Il settore maggiormente interessato da fallimenti – come evidenzia l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio su dati del Tribunale di Reggio Emilia - è stato quello manifatturiero reggiano, che ha registrato un quarto dei casi complessivi: sono 10, infatti, le imprese del comparto coinvolte in procedure fallimentari, dato in controtendenza con quello rilevato nei primi nove mesi dell’anno scorso, che arrivava per il settore a 14 procedure aperte.
All’interno del comparto, le procedure hanno interessato il settore metalmeccanico (6 imprese del comparto meccanico e della lavorazione metalli), mentre le 4 rimanenti appartengono ad altri ambiti, fra i quali l’alimentare e il tessile.
Dimezzati, invece, i fallimenti nel settore delle costruzioni: il dato dei 7 casi registrati da gennaio a settembre 2022 risulta in calo sia rispetto all’analogo periodo del 2021 – quando le procedure aperte del settore erano state 14 – sia a quello del 2020, quando i fallimenti del settore edile avevano raggiunto le 10 unità. Un analogo andamento si registra per il settore immobiliare, con 3 fallimenti nei primi nove mesi del 2022 contro gli 8 dell’analogo periodo del 2021.
Sono poi 10 – tre unità in più rispetto a un anno fa - le procedure fallimentari aperte nel primo semestre 2022 relative al commercio sia all’ingrosso (7) che al dettaglio (2) ed a pubblici esercizi (1).
Toccati più marginalmente, invece, sia il settore della logistica-trasporti, per il quale si conta solo una procedura fallimentare, sia quello relativo ad altri servizi (servizi alle imprese 5, servizi alle persone 2, turismo e ristorazione 1), con otto procedure fallimentari in atto.