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Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
Via libera a quattro nuovi bandi con incentivi per favorire l'adesione delle aziende singole e associate al bio e gli interventi di conservazione degli elementi caratteristici del paesaggio agrario come siepi, boschetti, maceri e laghetti

Bologna - Oltre 9,7 milioni di euro per dare una spinta al biologico in Emilia-Romagna e al tempo stesso promuovere lo sviluppo di un’agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. È la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione che danno continuità agli interventi di sostegno previsti dalle Misure 10 “Agroambiente” e 11 “Agricoltura biologica” del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. 

Le misure mettono a disposizione delle aziende agricole - sia in forma individuale che associata, incluse le cooperative - un pacchetto di risorse per favorire, attraverso l’erogazione di contributi economici parametrati alla superficie interessata, l’ulteriore espansione sul territorio regionale delle coltivazioni e degli allevamenti bio e, più in generale, un’agricoltura più ecosostenibile e all’insegna della qualità delle produzioni.  
Per tutti e quattro i bandi gli impegni di durata pluriennale - 5, 10 e 20 anni a seconda dei casi - sottoscritti dalle imprese agricole decorrono dal 1^ gennaio 2020, mentre la presentazione delle domande di aiuto (già possibile a partire dal 7 gennaio) dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).
 
Cosa prevedono i due bandi per il bio
La quota più significativa di risorse, quasi 5,75 milioni di euro all’anno in totale per due bandi, è finalizzata a favorire l’ulteriore diffusione del biologico attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare nel primo caso il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche dell’agricoltura bio e, nel secondo caso, il mantenimento delle superfici già convertite al biologico.
Grazie ad una recente modifica del Psr che ha consentito di recuperare risorse aggiuntive per 3,7 milioni di euro, i fondi disponibili per la conversione ammontano a quasi 3,8 milioni di euro all’anno. Il budget per il mantenimento sfiora invece quota 2 milioni di euro sempre all’anno.  Gli aiuti variano da 150 a 791 euro all’ettaro all’anno secondo il tipo di colture per favorire la conversione e da 90 a 668 euro, sempre all’ettaro all’anno, per il mantenimento.
Attualmente in Emilia-Romagna le superfici a biologico finanziate attraverso la misura 11 del Psr ammontano a 116 mila ettari, su un totale regionale di oltre 156 mila ettari, pari a più del 15% dell’intera Superficie agricola utilizzata (Sau) da Piacenza a Rimini. Con il bando 2020 si potranno nuovamente finanziare le superfici impegnate con l’ultimo avviso scaduto a fine 2018 e le nuove adesioni.
L’obiettivo è dare un ulteriore colpo d’acceleratore in direzione di un’agricoltura attenta alla nuova domanda di cibi buoni e sani che viene dai consumatori e alle esigenze di una maggiore tutela dell’ambiente, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici in atto. In Emilia-Romagna le superfici coltivate bio sono aumentate del 75% rispetto al 2014 (67 mila ettari in più), mentre le aziende sono cresciute di quasi il 70%.
Ciò grazie alle risorse fin qui investite dalla Regione nell’attuale programmazione 2014-2020: risorse che sfiorano complessivamente quota 140 milioni di euro (di cui 16,8 di risorse aggiuntive regionali). A queste risorse vanno aggiunte quelle relativeagli incentivi alla formazione, all’insediamento dei giovani, ai progetti di innovazione e agli investimenti per l’ammodernamento strutturale delle aziende. Per tutti questi interventi le aziende bio godono infatti di una priorità nelle graduatorie dei bandi regionali. 



Gli altri due bandi per promuovere la biodiversità   
Gli altri due bandi si inquadrano invece nelle cosiddette politiche agroambientali per tutelare e promuovere la biodiversità, soprattutto nelle zone di pianura. Stiamo parlando della misura 10.1.9 del Psr “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”, che finanzia con poco più di 1 milione di euro all’anno gli interventi finalizzati alla conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti.

Gli agricoltori che per un periodo di dieci anni si impegnano in questo senso potranno beneficiare di un contributo a superficie. Attualmente sono 838 le aziende agricole che hanno aderito a questa misura, per una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari. Dall’inizio dell’attuale ciclo di programmazione ad oggi le risorse messe a disposizione sfiorano quota 9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di risorse regionali aggiuntive.
Infine, il quarto e ultimo bando stanzia quasi 3 milioni di euro all’anno per il “ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni per scopi ambientali e la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000” (Misura 10.1.10) per finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati. Per questo intervento sono attualmente in corso 280 progetti, su una superficie complessiva di circa 5.600 ettari.  Le risorse investite nella programmazione 2014-2020 superano i 30 milioni di euro, di cui 13,6 milioni di fondi regionali aggiuntivi./G.Ma                  
             

Tutte le notizie su www.regione.emilia-romagna.it 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020 -
Editoriale:  - 2020, 20 di guerra- Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte - Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA - Cinghiali: è allarme trichinosi. - “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre” - sicurezza alimentare... -


SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020

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1.1 editoriale
2020, 20 di guerra
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 sicurezza sanitaria Cinghiali: è allarme trichinosi..
6.2 sicurezza alimentare Micotossine oltre i limiti, ritirato il pane grattugiato.
7.1 ambiente  Spandimenti, agricoltori in difficoltà per le promesse non mantenute della giunta regionale dell'emilia romagna
8.12019, l’agricoltura reggiana “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre”
9.1.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners

 

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Richiamato il pane grattugiato Primia per micotossine oltre i limiti. Coinvolti i supermercati Basko e Tigros

Basko e Tigros hanno diffuso il richiamo di un lotto di pane grattugiato Primia per la presenza della micotossina DON (deossinivalenolo) oltre i limiti di legge. Il prodotto è venduto in confezioni da 500 grammi con scadenza 25/09/2020, che coincide con il lotto. Il pane grattugiato richiamato è stato prodotto per Agorà Network S.c.ar.l da Grissitalia Srl presso lo stabilimento di Italysnack Srl in via Ottaviano a Gattinara, in provincia di Vercelli.

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare il prodotto segnalato e restituirlo al punto vendita d’acquisto, dove sarà rimborsato o sostituito. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare Grissitalia al numero 0131 59153 oppure all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso.

(2 gennaio 2019)                                             
 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 02 Gennaio 2020 11:32

“Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre”


“Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre. Bene il Parmigiano Reggiano, boom del bio. Suini sulle montagne russe. Gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici”. Cervi (presidente Cia Reggio) illustra il bilancio annuale

“L’annata agricola 2019 è stata fortemente condizionata dai cambiamenti climatici i cui effetti negativi si sono sentiti in diversi comparti che hanno manifestato rallentamenti e difficoltà. Bene la viticoltura, il Parmigiano Reggiano e le produzioni biologiche. Il bilancio finale è discreto ma rimango aperti molti interrogativi sul futuro”. Parole di Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, che analizza l’andamento degli ultimi dodici mesi partendo da una premessa fondamentale: “Il settore agricolo è quello che più di tutti subisce gli effetti dei cambiamenti climatici che causano fenomeni meteorologici estremi, dissesto idrogeologico, siccità e alluvioni, variazioni degli agro-ecosistemi, diffusione di nuovi insetti dannosi, perdita di sostanza organica del suolo. Ma l’agricoltura è anche il settore più impegnato nel contrastarli: occorre sostenerlo per aiutarlo a sopravvivere e a investire nelle innovazioni. I nostri principi sono contenuti nel programma ‘Il Paese che vogliamo’ che svaria dagli interventi di manutenzione delle infrastrutture alle politiche di governo del territorio, dallo sviluppo di filiere a vocazione territoriale a nuovi sistemi di gestione della fauna selvatica e alla coesione istituzioni-enti locali per il rilancio delle aree interne”.

Cervi inizia la sua analisi del 2019 dal Parmigiano Reggiano: “È l’emblema a livello nazionale degli ottimi risultati che si possono raggiungere quando valorizzazione e qualità vanno di pari passo. Se la filiera funziona, il prodotto ne guadagna. E con esso anche gli imprenditori agricoli. Grazie a buoni accordi internazionali, anche l’export va forte. I dazi americani? Un problema che deve essere risolto”. Il presidente Cia Reggio invita però a “non sottovalutare il calo delle quotazioni avvenuto nelle ultime settimane. Vanno ricercate le esatte cause - speculazioni o difficoltà strutturali - e devono essere affrontate per evitare che diventino un problema serio nel 2020”.

Capitolo viticoltura. Il lambrusco, spiega il presidente, “ha raggiunto quotazioni discrete anche grazie al calo di produzione avvenuto sul territorio reggiano (-6%) ma soprattutto in quello modenese (-20%). Ciò che ha dato grandi soddisfazioni è l’Ancellotta che, non dimentichiamolo, rappresenta il 50% del settore. È un prodotto con un ampio mercato ed enormi potenzialità ancora inespresse”.

La suinicoltura ha invece vissuto un anno di “montagne russe, passando dalle quotazioni bassissime d’inizio anno alla netta ripresa attuale. Il miglioramento non è però stato ottenuto grazie a un programma di valorizzazione ma alla drammatica crisi sanitaria cinese - la peggior epidemia di peste animale mai scoppiata, secondo l’Oms - che sta sconvolgendo il mercato. Dobbiamo sfruttare questo momento per far conoscere a livello non solo italiano ma anche europeo la qualità delle nostre carni. Una sfida da vincere per garantire il futuro”.

Note positive arrivano dall’Anguria Igp: “Ha raggiunto quotazioni che hanno sfiorato il prezzo della carne del suino - sottolinea Cervi -. Non sono però mancate pesanti problematiche fitosanitarie causate dai cambiamenti climatici”. E così è stato anche “nel settore dei cereali e per quello della frutta. I nostri agricoltori aspettano risposte concrete e non più rinviabili, a partire dalla questione della cimice asiatica”.

Nel 2019 si sono registrate rilevanti ripercussioni anche per le api: l’aumento delle temperature e la contestuale diffusione di nuovi parassiti stanno “mettendo a rischio salute e sopravvivenza delle api, con effetti drammatici sulla sicurezza alimentare globale. Perché dal loro ruolo essenziale di insetti impollinatori dipende il 70% della produzione agricola mondiale, e ovviamente anche locale, quindi del cibo che portiamo a tavola”.

Il presidente Cia Reggio conclude con un dato molto positivo che arriva dalle coltivazioni biologiche che rappresentano ormai una fetta importante del comparto dell’agroalimentare reggiano: “L’annata ha fatto segnare un boom di nuove aziende e nuove superfici coltivate: non siamo dinnanzi a una moda passeggera, è ormai una realtà consolidata che ha forti radici nella nostra tradizione agricola ed è destinata ad avere una decisa espansione anche negli anni a venire”.

 

Editoriale:  -Buone Fine e Miglior Inizio! - Cereali e dintorni. Xi Jinping conferma gli accordi con Trump - Cassazione sezioni unite: non è reato la coltivazione domestica di minime quantità di cannabis. -.Italian Sounding: a Natale il Consorzio Parmigiano Reggiano interviene contro il Fake Parmesan prodotto nel Regno Unito - 


SOMMARIO Anno 18 - n° 52 29 dicembre 2019cibus_52_29_dic19-COP.jpg


1.1 editoriale
Buone Fine e Miglior Inizio!
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Xi Jinping conferma gli accordi con Trump.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 Cannabis e coltivazione Cassazione sezioni unite: non è reato la coltivazione domestica di minime quantità di cannabis.
6.2 imprese e sviluppo Sicurezza sul lavoro, avviso pubblico ISI 2019 - Finanziamenti alle imprese.
7.1 EXPORT e DOP  Consorzio Parmigiano Reggiano e Whole Foods
8.1 Italian sounding Parmesan .Italian Sounding: a Natale il Consorzio Parmigiano Reggiano interviene contro il Fake Parmesan prodotto nel Regno Unito
9.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners

 

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Editoriale:  - Buone Feste! - Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot -Cereali e dintorni. Accordo USA Cina, è cosa fatta. - Alimentare: bond da 10 milioni di euro a supporto della crescita del gruppo Ambrosi - Quanti botti per queste Sante Festività? -

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SOMMARIO Anno 18 - n° 51 22 dicembre 2019
1.1 editoriale
Buone Feste!
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Accordo USA Cina, è cosa fatta.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La quiete dopo la tempesta.
7.1 bonifica parmense Riqualificazione Rio Mindollo, la sinergia tra Bonifica Parmense e amministrazione comunale pone in sicurezza il territorio di Collecchio
7.2 imprese e sviluppo Alimentare: bond da 10 milioni di euro a supporto della crescita del gruppo Ambrosi
7.3 aceto balsamico B La Ministra Bellanova difende l’aceto balsamico di Modena
8.1 spumanti  Quanti botti per queste Sante Festività?i
9.1 bonifiche  Canale Emiliano Romagnolo: 26 milioni di euro per “straordinari lavori di manutenzione”
10.1 aceto balsamico .... continua
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners



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La titolare del Dicastero delle Politiche Agricole: “Massimo impegno per le DOP e le IGP: lavoriamo per evitare ogni tipo di slabbratura tra sistema produttivo ed istituzionale”

Importante endorsment quello lanciato ieri dalla Sen. Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali all’Aceto Balsamico di Modena IGP, in occasione della presentazione dell’Atlante Qualivita Food, Wine & Spirits 2020, tenutasi ieri all’Hotel Quirinale a Roma.

“Dobbiamo fare una grande campagna di promozione – ha spiegato la Ministra – e la voglio fare non come singola ma come struttura: ho già chiesto a tutti gli altri componenti del Governo che hanno competenze in materia, di fare insieme una campagna di comunicazione sui mercati ricchi del mondo, a partire dagli USA; dove andiamo a difendere le nostre produzioni e anche a farne conoscere la qualità, perché noi investiamo su prodotti di eccellenza se li facciamo conoscere e se li mettiamo a valore. Detto questo – ha aggiunto la Bellanova - mi ha lasciata un po’ sconcertata la sentenza di questi giorni relativa all’aceto balsamico: senza lanciare allarmismi, voglio rassicurare che stiamo lavorando per avere chiarezza, perché riteniamo che non debba esistere nessuna slabbratura tra sistema produttivo e il sistema istituzionale a tutti i livelli”.

Per l’intervento della titolare del Dicastero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali sull’Aceto Balsamico di Modena, parole di ringraziamento giungono da Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP: “esprimiamo grande soddisfazione per l’interessamento che la Ministra Bellanova ha mostrato per il nostro settore, per il forte supporto e per le idee concrete che ha lanciato in nostro favore. Cogliamo l’occasione per ringraziarla del sostegno finora riservatoci ed auspichiamo che anche le Istituzioni regionali e locali possano seguirci in questo percorso importante che stiamo facendo con tutti i nostri soci per tutelare in primis il prodotto e la Denominazione e le migliaia di posti di lavoro e l’economia che ne consegue. Oggi il valore del comparto è stimato in oltre un miliardo di euro”.
Il Direttore del Consorzio Federico Desimoni commenta: “Questa situazione torna ad evidenziare come, anche in Europa, si stiano affrontando due visioni strategiche, quella Italiana che pone al centro un concetto elevato di qualità strettamente connesso a prodotti con una forte identità culturale, storica, tradizionale e territoriale e, altri Stati membri, che vorrebbero una deregulation totale a favore di produzioni senza identità e senz’anima. Protagonisti di questo confronto sono i Consorzi di tutela italiani e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che, con il grande supporto operativo dell’Ispettorato Repressione delle Frodi e Controllo Qualità, cercano di difendere i valori e la visione del sistema Italia. L’operato dei Consorzi e delle autorità pubbliche è stato, fino ad oggi, il vero perno della tutela del made in Italy di qualità ed i successi ottenuto sono certamente da ascriversi alla loro azione perseverante. Oggi più che mai, il sistema Italia deve sostenere i Consorzi e promuovere, anche a livello politico-istituzionale, la loro azione che, in fondo, è un’azione a difesa del patrimonio nazionale, dei consumatori e di un mercato etico e trasparente”.

Al talk show che ha accompagnato la presentazione della decima edizione dell’Atlante realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione conOriGIn Italia e Federdoc ed edita a cura dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, sono altresì intervenuti Paolo De Castro Coordinatore S&D ComAgri del Parlamento europeo, Cesare Mazzetti Presidente Fondazione Qualivita, Riccardo Ricci Curbastro Presidente Federdoc, Cesare Baldrighi Presidente OriGIn Italia, Massimo Bray Direttore Generale Istituto della Enciclopedia Italiana e Mauro Rosati Direttore Fondazione Qualivita.

L’Atlante Qualivita Food, Wine & Spirits 2020 conta 860 schede prodotto, suddivise in tre sezioni: prodotti agroalimentari (299 schede), prodotti vitivinicoli (526 schede) e bevande spiritose (35 schede realizzate in collaborazione con Assodistil), dettagliatamente descritte informazioni su metodo di lavorazione, storia, normative, caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei prodotti stessi. Uno strumento di conoscenza che si rivolge agli italiani, consumatori consapevoli e attenti ai concetti di autenticità ed origine.

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Le nuove risorse finanziarie fornite da Solution Bank, UniCredit e Volksbank per supportare i piani di crescita della società

Milano, 19 dicembre 2019 – Ambrosi SpA, holding operativa del Gruppo Ambrosi, leader in Italia nel segmento premium del mercato dei formaggi DOP con una forte presenza sui mercati esteri, ha completato nei giorni scorsi due operazioni finanziarie sul mercato dei capitali – per un totale di 10 milioni di euro – mirate a sostenere gli investimenti del Gruppo e in particolare all’efficientamento delle proprie capacità di stoccaggio di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Nel dettaglio, sono stati collocati in private placement due prestiti obbligazionari della durata di sei anni, garantiti da prodotti a magazzino: il primo bond è stato sottoscritto da UniCredit e Volksbank, il secondo è stato sottoscritto da Solution Bank.

UniCredit ha svolto il ruolo di placement agent per l’emissione del prestito. Il ruolo di legal advisor è stato ricoperto dallo studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners per la società e da Legance Avvocati Associati per gli investitori. Securitisation Services S.p.A., società del Gruppo Banca Finint, ha assunto i ruoli di noteholder representative, security agent e calculation agent, mentre Banca Finint S.p.A. ha assunto i ruoli di account bank e paying agent.

“I nuovi finanziamenti – commenta il Cav. Giuseppe Ambrosi, CEO e Presidente del Gruppo – permetteranno al Gruppo di effettuare investimenti mirati, ad aumentare l’efficienza e a ridurre i costi della gestione del magazzino. Questi interventi supporteranno il piano di crescita del Gruppo Ambrosi nei prossimi anni in un settore che continua a rappresentare un’ eccellenza italiana. La nuova modalità di finanziamento tramite prestito obbligazionario che abbiamo ottenuto, incontrando la fiducia di importanti investitori, è la conferma della bontà della strategia che il Gruppo sta portando avanti e delle potenzialità che il mercato dei capitali offre a sostegno dell’economia reale”.

“La stretta collaborazione con la società – sottolinea UniCredit – ci ha consentito di individuare la migliore struttura finanziaria per l’intera operazione e di finalizzare al meglio la sottoscrizione del bond. Il supporto di UniCredit ai piani di investimento di Ambrosi è una ulteriore testimonianza concreta del sostegno che forniamo alle imprese del territorio e della nostra volontà di accompagnare nel loro sviluppo le realtà imprenditoriali che seguono precisi percorsi di crescita, tanto più quando operano in settori che rappresentano le eccellenze produttive del nostro Paese”.

Giovedì, 19 Dicembre 2019 10:46

Quanti botti per queste Sante Festività?

Osservatorio Economico Vini Speciali dal 1991 (OVSE).  Spumanti: stima consumi&valori&tipologia in Italia durante le Sante Feste. Una economia importante e un segnale per il Paese.

In 30 giorni volano 77 milioni di tappi + 3,7/3,9 straniere. 870 mio/€ la spesa totale degli italiani. Comolli: ”Rispetto allo scorso anno 2,4 milioni di bottiglie in più pari ad un 3,3% di incremento volumi e una spesa globale di +4,4% dovuto solo alle bottiglie nazionali. Plusvalenza e forbice molto ampia fra prezzo all’origine e fatturato al consumo per etichette italiane: 280 milioni di euro in cantina diventano 630 milioni sul mercato. Per Champagne volumi in crescita, fatturato in calo”.  

Cresce ancora il consumo in Italia di vini spumeggianti, ritorna importante un consumo concentrato e stagionale, sempre al vertice la Gda nelle vendite ma con il prezzo medio più basso. Secondo anno di ripresa per horeca, aumento del consumo off-premise, non esplodono i rosè, bene i veri vini biologici certificati ma in abbinata stretta con il nome della cantina, sempre più brut e mono dolci. Purtroppo ancora carenze conoscitive alla mescita, meno consumatori giovanissimi, più consumi nella terza età, prezzi al consumo generalmente stabili, un po’ in calo alcuni Prosecco Doc. Ancora poco evidenti certe docg e doc di alta qualità;  boom di etichette di vitigni autoctoni e innovativi con belle scoperte dal sud Italia, purtroppo con un consumo “vicinale e prossimale”. Questo in sintesi la previsione dei consumi di fine anno di OVSE-CEVES, stima dettata da esperienza e dati raccolti dagli operatori economici sul mercato.

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 APPROFONDIMENTO
Nei fatidici 30 giorni che oramai dal 1991, anno su anno, l’osservatorio economico internazionale prende a riferimento (dal primo ponte feste dicembre alla chiusura della settimana di Epifania), gli italiani berranno qualche bottiglia in più rispetto alle festività del 2018-2019. Una media di poco più di 2,5 milioni di bottiglie al giorno. Per la sola serata di fine anno voleranno 44-48milioni di bottiglie, altre due concentrazioni per Natale e per Epifania. In termini di tipologia di consumo grandi differenze: tradizione per Natale con più vini dolci e dry, per Epifania più vini Rosè anche ancora molto pochi rispetto ad altri paese, mentre una festa di capodanno con più vini secchi e brut. In totale circa 77 milioni le bottiglie made in Italy stappate per un valore alla produzione di circa 280 milioni di euro a fronte di una spesa degli italiani di 630 milioni di euro.

Saranno solo 3,7-3,9 milioni le bottiglie straniere, stappate soprattutto in ristoranti delle metropoli e in veglioni di locali notturni e in località di vacanza, per una spesa al consumo di altri 240 milioni. In crescita le bottiglie stappate di Champagne. Oltre 870 milioni di euro verranno spesi in bollicine per le festività 2019-2020. “Segnale di speranza e di voglia di vivere si direbbe…per dimenticare e guardare oltre una crisi politica perenne, un lavoro precario e latitante, vertenze industriali, vendite lente nei negozi ”è il commento di Giampietro Comolli, economista esperto di vini spumanti e presidente dell’Osservatorio Economico fondato nel 1991 con Fregoni e Niederbacher. Rispetto all’anno precedente Ovse rileva una crescita dei consumi nazionali del 3,3% (2,4 mio/bott in più), secondo anno consecutivo, dopo un lustro ad andamento piatto.

A fronte di un quasi stazionare valore unitario in cantina all’origine si riscontra un incremento di prezzo medio sul mercato del 4,4% (+0,40 cent a bottiglia): incremento dovuto esclusivamente alle etichette nazionali più conosciute. Valori al consumo stazionari, se non in calo, per le etichette top di Champagne.  OVSE raccoglie dati da fonti certe, operatori, fatture, bolle, doc trasporto, prenotazioni ai tavoli, commesse e spazi destinati eventi.
 

“Forse c’è un eccesso di ricarico in horeca, rispetto al prezzo sulla scaffale e online!“ dichiara Comolli. Emerge che il Franciacorta, il Valdobbiadene, il Trento sono i vini più richiesti, di fascia alta, per le grandi cene. Con i dolci c’è il dualismo Cartizze sia brut che dry, e  il tradizionale Asti. Crollo delle etichette poco note e non chiare nell’origine e nella marca, anche se copie di note. L’Universo Prosecco catalizza l’attenzione di 7 consumatori su 10. “Azzardando la stima – dice Comolli – si stapperanno circa 48-50 milioni di bottiglie Prosecco docg-doc, 10-11 milioni di metodo tradizionale classico fra Franciacorta, Trento, Alta Langa, Alto Adige, Oltrepo’, poi 6 milioni di Asti, 1 milione di autoctoni regionali e circa 8-10 milioni di altre tipologie compreso Durello, Nebbiolo, Lambrusco”.

Circa 20-22 milioni di italiani consumatori di vino, arriveranno a consumare durante le feste circa 1,9 bottiglie a testa. Le Festività 2019-2020 si caratterizzano per un gran numero di nuove etichette di vini spumanti da territori e vitigni autoctoni. La biodiversità spumantistica nazionale si arricchisce in 2 anni di 120-140 etichette delle aziende vitivinicole a sud degli appennini tosco-emiliani. Sul mercato troviamo bollicine a base di uve di Zibibbo, Ortrugo, Fiano, Catarratto, Bombino, Susumaniello, Monica Sarda, Nerello Mascalese, Bellone, Biancolella, Pecorino, Frappato, Passerina ma anche i più noti e già sperimentati Vermentino, Nebbiolo, Pigato, Malvasia di Candia,  Aglianico, Inzolia, Erbaluce, Falanghina….

“E’ evidente – chiosa Comolli – che c’è voglia di bollicine. Il consumo regionale chiede anche una produzione locale. E’ la sostanziale differenza dell’Italia con Spagna che ha 1 sola DocSpumante nazionale, la Francia che ne ha 6, quasi tutte metodo tradizionale classico. Questa orizzontalità produttiva è un patrimonio eccezionale, ma ha anche forti difficoltà di penetrazione, di conoscenza, di destinazione ampia. Sono produzioni di nicchia che restano tali, ma valorizzano ospitalità, accoglienza. Gli spumanti d’Italia sempre più attrazione, buongusto e bellezza per i turisti stranieri. Non solo vino da bere!”
 
Il boom delle bollicine tricolori ha inizio dal 2005 con la nascita del Forum Spumanti d’Italia a Valdobbiadene che per 10 anni ha parlato con una voce unica,  evidenziando le differenze tipologiche e esaltando diversità identitarie e di metodo, coinvolgendo e informando centinaia di MW, sommelier, opinion leader del mondo che così hanno “conosciuto” la varietà e qualità dei vini spumeggianti italiani. E’ da li che è partita anche la scelta di puntare su Valdobbiadene/Cartizze/Asolo Docg e Prosecco Doc per creare un brand nazionale, forte, trainante, autoctono, indipendente da modelli e mode, senza scimmiottare nessuno. Si è sdoganato, come dico, il “metodo italiano” che è una produzione autonoma e unica al 100%.

La enologia spumantistica italiana è diventata un pilastro dell’economia nazionale, con una bilancia export e un contributo al Pil di non poco conto: un valore totale annuo all’origine su 2,2 mld di euro che superano i 6,1 mld di euro al consumo finale.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 18 - n° 50 15 dicembre 2019 -
Editoriale:  - Editoriale:  Basta con i furti di simboli!. - Lattiero caseario. Latte spot in flessione -Cereali e dintorni. Finale d’anno tra incertezze e timori. - Innovazione nell'istruzione e nel Settore Lattiero-Caseario: l’Università di Parma a Cipro per Innodairyedu - Il salatissimo conto della Piena del PO alla Bonifica Centrale - Traffico illecito di rifiuti plastici verso la Cina - Parmigiano Reggiano: l’Assemblea approva il bilancio preventivo 2020 -

SOcibus-50-15dic2019.jpgMMARIO Anno 18 - n° 50 15 dicembre 2019
1.1 editoriale
Basta con i furti di simboli!.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte spot in flessione
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Finale d’anno tra incertezze e timori.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 lattiero caseario Innovazione nell'istruzione e nel Settore Lattiero-Caseario: l’Università di Parma a Cipro per Innodairyedu
7.2 spandimenti Emilia Romagna Deroga spandimenti.
7.3 ambiente Bonifica Parmense: interventi di messa in sicurezza sulle strade comunali di Bore
8.1 piena del po  Il salatissimo conto della Piena del PO alla Bonifica Centrale
9.1 rifiuti e traffico illecito  Traffico illecito di rifiuti plastici verso la Cina
10.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: l’Assemblea approva il bilancio preventivo 2020
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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