo dell'Osservatorio e nel dettaglio sarà presentato il ricco calendario delle attività del prossimo triennio. Manifesto per il Po, il progetto di riciclo e lotta agli inquinanti da plastiche "Un Po d'Amare", il progetto Vento, la Consulta della Pesca e Lotta al bracconaggio, il mondo delle produzioni di eccellenza agro-industriali, la gestione di un'efficiente distribuzione delle acque dei Consorzi di bonifica e della candidatura del tratto del medio Po denominato Po Grande a Riserva Mab Unesco.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, sarà curata dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. La mattinata, coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, vedrà alternarsi al microfono diversi relatori sui vari temi indicati: ACQUA E PIANIFICAZIONE Michela Miletto, Unesco Deputy World Water Assessment Programme; MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po; CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM; AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI; CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica). Alla presenza di numerosi figure istituzionali la sessione sarà conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
"Per il Distretto del Po – ha rimarcato il Segretario Generale Meuccio Berselli in sede di presentazione dell'iniziativa – quella del 7 marzo all'Upi sarà un'occasione rilevante per mostrare e concertare con i portatori di interesse i numerosi campi di azione e di programmazione all'interno dei nuovi ed estesi confini del neonato Distretto, che oggi vanno dalla Valle d'Aosta alle Marche, dopo il riassetto e l'accorpamento delle soppresse Autorità di Bacino".
L'evento, cui è invitata la stampa, sarà rivolto alle Amministrazioni regionali e locali, tra i quali Regioni, Province, Comuni, Anci, Uncem, Università, Ordini professionali, Cnr, Consorzi di Bonifica, Aipo, Consorzio del Ticino, Associazioni agricole e ambientaliste. Si tratta in larga misura dell'insieme degli stakeholder che saranno chiamati successivamente a portare i propri contributi e osservazioni proprio per migliorare la pianificazione distrettuale, la sua efficacia e il coinvolgimento degli attori che saranno chiamati a recepirne le indicazioni nei propri strumenti di settore.
All'evento è possibile iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite (ISCRIVITI); oppure inviando una mail all'indirizzo: segreteriaorganizzativasogesid@pomilioblumm.it , specificando il titolo dell'evento "Destinazione Po".
Piena del Po, la Bonifica Parmense regola il flusso delle acque. L'attivazione degli impianti di sollevamento e le manovre dei tecnici sulle chiaviche hanno regolato gli abbondanti flussi nel corso della piena transitata nel Parmense
Parma, 9 Novembre 2018 – Quaranta, tra tecnici e operai, del Consorzio della Bonifica Parmense sono attivi full-time da due giorni per effettuare le operazioni di difesa idraulica del territorio attraverso l'azionamento di sessanta chiaviche che consentono la regolazione del flussi delle acque che hanno caratterizzato la portata di piena del Po transitata dalla nostra provincia.
Fondamentali per il sollevamento dell'abbondante quantità d'acqua (530.000 metri cubi) si sono confermati gli impianti idrovori governati dal Consorzio. Nel dettaglio, rilevante, è stato il contributo nello smaltimento della piena dell'impianto Travacone di Colorno che ha pompato acqua nel Canale Naviglio, di quello di Mezzani che ha pompato nel torrente Enza, l'impianto di Coltaro che ha riversato acqua del Canale Fossetta dell'Abate, l'impianto Foce Naviglio e Chiavica Rossa nel torrente Parma e infine l'impianto Rigosa Bassa nel Taro.
Altra operazione idraulica risultata essenziale per quell'area è stata l'attivazione, a Mezzani, dei 3 sifoni Bigone che per caduta portano acqua nel Parma Morta e poi nell'Enza.
Chiavica a Sanguigna (Colorno)
19 Ottobre 2018 –
Oltre al piano di manutenzione triennale strategico che l’Autorità del Bacino del Fiume Po varerà e presenterà, in diretta sinergia ministeriale, entro fine anno è arrivata nelle ultime ore la notizia – del tutto positiva – di un ulteriore ed inatteso stanziamento di 10 milioni di euro complessivi (STRALCIO 2018) che il Ministero dell’Ambiente (grazie all’interessamento del Ministro Costa e attraverso la pianificazione del Distretto del Fiume Po), metterà a disposizione dei territori del comprensorio per interventi straordinari capillari volti ad incrementare la sicurezza idraulica, la manutenzione del reticolo idrografico minore e dei versanti minacciati da dissesto idrogeologico che maggiormente ne hanno immediata necessità.
Dopo una ricognizione delle priorità e un monitoraggio tecnico dei bisogni, confrontandosi operativamente con le amministrazioni territoriali, l’Autorità ha individuato un elenco di opere in altrettante località che saranno finanziate nell’immediato grazie a questo fondo straordinario approvato all’unanimità in sede ministeriale dalla Conferenza Istituzionale Permanente delle Regioni su proposta dell’Autorità stessa. Gli interventi dovranno essere realizzati con una tempistica che non dovrebbe superare i dodici mesi.
“È già pronto il progetto per la realizzazione di 90 interventi diffusi nell’area dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per una cifra complessiva pari a 10 milioni di euro – dichiara il Segretario Generale dell’AdbPo Meuccio Berselli – . Dopo aver avviato un dialogo con le singole regioni per competenza, nel 2019 queste risorse saranno investite attraverso la condivisione e il coordinamento dell’Autorità di Bacino per realizzare una manutenzione capillare diffusa sul territorio del Distretto del Po”.
La ricognizione tecnica, come anticipato, ha portato ad individuare un elenco di 90 interventi prioritari a carattere di urgenza volti a prevenire e a mitigare situazioni di rischio di dissesto idrogeologico ed idraulico gravanti su centri abitati e infrastrutture pubbliche e private.
Naturalmente, considerate le esigenze delle aree prese in esame, il fabbisogno finanziario utile per la completa risoluzione delle criticità dovrebbe essere superiore, ma il programma straordinario di manutenzione diffusa garantirà un rilevante potenziamento consistente della difesa idraulica e geomorfologica dei siti esaminati che resteranno all’attenzione progettuale dello staff tecnico dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.
AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DEL FIUME PO
Il programma prevede n. 90 interventi così distribuiti:
− Valle d’Aosta, n. 6 interventi per l’importo complessivo di 272.000,00 euro;
− Piemonte, n. 41 interventi per l’importo complessivo di 2.788.000,00 euro;
− Lombardia n. 3 interventi per l’importo complessivo di 3.400.000,00 euro;
− Emilia Romagna, n. 34 interventi per l’importo complessivo di 2.555.000,00 euro;
− Veneto, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 385.000,00 euro;
− Liguria, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 200.000,00 euro;
− Toscana, n. 2 interventi per l’importo complessivo di 100.000,00 euro;
− Marche, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 135.000,00 euro;
− PA Trento, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 165.000,00 euro;
Gli interventi sono riconducibili alle tipologie “Alluvioni” (70), “Frana” (19) e “Valanga” (1).
Parma, 7 Agosto 2018 – Se in questi giorni, privi di pioggia, le temperature particolarmente elevate non hanno dato tregua incrementando sensibilmente i tassi di evapotraspirazione dalle colture e stressando bacini e corsi d'acqua, le previsioni per le prossime 72 ore prospettano buone probabilità di pioggia, seppur a carattere temporalesco.
Lo stato idrico del Bacino del Po viene infatti attentamente monitorato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po attraverso l'analisi di dati di previsione, simulazione e informazione forniti dagli enti territoriali competenti. Ad oggi la situazione si presenta in generale nelle medie del periodo, con valori di portata sotto controllo lungo tutta l'asta del Grande Fiume che non scendono sotto i 600 mc/s alla sezione di Pontelagoscuro.
I livelli dei grandi Laghi alpini regolati non destano ulteriori preoccupazioni: il volume di acqua invasato dovrebbe consentire di portare a termine la stagione irrigua, con tassi di erogazione adeguati.
Grazie alle copiose precipitazioni invernali, che hanno contribuito in modo rilevante a ricaricare le falde acquifere diminuendo anche i livelli di risalita del cuneo salino, il 2018 si sta dimostrando un anno in grado di rispondere alle esigenze idriche della quasi totalità dei territori del bacino del fiume Po, a differenza del 2017, ormai noto come uno tra i più siccitosi di sempre in Emilia Romagna.
Alcuni casi specifici, in particolare nelle aree che dall'Appennino emiliano-romagnolo scendono verso la pianura e nelle zone montane e pedemontane della Romagna ed in val di Enza, hanno evidenziato la necessità di un'analisi più aggiornata dei fabbisogni idrici in relazione ad una carenza strutturale che si conferma a carattere endemico e che periodicamente può mettere in difficoltà o penalizzare il comparto agricolo.
Per affrontare tali criticità, il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli conferma che "gli uffici stanno monitorando costantemente la situazione e, qualora necessario, l'ente è pronto ad una convocazione urgente dell'Osservatorio, garantendo la massima disponibilità e tempestività".
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